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FULCIN
Una compressa contiene:
Fulcin
Principio attivo: griseofulvina mg 125
Eccipienti: polivinilpirrolidone; amido di mais; calcio carbossimetilcellulosa; magnesio stearato.
Fulcin 500
Principio attivo: griseofulvina mg 500
Eccipienti: polivinilpirrolidone; amido di mais; calcio carbossimetilcellulosa; magnesio stearato.
Compresse da 125 e 500 mg
Infezioni micotiche della pelle, unghie e capelli, sensibili alla griseofulvina nei casi in cui la terapia antimicotica topica si sia dimostrata inefficace.
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Adulti (compresi gli anziani): una posologia di 500 mg al giorno da somministrare in dose unica o suddivisa dopo i pasti, è indicata nella maggior parte dei casi. Nelle forme più gravi, all'inizio del trattamento si può somministrare fino ad 1 g al giorno, per poi ridurre la dose a 0,5 g quando si è ottenuta una risposta clinica:
Fulcin: 1-2 compresse da 125 mg 4 volte al giorno
Fulcin 500: 1 compressa da 500 mg 1-2 volte al giorno
Bambini: si consigliano dosi giornaliere mediamente di 10 mg/kg di peso corporeo, corrispondenti in genere a 1-2 compresse di Fulcin da assumere dopo i pasti in dose unica o suddivisa.
Durata del trattamento
La durata del trattamento dipende dal tipo di infezione e dal tempo richiesto per la normale sostituzione dei tessuti infetti. Per la completa risoluzione dell'infezione il trattamento con Fulcin deve essere combinato con misure igieniche appropriate, con particolare attenzione nei riguardi dei focolai infettivi.
Infezione della cute glabra: trattamento per circa 3-6 settimane.
Cuoio capelluto: infezioni da microsporum circa 3-6 settimane.
Infezioni non fluorescenti (per es. Trichophyton sulphureum): circa 6-12 settimane.
Onicomicosi: Per le dita della mano circa 4-6 mesi; per le dita del piede circa 12 mesi.
Porfiria: insufficienza epatica; lupus eritematoso e condizioni correlate. Ipersensibilità individuale accertata verso il prodotto.
Alte dosi di griseofulvina somministrate a ratte gravide hanno mostrato effetti tossici sul feto e dato luogo a deformità della coda. Non ci sono prove della sua sicurezza in condizioni simili nell'uomo e perciò la griseofulvina non deve essere usata in gravidanza.
Durante i trattamenti prolungati occorre effettuare controlli periodici della funzione epatica, renale ed emopoietica. Può aversi sensibilità crociata con penicillina. Poiché possono determinarsi reazioni di fotosensibilità occorre evitare, durante il trattamento, l'esposizione protratta alla luce naturale o artificiale. Nelle pazienti in trattamento con griseofulvina e contraccettivi orali sono stati segnalati sanguinamento intermestruale, amenorrea ed inefficacia della contraccezione. Pertanto, durante il trattamento e per un mese dal termine della terapia con griseofulvina è consigliabile l'adozione di metodi contraccettivi addizionali. La somministrazione di dosi elevate di griseofulvina per lungo tempo insieme al cibo ha dato luogo allo sviluppo di epatomi nel topo e di tumori tiroidei nel ratto, ma non nel criceto.
Il significato clinico di tutto ciò non è noto, tuttavia, come conseguenza, la griseofulvina non deve essere usata per la profilassi ma solo in terapia alle dosi minime efficaci.
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La griseofulvina può determinare induzione enzimatica ed interferire con la somministrazione di altri farmaci; in particolare può essere ridotta l'attività degli anticoagulanti e dei contraccettivi orali.
Con lo stesso meccanismo i barbiturici possono ridurre l'attività della griseofulvina.
I barbiturici, inoltre, possono ridurre l'efficacia della terapia interferendo con l'assorbimento gastrointestinale della griseofulvina.
La griseofulvina può causare falsi aumenti dei livelli urinari di VMA.
Gravidanza cfr. par. "Controindicazioni".
Nel latte di animali da esperimento trattati con griseofulvina sono state riscontrate solo basse concentrazioni del farmaco. Non è noto se la griseofulvina venga escreta nel latte materno. La sicurezza nei lattanti non è stata stabilita.
Il Fulcin può interferire in alcuni individui sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.
Occasionalmente, sono stati riportati casi di vertigini e di confusione con alterazione della coordinazione. È stato anche segnalato che la griseofulvina accentua gli effetti dell'alcool.
La cefalea è un frequente effetto collaterale che si manifesta durante le prime fasi della terapia e che in genere scompare senza richiedere la sospensione del trattamento. Altre frequenti reazioni secondarie sono quelle di ipersensibilità: eruzioni cutanee, orticaria, raramente edema angioneurotico. Può risultare necessario interrompere il trattamento ed adottare misure opportune.
Raramente sono anche stati riferiti, dopo o durante trattamento con griseofulvina, transitoria diminuzione dell'udito, senso di sete, parestesie delle mani e dei piedi, disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), astenia, vertigini, insonnia, confusione mentale con alterazione della coordinazione, candidiasi orale, eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica e condizioni correlate a neuropatia periferica. Occasionalmente sono stati descritti casi di proteinuria e leucopenia. La constatazione di una granulocitopenia indica la necessità di interrompere il trattamento. Nei bambini è possibile la comparsa di effetti di tipo estrogenico. La griseofulvina interferisce con il metabolismo delle porfirine e la sua somministrazione per lungo tempo può dare origine a elevata concentrazione di porfirine nelle feci e nelle emazie o può scatenare un attacco di porfiria intermittente.
Sono state segnalate reazioni di fotosensibilità associate all'impiego di griseofulvina e sono stati riferiti rari casi di aggravamento di lupus eritematoso e condizioni correlate.
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Nell'eventualità di sovradosaggio, si deve ricorrere al trattamento sintomatico.
La griseofulvina è un antibiotico derivato da una specie di Penicillium di elevata efficacia per via orale come trattamento sistemico delle infezioni dermatofitiche.
Essa svolge il suo effetto antimicotico inibendo la mitosi per distruzione del fuso mitotico e quindi arrestando la metafase della divisione cellulare.
Deposita lo strato cheratinico dell'epidermide e penetra nel follicolo pilifero, dove viene incorporata nella cheratina di recente formazione che diviene altamente resistente alle invasioni micotiche.
La griseofulvina è attiva nei confronti dei seguenti microorganismi:
M. audounii, M. canis, M. distortum, M. ferrugineum, M. fulvum, M. gypseum, E. floccusum, T. equinum, T. mentagrophytes, T. rubrum, T. schoenleinii, T. soudanense, T. tonsurans, T. verrucosum, T. violaceum.
Queste invasioni micotiche possono essere note sotto il nome di Tinea capitis, Tinea corporis, Tinea cruris, Tinea pedis, Tinea unguium, Tinea imbricata, Tinea barbae e Favus.
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Dopo somministrazione orale, la griseofulvina viene assorbita principalmente a livello duodenale. Le concentrazioni di picco plasmatico del farmaco (circa 1-2 mg/ml) vengono rilevate dopo circa 4 ore dalla somministrazione. Durante trattamento a lungo termine vengono mantenute nella pelle concentrazioni di farmaco di circa 12-25 mg/g, mentre i livelli sierici rimangono ai valori di 1-2 mg/ml. Dopo sospensione del farmaco, la griseofulvina non è determinabile dopo 2 giorni nella cute e dopo 4 giorni nel plasma. Il farmaco ha un'emivita di eliminazione di 9-24 ore e viene metabolizzato nel fegato.
Il principale metabolita, che è microbiologicamente inattivo, è il 6-dismetilgriseofulvina. I metaboliti vengono escreti principalmente per via renale, mentre la griseofulvina immodificata è escreta soprattutto nelle feci. L'eliminazione della griseofulvina avviene anche per traspirazione cutanea.
Per via orale, la tossicità acuta della griseofulvina è molto bassa: infatti il topo ha tollerato dosi orali di 50 g/kg ed il ratto 10 g/kg
Similmente, non si sono visti effetti secondari attribuibili al farmaco in animali trattati per un anno con dosi orali giornaliere eccedenti il fabbisogno terapeutico.
Nei ratti la somministrazione endovenosa di dosi molto elevate (100-200 mg/kg) produce un arresto della mitosi cellulare nel midollo e nei testicoli.
Avvertenze
Poiché la griseofulvina può accentuare gli effetti dell'alcool, è sconsigliabile assumere bevande alcooliche durante la terapia.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Fulcin -Una compressa contiene:
Eccipienti: polivinilpirrolidone; amido di mais; calcio carbossimetilcellulosa; magnesio stearato.
Fulcin 500
Eccipienti: polivinilpirrolidone; amido di mais; calcio carbossimetilcellulosa; magnesio stearato.
Non note.
Fulcin e Fulcin 500 sono stabili per 5 anni.
Nessuna.
Blister PVC bianco opaco/Al.
Fulcin :confezione da 20 compresse
Fulcin 500 :confezione da 10 compresse
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LABORATORIO FARMACEUTICO S.I.T.
Specialità Igienico Terapeutiche S.r.L.
Via Cavour, 70 - Mede (PV)
Fulcin AIC n. 016762015 del Ministero della Sanità.
Data di commercializzazione: dicembre 1970
Fulcin 500 AIC n. 016762041 del Ministero della Sanità.
Data di commercializzazione: marzo 1979
Giugno 1995
Depositata presso il Ministero della Sanità.