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FLECAINIDE SANDOZ
Una compressa contiene flecainide acetato 100 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa.
Compresse bianche, circolari, biconvesse non rivestite, con linea di rottura incisa su un lato con lettera di identificazione “C” sopra la linea e “FJ” sotto la linea; linea di rottura sull’altro lato.
La compressa può essere divisa in due parti uguali.
Trattamento di:
1. tachicardia AV nodale reciprocante; aritmie associate alla sindrome di Wolff-Parkinson-White e condizioni simili con altre vie anomale di conduzione, quando altri trattamenti si sono dimostrati inefficaci.
2. aritmia ventricolare parossistica grave sintomatica e pericolosa per la vita, che non abbia risposto ad altre forme di terapia. Anche in casi in cui altri trattamenti non sono stati tollerati.
3. aritmie atriali parossistiche (fibrillazione atriale, flutter atriale e tachicardia atriale) in pazienti con sintomi disabilitanti dopo la conversione, a condizione che ci sia la chiara necessità di trattamento in base alla gravità dei sintomi clinici, qualora altri trattamenti siano risultati inefficaci. Si devono escludere una malattia cardiaca strutturale e/o una compromissione della funzione ventricolare sinistra a causa del maggior rischio di effetti pro-aritmici.
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L’inizio della terapia con flecainide acetato e le modifiche delle dosi devono essere fatte sotto la supervisione di un medico ed accompagnate da monitoraggio dell’ECG e dei livelli plasmatici. L’ospedalizzazione può essere necessaria durante tali procedure in alcuni pazienti, specialmente in quelli sofferenti di aritmie cardiache pericolose per la vita. Tali decisioni devono essere prese da uno specialista.
Nei pazienti con cardiopatia organica sottostante e specialmente in quelli con storia di infarto miocardico, il trattamento con la flecainide deve essere iniziato solo se altri agenti aritmici, ad eccezione di quelli di classe IC (in particolare amiodarone), si sono rivelati inefficaci o non sono stati tollerati e quando il trattamento non farmacologico (intervento chirurgico, ablazione, impianto di defibrillatore) non è indicato. Si richiede uno stretto monitoraggio medico dell’ECG e dei livelli plasmatici nel corso del trattamento.
Adulti e adolescenti (13-17 anni)
Aritmia sopraventricolare: la dose iniziale raccomandata è di 50 mg due volte al giorno e la condizione della maggior parte dei pazienti resta sotto controllo a questa dose. Se necessario, la dose può essere aumentata ad un massimo giornaliero di 300 mg.
Aritmia ventricolare: la dose iniziale raccomandata è di 100 mg due volte al giorno. La dose massima giornaliera è di 400 mg e viene solitamente riservata ai pazienti di grossa corporatura o laddove sia richiesto un rapido controllo dell’aritmia. Dopo 3-5 giorni si raccomanda di adeguare progressivamente la dose al livello minimo necessario per mantenere il controllo dell’aritmia. È possibile ridurre la dose nel trattamento a lungo termine.
Pazienti anziani
Nei pazienti anziani la dose massima iniziale deve essere di 100 mg/die (o 50 mg due volte al giorno) in quanto la velocità di eliminazione della flecainide dal plasma può essere ridotta negli anziani. Questo deve essere tenuto in considerazione quando si effettua un aggiustamento della dose. La dose per i pazienti anziani non deve superare 300 mg/die (o 150 mg due volte al giorno).
Bambini
L’uso della flecainide acetato non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 12 anni, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia del farmaco.
Livelli plasmatici
In base alla soppressione di CPV, sembra che siano necessari livelli plasmatici di 200-1000 ng/ml per ottenere il massimo effetto terapeutico. I livelli plasmatici al di sopra di 700-1000 ng/ml sono associati a maggior probabilità di eventi avversi.
Compromissione della funzione renale
Nei pazienti con significativa compromissione renale (clearance della creatinina 35 ml/min/1,73 m² o meno) la dose iniziale massima deve essere pari a 100 mg/die (o 50 mg due volte al giorno). Se usato in questi pazienti, si raccomanda fortemente di monitorare di frequente i livelli plasmatici. A seconda dell’effetto e della tollerabilità, la dose può essere poi aumentata con cautela. Dopo 6-7 giorni la dose può essere aggiustata, in base all’effetto e alla tollerabilità. Alcuni pazienti con insufficienza renale grave possono avere una clearance della flecainide molto lenta e quindi un’emivita prolungata (60-70 ore).
Compromissione della funzione epatica
Nei pazienti con compromissione della funzione epatica, il paziente deve essere attentamente monitorato e la dose non deve superare i 100 mg al giorno (o 50 mg due volte al giorno).
I pazienti con un pacemaker permanente in situ devono essere trattati con cautela e la dose non deve superare i 100 mg due volte al giorno.
Uno stretto monitoraggio è richiesto nei pazienti che ricevono contemporaneamente cimetidina o amiodarone. In alcuni pazienti la dose può dover essere ridotta e non deve superare i 100 mg due volte al giorno. I pazienti devono essere monitorati nel corso delle fasi iniziali della terapia e nel corso della terapia di mantenimento.
Il monitoraggio dei livelli plasmatici ed un controllo ECG sono raccomandati a intervalli regolari (controllo ECG una volta al mese e ECG su lungo periodo ogni 3 mesi) durante la terapia. Nelle prime fasi della terapia e quando la dose viene aumentata, eseguire un ECG ogni 2-4 giorni.
Quando la flecainide viene somministrata a pazienti con limitazioni di dosaggio, effettuare frequenti controlli ECG (oltre al regolare monitoraggio plasmatico della flecainide). Effettuare gli aggiustamenti della dose a intervalli di 6-8 giorni. In questi pazienti, deve essere effettuato un ECG nella seconda e nella terza settimana per controllare la dose individuale.
Modo di somministrazione
Per uso orale. Al fine di evitare la possibilità che il cibo influisca sull’assorbimento del farmaco, assumere la flecainide a stomaco vuoto o un’ora prima dei pasti.
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
• La flecainide è controindicata nell’insufficienza cardiaca e in pazienti con storia di infarto del miocardio con ectopie ventricolari asintomatiche o tachicardia ventricolare asintomatica non sostenuta
• Pazienti con fibrillazione atriale prolungata nei quali non è stato effettuato nessun tentativo di conversione in ritmo sinusale
• Pazienti con funzione ventricolare ridotta o compromessa, shock cardiogeno, grave bradicardia (meno di 50 bpm), grave ipotensione
• Uso in combinazione con antiaritmici di classe I (bloccanti dei canali di calcio)
• Pazienti con malattia cardiaca valvolare emodinamicamente significativa
• Fino a che non è possibile ripristinare il ritmo, la flecainide non deve essere somministrata a pazienti con disfunzione del nodo del seno, difetti della condizione atriale, blocco atrioventricolare di secondo grado o superiore, blocco di branca o blocco distale.
• Pazienti con aritmie ventricolari asintomatiche o lievemente sintomatiche non devono ricevere la flecainide.
L’inizio della terapia con flecainide acetato e i cambiamenti della dose devono essere eseguiti sotto supervisione medica e accompagnati da monitoraggio dell’ECG e dei livelli plasmatici. L’ospedalizzazione può essere necessaria durante tali procedure in alcuni pazienti, specialmente in quelli sofferenti di aritmie cardiache pericolose per la vita.
Correggere eventuali disturbi elettrolitici prima di usare la flecainide. L’ipopotassiemia o l’iperpotassiemia possono influire sugli effetti degli agenti antiaritmici di classe 1. L’ipopotassiemia può insorgere in pazienti che fanno uso di diuretici, corticosteroidi o lassativi.
Poichè l’eliminazione della flecainide dal plasma può essere marcatamente più lenta nei pazienti con significativa compromissione epatica, la flecainide non deve essere usata in questi pazienti a meno che i potenziali benefici superino chiaramente i rischi.
Usare la flecainide con cautela nei pazienti con compromessa funzione renale (clearance della creatinina ≤ 35 ml/min/1.73 m²) ed effettuare frequenti monitoraggi terapeutici del farmaco. In queste circostanze si raccomanda fortemente il monitoraggio dei livelli plasmatici.
La flecainide è nota per aumentare la soglia di ritmo endocardiale, ossia ridurre la sensibilità del ritmo endocardiale. Questo effetto è reversibile e più marcato sulla soglia di ritmo acuta che su quella cronica. La flecainide deve essere quindi usata con cautela in tutti i pazienti con pacemaker permanente o elettrodi provvisori e non deve essere somministrata a pazienti con pacemaker a bassa soglia o non programmabili, fino a che non sia possibile ripristinare il ritmo.
Generalmente, è sufficiente raddoppiare l’ampiezza della pulsazione o il voltaggio per ristabilire la cattura, ma può essere difficile ottenere soglie ventricolari inferiori a 1 Volt in occasione dell’impianto iniziale in presenza della flecainide.
Il minor effetto inotropo negativo della flecainide può assumere importanza nei pazienti predisposti ad insufficienza cardiaca. Si sono incontrate difficoltà nella defibrillazione di alcuni pazienti. Questi pazienti hanno solitamente riferito una malattia cardiaca preesistente con allargamento del muscolo cardiaco, una storia di infarto del miocardio, una malattia cardiaca arteriosclerotica e un’insufficienza cardiaca.
Usare la flecainide con cautela nei pazieni con insorgenza acuta di fibrillazione atriale successiva ad intervento chirurgico sul cuore.
È stato dimostrato che la flecainide aumenta il rischio di mortalità nei pazienti con infarto post-miocardico e aritmia ventricolare asintomatica.
È stata riferita un’accelerazione della velocità ventricolare della fibrillazione atriale in caso di insuccesso terapeutico.
La flecainide ha un effetto selettivo che aumenta il periodo refrattario del corso anterogrado e specialmente retrogrado. Questi effetti si riflettono nell’ECG con un prolungamento dell’intervallo QTc nella maggior parte dei pazienti; di conseguenza c’è un piccolo effetto sull’intervallo JT. Tuttavia, sono stati riferiti prolungamenti dell’intervallo JT fino al 4%. Questo effetto è comunque meno marcato rispetto a quello osservato con i farmaci antiaritmici di classe 1a.
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La flecainide è metabolizzata in larga misura dal citocromo P450 CYP2D6 e il concomitante uso di medicinali che inibiscono questo isoenzima può comportare una diminuita eliminazione ed un aumento di concentrazione di flecainide nel plasma. I medicinali che inducono il citocromo P450 possono comportare un diminuita concentrazione di flecainide nel plasma.
La flecainide può aumentare i livelli plasmatici di digossina di circa il 15%, cosa di improbabile significatività clinica per i pazienti i cui livelli plasmatici sono compresi nell’intervallo terapeutico.
Si raccomanda di misurare i livelli plasmatici di digossina, nei pazienti sottoposti a trattamento con digitale, non meno di 6 ore dopo ogni somministrazione di digossina, prima o dopo la somministrazione della flecainide.
Si deve riconoscere la possibilità di effetti inotropi negativi aggiuntivi dei betabloccanti e di altri agenti ad azione depressiva sul cuore, in caso di somministrazione di flecainide.
Dati limitati di pazienti sottoposti a trattamento con noti induttori enzimatici (fenitoina, fenobarbitale, carbamazepina) indicano solo un aumento del 30% della velocità di eliminazione della flecainide.
Aumentati livelli plasmatici ed un aumento dell’emivita di flecainide sono stati osservati in soggetti sani che hanno ricevuto cimetidina per una settimana (1 g/die).
Quando la flecainide viene somministrata in presenza di amiodarone, la dose usuale deve essere dimezzata ed il paziente deve essere strettamente monitorato per eventi avversi. Poiché cimetidina ed amiodarone sono forti inibitori dell’enzima (CYP2D6) che metabolizza la flecainide in queste circostanze si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici.
Altre possibili interazioni medicinali con flecainide:
• paroxetina, fluoxetina ed altri antidepressivi che inibiscono il CYP2D6 e che quindi possono aumentare i livelli di flecainide nel plasma;
• astemizolo e terfenadina (antiistaminici) aumentano il rischio di aritmie;
• chinina e alofantrina (antimalarici);
• la flecainide non deve essere utilizzata in combinazione con calcio antagonisti come verapamil;
• la chinidina (antiartimico di classe I) aumenta la concentrazione di flecainide inibendo il CYP2D6 e non deve quindi essere co-prescritta (vedere sezione 4.3);
• ritonavir, lopinavir e indinavir (antivirali) possono aumentare la concentrazione di flecainide nel plasma;
• diuretici, ad esempio tiazidi e diuretici dell’ansa (bumetamide);
• la terbinafina è nota essere un inibitore del CYP2D6;
• bupropione (farmaco anti-fumo).
L’uso combinato di questi medicinali deve essere evitato quando possibile, altrimenti i pazienti devono essere strettamente monitorati e la dose di flecainide deve essere ridotta se necessario.
Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di flecainide acetato in gravidanza.
Studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva in un particolare ceppo di conigli (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il potenziale rischio per l’uomo.
I dati hanno dimostrato che flecainide acetato attraversa la placenta in pazienti che assumono la flecainide durante la gravidanza. Flecainide acetato non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario. Qualora la flecainide venisse usata in gravidanza monitorare i livelli plasmatici di flecainide nella madre per l’intera durata della gestazione.
La flecainide acetato viene escreta nel latte materno umano e appare in concentrazioni che riflettono quelle del sangue materno. Non allattare al seno in corso di trattamento con flecainide.
Flecainide acetato influisce moderatamente sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. La capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari può essere influenzata da reazioni avverse come capogiri e disturbi visivi.
Come altri antiaritmici, la flecainide può indurre aritmia.
Le aritmie preesistenti possono peggiorare o ne possono insorgere di nuove. Il rischio di effetti pro-aritmici è più probabile in pazienti con cardiopatia strutturale e/o compromissione ventricolare sinistra significativa.
Gli eventi avversi cardiovascolari più comuni sono stati blocco AV di secondo e terzo grado, bradicardia, insufficienza cardiaca, dolore toracico, infarto del miocardio, ipotensione, arresto sinusale, tachicardia (AT e VT) e palpitazioni.
I più comuni eventi avversi sono capogiri e disturbi della vista, che compaiono in circa il 15% dei pazienti trattati. Questi eventi avversi sono solitamente transitori e scompaiono continuando il trattamento o riducendo la dose del farmaco. La seguente lista di eventi avversi si basa su esperienze raccolte in studi clinici e riferite dopo la commercializzazione.
Molto comune (>1/10)
Comune (>1/100, <1/10)
Non comune (>1/1 000, <1/100)
Raro (>1/10 000, <1/1 000)
Molto raro (<1/10 000)
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: riduzione dei globuli rossi e bianchi (sono stati riferite solo lievi alterazioni).
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro: un piccolo numero di casi di aumento degli anticorpi anti-nucleo con o senza coinvolgimento infiammatorio sistemico.
Disturbi psichiatrici
Comune: depressione, ansia, disturbi del sonno.
Non comune: confusione, allucinazioni, amnesia.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: stordimento, capogiri e sensazione di testa vuota, solitamente transitori.
Comune: parestesia, atassia, discinesia, ipoestesia, aumento della sudorazione, sincope, tinnito, tremore, vertigini, vampate, sonnolenza.
Non comune: neuropatia periferica, convulsioni.
Patologie dell’occhio
Molto comune: disturbi visivi, quali visione offuscata e difficoltà di accomodazione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto comune: dispnea.
Non comune: polmonite.
Patologie gastrointestinali
Comune: nausea, vomito, stipsi, dolore addominale, anoressia, diarrea, dispepsia.
Non comune: flatulenza.
Patologie epatobiliari
Raro: innalzamento degli enzimi epatici, reversibile all’interruzione del trattamento.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: reazione allergica, quale eruzione cutanea, alopecia e orticaria.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: mal di testa, astenia, affaticamento, febbre, edema, malessere.
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Il sovradosaggio con flecainide è un’emergenza medica potenzialmente pericolosa per la vita. Non è noto nessun antidoto specifico. Se giustificato, possono essere adottate misure per ridurre l’assorbimento (lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo).
Non si conosce un metodo per rimuovere rapidamente la flecainide dall’organismo, ma la diuresi acida forzata può teoricamente essere d’aiuto. Non sono utili nè la dialisi nè l’emoperfusione e non sono raccomandate le iniezioni di farmaci anticolinergici. Il trattamento può comprendere una terapia con un agente inotropo, calcio per via endovenosa, assistenza circolatoria (ad esempio gonfiare un palloncino), respirazione meccanica assistita o applicazione temporanea di un pacemaker transvenoso in caso di gravi disturbi di conduzione o altra compromissione della funzione ventricolare sinistra dei pazienti.
Categoria farmacoterapeutica: antiaritmici, classe IC, flecainide
Codice ATC: C01 BC 04
La flecainide acetato è un agente aritmico di classe IC usato per il trattamento delle gravi aritmie ventricolari sintomatiche pericolose per la vita e delle gravi aritmie sopraventricolari.
Dal punto di vista elettrofisiologico, la flecainide è un composto antiaritmico del tipo anestetico locale (classe IC). È un tipo amidico di anestetico locale, strutturalmente collegato alla procainamide e all’encainide in quanto questi agenti sono anche derivati benzamidici.
La caratterizzazione della flecainide come composto di classe IC si basa su una triade di proprietà: marcata depressione del canale rapido del sodio nel cuore; lenta cinetica di inizio e fine dell’inibizione del canale del sodio (che riflette un lento legame ai canali del sodio e una lenta dissociazione dagli stessi); effetto differenziale del farmaco sulla durata del potenziale d’azione nel muscolo ventricolare rispetto alle fibre di Purkinje, non producendo alcun effetto sull’uno e riducendolo marcatamente sulle altre. L’insieme delle proprietà porta ad una marcata riduzione della velocità di conduzione nelle fibre dipendenti dalle fibre del canale veloce per la depolarizzazione ma con un modesto aumento del periodo refrattario efficace quando studiato in tessuti cardiaci isolati. Queste proprietà elettrofisiologiche della flecainide acetato possono portare ad un prolungamento dell’intervallo PR e della durata QRS all’ECG. A concentrazioni molto elevate, la flecainide esplica un lieve effetto depressivo sul canale lento nel miocardio. Ciò si accompagna con un effetto inotropo negativo.
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Assorbimento
Dopo somministrazione orale, la flecainide viene assorbita quasi completamente e non subisce un metabolismo esteso di primo passaggio. La biodisponibilità delle compresse di flecainide acetato è pari a circa il 90%.
Il range di concentrazione plasmatica terapeutica è accettato generalmente tra 200 e 1000 ng per ml. Con somministrazione per via endovenosa il tempo medio per raggiungere il picco di concentazione sierica è di 0,67 ore e la biodisponibilità media è pari al 98%, rispetto ad 1 ora e 78% per la soluzione orale e 4 ore e 81% per la compressa.
Distribuzione
Flecainide si lega per circa il 40% alle proteine plasmatiche. Flecainide attraversa la placenta e viene escreta nel latte materno.
Metabolismo
Flecainide viene ampiamente metabolizzata (soggetta a polimorfismo genetico). I 2 metaboliti principali sono m-O-flecainide dealchilata e m-O-lattame dealchilato di flecainide; entrambi possono presentare qualche attività. Il suo metabolismo sembra coinvolgere il citocromo P450 isoenzima CYP2D6 che dimostra polimorfismo genetico.
Escrezione
Flecainide viene escreta principalmente nelle urine, il 30% circa come farmaco immodificato ed il resto sotto forma di metaboliti. Circa il 5% viene escreto nelle feci. L’escrezione di flecainide è ridottain caso di insufficienza renale, disturbi epatici, insufficienza cardiaca e in caso di urine alcaline. L’emodialisi rimuove solo l’1% di flecainide immodificata.
Il tempo di dimezzamento per l’eliminazione plasmatica della flecainide è di circa 20 ore.
Gli unici dati preclinici importanti per il medico che prescrive il farmaco da aggiungere a quelli già inclusi negli altri paragrafi dell’RCP sono i seguenti effetti sulla riproduzione. In una razza di conigli la flecainide ha provocato teratogenicità ed embriotossicità. I dati per stabilire un margine di sicurezza per questo effetto sono insufficienti. Tuttavia, questi effetti non sono stati osservati in altre razze di conigli, ratti e topi.
Croscarmellosa sodica (E 468)
Magnesio stearato (E 470b)
Amido di mais pregelatinizzato
Amido di mais
Cellulosa microcristallina (E460)
Non pertinente.
3 anni.
Nessuna particolare precauzione per la conservazione.
Blister PVC/PVDC/Al e contenitori in polipropilene con coperchi con chiusura a scatto in polietilene.
Dimensioni delle confezioni
Blister: 20, 28, 30, 50, 56, 60, 84, 90, 100, 112, 120, 168 e 180 compresse
Contenitore: 100, 250, 500 e 1000 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Sandoz S.p.A.
Largo U. Boccioni, 1
21040 Origgio
AIC n. 037415015/M - 100 mg compresse 20 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415027/M - 100 mg compresse 28 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415039/M - 100 mg compresse 30 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415041/M - 100 mg compresse 50 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415054/M - 100 mg compresse 56 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415066/M - 100 mg compresse 60 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415078/M - 100 mg compresse 84 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415080/M - 100 mg compresse 90 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415092/M - 100 mg compresse 100 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415104/M - 100 mg compresse 112 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415116/M - 100 mg compresse 120 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415128/M - 100 mg compresse 168 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415130/M - 100 mg compresse 180 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037415142/M - 100 mg compresse 100 compresse in contenitore PP
AIC n. 037415155/M - 100 mg compresse 250 compresse in contenitore PP
AIC n. 037415167/M - 100 mg compresse 500 compresse in contenitore PP
AIC n. 037415179/M - 100 mg compresse 1000 compresse in contenitore PP
Agosto 2007
Aprile 2010