Enalapril/Idroclorotiazide Teva
Condividi


CERCA FARMACI O MALATTIE O SINTOMI
  www.carloanibaldi.com
 

INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Pubblicità

 

Pubblicità

 

 

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

ENALAPRIL/IDROCLOROTIAZIDE TEVA


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni compressa contiene 20 mg di enalapril maleato e 12,5 mg di idroclorotiazide.

Eccipienti

Ogni compressa contiene 140 mg di lattosio monoidrato.

Per un elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa.

Compresse rotonde, bianche, leggermente arcuate, recanti la scritta “EL”, “20” impressa su un lato con la linea di taglio e l’altro lato vuoto.

La compressa può essere divisa in due parti uguali.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Trattamento dell’ipertensione essenziale.

Questa combinazione a dose fissa è indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con enalapril in monoterapia.

Questa dose fissa può anche sostituire la combinazione di 20 mg di enalapril e 12,5 mg di idroclorotiazide in pazienti in terapia stabilizzata con i singoli principi attivi somministrati come farmaci distinti con il medesimo rapporto.

Questa combinazione in dose fissa non è adatta alla terapia iniziale.



Pubblicità

 


04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Enalapril/Idroclorotiazide può essere somministrato in dose singola/giorno con o senza cibo.

Si raccomanda la titolazione della dose personalizzata con entrambi i principi attivi.

Se clinicamente appropriato, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia con ACE inibitore alla combinazione fissa.

Dosaggio in pazienti con funzione renale normale.

La dose iniziale consueta è di una compressa una volta al giorno.

Dosaggio in caso di insufficienza renale:

Clearance della creatinina ≥ 30 ml/min: Nei pazienti con compromissione renale con clearance della creatinina ≥30 ml/min è opportuno titolare la dose di enalapril prima di passare alla combinazione fissa. In questi soggetti sono preferibili i diuretici dell’ansa rispetto ai tiazidi. La dose di enalapril maleato e idroclorotiazide deve essere tenuta quanto più bassa possibile (vedere paragrafo 4.4).

Potassio e creatinina devono essere monitorati periodicamente in questi pazienti, ad es. ogni 2 mesi quando il trattamento è stato stabilizzato (vedere paragrafo 4.4).

Clearance della creatinina <30 ml/min: vedere paragrafo 4.3.

Popolazioni speciali:

Nei pazienti con deplezione di sale/volume i, la dose iniziale è di 5 mg di enalapril o meno. Si raccomanda la titolazione della dose individuale di enalapril e idroclorotiazide.

Somministrazione negli anziani:

L’uso negli anziani si è rivelato altrettanto efficace che nei pazienti ipertesi più giovani. In caso di compromissione renale fisiologica, la titolazione con il monocomponente enalapril è raccomandata prima dell’uso della combinazione fissa.

Uso nei bambini e negli adolescenti:

Non sono state accertate l’efficacia e la sicurezza dell’uso di Enalapril/Idroclorotiazide nei bambini.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Associate a enalapril:

Questo medicinale non deve essere usato nei pazienti affetti da:

ipersensibilità verso enalapril, qualsiasi altro ACE inibitore o uno qualsiasi degli eccipienti;

una storia di angioedema (edema di Quincke) collegato ad un trattamento precedente con un ACE inibitore e/o in pazienti con angioedema ereditario o idiopatico;

durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Associate ad idroclorotiazide:

Questo medicinale non deve essere usato nei pazienti affetti da:

Ipersensibilità a idroclorotiazide o altri sulfonamidi.

Grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min).

Grave compromissione epatica/encefalopatia epatica.

Allattamento.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Associate agli eccipienti:

Questo medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale .

Associate a Enalapril:

Ipotensione sintomatica:

Si è raramente osservata ipotensione sintomatica nei pazienti affetti da ipertensione non complicata. In pazienti ipertesi trattati con enalapril, è più probabile che si verifichi ipotensione sintomatica se il paziente ha subito una deplezione di volume, ad esempio in seguito a terapia diuretica, restrizione salina nella dieta, dialisi, diarrea o vomito (vedere paragrafo 4.5 ). È stata osservata ipotensione sintomatica nei pazienti con insufficienza cardiaca accompagnata o meno da insufficienza renale. Ciò può verificarsi con maggior probabilità nei pazienti che hanno gradi più severi di insufficienza cardiaca, come risulta dall’uso di dosi elevate di diuretici dell’ansa, iponatriemia o alterata funzione renale. In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico ed i pazienti devono essere attentamente seguiti ogni volta che si modificherà la dose di enalapril e/o del diuretico. Simili considerazioni si riferiscono anche a pazienti affetti da cardiopatie ischemiche o malattie cerebrovascolari, in cui una diminuzione eccessiva della pressione potrebbe causare l’insorgenza di infarto miocardico o di un accidente cerebrovascolare.

Se si verificasse ipotensione, si deve porre il paziente in posizione supina e praticare, se necessario, un’infusione endovenosa utilizzando la normale soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione all’impiego di ulteriori dosi che possono essere solitamente somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo espansione della volemia.

In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca che hanno pressione arteriosa normale o bassa, il trattamento con enalapril può causare un ulteriore abbassamento della pressione sistemica. Si tratta, tuttavia, di un effetto previsto, e di solito non è necessario interrompere la terapia. Se l’ipotensione diventa sintomatica, può essere necessario ridurre il dosaggio e/o interrompere il trattamento col diuretico e/o enalapril.

Stenosi dell’aorta o della valvola mitralica /cardiomiopatia ipertrofica:

Come tutti i vasodilatatori, gli ACE-inibitori devono essere somministrati con cautela nei pazienti con ostruzione a livello valvolare e del tratto di deflusso del ventricolo sinistro ed evitati in caso di shock cardiogeno e ostruzione emodinamica significativa.

Compromissione della funzionalità renale:

In casi di compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina <80 ml/min), il dosaggio iniziale di enalapril deve essere regolato in base alla clearance della creatinina del paziente (vedere paragrafo 4.2) e, successivamente, in funzione della risposta del paziente al trattamento. Il monitoraggio di routine del potassio e della creatinina fanno parte della normale pratica medica per questi pazienti.

Insufficienza renale è stata rilevata in associazione all’uso di enalapril soprattutto in quei pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave o patologia renale di base compresa la stenosi dell’arteria renale. Se diagnosticata tempestivamente e trattata in modo adeguato, l’insufficienza renale associata alla somministrazione di enalapril è di solito reversibile.

Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia renale preesistente hanno sviluppato un aumento dei livelli di urea ematica e di creatinina dopo il trattamento con enalapril associato a diuretico. Può essere necessario ridurre il dosaggio di enalapril e/o sospendere il diuretico. Tale situazione potrebbe aumentare le possibilità di avere una stenosi arteriosa renale di base (vedere paragrafo 4.4 -ipertensione renovascolare).

Ipertensione renovascolare:

Si ha un maggior rischio di ipotensione e insufficienza renale nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori che sono affetti da stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria dell’unico rene funzionante. Lievi alterazioni della creatinina sierica possono causare perdita della funzionalità renale. Per questi pazienti il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico a bassi dosaggi, attenta titolazione e monitoraggio della funzionalità renale.

Trapianto di rene:

Non vi è esperienza clinica riguardante la somministrazione di enalapril in pazienti sottoposti a recente trapianto del rene, quindi, il trattamento con enalapril non è raccomandato.

Insufficienza epatica.

Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. L’esatto meccanismo di tale sindrome non è noto. I pazienti trattati con ACE inibitori che presentino ittero o un marcato aumento degli enzimi epatici devono sospendere l’ACE inibitore ed essere sottoposti ad un follow-up medico adeguato.

Neutropenia/Agranulocitosi:

In pazienti trattati con ACE-inibitori si sono riscontrate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con normale funzionalità renale senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. Enalapril deve essere usato con estrema cautela in pazienti con collagenopatia vascolare, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide o che presentino un insieme di questi fattori complicanti, specialmente se affetti da una preesistente compromissione della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato serie infezioni che, in alcuni casi, non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. Se si usa enalapril in questi pazienti, è opportuno effettuare un monitoraggio periodico della conta leucocitaria e istruire i pazienti a segnalare eventuali segni di infezione

Ipersensibilità/edema angioneurotico:

L’edema angioneurotico del viso, estremità, labbra, lingua, glottide e/o laringe è stato segnalato in pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, enalapril compreso. Ciò può verificarsi in qualsiasi momento del trattamento. In tali casi è necessario interrompere prontamente la terapia con enalapril e istituire un appropriato monitoraggio del paziente per poter garantire la completa regressione dei sintomi prima della sua dimissione. Nei casi in cui il gonfiore si è limitato solo al viso e alle labbra, la condizione generalmente si è risolta senza bisogno di alcun trattamento, sebbene il trattamento con antistaminici sia stato utile nell’alleviare i sintomi. Anche nei casi in cui è presente solo gonfiore della lingua, senza difficoltà respiratorie, i pazienti potrebbero richiedere osservazione prolungata poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi potrebbe non essere sufficiente.

L’edema angioneurotico associato ad edema laringeo può essere fatale. Molto raramente sono stati segnalati casi con esiti fatali dovuti ad angioedema associato con edema laringeo o edema della lingua. I pazienti che presentano coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, possono andare incontro a ostruzione delle vie aeree, in particolare i pazienti con una storia clinica di interventi chirurgici alle vie aeree.

Se l’interessamento di lingua, glottide o laringe può causare ostruzione delle vie aeree, è necessario istituire prontamente una terapia adeguata, che può includere la somministrazione sottocutanea di soluzione di epinefrina 1:1000 (da 0,3 a 0,5 ml) e/o misure appropriate per garantire la pervietà delle vie aeree.

È stato segnalato che i pazienti di razza nera che ricevono ACE-inibitori hanno una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazienti non di razza nera.

I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato a terapia con ACE inibitori sono maggiormente a rischio di sviluppare angioedema durante il trattamento con ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3).

Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri:

Di rado i pazienti trattati con ACE-inibitori durante la desensibilizzazione al veleno di imenotteri sono andati incontro a reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori prima di ogni desensibilizzazione.

Reazioni anafilattoidi durante la LDL aferesi:

Di rado i pazienti che assumono ACE-inibitori durante l’aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destrano solfato hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE inibitori prima di ogni aferesi.

Pazienti emodializzati:

Sono state riscontrate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (p. es. an 69®) e trattati in concomitanza con un ace-inibitore. In tali pazienti si deve considerare l’opportunità di usare un diverso tipo di membrana di dialisi o una diversa classe di anti-ipertensivi.

Pazienti diabetici:

In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina, il controllo della glicemia deve essere tenuto sotto stretto monitoraggio nel primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. (vedere paragrafo 4.5).

Tosse:

È stato segnalato l’insorgere di tosse in seguito all’uso degli ACE inibitoriSi tratta tipicamente di una tosse non produttiva, persistente, che si risolve con la sospensione della terapia. La tosse indotta da ACE inibitori deve essere considerata nell’ambito della diagnosi differenziale della tosse.

Intervento chirurgico/Anestesia:

Nei pazienti che devono essere sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante l’anestesia con agenti ipotensivi, l’enalapril blocca la formazione di angiotensina II in seguito al rilascio compensatorio di renina. L’ipotensione verificatasi a causa di tale meccanismo può essere corretta mediante espansione della volemia.

Iperkaliemia:

In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, enalapril compreso, si sono riscontrati aumenti dei livelli serici di potassio. I pazienti a rischio di iperkaliemia includono quelli affetti da insufficienza renale, diabete mellito o che usino in concomitanza diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio oppure i pazienti che assumono altri farmaci associati ad aumenti dei livelli serici di potassio (ad es. eparina). Qualora l’uso concomitante dei farmaci suddetti fosse ritenuto opportuno, si raccomanda il monitoraggio regolare del potassio sierico.

Differenze etniche:

Come avviene con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, enalapril sembra essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nelle persone di razza nera rispetto a quelle non di razza nera, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di bassa renina nella popolazione di razza nera ipertesa.

Gravidanza:

Enalapril non deve essere usato nel primo trimestre di gravidanza. Enalapril è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Una volta accertato lo stato di gravidanza, il trattamento con enalapril deve essere interrotto il più presto possibile (vedere paragrafo 4.6).

Interazioni:

Questo medicinale generalmente non è raccomandato in combinazione con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio ed estramustina (vedere paragrafo 4.5).

Associate ad Idroclorotiazide:

Compromissione epatica:

La tiazide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con funzione epatica compromessa o patologia epatica progressiva, in quanto alterazioni minime dell’equilibrio di fluidi ed elettroliti possono precipitare l’encefalopatia epatica in pazienti affetti da epatopatia. In tal caso il trattamento con il diuretico deve essere immediatamente interrotto.

Enalapril/Idroclorotiazide non è generalmente raccomandato in combinazione con sultopride (vedere paragrafo 4.5).

Associate ad Enalapril ed Idroclorotiazide:

Interazione:

Questo medicinale non è generalmente raccomandato in combinazione con il litio a causa del potenziamento della tossicità del litio (vedere paragrafo 4.5).

Precauzioni per l’uso:

Associate ad Idroclorotiazide:

Equilibrio fluidi/elettroliti:

Come avviene per tutti i pazienti trattati con diuretici, deve essere effettuata periodicamente la determinazione degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati.

Le tiazidi (incluso idroclorotiazide) possono causare squilibrio dei fluidi e degli elettroliti (ipokalemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica). Segni indicatori dello squilibrio di fluidi ed elettroliti sono secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, mialgia o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come ad esempio nausea e vomito.

Sebbene l’ipokalemia si possa sviluppare in seguito all’uso di diuretici tiazidici, l’uso concomitante di enalapril può determinare la diminuzione di ipokalemia indotta da diuretici. La possibilità di insorgenza di ipokalemia è maggiore per i pazienti affetti da cirrosi epatica, i pazienti che manifestano rapida diuresi, i pazienti che assumono dosi orali inadeguate di elettroliti e i pazienti trattati in concomitanza con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).

Durante la stagione calda, nei pazienti edematosi si può manifestare iponatremia da diluzione. La carenza di cloruro è generalmente leggera e di solito non richiede alcun trattamento.

Natremia:

Prima dell’inizio del trattamento e, in seguito, a intervalli regolari, si devono valutare i livelli di sodio. Qualsiasi trattamento diuretico può causare iponatremia che può avere potenzialmente conseguenze gravi. Dato che una diminuzione della natremia può essere inizialmente asintomatica, è essenziale monitorare regolarmente il paziente, ancora più spesso nelle popolazioni a rischio come gli anziani, i pazienti malnutriti e cirrotici (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).

Kaliemia:

La deplezione di potassio e l’ipokaliemia sono i maggiori rischi associati a tiazide e diuretici correlati. In alcune popolazioni a rischio, come gli anziani e/o i pazienti malnutriti, in particolare se sottoposti a terapia di combinazione, i pazienti cirrotici con edema e asciti, i pazienti coronarici e i pazienti con insufficienza cardiaca deve essere evitata l’ipokaliemia (<3,5 mmol/l). In questi casi l’ipokalemia aumenta la cardiotossicità dei glucosidi della digitale e il rischio di aritmia.

Nei pazienti con un intervallo QT prolungato, sia esso congenito o indotto da sostanze, l’ipokaliemia aumenta il rischio di gravi aritmie, in particolare di torsioni di punta potenzialmente letali, specialmente nei pazienti bradicardici.

I livelli di potassio devono essere monitorati regolarmente a cominciare dalla prima settimana di trattamento.

Calcemia:

La tiazide può ridurre l’escrezione di calcio nelle urine e causare un innalzamento intermittente e lieve del calcio sierico.

L’ipercalcemia marcata può essere un segno di iperparatiroidismo latente. Si deve interrompere l’assunzione di tiazidi prima di effettuare gli esami per la funzione paratiroidea.

Livelli plasmatici di magnesio:

È stato dimostrato che le tiazidi aumentano l’escrezione urinaria di magnesio che può provocare ipomagnesemia.

Effetti metabolici ed endocrini:

La terapia a base di tiazide può compromettere l’intolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici può essere necessario regolare il dosaggio di insulina o di agenti ipoglicemizzanti orali. Durante il trattamento con tiazidi il diabete mellito latente può evolversi in diabete manifesto.

Un incremento delle concentrazioni di colesterolo e trigliceridi è stato associato alla terapia con diuretici tiazidici. La deplezione di sale e volume causata da tiazidi riduce l’eliminazione urinaria di acido urico. In alcuni pazienti sottoposti a terapia a base di tiazide può manifestarsi iperuricemia o può precipitare la gotta conclamata.

Compromissione della funzione renale:

I diuretici tiazidici sono totalmente efficaci solo nei pazienti con funzione renale normale o con compromissione renale leggera (valutati per esempio in funzione della clearance di creatinina). Negli anziani, il valore per la clearance di creatinina deve essere regolato in base all’età, al peso e al sesso.

Ipovolemia secondaria a perdita di fluidi e sodio indotta da diuretici all’inizio del trattamento, determina una filtrazione glomerulare ridotta. Ciò può provocare un aumento di urea e creatinina nel sangue.

Questa compromissione transitoria della funzione renale non ha conseguenze per i pazienti con funzionalità renale normale, ma può aggravare una compromissione renale preesistente.

Le tiazidi devono essere utilizzate con cautela in caso di patologie renali gravi. In pazienti con patologie renali, le tiazidi possono precipitare l’azotemia. In pazienti con funzionalità renale compromessa si possono manifestare gli effetti cumulativi del farmaco. Se si manifesta una compromissione renale progressiva, come indicato da un innalzamento dei livelli di azoto non proteico, è necessaria un’attenta rivalutazione della terapia prendendo in considerazione una sospensione della terapia diuretica.

Test per atleti/ anti-doping:

Gli atleti devono essere a conoscenza del fatto che questo medicinale contiene un principio attivo che può indurre una reazione positiva nei test antidoping.

Altri:

Si possono manifestare reazioni di sensibilizzazione in pazienti con o senza anamnesi clinica di allergia o asma bronchiale. È stata segnalata la possibilità di attivazione o esacerbazione di lupus eritematoso sistemico.

Associate ad enalapril ed idroclorotiazide:

Compromissione della funzione renale:

Alcuni pazienti ipertesi senza apparenti patologie renali preesistenti hanno sviluppato segni di compromissione della funzione renale. Se ciò accade occorre sospendere la terapia. È possibile riprendere la terapia a dosaggi ridotti oppure utilizzare adeguatamente uno dei componenti in monoterapia.

Ipotensione e squilibrio fluidi/elettroliti:

È necessario monitorare sistematicamente che i pazienti non presentino i segni di uno squilibrio fluidi/elettroliti che può verificarsi durante diarrea o vomito concomitanti. In questi pazienti è necessario effettuare un monitoraggio regolare degli elettroliti plasmatici.

Significativa ipotensione può richiedere la somministrazione di soluzione salina isotonica per via endovenosa

L’ipotensione transitoria non è una controindicazione alla continuazione della terapia. In seguito al ripristino del volume e al ristabilimento di una pressione arteriosa soddisfacente, è possibile ricominciare il trattamento, o a un dosaggio inferiore oppure utilizzando opportunamente uno dei componenti in monoterapia.

Rischio di ipokalemia:

La combinazione di un ACE inibitore e di un diuretico non risparmiatore di potassio non preclude la possibilità di ipokalemia in particolare nei pazienti diabetici o che presentano compromissione renale. Il potassio plasmatico deve essere regolarmente controllato.

Uso pediatrico::

La sicurezza ed efficacia di questo prodotto non sono state dimostrate in studi controllati nei bambini.


Links sponsorizzati

 

04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Correlate ad Enalapril:

Alcuni principi attivi o classi terapeutiche possono favorire lo sviluppo di iperkaliemia: Sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, inibitori dell’angiotensina II, principi antinfiammatori non steroidei, eparine (a basso peso molecolare o non frazionate), ciclosporina e tacrolimus, trimetoprim.

La comparsa di iperkaliemia può dipendere dall’esistenza di fattori di rischio associati.

Il rischio aumenta in combinazione con i medicinali summenzionati .

Associazioni non raccomandate:

Diuretici risparmiatori di potassio in monoterapia o in combinazione: amiloride, potassio canrenoato, spironolattone, triamterene, potassio (sali)

Iperkaliemia (potenzialmente letale), in particolare in combinazione con compromissione renale (ulteriori effetti iperkaliemici)

Gli ACE inibitori non devono essere associati a sostanze iperkaliemiche, eccetto in caso di ipokaliemia.

Estramustina:

Rischio di aggravamento degli effetti avversi come edema angioneurotico (angioedema).

Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso::

Principi antidiabetici (insulina, sulfonamidi ipoglicemizzanti):

L’uso di ACE inibitori può aumentare l’effetto ipoglicemizzante nei pazienti diabetici trattati con insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti .

Gli episodi di ipoglicemia sembrano essere rari (migliore tolleranza al glucosio che può condurre a una minore necessità di insulina).

È opportuno intensificare l’automonitoraggio della glicemia.

Diuretici non risparmiatori di potassio:

Rischio di improvvisa ipotensione e/o compromissione renale acuta all’inizio della terapia con un ACE inibitore in pazienti con preesistente deplezione sale/volume

Nell’ipertensione arteriosa, qualora una precedente terapia a base di diuretici possa aver causato deplezione sale/volume,

prima di iniziare la terapia con un ACE inibitore occorre interrompere la somministrazione di diuretici. In questo caso può essere reintrodotto in seguito un diuretico non risparmiatore di potassio.

oppure la terapia con ACE inibitore deve essere iniziata a basso dosaggio e incrementata progressivamente

Nell’ insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, l’ACE inibitore deve essere iniziato a un dosaggio molto basso, possibilmente dopo aver ridotto il dosaggio del diuretico non risparmiatore di potassio associato.

In tutti i casi, la funzione renale (livelli di creatinina) deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia a base di ACE inibitori.

Correlate a Idroclorotiazide:

Associazioni non raccomandate:

Sultopride:

Aumento del rischio di aritmia ventricolare, in particolare torsioni di punta (l’ipokaliemia favorisce l’insorgenza di questa reazione avversa).

Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso::

Sostanze che provocano torsioni di punta (eccetto sultopride):

Agenti antiaritmici di classe IA (chinidina, idrochinidina, disopiramide), agenti antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, sotalolo) alcuni neurolettici (cloropromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina) benzamidi (amisulpride, sulpiride, tiapride) butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide), altre sostanze come bepridile, cisapride, difemanile, eritromicina EV, alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina, sparfloxacina, vincamina EV, metadone..

Aumento del rischio di aritmia ventricolare, in particolare torsioni di punta (l’ipokaliemia favorisce l’insorgenza di questa reazione avversa).

Prima della somministrazione occorre correggere l’ipokaliemia e iniziare il monitoraggio elettrocardiografico, degli elettroliti e clinico.

Altri agenti ipokaliemici:

amfotericina B (endovena), glucocorticoidi (sistemico), tetracosactide, lassativi stimolanti.    

Aumento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo).   Occorre monitorare i livelli di potassio e, se necessario, correggerli. Da tenere in particolare considerazione in caso di concomitante terapia con digitalici. Usare lassativi non stimolanti.

Glicosidi digitalici:

Ipokaliemia che favorisce gli effetti tossici dei glucosidi digitalici.

Monitorare i livelli di potassio e possibilmente l’ECG.

Metformina:

L’acidosi lattica indotta da metformina può essere innescata dalla possibile compromissione della funzionalità renale indotta da diuretici, in particolare diuretici dell’ansa.

La metformina non deve essere usata quando i livelli di creatinina sono superiori a 15 mg/l (135 micromol/l) nell’uomo e 12 mg/l (110 micromol/l) nella donna.

Mezzo di contrasto iodato:

Aumento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolare se vengono usate dosi elevate di mezzo di contrasto iodato in pazienti disidratati conseguentemente all’uso di diuretici.

Prima di somministrare il prodotto iodato reidratare i pazienti.

Carbamazepina:

Rischio di iponatremia sintomatica.   

Monitoraggio clinico e biologico. Se possibile, usare un’altra classe di diuretici.

Associazioni da prendere in considerazione::

(Sali di) calcio:

Rischio di ipercalcemia a causa della ridotta escrezione di calcio nelle urine.

Ciclosporina:

Rischio di aumento dei livelli di creatinina senza alterazione della concentrazione di ciclosporina plasmatica, persino in assenza di deplezione sale/volume.

Interazioni comuni ad Enalapril e Idroclorotiazide:

Associazioni non raccomandate::

Litio::

Aumento della concentrazione di litio, potenzialmente a livelli tossici (escrezione renale di litio ridotta).

Agenti alfa-bloccanti usati come farmaci antipertensivi: prazosina, timazosina, urapidil: aumentato effetto anti-ipertensivo. Aumento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo).

Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso::

agenti antinfiammatori non steroidei (FANS, sistemica), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) 2, acido acetilsalicilico (aspirina) ad alte dosi (≥ 3 g/die):

Insufficienza renale acuta nei pazienti a rischio (anziani e/o disidratati) a causa della ridotta filtrazione glomerulare (inibizione delle prostaglandine vasodilatatrici indotta dai FANS).

Anche effetto antipertensivo ridotto.

Idratare il paziente; monitorare la funzionalità renale all’inizio del trattamento.

Baclofene: Aumentato effetto antipertensivo.

Monitorare la pressione arteriosa e adattare il dosaggio antipertensivo se necessario.

Associazioni da prendere in considerazione::

Amifostina: Aumentato effetto antipertensivo.

Antidepressivi triciclici, neurolettici: Aumentato effetto antipertensivo e rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo).

Corticosteroidi, tetracosactide (sistemico) (eccetto idrocortisone utilizzato come sostituto nel morbo di Addison):

Ridotto effetto antipertensivo (ritenzione di sale/volume indotta da corticosteroidi).

Agenti alfa-bloccanti usati in urologia: alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina: aumentato effetto ipotensivo. Aumento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo).


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza:

Enalapril/Idroclorotiazide non deve essere usato nel primo trimestre di gravidanza. Se si intende avere una gravidanza o in caso di gravidanza accertata, il passaggio a un trattamento alternativo deve essere iniziato il più presto possibile. Non sono stati eseguiti studi clinici controllati con ACE-inibitori nell’uomo, ma, in un numero limitato di casi esposti nel corso del primo trimestre di gravidanza, non sono comparse malformazioni correlate ad una fetotossicità nell’uomo, come descritto di seguito.

Enalapril è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).

È noto che una prolungata esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicità nell’uomo (riduzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). (vedere anche paragrafo 5.3).

L’esposizione prolungata a idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza può ridurre il volume plasmatico e il flusso di sangue uteroplacentare; ciò può causare ischemia fetoplacentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati in seguito a esposizione in prossimità del parto.

Qualora si sia verificata un’esposizione all’Enalapril/Idroclorotiazide a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di eseguire un controllo ecografico della funzionalità renale fetale e del cranio.

Allattamento:

La somministrazione di questo farmaco durante l’allattamento è controindicata.

Sia enalapril che idroclorotiazide sono escreti nel latte umano.

Le tiazidi assunte durante il periodo dell’allattamento sono state associate a una ridotta produzione di latte o persino alla soppressione della lattazione.

Si può verificare ipersensibilità a farmaci derivati dalle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare.

A causa della possibile manifestazione di reazioni avverse gravi provocate da entrambi i farmaci nei bambini durante l’allattamento, è opportuno decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia, tenendo in considerazione l’importanza di questa terapia per la madre.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Nel caso di guida di veicoli o uso di macchinari è opportuno considerare la possibilità che insorgano vertigini o affaticamento (vedere paragrafo 4.8)


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Correlati ad Enalapril:

Gli effetti indesiderati segnalati con enalapril comprendono: molto comuni (>1/10), comuni (≥1/100, <1/10), non comuni (≥1/1000, <1/100), rari (≥1/10.000 a <1/1000), molto rari (<10.000), non noti (non rilevabili dai dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico:

Non comuni: anemia (compresa anemia aplastica ed emolitica).Rari: neutropenia, diminuzione dell’emoglobina e dell’ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, mielosoppressione, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

Non comuni: ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4, pazienti diabetici).

Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici:

Comuni: cefalea, depressione

Non comuni: confusione, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesia, vertigini.

Rari: alterazioni dell’attività onirica, disturbi del sonno.

Patologie dell’occhio: molto comuni: visione offuscata.

Patologie cardiache e vascolari: molto comuni: capogiri

Comuni: ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica), sincope, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare, possibilmente secondario a ipotensione eccessiva nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4), dolori toracici, disritmie, angina pectoris, tachicardia

Non comuni: ipotensione ortostatica, palpitazioni

Rari: Sindrome di Raynaud.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

molto comuni: tosse.

Comuni: dispnea.

Non comuni: rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/asma.

Rari: infiltrati polmonari, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila.

Patologie gastrointestinali:

molto comuni: nausea.

Comuni: diarrea, dolore addominale, alterazione del gusto.

Non comuni: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stitichezza, anoressia, irritazioni gastriche, secchezza delle fauci, ulcera peptica.

Rari: stomatite/ ulcere aftose, glossite.

Molto rari: angioedema intestinale.

Patologie epatobiliari:

Rari: insufficienza epatica, epatite - epatocellulare o colestatica, epatite, che include necrosi, colestasi (incluso l’ittero).

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Comuni: sono stati segnalati casi di rash, ipersensibilità/ edema angioneurotico, edema angioneurotico a viso, estremità, labbra, lingua, glottide e/o laringe (vedere 4.4).

Non comuni: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia.

Rari: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, pemfigo, eritroderma.

È stato segnalato un complesso di sintomi che può includere uno o più dei seguenti: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positività ANA, aumento della VES, eosinofilia e leucocitosi. Possono comparire rash, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.

Patologie urinarie e renali:

Non comuni: disfunzione renale, insufficienza renale e proteinuria.

Rari: oliguria.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:

Non comuni: Impotenza.

Rari: ginecomastia.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comuni: astenia.

Comuni: affaticamento.

Non comuni: crampi muscolari, vampate di calore, tinnito, malessere, febbre.

Esami diagnostici:

Comuni: iperkalemia, aumenti della creatinina sierica.

Non comuni: aumento dell’urea ematica, iponatriemia

Rari: aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina sierica.

Correlati a Idroclorotiazide:

Infezioni e infestazioni: Sialoadenite.

Patologie del sistema emolinfopoietico: Leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, depressione midollare.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Anoressia, iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (inclusa iponatriemia e ipokaliemia), aumenti di colesterolo e trigliceridi.

Disturbi psichiatrici: Irrequietezza, depressione, disturbi del sonno.

Patologie del sistema nervoso: Perdita di appetito, parestesia, sensazione di testa leggera.

Patologie dell’occhio: Xantopsia, visione offuscata transitoria.

Patologie dell’orecchio e del labirinto: Vertigini.

Patologie cardiache: Ipotensione posturale, aritmie cardiache.

Patologie vascolari: Angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea).

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Difficoltà respiratorie (inclusa polmonite e edema polmonare).

Patologie gastrointestinali: Irritazione gastrica, diarrea, costipazione, pancreatite.

Patologie epatobiliari: Ittero (ittero colestatico intraepatico).

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Reazioni di fotosensibilità, rash, reazioni cutanee simili a lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo, orticaria, reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Spasmi muscolari.

Patologie renali e urinarie: Disfunzione renale, nefrite interstiziale.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Febbre, debolezza.


Links sponsorizzati

 

04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono disponibili informazioni specifiche riguardo alla terapia di sovradosaggio di Enalapril/Idroclorotiazide 20 mg/12;5 mg.

Tra i sintomi del sovradosaggio si possono riscontrare ipotensione grave, shock, stato di incoscienza, bradicardia, squilibri elettrolitici e insufficienza renale.

Associato ad Enalapril:

I dati di cui si dispone in relazione al sovradosaggio nell’uomo sono limitati .

Sintomi:

Le manifestazioni più importanti del sovradosaggio finora segnalate sono le seguenti: marcata ipotensione, con insorgenza a circa sei ore dall’ingestione delle compresse, in concomitanza con il blocco del sistema renina-angiotensina e stato di incoscienza.

I sintomi associati a sovradosaggio di ACE-inibitori possono comprendere: shock circolatorio, disturbi elettrolitici, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiro, ansia e tosse. Livelli sierici di enalaprilato rispettivamente di 100 e 200 volte superiori ai valori solitamente rilevati in seguito all’assunzione di dosi terapeutiche sono stati riportati in seguito ad assunzioni pari a rispettivamente 300 mg e 440 mg di enalapril.

Associato ad Idroclorotiazide:

I segni di intossicazione acuta sono principalmente correlati a uno squilibrio fluidi/elettroliti (iponatriemia, ipokaliemia).

Oltre alla prevedibile diuresi, il sovradosaggio di tiazidi può provocare vari livelli di letargia che possono progredire in coma nell’arco di poche ore, con depressione minima della respirazione e della funzione cardiovascolare e senza segni di alterazioni degli elettroliti sierici o disidratazione. Il meccanismo di depressione del SNC indotta da tiazidi è sconosciuto.

È stata riferita irritazione gastrointestinale nel BUN e possono verificarsi alterazioni degli elettroliti sierici, in particolare nei pazienti con compromissione della funzione renale.

Da un punto di vista clinico possono manifestarsi, nausea, vomito, ipotensione, crampi, vertigini, sonnolenza, stati confusionali, poliuria o oliguria fino ad arrivare ad anuria (per ipovolemia).

Combinazione:

Il trattamento è sintomatico e di sostegno. Il trattamento con Enalapril/Idroclorotiazide 20 mg/12,5 mg deve essere interrotto e il paziente deve essere sottoposto ad attento monitoraggio. Le misure raccomandate includono induzione del vomito, somministrazione di carbone attivo e di un lassativo e/o lavanda gastrica se le compresse sono state assunte di recente. Qualsiasi forma di disidratazione, disturbi dell’equilibrio elettrolitico e ipotensione devono essere trattati adeguatamente. L’enalaprilato può essere eliminato dalla circolazione sanguigna per mezzo di emodialisi (vedere paragrafo 4.4). Non è stato accertato in che misura venga eliminato l’idroclorotiazide.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: ACE inibitori e diuretici

Codice ATC: C09B A02

Meccanismo d’azione farmacologico:

Associato ad Enalapril:

L’enalapril maleato è il sale maleato dell’enalapril, un derivato di due aminoacidi, L-alanina e L-prolina. L’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) è una peptidil-dipeptidasi che catalizza la conversione dell’angiotensina I nella sostanza ad azione pressoria l’angiotensina II. Dopo l’assorbimento enalapril viene idrolizzato in enalaprilato che inibisce l’ACE. L’inibizione dell’ACE porta ad una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di angiotensina II, che produce un aumento dell’attività plasmatica della renina (dovuto all’eliminazione del feedback negativo del rilascio di renina) e riduce la secrezione di aldosterone.

L’ace è identico alla kininasi II. Perciò, l’enalapril può anche bloccare la degradazione chimica della bradichinina, un potente peptide vasodepressore. Comunque, non è ancora chiaro il ruolo che questo agente svolge a livello di effetti terapeutici dell’enalapril.

Associato ad Idroclorotiazide:

L’idroclorotiazide è un diuretico tiazidico che agisce inibendo l’agente di espulsione di liquidi e di riduzione della pressione arteriosa che aumenta il riassorbimento tubulare di sodio nel segmento corticale di diluizione.

Esso aumenta l’escrezione di sodio e cloro attraverso le urine e, in misura minore, l’escrezione di potassio e magnesio, aumentando così la diuresi e svolgendo un’azione antipertensiva.

Caratteristiche della terapia antipertensiva:

Il meccanismo con cui enalapril abbassa la pressione sembra essere principalmente legato alla soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone; tale farmaco ha un’azione anti-ipertensiva anche nei pazienti ipertesi con livelli bassi di renina.

La somministrazione di enalapril in pazienti ipertesi produce una riduzione della pressione arteriosa sia in posizione supina che in posizione eretta, senza un significativo aumento della frequenza cardiaca.

Non è frequente che si verifichi ipotensione sintomatica posturale. In alcuni pazienti per ottenere una riduzione ottimale della pressione arteriosa possono essere necessarie parecchie settimane di trattamento. Una brusca interruzione del trattamento con enalapril non è stata associata con un aumento rapido della pressione.

L’inibizione efficace dell’attività dell’ACE, di solito avviene tra le 2 e le 4 ore dalla somministrazione orale di una singola dose di enalapril. Tuttavia, l’inizio dell’attività anti-ipertensiva è stata osservata di solito a un’ora dalla somministrazione, e il picco di riduzione viene raggiunto fra le 4 e le 6 ore successive. La durata dell’effetto è dose-correlata. Comunque, alle dosi raccomandate, gli effetti anti-ipertensivi ed emodinamici sembrano persistere per almeno 24 ore.

In studi emodinamici compiuti su pazienti affetti da ipertensione essenziale, la riduzione della pressione è stata accompagnata da una riduzione della resistenza arteriosa periferica e da un aumento della gittata cardiaca con lievi o del tutto assenti variazioni della frequenza cardiaca. In seguito a somministrazione di enalapril si è registrato un aumento del flusso ematico renale, mentre la velocità di filtrazione glomerulare è rimasta invariata. Non vi sono stati segni di ritenzione idrica o sodica. Tuttavia, in pazienti con bassa velocità di filtrazione glomerulare prima del trattamento, questa di solito ha mostrato un incremento.

In studi clinici a breve termine in pazienti diabetici e non diabetici affetti da malattie renali, dopo la somministrazione di enalapril è stata osservata una diminuzione dell’albuminuria e dell’escrezione urinaria delle IgG e del totale delle proteine urinarie.

Dopo la somministrazione di enalapril associata a diuretici tiazidici, gli effetti ipotensivi di enalapril sono almeno additivi. Enalapril può ridurre o prevenire l’insorgenza di ipokalemia da tiazide.

Associato ad Idroclorotiazide:

L’attività diuretica inizia approssimativamente dopo 2 ore. L’attività diuretica raggiunge un picco dopo 4 ore e rimane costante per 6-12 ore.

Sopra una determinata dose, i diuretici tiazidici raggiungono un plateau in termini di effetto terapeutico mentre le reazioni avverse continuano a moltiplicarsi. Quando il trattamento è inefficace un aumento della dose oltre le dosi raccomandate non è utile e spesso dà origine a reazioni avverse.

Associato alla combinazione:

Negli studi clinici la somministrazione concomitante di enalapril e idroclorotiazide ha ridotto la pressione arteriosa in modo più significativo rispetto a ciascuna delle sostanze in monoterapia.

La somministrazione di enalapril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre il potassio indotto da idroclorotiazide.

La combinazione di un ACE inibitore con un diuretico tiazidico produce un effetto sinergico e riduce anche il rischio di ipokaliemia provocata dal diuretico in monoterapia.


Links sponsorizzati

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La somministrazione concomitante di enalapril e idroclorotiazide a varie dosi ha poco o nessun effetto sulla biodisponibilità di queste due sostanze.

Associato ad Enalapril:

Assorbimento:

Enalapril per via orale viene assorbito rapidamente; il picco di concentrazione sierica viene raggiunto entro un’ora dall’assunzione. Secondo i livelli recuperati nelle urine, l’assorbimento dell’enalapril, dall’enalapril maleato per os, è di circa il 60%. L’assorbimento di enalapril per via orale non è influenzato dalla presenza di cibo nel tratto gastrointestinale.

Distribuzione:

In seguito all’assorbimento, enalapril per os viene rapidamente e largamente idrolizzato in enalaprilato, un potente inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina. Il picco massimo delle concentrazioni plasmatiche dell’enalaprilato si verifica 3-4 ore dopo somministrazione per os di enalapril maleato. L’effettiva emivita per accumulo di enalaprilato dopo dosi multiple di enalapril per via orale è di 11 ore. In soggetti con normale funzionalità renale la concentrazione di enalaprilato allo stato stazionario è stata raggiunta dopo quattro giorni di trattamento.

Nell’intervallo delle concentrazioni terapeuticamente rilevanti, il legame di enalapril alle proteine plasmatiche umane non supera il 60%.

Biotrasformazione:

Ad eccezione della conversione in enalaprilato, non è stato evidenziato un metabolismo significativo di enalapril.

Eliminazione:

L’enalaprilato viene escreto essenzialmente per via renale.I principali componenti nelle urine sono enalaprilato, per circa il 40% della dose, e enalapril immodificato (per circa il 20%).

Compromissione renale::

L’esposizione ad enalapril e ad enalaprilato è aumentata in pazienti con insufficienza renale. In pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 40-60 ml/min) l’AUC di enalaprilato allo stato stazionario era all’incirca due volte superiore rispetto ai pazienti con normale funzione renale dopo somministrazione di 5 mg una volta al giorno. In caso di grave compromissione renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min), l’AUC era aumentata di circa 8 volte. L’emivita effettiva di enalaprilato dopo dosi multiple di enalapril maleato è prolungata a questo livello di insufficienza renale e il tempo necessario a raggiungere lo stato stazionario è ritardato. (vedere paragrafo 4.2, Dosaggio in caso di insufficienza renale).

L’enalaprilato può essere eliminato dalla circolazione generale mediante emodialisi. La clearance della dialisi è di 62 ml/min.

Associato ad idroclorotiazide:

Assorbimento:

L’assorbimento orale di idroclorotiazide è relativamente rapido.

La biodisponibilità di idroclorotiazide va dal 60 all’80%. Il tempo per raggiungere la concentrazione plasmatica di picco (Tmax) varia da 1,5 a 5 ore, con una media di circa 4 ore.

Distribuzione:

Il legame proteico è approssimativamente del 40%.

È stato riferito che l’emivita plasmatica media negli individui a digiuno è di 5-15 ore.

Eliminazione:

L’idroclorotiazide viene eliminato rapidamente dai reni ed escreto nelle urine in forma invariata (>95%). Almeno il 61% della dose orale viene eliminato in forma invariata entro 24 ore.

In caso di insufficienza renale e cardiaca, come per gli anziani, la clearance renale di idroclorotiazide è ridotta e l’emivita di eliminazione aumentata. I soggetti anziani manifestano anche un aumento delle concentrazioni plasmatiche di picco.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati preclinici non riportano rischi particolari per l’uomo sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità per dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Studi sulla tossicità riproduttiva riportano che enalapril non ha effetti sulla fertilità e sulla performance riproduttiva nel ratto, e che non è teratogeno. In uno studio in cui il farmaco è stato somministrato a ratti femmina prima dell’accoppiamento fino alla gestazione, si è verificato un aumento dell’incidenza di morti nella prole durante l’allattamento.

È stato dimostrato che il composto attraversa la placenta e viene secreto nel latte materno.

È stato dimostrato che gli ACE-inibitori, come classe, sono fetotossici (cioé provocano lesioni e/o il decesso del feto) se somministrati nel secondo o nel terzo trimestre.

L’idroclorotiazide attraversa la barriera placentare, ma non quella ematoencefalica.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Lattosio monoidrato, amido di mais, amido (di mais) pregelatinizzato, sodio bicarbonato, magnesio stearato.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

2 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Non conservare a temperatura superiore a 25°C.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister con poliammide orientato (OPA)/alluminio/film preformato a freddo in PVC/pellicola d’alluminio in formato da 14 compresse.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessun requisito particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Teva Pharma Italia S.r.l. – Viale G. Richard, 7 – 20143 Milano.


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

20/12,5 mg compresse 14 compresse - AIC n. 037784016/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

01/11/2007


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

-----