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DUOVENT 20 mcg + 50 mcg sospensione per inalazione
Ogni contenitore sotto pressione contiene:
Principi attivi:
ipratropio bromuro 4 mg
fenoterolo bromidrato 10 mg
Ogni erogazione contiene: 21 mcg di ipratropio bromuro, che corrispondono a ipratropio bromuro anidro 20 mcg e fenoterolo bromidrato 50 mcg.
Per l’elenco completo gli eccipienti vedere 6.1
Sospensione pressurizzata per inalazione
Trattamento sintomatico di attacchi asmatici, profilassi dell'asma da sforzo, trattamento sintomatico dell'asma bronchiale e di altre affezioni broncopolmonari con broncospasmo reversibile, quali ad esempio, la bronchite cronica ostruttiva.
In tali affezioni va considerata l'opportunità di intraprendere una concomitante terapia antiinfiammatoria.
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La posologia deve essere adattata alle esigenze individuali.
Per adulti e bambini di età superiore ai 6 anni si raccomanda la seguente posologia:
Attacco asmatico:
Due erogazioni sono sufficienti nella maggior parte dei casi per procurare un sollievo immediato. In casi particolarmente gravi, se la respirazione non è sensibilmente migliorata dopo 5 minuti, possono essere ripetute una seconda volta due erogazioni.
Se un attacco asmatico non è stato alleviato da quattro dosi, potrebbe essere opportuno ripetere ulteriormente l’applicazione.
In questi casi il paziente deve consultare immediatamente il medico o l’ospedale più vicino.
Profilassi dell'asma da sforzo:
1-2 erogazioni per ogni applicazione, fino ad un massimo di 8 erogazioni al giorno.
Asma bronchiale ed altre affezioni broncopolmonari con broncospasmo reversibile:
Nel caso sia richiesto un trattamento a dosi ripetute, possono essere somministrate 1-2 erogazioni per ogni applicazione, fino ad un massimo di 8 erogazioni al giorno.
L’effetto del farmaco permane per almeno 6 ore.
Il trattamento nei bambini deve essere intrapreso solo sotto controllo di un adulto.
Attenersi con scrupolo alle dosi consigliate. La posologia può essere modificata o aumentata soltanto a giudizio del medico.
I pazienti potenzialmente predisposti al glaucoma devono proteggere gli occhi.
Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, ipertiroidismo, tachiaritmia.
L’uso del prodotto è anche controindicato in soggetti con glaucoma, ipertrofia prostatica, sindromi di ritenzione urinaria od occlusione intestinale. Gravidanza e allattamento.
Ipersensibilità ai principi attivi, a sostanze atropino-simili o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Quando utilizzano per la prima volta la nuova formulazione di Duovent sospensione pressurizzata per inalazione, alcuni pazienti potrebbero notare un sapore lievemente diverso dalla precedente formulazione contenente CFC, è quindi opportuno informare i pazienti quando passano alla nuova formulazione spiegando anche che le due formulazioni sono equivalenti e che il differente sapore non ha alcuna implicazione sulla tollerabilità e sull’efficacia della nuova formulazione.
Qualora il trattamento con i dosaggi consigliati non porti a risultati soddisfacenti, è opportuno consultare il medico curante per eventuali modifiche della posologia.
Se la terapia non produce un miglioramento significativo o se le condizioni del paziente peggiorano, consultare il medico per stabilire un nuovo piano di trattamento. In caso di dispnea (difficoltà nella respirazione) acuta o in rapido peggioramento consultare immediatamente un medico.
Uso prolungato:
In pazienti con asma bronchiale e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) lieve, è preferibile all’uso regolare un trattamento su richiesta (in caso i sintomi lo richiedono).
In pazienti con asma bronchiale e con BPCO rispondente agli steroidi deve essere considerata l’aggiunta o l’aumento di una terapia antiinfiammatoria per controllare l’infiammazione delle vie aeree e per prevenire un peggioramento della malattia.
L'uso regolare di quantità crescenti di prodotti contenenti ß2-agonisti come Duovent per controllare i sintomi dell'ostruzione bronchiale può indicare una diminuzione del controllo della malattia. Se l'ostruzione bronchiale peggiora, è inadeguato e potenzialmente pericoloso limitarsi ad aumentare la posologia di prodotti contenenti β2-agonisti come Duovent oltre la dose raccomandata per periodi di tempo prolungati. In tale situazione, si dovrebbe rivedere lo schema terapeutico del paziente, e in particolare valutare l'adeguatezza della terapia antiinfiammatoria con corticosteroidi per via inalatoria, al fine di evitare un peggioramento del controllo della malattia che costituisce un potenziale rischio per la vita del paziente.
L’uso di altri broncodilatatori simpatico-mimetici in concomitanza alla somministrazione di Duovent, deve avvenire solo sotto controllo medico.
Duovent va somministrato con prudenza e sotto controllo medico dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, specialmente quando si usino dosi più alte di quelle raccomandate in pazienti affetti da gravi patologie cardiache o circolatorie, come ad esempio insufficienza miocardica, ipertensione arteriosa, insufficienza coronarica o infarto miocardico recente, diabete con instabilità metabolica, feocromocitoma, ipertiroidismo.
Il trattamento con farmaci simpaticomimetici, incluso il Duovent soluzione da nebulizzare, può indurre effetti cardiovascolari.
Esistono evidenze da dati post-marketing e dati pubblicati in letteratura, di rari casi di ischemia miocardica associata all’impiego di beta-agonisti. I pazienti affetti da preesistenti gravi patologie cardiache (ad esempio cardiopatia ischemica, aritmia o scompenso cardiaco grave), che stanno assumendo Duovent, devono essere allertati, affinché contattino immediatamente il medico, qualora manifestino dolore toracico o altri sintomi di peggioramento della malattia cardiaca. Particolare attenzione deve essere posta nella valutazione di sintomi quali dispnea e dolore toracico, in quanto potrebbero essere sia di origine cardiaca che respiratoria. A seguito di trattamento con β2-agonisti, si può verificare una ipopotassiemia, potenzialmente grave.
Duovent deve essere utilizzato con cautela in pazienti con iperplasia prostatica o ostruzione del collo della vescica o con predisposizione al glaucoma ad angolo acuto.
Particolare cautela è necessaria nell'asma grave poiché questo effetto può essere potenziato da un trattamento concomitante con derivati xantinici, steroidi e diuretici. Inoltre l'ipossia può aggravare gli effetti dell'ipopotassiemia sul ritmo cardiaco. In questi pazienti si raccomanda un monitoraggio dei livelli sierici di potassio.
Sono stati segnalati episodi isolati di complicazioni oculari (es.: midriasi, aumento della pressione intraoculare, glaucoma ad angolo chiuso, dolore agli occhi) quando uno spruzzo di ipratropio bromuro, da solo o in combinazione con β2-agonisti, è venuto accidentalmente a contatto con gli occhi. I pazienti devono essere informati sul corretto uso di Duovent sospensione pressurizzata per inalazione, affinché evitino che l’erogazione venga a contatto con gli occhi.
In caso si manifestino complicazioni oculari come dolore o fastidio agli occhi, visione offuscata, aloni visivi od immagini colorate associate ad arrossamento degli occhi per congestione congiuntivale e corneale, che possono essere sintomi di glaucoma ad angolo acuto, iniziare immediatamente una terapia con colliri miotici e consultare uno specialista.
L'impiego di anticolinergici, come l'ipratropio bromuro, può determinare una ritenzione urinaria nei pazienti portatori di ostruzioni del tratto urinario.
I pazienti affetti da fibrosi cistica possono essere maggiormente soggetti a disturbi della motilità gastrointestinale.
Immediate reazioni di ipersensibilità possono incorrere a seguito della somministrazione di Duovent come dimostrato da rari casi di orticaria, angio-edema, rash, broncospasmo, edema orofaringeo e anafilassi.
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Altri β-adrenergici e anticolinergici e derivati xantinici (come la teofillina) possono potenziare l'effetto broncodilatatore. La somministrazione concomitante di altri ß-mimetici, di anticolinergici disponibili a livello sistemico e di derivati xantinici (per es. teofillina) può aumentare gli effetti collaterali.
Si deve evitare la somministrazione concomitante di β-bloccanti, poiché può manifestarsi una riduzione potenzialmente grave della broncodilatazione.
L'ipopotassiemia indotta da β-agonisti può risultare aumentata dal trattamento concomitante con derivati xantinici, steroidi e diuretici. Si dovrebbe tenere conto di ciò in particolare nei pazienti affetti da grave ostruzione delle vie respiratorie.
L'ipopotassiemia può portare a un aumento della suscettibilità alle aritmie in pazienti che ricevano digossina. Inoltre, l'ipossia può aggravare gli effetti dell'ipopotassiemia sul ritmo cardiaco. In tali situazioni, si raccomanda di tenere sotto controllo i livelli sierici di potassio.
Gli agonisti β-adrenergici non devono essere somministrati a pazienti sotto trattamento con inibitori delle monoamino-ossidasi o con antidepressivi triciclici e nelle due settimane successive al termine della loro utilizzazione, dato che l'azione degli agonisti β-adrenergici può risultare potenziata.
L'inalazione di anestetici a base di idrocarburi alogenati quali alotano, tricloroetilene ed enflurano può aumentare la suscettibilità agli effetti cardiovascolari dei β-agonisti.
Non sono note interazioni con gli espettoranti e con il cromoglicato disodico.
I dati preclinici e l’esperienza disponibile nell’uomo non hanno mostrato evidenza di effetti dannosi in gravidanza con l’uso di fenoterolo o di ipratropio.
Il trattamento con Duovent deve essere evitato in via prudenziale nei primi tre mesi di gravidanza e negli ultimi stadi a causa dell'azione inibitoria del fenoterolo bromidrato sulle contrazioni uterine.
Nell'ulteriore periodo il prodotto va somministrato solo in caso di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
Studi preclinici hanno dimostrato che il fenoterolo bromidrato viene escreto nel latte materno. Non è noto se l’ipratropio venga escreto nel latte materno.
Sebbene le basi quaternarie insolubili nei lipidi passino nel latte materno, è improbabile che l’ipratropio arrivi al neonato in quantità significativa, specialmente quando viene assunto mediante aerosol. Tuttavia, dato che molti farmaci vengono escreti nel latte materno, si deve procedere con cautela quando si somministra Duovent durante l’allattamento.
Non sono noti effetti inibitori tali da compromettere la capacità di guidare veicoli e l'uso di macchinari.
Frequenti effetti indesiderati di Duovent sono: lievi tremori muscolari, senso di irrequietezza, secchezza della bocca.
Meno frequentemente sono state segnalate vertigini, cefalea, palpitazioni, tachicardia aumento del battito cardiaco.
La terapia con β2-agonisti può portare a un'ipopotassiemia potenzialmente grave.
Come nel caso di altre terapie per inalazione, sono stati segnalati tosse, irritazione locale (come faringiti e mal di gola) e broncospasmo indotto dall'inalazione.
Come con altri prodotti contenenti β-agonisti, possono manifestarsi nausea, vomito, sudorazione, debolezza e mialgia/crampi muscolari. Si può verificare diminuzione della pressione arteriosa diastolica, aumento della pressione arteriosa sistolica, aritmie, in particolare dopo dosi elevate, fibrillazione atriale, tachicardia sopraventricolare e ischemia miocardica.
In singoli casi, durante la terapia per inalazione con prodotti contenenti β-agonisti sono state segnalate alterazioni psicologiche.
Disturbi della motilità gastrointestinale (per es. vomito, stipsi, diarrea) e ritenzione urinaria si sono rivelati reversibili.
Sono stati riportati effetti collaterali oculari (inclusi disturbi della accomodazione visiva e glaucoma) (vedere paragrafo 4.4.).
In rari casi si possono manifestare reazioni cutanee o reazioni di tipo allergico quali eritema cutaneo, angioedema della lingua, delle labbra e del volto, orticaria, laringospasmo e reazioni anafilattiche.
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Si prevede che gli effetti del sovradosaggio siano legati principalmente al fenoterolo.
I sintomi attesi in caso di sovradosaggio sono quelli dell'eccessiva stimolazione con i farmaci ß-adrenergici, i più evidenti dei quali sono tachicardia, palpitazione, tremore, ipertensione, ipotensione, ampliamento della pressione arteriosa differenziale, dolore anginoso, aritmie e vampate. I sintomi attesi di sovradosaggio con ipratropio bromuro (quali secchezza della bocca, disturbi dell'accomodazione visiva) sono lievi poiché la biodisponibilità sistemica di ipratropio bromuro inalato è bassa.
Terapia
Somministrazione di sedativi, tranquillanti, nei casi gravi terapia intensiva.
Come antidoti specifici sono adatti i ß-bloccanti, preferibilmente ß1-selettivi; tuttavia, nei pazienti affetti da asma bronchiale o da BPCO si deve tenere conto di un possibile aumento dell'ostruzione bronchiale e adeguare in maniera accurata la dose, poiché vi è il rischio di peggioramento di un broncospasmo severo, che può risultare fatale.
Categoria farmacoterapeutica: Adrenergici ed altri farmaci per le sindromi ostruttive delle vie respiratorie.
Codice ATC: R03AK03
Duovent contiene due principi attivi broncodilatatori: l’ipratropio bromuro, che presenta un effetto anticolinergico, e il fenoterolo bromidrato, un agente β-adrenergico.
L’ipratropio bromuro è un composto ammonico quaternario dotato di proprietà anticolinergiche (parasimpaticolitiche). Negli studi preclinici, inibisce i riflessi mediati dal vago antagonizzando l'azione dell'acetilcolina, il trasmettitore rilasciato dal nervo vago. Gli anticolinergici prevengono l'aumento della concentrazione intracellulare della guanosina monofosfato ciclica (GMP ciclica) provocato dall'interazione dell'acetilcolina con il recettore muscarinico del muscolo liscio bronchiale.
La broncodilatazione in seguito a inalazione di ipratropio bromuro è principalmente un effetto locale, specifico del sito, non sistemico.
In studi controllati della durata di 90 giorni in pazienti affetti da broncospasmo associato a pneumopatia cronica ostruttiva (bronchite cronica ed enfisema), miglioramenti significativi della funzione polmonare (aumenti del 15% o più nei valori FEV1 e FEF25-75%), che si sono verificati nel giro di 15 minuti, hanno raggiunto il picco nel giro di 1-2 ore e si sono mantenuti, nella maggior parte dei pazienti fino a 6 ore.
In studi controllati della durata di 90 giorni in pazienti affetti da broncospasmo associato ad asma, si sono verificati miglioramenti significativi della funzione polmonare (aumenti del FEV1 del 15% o più) nel 40% dei pazienti.
Prove precliniche e cliniche indicano l'assenza di effetti deleteri di ipratropio bromuro sulla secrezione mucosa, sulla clearance mucociliare o sullo scambio gassoso delle vie respiratorie.
Il fenoterolo bromidrato è un agente simpaticomimetico ad azione diretta che, nell’intervallo di dosaggio terapeutico, stimola selettivamente i recettori β2. La stimolazione dei recettori β1 si esplica a dosaggi più elevati. L'occupazione dei recettori ß2 attiva l'adenilciclasi tramite una proteina Gs stimolatrice. L'aumento dell'AMP ciclica attiva la proteinchinasi A, che poi attua la fosforilazione delle proteine bersaglio nelle cellule del muscolo liscio. Questo, a sua volta, porta alla fosforilazione della miosinchinasi a catena leggera, all'inibizione dell'idrolisi dei fosfoinositidi e all'apertura dei canali del potassio a larga conduttanza attivati dal calcio.
Il fenoterolo rilascia la muscolatura liscia bronchiale e vascolare e protegge da stimoli broncocostrittori quali istamina, metacolina, aria fredda e allergeni (risposta precoce). Dopo somministrazione acuta viene inibito il rilascio di mediatori broncocostrittori e proinfiammatori dai mastociti. Inoltre, è stato dimostrato un aumento della clearance mucociliare dopo somministrazione di dosi piuttosto elevate di fenoterolo.
Concentrazioni plasmatiche più alte, che vengono ottenute più frequentemente con la somministrazione per via orale, o meglio ancora per via endovenosa, inibiscono la motilità uterina. Ancora a dosi piuttosto elevate, si osservano effetti metabolici: lipolisi, glicogenolisi, iperglicemia e ipopotassiemia, quest'ultima provocata dall'aumento della captazione di K+ principalmente nel muscolo scheletrico. Gli effetti β-adrenergici sul cuore, quali l'aumento della frequenza cardiaca e della contrattilità, sono provocati dagli effetti vascolari di fenoterolo, dalla stimolazione dei recettori β2 cardiaci e, a dosi sovraterapeutiche, dalla stimolazione dei recettori β1. Il tremore è un effetto dei β-agonisti osservato piuttosto frequentemente. A differenza degli effetti sul muscolo liscio bronchiale, gli effetti sistemici dei β-agonisti sono soggetti allo sviluppo di tolleranza.
In studi clinici, è stato dimostrato che il fenoterolo è altamente efficace nel broncospasmo manifesto. Previene la broncocostrizione in seguito all'esposizione a vari stimoli, quali sforzo e aria fredda, e la risposta precoce in seguito all'esposizione ad allergeni.
L'uso concomitante di questi due principi attivi dilata i bronchi agendo su diversi siti farmacologici di azione. Pertanto le due sostanze attive si completano a vicenda nella loro azione spasmolitica sui muscoli bronchiali e consentono un vasto uso terapeutico nel campo dei disturbi broncopolmonari associati a costrizione dell'apparato respiratorio. L'azione sinergica è tale che, per ottenere l'effetto desiderato, è necessaria soltanto una bassissima percentuale di componente β-adrenergico, il che facilita un dosaggio individuale adatto a ciascun paziente con reazioni avverse minime.
In pazienti affetti da asma e BPCO, è stato dimostrato che Duovent era efficace quanto la dose doppia di fenoterolo somministrato senza ipratropio, ma era meglio tollerato in studi dose-risposta cumulativi. In studi di dimensioni adeguate in pazienti affetti da asma e BPCO è stata dimostrata un’efficacia migliore rispetto ai suoi componenti ipratropio o fenoterolo.
Nella broncocostrizione acuta, Duovent è efficace poco dopo la somministrazione ed è quindi adatto anche per trattare attacchi acuti d’asma.
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L’effetto terapeutico di Duovent è dovuto ad un’attività topica a livello delle vie respiratorie. La farmacocinetica dei principi attivi non è quindi correlata alla farmacodinamica della broncodilatazione determinata da Duovent. Comunque gli studi condotti hanno dimostrato che le due formulazioni (con CFC e con HFA) possono essere considerate equivalenti dal punto di vista farmacocinetico.
Circa il 16% della dose si deposita nell'apparato respiratorio in seguito alla somministrazione per inalazione. La parte rimanente viene inghiottita.
I principi attivi (fenoterolo bromidrato e ipratropio bromuro) vengono assorbiti molto rapidamente dall'apparato respiratorio. Le concentrazioni plasmatiche di picco vengono raggiunte soltanto qualche minuto dopo l'inalazione.
Non vi sono indicazioni che la farmacocinetica dei due principi in combinazione differisca da quella della monosostanza.
Fenoterolo bromidrato
La parte inghiottita viene metabolizzata principalmente mediante coniugazione con solfati. La biodisponibilità in seguito a somministrazione per via orale è bassa (circa 1,5%).
In seguito a somministrazione per via endovenosa, sono state osservate tre fasi; l'emivita della fase terminale era di circa 3 ore. Il fenoterolo e i suoi coniugati vengono escreti rapidamente per via renale (clearance renale: 267 ml/min). Circa il 40 - 55% del farmaco si lega alle proteine plasmatiche. Nel suo stato non metabolizzato, il fenoterolo bromidrato può passare lentamente attraverso la placenta ed entrare nel latte materno.
Ipratropio bromuro
La biodisponibilità della parte inghiottita è bassa (circa 2%). In seguito a somministrazione per via endovenosa, per i livelli plasmatici di ipratropio si nota un rapido declino bifasico. L'emivita della fase di eliminazione terminale è di circa 1,6 ore. La clearance totale del principio attivo è di 2,3 l/min. Circa il 40% della clearance è renale (0,9 l/min) e il 60% non renale, cioè principalmente epato-metabolica. I principali metaboliti riscontrati nelle urine si legano in misura ridotta al recettore muscarinico.
L’escrezione renale del principio attivo è pari al 46% della dose dopo somministrazione per via endovenosa e al 3% - 8% della dose dopo inalazione orale. La parte inghiottita viene assorbita soltanto in misura ridotta. Il farmaco si lega in misura minima (meno del 20%) alle proteine plasmatiche. Lo ione ipratropio non attraversa la barriera ematoencefalica né la barriera placentare.
Studi di tossicità a dosi ripetute hanno mostrato che i profili tossicologici delle due formulazioni di Duovent (con CFC e HFA) sono analoghi.
Negli studi di tossicità acuta con Duovent in rapporto di 1: 2,5 (ipratropio bromuro: fenoterolo bromidrato) nei topi e nei ratti usando le vie di somministrazione orale, endovenosa e inalatoria i valori di DL50 hanno rivelato un basso indice di tossicità. Sono risultati determinati più dal componente ipratropio bromuro che dal fenoterolo bromidrato senza alcuna indicazione di potenziamento.
Dopo somministrazione per via endovenosa di Duovent nei cani e somministrazione per inalazione nei ratti e nei cani per un massimo di 4 settimane, sono stati osservati soltanto effetti tossici di scarsa entità a concentrazioni centinaia di volte maggiori rispetto a quella raccomandata nell'uomo. Sono state rilevate cicatrici miocardiche ventricolari sinistre soltanto in un animale del gruppo di trattamento a dosaggio più alto dello studio per via endovenosa sui cani (84 mcg/kg/giorno). Studi della durata di 13 settimane nei ratti con somministrazione di Duovent per via orale e nei cani beagle con somministrazione per inalazione non hanno mostrato alcun cambiamento tossicologico superiore a quelli proporzionali ai singoli componenti.
Tutti gli effetti tossicologici sono risultati correlati all’attività farmacologica delle sostanze e descritti nella documentazione su fenoterolo bromidrato e su ipratropio bromuro. Non vi è stata alcuna indicazione di potenziamento quando ipratropio bromuro e fenoterolo bromidrato sono stati somministrati in concomitanza.
Dopo la somministrazione di Duovent per inalazione nei ratti e nei conigli, non si sono manifestati effetti teratogeni. Non sono stati riscontrati effetti teratogeni nemmeno dopo la somministrazione di ipratropio bromuro; dopo fenoterolo bromidrato essi sono stati rilevati soltanto dopo la somministrazione di dosi estremamente elevate (tossiche).
Non sono stati condotti studi di genotossicità e di cancerogenesi con Duovent, tuttavia le prove in vitro e in vivo indicano che né fenoterolo bromidrato né ipratropio bromuro hanno un potenziale mutageno.
Inoltre, studi di cancerogenesi della durata di due anni con somministrazione di fenoterolo bromidrato per inalazione nei ratti con dosi fino a 2 mg/kg/giorno e con somministrazione di ipratropio bromuro per via orale nei topi e nei ratti con dosi fino a 6 mg/kg/giorno non hanno rivelato effetti patologici.
Dopo somministrazione per via orale di dosi molto elevate di fenoterolo bromidrato (25 mg/kg/giorno), si è manifestato leiomioma uterino nei topi e leiomioma mesovarico nei ratti.
Questi risultati possono essere spiegati dagli effetti farmacodinamici di questo tipo di composto sui recettori ß del muscolo liscio uterino.
Dal punto di vista epidemiologico, non esistono indicazioni che negli esseri umani in condizioni terapeutiche si sviluppino tumori comparabili.
Le due formulazioni di Duovent (con CFC e con HFA) si sono dimostrate egualmente ben tollerate nel tratto respiratorio.
propellente: 1,1,1,2-tetrafluoroetano (HFA 134a)
altri eccipienti: acido citrico anidro, etanolo, acqua depurata
Non pertinente.
3 anni
Conservare a temperatura non superiore ai 25° C. Il contenitore è sotto pressione. Non deve essere forato o manomesso né esposto alla luce solare diretta, a fonti di calore o al gelo.
Contenitore sotto pressione in alluminio con valvola erogatrice e boccaglio.
Duovent 20 mcg + 50 mcg sospensione pressurizzata per inalazione – Contenitore sotto pressione da 10 ml (200 erogazioni)
Il successo terapeutico dipende molto dal corretto impiego di Duovent. Si raccomanda quindi di attenersi esattamente alle seguenti istruzioni:
La prima volta che il contenitore sotto pressione viene usato, azionare 2 volte a vuoto la valvola.
Per tutti gli usi successivi:
togliere il coperchio di protezione
espirare profondamente
3. tenere il contenitore sotto pressione come nella Fig. 1 e chiudere le labbra attorno al boccaglio: la freccia e il fondo del contenitore devono essere orientati verso l’alto
4. inspirare il più profondamente possibile, premendo contemporaneamente con decisione la base del contenitore sotto pressione per effettuare un’erogazione; trattenere per alcuni secondi il respiro, quindi togliere il boccaglio dalla bocca e espirare lentamente; per la seconda inalazione, ripetere lo stesso procedimento
5. dopo l’uso rimettere il coperchio protettivo
6. dopo tre giorni di non utilizzo, è necessario azionare a vuoto una volta la valvola.
Il contenitore sotto pressione eroga 200 dosi; dopo l’impiego di queste dosi, il contenitore sotto pressione può contenere ancora del liquido. Tuttavia, l’aerosol va sostituito per avere la certezza di poter disporre della quantità necessaria per il trattamento.
Il contenitore non è trasparente. Pertanto non è possibile vedere quando il contenuto è in esaurimento.
Per controllare la quantità di prodotto presente nel contenitore si può operare in questo modo: sfilare il contenitore dal boccaglio e metterlo in un contenitore pieno d’acqua; a seconda della posizione che il contenitore assume, si può fare una stima della quantità di prodotto ancora presente.
Il boccaglio deve essere tenuto constantemente pulito. Per la pulizia usare acqua tiepida; se vengono usati saponi o detersivi è consigliabile sciacquare a fondo con acqua corrente.
Il boccaglio in plastica è stato progettato specificamente per Duovent 20 mcg + 50 mcg, non deve essere usato con altri aerosol, né si deve usare un altro boccaglio per Duovent 20 mcg + 50 mcg.
ATTENZIONE:
Il boccaglio di plastica è stato studiato appositamente per l’assunzione di Duovent in modo da garantire l’erogazione della giusta dose di medicinale. Il boccaglio non deve essere mai utilizzato con dispositivi diversi da quello fornito, nè tanto meno la somministrazione di Duovent può avvenire con l’uso di boccagli diversi da quello fornito con il medicinale.
Il contenitore è sotto pressione e non deve essere forzato o esposto a temperature superiori a 50°C.
BOEHRINGER INGELHEIM ITALIA S.p.A.
Loc. Prulli n. 103/c Reggello (Firenze)
A.I.C. n. 025233065
Prima autorizzazione: 03.04.1984
Rinnovo: 02.10.2007
Determinazione AIFA del 21 Aprile 2009