Pubblicità
ESOMEPRAZOLO RANBAXY 20/40 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI
Ogni compressa contiene: 20 mg di esomeprazolo sotto forma di esomeprazolo magnesio (amorfo)
Eccipienti: ogni compressa contiene anche non più di 27,45 mg di saccarosio.
Ogni compressa contiene: 40 mg di esomeprazolo sotto forma di esomeprazolo magnesio (amorfo)
Eccipienti: ogni compressa contiene anche non più di 54,90 mg di saccarosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse gastroresistenti
20 mg: compresse rivestite con film, ovali, biconvesse, di colore da rosso mattone chiaro a marrone, con "E5" impresso su un lato e lisce sull’altro lato.
40 mg: compresse rivestite con film, ovali, biconvesse, di colore da rosso mattone chiaro a marrone, con "E6" impresso su un lato e lisce sull’altro lato.
Esomeprazolo Ranbaxy compresse gastroresisitenti è indicato per:
Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
- trattamento dell’esofagite da reflusso erosiva
- gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite in remissione per prevenire le recidive - trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
In associazione a regimi terapeutici antibatterici appropriati per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori e
- la guarigione di ulcere duodenali associate a Helicobacter pylori e
- la prevenzione delle recidive di ulcere peptiche in pazienti con ulcere associate a Helicobacter pylori.
Pazienti che richiedono una terapia cronica a base di FANS
Guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia a base di FANS.
Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia a base di FANS, nei pazienti a rischio.
Trattamento prolungato dopo prevenzione indotta per via endovenosa delle recidive emorragiche delle ulcere peptiche.
Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison.
Pubblicità
Le compresse devono essere deglutite intere con un po’ d’acqua. Le compresse non devono essere masticate o frantumate. Per i pazienti con difficoltà a deglutire, le compresse possono essere sciolte in mezzo bicchiere di acqua non gassata. Non utilizzare alcun altro liquido, in quanto il rivestimento gastroresistente potrebbe sciogliersi. Mescolare finché le compresse si disgregano e bere l’acqua con i granuli immediatamente o entro 30 minuti. Riempire di nuovo il bicchiere con acqua fino a metà e bere. I granuli della compressa non devono essere masticati o frantumati.
Per i pazienti che non sono in grado di deglutire, le compresse possono essere sciolte in acqua non gassata e somministrati mediante una sonda gastrica. È importante verificare l’adeguatezza della siringa e della sonda scelte prima del loro uso.
Per le istruzioni per la preparazione e la somministrazione vedere il paragrafo 6.6.
Adulti e adolescenti di età uguale o superiore a 12 anni
Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
- trattamento dell’esofagite da reflusso erosiva
40 mg una volta al giorno per 4 settimane.
Si raccomanda un trattamento supplementare di 4 settimane per i pazienti nei quali l’esofagite non è guarita o ha sintomi persistenti.
- gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite in remissione per prevenire le recidive
20 mg una volta al giorno.
- trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
20 mg una volta al giorno nei pazienti senza esofagite. Se il controllo dei sintomi non è raggiunto dopo 4 settimane, il paziente deve essere sottoposto ad indagini supplementari. Una volta che i sintomi si sono risolti, il controllo sintomatico successivo può essere ottenuto utilizzando 20 mg una volta al giorno. Negli adulti, è possibile utilizzare un regime al bisogno con l’assunzione di 20 mg una volta al giorno, se necessario. Nei pazienti trattati con FANS a rischio di sviluppare ulcere gastriche e duodenali, il controllo sintomatico successivo con un regime al bisogno non è raccomandato.
Adulti
In associazione a regimi terapeutici antibatterici appropriati per l’eradicazione dell’ Helicobacter pylori e
- la guarigione di ulcere duodenali associate a Helicobacter pylori e
- la prevenzione delle recidive di ulcere peptiche in pazienti con ulcere associate a Helicobacter pylori.
20 mg di Esomeprazolo Ranbaxy compresse con 1 g di amoxicillina e 500 mg di claritromicina, tutti due volte al giorno per 7 giorni.
Pazienti che richiedono una terapia cronica a base di FANS
Guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia a base di FANS:
la dose abituale è di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento è di 4-8 settimane.
Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia a base di FANS, nei pazienti a rischio:
20 mg una volta al giorno.
Trattamento prolungato dopo prevenzione indotta per via endovenosa delle recidive emorragiche delle ulcere peptiche
40 mg una volta al giorno per 4 settimane dopo prevenzione indotta per via endovenosa delle recidive emorragiche delle ulcere peptiche.
Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison
La dose iniziale raccomandata di Esomeprazolo Ranbaxy è 40 mg due volte al giorno. La dose deve quindi essere adeguata individualmente e il trattamento deve essere proseguito fino a quando clinicamente indicato. Sulla base dei dati clinici disponibili, la maggioranza dei pazienti può essere controllata con dosi comprese tra 80 e 160 mg di esomeprazolo al giorno. In caso di dosi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere divisa e somministrata due volte al giorno.
Bambini di età inferiore ai 12 anni
Esomeprazolo Ranbaxy non deve essere usato nei bambini di età inferiore ai 12 anni, in quanto non ci sono dati disponibili.
Compromissione renale
L’adeguamento della dose non è richiesto nei pazienti con compromissione della funzionalità renale. Data l’esperienza limitata nei pazienti con grave insufficienza renale, tali pazienti devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
L’adeguamento della dose non è richiesto nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Per i pazienti con compromissione epatica grave, non superare una dose massima di 20 mg di Esomeprazolo Ranbaxy (vedere paragrafo 5.2).
Anziani
Negli anziani non è richiesto l’adeguamento della dose.
Ipersensibilità accertata all’esomeprazolo, a benzimidazoli sostituiti o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L’esomeprazolo non deve essere usato in concomitanza con nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).
In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (ad es. calo ponderale significativo non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e in caso di ulcera gastrica sospetta o presente, si deve escludere un’eventuale natura maligna dell’ulcera, in quanto il trattamento con Esomeprazolo Ranbaxy può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
I pazienti trattati a lungo termine (in particolare quelli trattati per più di un anno) devono essere sottoposti a regolari controlli.
I pazienti in trattamento "al bisogno" devono essere invitati a contattare il proprio medico in caso di variazione della natura dei sintomi. Al momento della prescrizione di esomeprazolo per la terapia al bisogno, si devono prendere in considerazione le implicazioni per le interazioni con altri medicinali dovute alle fluttuazioni delle concentrazioni plasmatiche di esomeprazolo (vedere paragrafo 4.5).
In caso di prescrizione di esomeprazolo per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, si devono prendere in considerazione le eventuali interazioni con il principio attivo per tutti i componenti della triplice terapia. La claritromicina è un potente inibitore del CYP3A4 e pertanto si devono prendere in considerazione le controindicazioni e le interazioni per claritromicina quando si usa la triplice terapia nei pazienti che assumono in concomitanza altri medicinali metabolizzati attraverso il CYP3A4 come cisapride.
Questo prodotto medicinale contiene saccarosio. I pazienti con problemi ereditari rari quali intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
Il trattamento con inibitori della pompa protonica può comportare un rischio leggermente aumentato di infezioni gastrointestinali come Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1).
La co-somministrazione di esomeprazolo con atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda l’attento monitoraggio clinico in combinazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; non superare 20 mg di esomeprazolo.
L’esomeprazolo è in inibitore del CYP2C19. Quando si comincia o si termina un trattamento con esomeprazolo si deve prendere in considerazione la possibile interazione con altri medicinali metabolizzati attraverso il CYP2C19. È stata osservata una interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). L’importanza clinica di questa interazione non è certa. Per precauzione, l’uso concomitante di esomeprazolo e clopidogrel deve essere scoraggiato.
Links sponsorizzati
Effetti di esomeprazolo sulla farmacocinetica di altri medicinali
Medicinali con assorbimento pH dipendente
L’acidità intragastrica diminuita durante il trattamento con esomeprazolo, può incrementare o ridurre l’assorbimento di medicinali, se il meccanismo di assorbimento è influenzato dall’acidità gastrica. Insieme all’uso di altri inibitori della secrezione acida o di antiacidi, l’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo può diminuire durante il trattamento con esomeprazolo.
È stata segnalata un’interazione di omeprazolo con alcuni inibitori della proteasi. L’importanza clinica ed i meccanismi che si celano dietro queste interazioni segnalate, non sono sempre noti. Il pH gastrico aumentato durante il trattamento con omeprazolo può alterare l’assorbimento degli inibitori della proteasi. Altri possibili meccanismi d’interazione passano attraverso l’inibizione del CYP 2C19. Per atazanavir e nelfìnavir, sono stati segnalati livelli sierici diminuiti in caso di somministrazione insieme a omeprazolo e la somministrazione concomitante non è raccomandata. La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg a volontari sani, ha indotto una diminuzione sostanziale dell’esposizione di atazanavir (diminuzione del 75% ca. dell’AUC, Cmax e Cmin). L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione di atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg a volontari sani, ha indotto una diminuzione del 30% circa dell’esposizione di atazanavir a confronto con l’esposizione osservata con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in dose singola giornaliera senza omeprazolo 20 mg una volta al giorno. La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha diminuito l’AUC media di nelfìnavir, Cmax e Cmm, del 36-39 % e l’AUC media, Cmax e Cmin, per il metabolita M8 farmacologicamente attivo è diminuita del 75-92%. Per saquinavir (con ritonavir in concomitanza), sono stati segnalati livelli sierici aumentati (80-100%) durante il trattamento concomitante con omeprazolo (40 mg una volta al giorno). Il trattamento con omeprazolo 20 mg una volta al giorno non ha avuto alcun effetto sull’esposizione di darunavir (con ritonavir in concomitanza) e amprenavir (con ritonavir in concomitanza). Il trattamento con esomeprazolo 20 mg una volta al giorno non ha avuto alcun effetto sull’esposizione di amprenavir (con e senza ritonavir in concomitanza). Il trattamento con omeprazolo 40 mg una volta al giorno non ha avuto alcun effetto sull’esposizione di lopinavir (con ritonavir in concomitanza). In considerazione degli effetti farmacodinamici e delle proprietà farmacocinetiche simili di omeprazolo ed esomeprazolo, la somministrazione concomitante con esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata e la somministrazione concomitante con esomeprazolo e nelfìnavir è controindicata.
Medicinali metabolizzati dal CYP2C19
L’esomeprazolo inibisce il CYP2C19, il principale enzima che metabolizza l’esomeprazolo. Pertanto, quando l’esomeprazolo si combina con altri medicinali metabolizzati dal CYP2C19 come diazepam, citalopram, imipramina, clomipramina, fenitoina, ecc., le concentrazioni plasmatiche di questi principi attivi possono aumentare e potrebbe essere necessaria una diminuzione della dose. Questo deve essere preso in considerazione soprattutto in caso di prescrizione di esomeprazolo per la terapia al bisogno. La somministrazione concomitante di 30 mg di esomeprazolo ha indotto una diminuzione del 45% della clearance di diazepam, substrato del CYP2C19. La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo ha comportato un aumento del 13% dei livelli minimi plasmatici di fenitoina nei pazienti epilettici. Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina all’inizio o alla sospensione del trattamento con esomeprazolo. Omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha aumentato voriconazolo (un substrato del CYP2C19) Cmax e AUCt rispettivamente del 15% e del 41%.
La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo a pazienti trattati con warfarin in una sperimentazione clinica ha dimostrato che i tempi di coagulazione rientravano nel range accettato. Tuttavia, dopo l’immissione in commercio sono stati segnalati pochi casi isolati di INR aumentato di significatività clinica durante il trattamento concomitante. Si raccomanda il monitoraggio all’inizio e al termine del trattamento concomitante con esomeprazolo durante la terapia con warfarin o altri derivati cumarinici.
In volontari sani, la somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo ha indotto un aumento del 32% dell’area sottesa alla curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell’emivita di eliminazione (t½), ma nessun aumento significativo dei livelli plasmatici di picco di cisapride. L’intervallo QTc leggermente prolungato osservato dopo la somministrazione di cisapride da sola non è risultato ulteriormente prolungato quando cisapride è stata somministrata in associazione a esomeprazolo (vedere anche paragrafo 4.4).
L’esomeprazolo non ha dimostrato di avere alcun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di amoxicillina e chinidina.
Studi di valutazione della somministrazione concomitante di esomeprazolo e naproxene o rofecoxib non hanno identificato alcuna interazione farmacocinetica clinicamente rilevante durante studi a breve termine.
In uno studio clinico incrociato, clopidogrel (300 mg di dose iniziale seguita da 75 mg al giorno) da solo o con omeprazolo (80 mg contemporaneamente al clopidogrel) sono stati somministrati per 5 giorni. L’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel è diminuita del 46% (giorno 1) e del 42% (giorno 5) quando il clopidogrel e l’omeprazolo sono stati somministrati insieme. L’inibizione media dell’aggregazione piastrinica è diminuita del 47% (24 ore) e del 30% (giorno 5) quando il clopidogrel e l’omeprazolo sono stati somministrati insieme. In un altro studio è stato mostrato che somministrando clopidogrel e omeprazolo in momenti diversi non previene la loro interazione, la quale è probabilmente dovuta all’effetto inibitore dell’omeprazolo sul CYP2C19. Sono stati riportati da studi di osservazione e clinici, dati incoerenti in merito alle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica in termini di eventi cardiovascolari importanti.
Effetti di altri principi attivi sulla farmacocinetica di esomeprazolo
L’esomeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4. La somministrazione concomitante di esomeprazolo e di un inibitore del CYP3A4, claritromicina (500 mg 2 volte al giorno), ha indotto un raddoppiamento dell’esposizione (AUC) di esomeprazolo. La somministrazione concomitante di esomeprazolo e di un inibitore combinato del CYP2C19 e del CYP 3A4 può più che raddoppiare l’esposizione di esomeprazolo. Il voriconazolo, inibitore del CYP2C19 e del CYP3A4, ha aumentato l’AUC di omeprazolo del 280%. Normalmente, in nessuna di queste situazioni è necessario un adeguamento della dose di esomeprazolo. Tuttavia, l’adeguamento della dose deve essere preso in considerazione per i pazienti con grave compromissione epatica e in caso di trattamento a lungo termine.
Gravidanza
I dati clinici per esomeprazolo sulle gravidanze esposte sono insufficienti. Con la miscela racemica, l’omeprazolo, i dati su un numero più elevato di gravidanze esposte da studi epidemiologici non indicano alcun effetto di malformazione o fetotossico.
Studi sugli animali con esomeprazolo non indicano alcun effetto nocivo diretto o indiretto in relazione allo sviluppo embrionale/fetale.
Studi sugli animali con la miscela racemica non indicano effetti nocivi diretti o indiretti in relazione a gravidanza, parto o sviluppo postnatale.
Occorre cautela nel prescrivere il medicinale alle donne in stato di gravidanza.
Allattamento
Non è noto se l’esomeprazolo venga escreto nel latte materno umano. Non sono stati condotti studi su donne in allattamento. Pertanto, Esomeprazolo Ranbaxy non deve essere usato durante l’allattamento al seno.
Fertilità
Non sono stati condotti studi di fertilità animale per l’esomeprazolo. La miscela racemica, l’omeprazolo, non hanno mostrato alcun effetto sulla fertilità e sulla prestazione riproduttiva.
Tuttavia non sono disponibili studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.
L’esomeprazolo non altera la capacità di guidare i veicoli o di usare macchinari.
Le seguenti reazioni avverse al farmaco sono state identificate o sospettate nel programma di sperimentazioni cliniche per esomeprazolo e nell’esperienza post-marketing. Nessuna è stata considerata correlata alla dose.
Le reazioni sono state classificate in base alla frequenza: comuni (≥1/100, <1/10); non comuni (≥1/1000, <1/100); rari (≥l/10.000,<l/1000); molto rari (<1/10.000); frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Rari: leucopenia, trombocitopenia
Molto rari: agranulocitosi, pancitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Rari: reazioni di ipersensibilità, ad es. febbre, angioedema e reazione anafilattica/shock
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comuni: edema periferico
Rari: iponatremia
Molto rari: ipomagnesemia
Disturbi psichiatrici
Non comuni: insonnia
Rari: agitazione, stato confusionale, depressione
Molto rari: aggressività, allucinazioni
Patologie del sistema nervoso
Comuni: cefalea
Non comuni: capogiri, parestesie, sonnolenza
Rari: alterazioni del gusto
Patologie dell’occhio
Rari: vista offuscata
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comuni: vertigini
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Rari: broncospasmo
Patologie gastrointestinali
Comuni: dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito
Non comuni: secchezza delle fauci
Rari: stomatite, candidosi gastrointestinale
Patologie epatobiliari
Non comuni: aumento degli enzimi epatici
Rari: epatite con o senza ittero
Molto rari: insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con epatopatia pregressa
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni: dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria
Rari: alopecia, fotosensibilità
Molto rari: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET)
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Rari: artralgia, mialgia
Molto rari: debolezza muscolare
Patologie renali e urinarie
Molto rari: nefrite interstiziale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto rari: ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Rari: malessere, aumento della sudorazione.
Links sponsorizzati
Ad oggi, l’esperienza con un sovradosaggio intenzionale è molto limitata. I sintomi descritti in relazione a 280 mg, sono stati disturbi gastrointestinali e debolezza. Dosi singole di 80 mg di esomeprazolo non hanno comportato eventi. Non è noto alcun antidoto specifico. L’esomeprazolo si lega ampiamente alle proteine del plasma e pertanto non è facilmente dializzabile. Come in qualsiasi caso di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e occorre utilizzare misure di supporto generali.
Categoria farmacoterapeutica: inibitori della pompa protonica, codice ATC: A02B C05.
L’esomeprazolo è l’S-isomero di omeprazolo e riduce la secrezione acida gastrica attraverso uno specifico meccanismo d’azione mirato. Si tratta di un inibitore specifico della pompa acida nella cellula parietale. Sia l’R-isomero, sia l’S-isomero di omeprazolo presentano un’attività farmacodinamica simile.
Sito e meccanismo d’azione
L’esomeprazolo è una base debole e si concentra e si converte nella forma attiva nell’ambiente altamente acido dei canalicoli secretori della cellula parietale, dove inibisce l’enzima H+K+-ATPasi, la pompa acida, nonché la secrezione acida sia basale, sia stimolata.
Effetto sulla secrezione acida gastrica
Dopo la somministrazione orale con esomeprazolo 20 mg e 40 mg, l’insorgenza dell’effetto subentra nell’arco di un’ora. Dopo la somministrazione ripetuta con 20 mg di esomeprazolo una volta al giorno per cinque giorni, il picco medio di secrezione acida dopo stimolazione con pentagastrina risulta diminuito del 90% quando misurato 6-7 ore dopo la somministrazione al giorno cinque.
Dopo cinque giorni di somministrazione per via orale di 20 mg e 40 mg di esomeprazolo, viene mantenuto un pH intragastrico superiore a 4 per un tempo medio rispettivamente di 13 ore e di 17 ore nell’arco di 24 ore in pazienti sintomatici affetti da MRGE. La proporzione di pazienti che hanno mantenuto un pH intragastrico superiore a 4 rispettivamente per almeno 8, 12 e 16 ore sono stati del 76%, 54% e 24% per esomeprazolo 20 mg. Le proporzioni corrispondenti per esomeprazolo 40 mg sono state pari al 97%, 92% e 56%.
Utilizzando l’AUC come parametro surrogato per la concentrazione plasmatica, è stato dimostrato un rapporto tra inibizione della secrezione acida ed esposizione.
Effetti terapeutici dell’inibizione acida
La guarigione dell’esofagite da reflusso con esomeprazolo 40 mg si verifica in circa il 78% dei pazienti dopo quattro settimane e nel 93% dopo otto settimane.
Il trattamento di una settimana con esomeprazolo 20 mg due volte al giorno e antibiotici appropriati consente un’eradicazione efficace dell’H. pylori nel 90% circa dei pazienti.
Dopo il trattamento di eradicazione per una settimana, non è necessaria alcuna monoterapia successiva con medicinali antisecretori per la guarigione efficace delle ulcere e la risoluzione dei sintomi in caso di ulcere duodenali non complicate.
In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, pazienti con emorragia da ulcera peptica confermata per via endoscopica classificata secondo Forrest Ia, Ib, IIa o IIb (rispettivamente 9%, 43%, 38% e 10%) sono stati randomizzati a ricevere esomeprazolo sotto forma di soluzione per infusione (n=375) o il placebo (n=389). Dopo l’emostasi endoscopica, i pazienti hanno ricevuto 80 mg di esomeprazolo come infusione endovenosa di 30 minuti, seguita da un’infusione continua di 8 mg all’ora, o il placebo per 72 ore. Dopo il periodo iniziale di 72 ore, tutti i pazienti hanno ricevuto in aperto 40 mg di esomeprazolo per 27 giorni per la soppressione acida. La comparsa di recidive emorragiche nell’arco di 3 giorni è stata del 5,9% nel gruppo trattato con esomeprazolo a confronto con il 10,3% per il gruppo trattato con il placebo. 30 giorni dopo il trattamento, la comparsa di recidive emorragiche nel gruppo trattato con esomeprazolo a confronto con il trattato con il placebo è stata del 7,7 vs. 13,6%.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida.
In alcuni pazienti è stato osservato un numero aumentato di cellule ECL, potenzialmente correlato ai livelli sierici incrementati di gastrina, durante il trattamento a lungo termine con esomeprazolo.
Durante il trattamento a lungo termine con medicinali antisecretori, è stata segnalata la comparsa di cisti ghiandolari gastriche con una frequenza alquanto aumentata. Queste alterazioni sono una conseguenza fisiologica della marcata inibizione delle secrezione acida, sono benigne e sembrano reversibili.
La diminuzione dell’acidità gastrica con qualsiasi mezzo, compresi gli inibitori della pompa protonica, aumenta le conte gastriche dei batteri normalmente presenti nell’apparato gastrointestinale. Il trattamento con inibitori della pompa protonica può comportare un rischio leggermente aumentato di infezioni gastrointestinali come Salmonella e Campylobacter.
In due studi condotti con ranitidina come farmaco di confronto, Esomeprazolo compresse ha mostrato un effetto migliore nella guarigione delle ulcere gastriche nei pazienti facenti uso di FANS, compresi FANS selettivi della COX-2.
In due studi con un placebo come farmaco di confronto, Esomeprazolo compresse ha mostrato un effetto migliore nella prevenzione di ulcere gastriche e duodenali nei pazienti trattati con FANS (di età maggiore di 60 anni e/o con ulcera pregressa), compresi FANS selettivi della COX-2.
Links sponsorizzati
Assorbimento e distribuzione
L’esomeprazolo è acido-labile e si somministra per via orale sotto forma di granuli con rivestimento enterico. La conversione in vivo in R-isomero è trascurabile. L’assorbimento di esomeprazolo è rapido, con livelli plasmatici di picco circa 1-2 ore dopo la dose. La biodisponibilità assoluta è del 64% dopo una dose singola di 40 mg e aumenta all’89% dopo la monosomministrazione giornaliera ripetuta. Per 20 mg di esomeprazolo, i valori corrispondenti sono rispettivamente del 50% e del 68%. Il volume di distribuzione apparente allo stato stazionario nei soggetti sani è di circa 0,22 L/ kg di peso corporeo. L’esomeprazolo si lega alle proteine del plasma per il 97%.
L’assunzione di cibo ritarda e diminuisce l’assorbimento di esomeprazolo, sebbene questo non influisca significativamente sull’effetto di esomeprazolo sull’acidità intragastrica.
Metabolismo ed escrezione
L’esomeprazolo è completamente metabolizzato dal sistema del citocromo P450 (CYP). La maggior
parte del metabolismo di esomeprazolo dipende dal CYP2C19 polimorfico, responsabile della
formazione degli idrossi- e desmetil-metaboliti di esomeprazolo. La parte restante dipende da un’altra isoforma specifica, CYP3A4, responsabile della formazione di esomeprazolo sulfone, il principale metabolita nel plasma.
I parametri seguenti riflettono principalmente la farmacocinetica negli individui con un enzima CYP2C19 funzionale, cioè metabolizzatori estensivi.
La clearance plasmatica totale è di circa 17 L/h dopo una dose singola e di circa 9 L/h dopo la somministrazione ripetuta. L’emivita di eliminazione nel plasma è di circa 1,3 ore dopo la dose singola giornaliera ripetuta. La farmacocinetica di esomeprazolo è stata studiata in dosi fino a 40 mg due volte al giorno. L’area sottesa alla curva concentrazione plasmatica/tempo aumenta con la somministrazione ripetuta di esomeprazolo. Questo aumento è dose-dipendente e induce un aumento dell’AUC più che proporzionale alla dose dopo la somministrazione ripetuta. Queste dose-dipendenza e tempo-dipendenza sono dovute a una diminuzione del metabolismo di primo passaggio e alla clearance sistemica probabilmente causata da un’inibizione dell’enzima CYP2C 19 da parte di esomeprazolo e/o del suo metabolita sulfone. L’esomeprazolo è completamente eliminato dal plasma tra le dosi senza alcuna tendenza all’accumulo durante la dose singola giornaliera.
I principali metaboliti di esomeprazolo non hanno alcun effetto sulla secrezione acida gastrica. Quasi l’80% di una dose orale di esomeprazolo è escreto sotto forma di metaboliti nelle urine, mentre il resto nelle feci. Meno dell’ 1 % del composto affine si ritrova nelle urine.
Popolazioni speciali di pazienti
Circa il 2,9 ± 1,5% della popolazione non ha un enzima CYP2C19 funzionale e pertanto tali soggetti sono chiamati metabolizzatori lenti. In questi individui, il metabolismo di esomeprazolo è probabilmente catalizzato principalmente dal CYP3A4. Dopo dose singola giornaliera ripetuta di 40 mg di esomeprazolo, l’area media sottesa alla curva concentrazione plasmatica/tempo è risultata circa del 100% superiore nei metabolizzatori lenti rispetto ai soggetti con un enzima CYP2C19 funzionale (metabolizzatori estensivi). Il picco medio di concentrazioni plasmatiche è aumentato circa del 60%. Questi risultati non hanno alcuna implicazione per la posologia di esomeprazolo.
Il metabolismo di esomeprazolo non è significativamente alterato nei soggetti anziani (71-80 anni di età).
Dopo una dose singola di 40 mg di esomeprazolo, l’area media sottesa alla curva concentrazione plasmatica/tempo è circa del 30% superiore nelle donne rispetto agli uomini. Non si osserva alcuna differenza tra i sessi dopo dose singola giornaliera ripetuta. Questi risultati non hanno alcuna implicazione per la posologia di esomeprazolo.
Compromissione della funzionalità d’organo
Il metabolismo di esomeprazolo nei pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata può essere compromesso. La velocità metabolica diminuisce nei pazienti affetti da grave disfunzione epatica con un conseguente raddoppiamento dell’area sottesa alla curva concentrazione plasmatica/tempo di esomeprazolo. Pertanto, non superare una dose massima di 20 mg nei pazienti affetti da grave disfunzione. L’esomeprazolo o i suoi principali metaboliti non mostrano alcuna tendenza ad accumularsi con dose singola giornaliera.
Non sono stati condotti studi nei pazienti con funzionalità renale ridotta. Poiché il rene è responsabile dell’escrezione dei metaboliti di esomeprazolo, ma non dell’eliminazione del composto originario, non si prevede alcuna alterazione del metabolita di esomeprazolo nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Pazienti pediatrici
Adolescenti tra 12 e 18 anni di età
Dopo somministrazione a dosi ripetute di 20 mg e 40 mg di esomeprazolo, l’esposizione totale (AUC) e il tempo di raggiungimento della massima concentrazione plasmatica (Tmax) in soggetti di età compresa tra 12 e 18 anni, sono stati simili a quelli degli adulti per entrambe le dosi di esomeprazolo.
Gli studi preclinici provvisori non rivelano alcun particolare rischio per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dose ripetuta, genotossicità e tossicità sulla riproduzione. Studi di cancerogenicità nel ratto con la miscela racemica hanno dimostrato iperplasia delle cellule ECL gastriche e carcinoidi. Questi effetti gastrici nel ratto sono il risultato di una ipergastrinemia sostenuta e marcata, secondaria alla ridotta produzione di acido gastrico e si osservano dopo il trattamento a lungo termine nel ratto con inibitori della secrezione acida gastrica.
Compresse da 20 mg e 40 mg
Nucleo delle compresse
idrossipropilcellulosa (E463);
crospovidone (Tipo A).
Rivestimento:
povidone K30;
macrogol-400;
macrogol-4000;
macrogol 6000;
ftalato di ipromellosa (HP-55S);
ftalato di ipromellosa (HP-50);
dietilftalato;
idrossipropilcellulosa (E463);
cellulosa microcristallina (PH 101);
cellulosa microcristallina (PH 112);
crospovidone (Tipo B);
sodio stearil fumarato;
opadry marrone 03B86651
(HMPC 2910/Ipromellosa 6cP Titanio diossido (E171),
macrogol/PEG 400;
ferro ossido rosso (E 172));
sfere di zucchero (saccarosio e amido di mais);
talco (E553b).
Non pertinente.
24 mesi.
Non conservare a temperatura superiore a 30°C.
Non refrigerare o congelare.
Conservare il blister nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
20 mg e 40 mg:
Confezione in OPA/AI/PE-desiccant-HDPE/Al blister contenenti: 7, 14, 15, 28, 30, 56, 60, 90 e 100 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente
Somministrazione mediante sonda gastrica
1. Mettere la compressa in una siringa adeguata; riempire la siringa con circa 25 ml d’acqua e circa 5 ml d’aria. Per alcune sonde, è necessaria una dispersione in 50 ml d’acqua per evitare che i granuli ostruiscano la sonda.
2. Agitare immediatamente la siringa per permettere lo scioglimento della compressa.
3. Tenere la siringa con la punta rivolta verso l’alto e verificare che quest’ultima non si sia ostruita
4. Collegare la siringa alla sonda mantenendo la posizione di cui sopra.
5. Agitare la siringa e posizionarla con la punta rivolta verso il basso. Iniettare immediatamente nella sonda da 5 a 10 ml. Capovolgere la siringa dopo l’iniezione e agitare (la siringa deve essere tenuta con la punta rivolta verso l’alto per evitare l’ostruzione della punta).
6. Girare la siringa con la punta rivolta verso il basso e iniettare immediatamente nella sonda altri 5-10 ml. Ripetere questa procedura fino a svuotare la siringa.
7. Riempire la siringa con 25 ml d’acqua e 5 ml d’aria e ripetere il punto 5 se necessario per eliminare qualsiasi residuo rimasto nella siringa. Per alcune sonde sono necessari 50 ml d’acqua.
Ranbaxy Italia S.p.A.-Piazza Filippo Meda, 3 20121 Milano
Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 14 cpr. AIC n° 040839019/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 7 cpr. AIC n° 040839021/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 15 cpr. AIC n° 040839033/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 28 cpr. AIC n° 040839045/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 30 cpr. AIC n° 040839058/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 56 cpr. AIC n° 040839060/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 60 cpr. AIC n° 040839072/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 90 cpr. AIC n° 040839084/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 100 cpr. AIC n° 040839096/M
Esomeprazolo Ranbaxy 40 mg compresse gastroresistenti
- 7 cpr. AIC n° 040839108/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 14 cpr. AIC n° 040839110/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 15 cpr. AIC n° 040839122/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 28 cpr. AIC n° 040839134/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 30 cpr. AIC n° 040839146/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 56 cpr. AIC n° 040839159/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 60 cpr. AIC n° 040839161/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 90 cpr. AIC n° 040839173/M Esomeprazolo Ranbaxy 20 mg compresse gastroresistenti
- 100 cpr. AIC n° 040839185/M
Luglio 2011