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FENTANYL-HAMELN
1 ml di soluzione iniettabile contiene
Fentanyl citrato 0,0785 mg
equivalente a fentanyl 0,050 mg
1 fiala da 2 ml di soluzione iniettabile contiene
Fentanyl citrato 0,157 mg
equivalente a fentanyl 0,10 mg
1 fiala da 10 ml di soluzione iniettabile contiene
Fentanyl citrato 0,785 mg
equivalente a fentanyl 0,50 mg
Per gli eccipienti, vedere al punto 6.1.
Soluzione iniettabile
Il prodotto è una soluzione limpida, incolore.
Il fentanyl è un oppioide a breve durata d’azione impiegato
- per neuroleptoanalgesia e neuroleptoanestesia
- come componente analgesico in anestesia generale con intubazione e ventilazione del paziente
- per il trattamento analgesico in unità di terapia intensiva in pazienti sottoposti a ventilazione assistita
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Si deve personalizzare la dose di fentanyl in base all’ età, peso corporeo, condizioni fisiche, condizione patologica, assunzione di altri medicinali, oltre che al tipo di procedura chirurgica ed al tipo di anestesia.
Si raccomandano, a titolo di guida, i seguenti schemi terapeutici. Fare riferimento alla letteratura per speciali raccomandazioni di dosaggio.
Neuroleptoanalgesia e neuroleptoanestesia
Per la neuroleptoanalgesia, gli adulti richiedono di norma una dose iniziale di 50 - 100 mcg (0,7-1,4 mcg/kg) di fentanyl iniettata lentamente per via endovenosa in associazione con un neurolettico (preferibilmente il droperidolo). Si può somministrare, se necessario, una seconda dose di 50 - 100 mcg (0,7-1,4 mcg/kg) di fentanyl da 30 a 45 minuti dopo la somministrazione della dose iniziale.
Per la neuroleptoanestesia in condizioni di ventilazione assistita, gli adulti richiedono in genere una dose iniziale di 200 - 600 mcg (2,8 - 8,4 mcg/kg) di fentanyl iniettato lentamente per via endovenosa in associazione con un neurolettico (preferiblimente il droperidolo). Il dosaggio dipende dalla durata e dal livello di gravità della procedura chirurgica, oltre che dal farmaco utilizzato per indurre l’anestesia generale. Per il mantenimento dell’anestesia, si possono somministrare dosi aggiuntive di 50 - 100 mcg (0,7-1,4 mcg/kg) di fentanyl ogni 30 - 45 minuti. Si devono regolare gli intervalli di tempo e le dosi delle somministrazioni aggiuntive in base all’andamento della procedura chirurgica.
Componente analgesico in anestesia generale
Adulti: Per l’induzione: se il fentanyl è usato come componente analgesico nell'anestesia generale con intubazione e ventilazione del paziente, negli adulti si possono somministrare dosi iniziali di fentanyl di 70 - 600 mcg (1 - 8,4 mcg/kg) in aggiunta all'anestesia generale.
Per il mantenimento dell’analgesia durante l’anestesia generale, si devono iniettare in seguito dosi aggiuntive di 25-100 mcg (0,35-1,4 mcg/kg) di fentanyl. Si devono regolare gli intervalli di tempo e le dosi in base all’andamento della procedura chirurgica.
Bambini: In bambini di età compresa tra 2 e 12 anni, si deve usare un’unica dose analgesica di 1-3 mcg di fentanyl/kg di peso corporeo, in associazione, ad esempio, con anestesia per inalazione. Se si usa solamente protossido di azoto in associazione con fentanyl, la dose iniziale deve essere compresa nel range di 5 - 10 mcg di fentanyl/kg di peso corporeo.
Per mantenere l’analgesia durante l’anestesia generale, si possono somministrare dosi aggiuntive di 1,25 mcg/kg di fentanyl, a seconda dell’andamento dell’operazione.
Trattamento del dolore in unità di terapia intensiva
Per l’uso nel trattamento del dolore di pazienti ventilati in unità di terapia intensiva, si deve personalizzare il dosaggio di fentanyl, a seconda dell’andamento del dolore e dell’assunzione contemporanea di altri farmaci. Le dosi iniziali sono di norma comprese nel range di 50 - 100 mcg per via endovenosa (0,7-1,4 mcg/kg), ma, se necessario, possono essere utilizzati dosaggi più elevati. La dose iniziale è di norma seguita da ripetute iniezioni, fino a un totale di 25 - 125 mcg di fentanyl all’ora (0,35 – 1,8 mcg/kg/ora).
Dosaggio in pazienti anziani e debilitati
Si deve ridurre la dose iniziale in pazienti anziani e debilitati. Si deve tenere conto degli effetti della dose iniziale per determinare le dosi supplementari.
Dosaggio in pazienti in trattamento cronico con farmaci oppioidi
In pazienti trattati cronicamente con farmaci oppioidi o con precedenti noti di abuso di oppioidi, si può rendere necessaria la somministrazione di una più alta dose di fentanyl.
Dosaggio in pazienti affetti da altre malattie
In pazienti affetti da una delle seguenti malattie, si deve regolare con molta attenzione il dosaggio:
ipotiroidismo non compensato
malattie polmonari, in particolare quelle che causano capacità vitale ridotta
abuso di alcol
funzionalità epatica compromessa
funzionalità renale compromessa
Si deve fare inoltre attenzione in caso di somministrazione di fentanyl a pazienti affetti da insufficienza surrenale, ipertrofia prostatica, porfiria e bradiaritmia.
In tutte queste condizioni, tranne che nel caso di abuso di alcol, potrebbe essere necessario ridurre la dose. In caso di abuso di alcol, potrebbe essere necessario ridurre o aumentare la dose.
Si raccomanda un lungo periodo di monitoraggio postoperatorio in questo tipo di pazienti.
Metodo e durata di somministrazione
Si deve somministrare il fentanyl lentamente (1 – 2 minuti) per iniezione endovenosa (vedere anche "Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego"), se applicabile, in associazione con un neurolettico (preferibilmente il droperidolo).
In anestesia, la durata della somministrazione dipende dalla durata dell’intervento chirurgico. Nel trattamento del dolore di pazienti in unità di terapia intensiva il medico dovrà definire la durata della somministrazione in base all’intensità ed alla durata del dolore.
Non si deve somministrare il fentanyl a pazienti affetti da:
- ipersensibilità accertata al fentanyl, ad altri morfinomimetici o ad uno o più eccipienti.
- depressione respiratoria senza ventilazione artificiale.
- contemporanea assunzione di MAO-inibitori o entro due settimane dalla sospensione dell’assunzione di MAO-inibitori.
- aumentata pressione intracranica e trauma cerebrale.
- ipovolemia ed ipotensione.
- miastenia grave.
Il fentanyl per via endovenosa deve essere utilizzato solamente da anestesisti esperti in strutture ospedaliere o in altre strutture dotate di apparecchi per intubazione e ventilazione assistita.
Le funzioni vitali del paziente devono essere monitorate di routine. Ciò vale anche per il periodo postoperatorio. Il fentanyl ha un accentuato effetto dose-dipendente di depressione della respirazione, effetto che può protrarsi in particolare negli anziani. Nei neonati, si deve sempre prevedere l’insorgenza di depressione respiratoria dopo la somministrazione di piccole dosi. In generale, si deve tenere presente il rischio di una depressione respiratoria ritardata. In caso d'emergenza, devono essere disponibili strumenti e medicinali appropriati.
In casi isolati, in pazienti epilettici, dopo la rapida somministrazione di un elevato dosaggio di fentanyl (19 - 36 mcg/kg) in 2 - 5 minuti, sono state registrate crisi epilettiche mediante elettrocorticografia anche in regioni cerebrali sane. Non sono note al momento conseguenze sulla localizzazione elettrocorticografica intraoperatoria dei foci dopo la somministrazione di basse dosi di fentanyl.
Può insorgere rigidità muscolare, che può anche causare depressione respiratoria.
Si può diminuire l’incidenza di tale rigidità mediante lenta somministrazione per via endovenosa. Si può gestire la risposta mediante ventilazione controllata e, quando necessario, mediante la somministrazione di un rilassante muscolare.
Possono insorgere reazioni (mio)cloniche non epilettiche.
Dopo la somministrazione di fentanyl, si può osservare un aumento della pressione del dotto biliare, mentre in casi isolati si può verificare uno spasmo dello sfintere di Oddi. Si deve tenere conto di queste possibili conseguenze durante la procedura diagnostica intraoperatoria di interventi chirurgici effettuati sul dotto biliare e nel trattamento del dolore di pazienti in unità di terapia intensiva.
Il fentanyl, come tutti gli altri oppioidi, può avere un effetto inibitorio sulla motilità intestinale. Si deve tenere conto di questo fattore nel trattamento del dolore di pazienti in unità di terapia intensiva affetti da malattie intestinali infiammatorie od ostruttive.
Possono insorgere bradicardia e asistolia quando il paziente ha ricevuto una dose insufficiente di un agente antimuscarinico o quando il fentanyl viene somministrato in associazione a rilassanti muscolari non-vagolitici. La bradicardia viene trattata con atropina.
Gli oppioidi possono causare ipotensione, specialmente nei pazienti ipovolemici ed in quelli con difetti cardiaci decompensati. Le dosi d'induzione devono essere adattate e somministrate lentamente per prevenire la depressione cardiovascolare.
Si devono adottare misure idonee per mantenere stabile la pressione arteriosa.
Vi sono sufficienti probabilità che nei neonati si sviluppi una sindrome da astinenza dopo un trattamento di oltre 5 giorni o dopo la somministrazione di una dose totale maggiore di 1,6 mg/kg.
Evitare l’uso di iniezioni per bolo rapido di fentanyl.
Fare attenzione al dosaggio in pazienti con insufficienza epatica in quanto è probabile che il metabolismo sia alterato.
Controllare con attenzione i sintomi di tossicità da fentanyl in pazienti con insufficienza renale. Il volume di distribuzione del fentanyl può essere alterato dalla dialisi, che può incidere sulle concentrazioni sieriche.
Quando si somministra il fentanyl in associazione al droperidolo, il medico deve essere a conoscenza delle caratteristiche specifiche e degli effetti indesiderati di entrambi i farmaci.
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Agenti come barbiturici, benzodiazepine, neurolettici, anestetici volatili alogenati o altri medicinali ad effetto depressivo non selettivo sul sistema nervoso centrale (ad esempio, alcol), possono indurre un aumento della depressione respiratoria causata dagli oppioidi. Quando si somministrano tali medicinali ai pazienti, la dose richiesta di fentanyl deve essere inferiore a quella normale. Si deve comunque diminuire anche la dose di altri medicinali che esercitano un effetto depressivo sul sistema nervoso centrale, quando tali agenti vengono somministrati dopo il fentanyl.
In caso di dosi elevate di fentanyl , la concomitante somministrazione di protossido d’azoto (N2O) o anche di bassi dosi di diazepam può determinare una compromissione della funzionalità cardiovascolare.
La somministrazione concomitante di fentanyl e midazolam può causare una diminuzione della pressione sanguigna.
La somministrazione contemporanea di droperidolo può indurre un calo della pressione sanguigna, anche se in alcuni casi è stato rilevato, al contrario, un aumento della stessa. Può diminuire la pressione arteriosa polmonare. Si possono inoltre verificare brividi, irrequietezza ed episodi postoperatori di allucinazioni.
Nei pazienti sottoposti ad un precedente trattamento con MAO-inibitori negli ultimi 14 giorni prima della somministrazione di oppioidi, si sono osservate interazioni pericolose per la vita con petidina che riguardano il sistema nervoso centrale (come, ad esempio, agitazione, rigidità muscolare, iperpiressia, convulsioni) e il sistema respiratorio e circolatorio (come, ad esempio, depressione circolatoria, ipotensione, instabilità emodinamica e coma), che non possono essere eliminate con il fentanyl.
I MAO-inibitori bloccano anche gli enzimi che metabolizzano le sostanze ad attività centrale (sedativi, antistaminici, oppioidi, ecc.). Di conseguenza il fentanyl può produrre un effetto intenso e prolungato, inclusa la depressione respiratoria.
La precedente somministrazione di cimetidina può determinare più alti livelli plasmatici di fentanyi.
La concomitante somministrazione di clonidina può potenziare gli effetti del fentanyi, prolungando in particolare la depressione respiratoria indotta dal fentanyl.
Il vecuronio può causare depressione emodinamica in associazione con fentanyi. Possono verificarsi riduzioni significative, non dipendenti dalla dose di vecuronio, della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa media e della gittata cardiaca.
Durante la somministrazione combinata di atracurio e fentanyl possono verificarsi episodi di bradicardia.
Gli effetti del fentanyl sono potenziati e prolungati se somministrato in associazione con baclofene.
Gli anticonvulsivanti, quali la carbamazepina, la fenitoina e il primidone, sono potenti agenti potenti di induzione enzimatica che aumentano il metabolismo del fentanyl nel fegato, per cui il fentanyl è eliminato più rapidamente dall'organismo. Si dovrebbe quindi prevedere un netto incremento del fabbisogno di fentanyi nei pazienti in trattamento per lungo tempo con tali anticonvulsivanti, con l'eccezione del valproato sodico.
Non sono disponibili sufficienti dati clinici che consentano di valutare i possibili rischi dell’uso di fentanyl in gravidanza. Per questo motivo non si deve assumere fentanyl in questo periodo.
Si sconsiglia l’uso di fentanyl durante il parto, in quanto il fentanyl attraversa la placenta e può causare depressione respiratoria nel neonato. In ostetricia, si può utilizzare il fentanyl solamente per via endovenosa dopo avere stretto con una pinza emostatica il cordone ombelicale. Il trasferimento placentare (rapporto materno:fetale) è pari a 0,44 (1,00 : 2,27).
Il fentanyl viene escreto nel latte materno. Si raccomanda di interrompere l’allattamento per almeno 24 ore dopo l’assunzione di fentanyl .
L’uso di fentanyl può diminuire il livello di reattività e concentrazione.
Si devono informare i pazienti che l'esecuzione di attività impegnative che richiedono particolari capacità, quali la guida di veicoli o l'azionamento di macchinari, può essere pregiudicata per un considerevole periodo di tempo dopo la somministrazione di fentanyl .
I pazienti devono essere accompagnati a casa dopo le dimissioni e si deve comunicare ai pazienti di evitare l’uso di alcolici.
Sistema respiratorio
Il fentanyl, a seconda del dosaggio, può causare depressione respiratoria fino all’apnea per un periodo di tempo di norma non superiore ad alcuni minuti ai bassi dosaggi, ma che si può protrarre per molte ore agli alti dosaggi. L’effetto di depressione respiratoria può durare più a lungo dell’effetto analgesico e si può ripresentare nel periodo postoperatorio. E’ quindi obbligatorio il monitoraggio postoperatorio.
Sono stati inoltre osservati laringospasmo e, in rari casi, broncospasmo.
La pervietà delle vie respiratorie può essere compromessa dalla chiusura glottica a causa di rigidità glottica. In rari casi, è stata osservata l’insorgenza di edema polmonare dopo la somministrazione di fentanyl .
Sistema nervoso centrale
Oltre alla sedazione, si possono verificare vertigine, euforia, nausea e vomito. Sono stati riscontrati rari casi di crisi epilettiche.
La somministrazione di fentanyl per un lungo periodo può indurre dipendenza. Non si può evitare l’insorgere della dipendenza farmacologica.
Dopo prolungate infusioni di fentanyl sono stati osservati nei bambini disturbi del movimento, aumentata sensibilità e sintomi da astinenza da oppioidi.
Sistema cardiovascolare
Il fentanyl può indurre bradicardia fino all’arresto cardiaco e causare una diminuzione della pressione sanguigna in pazienti ipovolemici. Si può trattare la bradicardia mediante la somministrazione di atropina.
Possono insorgere disturbi della regolazione ortostatica.
Sistema muscoloscheletrico
Si può verificare una maggiore tensione dei muscoli scheletrici (rigidità muscolare), in particolare rigidità toracica con conseguente compromissione della ventilazione, oltre a movimenti mioclonici. In caso di rigidità muscolare, si consiglia l’assunzione di rilassanti muscolari.
Vari sistemi di organi
L’effetto specifico degli oppioidi sulla muscolatura liscia può indurre costipazione, aumentato tono muscolare dell’uretere con conseguente ritenzione urinaria, specialmente in pazienti con ipertrofia prostatica, e spasmo dello sfintere di Oddi.
Il fentanyl può causare miosi e disturbi della vista.
Possono insorgere reazioni allergiche, come anafilassi, prurito e orticaria.
Altri effetti collaterali che sono stati rilevati dopo la somministrazione di fentanyl sono sudorazione e singhiozzo.
Può verificarsi metaemoglobinemia.
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Sintomi
Il sovradosaggio di fentanyl si manifesta con un protrarsi della durata degli effetti farmacologici. A seconda della sensibilità individuale, il quadro clinico manifesta una depressione respiratoria che va dalla bradipnea all’apnea, bradicardia fino all’asistolia, calo della pressione sanguigna, insufficienza circolatoria, coma, attività simili all’epilessia, rigidità muscolare della parete toracica, del tronco e delle estremità, edema polmonare.
Trattamento del sovradosaggio
Si deve trattare l’ipoventilazione con la somministrazione di ossigeno e si deve ventilare il paziente. Si deve trattare la depressione respiratoria mediante la somministrazione di un oppioide-antagonista, come il naloxone. La normale dose iniziale di naloxone va da 0,4 a 2 mg. Nel caso in cui non si rilevino effetti negativi, si può ripetere tale dosaggio ogni 2 - 3 minuti fino all’annullamento della depressione respiratoria o al risveglio. Dato che l’effetto depressivo della respirazione del fentanyl può durare più a lungo dell’effetto antagonista, è consigliabile somministrare ripetute dosi di naloxone.
Si possono diminuire o eliminare i problemi ventilatori causati da rigidità muscolare mediante l’applicazione di un rilassante muscolare ad azione periferica. Si deve monitorare con attenzione il paziente. Si deve garantire la normale temperatura corporea ed il bilancio idrico. In caso di grave e persistente ipotensione, potrebbe essere insorta ipovolemia, che può essere compensata mediante terapia idrica parenterale.
Il fentanyl è un potente oppioide analgesico (Codice ATC: N02A B03) che si può utilizzare come supplemento analgesico in caso di anestesia generale o come agente anestetico da solo.
Il fentanyl esercita proprietà µ-agonista. Il comportamento agonista nei confronti dei d- e k-recettori è paragonabile a quello della morfina. Una dose di 100 mcg (2 ml) esercita un’azione analgesica paragonabile a quella di 10 mg di morfina.
Il fentanyl entra rapidamente in azione. L’effetto analgesico massimo e l’azione depressiva sulla respirazione insorgono dopo alcuni minuti.
La durata media dell’effetto analgesico è di 30 minuti circa dopo un’iniezione per bolo endovenoso di 100 mcg. Il livello di analgesia è dose-dipendente e può essere correlato al livello di dolore dell’intervento chirurgico .
Il fentanyl esercita effetti cardiocircolatori relativamente ridotti, ma esercita una forte azione depressiva sulla respirazione. I cambiamenti ormonali indotti dallo stress non sono eliminati in modo affidabile dal fentanyl. Si può verificare un aumento della pressione sanguigna dovuto a stimoli dolorosi intraoperatori nonostante elevate dosi di fentanyl.
A seconda del dosaggio e della velocità d’iniezione, il fentanyl può causare rigidità muscolare, euforia, miosi e bradicardia. I test intradermici e analisi del siero nell’uomo, uniti a test in vivo sui cani, hanno evidenziato che si riscontra solo di rado una liberazione clinicamente significativa dell’istamina dopo l’assunzione di fentanyl.
Tutti gli effetti del fentanyl possono essere antagonizzati da specifici oppioidi-antagonisti, come il naloxone.
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Dopo un’iniezione intravenosa le concentrazioni di fentanyl nel plasma diminuiscono rapidamente. La cinetica plasmatica del fentanyl è trifasica, con un’emivita di circa 1 minuto, 15 minuti e 6 ore. Il fentanyl ha un volume di distribuzione del comparto centrale di 15 litri circa ed un volume totale di distribuzione di 400 litri circa.
L’emivita può risultare prolungata , in particolare in pazienti anziani o dopo ripetute somministrazioni. Si possono indurre livelli secondari di picco nel plasma.
Il legame del fentanyl con le proteine plasmatiche è di circa 80 – 85 %.
Il fentanyl viene metabolizzato rapidamente, in particolare nel fegato, principalmente per N-dealchilazione ossidativa. La clearance è di circa 0,5 l/ora/kg. Il 75 % circa della dose somministrata viene eliminato entro 24 ore. Solamente il 10% della dose viene escreto come sostanza intatta.
Sono stati osservati effetti simili a quelli precedentemente descritti per altri oppioidi in studi sulla tossicità di dosi ripetute fino a 4 settimane.
Gli studi su animali hanno evidenziato una minore fertilità in ratti femmina ed embriomortalità, anche se non sono stati osservati segni di teratogenicità.
Studi sulla mutagenicità in batteri e roditori non hanno evidenziato potenzialità mutagene del fentanyl. Il fentanyl, come altri oppioidi, ha evidenziato effetti mutageni in vitro nelle cellule di mammifero. Tali effetti sono stati indotti solamente in caso di altissime concentrazioni. Non si ritiene quindi che il fentanyl possa costituire un rischio genotossico per i pazienti.
Non sono stati effettuati studi sulla carcinogenicità a lungo termine.
Sodio cloruro
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico o sodio idrossido per la regolazione del pH
Il medicinale non deve essere miscelato con altre soluzioni per uso parenterale ad eccezione di quelle menzionate nella sezione 6.6. “Istruzioni per l’uso e la manipolazione”.
Controllare la compatibilità del fentanyl prima della somministrazione, se deve essere miscelato con altri farmaci.
E’ stato osservato che il citrato di fentanyl è fisiologicamente incompatibile con il pentobarbitale sodico, il metoesitale sodico, il tiopentale sodico e la nafcillina.
Periodo di validità prima dell’apertura
Periodo di validità dopo diluizione
La stabilità chimica e fisica durante l’uso della diluizione (vedere sezione 6.6.) è stata dimostrata per 24 ore a 25°C.
Dal punto di vista microbiologico, si devono utilizzare immediatamente le soluzioni diluite.
Se non sono usate immediatamente durante l’uso, i tempi e le condizioni di conservazione prima della somministrazione sono sotto la responsabilità dell’operatore e di norma non devono superare le 24 ore a 2-8°C, a meno che la diluizione non si verifichi in condizioni asettiche controllate e validate.
5 anni.
Conservare il contenitore nell’ imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.
5 fiale di vetro incolore di tipo I contenenti 2 o 10 ml di soluzione .
Usare una protezione per le dita quando si apre la fiala.
La fiala deve essere utilizzata per un unico paziente e va utilizzata immediatamente dopo essere stata aperta. Non procedere all’iniezione in caso di presenza di particelle. Qualunque parte non utilizzata deve essere eliminata.
Si può utilizzare il prodotto diluito o non diluito. I range di diluizione testati con soluzione di sodio cloruro allo 0,9% e con soluzione glucosata al 5% sono 1:1 e 1:25. La diluizione massima non deve quindi superare 1 parte di fentanyl con 25 parti di soluzione di sodio cloruro allo 0,9% e con soluzione glucosata al 5%.
hameln pharmaceuticals gmbh
Langes Feld 13
D-31789 Hameln
Germania
5 Fiale da 2 ml AIC 035693011/MG
5 Fiale da 10 ml AIC 035693023/MG
30.05.2003
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