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DUMIROX
Una compressa contiene 50 mg o 100 mg di fluvoxamina maleato.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
DUMIROX 50 mg: compresse rivestite con film rotonde, biconvesse, divisibili e di colore da bianco a biancastro con impresso su un lato “291” su entrambe le parti della compressa bipartita.
DUMIROX 100 mg: compresse rivestite con film ovali, biconvesse, divisibili e di colore da bianco a biancastro con impresso su un lato “313” su entrambe le parti della compressa bipartita.
La linea di frattura serve solo a facilitare la rottura delle compresse per una facile deglutizione e non a dividerle in dosi uguali.
Episodio depressivo maggiore.
Disturbo ossessivo compulsivo (DOC).
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Depressione
Adulti
La dose raccomandata è di 100 mg al giorno. Si deve iniziare il trattamento con 50 o 100 mg in un’unica somministrazione serale. Il dosaggio deve essere monitorato e aggiustato, se necessario, entro 3-4 settimane dall’inizio del trattamento e successivamente in base al giudizio clinico. Sebbene il rischio di effetti indesiderati possa potenzialmente aumentare a dosaggi più elevati, se, dopo alcune settimane di somministrazione della dose raccomandata, la risposta risultasse insufficiente, alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da un incremento graduale della dose fino a 300 mg al giorno (vedere Pararafo 5.1). Dosaggi fino a 150 mg possono essere somministrati in dose singola, preferibilmente alla sera. Dosaggi giornalieri superiori a 150 mg devono essere suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. L’aggiustamento dei dosaggi deve essere effettuato con cautela su base individuale, al fine di somministrare ai pazienti la dose minima efficace.
I pazienti affetti da depressione devono essere trattati per un periodo di tempo di almeno 6 mesi per assicurare la libertà dai sintomi.
Assunzione da parte dei bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni
Dumirox non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età per il trattamento dell’episodio depressivo maggiore.
L’efficacia e la sicurezza di Dumirox non sono state stabilite nel trattamento dell’episodio depressivo maggiore in età pediatrica (vedere paragrafo 4.4).
Disturbo ossessivo compulsivo
Adulti
La dose raccomandata è compresa tra 100 e 300 mg al giorno. Si deve iniziare il trattamento con 50 mg al giorno. Sebbene il rischio di effetti indesiderati possa potenzialmente aumentare a dosaggi più elevati, se, dopo alcune settimane di somministrazione della dose raccomandata, la risposta risultasse insufficiente, alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da un incremento graduale della dose fino a 300 mg al giorno (vedere Pararafo 5.1). Dosaggi fino a 150 mg possono essere somministrati in dose singola, preferibilmente alla sera. Dosaggi giornalieri superiori a 150 mg devono essere suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. Se si ottiene una buona risposta terapeutica, il trattamento può continuare ad un dosaggio aggiustato su base individuale.
Anche se non sussistono studi sistematici che possano stabilire la durata del trattamento con fluvoxamina, in considerazione del carattere cronico del disturbo ossessivo compulsivo, è consigliabile proseguire il trattamento oltre le 10 settimane nei pazienti che hanno risposto. Il dosaggio deve essere accuratamente modulato su base individuale per consentire al paziente di ricevere la dose minima efficace. La necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata periodicamente. Nei pazienti che rispondono al trattamento con fluvoxamina alcuni clinici considerano di aiuto la terapia comportamentale.
Non è stata dimostrata un’efficacia a lungo termine (oltre 24 settimane) nel disturbo ossessivo compulsivo.
Bambini/adolescenti
Nei bambini sopra gli 8 anni e negli adolescenti sono disponibili dati limitati ad un dosaggio fino a 100 mg due volte al giorno per 10 settimane. La dose iniziale è di 25 mg al giorno. Aumentare il dosaggio di 25 mg ogni 4-7 giorni in base alla tollerabilità finchè si raggiunge un dosaggio efficace. La dose massima nei bambini non deve superare i 200 mg/die. (Per ulteriori dettagli vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Si consiglia di suddividere una dose totale giornaliera superiore a 50 mg in due somministrazioni. Se le due dosi singole non sono uguali, quella più elevata deve essere somministrata prima di coricarsi.
Sintomi da sospensione verificatisi dopo interruzione della fluvoxamina
Si deve evitare la sospensione brusca del trattamento. Quando occorre interrompere il trattamento con fluvoxamina, la dose deve essere ridotta gradualmente in almeno una o due settimane per ridurre il rischio che si verifichino sintomi da sospensione (vedere Paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego e Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).
Qualora subentrino sintomi non tollerabili a seguito di una diminuzione del dosaggio o dopo la sospensione del trattamento, va presa in considerazione la possibilità di riprendere la somministrazione della dose precedentemente prescritta. Successivamente, il medico può continuare a diminuire il dosaggio, ma in maniera più graduale.
Insufficienza epatica o renale
I pazienti affetti da insufficienza epatica o renale devono iniziare con una dose bassa ed essere attentamente monitorati.
Modo di somministrazione
Le compresse di fluvoxamina devono essere inghiottite con acqua e non masticate.
Dumirox compresse non deve essere somministrato in associazione con inibitori della monoaminossidasi (IMAO).
Il trattamento con fluvoxamina può essere iniziato:
- due settimane dopo la sospensione di un IMAO irreversibile o
- il giorno successivo alla sospensione di un IMAO reversibile (ad es. la moclobemide).
Tra la sospensione di fluvoxamina e l’inizio della terapia con qualsiasi IMAO deve intercorrere almeno una settimana.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Suicidio/pensieri suicidari o peggioramento clinico
La depressione è associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a quando non si riscontra una remissione significativa della malattia. Poiché è possibile che non si riscontri un miglioramento durante le prime settimane o più di trattamento, i pazienti devono essere attentamente monitorati finché non subentra tale miglioramento. In base all’esperienza clinica generale, il rischio di suicidio può aumentare durante le prime fasi di remissione della malattia.
Anche altre condizioni psichiatriche per le quali viene prescritto Dumirox possono essere associate con un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, queste condizioni possono presentarsi in comorbilità al disturbo depressivo maggiore. Pertanto, nel trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici devono essere usate le stesse precauzioni utilizzate per i pazienti trattati per il disturbo depressivo maggiore.
È noto che i pazienti con una storia di eventi correlati al suicidio o quelli che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento sono a rischio più elevato di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio e devono essere attentamente monitorati durante il trattamento. Una meta-analisi di studi clinici controllati verso placebo con farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha dimostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario in pazienti di età inferiore a 25 anni che assumevano antidepressivi rispetto al placebo.
Un’attenta supervisione dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, deve essere associata al trattamento farmacologico, specialmente all’inizio del trattamento e a seguito di modifiche del dosaggio.
I pazienti (e coloro che si prendono cura dei pazienti) devono essere allertati circa la necessità di monitorare qualsiasi peggioramento clinico, comportamento o pensieri suicidari e modifiche insolite nel comportamento e di chiedere immediatamente una consulenza medica alla comparsa di questi sintomi.
Acatisia/irrequietezza psicomotoria
L’utilizzo della fluvoxamina è stato associato con l’insorgenza di acatisia, caratterizzata da una irrequietezza, che a seconda del soggetto, può risultare sgradevole o angosciante e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata dall’incapacità di stare seduti o in piedi fermi. Tali sintomi sono più probabili durante le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano tali sintomi, l’aumento del dosaggio può risultare dannoso.
Sintomi da sospensione verificatisi dopo interruzione della fluvoxamina
I sintomi da sospensione dopo l’interruzione del trattamento sono comuni, soprattutto se l’interruzione è brusca (vedere Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati). In studi clinici, reazioni avverse legate alla sospensione del trattamento sono state riscontrate in circa il 12 % dei pazienti trattati con fluvoxamina; dato simile all’incidenza osservata nei pazienti trattati con placebo. Il rischio di sintomi da sospensione può dipendere da diversi fattori che includono la durata, il dosaggio utilizzato per la terapia e la velocità di riduzione del dosaggio.
Vertigini, disturbi del sonno (inclusa insonnia e sogni intensi), nausea, cefalea e astenia sono le reazioni riportate più comunemente. In generale tali sintomi sono di intensità da lieve a moderata, sebbene in alcuni pazienti l’intensità possa risultare grave. Questi sintomi si verificano per lo più durante i primi giorni dalla sospensione del trattamento, ma ci sono state segnalazioni molto rare di questi effetti in pazienti che avevano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. Generalmente tali sintomi sono autolimitanti e solitamente si risolvono nell’arco di 2 settimane, sebbene in alcuni soggetti possano durare più a lungo (2-3 mesi o più). Si consiglia pertanto di ridurre progressivamente la dose di fluvoxamina nell’arco di diverse settimane o mesi prima della sospensione del trattamento, in funzione delle necessità del paziente (vedere “Sintomi da sospensione verificatisi dopo interruzione della fluvoxamina” Paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
I pazienti affetti da insufficienza epatica o renale devono iniziare con una dose bassa ed essere attentamente monitorati.
Il trattamento con fluvoxamina è stato raramente associato ad un aumento degli enzimi epatici, generalmente accompagnato da sintomi clinici. In tali casi il trattamento deve essere interrotto.
Il controllo glicemico può essere modificato, in particolare nelle prime fasi del trattamento. Può risultare necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici.
Sebbene la fluvoxamina non abbia dimostrato in studi su animali di possedere proprietà proconvulsive, è raccomandabile usare cautela nel trattamento di pazienti con storia di convulsioni. Si deve evitare la somministrazione della fluvoxamina nei pazienti con epilessia instabile e i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. In caso di insorgenza di convulsioni o se aumenta la frequenza delle convulsioni, il trattamento con fluvoxamina deve essere interrotto.
Raramente è stata segnalata l’insorgenza di una sindrome serotoninergica o di eventi tipo sindrome neurolettica maligna associati al trattamento con fluvoxamina, specialmente quando la fluvoxamina è data in combinazione con altri farmaci serotoninergici e/o neurolettici. Poiché queste sindromi possono portare ad un potenziale rischio per la vita, alla comparsa di tali eventi (caratterizzati da una serie di sintomi quali ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità autonomica con possibili rapide fluttuazioni dei segni vitali, cambiamenti dello stato mentale tra cui confusione, irritabilità, agitazione estrema con progressione fino a delirio e coma) il trattamento con fluvoxamina deve essere interrotto ed iniziato un trattamento sintomatico di supporto.
Come con altri SSRI, sono stati raramente segnalati casi di iponatremia che è risultata reversibile dopo la sospensione della fluvoxamina. Alcuni casi possono essere stati causati dalla sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico. La maggior parte delle segnalazioni proviene da pazienti anziani.
Sono stati segnalati casi di emorragie cutanee, come ecchimosi e porpora in pazienti che assumevano SSRI. Si consiglia cautela nei pazienti che assumano, oltre agli SSRI, farmaci noti per influenzare la funzione piastrinica (ad es. gli antipsicotici atipici e le fenotiazine, la maggior parte degli antidepressivi triciclici, l’aspirina, i FANS) così come nei pazienti con precedenti di sanguinamento o disordini della coagulazione.
La fluvoxamina deve essere impiegata con cautela in pazienti con storia di mania/ipomania. La fluvoxamina deve essere sospesa in ogni paziente in cui insorge una fase maniacale.
In caso di cosomministrazione con fluvoxamina, le concentrazioni plasmatiche di terfenadina, astemizolo o cisapride possono risultare aumentate con un conseguente aumento del rischio di prolungamento del tratto QT/Torsione di punta. Pertanto, la fluvoxamina non deve essere somministrata insieme a questi farmaci.
A causa della mancanza di esperienza clinica, si raccomanda un’attenzione particolare nella fase post-acuta di infarto del miocardio.
Poiché l’esperienza clinica di cosomministrazione di fluvoxamina e ECT è limitata, si raccomanda cautela.
I dati nei soggetti anziani non suggeriscono differenze significative dal punto di vista clinico nei dosaggi giornalieri normali rispetto ai soggetti più giovani. Tuttavia, l’incremento del dosaggio deve avvenire più lentamente negli anziani e il dosaggio deve sempre essere stabilito con cautela.
Assunzione da parte di bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni
La fluvoxamina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età ad eccezione dei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e pensieri suicidari) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di più, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.
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La fluvoxamina non deve essere somministrata in associazione con IMAO (vedere anche controindicazioni).
La fluvoxamina è un potente inibitore del CYP1A2 e, in minor misura, del CYP2C e del CYP3A4. Farmaci che sono ampiamente metabolizzati tramite questi isoenzimi sono eliminati più lentamente e possono raggiungere livelli plasmatici più elevati, quando somministrati in associazione con la fluvoxamina. Ciò è particolarmente rilevante per i farmaci con un ristretto indice terapeutico. I pazienti devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci.
La fluvoxamina ha effetti inibitori marginali sul CYP2D6 e sembra non influenzare il metabolismo non ossidativo o l’escrezione renale.
CYP1A2
È stato rilevato un incremento dei livelli plasmatici, precedentemente stabili, degli antidepressivi triciclici (come clomipramina, imipramina e amitriptilina) e dei neurolettici (come clozapina e olanzapina) che sono ampiamente metabolizzati dal citocromo P450 1A2, quando somministrati in associazione alla fluvoxamina. Se si inizia un trattamento con la fluvoxamina, deve essere presa in considerazione una diminuzione del dosaggio di questi farmaci. Pazienti che assumano contemporaneamente fluvoxamina e farmaci metabolizzati tramite il CYP1A2 con un ristretto indice terapeutico (come tacrina, teofillina, metadone e mexiletina) devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci.
In cosomministrazione con fluvoxamina, la concentrazione plasmatica di warfarin aumenta significativamente e il tempo di protrombina si allunga.
Sono stati segnalati isolati casi di tossicità cardiaca, quando la fluvoxamina era utilizzata in combinazione con la tioridazina.
Può rendersi necessario ridurre la dose di propranololo, quando esso è utilizzato in combinazione con la fluvoxamina, poiché i livelli plasmatici di propranololo aumentano.
È probabile che i livelli plasmatici di caffeina aumentino durante la cosomministrazione con fluvoxamina. Pertanto i pazienti che assumono notevoli quantità di bevande contenenti caffeina devono ridurne il consumo, quando sono trattati con fluvoxamina e compaiono reazioni avverse da caffeina (come tremore, palpitazioni, nausea, irrequietezza, insonnia).
Poiché le concentrazioni plasmatiche di ropinirolo possono aumentare in associazione con la fluvoxamina aumentando quindi il rischio di overdose, può essere necessario sorvegliare e ridurre la posologia del ropinirolo durante il trattamento con la fluvoxamina e dopo la sua sospensione.
CYP2C
Pazienti che assumano contemporaneamente fluvoxamina e farmaci metabolizzati dal CYP2C con un ristretto indice terapeutico (come la fenitoina) devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci.
CYP3A4
Terfenadina, astemizolo, cisapride (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
Pazienti che assumano contemporaneamente fluvoxamina e farmaci metabolizzati tramite il CYP3A4 con un ristretto indice terapeutico (come carbamazepina e ciclosporina) devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci.
I livelli plasmatici delle benzodiazepine metabolizzate mediante ossidazione (come triazolam, midazolam, alprazolam e diazepam) possono aumentare quando questi farmaci vengono somministrati contemporaneamente a fluvoxamina. Il dosaggio di queste benzodiazepine deve essere ridotto durante la cosomministrazione con la fluvoxamina.
Glucuronidazione
La fluvoxamina non influenza le concentrazioni plasmatiche di digossina.
Escrezione renale
La fluvoxamina non influenza le concentrazioni plasmatiche di atenololo.
Interazioni farmacodinamiche
Gli effetti serotoninergici della fluvoxamina possono aumentare quando essa è utilizzata in combinazione con altri farmaci ad azione serotoninergica (triptani, SSRI e preparati a base di erba di S. Giovanni) (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
La fluvoxamina è stata utilizzata in associazione al litio nel trattamento di pazienti con depressione grave, resistente al trattamento. Va comunque tenuto presente che il litio (e forse anche il triptofano) aumenta l’effetto serotoninergico della fluvoxamina. Occorre perciò cautela nell’uso di tale associazione in pazienti con depressione grave, resistente al trattamento.
Nei pazienti che assumono anticoagulanti orali e fluvoxamina, il rischio di emorragia può aumentare e pertanto questi pazienti devono essere monitorati strettamente.
Come per altri farmaci psicotropi, i pazienti devono essere avvertiti di non assumere alcool mentre sono in trattamento con fluvoxamina.
I dati ottenuti da un limitato numero di gravidanze esposte all’uso del farmaco non evidenziano effetti avversi della fluvoxamina sulla gravidanza. Attualmente, nessun altro dato epidemiologico rilevante è disponibile.
Studi sulla riproduzione in animali sottoposti ad alte dosi non hanno messo in evidenza alcuna diminuzione nella fertilità, nella capacità riproduttiva o effetti teratogenici nella prole.
Deve essere esercitata cautela quando si prescrive il farmaco in gravidanza.
Sono stati descritti casi isolati di sintomi da sospensione in neonati in seguito all’impiego della fluvoxamina alla fine della gravidanza.
La fluvoxamina viene escreta nel latte materno in piccole quantità, pertanto il farmaco non deve essere somministrato a donne che allattino al seno.
La fluvoxamina fino a 150 mg non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare e usare macchinari. Essa ha dimostrato in volontari sani di non avere effetti sulle capacità psicomotorie necessarie per guidare ed usare macchinari. Comunque poiché durante il trattamento con fluvoxamina può comparire sonnolenza, si raccomanda cautela finché non viene accertata la risposta individuale al farmaco.
Il più frequente sintomo associato all’assunzione di fluvoxamina, che di norma diminuisce entro le prime due settimane di trattamento, è la nausea in qualche caso accompagnata da vomito.
Altri eventi avversi, osservati in studi clinici all’incidenza sotto descritta, sono spesso associati alla malattia e non sono necessariamente correlati al trattamento.
Comuni (incidenza 1-10%)
Somatici: astenia, cefalea, malessere.
Cardiovascolari: palpitazioni/tachicardia.
Apparato digerente: dolore addominale, anoressia, stipsi, diarrea, secchezza delle fauci, dispepsia.
Sistema nervoso centrale: agitazione, ansia, vertigini, insonnia, nervosismo, sonnolenza, tremore.
Cute: sudorazione.
Non comuni (incidenza <1%)
Cardiovascolari: ipotensione (posturale).
Apparato muscoloscheletrico: artralgia, mialgia.
Sistema nervoso centrale: atassia, confusione, sintomi extrapiramidali, allucinazioni.
Apparato urogenitale: eiaculazione anormale (ritardata).
Cute: reazioni di ipersensibilità cutanea (compresi rash, prurito, angioedema).
Rari (incidenza <0,1%)
Apparato digerente: alterazioni della funzionalità epatica.
Sistema nervoso centrale: convulsioni, mania.
Apparato urogenitale: galattorrea.
Cute: fotosensibilizzazione.
Irrequietezza psicomotoria/acatisia (vedere Paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
Altri eventi avversi osservati durante la commercializzazione del farmaco
Sono stati riportati casi di aumento o perdita di peso.
Sono stati raramente riportati sindrome serotoninergica, eventi tipo sindrome neurolettica maligna, iponatremia e casi di SIADH (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
È possibile che si verifichino reazioni da sospensione quando si sospende la terapia con la fluvoxamina, sebbene le evidenze precliniche e cliniche disponibili non suggeriscano che questo trattamento causi dipendenza. Alla sospensione del farmaco sono stati osservati i seguenti sintomi: vertigini, parestesia, cefalea, nausea e ansia. La maggior parte delle reazioni da sospensione sono di grado lieve e autolimitanti.
Quando si decide di interrompere il trattamento, le dosi devono essere ridotte in modo graduale.
Emorragie: (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
Sono state osservate molto raramente parestesia, anorgasmia e modifiche del gusto.
Casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari sono stati osservati durante la terapia con Fluvoxamina o poco dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
In uno studio controllato con placebo, della durata di 10 settimane, in bambini e adolescenti affetti da DOC, sono stati frequentemente osservati i seguenti eventi avversi con un’incidenza superiore al placebo: insonnia, astenia, agitazione, ipercinesia, sonnolenza e dispepsia. Eventi avversi seri in questo studio includevano: agitazione e ipomania. Sono state osservate convulsioni nei bambini e negli adolescenti in corso di utilizzo del farmaco al di fuori degli studi clinici.
Sintomi da sospensione verificatisi dopo interruzione della fluvoxamina
I sintomi da sospensione sono comuni a seguito dell’interruzione del trattamento con fluvoxamina (soprattutto se brusca).
Vertigini, disturbi della sensibilità (inclusa parestesia, disturbi visivi, sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (inclusa insonnia e sogni intensi), agitazione e ansia, irritabilità, confusione, instabilità emotiva, nausea e/o vomito e diarrea, sudorazione e palpitazione, cefalea e tremore sono le reazioni riportate più comunemente. In generale tali sintomi sono di intensità da lieve a moderata e sono autolimitanti, sebbene in alcuni pazienti l’intensità possa risultare grave e la durata maggiore. Si consiglia pertanto, quando il trattamento con fluvoxamina non sia più necessario, di procedere ad una riduzione graduale della dose (vedere Paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione e paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
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Sintomi
I sintomi da sovradosaggio comprendono disturbi gastro-intestinali (nausea, vomito, diarrea), sonnolenza e vertigini. Sono inoltre stati osservati casi di eventi di tipo cardiaco (tachicardia, bradicardia, ipotensione), alterazioni della funzionalità epatica, convulsioni e coma.
La fluvoxamina ha un ampio margine di sicurezza in caso di sovradosaggio. Dall’immissione in commercio le segnalazioni di morte attribuite ad un sovradosaggio di sola fluvoxamina sono state estremamente rare. La più alta dose documentata di fluvoxamina ingerita da un paziente è di 12 grammi: questo paziente è guarito completamente. Raramente sono state osservate complicazioni più gravi in caso di deliberato sovradosaggio di fluvoxamina in combinazione con altri farmaci.
Trattamento
Non è disponibile alcun antidoto specifico della fluvoxamina.
In caso di sovradosaggio è opportuno procedere il più presto possibile a svuotamento dello stomaco ed instaurare un adatto trattamento sintomatico. È anche consigliabile l’uso ripetuto di carbone medicinale, se necessario accompagnato da un lassativo osmotico.
È improbabile che la diuresi forzata e la dialisi siano efficaci.
Categoria farmacoterapeutica: Antidepressivi, Inibitori selettivi del reuptake della serotonina.
Codice ATC: N06AB08
Il meccanismo d’azione della fluvoxamina è correlato all’inibizione specifica del reuptake della serotonina a livello dei neuroni cerebrali, mentre ha solo un effetto assai modesto sul sistema noradrenergico. Inoltre studi di legame recettoriale hanno dimostrato che la sua affinità per i recettori alfa-adrenergici, beta-adrenergici, istaminergici, muscarinici, dopaminergici e serotoninergici è trascurabile.
In uno studio controllato con placebo su 120 pazienti affetti da DOC, di età compresa tra 8 e 17 anni, alla decima settimana è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo nella popolazione totale a favore della fluvoxamina. Un’ulteriore analisi a sottogruppi ha evidenziato un miglioramento alla scala C-YBOCS nei bambini ma non negli adolescenti. Il dosaggio medio era, rispettivamente, di 158 e 168 mg/die.
Dose/risposta
Non sono stati condotti studi clinici formali per stabilire la relazione dose/risposta della fluvoxamina. Tuttavia, l’esperienza clinica dimostra che una titolazione verso l’alto della dose può apportare dei benefici in alcuni pazienti.
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Assorbimento
La fluvoxamina è completamente assorbita dopo somministrazione orale. La massima concentrazione plasmatica si verifica entro 3-8 ore dalla somministrazione. La biodisponibilità media assoluta è del 53%, dovuta al metabolismo di primo passaggio.
La farmacocinetica di DUMIROX non è influenzata dalla concomitante assunzione di cibo.
Distribuzione
In vitro, il legame con le proteine plasmatiche è dell’80%. Il volume di distribuzione nell’uomo è di 25 l/kg.
Metabolismo
La fluvoxamina va incontro ad un ampio metabolismo epatico. Sebbene in vitro il CYP2D6 sia il principale isoenzima coinvolto nel metabolismo della fluvoxamina, le concentrazioni plasmatiche della fluvoxamina nei soggetti metabolizzatori lenti non sono molto più alte di quelle dei soggetti con ampio metabolismo.
L’emivita plasmatica media è di circa 13-15 ore dopo somministrazione singola e leggermente più lunga (17-22 ore) dopo somministrazioni ripetute, mentre lo steady-state è generalmente raggiunto entro 10-14 giorni.
La fluvoxamina viene ampiamente trasformata a livello epatico, principalmente attraverso demetilazione ossidativa, con formazione di almeno nove metaboliti eliminati per via renale. I due principali metaboliti hanno mostrato una attività farmacologica trascurabile. Gli altri metaboliti non dovrebbero essere farmacologicamente attivi. La fluvoxamina è un potente inibitore del CYP1A2 e un moderato inibitore del CYP2C e del CYP3A4, con effetti inibitori solo marginali sul CYP2D6. La fluvoxamina mostra una farmacocinetica lineare in seguito a singola somministrazione. Le concentrazioni allo steady-state sono più alte di quelle calcolate dopo singola somministrazione e, alle più alte dosi giornaliere, non sono proporzionalmente più alte.
Gruppi speciali di pazienti
La farmacocinetica della fluvoxamina è simile negli adulti sani, negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale. Il metabolismo della fluvoxamina è ridotto nei pazienti con patologia epatica.
Le concentrazioni plasmatiche allo steady-state della fluvoxamina sono due volte più elevate nei bambini (di età compresa tra 6 e 11 anni) rispetto agli adolescenti (età 12-17). Le concentrazioni plasmatiche degli adolescenti sono simili a quelle degli adulti.
Non vi è evidenza di effetti carcinogenetici, mutageni o sulla fertilità da parte della fluvoxamina.
Studi sulla riproduzione in animali sottoposti ad alte dosi non hanno messo in evidenza alcuna diminuzione nella fertilità, nella capacità riproduttiva o effetti teratogenici nella prole.
La potenzialità per l’instaurarsi di abuso, tolleranza e dipendenza fisica è stata studiata in modelli di primati non umani. Non è stato evidenziato alcun fenomeno di dipendenza.
Eccipienti del nucleo
Mannitolo, amido di mais, amido pregelatinizzato, sodio stearilfumarato, silice colloidale anidra.
Eccipienti del rivestimento
Ipromellosa, Macrogol 6000, talco, titanio diossido E171.
Non pertinente.
3 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C. Conservare nella confezione originale.
Blister in PVC/PVDC/alluminio.
DUMIROX 50 mg compresse rivestite con film: confezione da 30 compresse rivestite con film da 50 mg.
DUMIROX 100 mg compresse rivestite con film: confezione da 30 compresse rivestite con film da 100 mg.
Nessuna istruzione particolare.
SOLVAY PHARMA S.p.A., Via della Libertà n. 30 - 10095 Grugliasco (TO)
Concessionario esclusivo per la vendita:
ALMIRALL S.p.A., Via Messina, 38 Torre C - 20154 Milano.
DUMIROX 50 mg compresse rivestite con film, 30 compresse - AIC n. 026104036
DUMIROX 100 mg compresse rivestite con film, 30 compresse - AIC n. 026104048
29.03.90 / 30.06.06
Ottobre 2009