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GONAL-F 300 UI/0,5 ML (22 MCG/0,5 ML) SOLUZIONE INIETTABILE IN PENNA PRERIEMPITA
Ciascun ml della soluzione contiene 600 UI di follitropina alfa*, (equivalenti a 44 mcg).
Ogni penna preriempita multidose rilascia 300 UI (equivalenti a 22 mcg) in 0,5 ml.
* ormone follicolostimolante ricombinante umano (r-hFSH) prodotto da cellule ovariche di criceto cinese (CHO) con la tecnologia del DNA ricombinante.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile in penna preriempita.
Soluzione limpida incolore.
Il pH della soluzione è 6,7 - 7,3.
Nella donna adulta
• Anovulazione (inclusa la sindrome dell’ovaio policistico) in donne che non rispondono al trattamento con clomifene citrato.
• Stimolazione dello sviluppo follicolare multiplo in donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita (ART), come la fertilizzazione in vitro (IVF), trasferimento di gameti all’interno delle tube o trasferimento di zigoti all’interno delle tube.
• GONAL-f, in associazione ad una preparazione a base di ormone luteinizzante (LH), è raccomandato per la stimolazione dello sviluppo follicolare e dell’ovulazione in donne con grave insufficienza di LH ed FSH. Negli studi clinici tali pazienti venivano identificate in base a livelli sierici di LH endogeno <1,2 UI/l.
Nell’uomo adulto
• GONAL-f è indicato nella induzione della spermatogenesi in uomini affetti da ipogonadismo ipogonadotropo congenito o acquisito, in associazione alla Gonadotropina Corionica umana (hCG).
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Il trattamento con GONAL-f deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dei disturbi della fertilità.
Posologia
Le dosi raccomandate per GONAL-f sono quelle utilizzate per l’FSH urinario. La valutazione clinica di GONAL-f indica che le sue dosi giornaliere, i regimi di somministrazione e i metodi di monitoraggio del trattamento non devono essere diversi da quelli normalmente usati per i medicinali contenenti FSH urinario. Si consiglia di seguire le dosi iniziali raccomandate sotto indicate.
Studi clinici comparativi hanno dimostrato che i pazienti in media richiedono una dose cumulativa di GONAL-f più bassa e una durata del trattamento più breve rispetto all’FSH urinario. Si considera pertanto corretto somministrare una dose totale di GONAL-f più bassa di quella generalmente utilizzata con l’FSH urinario, non solo per ottimizzare lo sviluppo follicolare ma anche per ridurre il rischio di una iperstimolazione ovarica indesiderata (vedere paragrafo 5.1).
È stata dimostrata la bioequivalenza tra la formulazione multidose di GONAL-f e dosaggi equivalenti della formulazione monodose.
Donne con anovulazione (inclusa la sindrome dell’ovaio policistico):
Il trattamento con GONAL-f può essere effettuato con iniezioni giornaliere. Nelle donne con mestruazioni la terapia deve iniziare entro i primi 7 giorni del ciclo mestruale.
Lo schema posologico più comune prevede iniezioni giornaliere di 75-150 UI di FSH che possono essere aumentate, se necessario, di 37,5 o 75 UI ad intervalli di 7 o 14 giorni per ottenere una risposta adeguata ma non eccessiva. Il trattamento va adattato in base alla risposta individuale della paziente, che va valutata misurando le dimensioni del follicolo mediante esame ecografico e/o mediante il dosaggio degli estrogeni. La dose massima giornaliera non supera generalmente 225 UI di FSH. Se la paziente non risponde adeguatamente dopo 4 settimane di trattamento il ciclo di terapia deve essere interrotto; la paziente dovrà essere sottoposta a ulteriori accertamenti, al termine dei quali potrà iniziare il ciclo terapeutico seguente con una dose superiore a quella del ciclo precedentemente interrotto.
Una volta ottenuta la risposta ottimale, 24-48 ore dopo l’ultima iniezione di GONAL-f è necessario somministrare 250 mcg di coriogonadotropina alfa umana ricombinante (r-hCG) o da 5.000 a 10.000 UI di hCG in unica somministrazione. È preferibile che la paziente abbia rapporti sessuali a scopo procreativo sia il giorno della somministrazione di hCG sia quello successivo. In alternativa, potrà essere eseguita una inseminazione intrauterina (IUI).
Se si ottiene una risposta eccessiva, si deve interrompere il trattamento con GONAL-f e rinunciare alla somministrazione di hCG (vedere paragrafo 4.4). Nel ciclo successivo il trattamento deve essere ripreso con una dose più bassa.
Donne sottoposte a stimolazione ovarica per lo sviluppo follicolare multiplo che precede la fertilizzazione in vitro o altre tecniche di riproduzione assistita
Il regime comunemente adottato nella superovulazione prevede la somministrazione di 150-225 UI di GONAL-f al giorno iniziando il 2° o 3° giorno del ciclo. Il trattamento viene continuato finché non viene raggiunto un adeguato sviluppo follicolare (valutato mediante monitoraggio della concentrazione degli estrogeni e/o mediante monitoraggio ecografico) adattando la dose in base alla risposta della paziente fino ad un massimo generalmente di 450 UI al giorno. In genere un adeguato sviluppo follicolare viene raggiunto intorno al decimo giorno di trattamento (intervallo compreso tra 5 e 20 giorni).
Per indurre la maturazione follicolare finale devono essere somministrati 250 mcg di r-hCG o 5.000 UI fino a 10.000 UI di gonadotropina corionica (hCG), in unica somministrazione, 24-48 ore dopo l’ultima somministrazione di GONAL-f.
Comunemente si provoca una down-regulation con un agonista o antagonista dell’ormone che rilascia la gonadotropina (GnRH) al fine di sopprimere il picco dell’LH endogeno e di controllarne la secrezione tonica. Lo schema di trattamento più comune prevede l’utilizzo di GONAL-f circa 2 settimane dopo l’inizio della terapia con l’agonista; entrambi i trattamenti vengono continuati fino a quando si raggiunge un adeguato sviluppo follicolare. Per esempio dopo 2 settimane di trattamento con l’agonista, somministrare 150-225 UI di GONAL-f per i primi 7 giorni. La dose viene poi aggiustata secondo la risposta ovarica.
L’esperienza acquisita nella IVF indica che in genere la percentuale di successi rimane stabile durante i primi quattro tentativi, per poi diminuire successivamente in maniera graduale.
Donne con anovulazione dovuta a grave insufficienza di LH ed FSH
Nelle donne carenti di LH ed FSH (ipogonadismo ipogonadotropo), l’obiettivo della terapia con GONAL-f in associazione alla lutropina alfa è lo sviluppo di un singolo follicolo di Graaf maturo dal quale verrà liberato l’ovocita dopo la somministrazione di gonadotropina corionica umana (hCG).
GONAL-f deve essere somministrato con iniezioni giornaliere contemporaneamente a lutropina alfa.
Poiché tali pazienti sono amenorroiche ed hanno una bassa secrezione endogena di estrogeni, il trattamento può iniziare in qualsiasi giorno.
Uno schema posologico raccomandato comincia con 75 UI di lutropina alfa al giorno e 75 150 UI di FSH. Il trattamento va adattato in base alla risposta individuale della paziente, che va valutata misurando le dimensioni del follicolo mediante esame ecografico e mediante il dosaggio degli estrogeni.
Se si ritiene opportuno un aumento della dose di FSH, l’adattamento del dosaggio dovrà essere effettuato preferibilmente con incrementi di 37,5 UI-75 UI ad intervalli di 7-14 giorni.
La durata della stimolazione di un ciclo può essere estesa fino a 5 settimane.
Una volta ottenuta la risposta ottimale, 24-48 ore dopo l’ultima iniezione di GONAL-f e lutropina alfa, è necessario somministrare 250 mcg di r-hCG o da 5.000 a 10.000 UI di hCG in dose unica.
Si raccomanda alla paziente di avere rapporti sessuali a scopi procreativi il giorno della somministrazione dell’hCG e il giorno successivo.
In alternativa, può essere eseguita una IUI.
Al fine di evitare una insufficienza precoce del corpo luteo dopo l’ovulazione, dovuta alla carenza di sostanze ad attività luteotropa (LH/hCG), deve essere valutata l’opportunità di un supporto della fase luteale.
In caso di risposta eccessiva, il trattamento deve essere interrotto e l’hCG non deve essere somministrato. Nel ciclo successivo il trattamento deve essere ripreso con dosaggi di FSH più bassi rispetto al ciclo precedente.
Uomini con ipogonadismo ipogonadotropo
GONAL-f deve essere somministrato ad una dose di 150 UI tre volte la settimana, in associazione con l’hCG, per almeno 4 mesi. Se dopo tale periodo il paziente non risponde, il trattamento combinato può ulteriormente continuare; l’esperienza clinica corrente indica che il trattamento per almeno 18 mesi può essere necessario per indurre la spermatogenesi.
Popolazioni particolari
Popolazione anziana
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di GONAL-f nella popolazione anziana. La sicurezza e l’efficacia di GONAL-f nei pazienti anziani non sono state stabilite.
Disfunzione renale o epatica
La sicurezza, l’efficacia e la farmacocinetica di GONAL-f nei pazienti con disfunzione renale o epatica non sono state stabilite.
Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di GONAL-f nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione
GONAL-f è destinato alla somministrazione sottocutanea. La prima iniezione di GONAL-f deve essere effettuata sotto diretta supervisione medica. L’autosomministrazione di GONAL-f deve essere effettuata unicamente da pazienti ben motivati, opportunamente addestrati e che abbiano la possibilità di consultare un esperto.
Poiché la penna preriempita GONAL-f con cartuccia multidose è destinata a più iniezioni, i pazienti devono gravi istruzioni chiare per evitare l’uso scorretto della presentazione multidose.
Per le istruzioni sulla somministrazione con la penna preriempita, vedere paragrafo 6.6 e il foglio illustrativo.
• ipersensibilità al principio attivo follitropina alfa, all’FSH o ad uno qualsiasi degli eccipienti
• tumori dell’ipotalamo o della ghiandola ipofisaria
• ingrossamento ovarico o cisti ovarica non dovuta a sindrome dell’ovaio policistico
• emorragie ginecologiche ad eziologia sconosciuta
• carcinoma dell’ovaio, dell’utero o della mammella
GONAL-f non deve essere usato anche quando non possa essere ottenuta una risposta efficace a causa di:
• insufficienza ovarica primitiva
• malformazioni degli organi sessuali incompatibili con la gravidanza
• fibromi dell’utero incompatibili con la gravidanza
• in caso di insufficienza testicolare primaria
GONAL-f è una potente gonadotropina in grado di causare reazioni avverse da lievi a gravi e deve essere usato solo da medici esperti nei problemi di infertilità e nel loro trattamento.
La terapia con gonadotropine richiede un certo impegno da parte del medico, il supporto di personale infermieristico e la disponibilità di adeguate attrezzature per il monitoraggio. Nelle donne, l’uso sicuro ed efficace di GONAL-f prevede il monitoraggio della risposta ovarica tramite ecografia, associata preferibilmente al dosaggio dei livelli sierici di estradiolo, eseguiti regolarmente. Può verificarsi un certo grado di variabilità individuale nella risposta all’FSH, e in alcuni pazienti la risposta può essere scarsa, in altri eccessiva. Sia nelle donne che negli uomini deve essere utilizzata la dose minima efficace in relazione agli obiettivi del trattamento.
Porfiria
I pazienti affetti da porfiria o con familiarità per porfiria devono essere attentamente controllati durante il trattamento con GONAL-f. L’aggravamento o l’insorgenza di questa condizione può richiedere l’interruzione della terapia.
Trattamento nelle donne
Prima di iniziare il trattamento deve essere adeguatamente studiata l’infertilità di coppia e devono essere valutate eventuali controindicazioni per la gravidanza. In particolare le pazienti devono essere esaminate per verificare l’eventuale presenza di ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenalica, iperprolattinemia ed effettuata la terapia del caso.
Le pazienti che si sottopongono a stimolazione della crescita follicolare come trattamento dell’infertilità anovulatoria o per tecniche di riproduzione assistita, possono sviluppare ingrossamento ovarico o iperstimolazione. L’aderenza alla dose di GONAL-f raccomandata, alle modalità di somministrazione ed un attento monitoraggio della terapia minimizzeranno l’incidenza di tali eventi.
Per l’interpretazione esatta degli indici dello sviluppo e della maturazione follicolare, il medico deve essere specializzato nella loro interpretazione.
Negli studi clinici si manifestava un incremento della sensibilità ovarica al GONAL-f quando veniva somministrato in associazione a lutropina alfa. Se si ritiene opportuno un aumento della dose di FSH, l’adattamento del dosaggio dovrà essere effettuato preferibilmente con incrementi di 37,5-75 UI ad intervalli di 7-14 giorni.
Non è stata eseguita una comparazione diretta tra GONAL-f /LH e gonadotropina umana menopausale (hMG). Un confronto eseguito su dati storici indica che il tasso di ovulazione ottenuto con GONAL-f/LH sia simile a quello ottenuto con hMG.
Sindrome da Iperstimolazione Ovarica (OHSS)
Un certo grado di ingrossamento ovarico è un effetto atteso della stimolazione ovarica controllata. È più comune nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico e regredisce, in genere, senza alcun trattamento.
Al contrario dell’ingrossamento ovarico privo di complicazioni, OHSS è una condizione che può manifestarsi con diversi gradi di gravità. Essa comprende un ingrossamento ovarico marcato, alti livelli sierici di ormoni steroidei e un incremento della permeabilità vascolare che può evolversi in un accumulo di liquidi nel peritoneo, nella pleure e, raramente, nelle cavità pericardiache.
In casi gravi di OHSS può essere osservata la seguente sintomatologia: dolore addominale, distensione addominale, ingrossamento ovarico di grado severo, aumento di peso, dispnea, oliguria e sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea. La valutazione clinica può rivelare ipovolemia, emoconcentrazione, sbilancio elettrolitico, ascite, emoperitoneo, versamenti pleurici o idrotorace, insufficienza polmonare acuta. Molto raramente, una severa OHSS può essere complicata da torsione ovarica o eventi tromboembolici come embolia polmonare, ictus ischemico o infarto del miocardio.
I fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di OHSS comprendono la sindrome dell’ovaio policistico, livelli sierici di estradiolo elevati in assoluto o in rapido aumento (ad es. > 900 pg/ml o > 3.300 pmol/l in caso di anovulazione; > 3.000 pg/ml o > 11.000 pmol/l nell’ART) e un gran numero di follicoli ovarici in fase di sviluppo (ad es. > 3 follicoli di diametro ≥ 14 mm in caso di anovulazione; ≥ 20 follicoli di diametro ≥ 12 mm nell’ART).
L’aderenza alla dose e al regime terapeutico raccomandati di GONAL-f può ridurre al minimo il rischio di iperstimolazione ovarica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Si raccomandano il monitoraggio ecografico dei cicli di stimolazione e la determinazione dei livelli di estradiolo per identificare tempestivamente i fattori di rischio.
Le evidenze suggeriscono che l’hCG svolga un ruolo chiave nell’induzione dell’OHSS e che la sindrome possa essere più grave e protratta in caso di gravidanza. Pertanto, in presenza di segni di iperstimolazione ovarica, come livelli sierici di estradiolo > 5.500 pg/ml o > 20.200 pmol/l e/o ≥ 40 follicoli in totale, si raccomanda di astenersi dalla somministrazione di hCG e di istruire la paziente ad astenersi dai rapporti sessuali o a usare metodi barriera di contraccezione per almeno
4 giorni. L’OHSS può evolversi rapidamente (entro le 24 ore) o nell’arco di diversi giorni e diventare un evento clinico serio. Essa compare più frequentemente dopo sospensione del trattamento ormonale e raggiunge il suo massimo a circa 7-10 giorni dal trattamento. Pertanto le pazienti devono essere tenute sotto controllo per almeno due settimane dopo la somministrazione di hCG.
Nella ART, l’aspirazione di tutti i follicoli prima dell’ovulazione può evitare il verificarsi di iperstimolazione.
La OHSS lieve o moderata regredisce in genere spontaneamente. Se si verifica una OHSS grave si raccomanda di sospendere il trattamento con gonadotropine, se ancora in corso, ricoverare la paziente e iniziare la terapia appropriata.
Gravidanza multipla
Nelle pazienti che si sottopongono ad induzione dell’ovulazione, l’incidenza di gravidanze multiple è aumentata rispetto ai concepimenti naturali. La maggioranza dei concepimenti multipli sono gemellari.
La gravidanza multipla, in particolare se di ordine elevato, comporta un aumento del rischio di esiti avversi materni e perinatali.
Per minimizzare il rischio di gravidanze multiple, si raccomanda un attento monitoraggio della risposta ovarica.
Nelle pazienti sottoposte a tecniche di riproduzione assistita il rischio di gravidanze multiple è correlato principalmente al numero di embrioni trasferiti, alla loro qualità e all’età della paziente.
Prima di iniziare il trattamento le pazienti devono essere informate del rischio potenziale di nascite multiple.
Interruzione della gravidanza
L’incidenza di interruzione della gravidanza per aborto spontaneo prima o dopo il primo trimestre è maggiore nelle pazienti che si sottopongono a stimolazione dello sviluppo follicolare per indurre l’ovulazione o per le ART rispetto a quanto avviene dopo un concepimento naturale.
Gravidanze ectopiche
Le donne con storia di precedenti disturbi alle tube sono a rischio di gravidanze ectopiche, sia se la gravidanza è ottenuta con concepimento spontaneo che con trattamenti per l’infertilità. Dopo le ART è stata riportata una prevalenza di gravidanze ectopiche maggiore rispetto alla popolazione generale.
Neoplasie del sistema riproduttivo
Sono stati segnalati casi di neoplasie, sia benigne che maligne, dell’ovaio o altre neoplasie dell’apparato riproduttivo in donne sottoposte a ripetuti cicli di terapia per il trattamento dell’infertilità. Non è stato ancora stabilito se il trattamento con gonadotropine incrementi o meno il rischio di questi tumori nelle donne infertili.
Malformazioni congenite
La prevalenza di malformazioni congenite a seguito di ART può essere leggermente superiore rispetto ai concepimenti naturali. Ciò si pensa sia dovuto a differenti caratteristiche dei genitori (es. età materna, caratteristiche del liquido seminale) ed alle gravidanze multiple.
Eventi tromboembolici
Nelle donne con malattia tromboembolica recente o in corso o nelle donne che presentano fattori di rischio per eventi tromboembolici generalmente riconosciuti, sia personali che familiari, il trattamento con gonadotropine può ulteriormente aumentare il rischio di peggioramento o di comparsa di tali eventi. In tali pazienti deve essere valutato il beneficio della somministrazione di gonadotropine in rapporto al rischio. Tuttavia va notato che la gravidanza stessa e la OHSS inducono un incremento del rischio di eventi tromboembolici.
Trattamento negli uomini
Tassi endogeni elevati di FSH sono indicativi di insufficienza testicolare primitiva. Tali pazienti non rispondono alla terapia con GONAL-f/ hCG. GONAL-f non deve essere utilizzato quando non è possibile ottenere una risposta efficace.
Nell’ambito della valutazione della risposta, si raccomanda l’analisi del liquido seminale 4-6 mesi dopo l’inizio del trattamento.
Contenuto di sodio
GONAL-f contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose ed è quindi sostanzialmente “privo di sodio”.
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L’uso concomitante di GONAL-f con altri medicinali stimolanti l’ovulazione (es. hCG, clomifene citrato) può determinare un potenziamento della risposta follicolare, mentre l’uso concomitante di un farmaco GnRH agonista o antagonista, determinando desensibilizzazione ipofisaria, può richiedere un aumento della dose di GONAL-f necessaria per ottenere una adeguata risposta ovarica. Non sono state segnalate altre interazioni clinicamente significative con altri farmaci durante la terapia con GONAL-f.
Gravidanza
Non vi è indicazione all’uso di GONAL-f durante la gravidanza. I dati relativi a un numero limitato di gravidanze esposte (meno di 300 gravidanze esposte) indicano che follitropina alfa non causa malformazioni o tossicità fetale/neonatale.
In studi su animali non è stato osservato alcun effetto teratogeno (vedere paragrafo 5.3).
In caso di esposizione durante la gravidanza, i dati clinici non sono sufficienti per escludere un effetto teratogeno di GONAL-f.
Allattamento
GONAL-f non è indicato in fase di allattamento.
Fertilità
GONAL-f è indicato per l’uso nell’infertilità (vedere paragrafo 4.1).
Ci si attende che GONAL-f non alteri o alteri in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono cefalea, cisti ovariche e reazioni locali della sede di iniezione (ad es. dolore, eritema, ematoma, gonfiore e/o irritazione della sede di iniezione).
La sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) lieve o moderata è stata osservata comunemente e deve essere considerata un rischio intrinseco della procedura di stimolazione. Una OHSS grave non è comune (vedere paragrafo 4.4).
Molto raramente può verificarsi tromboembolia, in genere associata a una OHSS grave (vedere paragrafo 4.4).
Le seguenti definizioni si riferiscono alla classificazione della frequenza utilizzata d’ora in avanti:
Molto comune (≥1/10)
Comune (≥1/100, <1/10)
Non comune (≥1/1.000, <1/100)
Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
Molto raro (<1/10.000)
Trattamento nella donna
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro: reazioni di ipersensibilità da lievi a gravi, comprendenti reazioni anafilattiche e shock.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: cefalea
Patologie vascolari
Molto raro: tromboembolia generalmente associata a OHSS grave (vedere paragrafo 4.4)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto raro: esacerbazione o peggioramento dell’asma
Patologie gastrointestinali
Comune: dolore addominale, distensione addominale, fastidio addominale, nausea, vomito, diarrea
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto comune: cisti ovariche
Comune: OHSS lieve o moderata (con la sintomatologia associata)
Non comune: OHSS grave (con la sintomatologia associata) (vedere paragrafo 4.4)
Raro: complicanze della OHSS grave
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: reazioni della sede di iniezione (ad es. dolore, eritema, ematoma, gonfiore e/o irritazione della sede di iniezione)
Trattamento nell’uomo
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro: reazioni di ipersensibilità da lievi a gravi, comprendenti reazioni anafilattiche e shock.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto raro: esacerbazione o peggioramento dell’asma
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: acne
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Comune: ginecomastia, varicocele
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: reazioni della sede di iniezione (ad es. dolore, eritema, ematoma, gonfiore e/o irritazione della sede di iniezione)
Esami diagnostici
Comune: aumento di peso
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio dovuti a GONAL-f, tuttavia esiste la possibilità che si verifichi una OHSS (vedere paragrafo 4.4).
Categoria farmacoterapeutica: ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale, gonadotropine, codice ATC: G03GA05.
Nelle donne il principale effetto della somministrazione parenterale dell’FSH è lo sviluppo di follicoli di Graaf maturi. Nelle donne con anovulazione, l’obiettivo della terapia con GONAL-f è lo sviluppo di un singolo follicolo di Graaf maturo, dal quale verrà liberato l’ovulo dopo la somministrazione di hCG.
Efficacia e sicurezza clinica nella donna
Negli studi clinici le pazienti con grave insufficienza di LH e FSH venivano identificate in base a livelli sierici di LH endogeno <1,2 UI/l dosati da un laboratorio centrale. Tuttavia è opportuno tenere conto della variabilità della misurazione dell’LH eseguita da differenti laboratori.
Negli studi clinici comparativi tra r-hFSH (follitropina alfa) e FSH urinario nell’ART (vedere tabella in basso) e nell’induzione dell’ovulazione, GONAL-f è risultato più potente dell’FSH urinario in termini di dose totale più bassa e di periodo di trattamento più breve necessari per ottenere la maturazione follicolare.
Nell’ART, rispetto all’FSH urinario, l’impiego di GONAL-f a una dose totale più bassa e con un periodo di trattamento più breve, ha consentito il recupero di un numero più elevato di ovociti.
Tabella: Risultati dello studio GF 8407 (studio clinico randomizzato a gruppi paralleli comparativo sull’efficacia e la sicurezza di GONAL-f e del FSH urinario nelle tecniche di riproduzione assistita)
| GONAL-f | FSH urinario |
(n=130) | (n=116) |
Numero di ovociti recuperati | 11,0 ± 5,9 | 8,8 ± 4,8 |
Giorni di stimolazione di FSH | 11,7 ± 1,9 | 14,5 ± 3,3 |
Dose totale di FSH (numero di fiale di FSH da 75 UI) | 27,6 ± 10,2 | 40,7 ± 13,6 |
Necessità di incremento della dose (%) | 56,2 | 85,3 |
Le differenze tra i due gruppi erano statisticamente significative per tutti i parametri elencati (p<0,05).
Efficacia clinica e sicurezza nell’uomo
Negli uomini con deficit di FSH, GONAL-f, somministrato in associazione con hCG per almeno 4 mesi, induce la spermatogenesi.
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Dopo somministrazione per via endovenosa, la follitropina alfa si distribuisce nello spazio liquido extracellulare con un’emivita iniziale di circa 2 ore e viene eliminata con una emivita terminale di circa 1 giorno. Il volume di distribuzione allo stadio stazionario è di 10 litri e la clearance totale è di 0,6 l/ora. Un ottavo della dose somministrata di follitropina alfa viene eliminata con le urine.
Dopo somministrazione per via sottocutanea, la biodisponibilità assoluta è di circa il 70%. Dopo somministrazioni ripetute l’accumulo di follitropina alfa è 3 volte maggiore raggiungendo la fase di equilibrio entro 3-4 giorni. La follitropina alfa stimola efficacemente lo sviluppo follicolare e la steroidogenesi anche nelle donne con soppressa secrezione delle gonadotropine endogene, nonostante livelli non misurabili di LH.
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi singole e ripetute e genotossicità, oltre a quelli già menzionati in altre sezioni di questo RCP.
In ratti esposti a dosi farmacologiche di follitropina alfa (≥40 UI/Kg/die) per periodi prolungati è stata osservata una compromissione della fertilità con fecondità ridotta.
Somministrata a dosi elevate (≥5 UI/kg/die) follitropina alfa ha causato la diminuzione nel numero di feti vivi, senza peraltro essere teratogeno, e distocia simile a quella osservata con gonadotropina menopausale (hMG) di origine urinaria. Tuttavia, dal momento che GONAL-f non è indicato in gravidanza, questi dati sono di scarsa rilevanza clinica.
Polossamero 188
Saccarosio
Metionina
Sodio fosfato monobasico monoidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
m-Cresolo
Acido fosforico concentrato
Sodio idrossido
Acqua per preparazioni iniettabili
Non pertinente.
2 anni.
Dopo l’apertura, il medicinale può essere conservato per un massimo di 28 giorni a temperatura non superiore ai 25°C. Il paziente deve trascrivere sulla penna preriempita GONAL-f la data del primo utilizzo.
Conservare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare.
Prima dell’apertura e nel periodo di validità, il medicinale può essere conservato fuori dal frigorifero, senza essere nuovamente refrigerato, per un massimo di 3 mesi a temperatura non superiore ai 25°C. Il prodotto deve essere eliminato qualora, dopo 3 mesi, non sia stato utilizzato.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del prodotto in uso, vedere paragrafo 6.3.
Cartuccia da 3 ml (vetro Tipo I) contenente 0,5 ml di soluzione iniettabile, con tappo dello stantuffo (gomma di alobutile) e una capsula di chiusura modellata in alluminio con interno di gomma nera.
Confezione da 1 penna preriempita e 5 aghi da utilizzare con la penna per la somministrazione.
Vedere paragrafo “Come usare la penna preriempita di GONAL-f” nel foglio illustrativo.
La soluzione non deve essere somministrata se contiene particelle o se non è limpida.
Dopo 28 giorni dalla prima apertura, la soluzione non utilizzata deve essere gettata.
GONAL-f 300 UI/0,5 ml (22 mcg/0,5 ml) non è progettato per consentire la rimozione della cartuccia.
Eliminare gli aghi utilizzati subito dopo l’iniezione.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Merck Serono Europe Ltd. - 56 Marsh Wall, Londra E14 9TP - Regno Unito
EU/1/95/001/033, AIC: 032392336
Data di prima autorizzazione: 20 Ottobre 1995.
Data dell’ultimo rinnovo: 20 Ottobre 2005.