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EFTRY
EFTRY 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile un flacone di polvere contiene: Principio attivo: ceftriaxone sodico 3,5 h2o 1,193 pari a ceftriaxone 1 g;
Per gli eccipienti, vedere 6.1
Polvere e solvente per soluzine iniettabile.
Di uso elettivo e specifico in caso di infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici.
In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi.
Profilassi delle infezioni chirurgiche.
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Schema posologico generale:
Adulti e bambini oltre i 12 anni: la dose consigliata: 1 g di EFTRY una volta al giorno (ogni 24 ore).
Nei casi più gravi o infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili,la dose può raggiungere i 4 g somministrati in un’unica soluzione. unica ogni 24 ore.
Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera è di 20-50 mg/Kg di peso corporeo in monosomministrazione ; a causa della immaturità dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50 mg/kg (vedere sez.4.4)
Bambini (da 3 settimane a 12 anni): la dose giornaliera può variare tra 20 e 80 mg/kg.
Per i bambini di peso superiore a 50 kg andrà usato il dosaggio proprio degli adulti.
Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani.
La durata della terapi è in funzione del decorso dell’infezione.
Come tutte le terapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione di EFTRY va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo dimostrazione di completa eradicazione batterica.
Profilassi delle infezioni chirurgiche:
Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell’intervento, 1 g i.m. in dose singola, un’ora prima dell’intervento.
Posologia in particolari condizioni:
Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso di clearance della creatinina minore o uguale a 10 ml/min si può somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno.
Insufficienza epatica: posologia normale.
Insufficienza renale ed epatica associate: controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone.
Prematuri: dose massima 50 mg/kg una volta al giorno
Profilassi delle infezioni chirurgiche:
Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione al tipo e al rischio di contaminazione dell’intervento, 1 g i.m. in dose singola un’ora prima dell’intervento.
Modo di somministrazione:
Da un punto di vista microbiologico il profotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzat immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore.La stabilitàchimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione è stata dimostrata per 24 ore tra +2°C e +8°C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25°C
Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull’efficacia o sulla tollerabilità del farmaco.
Soluzione per uso intramuscolare:
Per praticare l’iniezione intramuscolare, sciogliere EFTRY i.m. con l’apposito solvente (soluzione di lidocaina 1%) che è di 3,5 ml. per EFTRY1 g: Iniettare profondamente la soluzione estemporanea così ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni.
La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena.
Le soluzioni di EFTRY non devono essere mescolate in soluzioni contenenti altri farmaci antimicrobici o con soluzioni diluenti per possibile incompatibilità.
Ipersensibilità allle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In caso di ipersensibilità alle penicilline, si deve tener presente la possibile insorgenza di allergia crociata.
Nelle donne in stato di gravidanza, e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone può spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all’albumina plasmatici ed è possibile che in questi pazienti si sviluppi un’encefalopatia da bilirubina.
Trattamento con calcio, a caisa del rischio di formazione di precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nei nati a termine. (vedere sez. 4.4,4.5 e 4.8)
Eftry viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per il restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci è presente prevalentemente in forma inattiva. In caso di ridotta funzionalità renale è eliminato in quota più elevata per via biliare, con le feci. Poiché anche in tale circostanza il tempo di emivita risulta solo leggermente aumentato, nella maggior parte dei casi non è necessario ridurre la posologia di EFTRY, a condizione che la funzionalità epatica sia normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale (clearance della creatinina £ 10 ml/minuto) la dose di mantenimento ogni 24 ore dovrà essere ridotta alla metà rispetto alla dose abituale.
Eftry non deve essere miscelato o somministrato in contemporanea con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se infusi separatamente. Soluzioni o prodotti contenenti calcio non devono essere somministrati nelle 48 ore successive all’ultima somministrazione di EFTRY. In neonati e prematuri sono stati descritti casi di reazione letale a precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni.
In alcuni casi la somministrazione di EFTRY e quella delle soluzioni contenenti calcio differivano per via e per tempo di infusione (vedere sez 4.3,4.5 e 4.8)
Si consiglia, quindi, cautela nel trattamento con EFTRY di neonati iperbilirubinemici, specie se prematuri.
Le cefalosporine di terza generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro più betalattamine.
Come per qualsiasi terapia antibiotica, in caso di trattamenti prolungati si dovranno effettuare regolari controlli della crasi ematica.
In casi estremamente rari, in pazienti trattati con dosi elevate, l’ultrasonografia della cistifellea ha messo in evidenza reperti interpretabili come ispessimento della bile. Tale condizione è prontamente regredita all’interruzione o al termine della terapia. Anche se questi riscontri dovessero essere sintomatici, si raccomanda un trattamento puramente conservativo.
Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talora false).
Precauzioni d’impiego:
Prima di iniziare la terapia con EFTRY, dovrebbe essere svolta un’indagine accurata per stabilire se il paziente ha precedentemente manifestato fenomeni di ipersensibilità alle, cefalosporine , penicilline o ad altri farmaci.
Il prodotto deve essere somministrato con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiché sono descritti casi di ipersensibilità crociata fra penicilline e cefalosporine.
A causa dell’immaturità delle funzioni organiche,i prematuri non dovrebbero essere trattati con dosi di EFTRY superiori a 50mg/kg/die.
Come per gli altri antibiotici l’impiego protratto può favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure più appropriate.
Reazioni acute di ipersensibilità possono richiedere l’uso di adrenalina ed altre misure di emergenza.
Le preparazioni contenenti lidocaina non devono essere somministrate per via endovenosa ed a pazienti allergici a questo anestetico locale. Se si evidenziano segni di infezione, il microrganismo responsabile dovrebbe essere isolato ed una opportuna terapia, basata sui test di sensibilità, dovrebbe venire adottata.
Analisi su campioni raccolti prima dell’inizio della terapia dovrebbero venire effettuate per determinare la sensibilità al ceftriaxone del microrganismo responsabile. La terapia con EFTRY può essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi ed il trattamento dovrebbe essere, se è il caso, successivamente modificato secondo i risultati delle analisi.
Prima di impiegare EFTRY in associazione ad altri antibiotici dovrebbero essere attentamente rilette le istruzioni per l’uso degli altri farmaci per conoscere eventuali controindicazioni, avvertenze, precauzioni e reazioni indesiderate.
La funzionalità renale dovrebbe essere controllata attentamente.
Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell’uso di cefalosporine (o altri antibiotici a largo spettro); è importante considerare questa diagnosi in pazienti che manifestino diarrea dopo l’uso di antibiotico.
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La contemporanea somministrazione di alte dosi del ceftriaxone con diuretici ad elevata attività (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinora evidenziato disturbi della funzionalità renale. Non c’è alcuna evidenza che EFTRY aumenti la tossicità renale degli aminoglicosidi. L’ingestione di alcool successiva alla somministrazione di EFTRY non dà effetti simili a quelli del disulfiram, il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all’alcool, sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine.
L’eliminazione di EFTRY non è modificata dal probenecid.
E’ stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d’azione tra EFTRY e aminoglicosidi nei confronti di molti germi Gram-negativi. Il potenziamento di attività di tali associazioni, sebbene non sempre predicabile, dovrà essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa. A causa di incompatibilità fisiche i due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate.
EFTRY non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono calcio, quali le soluzioni Hartmann e Ringer (vedere sez. 4.3,4.4 e 4.8)
Nelle donne in stato di gravidanza, durante l’allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
Non sono finora stati segnalati, né sono da attendersi, effetti del farmaco su tali attività.
Similmente a quanto avviene con altre cefalosporine, durante la terapia con EFTRY possono manifestarsi i seguenti effetti collaterali:
a livello sistemico –:
EFTRY non deve essere miscelato o somministrato in contemporanea con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se infusi separatamente. In neonati e prematuri sono stati descritti casi di reazioni letatle a precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni. In alcuni casila somministrazione di EFTRY e quella delle soluzioni contenenti calcio differivano per via e tempo di infusione. (vedere sez. 4.3, 4.4 e 4.5)
Disturbi gastrointestinali (feci non formate, diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite, raramente ispessimento della bile); Modificazioni ematologiche eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia, trombocitopenia.
reazioni cutanee ;esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria, ed edema Altri effetti collaterali rari: cefalea, vertigini, aumento delle transaminasi, oliguria, aumento dei valori sierici della creatinina, micosi del tratto genitale, brividi, febbre e reazioni anafilattiche o anafilattoidi. La comparsa di shock anafilattico è estremamente rara e richiede immediate contromisure quali la somministrazione endovena di adrenalina seguita da un glucocorticoide.
Rari casi di enterocolite pseudomembranosa e modifiche dei parametri emocoagulativi sono stati riportati in seguito all’uso di cefalosporine.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine);
a livello locale –:
L’iniezione intramuscolare senza lidocaina è dolorosa.
In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
Categoria farmacoterapeutica: antibatterico per uso sitematico
Codice ATC: J01DA13
Il ceftriaxone esercita la ua azione antibatterica tramite blocco di enzimi batterici specifici (PBP) deputati alla sintesi della parete cellulare.
Il ceftriaxone si presenta sotto forma di cristalli giallastri facilmente solubili in acqua, relativamente solubili in metanolo e scarsamente solubili in etanolo; il pH di una soluzione al 12% varia tra 6,0 e 8,0. I valori di pKa si situano tra 2,0 e 4,5.
La confezione da 1 g contiene 82,91 mg di sodio.
Il ceftriaxone è un antibiotico derivato dal’acido cefalosporanico , caratterizzato da un residuo metosimilico che gli conferisce stabilità nei confronti delle beta-Lattamasi batteriche, nonché da una funzione triazinica responsabile delle proprietà farmacocinetiche. Presenta in vitro uno spettro d’azione molto ampio, sia su Gram+ che Gram- aerobi, ed è dotato di un attività battericida che si esplica a concentrazioni inferiori ai 0,1 ug/ml per la maggior parte dei batteri sensibili.
Nell’impiego clinico trova indicazione solo in infezioni gravi (vedere sez.4.2) dovute ai seguenti germi Gram negativi: Entrobacter, Serratia marcescente, Citrobacter, Pseudomonas aeruginosa. Il ceftriaxone mostra inoltre una buona attività nei confronti dei batteri anaerobi. Tale attività, unita,ente alla lunga emivita, consente di ottenere, con un’unica somministrazione giornaliera, concentrazioni di antibiotico superiori alla concentrazione minima inibente.
Test si sensibilità in vitro
La sensibilità ad EFTRY dei patogeni Gram-positivi e Gram-negativi può essere valutata sia mediante il test di diffusione con dischi, sia con il metodo della diluizione negli usuali terreni di coltua. Si consiglia in ogni caso di utilizzare dischi contenenti ceftriaxone , risulatano invece resistenti se valutati con dischi standar per la classe delle cefalosporine.
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Iniettato per via i.m. il ceftriaxone diffonde rapidamente dal plasma ai tessuti, raggiungendo picchi plasmatici pari a circa 150 mcg/ml dopo 1 g e.v. e a 100 mcg/ml dopo 1 g .i.m. Il tempo emivita è pari a 6-11 ore nel plasma e a 10-11 ore nei tessuti.
Il ceftriaxone diffonde facilmente nei seguenti fludi o tessuti: mucosa dell’orecchio medio, liquidodell’orecchio medio nei bambini, mucosa nasale, polmone e secreto bronchiale, liquido pleurico, liquido ascetico, liquido sinoviale, tessuto osseo spongioso e compatto, liquido periprotesico nel tessuto osseo, muscolo scheletrico, miocardio, pericardio, bile e parete della colecisti, rene corticale e midollare, urina, prostata, utero, ovaio, tuba, vagina.
Penetra anche attraverso la barriera ematoencefalica, raggiungendo concentrazioni multiple delle CMI per i batteri più frequentemente isolati dal liquor di pazienti con meningi infiammate. Le concentrazioni medie di distribuzione di Ceftriaxone dopo una dose parenterale singola in questi distretti sono dimostrati nella Tabella 1.
Tessuto | Dose di Ceftriaxone | | Tempo di prelievo dopo la somministrazione (h) e concentrazioni tissutali medie in mcg/ml, mg/l o mcg/g | |
Liquor | 50-100 mg/kg e.v. | | 4h | | 12h | 24h |
18,3 | | 8,5 | 2,8 |
Orecchio medio | 1g i.m. | mucosa | 3-4h | 6h | 12h | 24h |
5,6 | 4,2 | 3,3 | 0,7 |
50 mg/kg i.m. | liquido (bambini) | 1,5h | 5,4h | 15,6h | 24h |
5,6 | 12,7 | 33,3 | 35,0 |
19,7 | 15,3 | 8,0 | 3,6 |
Tonsilla | 1g i.m. | | 3-4h | 6h | 12h | 24h |
9,2 | 6,3 | 3,8 | 3,3 |
Cuore | 2g e.v. | | 1-4h | 5-12h | 13-16h | 17-24h |
miocardio | 34,3 | 10,8 | 4,4 | 6,8 |
pericardio | 21,4 | 13,6 | 2,2 | 5,0 |
Polmone | 1g i.m. | | 3-3,5h | 4,5-5h | 12h | 24h |
11,6 | 8,1 | 6,6 | 2,1 |
Secreto bronchiale | 1g i.m. | | 2h | 6h | 12h | 24h |
1° giorno | 1,65 | 1 | 0,51 | 0,18 |
7° giorno | 2 | 1,5 | 0,80 | 0,35 |
Liquido pleurico | 1g e.v. | | 1h | 4h | 8h | 24h |
1,76 | 7,88 | 7,15 | 5,84 |
Liquido ascitico | 1 g e.v. | | 2h | 4h | 12h | 24h |
20 | 22 | 26 | 12 |
Liquido sinoviale | 1g e.v. | | 2h | 8h | 12h | 24h |
98,7 | 53 | 40 | 14 |
Tessuto osseo | 2g e.v. | | 2h | 4h | 12h | 24h |
in toto | 35,8 | 36,2 | 8,3 | |
spongioso | 19,3 | 16,9 | 11,2 | 5,6 |
compatto | 6,5 | 3,1 | 3,3 | 2,2 |
| liquido periprotesico | | | 66,1 | 26,7 |
Muscolo scheletrico | 2g e.v. | | 1-4h | 5-12h | 13-16h | 17-24h |
21,7 | 5,2 | 3,8 | 2,9 |
Tessuto adiposo | 2g e.v. | | 1-4h | 5-12h | 13-16h | 17-24h |
39 | 7,5 | 3,9 | 7,6 |
Rene | 2g e.v. | | 1h | | 12h | 24h |
corticale | 78,8 | | 38,5 | 12,3 |
midollare | 91 | | 42 | 10,8 |
Urina | | | 0-2h | 4-8h | 8-12h | 12-24 |
1g e.v. | 855,5 | 508,3 | 356,9 | 151,5 |
1g i.m. | 486,9 | 743,1 | 419,9 | 202,1 |
Prostata | 2g e.v. | | 1h | 4-5h | 16h | 24h |
28,6 | 45,9 | 12,2 | 6,9 |
Apparato genitale femminile | | | 1h | 4h | 12h | 24h |
vagina | 39,7 | 14,7 | | 0,9 |
utero | 42,8 | 18,3 | 3,6 | 1,2 |
tuba | 39,2 | 20,4 | 2,4 | 0,7 |
ovaio | 38,4 | 15,9 | 2,2 | 0,7 |
Il farmaco non viene metabolizzato nell’organismo e viene quindi eliminato in forma attiva dal rene e dal fegao nella misura del 56% e 44% circa rispettivamente. L’eliminazione renale del ceftriaxone avviene per infiltrazione glomerulare, mentre la secrezione tubulare non sembra avere rilevanza. Nelle feci è presente prevalentemente in forma inattiva.
Gli studi tossologici hanno evidenziato una DL50 pari a 1840-3000 mg/kg (dopo somministrazione e.v.) nel ratto.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare:
La fiala solvente contiene lidocaina cloridrato e acqua per preparazioni iniettabili
Fatta eccezione per le soluzioni di per fusione sopra riportate ed altre, prive di ioni calcio, EFTRY non può essere miscelato in siringa con latri farmaci ma deve essere somministrato separatamente. EFTRY non deve essere miscelato o somministrato in contemporanea con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se infusi separatamente (vedere sez. 4.4)
Scadenza della confezione integra correttamente conservata; 24 mesi.
Da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell’uso sono resposnsabilità dell’utilizzatore. La stabilità chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione è stata dimostrata per 24 ore tra +2°C e +8°C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25°C.
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Flacone in vetro (più eventuale fiala in vetro per i liquidi di ricostituzione) con tappo perforabile in gomma, fissato con ghiera metallica, e sovratappo inmateriale plastico. Il flacone è racchiuso in astuccio di cartone assieme al foglio illustrativo.
EFTRY 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile.
1 flacone di polvere+1fiala solvente da 3,5 ml;
Nessuna istruzione particolare.
Il prodotto non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.
KRUGHER PHARMA S.R.L.
Via Volturno, 10/12
Sesto Fiorentino (FI)
EFTRY 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile:
1 flacone di polvere+1fiala solvente AIC: 036102010
01/12/2004
01/05/2007