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DOXAZOSINA ALTER
DOXAZOSINA ALTER 2 mg compresse
Una compressa divisibile contiene:
doxazosina mesilato 2,43 mg (pari a doxazosina base 2 mg)
DOXAZOSINA ALTER 4 mg compresse
Una compressa divisibile contiene:
doxazosina mesilato 4,85 mg (pari a doxazosina base 4 mg)
Per un elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.
Compresse.
Ipertensione arteriosa essenziale.
DOXAZOSINA ALTER è indicato nel trattamento dei sintomi clinici associati all’iperplasia prostatica benigna (IPB).
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Le compresse devono essere assunte in monosomministrazione giornaliera con una quantità sufficiente di acqua. La durata del trattamento deve essere stabilita dal medico.
Ipertensione arteriosa
La dose abituale di DOXAZOSINA ALTER è da 1 a 8 mg al giorno. La massima dose raccomandata è di 16 mg al giorno.
La dose iniziale è di 1 mg prima di coricarsi (1/2 compressa da 2 mg) e questa dose deve essere mantenuta da una a due settimane di trattamento. Dopo questo periodo il dosaggio può essere aumentato a 2 mg una volta al giorno e mantenuto per altre una-due settimane. Al bisogno, il dosaggio giornaliero può essere aumentato ancora gradualmente, sempre dopo lo stesso intervallo di tempo, a 4, 8 e 16 mg una volta al giorno, in base alla risposta del paziente.
Iperplasia prostatica benigna
All’inizio del trattamento con DOXAZOSINA ALTER, si raccomanda il seguente schema posologico:
- giorni da 1 a 8: 1 mg al giorno (½ compressa di DOXAZOSINA ALTER da 2 mg)
- giorni da 9 a 14: 2 mg al giorno(1 compressa di DOXAZOSINA ALTER da 2 mg)
In base a parametri urodinamici e alla sintomatologia della IPB del paziente, questa dose può essere aumentata a 4 mg (1 compressa di DOXAZOSINA ALTER da 4 mg) e, successivamente, alla massima dose raccomandata di 8 mg (2 compresse di DOXAZOSINA ALTER da 4 mg).
L’intervallo di tempo racccomandato tra un incremento posologico e quello successivo va da 1 a 2 settimane.
La dose giornaliera abituale raccomandata è di 2-4 mg.
DOXAZOSINA ALTER deve essere usato in monosomministrazione giornaliera.
Se si interrompe la somministrazione di doxazosina per qualche giorno, la ripresa del trattamento andrà fatta a partire dal dosaggio iniziale di 1 mg.
Pazienti anziani e pazienti con insufficienza renale:
la farmacocinetica della doxazosina rimane invariata nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale. Inoltre, non ci sono evidenze che la doxazosina aggravi l’insufficienza renale preesistente.
Pertanto, si raccomanda generalmente la dose abituale. Comunque, a causa della possibile comparsa di ipersensibilità in alcuni di questi pazienti, è necessario prestare particolare attenzione all’inizio del trattamento.
Doxazosina non è dializzabile, poichè è altamente legata alle proteine plasmatiche.
Pazienti con insufficienza epatica:
il dosaggio deve essere aumentato con particolare prudenza nei pazienti con insufficienza epatica.
Non è disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa (vedere la sezione 4.4, “Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso”).
Bambini
L’uso di doxazosina è sconsigliato nei bambini di età inferiore a 12 anni a causa della mancanza di dati di efficacia.
DOXAZOSINA ALTER è controindicato nei pazienti con ipersensibilità alla doxazosina, ad altri derivati chinazolinici (ad es. prazosina e terazosina) o a uno qualsiasi degli eccipienti.
La doxazosina non deve essere utilizzata da quei pazienti con iperplasia prostatica benigna (IPB) che presentano ipotensione o precedenti di ipotensione ortostatica all’anamnesi.
I pazienti con iperplasia prostatica benigna e congestione delle vie urinarie superiori, infezione cronica delle vie urinarie o calcoli vescicali concomitanti non devono essere trattati con doxazosina. In osservanza di una pratica medica prudente, i medicinali di questo gruppo terapeutico non devono essere utilizzati nei pazienti con incontinenza da sovrariempimento, anuria o insufficienza renale progressiva.
Nella fase iniziale del trattamento o quando il dosaggio viene aumentato, il paziente deve essere monitorato (in particolare per la pressione arteriosa) per ridurre al minimo il rischio di effetti quali l’abbassamento della pressione arteriosa e la sincope quando si cambia posizione. Particolare attenzione è necessaria negli anziani, nei pazienti con insufficienza epatica o renale, nei pazienti che assumono una dieta rigorosa a basso contenuto di sale o in quelli in terapia con diuretici.
A questi pazienti deve essere raccomandato di evitare le situazioni che potrebbero provocare infortunio in caso di capogiri o debolezza durante la fase iniziale del trattamento con doxazosina.
A causa delle sue proprietà vasodilatatrici, doxazosina deve essere impiegata con cautela nei pazienti affetti da una delle cardiopatie severe qui di seguito riportate:
- edema polmonare conseguente a stenosi aortica o mitralica
- insufficienza cardiaca con elevato volume cardiaco al minuto
- insufficienza ventricolare destra conseguente a embolia polmonare o a effusione pericardica
- insufficienza ventricolare sinistra con ridotta pressione di riempimento
Nei pazienti con cardiopatia ischemica severa, un abbassamento troppo rapido o marcato della pressione arteriosa può portare a un peggioramento dell’angina.
E’ richiesta prudenza anche quando la doxazosina è somministrata in concomitanza con farmaci che influenzano il metabolismo epatico (ad es.cimetidina).
Questo medicinale contiene lattosio, pertanto, i pazienti con malattie ereditarie rare come l’intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o la sindrome di malassorbimento di glucosio-galattosio non devono usare questo medicinale.
Doxazosina deve essere usato con prudenza nei pazienti con neuropatia diabetica autonoma.
E’ necessario prestare particolare attenzione quando doxazosina è somministrata in concomitanza con un inibitore della PDE-5 (fosfodiesterasi di tipo 5) (come sildenafil, tadalafil, vardenafil), indicato per la disfunzione erettile, poichè ciò potrebbe portare allo sviluppo di ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Non sono stati condotti studi con doxazosina. La probabilità di sviluppare ipotensione sintomatica è più alta subito dopo la somministrazione dell’inibitore della PDE-5. Per ridurre al minimo il rischio di sviluppare ipotensione ortostatica, i pazienti devono ricevere una terapia con alfa-bloccanti che li renda emodinamicamente stabili prima di iniziare il trattamento con l’inibitore della PDE-5.
Occorre considerare la possibilità di iniziare il trattamento con una bassa dose di inibitore della PDE-5. Inoltre, i medici devono consigliare ai pazienti cosa fare quando compaiono i sintomi dell’ipotensione ortostatica.
Pazienti con insufficienza epatica
Doxazosina deve essere usato con particolare attenzione nei pazienti con funzione epatica ridotta.
Poichè non è disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa, l’uso di doxazosina in questi pazienti è sconsigliato.
Bambini
L’uso di doxazosina è sconsigliato nei bambini di età inferiore a 12 anni a causa della mancanza di dati di sicurezza e di efficacia.
Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con farmaci contenenti tamsulosina, hanno manifestato la sindrome dell’iride a bandiera (IFIS – Intraoperative Floppy Iris Syndrome), una variante della sindrome della piccola pupilla. Si sono verificati casi isolati con altri antagonisti alfa-1 adrenergici e non può essere esclusa la possibilità di un effetto di classe. La comparsa di tale sindrome può aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento; il chirurgo prima di procedere con l’intervento dovrebbe essere messo al corrente del trattamento in corso o precedente con antagonisti alfa-1- adrenergici.
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La doxazosina potenzia l’effetto ipotensivo degli altri antiipertensivi. L’effetto ipotensivo può essere più intenso se doxazosina è usato in concomitanza con farmaci vasodilatatori e nitrati.
Gli antinfiammatori non steroidei possono ridurre l’effetto ipotensivo di doxazosina.
I simpaticomimetici riducono l’effetto ipotensivo di doxazosina; doxazosina inibisce l’azione di dopamina, efedrina, adrenalina, metaraminolo e fenilefrina sulla pressione arteriosa e sui vasi sanguigni.
Nei pazienti in terapia con alfa-bloccanti come doxazosina, l’uso concomitante degli inibitori della PDE-5 (come sildenafil, tadalafil, vardenafil), indicati per la disfunzione erettile, può risultare in ipotensione sintomatica (vedere la sezione 4.4., “Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso”). Non sono stati condotti studi con doxazosina.
La doxazosina può influire sull’attività della renina plasmatica e sulla secrezione di acido vanilmandelico attraverso le urine. Di ciò si deve tener conto quando si interpretano i risultati di laboratorio.
Uso durante la gravidanza : Non sono stati osservati effetti teratogeni negli esperimenti sugli animali.
La sicurezza di doxazosina durante la gravidanza non è stata stabilita poichè non sono stati condotti studi adeguati o ben controllati su donne in gravidanza. Pertanto, questo medicinale deve essere utilizzato solo se, a giudizio del medico, i benefici potenziali superano i possibili rischi.
Uso durante l’allattamento : gli esperimenti sugli animali hanno dimostrato che la doxazosina si accumula nel latte materno. Pertanto la doxazosina non deve essere utilizzata durante l’allattamento.
La doxazosina ha un effetto negativo sulla capacità di di guidare veicoli e di usare macchinari, soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento.
Gli effetti indesiderati sono imputabili principalmente alle proprietà farmacologiche del medicinale. Tali effetti sono per la maggior parte transitori e sono stati tollerati durante il trattamento prolungato.
Disturbi del sangue e del sistema linfatico
rari (<0,1%): leucopenia e trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
non comuni (<1%): ipokaliemia, gotta, arsura
rari (<0,1%): ipoglicemia
Disturbi psichiatrici
comuni ( >1%): eiaculazione ritardata, apatia, malessere
non comuni (<1%): sogni irrequieti, amnesia, labilità emotiva
Disturbi del sistema nervoso
comuni (>1%): crampi muscolari
non comuni (<1%): tremore, rigidità muscolare
rari (<0,1%): depressione, agitazione, parestesia
Disturbi della vista
comuni (>1%): disturbi dell’accomodazione visiva
non comuni (<1%): lacrimazione anomala, fotofobia
rari (<0,1%): visione offuscata, congiuntivite
Disturbi dell’udito e del labirinto
non comuni (<1%): tinnito
Disturbi cardiaci
comuni (>1%): edema, palpitazioni
non comuni (<1%): tachicardia, aritmia, infarto del miocardio, angina pectoris
Disturbi vascolari
comuni (>1%): vertigine, capogiri
non comuni (<1%): ipotensione ortostatica, ischemia periferica
rari (<0,1%): disturbi cerebrovascolari
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici
comuni (>1%): dispnea, naso chiuso
non comuni (<1%): sanguinamento del naso, tosse, mal di gola, broncospasmo
rari (<0,1%): edema della laringe
Disturbi gastrointestinali
comuni (>1%): stitichezza, dispepsia
non comuni (<1%): anoressia, aumento dell’appetito
rari (<0.1%): mal di stomaco, diarrea, vomito
Disturbi epatobiliari
rari (<0,1%): ittero, aumento degli enzimi epatici, epatite
Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo
non comuni (<1%): alopecia
rari (<0,1%): rash cutaneo, porpora, prurito, sudorazione
Disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo
non comuni (<1%): dolore muscolare, gonfiore/dolore articolare, debolezza muscolare
Disturbi renali e urinari
comuni (>1%): frequente necessità di urinare, aumentata produzione di urina
non comuni (<1%): incontinenza, disturbi durante la minzione, disuria
Disturbi del sistema riproduttivo e mammario
rari (<0,1%): impotenza, priapismo
Disturbi generali e reazioni nel sito di somministrazione
comuni (>1%): affaticamento, nausea, debolezza, cefalea, dolore toracico, sonnolenza
non comuni (<1%): edema/edema del volto, sincope, arrossamento del volto, brividi, febbre, pallore, alterazione del gusto
rari (<0,1%): riduzione della temperatura corporea negli anziani, alterazione del gusto
In qualche caso
Possono verificarsi aumentati livelli plasmatici di azoto e di creatinina, riduzione degli eritrociti. Nella fase iniziale del trattamento, possono verificarsi ipotensione ortostatica e –raramente- sincope, soprattutto ad alte dosi. Questi effetti possono comparire anche quando si riprende il trattamento dopo una breve interruzione.
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Un sovradosaggio può causare ipotensione. In questo caso il paziente va immediatamente posto supino con la testa in posizione declive. Al bisogno, devono essere prese altre misure di supporto (ad es., somministrazione di plasma expander o farmaci vasocostrittori in caso di ipotensione severa). La funzione renale deve essere monitorata e supportata al bisogno. Dato che la doxazosina si lega in ampia misura alle proteine plasmatiche, la dialisi è sconsigliata.
Codice ATC:
C02CA04 (antipertensivi, bloccanti dei recettori alfa-adrenergici)
G04CA (urologici, antagonisti dei recettori alfa-adrenergici)
La somministrazione di doxazosina produce una significativa riduzione della pressione arteriosa conseguente alla diminuzione delle resistenze vascolari periferiche. La monosomministrazione giornaliera risulta in una diminuzione clinicamente significativa della pressione arteriosa, che persiste per 24 ore. Dopo la somministrazione, la pressione arteriosa si abbassa gradualmente; all’inizio del trattamento possono verificarsi effetti ortostatici. La massima riduzione della pressione arteriosa si ottiene da 2 a 6 ore circa dopo la somministrazione. Durante il trattamento con doxazosina nei pazienti ipertesi, la pressione arteriosa sarà uguale in posizione supina ed eretta. Durante il trattamento con doxazosin è stata riferita la regressione dell’ipertrofia ventricolare sinistra.
Contrariamente a quanto si verifica con i bloccanti non selettivi dei recettori alfa-adrenergici, non è stato osservato alcun fenomeno di tolleranza durante il trattamento a lungo termine con doxazosina.
Solo raramente, durante il trattamento prolungato sono stati osservati aumenti dell’attività della renina plasmatica e tachicardia.
Gli studi clinici hanno dimostrato che doxazosin causa una piccola riduzione delle concentrazioni plasmatiche di trigliceridi, colesterolo totale e frazione LDL. E’ stato inoltre riportato un lieve aumento del rapporto HDL/colesterolo totale (dal 4 al 13% circa del valore iniziale). La rilevanza clinica di questi risulatati resta da stabilire. La doxazosina aumenta la sensibilità all’insulina nei pazienti con metabolismo glucidico alterato.
La somministrazione di doxazosina a pazienti con IPB sintomatica risulta in un miglioramento dei disturbi urodinamici. Gli studi hanno dimostrato che questo effetto è imputabile al blocco selettivo dei recettori alfa-adrenergici situati nella muscolatura liscia del collo della vescica, della vescica, della capsula prostatica e dell’uretra.
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Dopo la somministrazione orale, doxazosina è ben assorbita. I picchi plasmatici sono raggiunti dopo 2 ore e la biodisponibilità assoluta è del 63% circa. Il legame della doxazosina con le proteine plasmatiche è elevato (98% circa). L’eliminazione del plasma avviene in due fasi. L’emivita terminale è di 16 - 30 ore, il che rende il farmaco adatto alla monosomministrazione giornaliera. La doxazosina è metabolizzata prevalentemente a livello epatico ed è escreta principalmente con le feci (63 - 65%); meno del 5% della dose è escreto come doxazosina immodificata. La 6-idrossi-doxazosina è un bloccante potente e selettivo dei recettori alfa-adrenergici e nell’uomo il 5% di una dose orale viene convertito in questo metabolita, che pertanto contribuisce in minima misura all’effetto ipotensivo di doxazosin.
Gli studi di farmacocinetica condotti negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale non hanno mostrato differenze farmacocinetiche significative rispetto ai pazienti con funzione renale nella norma.
Sono disponibili solo dati limitati sull’uso della doxazosina nei pazienti con insufficienza epatica e sugli effetti dei farmaci che notoriamente influenzano il metabolismo epatico (ad es., cimetidina). In uno studio clinico su 12 pazienti con insufficienza epatica lieve, la somministrazione di una dose singola di doxazosina per via orale ha determinato un aumento dell’area sottesa alla curva concentrazione-tempo (AUC) del 43% ed una riduzione della clearance del 40%.
I dati preclinici non hanno evidenziato alcun rischio specifico per gli esseri umani in base agli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale carcinogeno, tossicità riproduttiva.
Cellulosa microcristallina, lattosio anidro, amido glicolato sodico, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, silice colloidale anidra.
Nessuna
5 anni
Nessuna particolare condizione di conservazione.
Blister termosaldato bianco opaco PVC/PVDC/Al in astuccio in cartone litografato.
Astuccio contenente 30 compresse divisibili da 2 mg in blister.
Astuccio contenente 20 compresse divisibili da 4 mg in blister.
Nessuna
Laboratori Alter S.r.l., via Egadi, 7 – 20144 Milano
DOXAZOSINA ALTER 2 mg compresse - 30 compresse divisibili: AIC n. 037275017
DOXAZOSINA ALTER 4 mg compresse - 20 compresse divisibili: AIC n. 037275029
Dicembre 2007
Febbraio 2008