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FLEXBUMIN 200 G/L SOLUZIONE PER INFUSIONE
Flexbumin è una soluzione contenente 200 g/l (20%) di proteina totale di cui almeno il 95% è composta da albumina umana.
Una sacca da 100 ml contiene 20 g di albumina umana.
Una sacca da 50 ml contiene 10 g di albumina umana.
La soluzione è iperoncotica e contiene 130 – 160 mmol/l di sodio totale.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione per infusione.
Un liquido trasparente, leggermente viscoso; quasi incolore, di colore giallo, ambra o verde.
Ripristino e mantenimento del volume del sangue in circolo laddove sia stato dimostrato un deficit di volume e sia indicato l’uso di un colloide.
La scelta dell’albumina piuttosto che di un colloide artificiale dipenderà dalla situazione clinica del singolo paziente, sulla base di raccomandazioni ufficiali.
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La concentrazione del preparato a base di albumina, la dose e la velocità di infusione devono essere regolati in base alle esigenze di ogni singolo paziente.
Posologia
La dose necessaria dipende dal peso del paziente, dalla gravità del trauma o della malattia e da continue perdite di liquidi e di proteine. Al fine di determinare la dose necessaria occorre attuare misure di adeguatezza del volume in circolo piuttosto che dei livelli di albumina nel plasma.
Nel caso in cui sia necessario somministrare albumina umana, occorre effettuare un regolare monitoraggio della performance emodinamica; ciò può includere:
• pressione arteriosa e battito cardiaco
• pressione venosa centrale
• pressione di incuneamento dell’arteria polmonare (pressione PCW)
• produzione di urina
• concentrazione elettrolitica
• ematocrito/emoglobina
• segni clinici di insufficienza cardiaca/respiratoria (es. dispnea)
• segni clinici dell’aumento della pressione intracranica (es. cefalea)
Modo di somministrazione
Flexbumin 200 g/l può essere somministrata direttamente per via endovenosa, oppure può essere diluita in una soluzione isotonica (es. glucosio al 5% o sodio cloruro allo 0,9 %).
La velocità di infusione deve essere regolata in base alle singole circostanze e all’indicazione d’uso.
Nella plasmaferesi la velocità di infusione deve essere regolata sulla velocità di prelievo.
Ipersensibilità verso i preparati a base di albumina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
In caso di sospetta reazione allergica o anafilattica è necessario interrompere immediatamente l’iniezione. In caso di shock è necessario far ricorso al trattamento medico standard dello shock.
L’albumina deve essere utilizzata con cautela in condizioni nelle quali l’ipervolemia e le sue conseguenze o l’emodiluizione potrebbero rappresentare un particolare rischio per il paziente.
Esempi di tali condizioni sono:
• Insufficienza cardiaca scompensata
• Ipertensione
• Varici esofagee
• Edema polmonare
• Diatesi emorragica
• Anemia grave
• Anuria renale e post-renale
L’effetto colloido-osmotico dell’albumina umana 200 g/l o 250 g/l è all’incirca quattro volte quello del plasma. Pertanto, in caso di somministrazione di albumina concentrata, è necessario assicurare un’adeguata idratazione del paziente. I pazienti devono essere accuratamente monitorati al fine di evitare un sovraccarico circolatorio e un’iperidratazione.
Le soluzioni di albumina umana 200 g/l – 250 g/l contengono quantità relativamente basse di elettroliti in confronto alle soluzioni di albumina umana 40 – 50 g/l. In caso di somministrazione di albumina, è necessario monitorare lo stato elettrolitico del paziente (vedere paragrafo 4.2 Posologia) e intraprendere le azioni necessarie per ripristinare o mantenere l’equilibrio elettrolitico.
Le soluzioni a base di albumina non devono essere diluite con acqua per preparazioni iniettabili perché possono causare emolisi nei riceventi.
Nel caso in cui sia necessario sostituire quantità relativamente elevate, occorre effettuare il controllo della coagulazione e dell’ematocrito. E’ necessario prestare attenzione al fine di assicurare un’adeguata sostituzione di altri componenti del sangue (fattori della coagulazione, elettroliti, piastrine ed eritrociti).
Se la dose e la velocità di infusione non sono adattati alla situazione circolatoria del paziente può insorgere ipervolemia. Ai primi segni clinici di sovraccarico cardiovascolare (cefalea, dispnea, congestione della vena giugulare), o aumento della pressione del sangue, rialzo della pressione venosa centrale e edema polmonare, l’infusione deve essere interrotta immediatamente.
Le misure standard per prevenire infezioni dovute all’uso di prodotti medicinali a base di sangue o plasma di origine umana includono la selezione dei donatori, lo screening di singole donazioni e dei pool di plasma per la ricerca di specifici marker infettivi e l’inclusione di efficaci fasi produttive per l’inattivazione/rimozione virale. Ciononostante, con la somministrazione di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma di origine umana, non è possibile escludere totalmente la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò vale anche per i virus sconosciuti o emergenti e altri patogeni.
Non esistono segnalazioni convalidate di trasmissioni virali con albumina preparata secondo le specifiche della Farmacopea Europea in base a processi prestabiliti.
Ogni volta che Flexbumin 200 g/l viene somministrata ad un paziente, si raccomanda fortemente di annotare il nome ed il numero di lotto del prodotto al fine di mantenere un collegamento fra il paziente e il lotto del prodotto.
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Non si conoscono specifiche interazioni dell’albumina umana con altri prodotti medicinali.
La sicurezza di Flexbumin 200 g/l per l’uso in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati. Tuttavia, l’esperienza clinica con albumina suggerisce che non si prevedono effetti dannosi nel corso della gravidanza, nè sul feto e sul neonato.
Non sono stati effettuati studi riproduttivi su animali con Flexbumin 200 g/l.
Gli studi sperimentali su modelli animali sono insufficienti per valutare la sicurezza nei confronti della riproduzione, dello sviluppo embrionale o del feto, del decorso della gestazione e dello sviluppo peri- e post-natale.
Tuttavia l’albumina umana è un normale costituente del sangue umano.
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari.
La frequenza degli effetti indesiderati è stata valutata usando i seguenti criteri: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili).
| Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Molto raro |
Disturbi del sistema immunitario | | | | | shock anafilattico |
Patologie gastrointestinali | | | | nausea | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | | | rossore, eruzione cutanea | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | | | febbre | |
In caso di reazioni gravi, l’infusione deve essere interrotta e deve essere applicato un trattamento appropriato.
Durante la sorveglianza post-marketing sono stati riportati i seguenti eventi avversi. Questi eventi sono elencati secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA ed inoltre secondo i Preferred Term in ordine di gravità.
Disturbi del sistema immunitario: reazioni anafilattiche, ipersensibilità/reazioni allergiche
Patologie del sistema nervoso: cefalea
Patologie cardiache: tachicardia
Patologie vascolari: ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea
Patologie gastrointestinali: vomito, disgeusia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria, prurito
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: brividi
Non sono disponibili dati su reazioni avverse provenienti da studi clinici controllati condotti con albumina (umana).
Relativamente alla sicurezza nei confronti degli agenti trasmissibili, vedere al punto 4.4.
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Possono verificarsi casi di ipervolemia qualora la dose e la velocità di infusione siano troppo elevati. Alla comparsa dei primi segni clinici di sovraccarico cardiovascolare (cefalea, dispnea, congestione della vena giugulare) o di aumento della pressione del sangue, di rialzo della pressione venosa centrale, e di edema polmonare, è necessario interrompere immediatamente l’infusione e monitorare accuratamente i parametri emodinamici del paziente.
Gruppo farmacoterapeutico: succedanei del sangue e frazioni proteiche plasmatiche.
Codice ATC: B05AA01.
L’albumina umana rappresenta quantitativamente oltre la metà delle proteine totali nel plasma e circa il 10% dell’attività della sintesi proteica del fegato.
Dati fisico-chimici: l’albumina umana 200 g/l o 250 g/l ha un effetto iperoncotico.
Le funzioni fisiologiche più importanti dell’albumina sono determinate dal suo contributo alla pressione oncotica del sangue ed alla sua funzione di trasporto. L’albumina stabilizza il volume di sangue in circolo e trasporta ormoni, enzimi, prodotti medicinali e tossine.
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In condizioni normali la riserva di albumina scambiabile totale è di 4 – 5 g/kg peso corporeo, di cui il 40-45% è presente a livello intravascolare ed il 55-60% nello spazio extravascolare. Un aumento della permeabilità capillare causa l’alterazione della cinetica dell’albumina ed un’anormale distribuzione può verificarsi ad esempio in caso di gravi ustioni o di shock settico.
In condizioni normali l’emivita media dell’albumina è di circa 19 giorni. L’equilibrio fra la sintesi e il metabolismo viene in genere raggiunto con meccanismo di regolazione a feedback. L’eliminazione è perlopiù intracellulare ed è dovuta alle proteasi dei lisosomi.
Nei soggetti sani, meno del 10% dell’albumina infusa lascia il compartimento intravascolare nelle prime due ore dopo l’infusione. L’effetto sul volume plasmatico varia in maniera considerevole da individuo a individuo. In alcuni pazienti il volume plasmatico può rimanere aumentato per qualche ora. Tuttavia nei pazienti con patologie critiche l’albumina può uscire dallo spazio vascolare in quantità elevate ad una velocità imprevedibile.
L’albumina umana è un normale costituente del plasma umano e agisce come l’albumina fisiologica.
Negli animali il test di tossicità a dose singola ha una scarsa rilevanza e non permette di valutare le dosi tossiche o letali o un rapporto dose-effetto.
Non è possibile effettuare il test di tossicità con dosi ripetute a causa dello sviluppo di anticorpi verso le proteine eterologhe in modelli animali.
Ad oggi l’albumina umana non risulta associata a tossicità embrio-fetale, né a potenziale oncogeno o mutageno.
Non sono stati osservati segni di tossicità acuta in modelli animali.
Sodio cloruro 4,3 g/l
Sodio caprilato 2,7 g/l
Sodio acetiltriptofanato 4,3 g/l
Acqua per preparazioni iniettabili
Quantità totale di ioni sodio 130 – 160 mmol/l
L’albumina umana non deve essere miscelata con altri prodotti medicinali (eccetto quelli menzionati al paragrafo 6.6), con sangue intero e globuli rossi impaccati. Inoltre, l’albumina umana non deve essere miscelata con proteine idrolizzate (per esempio in nutrizione parenterale) o soluzioni contenenti alcool in quanto queste combinazioni possono causare la precipitazione delle proteine.
2 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Non congelare.
Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
50 o 100 ml di soluzione in sacca di polietilene, munita di porta di accesso per infusione (in polietilene)
Confezioni: 24 x 50 ml
12 x 100 ml
E’ possibile che non tutte le confezioni siano presenti sul mercato.
La soluzione può essere somministrata direttamente per via endovenosa, oppure può essere diluita in una soluzione isotonica (glucosio al 5% o sodio cloruro allo 0,9%).
Le soluzioni di albumina non devono essere diluite con acqua per preparazioni iniettabili perché potrebbero causare emolisi nei riceventi.
In caso di somministrazione di quantità elevate, il prodotto deve essere riscaldato a temperatura ambiente o corporea prima dell’uso.
Non usare soluzioni torbide o con depositi, in quanto ciò potrebbe indicare che la proteina è instabile o che la soluzione è stata contaminata.
Usare solo se il sigillo è integro. Eliminare il prodotto in caso di perdite.
Dopo l’apertura del contenitore, il contenuto deve essere utilizzato immediatamente. Il medicinale non utilizzato deve essere smaltito in conformità alla normativa locale vigente.
Baxter S.p.A.
Piazzale dell’Industria, 20
I-00144 Roma
038109017/M - "200 g/l Soluzione Per Infusione" 24 Sacche da 50 ml
038109031/M - "200 g/l Soluzione Per Infusione" 12 Sacche da 100 ml
Marzo 2008
Giugno 2010