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ETILTOX
1 compressa da 400 mg contiene:
Principi attivi: Disulfiram 200 mg.
Eccipienti: Amido di mais 190 mg – magnesio stearato 10 mg.
Compresse per uso orale da 400 mg.
Il prodotto è indicato nella terapia di disassuefazione dall’etilismo cronico.
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Dopo un accurato esame clinico, somministrare 4-6 compresse per via orale in una sola volta per tre-quattro giorni consecutivi e successivamente due compresse al giorno. In sesta giornata effettuare la prova con alcool facendone ingerire al paziente circa 10 g (pari a 200 ml di birra o 100 ml di vino). Dopo dieci minuti circa dall’assunzione si manifesta la “sindrome da acetaldeide” caratterizzata da sensazione di calore, cefalea, dispnea, nausea, vomito, palpitazioni, tachicardia, ipotensione, ansia pronunciata, debolezza, vertigine e confusione mentale. Nei casi in cui tale sintomatologia fosse particolarmente violenta, occorrerà adottare una terapia di supporto intensiva affiancata dalla somministrazione di ossigeno e dalla ricostituzione dei fluidi corporei.
Ipersensibilità individuale accertata verso il principio attivo. Non esistono controindicazioni categoriche, tuttavia è indispensabile adottare particolari precauzioni in caso di malattie cardiache gravi, psicosi, disordini della personalità diabete, cirrosi epatica, ipotiroidismo, epilessia e nefrite ed in soggetti sottoposti di recente a trattamento con preparati contenenti alcool (sciroppi contro la tosse, gocce, tonici o similari). I pazienti trattati con Etiltox non devono essere sottoposti ad Etilene Di bromuro ed ai suoi vapori.
Etiltox non deve essere somministrato durante la fase di intossicazione acuta da alcool ed in pazienti non perfettamente coscienti. Il suo impiego è limitato al solo trattamento degli adulti.
Avvertenze: Etiltox va usato sotto il diretto controllo del medico; è opportuno il ricovero ospedaliero per soggetti in condizioni generali scadenti. Un favorevole trattamento può essere comunque effettuato anche a domicilio in concomitanza ad un trattamento psicoterapeutico di supporto. Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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Etiltox potenzia l’azione degli anticoagulanti orali di tipo cumarinico, degli ipoglicemizzanti orali, di ipnotici e dei sedativi. Se somministrato contemporaneamente al Metronidazolo, può provocare psicosi ed allucinazioni. Il Disulfiram riduce la biotrasformazione della Fenitoina incrementandone le concentrazioni e la tossicità, così come inibisce la metabolizzazione dell’Antipirina, dell’Isoniazide, della Rifampicina, de Diazepam e del Clordiazepossido. Interazioni farmacodinamiche con conseguenze cliniche gravi sono da prevedere in pazienti con assumono farmaci beta bloccanti, vasodilatatori oppure farmaci le cui azioni sul S.N.C. siano mediate da Noradrenalina, Dopamina o farmaci inibitori delle MAO (fenelzina, Tranilcipromina). Il Disulfiram non deve essere somministrato con farmaci ad attività simile sull’aldeide deidrogenasi quali le Sulfaniluree, Fenilbutazone Aminifenazone ed alcune Cefalosporine (Moxolactom, Cefamandolo e Cefoperazone).
Come per tutti i medicinali, anche per l’Etiltox vale il principio di non somministrare il farmaco durante la gravidanza.
Trattandosi di pazienti inabili anche solo parzialmente, non è consigliabile la guida o lo svolgimento di attività che richiedono particolare vigilanza.
Etiltox può indurre lieve sonnolenza e facilità all’affaticamento, diminuzione del desiderio sessuale, cefalea, nausea e vertigini, retrogusto metallico o agliaceo ed alito cattivo se somministrato in assenza di alcool. Tuttavia tali sintomi tendono a regredire nel corso del trattamento. Qualora la sintomatologia fosse troppo accentuata in corso di terapia, si potrà ovviare ricorrendo ad un adeguato aggiustamento posologico del farmaco. Sono stati descritti casi di neuropatie periferiche e del nervo ottico, forme di tossicità epatica, discrasie ematiche, ipertensione arteriosa e stato confusionale.
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Tenendo presente che la dose tossica è, negli animali, molto superiore alla dose terapeutica nell’uomo, non sono noti casi di sovradosaggio. Come per tutti i farmaci, si consiglia una riduzione della posologia in caso di sintomatologia eccessiva.
Farmacodinamica: il Disulfiram altera il metabolismo intermedio dell’Etanolo provocando un aumento di 5/10 volte la concentrazione ematica dell’acetaldeide, che viene più lentamente ossidata dall’aldeide deidrogenasi. Tale meccanismo è causa della comparsa della sintomatologia responsabile del rifiuto all’alcool (senso di calore, cefalea, difficoltà respiratorie, nausea, vomito, tachicardia, sincope ed ipotensione).
(Ann. Rev. Pharmac. Toxicol 21; 575-596).
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Farmacocinetica: il Disulfiram viene assorbito rapidamente dalla mucosa dell’apparato gastrointestinale ed il massimo effetto si manifesta dopo 12 ore dall’assunzione. La sua eliminazione è lenta: 10 20% della dose viene eliminato tal quale nelle feci il rimanente viene eliminato con le urine sotto forma di metabolici (Carbonio Disolfuro ed Acido Dietilditio Carbammico). (Acta Pharmacol. 4; 285-296).
Tossicologia: il Disulfiram è un principio attivo di per sé poco tossico per l’uomo, che può ottimamente tollerare dosi singole fino a 3 g o dosi ripetute giornalmente per più mesi, variabili da 0,20 a 0,80 g. La DL50 orale nei ratti è di 0,6g/kg (Acta Pharmacol. Toxicol. 1902-0; 305); una dose singola di 30 g nell’uomo può produrre effetti tossici gravi.
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Come prima descritto, evitare l’uso contemporaneo di farmaci che possano dare interazioni.
A confezionamento integro: anni cinque.
Non sono richieste particolari precauzioni per la conservazione.
Astuccio contenente 30 compresse da 400 mg
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AFOM MEDICAL S.p.A. – Via G. Washington, 72 – Milano
Codice N. 010681029 del Min. San. Data di prima commercializzazione: Novembre 1985.
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