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ESRADIN
ESRADIN 5 mg capsule rigide a rilascio prolungato Una capsula rigida a rilascio prolungato contiene:
Principio attivo:
Isradipina 5 mg Per gli eccipienti, vedere 6.1
Capsule rigide a rilascio prolungato.
Ipertensione arteriosa
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La posologia raccomandata è di una capsula rigida a rilascio prolungato da 5 mg una volta al giorno.
Le capsule devono essere deglutite intere In caso di risposta non soddisfacente dopo 4 settimane di trattamento con una capsula rigida a rilascio prolungato da 5 mg una volta al giorno, si consiglia di associare un altro farmaco antiipertensivo (preferibilmente un diuretico tiazidico, un ACE inibitore o un betabloccante).
Esradin può anche essere aggiunto ad un trattamento antiipertensivo preesistente.
In caso di somministrazione concomitante di cimetidina, la dose di Esradin dovrebbe essere ridotta del 50% (vedere sezione 4.5).
Uso in pazienti anziani o con alterazioni della funzione epatica o renale.
In soggetti anziani o in caso di alterazioni della funzione epatica o renale può essere opportuno avviare il trattamento con una capsula rigida a rilascio prolungato da 2,5 mg una volta al giorno I pazienti al di sopra dei 65 anni e i pazienti con alterazioni a livello epatico possono presentare concentrazioni plasmatiche elevate di isradipina.
Uso nei bambini Non sono stati eseguiti studi clinici con calcioantagonisti nei bambini.
Nonostante siano disponibili alcuni dati retrospettivi nella popolazione pediatrica, Esradin non è raccomandato in questi pazienti.
Ipersensibilità al principio attivo, ad altri calcio antagonisti diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Angina pectoris instabile.
Infarto del miocardio acuto o nel corso del mese precedente.
Stenosi aortica.
Insufficienza cardiaca non compensata.
Shock cardiogeno Gravidanza e allattamento.
Utilizzare con estrema cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio (specialmente in terapia di combinazione con i betabloccanti).
E´ possibile un´esacerbazione dell´angina all´inizio del trattamento e nel corso dell´incremento del dosaggio.
Isradipina, come altri dilatatori arteriolari, può in casi rari far precipitare uno stato ipotensivo che, in soggetti sensibili, potrebbe indurre una ischemia miocardica.
Usare con cautela nei soggetti ipotesi.
Particolare cautela è necessaria nel trattamento di pazienti con sindrome del nodo del seno accertata o presunta, non portatori di pacemaker.
L´impiego di farmaci diidropiridinici in pazienti con stenosi aortica serrata richiede estrema cautela.
Reazioni cutanee persistenti indotte dai calcioantagonisti sono progredite, in alcuni casi, fino ad una dermatite esfoliativa o ad un eritema multiforme.
Pertanto, in queste situazioni, interrompere la terapia.
Nei soggetti con disfunzione renale o epatica, e negli anziani si raccomanda un´attenta individualizzazione della dose.
Monitorare la funzionalità epatica nel corso delle prime tre settimane di trattamento.
Usare con cautela in pazienti con ipermotilità gastrointestinale e ostruzione gastrointestinale.
In caso di eventi da ipersensibilità, Esradin dovrebbe essere interrotto.
La somministrazione concomitante di rifampicina o di altri farmaci induttori enzimatici dovrebbe essere evitata.
(vedere sezione 4.5).
La somministrazione concomitante con anticoagulanti richiede particolare cautela.
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Effetti di altri medicinali\sistemi enzimatici su Esradin La somministrazione concomitante di rifampicina riduce notevolmente le concentrazioni plasmatiche di Esradin.
Pertanto la somministrazione concomitante di Esradin con rifampicina o con altri farmaci induttori enzimatici (ad es.
antiepilettici come carbamazepina e fenobarbital) dovrebbe essere evitata.
Sulla base di dati disponibili e di rischi noti conseguenti alla concomitante somministrazione di fenitoina con calcioantagonisti, la somministrazione concomitante di fenitoina dovrebbe essere evitata.
Sono stati riportati aumenti dei livelli plasmatici, potenziamento dell´attività farmacologia ed effetti indesiderati (edema periferico) durante somministrazione contemporanea di diidropiridinici ed inibitori del citocromo P450 3A.
La rilevanza di tali interazioni è minima, ma dovrebbe essere adottata cautela in caso di somministrazione contemporanea di Esradin e di forti inibitori del citocromo CYP3A come gli antibiotici macrolidi (es.:
claritromicina, troleandomicina), inibitori della proteasi HIV (es.:
ritonavir, indinavir, nelfinavir) o inibitore della transcriptasi inversa (es.:
delaviridina) ed antimicotici azolinici (es.:
ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo).
Come con tutti gli antiipertensivi , il trattamento concomitante con baclofene per via orale può ulteriormente accentuare un possibile calo pressorio.
Può essere quindi necessario monitorare la pressione arteriosa ed aggiustare il dosaggio dell´antiipertensivo conseguentemente.
La somministrazione concomitante di cimetidina incrementa la biodisponibilità di isradipina di circa il 50% (vedere sezione 4.2) La concentrazione massima nel plasma dell´isradipina aumenta di circa il 20% in caso di somministrazione contemporanea di diclofenac, ma ciò non è da considerarsi clinicamente significativo, poiché l´esposizione allo stato stazionario rimane invariata.
La farmocinetica di Esradin non è alterata dalla somministrazione concomitante di digossina, propranololo, warfarin, idroclorotiazide o ciclosporina.
Effetti di Esradin su altri medicinali/sistemi enzimatici Esradin non sembra inibire in modo clinicamente significativo gli enzimi del citocromo P450, in particolare CYP3A4.
Esradin non influenza la farmacocinetica di digossina, warfarin, idroclorotiazide, diclofenac, teofillina, triazolam o ciclosporina, ma induce un piccolo aumento nella biodisponibilità (AUC) del propranololo.
La somministrazione contemporanea di isradipina con amiodarone dovrebbe essere evitata in soggetti con sindrome del nodo del seno e blocco atrioventricolare parziale.
Ciò in quanto può insorgere un ulteriore rallentamento del ritmo sinusale o peggioramento del blocco atrioventricolare.
Sono stati riportati casi di grave ipertensione con uso concomitante di un betabloccante e di un calcio-antagonista durante anestesia con fentanil.
Gravidanza Dati su un limitato numero di donne incinte (63) esposte a Esradin nel terzo trimestre di gravidanza non hanno evidenziato alcun caso di effetto indesiderato da isradipina sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato.
Ad oggi, non sono disponibili altri dati epimediologici rilevanti.
Studi sull´animale, a dosi terapeutiche, non hanno evidenziato alcun effetto dannoso diretto o indiretto sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale (vedi sezione 5.3).
L´uso orale di Esradin nel terzo trimestre di gravidanza non è stato associato con alcuna variazione della frequenza cardiaca fetale o sul flusso sanguigno utero placentare e l´effetto tocolitico sembra essere trascurabile.
Tuttavia, non c´è evidenza sufficiente con il farmaco in donne incinte da giustificare il suo uso durante la gravidanza anche nel caso in cui il beneficio per la madre è considerato superiore a qualsiasi potenziale rischio per il nascituro.
Allattamento In uno studio nei ratti è stato evidenziato che piccole quantità di isradipina passano nel latte materno.
Nonostante studi sull´animale non hanno evidenziato alcun effetto indesiderato con isradipina somministrato durante l´allattamento, la sicurezza del farmaco nei neonati allattati al seno non è stata accertata.
Ciò nonostante si sconsiglia l´allattamento al seno da parte di donne in trattamento con Esradin.
Non ci sono dati disponibili sugli effetti di Esradin sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Poiché, come con altri calcioantagonisti, possono comparire capogiri, specialmente all´inizio della terapia, i pazienti devono usare cautela nella guida di autoveicoli o nell´utlizzo di macchinari.
L´incidenza generale di reazioni avverse con dosi di
Esradin
fino a 5 mg/die non è risultata
significativamente differente
da quella conseguente a somministrazione
di placebo. Molte reazioni avverse sono di
media entità, generalmente dipendenti dalla dose e legati alle proprietà vasodilatatrici di Esradin: capogiri, cefalea,
rossore, tachicardia, palpitazioni ed edema
periferico localizzato
di origine
non cardiaca (la dilatazione
locale delle arterie sembra
esserecoinvolta più della ritenzione idrica.
Questi tendono a scomparire o a
regredire con la prosecuzione del trattamento. Le reazioni avverse osservate
in studi clinici (occorse più frequentemente
con isradipina che con placebo) e
segnalate come
report spontanei sono citate di seguito
in accordo al sistema degli
organi/apparati. Le reazioni avverse sono
citate in ordine di incidenza
prima le più frequenti utilizzando
la seguente
convenzione: molto comuni (=1/10); comuni
(=1/100, < 1/10); non comuni
(=1/1000, < 1/100); rare(=1/10000, <1/1000); molto rare
(<1/10000), includendo anche
segnalazioni isolate.
Nell´ambito
di ogni gruppo di incidenza, le reazioni avverse sono citate in ordine
decrescente di gravità. Tabella 1
Disturbi del Sangue e del sistema
linfatico |
|
Molto rari |
Trombopenia,
leucopenia, anemia |
Metabolismo
e nutrizione |
Molto rari |
Perdita di appetito e anoressia |
Disturbi del Sistema
nervoso |
Molto rari |
Depressione, ipoastesia,
parestesia, ansietà, sonnolenza,
capogiri, cefalea, nervosismo |
Disturbi degli Occhi |
Molto rari |
Disturbi della visione, visione
offuscata |
Disturbi Cardiaci |
Molto rari |
Aritmia
ventricolare, infarto miocardico,
insufficienza cardiaca.
Può comparire
angina pectoris prevalentemente
in pazienti con patologia
coronarica preesistente. In pazienti con angina pectoris preesistente,
la frequenza, durata e
gravità di attacchi di
angina può |
|
|
|
|
|
aumentare
in seguito ad incrementi
rapidi dei dosaggi o all´inizio del trattamento.
Fibrillazione atriale, bradicardia,
tachicardia,
palpitazioni. |
Disturbi Vascolari |
Comuni |
Rossore, edema
periferico |
Molto rari |
Ipotensione |
Disturbi Respiratori,
toracici e
mediastinici |
Molto rari |
Tosse, dispnea |
Disturbi
gastrointestinali |
Molto rari |
Vomito,
nausea, malessere addominale,
iperplasia gengivale |
Disturbi epato-biliari |
Molto rari |
Aumento
delle transaminasi
ALT, AST), casi isolati
di epatite |
Disturbi cutanei e sottocutanei |
Molto rari |
Reazioni cutanee
allergiche, rash, prurito,
sudorazione, reazioni
anafilattiche ed angioedema,
isolati casi di fotosensibilità |
Disturbi
muscolo-scheletrici, del tessuto connettivo ed ossei |
Molto rari |
Artralgia,
mal di
schiena, crampi
muscolari,
dolore agli arti inferiori |
Disturbi renali ed urinari |
Molto rari |
Pollachiuria |
Disturbi del sistema
riproduttivo e del seno |
Molto rari |
Disturbi erettivi,
casi isolati di ginecomastia |
Disturbi generali ed alla sede di somministrazione |
Molto rari |
Astenia, affaticamento |
Inoltre, i seguenti effetti indesiderati
sono stati associati al trattamento
con calcioantagonisti:dermatite
esfoliativa
ed eritema
multiforme.
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L´esperienza di sovradosaggio con Esradin è limitata, i dati disponibili suggeriscono che questo può indurre una ipotensione marcata e prolungata, tale da richiedere una terapia di supporto (somministrazione endovenosa di fluidi o plasma expanders) con monitoraggio sia della funzione cardiorespiratoria sia della volemia.
Possono essere di beneficio sostanze ad attività vasocostrittrice, a patto che il loro uso non sia controindicato.
Può anche essere utilizzata l´ infusione endovenosa di calcio.
Categoria farmacoterapeutica:
Calcioantagonisti selettivi con prevalente effetto vascolare.
Derivati diidropiridinici.
Codice atc:
C08CA03 L´isradipina sostanza attiva di Esradin, è un potente calcioantagonista di derivazione diidropiridinica, con un´attività selettiva sui canali del calcio (L-type o �€œlong acting�€ï¿½) L´isradipina ha una più elevata affinità per i canali del calcio della muscolatura liscia arteriosa che per quelli miocardici.
Esradin induce pertanto un effetto di vasodilatazione delle arterie, in particolare di quelle cardiache, cerebrali e dei muscoli scheletrici, senza deprimere la funzione cardiaca.
Come conseguenza della vasodilatazione periferica, la pressione sanguigna arteriosa si abbassa.
Studi sugli aniamali e nell´uomo indicano che Esradin esercita una azione selettiva di inibizione sul nodo del seno, senza deprimere la conduzione atrioventricolare o la contrattilità miocardica.
Pertanto, l´eventuale incremento riflesso della frequenza cardiaca è modesto e non si ha prolungamento dell´intervallo PQ nemmeno in associazione a betabloccanti.
Esradin a dosi terapeuticamente efficaci esplica una moderata ma significativa attività natriuretica nell´animale e nell´uomo e un effetto anti-aterogeno nell´animale.
Il trattamento con isradipina aumenta leggermente il flusso plasmatico renale ed il tasso di filtrazione glomerulare; durante i primi 3.6 mesi di terapia riduce leggermente la resistenza vascolare renale.
Queste modificazioni non sono mantenute dopo un anno di terapia.
Il trattamento con isradipina produce un effetto diuretico e natriuretico sostenuto che contribuisce al suo effetto antiipertensivo.
Esradin nella formulazione a rilascio prolungato grazie alla sua lunga durata d´azione, assicura il controllo dei valori pressori per 24 ore con una singola somministrazione giornaliera.
Una riduzione pressoria significativa si osserva già dopo una settimana di trattamento, e tale riduzione procede progressivamente per 3.4 settimane fino ad ottenere il massimo effetto antiipertensivo.
Con Esradin non si osservano generalmente modificazioni della frequenza cardiaca.
Poiché non è clinicamente rilevante l´effetto sull´omeostasi del glucosio, l´isradipina può essere somministrata a pazienti diabetici.
Esradin, per trattamenti fino a due anni, non ha evidenziato alcuna riduzione dell´effetto antiipertensivo.
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Assorbimento Dopo somministrazione di Esradin per via orale, il 90-95% della dose è assorbita dal tratto gastroenterico, con una biodisponibilità di circa il 16% -18%.
Il picco di concentrazione plasmatica e l´area sotto la curva sono dose-dipendenti fino a dosi di 20 mg.
Circa il 50% dell´isradipina contenuta in Esradin è assorbita entro 10 ore e il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto circa 5.7 ore dopo l´assunzione delle capsule rigide a rilascio prolungato.
Il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) è 1 ng/ml per una dose singola di 5 mg e 1,8 ng/ml allo stato stazionario.
Distribuzione Esradin si lega per circa il 95% alle proteine plasmatiche; il volume di distribuzione apparente è di 283 l.
Biotrasformazione L´isradipina è largamente biotrasformata nel fegato attraverso una deesterificazione e dearomatizzazione della frazione diidropiridinica.
Cinque metaboliti dell´isradipina rendono conto del 95% della dose della molecola madre.
In vitro nessuno di questi metaboliti contribuisce agli effetti cardiovascolari dell´isradipina.
Il farmaco immodificato non è rilevabile nelle urine.
Eliminazione La clearance totale è di 43 l/h.
L´eliminazione è bifasica, con una emivita terminale di 8,4 ore.
Circa il 60-65% della dose somministrata viene escreta con le urine come metaboliti inattivi, il rimanente 25.30% con le feci.
Popolazioni speciali Con Esradin non si è evidenziata una chiara correlazione tra funzione renale e farmacocinetica, in pazienti con alterazioni della funzionalità renale sono stati osservati sia aumenti, sia decrementi della biodisponibilità.
.
La biodisponibilità è risultata essere più elevata nell´anziano ed in soggetti con alterazione della funzionalità epatica (fino al 27%).
La DL50 di isradipina, determinata in topi, ratti e conigli, è risultata rispettivamente di 216 -
>3000 - 58 mg/kg p.o.
e 1,2 - 1,8 -1,2 mg/kg e.v.
Nel ratto trattato per 26 settimane p.o., la dose priva di effetti tossici è risultata di 41 mg/kg/die.
Nel cane trattato per 52 settimane p.o.
la massima dose tollerata è risultata di 12 mg/kg/die.
Gli studi sulle funzioni riproduttive indicano effetti avversi di natura aspecifica e solo ad alte dosi, che sono in grado di indurre anche tossicità materna nell´animale.
Sebbene non siano state ottenute evidenze di possibili effetti teratogeni, isradipina, a dosi elevate, può causare un prolungamento del travaglio.
Isradipina viene escreta nel latte materno in quantità clinicamente non rilevanti.
Le prove di mutagenesi e cancerogenesi sono risultate negative a dosi o concentrazioni largamente eccedenti quelle riferibili all´uso clinico.
Silice colloidale anidra, magnesio stearato, cetil palmitato, cellulosa microcristallina, ipromellosa.
Componenti della capsula Pigmento ossido di ferro giallo, titanio diossido, gelatina.
Nessuna
3 anni
Nessuna
Capsule rigide a rilascio prolungato:
blister PVC/alluminio, astuccio di cartone litografato 14 capsule rigide a rilascio prolungato da 5 mg
Nessuna
Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite S.p.A.
Viale Shakespeare, 47 – 00144 Roma
Esradin 5 mg capsule rigide e rilascio prolungato A.I.C n° 027725023
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Prima autorizzazione:
Febbraio1992 Rinnovo dell´autorizzazione:
Ottobre 2001
Non soggetto.
01/11/2004