Esidrex
Condividi


CERCA FARMACI O MALATTIE O SINTOMI
  www.carloanibaldi.com
 

INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Pubblicità

 

Pubblicità

 

 

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

ESIDREX


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Una compressa contiene: idroclorotiazide 25 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compresse.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Edemi di origine cardiaca, renale o epatica.

Ipertensione: in monoterapia o in associazione con altri farmaci antipertensivi (p.es. beta-bloccanti, vasodilatatori, calcio antagonisti, ACE inibitori).



Pubblicità

 


04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Come con tutti i diuretici, la terapia dovrebbe essere iniziata con la dose più bassa possibile.

Il dosaggio deve essere stabilito individualmente, in base al quadro clinico ed alla risposta del paziente, in modo da ottenere il massimo beneficio terapeutico ed il minor impatto in termini di effetti indesiderati.

Nel caso si preveda un’unica assunzione quotidiana, essa dovrebbe avvenire preferibilmente al mattino con la colazione.

Negli edemi Esidrex si somministra alla dose quotidiana di 25-75 mg e solo in casi eccezionali di 100 mg.

La somministrazione può essere effettuata ogni giorno; tuttavia molte volte è possibile ottenere un effetto soddisfacente anche impiegando Esidrex ad intervalli di tempo, per esempio ogni 2, 3 o 4 giorni. La dose quotidiana può essere somministrata in una o due volte e, in quest’ultimo caso, la seconda dose viene data nelle ore pomeridiane, in considerazione del riposo notturno. In corso di trattamenti prolungati dovrebbe essere impiegata la dose minima sufficiente per mantenere un effetto ottimale, particolarmente in pazienti anziani.

Negli adulti in genere si inizia il trattamento con 25-50 mg/die, al mattino o suddivisi in 2 somministrazioni. In caso di trattamenti prolungati spesso possono essere sufficienti 12,5-25 mg al mattino.

Nel trattamento dell’ipertensione sono per lo più sufficienti dosi di 25-50 mg pro die, da suddividere in una o due somministrazioni, particolarmente quando vengono associati altri ipotensivi, in quanto se la riduzione dei valori pressori non è adeguata, è consigliabile associare ad Esidrex un altro preparato antipertensivo (per es. un beta-bloccante, vasodilatatore, calcio antagonista, inibitore dell’ACE); frequentemente ciò permette di mantenere il dosaggio dei singoli farmaci a livelli minori.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità nota all’idroclorotiazide o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Ipersensibilità ad altri derivati solfonamidici.

Anuria, grave insufficienza renale ed epatica.

Ipopotassiemia ed iposodiemia refrattarie; ipercalcemia.

Iperuricemia sintomatica (storia di gotta o di calcoli di acido urico).

Ipertensione gravidica.

Clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min.

Condizioni patologiche che comportino un’aumentata perdita di potassio, come per esempio nefropatie con perdita di elettroliti e insufficienza renale cardiogenica.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Avvertenze

Esidrex deve essere usato con cautela in pazienti con malattia renale o con compromissione della funzionalità epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.2).

Esidrex compresse contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Precauzioni

Elettroliti

Come per tutti i diuretici tiazidici, l’eliminazione di potassio indotta da Esidrex è dose dipendente. Dopo 6 mesi circa di trattamento con la dose di 12,5 mg/die, le concentrazioni di potassio serico sono diminuite mediamente di 0,36 mmoli/l. Nel trattamento cronico, le concentrazioni di potassio sierico devono essere controllate all’inizio della terapia e dopo 3-4 settimane circa. In seguito - se il bilancio del potassio non è influenzato da ulteriori fattori (per es. vomito, diarrea, alterazione della funzionalità renale, ecc.) - la potassiemia può essere verificata ogni 4-6 mesi.

Nei pazienti che ricevono digitale, nei pazienti che mostrano segni di malattia coronarica (a meno che non ricevano anche un ACE inibitore), nei pazienti che ricevono alte dosi di un agonista b–adrenergico e in tutti i casi in cui le concentrazioni plasmatiche di potassio sono < 3,0 mmoli/l può essere presa in considerazione la somministrazione contemporanea con un sale di potassio per via orale (ad esempio KCl). Se le preparazioni orali a base di potassio non sono tollerate, Esidrex può essere associato ad un diuretico risparmiatore di potassio.

In tutti i casi di terapia associata, il mantenimento e la normalizzazione del bilancio del potassio devono essere attentamente controllati. Se l’ipopotassiemia è accompagnata da segnali clinici (per es. debolezza muscolare, paresi o alterazioni dell’elettrocardiogramma), il trattamento con Esidrex deve essere interrotto.

Nei pazienti che ricevono anche ACE inibitori deve essere evitato il trattamento associato di Esidrex con un sale potassico o con un diuretico risparmiatore di potassio.

In casi isolati è stata osservata iponatriemia, accompagnata da sintomi neurologici (nausea, debilitazione, disorientamento progressivo, apatia).

Usare con cautela in pazienti con alterata funzione epatica poiché anche minime alterazioni del bilancio dei fluidi e degli elettroliti possono portare al coma epatico.

Il monitoraggio degli elettroliti sierici è particolarmente indicato negli anziani, nei pazienti con ascite dovuta a cirrosi epatica e nei pazienti con edema dovuto a sindrome nefrosica.

In quest’ultimo caso Esidrex deve essere usato solo sotto stretto controllo in pazienti con potassiemia normale che non mostrano segni di deplezione della volemia o grave ipoalbuminemia.

Effetti metabolici

Come osservato per altri diuretici, Esidrex può provocare un rialzo dell’uricemia, anche se raramente sono stati osservati attacchi acuti di gotta nel corso del trattamento cronico.

Come osservato per tutti i diuretici tiazidici, la tolleranza al glucosio può risultare alteratadurante la terapia cronica, con un effetto minore in caso di terapia a bassi dosaggi. Il diabete mellito conclamato indotto da tiazidici si osserva peraltro raramente, specialmente in pazienti esenti da fattori concomitanti predisponenti.

Nei pazienti in trattamento a lungo termine con diuretici tiazidici e simil-tiazidici sono stati riportati aumenti lievi e parzialmente reversibili delle concentrazioni plasmatiche di colesterolo totale, trigliceridi o colesterolo LDL.

Esidrex non deve essere utilizzato come trattamento a lungo termine di prima linea in pazienti con diabete mellito conclamato o in coloro che sono in trattamento per l’ipercolesterolemia (dieta o terapia combinata con farmaci).

Le tiazidi diminuiscono l’escrezione di calcio. In alcuni pazienti in terapia prolungata con diuretici tiazidici sono state osservate modificazioni patologiche delle ghiandole paratiroidi con conseguente ipercalcemia e ipofosfatemia. In caso di ipercalcemia è necessario procedere con ulteriori accertamenti diagnostici. Non sono state osservate le comuni complicanze dell’iperparatiroidismo, quali litiasi renale, riassorbimento osseo ed ulcera peptica.

Efficacia, dose e funzionalità renale

Nei pazienti con funzionalità renale compromessa (clearance della creatinina compresa tra 30 e circa 70 ml/min) si raccomanda di dimezzare le dosi.

Quando i valori di clearance della creatinina sono < 30 ml/min (o valori di creatinina sierica > 2,5 mg/100 ml = > 221 mol/l) Esidrex e i diuretici tiazidici non esercitano più un adeguato effetto diuretico. In tali casi sono indicati i diuretici dell’ansa.

Altre precauzioni

L’effetto antiipertensivo degli ACE inibitori è potenziato dagli agenti che aumentano l’attività della renina plasmatica (diuretici). Va pertanto adattato il dosaggio del diuretico quando venga aggiunta una terapia con un ACE inibitore.

Con diuretici tiazidici è stata riportata la possibilità di una attivazione del lupus eritematoso sistemico.


Links sponsorizzati

 

04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Poiché i diuretici aumentano i livelli ematici di litio, questi devono essere attentamente controllati nei pazienti in terapia con litio ed idroclorotiazide. In caso di poliuria indotta dal litio i diuretici possono esercitare un effetto antidiuretico paradosso.

I diuretici tiazidici potenziano gli effetti dei derivati del curaro e di altri farmaci antipertensivi (per es. guanetidina, metildopa, beta-bloccanti, vasodilatatori, calcio-antagonisti, ACE inibitori).

Il farmaco può diminuire la risposta arteriosa alla noradrenalina.

In caso di chirurgia d’urgenza è opportuno ridurre il dosaggio dei preanestetici e degli anestetici.

L’effetto ipopotassiemico dei diuretici può essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, amfotericina e carbenoxolone.

Può essere inoltrenecessario modificare il dosaggio di insulina e antidiabetici orali. L’ipopotassiemia o l’ipomagnesiemia eventualmente insorte come effetto secondario dei tiazidici, possono favorire il verificarsi di aritmie cardiache indotte da digitale (vedere paragrafo 4.4).

La somministrazione contemporanea di alcuni antiinfiammatori non steroidei (per es.: indometacina) può ridurre l’attività diuretica ed antipertensiva dei diuretici tiazidici; sono stati segnalati casi isolati di deterioramento della funzionalità renale in pazienti particolarmente predisposti.

Allopurinolo: la somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici può aumentare l’incidenza di reazioni di ipersensibilità all’allopurinolo.

Amantadina: la somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici (compresa l’idroclorotiazide) può aumentare il rischio di reazioni indesiderate causate dall’amantadina.

Medicinali antineoplastici (per es. ciclofosfamide, metotressato): l’uso concomitante di diuretici tiazidici può ridurre l’escrezione renale degli agenti citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressori.

Anticolinergic (per es. atropina, biperiden): la biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico può essere aumentata dai farmaci anticolinergici, apparentemente a causa di una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico.

Colestiramina: l’assorbimento dei diuretici tiazidici è rallentato dalla colestiramina. È probabile una diminuzione dell’effetto farmacologico della colestiramina.

Vitamina D: l’uso contemporaneo dei diuretici tiazidici può diminuire l’escrezione urinaria di calcio e la contemporanea somministrazione di vitamina D può potenziare l’aumento del calcio sierico.

Ciclosporina: la somministrazione contemporanea con i diuretici può aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso.

Sali di calcio: l’uso concomitante di diuretici di tipo tiazidico può causare ipercalcemia a seguito dell’aumentato assorbimento tubulare del calcio.

Diazossido: i diuretici tiazidici possono aumentare l’effetto iperglicemizzante del diazossido.

Metildopa: sono stati riportati in letteratura casi di anemia emolitica in pazienti in terapia contemporanea con metildopa e idroclorotiazide.

Carbamazepina: i pazienti che ricevono contemporaneamente carbamazepina e idroclorotiazide possono sviluppare iponatriemia. Tali pazienti devono pertanto essere informati sulla possibilità di reazioni iponatriemiche ed essere di conseguenza controllati in tal senso.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

C’è limitata esperienza con l’idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti.

L’Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto placentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombicitopenia.

L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia.

L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato.

L’idroclorotiazide passa nel latte materno e può sopprimere la lattazione. Si deve evitarne l’uso durante l’allattamento.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Soprattutto all’inizio del trattamento, Esidrex può modificare le reazioni del paziente, per es. durante la guida o l’uso di macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Alle dosi raccomandate Esidrex è generalmente ben tollerato.

In seguito alla somministrazione di dosaggi elevati si possono comunque verificare le seguenti reazioni secondarie a carico di vari organi e apparati.

Disturbi del metabolismo e del bilancio elettrolitico:

Frequente: soprattutto a dosi elevate, ipopotassiemia e aumento dei lipidi nel sangue.

Occasionale: iposodiemia, ipomagnesiemia e iperuricemia.

Raro: ipercalcemia, iperglicemia, glicosuria e peggioramento dello stato metabolico diabetico.

Casi isolati: alcalosi ipocloremica.

Cute:

Occasionale: orticaria e altre forme di rash cutaneo.

Raro: fotosensibilizzazione.

Casi isolati: vascolite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee di tipo lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo; sindrome di Stevens-Johnsons. Possono aversi alterazioni dermatologiche da ipersensibilità quali esantema.

Apparato gastrointestinale:

Occasionale: perdita dell’appetito, leggera nausea e vomito.

Raro: dolore addominale, gastrospasmo, disturbi gastrointestinali, diarrea e stitichezza.

Casi isolati: pancreatite.

Fegato:

Raramente: colostasi intraepatica o ittero.

Apparato cardiovascolare:

Occasionale: ipotensione ortostatica, che può essere potenziata da alcool, anestetici o sedativi.

Rari: aritmie cardiache.

Sistema nervoso centrale:

Raro: cefalea, sensazione di ottundimento, vertigini, disturbi del sonno, insonnia, depressione e parestesia, xantopsia.

Organi di senso:

Disturbi visivi, specialmente nelle prime settimane di terapia.

Sangue:

Raro: trombocitopenia, a volte con porpora.

Casi isolati: leucopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, inibizione dell’attività del midollo osseo.

>Varie:

Occasionale: impotenza.

Casi isolati: reazioni di ipersensibilità – ambascia respiratoria, comprendente polmonite e edema polmonare; crampi muscolari, astenia e raramente asma e reazioni anafilattoidi.

Nei casi di gravi effetti collaterali la terapia dovrà essere interrotta. Esidrex deve essere usato solo sotto controllo medico.


Links sponsorizzati

 

04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Segni e sintomi

Nell&rsquo,avvelenamento dovuto a sovradosaggio si possono manifestare: vertigini, nausea, sonnolenza, ipovolemia, ipotensione e squilibri elettrolitici associati ad aritmie cardiache e spasmi muscolari.

Trattamento

Induzione di vomito o lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo. Può essere indicata la somministrazione di fluidi per via endovenosa ed il ripristino dell’equilibrio idro-elettrolitico.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: diuretici ad azione diuretica minore, tiazidi

Codice ATC: C03AA03

L’idroclorotiazide, sostanza attiva di Esidrex, è un diuretico benzotiadiazinico (tiazidico). I diuretici tiazidici agiscono principalmente a livello del tubulo distale renale (parte contorta iniziale), inibendo il riassorbimento di NaCl (antagonizzando il cotrasportatore di Na+-Cl-), e promuovendo il riassorbimento di ioni Ca++(mediante un meccanismo sconosciuto). L’aumento dell’escrezione di ioni Na+e dell’acqua nel tubulo collettore corticale e/o l’aumento del flusso portano ad un aumento della secrezione e dell’escrezione di ioni K+e H+.

Il conseguente aumento dell’escrezione urinaria di sodio e cloro e l’aumento di minore entità dell’escrezione di potassio sono dose-dipendenti.

L’effetto diuretico e natriuretico inizia entro 2 ore dopo la somministrazione orale di idroclorotiazide, raggiunge il massimo dopo 4-6 ore e può persistere per 10-12 ore.

La diuresi indotta dai tiazidici induce dapprima una diminuzione del volume plasmatico, della gettata cardiaca e della pressione arteriosa sistemica. Può attivarsi il sistema renina- angiotensina-aldosterone. Durante il trattamento cronico l’effetto ipotensivo viene mantenuto, probabilmente a causa di una caduta delle resistenze vascolari periferiche totali; la gettata cardiaca ritorna ai valori pretrattamento, e persiste solamente una piccola riduzione del volume plasmatico, mentre può essere elevata l’attività della renina plasmatica.

In caso di somministrazione a lungo termine, nell’intervallo di dosi compreso tra 12,5 e 50-75 mg/die l’effetto antipertensivo di Esidrex è dose-dipendente. Nella maggior parte dei pazienti l’effetto ipotensivo massimo si raggiunge con 50 mg/die.

Dosi giornaliere superiori a 50 mg raramente aumentano il beneficio terapeutico, ma aumentano il rischio di effetti secondari metabolici.

L’effetto ipotensivo dell’idroclorotiazide viene potenziato dall’associazione con altri preparati antipertensivi. In questo modo si può ottenere un ulteriore abbassamento dei livelli pressori in numerosi pazienti che non avevano risposto adeguatamente alla monoterapia.


Links sponsorizzati

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Dopo somministrazione orale, come avviene con Esidrex compresse, l’idroclorotiazide è assorbita per il 70% circa della dose somministrata. L’assunzione contemporanea di cibo o il digiuno provocano variazioni dell’assorbimento dell’idroclorotiazide di scarso significato clinico. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, l’assorbimento è ridotto.

Dopo somministrazione orale di dosi singole di 12,5 - 25 - 50 e 75 mg, 2 ore circa dopo l’assunzione di Esidrex vengono raggiunti picchi medi di concentrazione plasmatica di 70, 142, 260 e 376 ng/ml, rispettivamente. Nel range di dosi terapeutiche la disponibilità sistemica dell’idroclorotiazide è proporzionale alla dose.

La somministrazione continua non altera il destino dell’idroclorotiazide nell’organismo. Dopo 3 mesi di trattamento con 50 mg di idroclorotiazide al giorno non si sono osservate differenze in assorbimento, eliminazione o escrezione, in confronto al trattamento a breve termine. In caso di somministrazione ripetuta di 75 mg di idroclorotiazide, p. e. quotidianamente per 6 settimane, si sono osservate concentrazioni plasmatiche medie allo steady-state di 111 ng/ml.

L’idroclorotiazide si accumula negli eritrociti, raggiungendo una concentrazione di picco 4 ore circa dopo la somministrazione orale. Dopo 10 ore, la concentrazione negli eritrociti è circa 3 volte superiore a quella plasmatica.

Il volume apparente di distribuzione può essere stimato a 5-6 l/Kg ed il legame con le proteine plasmatiche è del 40-70% circa.

L’idroclorotiazide attraversa la barriera placentare e, nella vena ombelicale, raggiunge livelli simili a quelli del plasma materno. Il farmaco si accumula nel liquido amniotico, superando la concentrazione plasmatica nella vena del cordone ombelicale di un valore fino a 19 volte. L’idroclorotiazide viene ritrovata pure nel latte materno: in caso di ingestione giornaliera di circa 600 ml di latte, il neonato non ingerisce più di 0,05 mg di farmaco.

L’idroclorotiazide viene eliminata dal plasma con un’emivita di 6-15 ore nella fase terminale. Dopo somministrazione orale, il 60%-80% della dose è escreto con le urine entro 72 ore (il 95% sotto forma di idroclorotiazide immodificata ed il 4% circa come idrolisato 2-amino-4-cloro-m–benzenedisulfonamide (ACBS)). Nelle feci può essere ritrovata fino al 24% di una dose orale, mentre una quantità trascurabile viene escreta con la bile.

Nei pazienti anziani, la concentrazione allo steady-state dell’idroclorotiazide risulta aumentata, mentre la clearance sistemica è significativamente ridotta, in confronto a soggetti più giovani. Pertanto, è opportuna una stretta sorveglianza medica quando si trattano pazienti anziani con Esidrex.

In presenza di disfunzione renale, i livelli medi di picco plasmatici ed i valori di AUC dell’idroclorotiazide vengono aumentati e la velocità di escrezione urinaria viene ridotta. Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina 30-70 ml/min. circa), l’emivita media di eliminazione è quasi raddoppiata. Anche la clearance renale dell’idroclorotiazide è fortemente ridotta, in confronto ad una clearance renale di 300 ml/min circa in pazienti con funzionalità renale normale. Pertanto, si raccomanda di dimezzare il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina 30-70 ml/min. circa).

Le malattie epatiche non alterano significativamente la farmacocinetica dell’idroclorotiazide e non è generalmente necessaria una riduzione della dose.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Dai dati sperimentali disponibili risulta che l’idroclorotiazide non possiede alcun potenziale carcinogenetico (tumori epatocellulari del topo si evidenziano solo nei maschi trattati alle dosi più alte; l’incidenza di questi tumori non è però dissimile da quella trovata storicamente nei controlli). Non è stato parimenti verificato alcun potenziale teratogenico.

I test di induzione dell’aberrazione cromosomica in culture di cellule di mammifero e il test delle mutazioni letali recessive legate al sesso nelle cellule embrionali di Drosofila melanogaster sono negativi.

I test sui batteri erano parimenti negativi se si eccettua un test con risultati dubbi nella Salmonella typhimurium (ceppo TA-98), in assenza di attivazione metabolica.

Il test di induzione del sister chromatid exchange nelle cellule ovariche del Chinese Hamster (CHO), il test nelle colonie batteriche di Aspergillus nidulans resistenti alla PFP (para-fluorofenilalanina), e il test effettuato su cellule di linfoma di topo L 5178Y resistenti alla trifluorotimidina sono stati positivi. La rilevanza di questi reperti nell'uomo è sconosciuta. In altri test in vitro e in vivo non si è evidenziato potere mutageno.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, magnesio stearato, talco, amido di frumento.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare le compresse nella confezione originale per proteggerle dall’umidità e dalla luce.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister PVC/PE/PVDC atossico

Astuccio da 20 compresse


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Novartis Farma S.p.A.

Largo Umberto Boccioni, 1 - 21040 Origgio (VA)


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

A.I.C. n. 015094016.


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Autorizzazione: 13.4.1959; rinnovo: 1.6.2005


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Determinazione AIFA del 24 febbraio 2010