Pubblicità
GARDASIL
1 dose (0,5 ml) contiene circa:
Proteina2,3 L1 Tipo 6 di Papillomavirus Umano1 20 mcg
Proteina2,3 L1 Tipo 11 di Papillomavirus Umano1 40 mcg
Proteina2,3 L1 Tipo 16 di Papillomavirus Umano1 40 mcg
Proteina2,3 L1 Tipo 18 di Papillomavirus Umano1 20 mcg
1Papillomavirus Umano = HPV.
² proteina L1 sotto forma di particelle simili al virus prodotte da cellule di lievito (Saccharomyces cerevisiae CANADE 3C-5 (Ceppo 1895)) mediante tecnologia da DNA ricombinante.
³ adsorbita su adiuvante alluminio idrossifosfato solfato amorfo (225 mcg di Al).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Sospensione iniettabile in siringa preriempita.
Prima di agitare, Gardasil può presentarsi come un liquido limpido con un precipitato bianco. Dopo essere stato accuratamente agitato si presenta come un liquido bianco, opalescente.
Gardasil è un vaccino per la prevenzione della displasia di alto grado del collo dell’utero (CIN 2/3), del carcinoma del collo dell’utero, delle lesioni displastiche di alto grado della vulva (VIN 2/3) e delle lesioni genitali esterne (condilomi acuminati) causate dal Papillomavirus Umano (HPV) tipi 6, 11, 16 e 18.
L’indicazione è basata sulla dimostrazione di efficacia di Gardasil in donne adulte di età compresa tra 16 e 26 anni e sulla dimostrazione dell’immunogenicità di Gardasil in bambini ed adolescenti di età compresa tra 9 e 15 anni. L’efficacia protettiva non è stata valutata nei maschi (vedere paragrafo 5.1).
L’impiego di Gardasil deve essere stabilito in accordo alle raccomandazioni ufficiali ove applicabili.
Pubblicità
La vaccinazione primaria consiste di 3 dosi distinte da 0,5 ml, somministrate in accordo con la seguente schedula: 0, 2, 6 mesi.
Ove sia necessaria una schedula vaccinale alternativa, la seconda dose deve essere somministrata almeno 1 mese dopo la prima dose, e la terza dose almeno 3 mesi dopo la seconda dose. Tutte e tre le dosi devono essere somministrate entro il periodo di 1 anno.
Non è stata stabilita la necessità di una dose di richiamo.
Popolazione pediatrica: Gardasil non è raccomandato per l’impiego nei bambini di età inferiore ai 9 anni, poiché i dati di immunogenicità, sicurezza ed efficacia in questa fascia di età non sono sufficienti (vedere paragrafo 5.1).
Il vaccino deve essere somministrato per iniezione intramuscolare. Il sito preferito è la regione deltoidea del braccio o l’area anterolaterale superiore della coscia.
Gardasil non deve essere iniettato per via intravascolare. Le somministrazioni per via sottocutanea e intradermica non sono state studiate e, pertanto, non sono raccomandate (vedere paragrafo 6.6).
Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Gli individui che sviluppano sintomi indicativi di ipersensibilità dopo aver ricevuto una dose di Gardasil non devono ricevere dosi ulteriori di Gardasil.
La somministrazione di Gardasil deve essere rimandata nei soggetti affetti da malattie febbrili gravi in fase acuta. Tuttavia la presenza di un’infezione minore, come una lieve infezione del tratto respiratorio superiore o un lieve rialzo febbrile, non rappresenta una controindicazione all’immunizzazione.
Come per tutti i vaccini iniettabili, un adeguato trattamento medico deve essere sempre prontamente disponibile in caso di una rara reazione anafilattica a seguito della somministrazione del vaccino.
Come con qualsiasi altro vaccino, la vaccinazione con Gardasil potrebbe non assicurare la protezione di tutti i soggetti vaccinati. Gardasil proteggerà soltanto contro le patologie causate da HPV tipi 6, 11, 16 e 18. Pertanto, devono continuare ad essere seguite precauzioni appropriate contro le malattie sessualmente trasmesse.
Gardasil non ha mostrato di avere effetto terapeutico. Il vaccino non è pertanto indicato per il trattamento del carcinoma del collo dell’utero, delle lesioni displastiche di alto grado del collo dell’utero, della vulva e della vagina o dei condilomi genitali. Il vaccino non è altresì indicato per prevenire la progressione di altre lesioni già esistenti correlate con il Papillomavirus Umano.
La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero. Poiché nessun vaccino è al 100% efficace e poiché Gardasil non protegge contro i tipi HPV non contenuti nel vaccino o contro infezioni preesistenti da HPV, l’abituale screening del collo dell’utero mantiene importanza critica e deve essere effettuato in accordo con le raccomandazioni locali.
Non vi sono dati disponibili circa l’impiego di Gardasil in soggetti con una risposta immunitaria ridotta. I soggetti con una risposta immunitaria ridotta, dovuta all’impiego di una forte terapia immunosoppressiva, ad un difetto genetico, ad infezione da Virus dell’Immunodeficienza Umana (HIV), o ad altre cause, possono non rispondere al vaccino.
Questo vaccino deve essere somministrato con cautela nei soggetti affetti da trombocitopenia o da ogni altro disturbo della coagulazione poichè in questi soggetti può verificarsi un sanguinamento a seguito della somministrazione per via intramuscolare.
La durata della protezione conferita non è attualmente nota. Una efficacia protettiva prolungata è stata osservata per un periodo di 4 anni e mezzo dopo il completamento del ciclo di 3 dosi. Sono in corso studi di follow-up a più lungo termine (vedere paragrafo 5.1).
Links sponsorizzati
In tutti gli studi clinici sono stati esclusi soggetti che avevano ricevuto immunoglobuline o prodotti derivati dal sangue umano nei 6 mesi precedenti la prima dose di vaccino.
Uso con altri vaccini:
La somministrazione concomitante (tuttavia, in siti diversi di iniezione per i vaccini iniettabili) di Gardasil con il vaccino dell’epatite B (ricombinante) non interferisce con la risposta immunitaria ai tipi di HPV. La risposta al vaccino dell’epatite B è stata in qualche misura ridotta per quanto concerne le medie geometriche dei titoli anticorpali (GMTs). Il significato clinico di questa osservazione non è stato stabilito. I tassi di sieroprotezione (proporzione di soggetti che raggiungono un livello sieroprotettivo anti-HBs ≥ di 10 mUI/ml) non hanno subito modifiche (96,5% per la vaccinazione concomitante e 97,5% per il vaccino dell’epatite B somministrato da solo).
La somministrazione concomitante di Gardasil con altri vaccini, diversi da quello dell’epatite B (ricombinante), non è stata studiata.
Uso con i contraccettivi ormonali:
Nel corso degli studi clinici, il 57,5% delle donne (di età compresa tra 16 e 26 anni) che hanno ricevuto Gardasil faceva uso di contraccettivi ormonali. L’uso di contraccettivi ormonali non sembra abbia influenzato la risposta immunitaria a Gardasil.
Non sono stati effettuati studi specifici sul vaccino in donne in stato di gravidanza. Tuttavia, durante il programma di sviluppo clinico pre-registrativo, 2.266 donne (di cui 1.115 avevano ricevuto il vaccino e 1.151 il placebo) hanno presentato almeno una gravidanza. Nel complesso, la parte di gravidanze con esito negativo è stata paragonabile nelle donne che avevano ricevuto Gardasil ed in quelle che avevano ricevuto il placebo. Per le gravidanze con inizio stimato nei 30 giorni successivi alla vaccinazione, sono stati osservati 5 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto Gardasil rispetto a 0 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto placebo. Nelle gravidanze con inizio dopo i 30 giorni successivi alla vaccinazione, sono stati invece osservati 10 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto Gardasil rispetto a 16 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto placebo. Le tipologie di anomalie osservate sono state consistenti con quelle generalmente osservate nelle gravidanze di donne di età compresa tra i 16 ed i 26 anni.
Gli studi sugli animali non indicano effetti pericolosi diretti o indiretti nei confronti della gravidanza, dello sviluppo embrionale/fetale, del parto o dello sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
I dati sulla somministrazione di Gardasil durante la gravidanza non hanno fornito alcuna segnalazione relativamente alla sicurezza di impiego. Tuttavia, tali dati sono insufficienti per raccomandare l’uso di Gardasil durante la gravidanza. La vaccinazione deve, pertanto, essere rimandata a dopo il completamento della gravidanza.
Nel corso degli studi clinici, durante il periodo di vaccinazione, un totale di 995 madri in allattamento ha ricevuto Gardasil o placebo. L’incidenza di reazioni avverse nelle madri e nei lattanti è stata paragonabile tra il gruppo che aveva ricevuto il vaccino e quello che aveva ricevuto placebo. Inoltre, l’immunogenicità del vaccino è stata paragonabile tra le madri in allattamento e le donne che non erano in allattamento durante la somministrazione del vaccino.
Gardasil può essere somministrato a donne in allattamento.
Non sono stati effettuati studi riguardanti gli effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Nel corso di 5 studi clinici (di cui 4 controllati con placebo), i soggetti arruolati hanno ricevuto Gardasil o placebo nel giorno dell’arruolamento e dopo circa 2 e 6 mesi dall’arruolamento. Pochi soggetti (0,2%) hanno interrotto la sperimentazione a causa di reazioni avverse. La sicurezza è stata valutata, sia per l’intera popolazione in studio (4 studi) che per un sottogruppo predefinito della popolazione in studio (1 studio), sulla base della sorveglianza effettuata tramite la scheda di vaccinazione (VRC - vaccination report card), nei 14 giorni successivi ad ogni iniezione di Gardasil o di placebo. I soggetti che sono stati monitorati sulla base della sorveglianza effettuata tramite la scheda di vaccinazione VRC includevano 6.160 soggetti che avevano ricevuto Gardasil (di cui 5.088 donne di età compresa tra 9 e 26 anni e 1.072 maschi di età compresa tra 9 e 15 anni, al momento dell’arruolamento) e 4.064 soggetti che avevano ricevuto placebo.
Le seguenti reazioni avverse correlate al vaccino sono state osservate nei soggetti che hanno ricevuto Gardasil con una frequenza almeno pari all’1,0% e inoltre con una frequenza maggiore rispetto a quella osservata nei soggetti che hanno ricevuto placebo. Le reazioni sono state raggruppate per frequenza in accordo alla seguente convenzione:
[Molto Comuni (≥ 1/10); Comuni (≥ 1/100, < 1/10); Non comuni (≥ 1/1.000, <1/100); Rari (≥ 1/10.000, < 1/1.000); Molto rari (< 1/10.000), inclusi rapporti isolati]
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione:
Molto comune: piressia.
Molto comune: al sito di iniezione: eritema, dolore e gonfiore.
Comune: al sito di iniezione: sanguinamento, prurito.
Inoltre, nel corso degli studi clinici, sono state osservate, con una frequenza inferiore all’1%, reazioni avverse che sono state ritenute correlate al vaccino o al placebo dagli sperimentatori:
Alterazioni dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino:
Molto raro: broncospasmo.
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo:
Rari: orticaria.
Sette casi (0,06%) di orticaria sono stati riportati nel gruppo Gardasil e 17 casi (0,18%) sono stati osservati nel gruppo placebo contenente l’adiuvante.
Nel corso degli studi clinici, i soggetti facenti parte della popolazione valutata per la sicurezza di impiego hanno segnalato ogni nuova situazione clinica durante il periodo di follow-up fino a 4 anni. Nell’ambito di 11.813 soggetti che hanno ricevuto Gardasil e 9.701 soggetti che hanno ricevuto placebo, sono stati riportati 8 casi di artrite non specifica, di cui 6 nel gruppo Gardasil e 2 nel gruppo placebo.
Esperienza post-marketing:
Alcuni eventi avversi sono stati segnalati spontaneamente per Gardasil durante la sorveglianza post-marketing e sono di seguito elencati:
Patologie gastrointestinali: nausea, vomito.
Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità che comprendono reazioni anafilattiche/anafilattoidi.
Patologie del sistema nervoso: capogiri, sincope.
Links sponsorizzati
Sono stati riportati casi di somministrazione di dosi di Gardasil superiori a quelle raccomandate.
In generale, il profilo degli eventi avversi riportato in caso di sovradosaggio è risultato paragonabile a quello delle singole dosi raccomandate di Gardasil.
Categoria farmacoterapeutica: Vaccino virale, codice ATC: J07BM01:
Meccanismo di azione:
Gardasil è un vaccino quadrivalente ricombinante non infettante preparato da particelle simili al virus (VLPs) dalla proteina capsidica maggiore L1 dell’HPV tipi 6, 11, 16 e 18 altamente purificate. Le VLPs non contengono DNA virale, non possono infettare le cellule, riprodursi o causare malattia. L’HPV infetta soltanto l’uomo, ma gli studi sugli animali con papillomavirus analoghi suggeriscono che l’efficacia dei vaccini L1 VLP sia mediata dallo sviluppo di una risposta immune di tipo umorale.
Dei tipi HPV contenuti nel vaccino:
L’HPV 16 e 18 sono responsabili di circa il 70% dei casi di displasia del collo dell’utero di alto grado (CIN 2/3) e di adenocarcinoma in situ (AIS), e di circa il 70% dei casi di displasia della vulva di alto grado (VIN 2/3) nelle giovani donne in premenopausa. HPV 16 e 18 sono anche responsabili della maggioranza delle lesioni squamose di alto grado della vagina (VaIN 2/3). Altri tipi di HPV non contenuti nel vaccino sono responsabili del restante 20-30% dei casi di CIN 2/3, VIN 2/3 e VaIN 2/3. CIN 3 è considerato un precursore diretto del carcinoma invasivo del collo dell’utero. VIN 3 è un importante fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma della vulva nelle giovani donne in premenopausa infettate dai tipi di HPV oncogeni.
L’HPV 6 e 11 sono responsabili di circa il 90% dei casi di condilomi genitali.
L’HPV 6, 11, 16 e 18 sono responsabili per una quota variabile dal 35 al 50% di CIN1 o displasia di basso grado del collo dell’utero.
Studi clinici:
L’efficacia di Gardasil è stata valutata in 4 studi clinici di Fase II e III, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo che includevano un totale di 20.541 donne di età compresa tra 16 e 26 anni che sono state arruolate e vaccinate senza effettuare uno screening preliminare per la presenza di una infezione da HPV.
Gli endpoints di efficacia primaria includevano le lesioni della vulva e della vagina (condilomi genitali, VIN, VaIN) correlati all’HPV tipi 6, 11, 16 o 18 e il CIN di qualunque grado (Protocollo 013, Future I), il CIN 2/3 e l’adenocarcinoma in situ (AIS) correlati all’HPV 16 o 18 (Protocollo 015, FUTURE II), l’infezione persistente correlata all’HPV di tipo 6, 11, 16 e 18 (Protocollo 007) e l’infezione persistente correlata all’HPV 16 (Protocollo 005).
Come marker clinico surrogato del carcinoma del collo dell’utero è stata utilizzata negli studi clinici la Neoplasia Intraepiteliale Cervicale (CIN) di grado 2/3 (displasia di grado da moderato ad alto).
Efficacia della profilassi:
Le analisi primarie di efficacia sono state effettuate nella popolazione per protocollo (PPE Per-protocol Efficacy) (n = tutte e 3 le vaccinazioni entro 1 anno dall’arruolamento, nessuna deviazione maggiore dal protocollo di studio e naïve nei confronti dei relativi tipi di HPV prima della dose 1 e fino ad 1 mese dopo la dose 3 (Mese 7)). L’efficacia è stata misurata a partire dalla visita al mese 7. Complessivamente il 73% dei soggetti erano naïve (negativi alla PCR e sieronegativi) per tutti e 4 i tipi di HPV.
Efficacia nei soggetti naïve ai tipi HPV contenuti nel vaccino:
Nella Tabella 1 vengono presentati i risultati di efficacia rispetto ai relativi endpoints nella popolazione per protocollo.
Tabella 1: Analisi dell’efficacia di Gardasil contro CIN 2/3 e condilomi genitali nella popolazione PPE
| Gardasil | Placebo | % Efficacia (95% IC) |
n | Numero di casi | n | Numero di casi |
CIN 2/3 o AIS correlato all’HPV 16 o HPV 18 |
Protocollo 005* | 755 | 0 | 750 | 12 | 100,0 (65,1, 100,0) |
Protocollo 007 | 231 | 0 | 230 | 1 | 100,0 (<0,0, 100,0) |
Protocollo 013 | 2200 | 0 | 2222 | 19 | 100,0 (78,5, 100,0) |
Protocollo 015 | 5301 | 0 | 5258 | 21 | 100,0 (80,9, 100,0) |
Protocolli combinati insieme | 8487 | 0 | 8460 | 53 | 100,0 (92,9, 100,0) |
Condilomi genitali correlati all’HPV 6/11/16/18 |
Protocollo 007 | 235 | 0 | 233 | 3 | 100,0 (<0, 100,0) |
Protocollo 013 | 2261 | 0 | 2279 | 29 | 100,0 (86,4, 100,0) |
Protocollo 015 | 5401 | 1 | 5387 | 59 | 98,3 (90,2, 100,0) |
Protocolli combinati insieme | 7897 | 1 | 7899 | 91 | 98,9 (93,7, 100,0) |
*È stata valutata soltanto la componente HPV 16 L1 VLP di Gardasil
L’efficacia di Gardasil contro CIN (1, 2, 3) o AIS correlati all’HPV di tipo 6-, 11-, 16-, 18-, è stata del 100% (97,5% IC: 87,4%, 100,0%) nel Protocollo 013 dove era un endpoint primario e del 95,2% (95% IC: 87,2%, 98,7%) nei protocolli combinati insieme.
L’efficacia di Gardasil contro le CIN 1 correlate all’HPV 6, 11, 16 e 18 è stata del 100% (95% IC: 84,1, 100) nel Protocollo 013 e nell’analisi combinata è stata del 93,1% (95%, IC: 81,4, 98,2).
In un’analisi integrata (Protocolli 007, 013, 015), l’efficacia di Gardasil contro le lesioni della vulva di alto grado (VIN 2/3) correlate all’HPV tipi 6, 11, 16 o 18 è stata del 100% (95% IC: 41,4, 100,0). L’efficacia del vaccino contro le lesioni vaginali di alto grado (VaIN 2/3) non ha raggiunto una significatività statistica. In tutto vi sono stati 8 casi di VIN 2/3 e 5 casi di VaIN 2/3, tutti osservati nel gruppo placebo.
Sulla base di una definizione a 12 mesi di infezione persistente (per esempio almeno 2 campioni positivi nell’arco di un intervallo minimo di 12 mesi), l’efficacia contro l’infezione persistente da HPV 16 è stata del 93,3% (95% IC: 79,1, 98,7) nel Protocollo 005. Nel Protocollo 007, l’efficacia di Gardasil contro l’infezione persistente da HPV 16 o 18 è stata del 100% (95% IC: 100,0). Vi sono stati sei casi di infezione persistente da HPV 16 e due casi di infezione persistente da HPV 18 tutti nel gruppo placebo.
Efficacia nei soggetti con infezione in corso o prima dell’infezione:
Non vi è stata evidenza di protezione dalla patologia causata dai tipi di HPV per i quali i soggetti erano positivi alla PCR e/o sieropositivi al basale. Tuttavia, gli individui che erano stati già infettati con uno o più tipi di HPV contenuti nel vaccino prima della vaccinazione sono risultati protetti dalla patologia clinica causata dagli altri tipi di HPV contenuti nel vaccino.
Nella Tabella 2 sono stati sintetizzati i risultati nella popolazione intention to treat modificata (ITT), definita come donne che avevano ricevuto almeno una vaccinazione indipendentemente dallo status per HPV al basale al giorno 1 con conteggio dei casi a partire da 1 mese dopo la dose 1. Questa popolazione è simile alla popolazione generale di donne rispetto alla prevalenza dell’infezione da HPV e della malattia al momento dell’arruolamento.
Tabella 2: Efficacia di Gardasil nelle popolazione ITT modificata che includeva donne indipendentemente dallo status per HPV al basale
Endpoints | Gardasil o vaccino HPV 16 L1 VLP | Placebo | % Riduzione (95% IC) |
n | Casi | n | Casi |
CIN 2/3 o AIS# correlati all’HPV 16/18 | 9831 | 122 | 9896 | 201 | 39,0 (23,3, 51,7) |
VIN 2/3 * correlato all’HPV 16/18 | 8954 | 7 | 8962 | 18 | 61,0 (2,1, 86,2) |
Condilomi genitali correlati all’HPV 6/11/16/18* | 8954 | 58 | 8962 | 184 | 68,5 (57,5, 77,0) |
#Protocolli 005, 007, 013 e 015 combinati.
*Protocolli 007, 013, e 015 combinati.
L’efficacia di Gardasil contro le CIN (1, 2, 3) o AIS correlati all’HPV 6-, 11-, 16-, 18- è stata del 46,4% (95% IC: 35,2, 55,7) nella stessa popolazione.
Complessivamente, il 12% della popolazione di studio combinata aveva un Pap test anormale indicativo di CIN al giorno 1. Nell’ambito dei soggetti con Pap Test anormale al giorno 1, che erano naïve ai tipi HPV contenuti nel vaccino al giorno 1, l’efficacia del vaccino è rimasta alta. Non è stata osservata efficacia del vaccino nell’ambito dei soggetti con Pap Test anormale al giorno 1 che erano stati già infettati dai tipi HPV contenuti nel vaccino.
Immunogenicità
Test per misurare la risposta immunitaria:
Per i vaccini HPV non è stato identificato un livello minimo anticorpale associato alla protezione.
L’immunogenicità di Gardasil è stata valutata in 8.915 donne (Gardasil n = 4.666; placebo n = 4.249) di età compresa tra 18 e 26 anni e in 3.400 adolescenti di età compresa tra 9 e 17 anni di sesso femminile (Gardasil n = 1.471; placebo n = 583) e di sesso maschile (Gardasil n = 1.071; placebo n = 275).
Per valutare l’immunogenicità a ciascun tipo contenuto nel vaccino, sono stati utilizzati saggi immunologici tipo-specifici, in particolare il saggio competitivo basato sulla tecnologia Luminex (cLIA) con standard tipo-specifici. Questo saggio misura gli anticorpi contro gli epitopi neutralizzanti per ciascun tipo HPV.
Risposte immunitarie a GARDASIL:
Nel complesso, il 99,8%, 99,8%, 99,8%, e 99,6% degli individui che avevano ricevuto Gardasil hanno mostrato la sieropositività rispettivamente all’anti-HPV 6, anti-HPV 11, anti-HPV 16 e anti-HPV 18, entro 1 mese dopo la dose 3 in tutti i gruppi di età valutati. Gardasil ha indotto un’elevata media geometrica di titoli anticorpali (GMTs) anti-HPV 1 mese dopo la dose 3 in tutti i gruppi di età valutati.
I livelli anti-HPV nei soggetti del gruppo placebo che avevano superato un’infezione da HPV (sieropositivi e PCR negativi) sono risultati sostanzialmente inferiori ai livelli indotti dal vaccino. Inoltre i livelli anti-HPV in soggetti vaccinati sono rimasti più elevati durante il follow-up a lungo termine degli studi di Fase III.
“Bridiging” di efficacia di Gardasil tra giovani donne adulte e giovani adolescenti:
Uno studio clinico (Protocollo 016) ha confrontato l’immunogenicità di Gardasil in ragazzi e ragazze di età compresa tra 10 e 15 anni con quella osservata in adolescenti e giovani donne di età compresa tra 16 e 23 anni. Nel gruppo vaccino, una quota variabile dal 99,1 al 100% ha mostrato la sieropositività a tutti i sierotipi contenuti nel vaccino nell’arco di 1 mese dalla dose 3.
La Tabella 3 fornisce un confronto tra le GMTs anti HPV 6, 11, 16 e 18 osservate 1 mese dopo la dose 3 in ragazzi e ragazze di età compresa tra 9 e 15 anni rispetto a quelle osservate in donne giovani di età compresa tra 16 e 26 anni.
Tabella 3: Bridging di immunogenicità tra soggetti maschi e femmine di età compresa tra 9 e 15 anni e donne adulte di età compresa tra 16 e 26 anni (popolazione per-protocol) basato sui titoli anticorpali misurati con il metodo cLIA
| Maschi di età compresa tra 9 e 15 anni (Protocolli 016 e 018) | Femmine di età compresa tra 9 e 15 anni (Protocolli 016 e 018) | Femmine di età compresa tra 16 e 26 anni (Protocolli 013 e 015) |
n | GMT (95% IC) | n | GMT (95% IC) | n | GMT (95% IC) |
HPV 6 | 901 | 1038 (975, 1105) | 927 | 931 (877, 989) | 2827 | 542 (527, 559) |
HPV 11 | 901 | 1392 (1304, 1485) | 927 | 1306 (1226, 1390) | 2827 | 766 (741, 793) |
HPV 16 | 900 | 6091 (5640, 6579) | 929 | 4945 (4584, 5335) | 2707 | 2314 (2206, 2427) |
HPV 18 | 905 | 1359 (1256, 1470) | 932 | 1046 (971, 1127) | 3040 | 461 (444, 478) |
GMT- medie geometriche del titolo in mMU/ml (mMU= unità milli-Merck) |
Le risposte anti-HPV al 7° mese nei ragazzi e ragazze di età compresa tra 9 e 15 anni non erano inferiori alle risposte anti-HPV nelle giovani donne di età compresa tra 16 e 26 anni per le quali l’efficacia era stata definita negli studi di fase III. L’immunogenicità risultava relativa all’età, e al Mese 7 i livelli anti-HPV erano significativamente più alti negli individui più giovani di età inferiore a 12 anni rispetto a quelli di età superiore.
Sulla base di tale bridging di immunogenicità, è estrapolata l’efficacia di Gardasil nelle ragazze di età compresa tra 9 e 15 anni.
L’immunogenicità e la sicurezza di impiego di Gardasil è stata dimostrata nei ragazzi di età compresa tra 9 e 15 anni. L’efficacia protettiva nei maschi di età piu avanzata non è stata valutata.
Persistenza:
Nel Protocollo 007 sono stati osservati picchi GMTs anti-HPV 6, 11, 16, 18, al mese 7. Le GMTs sono diminuite fino al Mese 24 e quindi si sono stabilizzate almeno fino al Mese 60. Il periodo di osservazione è ad oggi limitato a 2 anni, per gli studi clinici di Fase III su giovani donne, e a 18 mesi per gli studi clinici su adolescenti. La durata esatta dell’immunità a seguito di una schedula a 3 dosi non è stata stabilita.
Evidenza di risposte anamnestiche (memoria immunitaria):
L’evidenza di una risposta anamnestica è stata osservata in soggetti vaccinati che erano sieropositivi ai relativi tipi di HPV prima della vaccinazione. Inoltre, un sottogruppo di soggetti vaccinati che hanno ricevuto una dose addizionale di Gardasil 5 anni dopo l’inizio del ciclo di vaccinazione, hanno mostrato una rapida e forte risposta anamnestica con livelli di GMTs anti-HPV superiori a quelli osservati un mese dopo la dose 3.
Links sponsorizzati
La valutazione di studi farmacocinetici non è richiesta per i vaccini.
Gli studi di tossicità in dose singola e dose-ripetuta e gli studi di tolleranza locale non hanno evidenziato rischi particolari per l’uomo.
Gardasil ha indotto in ratti in gravidanza risposte anticorpali specifiche contro HPV tipi 6, 11, 16 e 18, a seguito di singole o multiple iniezioni intramuscolari. Anticorpi contro tutti e quattro i tipi di HPV sono stati trasmessi alla progenie durante la gestazione e probabilmente durante l’allattamento. Non ci sono stati effetti correlati al trattamento sui parametri dello sviluppo, sul comportamento, sulla capacità riproduttiva o sulla fertilità della progenie.
Sodio cloruro;
l-istidina;
polisorbato 80;
sodio borato;
acqua per preparazioni iniettabili.
Per l’adiuvante, vedere paragrafo 2.
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
3 anni.
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Non congelare. Conservare la siringa preriempita nell’astuccio esterno per proteggerla dalla luce.
0,5 ml di sospensione in siringa preriempita (vetro di Tipo 1) con guarnizione del pistone (elastomero bromobutile rivestito con FluroTec siliconizzato o elastomero clorobutile non rivestito) e cappuccio (bromobutile), con dispositivo di protezione (di sicurezza) dell’ago, senza ago o con 1 o 2 aghi separati – confezione da 1, 10 o 20 dosi.
0,5 ml di sospensione in siringa preriempita (vetro di Tipo 1) con guarnizione del pistone (elastomero bromobutile rivestito con FluroTec siliconizzato o elastomero clorobutile non rivestito) e cappuccio (bromobutile), senza dispositivo di protezione (di sicurezza) dell’ago, senza ago o con 1 o 2 aghi separati – confezione da 1, 10 o 20 dosi.
Gardasil è fornito in una siringa preriempita pronta per l’uso, per la somministrazione per iniezione intramuscolare (i.m.) da effettuare preferibilmente nella regione deltoidea del braccio.
Nel caso in cui vengano forniti nella confezione 2 aghi di misure differenti, scegliere l’ago appropriato per eseguire la somministrazione i.m. in base alla corporatura ed al peso del paziente.
I prodotti medicinali da somministrare per via parenterale devono essere ispezionati visivamente per escludere la presenza di materiale particolato e alterazione del colore prima della somministrazione. Non impiegare il medicinale in presenza di particolato o se il colore appare alterato. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di protezione (di sicurezza) dell’ago:
Il dispositivo di protezione (di sicurezza) dell’ago consiste in un cilindro di plastica (protezione dell’ago) che, prima dell’effettuazione dell’iniezione, copre il corpo della siringa. Il dispositivo di protezione dell’ago va a ricoprire l’ago al completamento dell’iniezione in modo tale da prevenire il rischio di puntura da ago. Terminata l’iniezione, il pistone, spinto completamente fino a toccare il fondo della siringa, innescherà le clips di attivazione. Nel momento in cui il pistone verrà rilasciato, il cilindro di plastica andrà rapidamente a ricoprire l’ago. Nel caso in cui nella confezione non venga fornito nessun ago, impiegare un ago che sia lungo al massimo 25 mm affinché possa essere completamente coperto dal dispositivo di protezione (di sicurezza) dell’ago.
Avvertenza: prima che sia completata l’iniezione, non toccare le clips di attivazione del dispositivo (indicate con gli asterischi * nella prima figura) per evitare che il dispositivo si attivi prematuramente andando a coprire l’ago.
NOTA: assicurarsi di aver rimosso eventuali bolle d’aria prima di effettuare l’iniezione. Le etichette interne della siringa potranno essere rimosse solo dopo aver effettuato l’iniezione e dopo che il dispositivo di protezione dell’ago avrà ricoperto l’ago.
| Agitare accuratamente prima dell’uso. Rimuovere il tappo della siringa ed il tappo posto alla base dell’ago. Inserire l’ago sul cilindro della siringa ruotandolo in direzione oraria e tenendo premuti i due bottoncini in plastica in rilievo per tenere saldamente bloccato l’ago. |
| Rimuovere il cappuccio copriago. Iniettare l’intera dose spingendo lentamente il pistone fino a toccare il fondo della siringa. Nota: non rilasciare la pressione sul pistone. |
| Mantenendo premuto il pistone, rimuovere la siringa dal sito di iniezione. |
| Rilasciare lentamente il pistone. Il dispositivo di protezione dell’ago andrà rapidamente a coprire l’ago. |
| Per rimuovere le etichette staccabili, ruotare il pistone fino a trovare la linguetta colorata. Tirare la linguetta colorata continuando a ruotare il pistone fin dove necessario. |
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di protezione (di sicurezza) dell’ago:
Agitare accuratamente prima dell’uso. Inserire l’ago ruotandolo in direzione oraria fino a che non si sia saldamente fissato alla siringa. Somministrare l’intera dose come abitualmente.
Sanofi Pasteur MSD SNC, 8 rue Jonas Salk, F-69007 Lyon, Francia
EU/1/06/357/003
EU/1/06/357/004
EU/1/06/357/005
EU/1/06/357/006
EU/1/06/357/007
EU/1/06/357/008
EU/1/06/357/009
EU/1/06/357/010
EU/1/06/357/011
EU/1/06/357/012
EU/1/06/357/013
EU/1/06/357/014
EU/1/06/357/015
EU/1/06/357/016
EU/1/06/357/017
EU/1/06/357/019
EU/1/06/357/020
EU/1/06/357/021
A.I.C. N. 037311154
A.I.C. N. 037311026
A.I.C. N. 037311040
A.I.C. N. 037311065
A.I.C. N. 037311089
A.I.C. N. 037311139
A.I.C. N. 037311166
A.I.C. N. 037311103
A.I.C. N. 037311014
A.I.C. N. 037311038
A.I.C. N. 037311053
A.I.C. N. 037311077
A.I.C. N. 037311127
A.I.C. N. 037311091
A.I.C. N. 037311141
A.I.C. N. 037311178
A.I.C. N. 037311115
20/09/2006
01/07/2007