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FRAURS
Una capsula da 50 mg contiene:
Principio attivo:
Acido ursodesossicolico mg 50
Eccipienti:
Amido di mais mg 6
Magnesio stearato mg 2
Silice colloidale mg 2
Una capsula da 150 mg contiene:
Principio attivo:
Acido ursodesossicolico mg 150
Eccipienti:
Amido di mais mg 22
Magnesio stearato mg 1,5
Silice colloidale mg 2
Una capsula da 300 mg contiene:
Principio attivo:
Acido ursodesossicolico mg 300
Eccipienti:
Amido di mais mg 44
Magnesio stearato mg 3
Silice colloidale mg 4
Capsule.
Alterazioni qualitative o quantitative della funzione biligenetica, comprese le forme con bile sovrasatura in colesterolo, per opporsi alla formazione di calcoli di colesterolo o per realizzare condizioni idonee allo scioglimento se sono già presenti calcoli radiotrasparenti; in particolare, calcoli colecistici in colecisti funzionante e calcoli nel coledoco residuanti o ricorrenti dopo interventi sulle vie biliari.
Dispepsie biliari.
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Nell'uso prolungato, per ridurre le caratteristiche litogene della bile, la posologia media giornaliera è di 5-10 mg/kg; nella maggior parte dei casi, la posologia giornaliera risulta compresa fra 300 e 600 mg, pari a 2-4 capsule da 150 mg al giorno, con la possibilità anche di utilizzare 1 capsula da 300 mg due volte al giorno (mattina e sera); per mantenere le condizioni idonee allo scioglimento dei calcoli già presenti, la durata del trattamento deve essere di almeno 4-6 mesi, fino a 12 o più, ininterrottamente, e deve essere proseguita per 3-4 mesi dopo la scomparsa radiologica od ecografica dei calcoli stessi. Il trattamento non deve comunque superare i due anni.
Nelle sindromi dispeptiche e nella terapia di mantenimento sono generalmente sufficienti dosi di 50 mg tre volte al giorno, sino a 150 mg due volte al giorno.
Le dosi possono essere modificate a giudizio del Medico; in particolare l'ottima tollerabilità del preparato permette di adottare anche dosi sensibilmente più elevate.
Non è previsto il trattamento di pazienti in età pediatrica.
Le assunzioni vanno effettuate preferibilmente durante o dopo i pasti.
Itteri ostruttivi ed epatopatie gravi.
Ulcera gastrica o duodenale in fase attiva.
Ipersensibilità individuale accertata verso il farmaco.
Gravidanza.
Un eventuale controllo della composizione biliare inteso a verificare l'avvenuta desaturazione in colesterolo rappresenta un importante elemento di previsione per un esito favorevole del trattamento.
Nei pazienti con coliche biliari frequenti, con infezioni biliari, con gravi alterazioni pancreatiche o con affezioni intestinali che possono alterare la circolazione entero-epatica degli acidi biliari (resezione e stomia dell'ileo, ileite regionale, etc.) è consigliabile evitare l'uso del preparato.
Nei pazienti in trattamento per la dissoluzione di calcoli biliari, è opportuno verificare l'efficacia del medicamento mediante esami colecistografici o ecografici ogni sei mesi. Un elemento di previsione, indice di un esito favorevole nel trattamento, può essere l'eventuale controllo della composizione biliare a verifica dell'avvenuta desaturazione in colesterolo. Si consigliano esami colecistografici o ecografici ogni 6 mesi come verifica dell'efficacia del prodotto su pazienti in trattamento per la dissoluzione dei calcoli biliari.
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Evitare l'associazione con sostanze che inibiscono l'assorbimento intestinale degli acidi biliari, come ad esempio la colestiramina, e con farmaci che aumentano l'eliminazione biliare del colesterolo (estrogeni, contraccettivi ormonali, alcuni ipolipemizzanti).
Evitare l'associazione con farmaci potenzialmente epatolesivi.
Il trattamento è controindicato nelle donne in stato di gravidanza.
Il trattamento nelle donne in età feconda potrà essere intrapreso tenendo presente la necessità di interromperlo in caso di gravidanza.
Non esistono dati secondo cui l'acido ursodesossicolico sia escreto nel latte materno, ma tuttavia è opportuno somministrarlo con prudenza durante l'allattamento.
Non sono stati riportati episodi di sonnolenza o di attenuazione dei riflessi.
La tollerabilità del preparato alle dosi consigliate è di norma buona.
Solo occasionalmente sono state riscontrate irregolarità dell'alvo, che generalmente scompaiono proseguendo il trattamento.
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Non sono noti casi di sovradosaggio oltre 4 grammi al giorno (dose, questa, risultata ben tollerata).
In caso di ingestione accidentale di acido ursodesossicolico in dosi altamente superiori, si suggerisce di porre in atto i normali provvedimenti consigliati nella patologia da intossicazione o di somministrare colestiramina, capace di chelare gli acidi biliari.
L'acido ursodesossicolico (UDCA) rappresenta il 7-epimero dell'acido chenodesossicolico ed è un acido biliare presente fisiologicamente nella bile umana, dove rappresenta una piccola percentuale degli acidi biliari totali. L'acido ursodesossicolico è in grado di aumentare nell'uomo la capacità solubilizzante della bile nei confronti colesterolo trasformando la bile litogena in non litogena. I meccanismi attraverso cui tale effetto si realizza sono molteplici: diminuzione della secrezione di colesterolo nella bile tramite una riduzione dell'assorbimento intestinale e della sintesi epatica del colesterolo stesso; aumento del pool complessivo degli acidi biliari favorenti la solubilizzazione micellare del colesterolo; formazione di una mesofase liquido-cristallina che permette una solubilizzazione non micellare del colesterolo superiore a quella ottenibile nella fase di equilibrio. Il trattamento con FRAURS determina quindi la formazione di bile insatura in colesterolo e più ricca di sali biliari idonei alla sua solubilizzazione, favorendo anche un regolare flusso della bile e lo svuotamento della colecisti.
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L'acido ursodesossicolico, dopo somministrazione orale, viene facilmente assorbito a livello intestinale, captato dal fegato ed escreto nella bile in forma prevalentemente glico-coniugata; entrando così nel circolo entero-epatico, esso viene parzialmente metabolizzato ad opera della flora intestinale ed i suoi metaboliti vengono eliminati per via fecale.
L'UDCA presenta i vantaggi di una ridotta formazione di litocolato, considerato epatotossico nell'animale da esperimento (nell'uomo impegna i processi di solfatazione), dell'assenza di aumento delle transaminasi sieriche, anche in corso di trattamenti a lungo termine nell'uomo.
La tossicità sperimentale dell'UDCA è generalmente molto bassa: la DL50 per via orale è risultata 10 g/kg nel ratto e, nel topo, rispettivamente 5,74 g/kg nel maschio e 6 g/kg nella femmina. Trattamenti prolungati per 28 settimane nel ratto con dosi fino a 2000 mg/kg per via orale non hanno evidenziato alcuna variazione patologica dei parametri istologici studiati. Trattamenti per un anno nel cane con dosi sino a 100 mg/kg per via orale sono stati pure ben tollerati senza alcuna reazione sfavorevole. In particolare, non sono stati evidenziati effetti epatolesivi di rilievo, effetti sfavorevoli sulla fertilità, effetti teratogeni e/o cancerogeni, lesioni della mucosa gastrica.
Amido di mais, magnesio stearato, silice colloidale, gelatina, titanio biossido.
Nessuna segnalata.
Il farmaco è stabile, se correttamente conservato, per 60 mesi.
Nessuna.
Capsule di gelatina dura in blister di alluminio/PVC
Astuccio da 40 capsule da 50 mg
Astuccio da 20 capsule da 150 mg
Astuccio da 20 capsule da 300 mg
Le assunzioni vanno effettuate preferibilmente durante o dopo i pasti.
Francia Farmaceutici Industria Farmaco Biologica S.r.l.- Via dei Pestagalli, 7 - Milano.
Astuccio da 40 capsule da 50 mg A.I.C. n° 027567015
Astuccio da 20 capsule da 150 mg A.I.C. n° 027567027
Astuccio da 20 capsule da 300 mg A.I.C. n° 027567039
29/10/1994.
Ottobre 1999.