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ENANTYUM
Ogni compressa contiene: dexketoprofene trometamolo 18,45 mg o 36,9 mg equivalenti rispettivamente a dexketoprofene 12,5 mg o 25 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compresse rivestite con film.
ENANTYUM 12,5 mg: compresse rivestite con film rotonde di colore bianco
ENANTYUM 25 mg: compresse divisibili rivestite con film, rotonde di colore bianco. Le compresse possono essere divise in due parti uguali.
Trattamento sintomatico delle affezioni dolorose di intensità da lieve a moderata, quali dolore muscolo-scheletrico, dismenorrea, dolore dentale.
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Popolazione generale
In base alla natura e all’intensità del dolore, la dose raccomandata è in genere di 12,5 mg ogni 4-6 ore o di 25 mg ogni 8 ore. La dose giornaliera totale non deve superare i 75 mg.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
ENANTYUM compresse non è indicato nei trattamenti a lungo termine e la somministrazione va limitata al solo periodo sintomatico.
La concomitante somministrazione di cibo ritarda la velocità di assorbimento del farmaco (vedere paragrafo “Proprietà Farmacocinetiche”), pertanto in caso di dolore acuto si raccomanda che la somministrazione avvenga almeno 30 minuti prima dei pasti.
Anziani
Nel paziente anziano si raccomanda di iniziare la terapia al limite inferiore dell’intervallo terapeutico (50 mg di dose giornaliera totale). Il dosaggio potrà essere aumentato in modo da raggiungere quello impiegato per la popolazione generale solo dopo che sia stata accertata una buona tollerabilità generale.
Insufficienza epatica
I pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata dovranno iniziare la terapia a dosi ridotte (50 mg di dose giornaliera totale) e dovranno essere sottoposti a stretto controllo medico. ENANTYUM compresse non deve essere usato in pazienti con insufficienza epatica grave.
Insufficienza renale
Il dosaggio iniziale deve essere ridotto a 50 mg di dose giornaliera totale nei pazienti con insufficienza renale lieve. ENANTYUM compresse non deve essere usato in pazienti con insufficienza renale da moderata a severa.
Bambini e adolescenti
ENANTYUM compresse non è stato studiato nei bambini e negli adolescenti. Pertanto, non essendo state stabilite la sicurezza e l’efficacia, il prodotto non può essere usato nei bambini e negli adolescenti.
ENANTYUM compresse non va usato nei seguenti casi:
- pazienti con ipersensibilità al dexketoprofene, o altri FANS, o ad uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale;
- pazienti nei quali principi attivi ad azione simile (es. aspirina, o altri FANS) scatenano attacchi d’asma, broncospasmo, rinite acuta, o sono la causa di polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico;
- pazienti con attiva o sospetta ulcera peptica/emorragia o anamnesi positiva di ricorrente ulcera peptica/emorragia (due o più distinti episodi di accertata ulcerazione o sanguinamento) o dispepsia cronica;
- pazienti con storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale in relazione a precedente terapia a base di FANS;
- pazienti che hanno sanguinamento gastrointestinale o altro sanguinamento attivo o disturbi della coagulazione;
- pazienti con malattia di Crohn o colite ulcerosa;
- pazienti con storia di asma bronchiale;
- pazienti con insufficienza cardiaca grave;
- pazienti con insufficienza renale da moderata a severa;
- pazienti con insufficienza epatica grave;
- pazienti con diatesi emorragica e altri disturbi della coagulazione;
durante la gravidanza e l’allattamento.
Non è stata stabilita la sicurezza d’impiego nei bambini e negli adolescenti.
Usare con precauzione in pazienti con storia di condizioni allergiche.
L’uso concomitante di ENANTYUM e altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 deve essere evitato.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2, e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).
Sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali, sono stati riportati con tutti i FANS in varie fasi del trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali. In caso di comparsa di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti in trattamento con ENANTYUM, si deve sospendere il trattamento.
Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale aumenta con l’aumentare delle dosi di FANS, nei pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti anziani.
Anziani: gli anziani hanno una maggiore frequenza di reazioni indesiderate ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Questi ultimi devono cominciare il trattamento con la minore dose possibile.
Come per tutti i FANS, prima di iniziare il trattamento con dexketoprofene trometamolo, bisogna ricercare pregresse storie di esofagiti, gastriti e/o ulcera peptica e assicurarsi della loro totale guarigione.
Pazienti con sintomi gastrointestinali o storia di disturbi gastrointestinali devono essere attentamente sorvegliati per la comparsa di disturbi digestivi, specialmente sanguinamento gastrointestinale.
I FANS devono essere somministrati con cautela a pazienti con storia di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, malattia di Crohn) in quanto le loro condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8 Effetti Indesiderati).
Una terapia combinata con agenti protettivi (per es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti, e anche per i pazienti che assumono contemporaneamente aspirina a basso dosaggio o altri farmaci che possono aumentare il rischio gastrointestinale (vedere qui sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito (specialmente sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Si consiglia cautela nei pazienti che ricevono trattamenti concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come i corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedere paragrafo 4.5).
Tutti i FANS non selettivi sono in grado di inibire l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento mediante l’inibizione della sintesi delle prostaglandine. Pertanto, l’uso di dexketoprofene trometamolo nei pazienti che ricevono altri trattatmenti che interferiscono con l’emostasi, come warfarin o altri cumarinici o eparine non è raccomandato(vedere paragrafo 4.5).
Come tutti i FANS il medicinale può causare un aumento dell’azotemia e della creatininemia. Come per gli altri inibitori della sintesi delle prostaglandine, può essere associato ad effetti avversi a carico del rene che possono portare a nefrite glomerulare, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica ed insufficienza renale acuta.
Come gli altri FANS, il medicinale può causare lievi aumenti transitori di alcuni parametri epatici ed anche degli aumenti significativi delle AST e ALT. Nel caso si verifichi un significativo incremento di tali parametri, il trattamento deve essere interrotto.
ENANTYUM compresse deve essere somministrato con cautela in pazienti con disturbi dell’emopoiesi, lupus eritematoso sistemico o patologie a carico del tessuto connettivo.
Come altri FANS, il dexketoprofene può mascherare i sintomi di una malattia infettiva.
Da usarsi con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale e in pazienti con storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca. In questi pazienti, l’uso dei FANS può provocare un peggioramento della funzione renale, ritenzione di fluidi e edema. Cautela è richiesta anche in pazienti sotto terapia diuretica o in quei pazienti che possono sviluppare ipovolemia, a causa di un aumentato rischio di nefrotossicità. Da usarsi con particolare cautela nei pazienti con storia di cardiopatie, in particolare quelli con pregressi episodi di insufficienza cardiaca, per il maggior rischio di scatenare una insufficienza cardiaca.
I pazienti anziani tendono più facilmente ad avere insufficienza renale, cardiovascolare o epatica (vedere paragrafo 4.2).
Gravi reazioni cutanee, alcune di esse fatali, incluso dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state riportate molto raramente in associazione all’uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di tali reazioni all’inizio della terapia, in quanto la comparsa di reazioni si manifesta nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il trattamento con ENANTYUM deve essere interrotto alla prima comparsa di eruzioni cutanee, lesioni mucosali o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Come con altri FANS, l’uso di dexketoprofene trometamolo può ridurre la fertilità femminile ed è sconsigliato nelle donne che intendono concepire. Si deve considerare l’interruzione del trattamento con dexketoprofene trometamolo nelle donne che hanno difficoltà di concepimento o sottoposte ad indagini sull’infertilità.
Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poichè in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile per dexketoprofene trometamolo.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexketoprofene trometamolo solo dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).
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Le seguenti interazioni sono caratteristiche dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) in generale:
Associazioni non consigliabili
Altri FANS, incluse dosi elevate di salicilati (≥ 3 g/die): la somministrazione contemporanea di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinale a causa di un effetto sinergico.
Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti di anticoagulanti come warfarin (vedere paragrafo 4.4) a causa dell’elevato legame alle proteine plasmatiche del dexketoprofene e dell’inibizione della funzione piastrinica e danno alla mucosa gastroduodenale. Se l’associazione non può essere evitata, occorre effettuare un’attenta osservazione clinica ed il monitoraggio dei parametri di laboratorio.
Eparine: aumentato rischio di emorragia (dovuto all’inibizione della funzione piastrinica ed al danno alla mucosa gastroduodenale). Se l’associazione non può essere evitata, occorre effettuare un’attenta osservazione clinica ed il monitoraggio dei parametri di laboratorio.
Corticosteroidi: aumentato rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestionale (vedere paragrafo 4.4).
Litio (descritto con diversi FANS): i FANS aumentano i livelli ematici del litio che può raggiungere valori tossici (diminuita escrezione renale di litio). Questo parametro pertanto richiede un attento monitoraggio durante l’istituzione, l’aggiustamento e l’interruzione del trattamento con dexketoprofene.
Metotrexato, usato a dosi elevate quali 15 mg/settimana o più: aumentata tossicità ematologica del metotrexato a causa di una diminuzione della sua clearance renale, provocata dai farmaci antinfiammatori in genere.
Idantoine e sulfonamidi: gli effetti tossici di queste sostanze possono essere potenziati.
Associazioni che richiedono cautela
Diuretici, ACE-inibitori ed antagonisti del recettore dell’angiotensina II: il dexketoprofene può ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con ridotta funzione renale (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la somministrazione concomitante di agenti che inibiscono la ciclossigenasi e gli ACE-inibitori o antagonisti del recettore dell’angiotensina II può causare un ulteriore deterioramento della funzione renale, che di solito è reversibile. In caso di prescrizione combinata di dexketoprofene con un diuretico, è essenziale assicurarsi che il paziente sia adeguatamente idratato e monitorare la funzione renale all’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Metotrexato, usato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: aumentata tossicità ematologica del metotrexato a causa di una diminuzione della sua clearance renale causata dai farmaci antinfiammatori in genere. Conta ematica settimanale nelle prime settimane dell’associazione. Aumentata sorveglianza, oltre che per il paziente anziano, in caso di insufficienza renale anche lieve.
Pentossifillina: aumentato rischio di emorragia. Aumentare il monitoraggio clinico e controllare con maggiore frequenza il tempo di sanguinamento.
Zidovudina: rischio di aumentata tossicità a carico della linea eritrocitaria a causa dell’azione sui reticolociti, con insorgenza di anemia grave una settimana dopo l’inizio del trattamento con i FANS. Controllare l’emocromo completo ed i reticolociti ogni una o due settimane durante il trattamento con FANS.
Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l’effetto ipoglicemico delle sulfoniluree per spiazzamento dai siti di legame delle proteine plasmatiche.
Associazioni da prendere in considerazione
Beta-bloccanti: il trattamento con i FANS può diminuire il loro effetto antiipertensivo a causa dell’inibizione della sintesi delle prostaglandine.
Ciclosporine e tacrolimo: i FANS possono potenziarne la nefrotossicità a causa degli effetti mediati dalle prostaglandine renali. Durante la terapia di associazione la funzione renale va tenuta sotto controllo.
Trombolitici: rischio accresciuto di emorragia.
Agenti antiaggreganti ed inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Probenecid: può aumentare le concentrazioni plasmatiche del dexketoprofene; questa interazione può essere dovuta ad un meccanismo inibitorio a livello della secrezione del tubulo renale e della glucuronoconiugazione e richiede un aggiustamento della dose del dexketoprofene.
Glicosidi cardioattivi: i FANS possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei glucosidi.
Mifepristone: i FANS non devono essere impiegati per 8-12 giorni dal termine della somministrazione di mifepristone a causa del rischio teorico che gli inibitori della prostaglandina-sintetasi possano alterare l’efficacia del mifepristone.
Chinoloni: studi sull’animale indicano che alte dosi di chinoloni in combinazione con i FANS possono aumentare il rischio dell’insorgere di convulsioni.
ENANTYUM compresse è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento. (vedere paragrafo 4.3).
Gravidanza
L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache risulta aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre- e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.
Tuttavia, gli studi condotti sugli animali con il dexketoprofene trometamolo non hanno indicato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, il dexketoprofene trometamolo non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il dexketoprofene trometamolo è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre:
• il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligoidroamnios;
• la madre ed il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a basse dosi;
- inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Non è stato accertato se il dexketoprofene sia secreto nel latte materno.
ENANTYUM compresse può causare effetti da lievi a moderati sulla capacità di guidare autoveicoli o sull’impiego di macchinari a causa della possibilità di insorgenza di vertigine o sonnolenza.
Nella tabella sottostante, raggruppate per apparato ed elencate in ordine di frequenza, sono riportate le reazioni avverse, probabilmente correlate con dexketoprofene trometamolo, verificatesi durante il corso degli studi clinici e dopo la commercializzazione del prodotto:
CLASSE/SISTEMA/ORGANO | Comuni (≥ 1/100, < 1/10) | Non comuni (≥ 1/1.000, < 1/100) | Rare (≥ 1/10.000, < 1/1.000) | Molto rare (< 1/10.000) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | | Neutropenia trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | | | | Reazioni anafilattiche, incluso shock anafilattico |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | | Anoressia | |
Disturbi psichiatrici | | Insonnia; ansia | | |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea, capogiri, sonnolenza | Parestesia, sincope | |
Patologie dell’occhio | | | | Offuscamento della vista |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | | Vertigini | | Tinnito |
Patologie cardiache | | Palpitazioni | | Tachicardia |
Patologie vascolari | | Vampate di calore | Ipertensione | Ipotensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | | Bradipnea | Broncospasmo, dispnea |
Patologie gastrointestinali | Nausea e/o vomito, dolore addominale, diarrea, dispepsia | Gastriti, stipsi, secchezza della bocca, flatulenza | Ulcera peptica, emorragia da ulcera peptica o perforazione da ulcera peptica (vedere paragrafo 4.4) | Pancreatite |
Patologie epatobiliari | | | | Danno epatocellulare |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Rash | Orticaria, acne, aumento della sudorazione | Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (Sindrome di Lyell), edema angioneurotico, edema facciale, reazione di fotosensibilità, prurito |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | | Mal di schiena | |
Patologie renali e urinarie | | | Poliuria | Nefrite o sindrome nefrosica |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | Disturbi mestruali; disturbi prostatici | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Affaticamento, dolore, astenia, brividi, senso di malessere | Edema periferico | |
Esami diagnostici | | | Anomalie nei test di funzionalità epatica | |
Gastrointestinali
Gli effetti indesiderati più comuni sono di natura gastrointestinale. Si possono manifestare ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali, soprattutto negli anziani (vedere paragrafo 4.4). A seguito della somministrazione sono state riportate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolori addominali, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione di colite e malattia di Crohn (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Meno frequentemente è stata osservata gastrite. In associazione alla terapia con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.
Come con altri FANS, possono comparire i seguenti effetti indesiderati: meningite asettica, che può verificarsi prevalentemente in pazienti con lupus eritematoso sistemico o patologie a carico del tessuto connettivo; reazioni ematologiche (porpora, anemia aplastica ed emolitica, e raramente agranulocitosi e ipoplasia midollare).
Reazioni bollose, tra cui sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica (molto rara).
Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
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In caso di assunzione accidentale o eccessiva, adottare immediatamente una adeguata terapia sintomatica in base alle condizioni cliniche del paziente. Entro un’ora occorre somministrare carbone attivato se sono stati ingeriti più di 5 mg/Kg da un adulto o da un bambino.
Il dexketoprofene trometamolo può essere eliminato mediante dialisi.
Categoria farmacoterapeutica: derivati dell’acido propionico.
Codice ATC: M01AE17
Il dexketoprofene trometamolo è il sale di trometamina dell’acido S-(+)-2-(3- benzoilfenil) propionico, un farmaco analgesico, antiinfiammatorio e antipiretico, che appartiene alla classe dei FANS (M01AE).
Il meccanismo di azione degli antinfiammatori non steroidei è correlato alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine per mezzo dell’inibizione della via della cicloossigenasi. Specificamente, si verifica un’inibizione della trasformazione dell’acido arachidonico in endoperossidi ciclici, le PGG2 e PGH2, che producono prostaglandine PGE1, PGE2, PGF2α e PGD2, ed anche prostaciclina PGI2 e trombossani (TxA2 e TxB2). Inoltre l’inibizione della sintesi delle prostaglandine potrebbe influire su altri mediatori dell’infiammazione, come le chinine, causando un’azione indiretta addizionale oltre a quella diretta. Il dexketoprofene ha dimostrato la sua efficacia nell’inibizione delle attività di COX- 1 e COX-2 in animali da esperimento e nell’uomo. Studi clinici condotti su diversi modelli di dolore hanno dimostrato l’efficacia analgesica del dexketoprofene trometamolo. L’inizio dell’attività analgesica è stato ottenuto in alcuni studi 30 minuti dopo la somministrazione. L’effetto analgesico persiste per 4 - 6 ore.
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Dopo somministrazione orale di dexketoprofene trometamolo nell’uomo, la Cmax viene raggiunta dopo 30 minuti (range 15-60 minuti).
L’emivita di distribuzione e di eliminazione del dexketoprofene trometamolo sono rispettivamente di 0,35 e 1,65 ore. Come per altri farmaci ad elevato legame con le proteine plasmatiche (99%), il suo volume di distribuzione ha un valore medio inferiore a 0.25 L/kg.
Il meccanismo di eliminazione principale del dexketoprofene è la glucuronoconiugazione seguita dall’escrezione renale.
Dopo somministrazione di dexketoprofene trometamolo, nelle urine si trovano solo livelli dell’enantiomero S-(+) dimostrando così che nell’uomo non si produce inversione nell’enantiomero R-(-).
In studi farmacocinetici a dosi multiple, si osserva che l’AUC dopo l’ultima somministrazione non differisce da quella ottenuta dopo un’unica dose, indicando così che non si verifica accumulo del farmaco.
Quando il farmaco viene somministrato in presenza di cibo, l’AUC non varia, comunque la Cmax del dexketoprofene trometamolo diminuisce e la sua velocità di assorbimento è ritardata (tmax aumentata).
Dati preclinici basati su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, studi di tossicità a dose ripetuta, genotossicità, tossicità riproduttiva e immunofarmacologia confermano che non esistono speciali pericoli per l’uomo. Gli studi di tossicità cronica condotti sui topi e sulle scimmie hanno riportato un Livello di Effetti Avversi Non Rilevati (NOAEL) di 3 mg/kg/die. I principali effetti avversi osservati alle dosi elevate sono stati: erosioni gastrointestinali e ulcere dose-dipendenti.
Amido di mais, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato, glicerolo distearato, ipromellosa, titanio diossido, glicole propilenico, macrogol 6000.
Non pertinente.
2 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Con servare il blister nel proprio astuccio in modo da proteggerlo dalla luce.
Blister in PVC-alluminio.
ENANTYUM 12,5 mg compresse - Confezioni da 10, 20, 30, 40, 50 o 500 compresse rivestite con film.
ENANTYUM 25 mg compresse - Confezioni da 4, 10, 20, 30, 50 o 500 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Laboratorios Menarini S.A. Alfonso XII, 587 08918 - Badalona (BARCELLONA) SPAGNA.
Rappresentante legale e Concessionario per la vendita:
A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite s.r.l. via Sette Santi, 3 - Firenze.
ENANTYUM 25 mg
A.I.C. n. 033656036/M - 20 compresse
ENANTYUM 12,5 mg
A.I.C. n. 033656012/M - confezione da 20 compresse
A.I.C. n. 033656024/M - confezione da 40 compresse
Data di prima autorizzazione: 22/09/1998
Data dell’ultimo rinnovo: 25/04/2006
Giugno 2007