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FOVEX 5 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE.
Ogni ml di soluzione per infusione contiene 5 mg di levofloxacina (come emiidrato).
Ogni flaconcino da 50 ml di FOVEX 5 mg/ml soluzione per infusione contiene 250 mg di levofloxacina (come emiidrato).
Ogni flaconcino da 100 ml di FOVEX 5 mg/ml soluzione per infusione contiene 500 mg di levofloxacina (come emiidrato).
Eccipienti:
Ogni ml di soluzione per infusione contiene 0,15 mmol (3,51 mg) di sodio (come cloruro).
50 ml di soluzione per infusione contiene 7,63 mmol (175,50 mg) di sodio (come cloruro).
100 ml di soluzione per infusione contiene 15,26 mmol (351,00 mg) di sodio (come cloruro).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione per infusione.
Soluzione limpida, di colore giallo-verdognolo, priva di particelle visibili.
pH: 4,3-5,3; osmolarità: 287-327 mOsmol/l
Negli adulti per i quali si ritiene appropriata una terapia per via endovenosa, FOVEX soluzione per infusione è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni causate da microorganismi sensibili alla levofloxacina:
• Polmonite acquisita in comunità.
• Infezioni complicate delle vie urinarie, incluse le pielonefriti.
• Prostatite batterica cronica.
• Infezioni della pelle e dei tessuti molli.
Devono essere considerate le linee guida nazionali e/o locali sull’uso appropriato dei fluorochinoloni.
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Vie di somministrazione
Uso endovenoso.
Levofloxacina soluzione viene somministrata una o due volte al giorno come infusione endovenosa lenta. La dose dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione e dalla sensibilità del patogeno ritenuto causa dell’infezione. Normalmente è possibile passare dal trattamento endovenoso iniziale a quello orale (compresse da 250 o 500 mg di levofloxacina) dopo alcuni giorni, a seconda delle condizioni del paziente. Data la bioequivalenza delle forme parenterali e orali, può essere utilizzata la stessa dose.
Durata del trattamento
La durata del trattamento varia a seconda del decorso della malattia. Come per la terapia antibiotica in generale, la somministrazione di levofloxacina (soluzione per infusione o compresse) deve essere continuata per almeno 48-72 ore dopo la scomparsa della febbre o la dimostrazione di eradicazione batterica.
Modo di somministrazione
FOVEX soluzione per infusione deve essere somministrato esclusivamente come infusione endovenosa lenta una o due volte al giorno. Il tempo di infusione deve essere di almeno 30 minuti per 250 mg o 60 minuti per 500 mg di FOVEX soluzione per infusione (vedere paragrafo 4.4). Dopo alcuni giorni è possibile passare dal trattamento iniziale per via endovenosa a quello orale con la stessa dose, a seconda delle condizioni del paziente.
Per le incompatibilità vedere paragrafo 6.2 e per la compatibilità con altre soluzioni per infusione vedere paragrafo 6.6.
Posologia
Sono raccomandate le seguenti dosi per FOVEX Soluzione per infusione:
Dosaggio per i pazienti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina >50 ml/min)
Indicazioni | Regime posologico giornaliero (a seconda della gravità) |
Polmonite acquisita in comunità | 500 mg una o due volte al giorno |
Infezioni complicate delle vie urinarie, pielonefrite compresa | 250 mg1 una volta al giorno |
Prostatite batterica cronica | 500 mg una volta al giorno |
Infezioni cutanee e dei tessuti molli | 500 mg due volte al giorno |
1deve essere considerata l’opportunità di aumentare la dose in caso di infezione grave.
Popolazioni speciali
Funzionalità renale compromessa (clearance della creatinina ≤50 ml/min) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2)
| Regime posologico |
250 mg/24 h | 500 mg/24 h | 500 mg/12 h |
Clearance della creatinina | Prima dose: 250 mg | Prima dose: 500 mg | Prima dose: 500 mg |
50-20 ml/min | successivamente: 125 mg/24 h | successivamente: 250 mg/24 h | successivamente: 250 mg/12 h |
19-10 ml/min | successivamente: 125 mg/24 h | successivamente: 125 mg/24 h | successivamente: 125 mg/12 h |
< 10 ml/min (compresa emodialisi e DPCA)1 | successivamente: 125 mg/48 h | successivamente: 125 mg/24 h | successivamente: 125mg/24 h |
1Non sono richieste dosi aggiuntive dopo l’emodialisi o la dialisi peritoneale ambulatoriale continua (DPCA).
Funzionalità epatica compromessa
Non è necessario alcuna modifica della dose in quanto la levofloxacina non viene metabolizzata in modo significativo dal fegato e viene escreta principalmente per via renale (vedere paragrafo 5.2).
Anziani
Non è necessario alcuna modifica della dose nei pazienti anziani, se non quella imposta da considerazioni sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4 Prolungamento dell’intervallo QT).
Bambini e adolescenti
FOVEX 5 mg/ml soluzione per infusione è controindicato nei bambini e negli adolescenti nel periodo della crescita (fino all’età di 18 anni; vedere paragrafo 4.3).
FOVEX soluzione per infusione non deve essere somministrato:
• a pazienti ipersensibili alla levofloxacina o a qualsiasi altro chinolone o ad uno qualsiasi degli eccipienti,
• a pazienti epilettici,
• a pazienti con anamnesi di affezioni tendinee correlate alla somministrazione di fluorochinoloni,
• a bambini o agli adolescenti nel periodo dello sviluppo (fino all’età dei 18 anni),
• durante la gravidanza,
• durante l’allattamento.
Nei casi più gravi di polmonite pneumococcica la terapia con levofloxacina può non essere ottimale. Le infezioni nosocomiali causate da P. aeruginosa possono richiedere terapia combinata. E’ molto probabile che lo S.aureus resistente alla meticillina (MRSA) possieda una co-resistenza ai fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina. La levofloxacina quindi non è raccomandata per il trattamento di infezioni da MRSA note o sospette, a meno che risultati di laboratorio abbiano confermato la sensibilità dell’organismo alla levofloxacina (vedere paragrafo 5.1).
Tempo di infusione
Deve essere rispettata la raccomandazione relativa al tempo di infusione che non deve durare meno di 30 minuti per 250 mg o 60 minuti per 500 mg di FOVEX soluzione per infusione. E’ noto che durante l’infusione di ofloxacina possono verificarsi tachicardia e una diminuzione temporanea della pressione arteriosa. In casi rari, può verificarsi un collasso circolatorio in seguito ad un marcato calo di pressione. Se dovesse verificarsi un notevole calo di pressione durante l’infusione di levofloxacina, (l-isomero di ofloxacina), l’infusione deve essere immediatamente interrotta.
Tendinite e rottura dei tendini
La tendinite può manifestarsi raramente. Essa coinvolge più frequentemente il tendine di Achille e può portare alla sua rottura. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee è aumentato nei pazienti anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti è pertanto necessario se viene loro prescritta la levofloxacina. Tutti i pazienti devono consultare il proprio medico se accusano sintomi di tendinite. Se si sospetta una tendinite, il trattamento con la levofloxacina deve essere immediatamente interrotto e devono essere adottate misure specifiche per il tendine colpito (es. immobilizzazione).
Malattia da Clostridium difficile
La diarrea, particolarmente se grave, persistente e/o emorragica, durante o dopo il trattamento con FOVEX soluzione per infusione, può essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile, la cui forma più grave è la colite pseudomembranosa. Se si sospetta colite pseudomembranosa, la terapia con FOVEX soluzione per infusione deve essere interrotta immediatamente e i pazienti devono essere trattati subito con misure di supporto ± terapia specifica (es. vancomicina orale). In questa situazione clinica i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati.
Pazienti predisposti agli attacchi epilettici
FOVEX soluzione per infusione è controindicato nei pazienti con anamnesi di epilessia e, come per altri chinoloni, deve essere utilizzato con estrema cautela nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, come i pazienti con lesioni preesistenti del sistema nervoso centrale, in trattamento concomitante con fenbufene e farmaci antiinfiammatori non steroidei simili o medicinali come la teofillina che abbassano la soglia convulsiva cerebrale, (vedere paragrafo 4.5). In caso di convulsioni, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto.
Pazienti con carenza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi
I pazienti con difetti latenti o accertati dell’attività della glucosio-6-fosfato deidrogenasi possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici chinolonici e quindi la levofloxacina deve essere utilizzata con cautela.
Pazienti con compromissione renale
Poiché la levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, la dose di FOVEX soluzione per infusione deve essere adattata nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2).
Reazioni di ipersensibilità
La levofloxacina può causare reazioni di ipersensibilità gravi, potenzialmente fatali (es. angioedema fino a shock anafilattico), occasionalmente dopo la dose iniziale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono immediatamente sospendere il trattamento e contattare il proprio medico o un medico di pronto soccorso, che adotterà opportune misure di emergenza.
Ipoglicemia
Come per tutti i chinoloni, è stata segnalata ipoglicemia, solitamente in pazienti diabetici che sono in trattamento concomitante con ipoglicemizzanti orali (es. glibenclamide) o con insulina. Si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia in questi pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.8).
Prevenzione della fotosensibilizzazione
Sebbene la fotosensibilizzazione sia molto rara, durante la terapia con levofloxacina si raccomanda ai pazienti di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali (es. lampada solare, solarium) al fine di evitare la fotosensibilizzazione.
Pazienti trattati con antagonisti della Vitamina K
A causa di un possibile incremento dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o del sanguinamento nei pazienti trattati con FOVEX soluzione per infusione in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin), i test di coagulazione devono essere monitorati quando questi medicinali vengono somministrati in modo concomitante (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni psicotiche
Nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite a pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica.
Prolungamento dell’intervallo QT
Occorre cautela nell’utilizzare i fluorochinoloni, compresa la levofloxacina, nei pazienti con noti fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT quali, ad esempio:
- sindrome del QT lungo congenita
- uso concomitante di medicinali noti per prolungare l’intervallo QT (es. antiaritmici di Classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi)
- squilibrio elettrolitico non compensato (es. ipokaliemia, ipomagnesiemia)
- anziani
- malattie cardiache (es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia) (vedere paragrafi 4.2, 4.5, 4.8 e 4.9).
Neuropatia periferica
Nei pazienti che assumono fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, è stata segnalata neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, che può insorgere rapidamente. Se il paziente presenta sintomi da neuropatia, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto per prevenire lo sviluppo di una situazione irreversibile.
Oppiacei
Nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine può dare risultati falsopositivi. Per confermare la positività agli oppiacei può essere necessario eseguire l’analisi con un metodo più specifico.
Patologie epatobiliari
Con levofloxacina sono stati descritti casi di necrosi epatica con eventuale insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti con gravi malattie preesistenti, ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento e di contattare il loro medico nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di sofferenza epatica, quali anoressia, ittero, urine scure, prurito o addome sensibile alla palpazione.
Miastenia grave
La levofloxacina può esacerbare i sintomi della miastenia gravis, il che può portate a debolezza dei muscoli respiratori che mette a rischio la vita. Non appena si manifestano segni di difficoltà respiratoria devono essere adottate adeguate contromisure. Questo medicinale contiene 15,2 mmol (350 mg) di sodio per 100 ml di soluzione. Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che seguono una dieta iposodica e nei casi in cui è necessaria una riduzione dei fluidi. Vedere il paragrafo 2 per i contenuti di sodio in ciascuna confezione.
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Effetti di altri medicinali su levofloxacina
Teofillina, fenbufene o farmaci antiinfiammatori non steroidei analoghi
In uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra la levofloxacina e la teofillina. Tuttavia, una marcata riduzione della soglia convulsiva può verificarsi quando i chinoloni si somministrano in concomitanza con teofillina, farmaci antiinfiammatori non steroidei o altri agenti che abbassano tale soglia. In presenza di fenbufene le concentrazioni di levofloxacina sono risultate di circa il 13% più elevate rispetto a quando il farmaco viene somministrato da solo.
Probenecid e cimetidina
Il probenecid e la cimetidina hanno avuto un effetto statisticamente significativo sull’eliminazione della levofloxacina. La clearance renale di levofloxacina è stata ridotta dalla cimetidina (24%) e dal probenecid (34%), in quanto entrambi i medicinali sono capaci di bloccare la secrezione tubulare renale di levofloxacina. Tuttavia, alle dosi utilizzate nello studio, è improbabile che le differenze statisticamente significative a livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Soprattutto nei pazienti con compromissione renale, si richiede cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con medicinali che influenzano la secrezione tubolare renale come probenecid e cimetidina.
Altre informazioni rilevanti
Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la farmacocinetica della levofloxacina non viene modificata in modo clinicamente rilevante quando la levofloxacina viene somministrata insieme ai seguenti medicinali: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide, ranitidina, warfarin.
Effetto di levofloxacina su altri medicinali
Ciclosporina
L’emivita della ciclosporina risulta aumentata del 33% quando somministrata con levofloxacina.
Antagonisti della vitamina K
Incremento dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, anche gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i test di coagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali noti per prolungare l’intervallo QT
La levofloxacina, come altri fluorochinoloni, deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che assumono medicinali che notoriamente prolungano l’intervallo QT (es. antiaritmici di Classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi) (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza
Gli studi di riproduzione sugli animali non hanno evidenziato specifici problemi (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, in assenza di dati nell’uomo e visto il rischio sperimentale di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell’organismo in crescita, la levofloxacina non deve essere impiegata in donne incinte (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
In assenza di dati nell’uomo e visto il rischio sperimentale di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell’organismo in crescita, FOVEX Soluzione per infusione non deve essere utilizzato nelle donne che allattano al seno (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
La levofloxacina ha una moderata influenza sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari. Alcuni effetti indesiderati (es. capogiri/vertigini, sonnolenza, disturbi visivi) possono alterare la capacità di concentrazione e di reazione del paziente, quindi possono essere rischiosi in situazioni dove tali capacità sono di particolare importanza (es. guida di un veicolo o uso di macchinari).
Le informazioni fornite di seguito sono basate sui dati di studi clinici effettuati su più di 5000 pazienti e su una vasta esperienza di post-marketing. Le frequenze sono definite mediante la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.
Infezioni ed infestazioni
Non comune: infezione micotica (e proliferazione di altri microorganismi resistenti).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: leucopenia, eosinofilia.
Raro: trombocitopenia, neutropenia.
Molto raro: agranulocitosi.
Non nota: pancitopenia, anemia emolitica.
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro: shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono talvolta verificarsi anche dopo la prima dose.
Non nota: ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: anoressia.
Molto raro: ipoglicemia, particolarmente nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi psichiatrici
Non comune: insonnia, nervosismo.
Raro: disturbi psicotici, depressione, confusione, agitazione, ansia.
Molto raro: reazioni psicotiche con comportamenti auto lesivi, compresi ideazione o atti suicidi (vedere paragrafo 4.4), allucinazioni.
Patologie del sistema nervoso
Non comune: vertigini, cefalea, sonnolenza.
Raro: convulsioni, tremori, parestesia.
Molto raro: neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, disgeusia inclusa ageusia, parosmia inclusa anosmia.
Patologie dell’occhio
Molto raro: disturbi visivi.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune: vertigini.
Molto raro: alterazioni dell’udito.
Non nota: tinnito.
Patologie cardiache
Raro: tachicardia.
Non nota: QT prolungato nell’elettrocardiogramma (vedere paragrafo 4.4 Prolungamento dell’intervallo QT e paragrafo 4.9).
Patologie vascolari
Comune: flebite.
Raro: ipotensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Raro: broncospasmo, dispnea.
Molto raro: polmonite allergica.
Patologie gastrointestinali
Comune: diarrea, nausea.
Non comune: vomito, dolori addominali, dispepsia, flatulenza, costipazione.
Raro: diarrea emorragica che in casi molto rari può essere indicativa di enterocolite inclusa la colite
pseudomembranosa.
Patologie epatobiliari
Comune: aumento degli enzimi epatici (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT).
Non comune: aumento della bilirubina ematica.
Molto raro: epatite.
Non nota: con levofloxacina sono stati riportati casi di ittero e gravi lesioni epatiche, inclusi casi di insufficienza epatica acuta, essenzialmente nei pazienti con gravi malattie preesistenti (vedere paragrafo 4.4).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: rash, prurito.
Raro: orticaria.
Molto raro: edema angioneurotico, reazioni di fotosensibilità.
Non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, iperidrosi. Le reazioni mucocutanee possono talvolta verificarsi anche dopo la prima dose.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Raro: disturbi ai tendini (vedere paragrafo 4.4), compresa tendinite (es. tendine d’Achille), artralgia, mialgia.
Molto raro: rottura del tendine (vedere paragrafo 4.4). Tale effetto indesiderato può verificarsi entro 48 ore dall’inizio del trattamento ed essere bilaterale, indebolimento muscolare che può essere di particolare importanza nei pazienti affetti da miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4).
Non nota: rabdomiolisi.
Patologie renali e urinarie
Non comune: aumento della creatinina ematica.
Molto raro: insufficienza renale acuta (es. dovuta a nefrite interstiziale).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: reazione del sito d’infusione.
Non comune: astenia.
Molto raro: piressia.
Non nota: dolori (compresi dolori alla schiena, al torace e alle estremità).
Altri effetti indesiderati associati alla somministrazione di fluorochinoloni includono:
• sintomi extrapiramidali e altri disturbi della coordinazione muscolare,
• vasculite da ipersensibilità,
• attacchi di porfiria in pazienti con porfiria.
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In accordo con gli studi di tossicità negli animali o con gli studi di farmacologia clinica condotti con dosi sovraterapeutiche, i sintomi più importanti previsti in seguito a sovradosaggio acuto di FOVEX Soluzione per infusione sono quelli a carico del sistema nervoso centrale quali confusione, capogiri, compromissione della coscienza, attacchi convulsivi, prolungamento dell’intervallo QT, così come reazioni gastrointestinali quali nausea ed erosioni delle mucose. In caso di sovradosaggio, si deve praticare il trattamento sintomatico. Deve essere monitorato l’ECG per il rischio di prolungamento dell’intervallo QT. Per proteggere la mucosa gastrica si possono usare degli antiacidi. L’emodialisi, compresa la dialisi peritoneale e la DPCA, non sono efficaci nel rimuovere la levofloxacina dall’organismo. Non sono noti antidoti specifici.
Categoria farmacoterapeutica: antibatterici chinolonici, fluorochinoloni, codice ATC: J01MA12.
La levofloxacina è un agente antibatterico sintetico della classe dei fluorochinoloni (codice ATC J01MA12) ed è l’enantiometro S (-) del racemo di ofloxacina.
Meccanismo d’azione
In quanto agente antibatterico fluorochinolonico, la levofloxacina agisce sul complesso DNA-DNA-girasi e topoisomerasi IV.
Rapporto PK/PD
Il grado di attività battericida di levofloxacina dipende dal rapporto tra massima concentrazione sierica (Cmax) o l’area sotto la curva (AUC) e la minima concentrazione inibente (MIC).
Meccanismo di resistenza
Il principale meccanismo di resistenza è dovuto ad una mutazione in gir-A. In vitro, c’è una resistenza crociata tra la levofloxacina e altri fluorochinoloni. A causa del meccanismo d’azione, non c’è generalmente resistenza crociata tra la levofloxacina e altre classi di agenti antibatterici.
Breakpoint
I valori di MIC breakpoint raccomandati dall’EUCAST (the European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing âE.“ Comitato Europeo per i Test di Sensibilità Antimicrobica) per levofloxacina, in base ai quali si distinguono gli organismi sensibili da quelli con sensibilità intermedia e quelli con sensibilità intermedia dai resistenti, sono riportati nella tabella seguente, espressi in MIC (mg/l).
Breakpoint clinici, espressi in MIC raccomandati dall’EUCAST per levofloxacina (20-06-2006):
Patogeno | Sensibile | Resistente |
Enterobacteriacee | ≤ 1 mg/l | >2 mg/l |
Pseudomonas spp. | ≤ 1 mg/l | >2 mg/l |
Acinetobacter spp. | ≤ 1 mg/l | >2 mg/l |
Staphylococcus spp. | ≤ 1 mg/l | >2 mg/l |
S. pneumoniae1 | ≤ 2 mg/l | >2 mg/l |
Streptococco A,B,C,G | ≤ 1 mg/l | >2 mg/l |
H. influenzae M. catarrhalis² | ≤ 1 mg/l | >1 mg/l |
Breakpoint non correlati alla specie³ | ≤ 1 mg/l | >2 mg/l |
1il breakpoint S/I è stato aumentato da 1,0 a 2,0 per evitare di separare la distribuzione della MIC wild- type. I breakpoint sono correlati alla terapia ad alte dosi. |
2 I ceppi con valori MIC superiori al breakpoint S/I sono molto rari o non ancora riportati. In questi casi i test di identificazione e di sensibilità antimicrobica devono essere ripetuti su ciascun ceppo isolato e, se il risultato è confermato, il ceppo isolato deve essere inviato al laboratorio di riferimento. |
3 I valori di breakpoint non-specie correlati sono stati determinati soprattutto sulla base di dati di farmacocinetica/farmacodinamica e sono indipendenti della distribuzione delle MIC di specifiche specie. Questi valori sono da utilizzare solo per la specie per le quali non è stato trovato un breakpoint specifico e non per quelle specie dove i test di sensibilità non sono raccomandati o per le quali non c’è sufficiente evidenza che le specie in questione sono un buon target (Enterococcus, Neisseria, anaerobi Gram negativi). |
Nella tabella di seguito sono riportati i MIC breakpoint raccomandati dalla CLSI (Clinical And Laboratory Standards Institute âE.“ Istituto Normativo Clinico e Laboratoriale, ex NCCLS) che distinguono i microrganismi sensibili da quelli con sensibilità intermedia e quelli con sensibilità intermedia dai resistenti, espressi come valori di MIC (mg/ml) e come aloni di inibizione su disco (diametro della zona di inibizione [mm] utilizzando un disco di levofloxacina da 5 mcg).
Breakpoint espressi in MIC e aloni di inibizione raccomandati dalla CLSI per levofloxacina (M100-S17, 2007):
Patogeno | Sensibile | Resistente |
Enterobacteriacee | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
Non Enterobacteriacee | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
Acinetobacter spp. | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
Stenotrophomonas maltophilia | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
Staphylococcus spp. | ≤ 1 mcg/ml ≥ 19mm | ≥ 4 mcg/ml ≤ 15 mm |
Enterococcus spp. | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
H. influenzae M. catarrhalis1 | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | |
Streptococcus pneumoniae | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
Streptococco beta-emolitico | ≤ 2 mcg/ml ≥ 17 mm | ≥ 8 mcg/ml ≤ 13 mm |
1 L’assenza o la rara possibilità di comparsa di ceppi resistenti preclude la definizione di categorie di risultati oltre quella dei âE.£sensibiliâE.�. Per i ceppi che danno risultati che fanno pensare a una categoria âE.£non sensibileâE.�, l’identificazione del microrganismo e i risultati del test di sensibilità antimicrobica devono essere confermati da un laboratorio di riferimento che utilizza il metodo di diluizione standard del CLSI. |
Spettro antibatterico
La prevalenza della resistenza per le specie selezionate può variare geograficamente e con il tempo e servono informazioni locali sulla resistenza particolarmente quando si trattano infezioni gravi. Ove necessario, èopportuno consultare un esperto nei casi in cui la prevalenza locale dei fenomeni di resistenza è tale da mettere in dubbio l’utilità del prodotto in almeno alcuni tipi di infezioni.
Specie comunemente sensibili |
Batteri aerobi Gram-positivi |
Staphylococcus aureus* meticillina-sensibile |
Staphylococcus saprophyticus |
Streptococchi gruppo C e G |
Streptococcus agalactiae |
Streptococcus pneumoniae* |
Streptococcus pyogenes* |
Batteri aerobi Gram-negativi |
Burkhloderia capacia$ |
Eikenella corrodens |
Haemophilus influenzae* |
Haemophilus para-influenzae* |
Klebsiella oxytoca |
Klebsiella pneumoniae* |
Moraxella catarrhalis* |
Pasteurella multocida |
Proteus vulgaris |
Providencia rettgeri |
Batteri anaerobi |
Peptostreptococcus |
Altri |
Chlamydophila pneumoniae* |
Chlamydophila psittaci |
Chlamydia trachomatis |
Legionella pneumophila* |
Mycoplasma pneumoniae* |
Mycoplasma hominis |
Ureaplasma urealyticum |
Specie per le quali la resistenza acquisita può essere un problema |
Batteri aerobi Gram-positivi |
Enterococcus faecalis* |
Staphylococcus aureus* meticillina-resistente |
Specie di stafilococchi coagulasi-negativa |
Batteri aerobi Gram-negativi |
Acinetobacter baumannii* |
Citrobacter freundii* |
Enterobacter aerogenes |
Enterobacter agglomerans |
Enterobacter cloacae* |
Escherichia coli* |
Morganella morganii* |
Proteus mirabilis* |
Providencia stuartii |
Pseudomonas aeruginosa* |
Serratia marcescens* |
Batteri anaerobi |
Bacteroides fragilis |
Bacteroides ovatus$ |
Bacteroides thetaiotamicron$ |
Bacteroides vulgatus$ |
Clostridium difficile$ |
* l’efficacia clinica è stata dimostrata nei ceppi sensibili isolati nelle indicazioni cliniche approvate.
$ sensibilità intermedia naturale
Altre informazioni
Infezioni ospedaliere causate da P. aeruginosa possono richiedere una terapia di associazione.
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Assorbimento
Somministrata per via orale, la levofloxacina è rapidamente e quasi completamente assorbita con una concentrazione al picco plasmatico che si ottiene in 1 ora. La biodisponibilità assoluta è pari al 100% circa. La farmacocinetica di levofloxacina è lineare nell’intervallo 50-600 mg. Il cibo ha poco effetto sull’assorbimento della levofloxacina.
Distribuzione
Circa il 30-40% di levofloxacina si lega alle proteine sieriche. Vi è un accumulo trascurabile, con dosi multiple di 500 mg somministrate una volta al giorno. Vi è un accumulo moderato ma prevedibile di levofloxacina dopo dosi di 500 mg due volte al giorno. Lo stato stazionario viene raggiunto in 3 giorni.
Penetrazione nei tessuti e nei liquidi dell’organismo:
Penetrazione nella mucosa bronchiale e nei liquidi degli epiteli di rivestimento (ELF)
Le massime concentrazioni di levofloxacina nella mucosa bronchiale e nei liquidi degli epiteli di rivestimento sono rispettivamente di 8,3 mg/g e 10,8 mg/ml dopo 500 mg per os. Tali concentrazioni sono raggiunte circa un’ora dopo la somministrazione.
Penetrazione nel tessuto polmonare
La massima concentrazioe di levofloxacina dopo 500 mg per os nel tessuto polmonare risulta di circa 11,3 mcg/g e viene raggiunta 4-6 ore dopo la somministrazione. La concentrazione a livello polmonare è superiore in modo consistente a quella plasmatica.
Penetrazione nel liquido di bolla
Il massimo della concentrazione di levofloxacina di circa 4 e 6,7 mg/ml nel liquido di bolla si raggiunge 2-4 ore dopo la somministrazione e dopo 3 giorni di trattamento con 500 mg una volta o due volte al giorno, rispettivamente.
Penetrazione nel liquido cerebrospinale
La levofloxacina presenta una scarsa penetrazione nel liquido cerebro-spinale.
Penetrazione nel tessuto prostatico
Dopo somministrazione orale di levofloxacina 500 mg una volta al giorno per tre giorni, la concentrazione media nel tessuto prostatico è di 8,7 mg/g, 8,2 mg/g e 2,0 mg/g dopo 2, 6 e 24 ore rispettivamente; il rapporto medio delle concentrazioni prostata/plasma è di 1,84.
Concentrazione nelle urine
Le concentrazioni medie nelle urine 8-12 ore dopo una dose singola per via orale di levofloxacina 150, 300 o 500 mg sono rispettivamente di 44 mg/l, 91 mg/l e 200 mg/l.
Metabolismo
La levofloxacina viene metabolizzata in una piccola parte nel metabolita desmetil-levofloxacina e levofloxacina N-ossido. Questi metaboliti si ritrovano pari ad un valore <5% della dose escreta nelle urine. La levofloxacina è stabile dal punto di vista stereochimico e non è soggetta ad inversione chirale.
Eliminazione
In seguito a somministrazione orale ed endovenosa, la levofloxacina viene eliminata dal plasma lentamente (t½: 6-8 ore). L’escrezione è prevalentemente renale (> 85% della dose somministrata). Poiché, non esistono differenze farmacocinetiche maggiori in seguito a somministrazione orale o endovenosa, ciò suggerisce che le vie di somministrazione, orale ed endovenosa, sono intercambiabili.
Linearità
La levofloxacina mostra una farmacocinetica lineare entro un range da 50-600 mg.
Pazienti con insufficienza renale
La farmacocinetica della levofloxacina è influenzata dalla compromissione renale. Con la diminuzione della funzionalità renale si riducono l’eliminazione e la clearance renali, mentre aumenta l’emivita di eliminazione come descritto nella seguente tabella.
Clcr [ml/min] | < 20 | 20 - 49 | 50-80 |
ClR [ml/min] | 13 | 26 | 57 |
t1/2 [h] | 35 | 27 | 9 |
Pazienti anziani
Non vi sono differenze significative nella cinetica della levofloxacina tra soggetti anziani e soggetti giovani, ad eccezione di quelle associate con variazioni nella clearance della creatinina.
Differenze tra i sessi
Analisi separate tra soggetti di sesso maschile e femminile hanno messo in evidenza delle piccole e marginali differenze nella farmacocinetica della levofloxacina. Non ci sono evidenze circa la rilevanza clinica di tali differenze.
Tossicità acuta
I valori della dose letale mediana (DL50) ottenuti nel topo e nel ratto dopo la somministrazione endovenosa di levofloxacina sono risultati compresi nell’intervallo 250-400 mg/kg; nel cane il valore DL50 è risultato pari a circa 200 mg/kg, con decesso di uno dei due animali che hanno ricevuto tale dose.
Tossicità a dosi ripetute
Sono stati condotti studi della durata di un mese con somministrazione endovenosa nel ratto (20, 60, 180 mg/kg/giorno) e nella scimmia (10, 25, 63 mg/kg/giorno) ed è stato condotto uno studio di tre mesi nel ratto (10, 30, 90 mg/kg/giorno).
Negli studi sul ratto, i NOEL (No Observed Adverse Effect Levels-concentrazioni massime che non producono effetti avversi) stati calcolati pari a 20 e 30 mg/kg/die rispettivamente nello studio di un mese e di tre mesi. Sono stati osservati depositi cristallini in entrambi gli studi per dosi pari o superiori a 20 mg/kg/giorno. Alte dosi (180 mg/kg/giorno per 1 mese o 30 mg/kg/giorno e oltre per 3 mesi) hanno una lieve diminuzione del consumo di cibo e del peso corporeo. Gli esami ematologici hanno mostrato una riduzione degli eritrociti ed un incremento dei leucociti e dei reticolociti alla fine dello studio di 1 mese, ma non alla fine dello studio di 3 mesi. Nello studio sulla scimmia, il NOEL è stato calcolato pari a 63 mg/kg/giorno con solo una riduzione lieve del consumo di cibo e di acqua a tale dose.
Tossicità riproduttiva
Levofloxacina non ha causato alcuna compromissione della fertilità o della capacità riproduttiva nel ratto a dosi fino a 360 mg/kg/giorno per via orale o a dosi fino a 100 mg/kg/giorno per via endovenosa. La levofloxacina non si è dimostrata teratogena nel ratto a dosi fino a 810 mg/kg/giorno per via orale, né a dosi fino a 160 mg/kg/giorno per via endovenosa. Non è stata osservata alcuna teratogenicità nel coniglio a dosi fino a 50 mg/kg/giorno per via orale né a dosi fino a 25 mg/kg/giorno per via endovenosa. La levofloxacina non ha effetti sulla fertilità e ed il solo effetto sul feto è stato il ritardo della maturazione come risultato della tossicità materna.
Genotossicità
La levofloxacina non ha indotto mutazioni geniche sulle cellule batteriche o di mammifero ma ha indotto aberrazioni cromosomiche in vitro sulle cellule di polmone di criceto cinese (CHL) a dosi di 100 mcg/ml e oltre, in assenza di attivazione metabolica. Test in vivo (micronucleo, scambio tra cromatidi fratelli, sintesi del DNA non programmato, test letale dominante) non evidenziano alcun potenziale genotossico.
Potenziale fototossico
Studi sul topo dopo somministrazione orale o endovenosa hanno evidenziato un’attività fototossica della levofloxacina solo a dosi molto elevate. La levofloxacina non mostra potenziale attività genotossica nei test di fotomutagenesi mentre riduce lo sviluppo dei tumori nei test di fotocarcinogenesi.
Potenziale carcinogeno
Nessuna indicazione su una potenziale carcinogenicità è stata osservata in uno studio di due anni nel ratto con somministrazione di levofloxacina nella dieta (0, 10, 30 e 100 mg/kg/giorno).
Tossicità articolare
Come per altri fluorochinoloni, la levofloxacina ha evidenziato alcuni effetti sulla cartilagine (bolle e cavità) nel ratto e nel cane. Tali risultati sono stati più marcati negli animali più giovani.
Sodio cloruro
Acido cloridrico (per regolare il pH)
Acqua per preparazioni iniettabili
FOVEX 5 mg/ml soluzione per infusione non deve essere mescolato con eparina o soluzioni alcaline (es. sodio bicarbonato).
Questo medicinale non deve essere mescolato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Periodo di validità a confezionamento integro: 3 anni
Periodo di validità dopo estrazione dalla confezione
esterna:
72 ore (in condizioni di luce interna).
Periodo di validità dopo la perforazione del tappo di
gomma:
Uso immediato (vedere paragrafo 6.6).
Dopo la prima apertura:
Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se il medicinale non viene utilizzato immediatamente, l’utilizzatore è responsabile dei tempi e delle condizioni di conservazione durante l’uso.
Conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce.
Flaconcino in vetro di tipo 1 da 50 ml, chiusa con tappo di gomma e cappuccio a scatto. Ogni flaconcino contiene 50 ml di soluzione per infusione. Le confezioni disponibili sono da 1 e 5 flaconcini.
Flaconcino in vetro di tipo 1 da 100 ml, chiusa con tappo di gomma e coperchio ad incastro. Ogni flaconcino contiene 100 ml di soluzione per infusione. Le confezioni disponibili sono da 1, 5 e 20 flaconcini.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Esclusivamente monouso.
Il prodotto deve essere sottoposto a controllo visivo per la presenza di particelle e scolorimento prima della somministrazione. Si può utilizzare la soluzione esclusivamente se limpida, di colore giallo-verdognolo e priva di particelle.
FOVEX soluzione per infusione deve essere somministrata immediatamente (entro 3 ore) dopo aver perforato il tappo in gomma al fine di prevenire una contaminazione batterica. Non è necessaria alcuna protezione dalla luce durante l’infusione.
Miscela con altre soluzioni per infusione:
FOVEX soluzione per infusione è compatibile con le seguenti soluzioni per infusione:
Soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%).
Destrosio iniettabile 50 mg/ml (5%).
Destrosio 25 mg/ml (2,5%) in soluzione Ringer.
Soluzioni combinate per nutrizione parenterale (aminoacidi, carboidrati, elettroliti).
Vedere paragrafo 6.2 per le incompatibilità.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Teva Italia S.r.l. âE.“ Via Messina, 38 - 20154 Milano
A.I.C. n. 040260010/M - "5 mg/ml Soluzione Per Infusione" 50 ml 1 Flaconcino In Vetro
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10 giugno 2011
Maggio 2011