Glimepiride Sandoz 2 Mg Compresse
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

GLIMEPIRIDE SANDOZ 2 MG COMPRESSE


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni compressa contiene 2 mg di glimepiride

Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compresse.

La compressa è divisibile.

Utilizzare eventualmente il dosaggio inferiore.

Compressa verde, leggermente screziata, oblunga, piatta, ad angoli smussati, incisa su entrambi i lati.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Glimepiride è indicata per il trattamento del diabete mellito di tipo 2, quando la dieta, l’esercizio e la riduzione del peso da soli non sono sufficienti.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Per uso orale.

Il trattamento efficace del diabete si basa su una dieta corretta, esercizio fisico e controlli regolari di sangue e urine. Gli effetti negativi di una dieta non seguita non possono essere compensati con la somministrazione di compresse o insulina.

Il dosaggio dipende dai risultati dei controlli del glucosio nel sangue e nelle urine.

La dose iniziale è di 1 mg di glimepiride al giorno. Una volta raggiunto un buon controllo della patologia, tale dose può essere somministrata come dose di mantenimento.

Se il controllo è insoddisfacente, il dosaggio deve essere incrementato sulla base del controllo glicemico in modo graduale con un intervallo di circa 1-2 settimane fino a 2, 3 o 4 mg di glimepiride al giorno.

Un dosaggio superiore a 4 mg al giorno di glimepiride porta a risultati terapeutici migliori solo in casi eccezionali. La dose massima giornaliera raccomandata è di 6 mg di glimepiride.

Se necessario, nei pazienti non controllati adeguatamente con la dose giornaliera massima di metformina è possibile iniziare una terapia concomitante con glimepiride. Mentre si mantiene costante la dose di metformina, si inizia il trattamento con glimepiride con dosi basse, aumentando tali dosi fino al raggiungimento del compenso metabolico desiderato, fino alla dose massima giornaliera. La terapia associata deve essere iniziata sotto stretto controllo medico.

Se necessario, nei pazienti non controllati adeguatamente con la dose giornaliera massima di glimepiride è possibile iniziare una terapia concomitante con insulina. Mentre si mantiene costante la dose di glimepiride, si inizia il trattamento con insulina con dosi basse, aumentando tali dosi fino al raggiungimento del compenso metabolico desiderato. La terapia associata deve essere iniziata sotto stretto controllo medico.

In generale è sufficiente una dose giornaliera di glimepiride. Si raccomanda di assumere tale dose immediatamente prima o nel corso di una colazione abbondante o, qualora non si facesse colazione, appena prima o nel corso del pasto principale.

In caso di omissione di una dose, non aumentare la dose successiva.

Per i vari regimi posologici sono disponibili compresse con idoneo dosaggio. Le compresse vanno deglutite intere con un po’ di liquido.

La comparsa di una reazione ipoglicemica dopo l’assunzione di una compressa di glimepirde da 1 mg indica che il paziente può essere controllato con la sola dieta.

Nel corso del trattamento, il fabbisogno di glimepiride può ridursi posto che il miglioramento nel controllo del diabete è dovuto ad una aumentata sensibilità all'insulina. Per evitare la comparsa di ipoglicemia si devono pertanto valutare una riduzione temporanea della posologia o una sospensione della terapia. È necessario prendere in considerazione una modifica del dosaggio, in caso di variazioni di peso o cambiamenti dello stile di vita del paziente ovvero in presenza di altri fattori che incrementino il rischio di ipo- o iperglicemia.

Passaggio da altri agenti ipoglicemizzanti orali a glimepiride:

Generalmente è possibile passare da altri antidiabetici orali a glimepiride. Per il passaggio a glimepiride devono essere presi in considerazione il dosaggio e l’emivita del medicinale precedente. In alcuni casi, specialmente per gli antidiabetici a lunga emivita (ad esempio clorpropamide), è raccomandato un periodo di interruzione di alcuni giorni, al fine di ridurre al minimo il rischio di reazioni ipoglicemiche dovuto all’effetto additivo. La dose iniziale raccomandata è di 1 mg di glimepiride al giorno. La dose di glimepiride può essere incrementata gradualmente in base alla risposta terapeutica, come indicato in precedenza.

Passaggio dall’insulina a glimepiride:

Il passaggio da insulina a glimepiride può essere indicato in particolari casi di pazienti diabetici di tipo 2, controllati con insulina.

Questo passaggio deve avvenire sotto stretto controllo medico.

Utilizzo in caso di insufficienza renale o epatica

Vedere paragrafo 4.3.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Glimepiride non deve essere assunta nei seguenti casi:

ipersensibilità a glimepiride, altre sulfoniluree o sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti della compressa

diabete insulino-dipendente

coma diabetico

chetoacidosi

alterazioni gravi della funzionalità renale o epatica (in caso di disturbi renali o epatici gravi passare all’insulina).


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Glimepiride deve essere assunto immediatamente prima o durante i pasti.

La terapia con glimepiride può provocare ipoglicemia se i pasti sono irregolari o quando vengono saltati. Possibili sintomi di ipoglicemia comprendono: mal di testa, appetito vorace, nausea, vomito, stanchezza, sonnolenza, disturbi del sonno, agitazione, aggressività, difficoltà di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e del tempo di reazione, depressione, confusione, disturbi del linguaggio e disturbi visivi, afasia, tremore, paresi, disturbi sensori, vertigini, debolezza, perdita di auto-controllo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino al coma, respiro debole e bradicardia.

Inoltre si possono avere segni di contro-regolazione adrenergica, come sudorazione, pelle fredda ed umida, ansietà, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris e aritmie cardiache.

Il quadro clinico di un grave attacco ipoglicemico può assomigliare a quello di un accidente cerebrovascolare. I sintomi quasi sempre possono essere rapidamente controllati con l’assunzione di carboidrati (zucchero). I dolcificanti artificiali non hanno effetto.

L’esperienza con altre sulfoniluree indica che l’ipoglicemia può ricomparire nonostante un successo iniziale della terapia.

Una ipoglicemia grave o prolungata, controllata solo temporaneamente dalla somministrazione di quantitativi abituali di zucchero, richiede un trattamento medico immediato e occasionalmente l’ospedalizzazione.

I fattori che favoriscono l’ipoglicemia includono:

mancata volontà o (più comunemente nei pazienti più anziani) incapacità del paziente di cooperare;

denutrizione, assunzione dei pasti ad orari irregolari, omissione dei pasti o digiuno;

cambiamenti nella dieta;

squilibrio tra attività fisica ed assunzione di carboidrati;

consumo di alcool, specialmente associato a omissione dei pasti;

compromissione della funzione renale;

disfunzione epatica grave;

sovradosaggio di glimepiride;

alcune disfunzioni del sistema endocrino non compensate che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla controregolazione dell’ipoglicemia (come in alcuni disturbi della funzionalità tiroidea e dell’ipofisi anteriore o in caso di insufficienza surrenalica);

somministrazione concomitante di alcuni altri medicinali (vedere paragrafo 4.5).

La terapia con glimepiride richiede il monitoraggio regolare dei livelli di glucosio nel sangue e nelle urine; si raccomanda la determinazione della porzione di emoglobina glicolisata.

Nel corso della terapia con glimepiride è richiesto il monitoraggio regolare del profilo ematico (specialmente leucociti e trombociti) e della funzionalità epatica.

In situazioni di stress (ad esempio in caso di incidenti, interventi di emergenza, infezioni con febbre, ecc.) può essere opportuno un passaggio temporaneo all’insulina.

Non si ha alcuna esperienza sull’uso di glimepiride nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica o in pazienti dializzati. Il passaggio all’insulina è indicato nei pazienti con grave compromissione renale o epatica.

Questo farmaco contiene lattosio. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp-lattasi o malassorbimento glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

La somministrazione concomitante di glimepiride e alcuni altri farmaci può provocare sia aumenti che diminuzioni indesiderate dell’effetto ipoglicemico di glimepiride. Per tale ragione l’assunzione di altri farmaci deve avvenire solo dopo averne informato il medico ovvero dietro sua prescrizione.

Glimepiride viene metabolizzato dal citocromo P450 2C9 (CYP2C9). È noto che la somministrazione concomitante di agenti induttori del CYP2C9 (ad es. rifampicina) o i suoi inibitori (ad es. fluconazolo) influisce su tale metabolismo.

I risultati di uno studio di interazione in vivo, riportato in letteratura, hanno dimostrato che l’AUC del glimepiride viene aumentata di circa il doppio dal fluconazolo, che è uno dei più potenti inibitori del CYP2C9.

Sulla base dell’esperienza con glimepiride ed altre sulfoniluree devono essere menzionate le seguenti interazioni.

Aumento dell’azione ipoglicemizzante e, quindi, in qualche caso ipoglicemia, se uno dei seguenti farmaci viene assunto in concomitanza con Glimepiride:

fenilbutazone, azapropazone e ossifenbutazone

sulfimpirazone

insulina e altri prodotti antidiabetici orali

alcune sulfonamidi a lunga durata d’azione

metformina

tetracicline

salicilati e acido salicilico para-aminio-salicilico

MAO-inibitori

steroidi anabolizzanti e ormoni sessuali maschili

antibiotici chinolonici

cloramfenicolo

probenecid

anticoagulanti cumarinici

miconazolo

fenfluramina

pentossifillina (alte dosi per via parenterale)

fibrati

tritoqualina

ACE inibitori

fluconazolo

fluoxetina

allopurinolo

simpaticolitici

ciclosfamidi, trosfamidi e ifosfamidi

Si ha una riduzione dell’effetto ipoglicemico di glimepiride ed un conseguente aumento dei livelli di glucosio nel sangue se glimepiride viene somministrato contemporaneamente con i seguenti farmaci:

estrogeni e progestinici

saluretici, diuretici tiazidici

agenti stimolanti della tiroide, glucocorticoidi

derivati della fenotiazina, clorpromazina

adrenalina e simpaticomimetici

acido nicotinico (ad elevati dosaggi) e suoi derivati

lassativi (uso prolungato)

fenitoina, diazossido

glucagone, barbiturici e rifampicina

acetozolamide

Gli H2-antagonisti, i betabloccanti, la clonidina e la reserpina possono potenziare ovvero ridurre l’effetto ipoglicemizzante.

Sotto l’influenza di farmaci simpaticolitici, quali i betabloccanti, la clonidina e la reserpina, gli effetti di una controregolazione adrenergica della ipoglicemia possono essere ridotti o assenti.

L’assunzione di alcool può potenziare o diminuire l’azione ipoglicemizzante della glimepiride in modo imprevedibile.

Glimepiride può aumentare o potenziare gli effetti dei derivati cumarinici.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

Rischi correlati al diabete

Livelli anormali di glucosio nel sangue durante la gravidanza sono associati ad una più elevata incidenza di anomalie congenite e mortalità perinatale. I livelli di glucosio nel sangue devono quindi essere monitorati attentamente nel corso della gravidanza al fine di evitare il rischio teratogeno. In queste circostanze è richiesto l’uso di insulina. Le pazienti che intendono avere una gravidanza devono informarne il proprio medico.

Rischi correlati alla glimepiride

Non sono disponibili dati sufficienti sull’impiego della glimepiride in gravidanza. Studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva probabilmente correlata all’azione farmacologica (ipoglicemia) della glimepiride (vedere paragrafo 5.3).

Di conseguenza, glimepiride non deve essere assunta durante l’intero periodo della gravidanza. Se la paziente in terapia con glimepiride, sta pianificando una gravidanza o nel caso in cui venga accertata una gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente cambiato con una terapia con insulina.

Allattamento

Non è noto se avvenga escrezione nel latte umano. Glimepiride viene escreta nel latte di ratto. Poiché altre sulfaniluree vengono escrete nel latte umano e poiché sussiste il rischio di ipoglicemia nei lattanti, l’allattamento al seno non è consigliato durante il trattamento con glimepiride.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati condotti studi sugli effetti del farmaco sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

La capacità di concentrazione e di reazione del paziente può venire alterata a causa della ipoglicemia o della iperglicemia, o per esempio a causa di disturbi visivi. Ciò può costituire un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di speciale importanza (ad esempio nella guida di autoveicoli o nell’uso di macchinari).

I pazienti devono essere avvisati di prendere precauzioni per evitare l’insorgenza di ipoglicemia durante la guida. Ciò è particolarmente importante in quei pazienti con ridotta o assente consapevolezza dei sintomi premonitori dell’ipoglicemia o che hanno frequenti episodi di ipoglicemia. In questi casi è necessario considerare se sia opportuno guidare veicoli o usare macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Valutazione di frequenza:

molto comune (> 1/10)

comune (> 1/100, < 1/10)

non comune (> 1/1000, < 1/100)

raro (> 1/10.000, < 1/1000)

molto raro (< 1/10.000) inclusi casi isolati.

Alla luce dell’esperienza con glimepiride e altre sulfoniluree è necessario menzionare i seguenti effetti indesiderati:

Alterazioni del sistema immunitario

Molto raro:

lievi reazioni di ipersensibilità si possono trasformare in reazioni gravi con dispnea, calo della pressione sanguigna e occasionalmente shock. Vasculite allergica. Allergie crociate sono possibili con le sulfaniluree, le sulfonamidi o sostanze correlate.

Alterazioni del sangue e sistema linfatico

Raro:

alterazioni ematologiche. Esse comprendono trombocitopenia da moderata a grave, leucopenia, eritrocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica e pancitopenia. Tali effetti sono generalmente reversibili dopo l’interruzione della terapia.

Alterazioni del metabolismo e della nutrizione

Raro:

reazioni ipoglicemiche. Di norma queste reazioni sono immediate, possibilmente gravi e non sempre facilmente risolvibili. Come con tutte le altre terapie farmacologiche ipoglicemiche, l’insorgenza di tali reazioni ipoglicemiche dipende da fattori individuali, quali le abitudini alimenteri ed il dosaggio (vedere anche il paragrafo 4.4).

Disturbi oculari

Non comune:

A causa di alterazioni dei livelli di glucosio nel sangue sono possibili disturbi visivi temporanei, specialmente all’inizio del trattamento.

Alterazioni dell’apparato gastrointestinale

Molto raro:

I disturbi a livello gastrointestinale, come nausea, vomito, diarrea, pressione epigastrica, gonfiore e dolore addominale. Questi disturbi raramente portano all’interruzione della terapia.

Alterazioni del sistema epatobiliare

Non comune:

Aumento degli enzimi epatici.

Molto rari:

Alterazione della funzione epatica (ad esempio colestasi e ittero), epatite che evolve in insufficienza epatica.

Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune:

Reazioni di ipersensibilità cutanea, quali prurito, rash e orticaria.

Molto raro:

Ipersensibilità alla luce.

Indagini diagnostiche

Molto raro:

Riduzione della concentrazione sierica del sodio.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

A seguito di un sovradosaggio può verificarsi l’ipoglicemia, che può durare dalle 12 alle 72 ore ed eventualmente ripresentarsi dopo una iniziale normalizzazione del glucosio nel sangue. I sintomi possono non comparire fino a 24 ore dall’assunzione. In generale è raccomandata l’osservazione in ambiente ospedaliero. Possono insorgere nausea, vomito e dolore epigastrico. In generale, l’ipoglicemia può essere accompagnata da sintomi neurologici, quali agitazione, tremore, disturbi visivi, problemi di coordinazione, sonnolenza, coma e convulsioni.

In primo luogo il trattamento consiste nel prevenire l’assorbimento di glimepiride mediante somministrazione di carbone attivo (assorbente) e solfato di sodio (lassativo). Qualora siano state ingerite grandi quantità di sostanza, è indicata la lavanda gastrica, seguita da trattamento con carbone attivo e solfato di sodio. In caso di (grave) sovradosaggio è indicata l’ospedalizzazione in un reparto di terapia intensiva. Iniziare la somministrazione di glucosio prima possibile, se necessario attraverso l’iniezione endovenosa di in bolo di 50 ml di una soluzione al 50%, seguita da una infusione di una soluzione al 10% con stretto monitoraggio della glicemia. Continuare con un trattamento sintomatico.

In particolare quando si tratta l’ipoglicemia causata da un’assunzione accidentale di glimepiride nei lattanti e nei bambini piccoli, la dose di glucosio somministrata deve essere controllata attentamente per evitare la possibilità di causare una iperglicemia pericolosa. La glicemia deve essere attentamente controllata.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: farmaci orali per la riduzione del glucosio nel sangue: sulfonamidi, derivati dell’urea.

Codice ATC: A10BB12

La glimepiride è una sostanza ipoglicemizzante attiva per via orale, appartenente alla categoria delle sulfaniluree. Può essere utilizzata nel diabete mellito non insulino-dipendente.

Glimepiride agisce principalmente stimolando il rilascio dell’insulina dalle cellule beta pancreatiche.

Come per altre sulfaniluree, questo effetto si basa sull’aumentata risposta delle cellule beta pancreatiche alla stimolazione fisiologica del glucosio. La glimepiride sembra inoltre avere un pronunciato effetto extrapancreatico; questo aspetto è stato asserito anche per altre sulfaniluree.

Rilascio di insulina

Le sulfaniluree regolano la secrezione di insulina bloccando i canali del potassio sensibili all’ATP situati nella membrana delle cellule beta. Il blocco dei canali del potassio induce una depolarizzazione della cellula beta col risultato – a seguito dell’apertura dei canali del calcio- di un aumentato afflusso di calcio nelle cellule.

Ciò determina il rilascio di insulina per esocitosi.

Glimepiride si lega con un alto tasso di scambio, alle proteine della membrana delle cellule beta associate ai canali del potassio sensibili all’ATP, ma in un sito di legame diverso da quello usuale per le sulfaniluree.

Attività extra-pancreatica

Gli effetti extra-pancreatici comprendono una maggiore sensibilità all’insulina da parte del tessuto periferico ed una riduzione della captazione di insulina da parte del fegato.

La captazione di glucosio dal sangue ai muscoli periferici e ai tessuti adiposi avviene attraverso proteine specifiche per il trasporto, che si trovano nelle membrane cellulari. Il trasporto del glucosio in questi tessuti rappresenta il fattore limitante nell’utilizzo del glucosio stesso. Glimepiride aumenta molto rapidamente il numero delle molecole attive del trasporto di glucosio sulle membrane plasmatiche delle cellule muscolari e adipose col risultato finale di una aumentata captazione di glucosio.

Glimepiride aumenta l’attività della fosfolipasi C specifica per il glicosil-fosfatidilinositolo che può essere correlata alla lipogenesi e alla glicogenesi indotte dal farmaco nelle cellule adipose e muscolari isolate.

Glimepiride inibisce la produzione di glucosio nel fegato aumentando la concentrazione intracellulare di fruttosio-2,6 bifosfato che, a sua volta, inibisce la gluconeogenesi.

Proprietà generali

Nei soggetti sani la dose orale minima efficace è di circa 0,6 mg. L’effetto di glimepiride è dose-dipendente e riproducibile. La risposta fisiologica all’esercizio fisico intenso, ossia alla ridotta secrezione di insulina, continua nel corso della terapia con glimepiride.

Non si è avuta alcuna differenza significativa nell’effetto, indipendentemente se il farmaco è stato somministrato 30 minuti o immediatamente prima di un pasto. Una dose singola fornisce un buon controllo metabolico per 24 ore nei pazienti diabetici.

Sebbene il metabolita idrossilato di glimepiride causi una lieve ma significativa riduzione del glucosio nel siero di soggetti sani, esso è unicamente responsabile di una minima parte dell’effetto globale del principio attivo.

Terapia in associazione con metformina

Uno studio ha dimostrato un miglior controllo metabolico ottenuto con la terapia in associazione con glimepiride rispetto alla monoterapia con metformina, in pazienti non adeguatamente controllati con il dosaggio massimo di metformina.

Terapia in associazione con insulina

I dati relativi alla terapia in associazione con insulina sono limitati. È possibile iniziare una terapia con la somministrazione concomitante di insulina nei pazienti non adeguatamente controllati con il dosaggio massimo di glimepiride. In due studi, lo stesso miglioramento del controllo metabolico è stato ottenuto sia con l’associazione terapeutica che con la monoterapia con insulina. Tuttavia, nella terapia in associazione, è stata necessaria una dose media di insulina inferiore.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento: la biodisponibilità di glimepiride dopo somministrazione orale è completa. L’assorbimento non subisce l’effetto del cibo; solamente la velocità di assorbimento è lievemente ridotta. Concentrazioni massime nel siero (Cmax) vengono raggiunte circa 2,5 ore dopo l’assunzione per via orale (in media 0,3 mcg/ml per una dose frazionata di 4 mg/al giorno) ed il rapporto tra dose e Cmax e AUC (area sotto la curva tempo/concentrazione) è lineare.

Distribuzione: glimepiride ha un volume di distribuzione molto basso (circa 8,8 litri) che è ampio come lo spazio di distribuzione dell’albumina, un alto legame proteico (> 99%) e una bassa clearance (circa 48 ml/min).

Negli animali, glimepiride viene secreto nel latte. Glimepiride attraversa la placenta. Il passaggio della barriera emato-encefalica è basso.

Biotrasformazione ed eliminazione: l’emivita dominante media nel siero, relativa alle concentrazioni nel siero a dosi ripetute, è circa 5-8 ore. Emivite lievemente più lunghe sono state osservate dopo somministrazioni di dosi più elevate.

Dopo una dose singola di glimepiride radiomarcata, il 58% della radioattività è stata riscontrata nelle urine ed il 35% nelle feci. Nelle urine non è stata riscontrata alcuna sostanza non metabolizzata. Due metabolici – molto probabilmente risultante dalla metabolizzazione epatica (principalmente attraverso CYP2C9) - sono stati identificati sia nelle urine che nelle feci: un derivato idrossilato ed uno carbossilato, probabilmente dovuti al metabolismo epatico. Dopo una somministrazione orale di glimepiride, le emivite terminali di questi metaboliti sono state rispettivamente da 3 a 6 ore e da 5 a 6 ore.

Il confronto tra la dose giornaliera singola o frazionata non mostra differenze significative nella farmacocinetica e anche la variabilità individuale è molto bassa. Non si è avuto alcun accumulo rilevante.

La farmacocinetica è stata simile negli uomini e nelle donne, e nei pazienti giovani e anziani (più di 65 anni di età). Nei pazienti con bassa clearance della creatinina, si è avuta una tendenza all’incremento della clearance della glimepiride e alla riduzione della concentrazione sierica media, che probabilmente è il risultato di una più rapida eliminazione dovuta ad un minor legame con le proteine. L’eliminazione renale dei due metaboliti è stata alterata. Globalmente, non sussiste alcun rischio aggiuntivo di accumulo nei pazienti con alterata funzionalità renale.

A seguito di intervento chirurgico sui dotti biliari in cinque pazienti non diabetici, la farmacocinetica è risultata equivalente a quella dei soggetti sani.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Effetti preclinici sono stati osservati solo ad esposizioni considerate sufficientemente superiori all’esposizione massima umana, indicando una scarsa rilevanza con l’uso clinico, oppure sono stati provocati dall’azione farmacodinamica del medicinale (ipoglicemia). Queste osservazioni si basano su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità delle dosi ripetute, genotossicità, carcinogenesi, tossicità riproduttiva. In questi ultimi studi (concernenti embriotossicità, teratogenicità e tossicità dello sviluppo) gli effetti avversi osservati sono stati ritenuti secondari agli effetti ipoglicemici indotti dal farmaco sulle madri e sui figli.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Lattosio monoidrato, carbossimetilamido sodico (tipo A), povidone K30, cellulosa microcristallina, magnesio stearato.

Agenti coloranti:

Ferro ossido giallo (E172)

Indigotina-carminio d’indaco(E132)


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

Blister trasparente in PVC/PE/PVDC/Alluminio: 36 mesi

Contenitore per compresse in PP: 30 mesi. Validità dopo prima apertura: 6 mesi.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister trasparente in PVC/PE/PVDC/Alluminio: 7, 14, 15, 28, 30, 56, 60, 90, 98, 100, 120 e 100x1 compresse.

Contenitore per compresse in PP bianco opaco con chiusura in LDPE o MDPE: 100 e 250 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

SANDOZ S.p.A.

Largo U.Boccioni, 1

21040 ORIGGIO (VA)


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

2 mg compresse 7 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957013/M

2 mg compresse 14 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957025/M

2 mg compresse 15 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957037/M

2 mg compresse 28 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957049/M

2 mg compresse 30 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957052/M

2 mg compresse 56 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957064/M

2 mg compresse 60 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957076/M

2 mg compresse 98 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957088/M

2 mg compresse 90 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957140/M

2 mg compresse 100 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957090/M

2 mg compresse 100X1 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957102/M

2 mg compresse 120 compresse in blister PVC/PE/PVDC/AL AIC n. 036957114/M

2 mg compresse 100 compresse in contenitore PP AIC n. 036957126/M

2 mg compresse 250 compresse in contenitore PP AIC n. 036957138/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Giugno 2006


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Luglio 2010