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ENDOREM
1 ml contiene:
Nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetiche 15,8 mg
Contenuto di ferro corrispondente 11,2 mg
Dopo diluizione in 100 ml di soluzione isotonica di glucosio al 5%, 1 ml contiene 0,112 mg di ferro
Per fiala (8 ml)
Nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetiche 126,500 mg
Contenuto di ferro corrispondente 89,600 mg
Lista degli eccipienti nella Sezione 6.1
Concentrato per sospensione per infusione
Dispersione di nanoparticelle di ossido di ferro di colore da marrone scuro a nero.
Rilevazione dei tumori del fegato tramite MRI (Risonanza Magnetica).
Questo prodotto è ad esclusivo uso diagnostico.
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La dose singola raccomandata è di 15 micromoli di ferro per kg di peso corporeo, vale a dire 0,075 ml/kg di peso corporeo.
Dopo diluizione in 100 ml di soluzione isotonica di glucosio al 5%, il prodotto deve essere somministrato lentamente tramite fleboclisi per un periodo di almeno 30 minuti.
E’ essenziale una buona pratica nelle tecniche rianimatorie d’emergenza e devono essere disponibili le appropriate apparecchiature e la relativa dotazione farmacologica.
La formazione di immagini è ottimale da 30 minuti fino a 6 ore dopo la somministrazione di ENDOREM.
Il radiologo sceglierà il metodo più efficace per la formazione delle immagini.
Il dosaggio rimane invariato nei soggeti con insufficienza epatica o renale.
La sicurezza e l’efficacia in pazienti al di sotto dei 18 anni non è ancora stata stabilita.
Ipersensibilità al principio attivo, al Destrano, o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti.
Non somministrare il prodotto prima di averlo diluito.
Dato che il rischio di ipotensione si riduce se il prodotto viene iniettato lentamente per via endovenosa, ENDOREM deve essere esclusivamente somministrato lentamente per via endovenosa.
Ciò nonostante possono verificarsi rari casi di ipotensione.
Particolare attenzione deve essere posta sulla qualità dell’iniezione endovenosa dato che la somministrazione nei tessuti perivascolari può dar luogo ad una irritazione locale.
La somministrazione di ENDOREM non deve essere ripetuta nei 14 giorni successivi all’esame perchè il principio attivo (ossido di ferro) altera i parametri relativi al metabolismo del ferro durante questo periodo.
In caso di comparsa di dolore lombare , dolore al torace, ipotensione o dispnea, l’infusione deve essere interrotta ed il paziente tenuto sotto controllo medico fino alla scomparsa dei sintomi. La somministrazione di ENDOREM può quindi riprendere sotto controllo medico riducendo la velocità dell’infusione ed estendendo il tempo di somministrazione ad almeno 60 minuti.
Sebbene il destrano contenuto in ENDOREM ha un basso peso molecolare, la sua somministrazione può scatenare reazioni di tipo anafilattoide immediate e gravi. Per questa ragione particolare attenzione deve essere prestata durante la somministrazione del prodotto (erogatori di ossigeno, adrenalina, preparati antistaminici e corticosteroidi devono essere disponibili per l’immediato trattamento di tali reazioni).
L’uso di ENDOREM non è giustificato nei pazienti con emocromatosi, data la naturale estinzione del segnale nel fegato di questi pazienti.
Nel caso di malattie del sangue, associate a splenomegalia, l’efficacia diagnostica può risultare ridotta.
L’incidenza delle reazioni avverse, in particolare il dolore lombare, aumenta nei pazienti con cirrosi epatica: si consiglia particolare attenzione durante la somministrazione in questi pazienti.
La sicurezza e l’efficacia nei pazienti al di sotto dei 18 anni non è stata ancora stabilita.
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In assenza di studi specifici, non si devono mescolare altre sostanze con ENDOREM.
Gravidanza:
Studi condotti sull’animale hanno dimostrato un effetto teratogeno sul coniglio a dosi 160 volte più alte rispetto la dose terapeutica raccomandata.
Attualmente non ci sono dati clinici sull’uomo sufficientemente consistenti tali da consentire la valutazione di un possibile rischio malformativo o fetotossico associato con la somministrazione di ENDOREM durante la gravidanza.
Quindi l’uso di ENDOREM non è raccomandato durante la gravidanza.
Questo non deve indurre ad una sistematica raccomandazione di interruzione della gravidanza in caso di una involontaria esposizione durante la stessa, ma ad un attento atteggiamento attuando un idoneo monitoraggio prenatale.
Allattamento:
Nessun dato è disponibile sul passaggio di ENDOREM nel latte materno.
Quindi l’allattamento al seno deve essere interrotto per alcuni giorni dopo la somministrazione di ENDOREM.
Non pertinente.
La maggior parte degli effetti indesiderati sono transitori.
Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati sono rari (>1/10.000, <1/1.000)
Alterazioni del sistema immunitario:
Possono verificarsi reazioni anafilattoidi: ipotensione, dispnea, prurito, urticaria, edema faciale, eruzioni cutanee, shock anafilattico e broncospasmo.
Alterazioni dell’apparato respiratorio:
Dispnea.
Alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico e tessuto connettivo:
Dolore alla schiena (specialmente dolore lombare).
Alterazioni dell’apparato gastrointestinale:
Nausea, vomito, dolore addominale.
Alterazioni del sistema vascolare:
Variazioni della pressione arteriosa, cefalea, flushing.
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione:
Dolore al torace.
Le reazioni riportate meno frequentemente sono molto rare (<1/10.000):
Alterazioni cardiache:
Tachicardia.
Disordini generali e del sito di somministrazione:
Vampate, tremore, sudorazione.
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In caso di sovradosaggio (p. es., iniezione accidentale in bolo di un’intera fiala), devono essere osservati i segni vitali. Se necessario, fare ricorso alla terapia sintomatica.
Codice ATC: VO8CB03 nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetico (mezzo di contrasto superparamagnetico per MRI).
La configurazione cristallina dell’ossido di ferro solido conferisce al prodotto le proprie proprietà superparamagnetiche. I disturbi al campo magnetico generati attorno a ciascuna particella riducono l’intensità del segnale MRI nei tessuti che le contengono.
Nelle condizioni cliniche raccomandate, il prodotto ha dimostrato di essere soddisfacentemente tollerato negli animali e nell’uomo in termini di effetti sul sistema cardiovascolare, sui reni o sui polmoni.
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Gli studi farmacocinetici hanno identificato il fegato come l’organo che mostra la massima captazione del prodotto. Dopo iniezione endovenosa, il sangue viene rapidamente depurato dal prodotto attraverso il fegato. La scomparsa delle particelle di ossido di ferro dagli organi di deposito (fegato, milza, ecc.) nel giro di qualche giorno indica che il prodotto è metabolizzato e il ferro viene quindi incorporato nel normale metabolismo del ferro, in particolare nell’emoglobina.
E’ stato accertato che ENDOREM ha un basso grado di tossicità dopo la somministrazione di una dose singola e ripetuta, eccetto che per gli effetti nella zona dell’iniezione.
Nei casi di accidentale somministrazione nei tessuti perivascolari, sono stati osservati effetti locali, come ad esempio eritema e pigmentazione cutanea, di norma reversibili. Non ci sono dati specifici riguardanti la tollerabilità locale endoarteriosa.
Nei conigli il prodotto si è rivelato teratogeno alla dose di 11,2 mg Fe/kg al giorno, inducendo, in particolare, malformazioni del cuore, del cranio, del cervello, ecc. Nei ratti, dosi quotidiane di 11,2 mg Fe/kg al giorno non hanno causato malformazioni. Dosi più elevate erano tossiche per la madre e riducevano i tassi di crescita (feti e neonati di peso inferiore). Non sono stati effettuati studi sulla fertilità o sulla tossicità perinatale e postnatale. Il prodotto non si è rivelato essere mutageno nei test in vitro ed in vivo utilizzati. Il passaggio del prodotto nel latte materno non è stato studiato.
Destrano,
acido citrico,
mannitolo,
acqua per preparazioni iniettabili.
In base agli studi fisico-chimici condotti, ENDOREM non deve essere diluito in una soluzione allo 0,9% di cloruro di sodio.
Durata di conservazione del prodotto nella sua confezione commerciale: 3 anni.
Durata di conservazione dopo la diluizione:
Il prodotto, una volta aperto, si è dimostrato stabile dal punto di vista chimico-fisico per 7 giorni a temperatura compresa tra i + 15 ed i + 25 °C. Da un punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura e di diluizione precluda il rischio di contaminazione microbico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se il prodotto non viene utilizzato immediatamente, l’utilizzatore è il responsabile delle condizioni e dei tempi di conservazione.
Non conservare a una temperatura superiore ai 30° C.
Non congelare.
Fiala di vetro neutro (tipo I) da 10 ml con set per infusione in PVC corredato di filtro in poliammide di 5micron e siringa in polipropilene con ago in acciaio inossidabile per la preparazione dell’infusione.
Prima di utlizzare la fiala, agitarla più volte.
Il prodotto deve essere diluito prima dell’uso. Da utilizzare per unica somministrazione. Scartare il prodotto inutilizzato.
Usando l’ago e la siringa (forniti con la fiala) la dose corrispondente al peso del paziente deve essere diluita in modo asettico esclusivamente in 100 ml di una soluzione di glucosio al 5% prima della somministrazione lenta per via endovenosa della durata di almeno 30 minuti utilizzando il set per infusione corredato di filtro (fornito con la fiala).
Poichè il colore del prodotto impedisce un controllo visivo, il filtro garantisce l’assenza di grosse particelle durante l’infusione.
Guerbet
BP 57400
F-95943 Roissy CdG Cedex
Francia
Rappresentante in ITALIA:
GUERBET S.p.A.
Viale Brigata Bisagno, 2-16129 GENOVA-ITALIA
N° 031992011
21.05.1996/23.08.2004
07/03/2006