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FARLUTAL COMPRESSE E SOLUZIONE ORALE
FARLUTAL 250 mg COMPRESSE
Ogni compressa contiene: principio attivo: medrossiprogesterone acetato 250 mg
FARLUTAL 500 mg COMPRESSE
Ogni compressa contiene: principio attivo: medrossiprogesterone acetato 500 mg
FARLUTAL 500 mg/5 ml SOSPENSIONE ORALE
Ogni flaconcino contiene: principio attivo: medrossiprogesterone acetato 500 mg
FARLUTAL 1 g/10 ml SOSPENSIONE ORALE
Ogni flaconcino contiene: principio attivo: medrossiprogesterone acetato 1 g
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse e sospensione orale
Carcinoma della mammella, dell’endometrio, della prostata, del rene. Adenoma prostatico.
Sindrome anoressia-cachessia da neoplasia maligna in fase avanzata e da AIDS.
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Generalmente la posologia varia da 100 a 1.000 mg/die (le dosi più elevate possono essere frazionate in 2-3 somministrazioni giornaliere). Delle due forme farmaceutiche disponibili, le compresse e la sospensione orale, potrà essere preferibile la seconda, specie nella preparazione da 1 g, quando il/la paziente abbia difficoltà alla deglutizione e debba assumere dosi elevate per lunghi periodi di tempo. Normalmente i dosaggi più bassi sono stati utilizzati nel carcinoma dell’endometrio, quelli più elevati nel carcinoma della mammella in fase avanzata e metastatizzata.
Sindrome anoressia-cachessia da neoplasia maligna in fase avanzata e da AIDS:
1000 mg/die in un’unica somministrazione o in due somministrazioni giornaliere.
Il medrossiprogesterone (MPA) è controindicato in pazienti con le seguenti condizioni:
gravidanza accertata o presunta, metrorragie di natura non accertata.
Grave insufficienza epatica.
Ipersensibilità al medrossiprogesterone acetato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Carcinoma mammario sospetto o in fase iniziale.
Nel caso di perdite ematiche vaginali si consiglia un accertamento diagnostico.
Poiché i progestinici possono causare un certo grado di ritenzioni idrica, devono essere tenute sotto osservazione le condizioni che potrebbero essere influenzate da questo fattore.
Pazienti con anamnesi di depressione clinica devono essere attentamente monitorati durante la terapia con FARLUTAL.
È stata notata una ridotta tolleranza al glucosio durante il trattamento con progestinici. Per questo motivo i pazienti diabetici devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza nel corso della terapia progestinica.
I patologi (laboratorio) devono essere informati dell’uso di medrossiprogesterone da parte del paziente se il tessuto endometriale o endocervicale viene sottoposto ad esame.
Il medico/laboratorio devono essere informati che l’uso di medrossiprogesterone può diminuire i livelli dei seguenti markers endocrini:
steroidi del plasma/urine (ad es. cortisolo, estrogeno, pregnandiolo, progesterone, testosterone).
Gonadotropine del plasma/urine (ad es. LH e FSH).
Globulina legante l’ormone sessuale.
Se si dovesse verificare un’improvvisa parziale o totale perdita della vista o in caso di esoftlamo, diplopia o emicrania, interrompere il trattamento e, prima di continuarlo, effettuare un controllo oftalmico onde escludere la presenza di edema della papilla e di lesione vascolare retinica.
Il medrossiprogesterone non è stato associato casualmente con l’induzione di disturbi trombotici o tromboembolitici, tuttavia il suo uso non è raccomandato in pazienti con un’anamnesi di tromboembolismo venoso (TEV). Si raccomanda l’interruzione del trattamento con medrossiprogesterone in pazienti che sviluppano TEV durante la terapia .
Il medrossiprogesterone acetato può determinare sintomi cushingoidi.
Alcuni pazienti in trattamento con il medrossiprogesterone possono manifestare una funzionalità adrenale soppressa. Il medrossiprogesterone può diminuire i livelli sanguigni di ACTH e di idrocortisone.
Il medico/laboratorio devono essere informati che in aggiunta ai biomarkers endocrini elencati nel paragrafo “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego” (paragrafo 4.4), l’uso di medrossiprogestrone acetato per indicazione oncologica può determinare inoltre un’insufficienza parziale surrenalica (diminuzione della risposta dell’asse ipofisi-surrene) durante il test al metopirone. Cosi è necessario dimostrare l’abilità della corteccia surrenalica di rispondere all’ACTH prima di somministrare il metopirone.
Ipercalcemia in pazienti portatori di metastasi ossee.
Insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni”).
Insufficienza renale.
Le compresse contengono lattosio quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
La sospensione orale contiene saccarosio quindi non è adatto per i pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio, sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi.
Diminuzione della densità minerale ossea.
Non ci sono studi degli effetti sulla densità minerale ossea a seguito della somministrazione per via orale del medrossiprogesterone acetato (ad es., per uso oncologico). Si consiglia a tutte le pazienti l’assunzione di un’adeguata quantità di calcio e vitamina D.
Sarebbe inoltre opportuna una valutazione della densità minerale ossea in quelle pazienti che assumono medrossiprogesterone acetato per trattamenti a lungo termine.
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FARLUTAL può essere associato ad altre modalità di trattamento antineoplastico (chemioterapia, radioterapia).
La somministrazione concomitante di FARLUTAL con l’amminoglutetimmide può significativamente deprimere la biodisponibilità di FARLUTAL.
Le pazienti che fanno uso di dosi elevate orali di FARLUTAL devono essere avvertite della diminuzione dell’efficacia con l’uso di amminoglutetimmide.
Gravidanza
Il medrossiprogesterone acetato è controindicato in donne in gravidanza.
Alcuni dati suggeriscono una possibile relazione tra la somministrazione di progestinici nel primo trimestre della gravidanza e la presenza di malformazioni genitali nei feti in particolari circostanze.
Se la paziente resta incinta durante l’uso di questo farmaco, deve essere informata del potenziale rischio per il feto.
Allattamento
Il medrossiprogesterone acetato ed i suoi metaboliti vengono escreti nel latte materno. Non ci sono evidenze che suggeriscano che questo rappresenta un rischio per il lattante (vedere paragrafo 5.2 “Proprietà farmacocinetiche”).
FARLUTAL non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni di ipersensibilità (ad es. anafilassi o reazioni di tipo anafilattoide, angioedema) |
Patologie endocrine | Effetti simil-cortocoidi (ad es. sindrome cushingoide), prolungata anovulazione |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ritenzione idrica/edema, variazione di peso, esacerbazione del diabete mellito |
Disturbi psichiatrici | Confusione, depressione, euforia, modifica della libido, insonnia, nervosismo |
Patologie del sistema nervoso | Capogiri, cefalea, diminuzione della concentrazione, sonnolenza, infarto cerebrale, effetti adrenergico-simili (ad es. tremori alle mani, sudorazione, crampi notturni ai polpacci) |
Patologie dell’occhio | Disturbi alla visione, cataratta diabetica, trombosi retinica |
Patologie cardiache | Infarto del miocardio, insufficienza cardiaca congestizia, palpitazioni, tachicardia |
Patologie vascolari | malattie tromboemboliche, tromboflebiti |
Patologie respiratorie, toraciche e del mediastino | Embolia polmonare |
Patologie gastrointestinali | Costipazione, diarrea, bocca secca, nausea, vomito |
Patologie epatobiliari | Itterizia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Acne, alopecia, irsutismo, prurito, rash, orticaria, , |
Patologie renali e urinarie | Glicosuria |
Disturbi del sistema riproduttivo e della mammella | perdite ematiche vaginali (irregolare, diminuzione, aumento), amenorrea, erosioni cervicali, galattorrea, mastodinia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, reazioni al sito d’inoculo, malessere, piressia |
Esami diagnostici | Alterazioni delle secrezioni cervicali, modifica dell’appetito, funzionalità epatica alterata, aumento dei globuli bianchi e della conta pastrinica, ipercalcemia, riduzione della tolleranza al glucosio, aumento della pressione sanguigna |
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Dosi fino a 3 g/die per os sono state ben tollerate. In caso di sovradosaggio il trattamento è sintomatico e di sostegno.
Categoria farmacoterapeutica: ormoni e sostanze correlate – progestinici
Codice ATC: L02AB02
Il medrossiprogesterone acetato è un derivato del progesterone, attivo per via orale e parenterale.
La sua attività antitumorale, quando somministrato alle dosi farmacologiche, è dovuta all’azione svolta a livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, a livello dei recettori per gli estrogeni e sul metabolismo degli steroidi a livello tissutale.
Quando impiegato alle alte dosi richieste dal trattamento di certe forme tumorali (500 mg al giorno o più), si può manifestare un’attività simil-corticoide.
Il medrossiprogesterone acetato a dosi elevate ha presentato un effetto anticachettico, accompagnato da un aumento dell’assunzione del cibo. Tale effetto sembra essere correlato ad una attività sul controllo centrale del bilancio energetico.
Riduzione della densità minerale ossea
Non ci sono studi sugli effetti del medrossiprogesterone acetato sulla riduzione della densità minerale ossea quando somministrato per via orale.
Tuttavia, uno studio clinico su donne adulte in età fertile alle quali sono stati somministrati 150mg di medrossiprogesterone acetato ogni 3 mesi per via intramuscolare a scopo contraccettivo, ha dimostrato una riduzione media del 5,4% della densità minerale ossea del tratto lombare della colonna vertebrale nell’arco di 5 anni, con almeno un parziale recupero della densità ossea durante i primi due anni dalla interruzione del trattamento. Uno studio clinico simile su donne adolescenti, alle quali sono stati somministrati 150 mg di medrossiprogesterone acetato ogni 3 mesi per via intramuscolare a scopo contraccettivo, ha dimostrato riduzioni simili della densità minerale ossea, che sono state ancor più pronunciate durante i primi due anni di trattamento e che, anche in questo caso, sono state almeno in parte reversibili una volta interrotto il trattamento.
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Il medrossiprogesterone acetato è rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale e dalla vagina. I picchi di concentrazione sierica si osservano dopo 2-6 ore (somministrazione orale) e dopo 4-20 giorni (somministrazione I.M.). L’emivita apparente varia da circa 30-60 ore, dopo somministrazione orale, circa 6 settimane, dopo somministrazione I.M.. il medrossiprogesterone acetato si lega per il 90-95% alle proteine plasmatiche. Attraversa la barriera ematoencefalica ed è escreto nel latte. Il medrossiprogesterone acetato viene eliminato nelle feci e con le urine.
I dati tossicologici relativi agli studi condotti su animali da esperimento utilizzando il medrossiprogesterone acetato sono i seguenti:
DL50, somministrazione orale. Topo: superiore a 10.000 mg/kg.
DL50, somministrazione intraperitoneale. Topo: 6.985 mg/kg.
A seguito di somministrazione orale a ratti e topi (334 mg/kg/die) ed a cani (167 mg/kg/die) trattati per sei mesi non hanno evidenziato alcun effetto tossico ai livelli saggiati.
Alle dosi più elevate è stata osservata solamente la comparsa degli effetti ormonali attesi.
Gli studi di teratogenesi condotti su femmine di cani Beagle gravide, trattate alle dosi di 1, 10 e 50 mg/kg/die per somministrazione orale hanno evidenziato ipertrofia clitoridea nei cuccioli femmine nati da animali trattati alla dose più elevata.
Nessuna anormalità fu evidenziata nei cuccioli maschi.
L’indagine successiva effettuata per verificare le capacità riproduttive delle femmine partorite da animali trattati con medrossiprogesterone acetato, non ha evidenziato alcuna diminuzione della fertilità.
Studi di tossicità a lungo termine condotti sulla scimmia, sul cane e sul ratto, con somministrazione parenterale di medrossiprogesterone acetato, hanno evidenziato i seguenti effetti:
Cani Beagle, trattati alle dosi di 3 e 75 mg/kg ogni 90 giorni per 7 anni, svilupparono noduli mammari che furono osservati anche in alcuni animali di controllo.
I noduli notati negli animali di controllo erano a carattere intermittente, mentre i noduli apparsi negli animali trattati con farmaco erano di dimensioni maggiori, più numerosi, a carattere persistente e due degli animali trattati alla dose più alta svilupparono tumori mammari maligni.
Due scimmie, trattate alla dose di 150 mg/kg ogni 90 giorni per 10 anni, svilupparono carcinoma indifferenziato dell’utero, che non si manifestò invece nelle scimmie del gruppo di controllo ed in quelle trattate alle dosi di 3 e 30 mg/kg ogni 90 giorni per 10 anni.
Noduli mammari di carattere intermittente furono evidenziati negli animali del gruppo di controllo ed in quelli trattati alle dosi di 3 e 30 mg/kg, ma non nel gruppo che aveva ricevuto la dose di 150 mg/kg.
In sede di autopsia (dopo 10 anni) i noduli furono riscontrati solamente in 3 delle scimmie del gruppo trattato alla dose di 30 mg/kg.
Dall’esame istopatologico risultò che tali noduli erano di natura iperplastica.
Nel ratto trattato per 2 anni, non fu evidenziata alcuna alterazione a livello dell’utero e delle mammelle.
Studi di mutagenesi condotti impiegando il test Salmonella Microsomi (Ames test) ed il Micronucleus test, hanno dimostrato che il medrossiprogesterone acetato non possiede alcuna attività mutagenetica.
Altri studi non hanno evidenziato alcuna modificazione della fertilità nella prima e nella seconda generazione degli animali osservati.
Non è ancora stato accertato se le osservazioni sopra riportate possono essere riferite anche nell’uomo.
Eccipientidelle compresse: lattosio, crospovidone, povidone K25, polisorbato 80, cellulosa microcristallina, magnesio stearato.
Eccipienti della sospensione orale: saccarosio, glicole propilenico, polisorbato 21, sodio saccarinato, aroma latte, metile-para-idrossibenzoato, etile-para-idrossibenzoato, propile-para-idrossibenzoato, metilcellullosa, sodio citrato, simeticone, acqua depurata.
Non pertinente
Compresse : 5 anni
Sospensione: 3 anni
Nessuna istruzione particolare
Flaconi in vetro giallo, capsula in politene.
Blister in Alluminio/PVC.
30 compresse da 250 mg
30 compresse da 500 mg
30 flaconcini da 500 mg/5 ml
15 flaconcini da 1 g/10 ml
Nessuna istruzione particolare
Pfizer Italia S.r.l. - via Isonzo, 71-04100 Latina
30 compresse da 250 mg AIC n. 015148101 (confezione sospesa)
30 compresse da 500 mg AIC n. 015148125
30 flaconcini sospensione orale da 500 mg/5 ml AIC n. 015148137
15 flaconcini sospensione orale da 1 g/10 ml AIC n. 015148149
Giugno 2005
Deterninazione AIFA di marzo 2010.