Pubblicità
GABEXINE
GABEXINE 100 mg capsule rigide
Una capsula contiene:
Principio attivo: Gabapentin 100 mg.
GABEXINE 300 mg capsule rigide
Una capsula contiene:
Principio attivo: Gabapentin 300 mg.
GABEXINE 400 mg capsule rigide
Una capsula contiene:
Principio attivo: Gabapentin 400 mg.
Per gli eccipienti, vedere 6.1
Capsule rigide.
Epilessia
Epilessia parziale semplice, complessa, a secondaria generalizzazione in pazienti refrattari agli antiepilettici tradizionali o intolleranti ad essi.
Il Gabapentin è indicato in adulti e bambini maggiori di 12 anni, in associazione ad altri antiepilettici in pazienti non adeguatamente controllati da tali farmaci impiegati da soli o in associazione.
Il Gabapentin è anche indicato come terapia addizionale in bambini di età compresa fra 3 e 12 anni.
Dolore neuropatico
Il Gabapentin è indicato nel trattamento del dolore neuropatico in adulti a partire dai 18 anni.
Pubblicità
Epilessia
Il Gabapentin è raccomandato negli adulti e nei bambini al di sopra dei 3 anni.
- Adulti e bambini maggiori di 12 anni
La dose iniziale deve essere di 600 mg/die o meno, aumentata giornalmente di non più di 600 mg/die fino al raggiungimento di 900-1200 mg/die. L'effetto antiepilettico del Gabapentin compare generalmente ai dosaggi di 900-1200 mg/die. Dosaggi fino a 2400 mg/die sono risultati ben tollerati in studi clinici.
Il farmaco deve essere somministrato frazionatamente tre volte al giorno.
Il massimo intervallo tra le dosi nello schema di somministrazione tre volte al giorno non deve superare le 12 ore.
- Bambini di età compresa fra 3 e 12 anni
La dose efficace di GABEXINE è 25-35 mg/kg/die suddivisa in tre somministrazioni giornaliere. Dosi fino a 40-50 mg/kg/die sono state ben tollerate in studi clinici a lungo termine.
Contrariamente ad altre sostanze della stessa classe, non è necessario controllare le concentrazioni plasmatiche di Gabapentin per ottimizzare gli effetti terapeutici.
Inoltre, il Gabapentin può essere usato in associazione con altri antiepilettici senza che si verifichino modificazioni delle concentrazioni plasmatiche di Gabapentin e degli altri antiepilettici.
Se si sospende la terapia con Gabapentin e/o si introduce un anticonvulsivante alternativo, ciò dovrà essere fatto gradualmente in non meno di una settimana.
Dolore neuropatico nell'adulto
La dose iniziale è di 900 mg/die somministrata in tre dosi refratte, e può essere aumentata se necessario, in base alla risposta del paziente, fino ad un massimo di 3600 mg/die.
Aggiustamenti posologici in caso di funzionalità renaIe ridotta in pazienti con dolore neuropatico o epilessia.
Aggiustamenti posologici sono raccomandati in pazienti con alterata funzionalità renale o sottoposti ad emodialisi.
Pazienti con alterata funzionalità renale
Terapia di mantenimento in pazienti con alterata funzionalità renale
Funzione renale Clearance creatinina (ml/min) | Dose totale giornaliera(mg/die)a |
≥ 80 | 900 – 3600 mg |
50-79 | 600 – 1800 mg |
30-49 | 300 – 900 mg |
15-29 | 150b – 600 mg |
< 15 | 150b – 300 mg |
a La dose totale deve essere suddivisa in tre somministrazioni giornaliere.
b Da somministrare come 300 mg a giorni alterni.
Pazienti in emodialisi
Per pazienti emodializzati che non hanno mai assunto GABEXINE si raccomanda una dose di carico di 300-400 mg, e quindi una dose di mantenimento di 200-300 mg di Gabapentin ogni 4 ore di emodialisi.
GABEXINE è controindicato in pazienti con ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Non somministrare a bambini in età inferiore ai 3 anni.
Gravidanza ed allattamento (v. paragrafo 4.6. “Gravidanza ed allattamento”).
GABEXINE non è generalmente considerato efficace per il trattamento delle crisi di assenza e può peggiorare queste crisi in alcuni pazienti. Di conseguenza, il Gabapentin deve essere usato con prudenza in pazienti con disordini critici misti che includono crisi di assenza.
Sebbene non vi siano evidenze di crisi rebound con Gabapentin, l'improvvisa sospensione di farmaci anticonvulsivanti in pazienti epilettici può precipitare uno stato di male epilettico.
Qualora il medico giudicasse necessario ridurre il dosaggio, interrompere il trattamento o sostituirlo con altro farmaco antiepilettico, ciò dovrà essere fatto gradualmente in un tempo non inferiore ad una settimana.
GABEXINE presenta azione depressiva relativamente alla pressione arteriosa e alla frequenza cardiaca con tutte le possibili conseguenze che ne possono derivare.
Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.
Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con GABEXINE. Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.
Il prodotto contiene lattosio e può essere inadatto per pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi, o malassorbimento di glucosio/galattosio.
Links sponsorizzati
Non esistono interazioni tra Gabapentin e fenitoina, acido valproico, carbamazepina, fenobarbital.
I parametri farmacocinetici del Gabapentin allo steady-state sono simili in soggetti sani e in pazienti con epilessia trattati con antiepilettici.
La somministrazione di Gabapentin in concomitanza con contraccettivi orali contenenti noretindrone e/o etinilestradiolo non modifica i parametri farmacocinetici dei due ormoni.
La contemporanea assunzione di Gabapentin e di antiacidi riduce la biodisponibilità del Gabapentin fino al 24%; tuttavia tale riduzione non sembra avere importanza clinica.
L'escrezione renale di Gabapentin non è modificata dal probenecid.
La modesta riduzione dell’escrezione renale di Gabapentin osservata nel corso di contemporanea assunzione di cimetidina non sembra avere importanza clinica.
Il cibo non influenza la farmacocinetica del Gabapentin.
In caso di ricerca delle proteine urinarie si raccomanda di utilizzare il metodo di precipitazione con l’acido solfosalicilico. Ciò è necessario a seguito della segnalazione di referti falsamente positivi ottenuti impiegando le strisce reattive Ames N-Multistix SG® quando Gabapentin o placebo sono stati aggiunti ad altri anticonvulsivanti.
Studi sulla funzionalità riproduttiva nel topo, nel ratto e nel coniglio con dosi rispettivamente fino a 42, 28 e 21 volte la dose umana non hanno messo in evidenza riduzione della fertilità o effetti dannosi sul feto dovuti alla somministrazione di Gabapentin. Tuttavia non sono disponibili adeguati e ben controllati studi in donne gravide.
Nelle donne in età fertile un'eventuale gravidanza deve essere sempre esclusa prima dell'inizio del trattamento e durante il trattamento stesso deve essere assunta un'efficace copertura anticoncezionale.
Alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che siano in età fertile deve essere fornita una consulenza specialistica.
La necessità del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza.
Il rischio di difetti congeniti è aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico, quelli più frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale.
La politerapia con farmaci antiepilettici può essere associata con un rischio più alto di malformazioni congenite della monoterapia. Perciò è importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile.
Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.
Inoltre nelle pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o viceversa proseguire nell’allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
Non è noto se Gabapentin viene escreto nel latte umano.
Poiché molti farmaci sono escreti con il latte umano, e considerando i potenziali seri eventi indesiderati da Gabapentin in neonati sottoposti ad allattamento, la decisione di interrompere l’allattamento o di sospendere la somministrazione del farmaco deve essere presa tenendo conto dell’importanza del farmaco per la madre.
Così come tutti gli altri antiepilettici, Gabapentin agisce sul sistema nervoso centrale e può provocare sonnolenza, capogiro, o altri sintomi correlati.
Tali manifestazioni, peraltro di intensità media o lieve, potrebbero essere potenzialmente dannose in pazienti impegnati nella guida di veicoli o operanti su macchinari.
Gabapentin è stato valutato per la sicurezza in circa 1800 volontari e pazienti ed è risultato ben tollerato.
Dal momento che Gabapentin è stato somministrato molto frequentemente in combinazione con altri antiepilettici non è possibile determinare quale sostanza è correlata con effetti indesiderati.
Tuttavia sulla base dei risultati in studi in doppio cieco verso placebo possibili effetti indesiderati sono: sonnolenza, capogiro, atassia, affaticamento, nistagmo, cefalea, tremore, diplopia, nausea e/o vomito, rinite e ambliopia, convulsioni, faringite, disartria, aumento ponderale, dispepsia, amnesia, irritabilità, tosse, leucopenia, riduzione della pressione arteriosa e rallentamento sulla frequenza cardiaca, sincope, fibrillazione atriale, anormalità elettrocardiografiche, rash maculopapulosi.
Sono stati riportati casi rari di alterazione dei test di funzionalità epatica, di pancreatite e di sindrome di Stevens-Johnson.
Uso pediatrico
Gli eventi avversi più comunemente riportati con l'uso di Gabapentin in combinazione con altri farmaci antiepilettici in bambini di età compresa fra 3 e 12 anni, non registrati con uguale frequenza in pazienti trattati con placebo, sono infezioni virali, febbre, nausea e/o vomito e sonnolenza.
Eventi avversi emergenti dal trattamento
Incidenza in bambini di età 3-12 anni in studi clinici controllati in terapia addizionale (eventi in almeno il 2% di pazienti trattati con Gabapentin e numericamente più frequenti rispetto al gruppo trattato con placebo)
Distretto corporeo/ | Gabapentina a | Placebo a |
Evento avverso | N=119% | N=128% |
Generale | | |
Infezioni virali | 10,9 | 3,1 |
Febbre | 10,1 | 3,1 |
Incremento ponderale | 3,4 | 0,8 |
Affaticamento | 3,4 | 1,6 |
Sistema digerente | | |
Nausea e/o vomito | 8,4 | 7,0 |
Sistema nervoso | | |
Sonnolenza | 8,4 | 4,7 |
Ostilità | 7,6 | 2,3 |
Labilità emotiva | 4,2 | 1,6 |
Capogiri | 2,5 | 1,6 |
Ipercinesi | 2,5 | 0,8 |
Sistema respiratorio | | |
Bronchite | 3,4 | 0,8 |
Infezioni respiratorie | 2,5 | 0,8 |
a In aggiunta alla terapia antiepilettica corrente
Altri eventi in più del 2% dei bambini ma ugualmente o più frequenti nel gruppo placebo includono: faringite, infezioni del tratto respiratorio superiore, cefalea, rinite, convulsioni, diarrea, anoressia, tosse e otite media.
Sospensione del trattamento a causa di eventi avversi
Pediatria
Circa l’8% dei 292 bambini di età compresa fra 3 e 12 anni che hanno assunto Gabapentin in studi clinici hanno interrotto il trattamento a causa di un evento avverso. Gli eventi avversi più comunemente associati con l’interruzione dello studio da parte di bambini sono stati sonnolenza, ipercinesi e ostilità.
Links sponsorizzati
Nel ratto e nel topo non è stata identificata una dose letale fino a 8000 mg/kg. Segni di tossicità acuta nell’animale includevano atassia, respiro faticoso, ptosi, ipoattività o eccitamento.
Sovradosaggi di Gabapentin fino a 30 g in unica somministrazione sono stati riferiti in quattro persone.
Due sovradosaggi, uno di 8 grammi e uno di un quantitativo non noto, si sono verificati unitamente a sovradosaggio di altri antiepilettici, uno con carbamazepina e uno con clonazepam più carbamazepina. I sintomi di sovradosaggio erano capogiro, diplopia, disartria.
Un altro paziente ha assunto senza problemi 3600 mg/die per 2 giorni invece della dose prescritta di 1800 mg/die. Una ragazza di 16 anni ha assunto intenzionalmente 30 g di gabapentin manifestando sonnolenza facilmente risvegliabile e moderata diarrea.
Manifestazioni di tossicità acuta minaccianti la vita non sono state osservate con sovradosaggi di Gabapentin fino a 30 grammi/die. Il ridotto assorbimento di Gabapentin a dosi particolarmente elevate può limitarne l’assorbimento e, pertanto, la tossicità.
Sebbene Gabapentin possa essere allontanato con l’emodialisi, ciò non è abitualmente richiesto sulla base della precedente esperienza. Tuttavia, nei pazienti con ridotta funzionalità renale, un trattamento emodialitico può essere indicato.
Categoria farmacoterapeutica: antiepilettico/analgesico
Codice ATC: N03AX12
Gabapentin è correlato strutturalmente al neurotrasmettitore GABA (acido gamma- aminobutirrico) ma il suo meccanismo d’azione differisce da quello di numerosi altri farmaci che interagiscono con le sinapsi GABAergiche quali valproato, barbiturici, benzodiazepine, inibitori della GABA transaminasi, inibitori della captazione GABA agonisti e profarmaci del GABA.
Studi in vitro effettuati con Gabapentin radiomercato hanno identificato nei tessuti cerebrali del ratto includenti neocorteccia ed ippocampo un nuovo sito di legame peptidico che può riferirsi all’attività anticonvulsivante del Gabapentin e dei suoi derivati strutturali. Tuttavia, la identificazione e la funzione del sito di legame del Gabapentin devono essere chiariti.
Gabapentin a concentrazioni clinicamente adeguate non si lega ad altri farmaci o recettori neurotrasmettitoriali cerebrali includenti recettori GABAA, GABAB e per benzodiazepine, glutammato, glicina o N-metil-d-aspartato.
Gabapentin non interagisce in vitro con i canali del sodio differenziandosi così da fenitoina carbamazepina.
Gabapentin riduce in parte le risposte all’agonista glutamatergico n-metil-d-aspartato (NMDA) in alcuni sistemi in vitro, ma solo a concentrazioni superiori a 100 mcM non raggiungibili in vivo.
Gabapentin riduce leggermente il rilascio in vitro di neurotrasmettitori monoaminici. La somministrazione di Gabapentin aumenta nel ratto di turnover di GABA in numerose regioni cerebrali in maniera analoga al valproato di sodio, anche se in differenti regioni cerebrali. La relazione tra queste diverse attività del Gabapentin gli effetti anticonvulsivanti deve essere definita.
Negli animali, Gabapentin penetra agevolmente nel cervello e previene le crisi provocate da elettroshock massimale, da sostanze convulsivanti includenti inibitori la sintesi del GABA, e quelle legate a modelli genetici. Gabapentin inoltre presenta attività analgesica e ansiolitica nei modelli animali.
Links sponsorizzati
Dopo somministrazione orale, le massime concentrazioni plasmatiche di Gabapentin si osservano tra la seconda e la terza ora. La biodisponibilità assoluta di capsule contenenti 300 e 400 mg di Gabapentin è approssimativamente il 59% e il 51% rispettivamente.
Il cibo non influenza la farmacocinetica del Gabapentin. L’eliminazione plasmatica di Gabapentin segue un modello di cinetica lineare. L’emivita di eliminazione del Gabapentin è indipendente dalla dose e corrisponde mediante a 5-7 ore. La farmacocinetica del Gabapentin non è influenzata dalla somministrazione ripetuta e le concentrazioni plasmatiche allo steady-state sono prevedibili sulla base dei dati della dose singola.
Sebbene negli studi clinici le concentazioni plasmatiche di Gabapentin siano generalmente comprese tra 2 e 20 mcg/ml, tali concentrazioni non sarebbero indicative di sicurezza o di efficacia.
In studi di farmacocinetica condotti con dosi comprese tra 300 e 4800 mg, Cmax e AUC aumentano con l’aumentare della dose; tuttavia l’aumento non è dose proporzionale. Ai dosaggi giornalieri raccomandati le concentrazioni plasmatiche di Gabapentin sono proporzionali alle dosi.
Gabapentin non si lega alle proteine plasmatiche ed ha un volume di distribuzione di 57,7 litri. In pazienti epilettici le concentrazioni di Gabapentin nel liquido cefalorachidiano sono circa il 20% delle corrispondenti concentrazioni plasmatiche allo steady-state.
Gabapentin è eliminato esclusivamente per via renale.
Non ci sono evidenze di una metabolizzazione nell’uomo.
Gabapentin non induce enzimi epatici ossidanti responsabili del metabolismo della sostanza. Nei pazienti anziani, alterazioni della funzionalità renale connesse all’età riducono la clearance plasmatici del Gabapentin e ne aumentano l’emivita di eliminazione. La costante di eliminazione, la clearance plasmatica e la clearance renale sono direttamente proporzionali alla clearance della creatinina.
La farmacocinetica del Gabapentin è stata determinata in 24 soggetti pediatrici sani di età compresa fra i 4 e i 12 anni. In generale, le concentrazioni plasmatiche di Gabapentin nei bambini sono simili a quelle negli adulti.
Gabapentin è rimosso dal plasma mediante emodialisi. Si raccomandano aggiustamenti posologici in pazienti con funzione renale compromessa o in emodialisi (si veda 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Gabapentin è stato somministrato mediante dieta a topi (200, 600, 2000 mg/kg/die) e ratti (250, 1000, 2000 mg/kg/die) per due anni. Un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di tumori pancreatici a cellule acinose è stato riscontrato solo nei ratti maschi alla dose più elevata. La massima concentrazione plasmatica del farmaco è l’area sotto la curva nei ratti trattati con 2000 mg/kg/die è risultata 10 volte più elevata della concentrazione terapeutica in individui trattati con la massima dose terapeutica raccomandata di 3600 mg/die.
I tumori pancreatici a cellule acinose nel ratto maschio hanno un basso grado di malignità, non hanno influenzato la sopravvivenza, non hanno dato luogo a metastasi o a invasione dei tessuti circostanti e risultavano simili a quelli osservati negli animali di controllo.
Esistono pertanto diversi motivi per dubitare della relazione esistente tra questi tumori pancreatici a cellule acinose nel ratto maschio e il rischio cancerogeno nell’uomo.
Gabapentin non ha potenziale genotossico. Esso non è risultato mutageno nel test di AMES in piastra o nel locus HGPRT in cellule di mammifero, in presenza o in assenza di attivazione metabolica.
Gabapentin non ha indotto aberrazioni strutturali cromosomiche in cellule di mammifero in vitro o in vivo e non ha indotto formazione di micronuclei in cellule di midollo osseo di hamster.
100 mg capsule:
amido di mais, lattosio monoidrato, talco, gelatina e titanio diossido (E171).
300 mg capsule:
amido di mais, lattosio monoidrato, talco, gelatina, titanio diossido (E171) e ossido di ferro giallo (E172).
400 mg capsule:
amido di mais, lattosio monoidrato, talco, gelatina, titanio diossido (E171).
Non note.
18 mesi.
Il periodo di validità indicato si riferisce al prodotto in confezionamento integro e correttamente conservato.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
GABEXINE 100 mg capsule rigide: scatola da 50 capsule rigide da 100 mg in blister.
GABEXINE 300 mg capsule rigide: scatola da 50 capsule rigide da 300 mg in blister.
GABEXINE 400 mg capsule rigide: scatola da 30 capsule rigide da 400 mg in blister.
Nessuna istruzione particolare.
CHIESI FARMACEUTICI S.p.A., Via Palermo, 26/A – 43100 PARMA
GABEXINE 100 mg capsule rigide - 50 capsule: A.I.C. n. 036663019
GABEXINE 300 mg capsule rigide - 50 capsule: A.I.C. n. 036663021
GABEXINE 400 mg capsule rigide - 30 capsule: A.I.C. n. 036663033
20 marzo 2006
Novembre 2008