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GOPTEN
GOPTEN 0,5 mg capsule rigide
Una capsula contiene, principio attivo: trandolapril 0,5 mg.
GOPTEN 2 mg capsule rigide
Una capsula contiene, principio attivo: trandolapril 2 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Capsule rigide.
Ipertensione arteriosa.
Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico, in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra con o senza segni di insufficienza cardiaca.
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Nell'ipertensione arteriosa
La posologia è di 1 capsula da 2 mg in una singola somministra-zione giornaliera.
Questa dose può essere raddoppiata, se necessario, dopo 2 o 4 settimane dall'inizio del trattamento.
Nel soggetto anziano con funzione renale nella norma, non è necessario alcun adattamento posologico.
In caso sia stato precedentemente instaurato un trattamento diuretico è necessario osservare alcune precauzioni (vedi "Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione" - "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso") ed iniziare la terapia con GOPTEN, 1 capsula da 0,5 mg al giorno.
Nei pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina compresa tra 30 ml/min. e 10 ml/min., il trattamento inizierà con la dose giornaliera da 0,5 mg che potrà essere aumentata ad 1 mg, se necessario.
Nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min., così come negli emodializzati, la posologia è di 1 capsula da 0,5 mg in un'unica somministrazione giorna-liera. In questi soggetti si raccomanda un controllo periodico della potassiemia e della creatininemia.
Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico
Il trattamento potrà essere iniziato da 3 a 7 giorni dopo l'infarto miocardico. La dose iniziale dovrà essere valutata sulla base della pressione arteriosa. Il trattamento sarà iniziato alla dose da 0,5 mg. Questa dose potrà essere aumentata il giorno seguente a 1 mg (sempre in monosomministrazione) e mantenuta per due giorni e poi progressivamente aumentata fino ad un massimo di 4 mg, sempre in un’unica somministrazione. Questo aumento posologico potrà essere temporaneamente sospeso in base alla tollerabilità emodinamica, come per esempio in caso di ipotensione arteriosa.
In caso di ipotensione è necessario rivedere le terapie ipotensive associate (ad esempio i vasodilatatori, nitrati compresi, i diuretici, ecc.) e ridurne possibilmente i dosaggi.
Dato che l'assorbimento di GOPTEN non è influenzato dal cibo, le capsule possono essere somministrate prima, durante o dopo i pasti.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
Precedenti di edema angioneurotico (edema di Quincke) correlati ad un precedente trattamento con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina.
Angioedema ereditario/idiopatico.
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Gopten non deve essere usato in pazienti affetti da stenosi od ostruzione aortica
Precauzioni di carattere generale
In alcuni pazienti già sottoposti a trattamento a
base di diuretici, in particolare nel caso in cui questo trattamento sia stato istituito solo di recente, la diminuzione della pressione arteriosa all’inizio del trattamento a base di trandolapril può risultare eccessiva.
Ipotensione Sintomatica
Nei pazienti che presentano ipertensione non associata a complicanze, dopo l’assunzione della dose iniziale di trandolapril, raramente è stata osservata la comparsa di ipotensione sintomatica come anche dopo l’aumento della dose di trandolapril. È più probabile che l’ipotensione sintomatica si manifesti in pazienti che presentino una deplezione di volume e di sodio causata da una terapia prolungata con diuretici, da una dieta iposodica, da dialisi, dalla presenza di diarrea o vomito. Di conseguenza, in questi pazienti, la terapia a base di diuretici dovrebbe essere sospesa e la deplezione di volume e/o di sodio corretta prima di dare inizio alla terapia a base di trandolapril.
Ipotensione arteriosa e/o insufficienza renale funzionale
Una stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone è stata osservata in corso di deplezione idrosodica importante (regime iposodico o trattamento diuretico prolungato), di stenosi dell'arteria renale, di insufficienza cardiaca congestizia e di cirrosi ascitica. Il blocco di tale sistema con l'impiego di un inibitore dell'enzima di conversione può provocare in tali casi un’ipotensione considerevole, soprattutto dopo la prima somministrazione o nel corso delle prime 2 settimane di trattamento. Più raramente può manifestarsi insufficienza renale funzionale che impone una particolare sorveglianza del soggetto.
Nel caso di precedenti trattamenti diuretici è consigliabile o interrompere il diuretico almeno 3 giorni prima dell'inizio del trattamento con GOPTEN o iniziare la terapia con 1 capsula da 0,5 mg al giorno di GOPTEN.
Nel caso di ipertensione renovascolare si consiglia di iniziare il trattamento con la posologia giornaliera di 1 capsula da 0,5 mg.
Nel caso fosse necessario proseguire il trattamento diuretico, nell'insufficienza cardiaca congestizia e nell'ipertensione renovascolare, si raccomanda di sorvegliare la creatinina plasmatica, in particolare all'inizio del trattamento.
Edema angioneurotico (edema di Quincke)
Alcuni casi di edema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe, sono stati raramente segnalati nei pazienti trattati con un inibitore dell'enzima di conversione, GOPTEN incluso.
In tal caso, GOPTEN deve essere sospeso ed il paziente deve essere tenuto sotto controllo finchè l'edema non sia sparito. Quando l'edema è limitato al viso, la condizione si risolve generalmente senza trattamento.
L'associazione dell'edema della faccia con l'edema della laringe può dare luogo a complicazioni anche gravi.
Allorchè ci sia l'interessamento della lingua, della glottide o della laringe, che può provocare un'ostruzione delle vie aeree, devono essere praticate rapidamente un'iniezione sottocutanea di adrenalina 1:1000 (0,3-0,5 ml) ed altre eventuali terapie specifiche.
È stato dimostrato che gli ACE inibitori sono in grado di causare più frequentemente la comparsa di episodi di angioedema in pazienti neri piuttosto che nei pazienti non neri.
Nei pazienti trattati con ACE-inibitori è stato riportato angioedema intestinale. Questo deve essere preso in considerazione nei pazienti in trattamento con trandolapril che presentano dolori addominali (con o senza nausea o vomito).
Neutropenia
Molto raramente sono stati segnalati casi di neutropenia senza che fosse stabilita una relazione di causa ed effetto.
Come per tutti gli inibitori dell'enzima di conversione si consigliano periodici controlli ematologici, in particolare nei pazienti affetti da collagenopatia con o senza compromissione della funzione renale.
Insufficienza renale
La posologia dovrà essere ridotta nei soggetti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min; la funzionalità renale di questi pazienti deve essere attentamente monitorata. (vedi "Posologia e modo di somministrazione").
In pazienti affetti da insufficienza renale, insufficienza cardiaca congestizia o stenosi arteriosa renale unilaterale o bilaterale, aventi un unico rene così come dopo trapianto del rene, si corre il rischio di un peggioramento della funzione renale . Alcuni pazienti ipertesi con alcun segno di patologie renali pre-esistenti possono sviluppare aumenti dell’azotemia plasmatica e della creatininemia sierica quando il trandolapril è assunto contemporaneamente ad un diuretico. Si può verificare proteinuria.
Insufficienza epatica
Poichè il trandolapril è un profarmaco metabolizzato nel suo derivato attivo nel fegato, deve essere posta particolare attenzione e effettuato un accurato monitoraggio in quei pazienti affetti da insufficienza epatica.
Le concentrazioni plasmatiche di farmaco aumentano e, pertanto, si consiglia di iniziare il trattamento con 1 capsula da 0,5 mg al giorno e di adattarlo in funzione della risposta terapeutica.
Soggetti anziani
Gli studi di farmacocinetica sul GOPTEN nei soggetti ipertesi con età superiore a 65 anni, con funzione renale nella norma, indicano che non è necessario nessun adattamento posologico. In quelli con funzione renale alterata vedi "Posologia e modo di somministrazione".
Chirurgia/Anestesia
In caso di anestesia eseguita per un intervento chirurgico con agenti che possono causare ipotensione, gli inibitori dell'enzima di conversione possono provocare una ipotensione che può essere corretta mediante espansione della volemia.
Il trandolapril può inibire la formazione dell’angiotensina II, secondaria al rilascio di renina di compenso.
Pediatria
Si raccomanda di non impiegare GOPTEN nei soggetti in età pediatrica poichè non vi sono finora sufficienti esperienze in merito alla sicurezza ed efficacia del trandolapril nei bambini.
Agranulocitosi e depressione del midollo spinale
In pazienti in terapia con ACE inibitori, sono stati osservati casi di agranulocitosi e depressione del midollo spinale. Queste reazioni sono più frequenti in pazienti affetti da insufficienza renale, specialmente quelli affetti da collagenopatie vascolari. Tuttavia, in pazienti affetti da collagenopatie vascolari (ad esempio lupus erythematosus e sclerodermia), deve essere effettuato un attento monitoraggio della conta dei globuli bianchi e dei livelli proteici nell’urina, specialmente se associate ad insufficienza renale e a terapia concomitante in particolare con corticosteroidi e antimetaboliti.
Iperkaliemia
Nei pazienti ipertesi, sono stati osservati aumenti di potassio nel siero.
GOPTEN 0.5mg capsule rigide e GOPTEN 2 mg capsule rigide contengono lattosio, pertanto, non sono adatti per i soggetti con deficit di Lapp lattasi, galattosemia o sindrome di malassorbimento di glucosio/galattosio.
Gravidanza
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
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Nessuna interazione si manifesta con la contemporanea assunzione di cibo.
Nessuna interazione farmacocinetica è stata evidenziata associando GOPTEN alla digoxina, furosemide e nifedipina a lento rilascio.
Non è stata evidenziata alcuna modifica delle proprietà anticoagulanti della warfarina.
Non sono state osservate interazioni cliniche in pazienti post-infartuati con disfunzione ventricolare sinistra dopo somministrazione di GOPTEN in associazione a trombolitici, aspirina, β-bloccanti, calcio-antagonisti, nitrati, anticoagulanti, diuretici o digossina.
I farmaci β-bloccanti dovrebbero essere associati a trandolapril solo tenendo i pazienti sotto stretto controllo.
L’effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori può essere ridotto dai simpaticomimetici, percui i pazienti devono essere attentamente monitorati.
L'associazione di GOPTEN con sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio (lo spironolattone, l’amiloride, il triamterene), aumenta il rischio di iperpotassiemia soprattutto nei soggetti con insufficienza renale. Se tali associazioni dovessero rendersi necessarie è indispensabile sorvegliare frequentemente la potassiemia. Il trandolapril può attenuare la perdita di potassio causata dai diuretici tiazidici.
Co-somministrazione con FANS: l’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante. Quando gli ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. Inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo.
Pertanto, deve essere intensificato il monitoraggio della pressione sanguigna quando si assuma qualsiasi antinfiammatorio non steroideo oppure quando se ne interrompa l’assunzione nel caso di un paziente in trattamento con trandolapril.
Nei soggetti in trattamento con un diuretico, soprattutto quando è recente l'istituzione di tale trattamento, potrebbe esserci il rischio di ipotensione eccessiva, che può essere evitato sospendendo il diuretico qualche giorno prima dell'inizio del trattamento con GOPTEN. Se la contemporanea somministrazione di diuretico è indispensabile, occorre sorvegliare il paziente almeno nelle prime 2 ore dopo l'assunzione di GOPTEN (vedere paragrafi 4.4 e 4.2).
Come per tutti i trattamenti con antipertensivi, l'associazione con un neurolettico o con un antidepressivo imipraminico aumenta il rischio di ipotensione ortostatica.
L’effetto ipotensivo di certi anestetici inalatori può essere aumentato dagli ACE-inibitori.
Nei soggetti diabetici si raccomanda un controllo della glicemia. Infatti, come con tutti gli ACE inibitori, l’uso concomitante di farmaci antidiabetici (insulina o agenti ipoglicemici orali) può potenziare l’effetto ipoglicemizzante con grave rischio di ipoglicemia.
Il trandolapril può ridurre l’eliminazione del Litio.
In pazienti trattati con ACE-inibitori, si sono verificate delle reazioni anafilattoidi alle membrane di poliacrilonitrile ad alto-flusso usate in emodialisi. Come per gli altri antipertensivi appartenenti a questa classe, questa combinazione deve essere evitata quando si prescrivono ACE-inibitori a pazienti sottoposti a dialisi renale.
Allopurinolo, agenti citostatici o immunosoppressori, corticosteroidi sistemici oppure procainamide possono aumentare il rischio di leucopenia, se usati in concomitanza con gli ACE-inibitori.
Gli antiacidi possono causare una riduzione della biodisponibilità degli ACE-inibitori.
Gravidanza
L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Poichè non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Gopten durante l’allattamento, Gopten non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in casi di allattamento di neonati o prematuri.
Gopten non interferisce sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Tuttavia, in alcuni individui, gli ACE inibitori possono influenzare negativamente la capacità di guida e di usare macchinari, in particolare all’inizio del trattamento, a seguito del cambiamento dei farmaci assunti o durante l’uso concomitante di alcol. Perciò, dopo la prima dose o a seguito dell’ aumento del dosaggio, non è consigliato guidare o usare macchinari per diverse ore.
Reazioni avverse durante gli studi clinici
Ipertensione
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in pazienti con ipertensione lieve o moderata con una frequenza maggiore del 1% durante studi clinici con il trandolapril (n=2,520). Le reazioni considerate per lo meno possibilmente riferite a trandolapril sono raggruppate, all’interno di ciascuna classe di organi, in base alla frequenza usando la seguente convenzione: comune (≥1/100, <1/10).
Classificazione per organo, sistema/apparato | Tipo | Frequenza |
Disturbi del Sistema Nervoso | Emicrania | Comune |
Vertigini | Comune |
Disturbi respiratori, toracici e mediastinali | Tosse | Comune |
Disturbi generali e condizioni al sito di somministrazione | Astenia | Comune |
Negli studi clinici a lungo termine sull’ipertensione in trattamento con trandolapril (n=1049), le seguenti reazioni avverse sono avvenute con una frequenza uguale o maggiore del 0.5%. Queste reazioni sono raggruppate, all’interno di ciascuna classe di organi, in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100)
Classificazione per organo, sistema/apparato | Tipo | Frequenza |
Patologie del Sistema Nervoso | Emicrania | Comune |
Vertigini | Comune |
Patologie i cardiache | Palpitazioni | Non comune |
Patologie vascolari | Ipotensione | Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse | Comune |
Patologie gastrointestinali | Nausea | Non comune |
Disturbi della pelle e dei tessuti subcutanei | Prurito | Non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Astenia | Comune |
Malessere | Non comune |
Infarto post miocardico
Nello studio clinico TRACE con il trandolapril (n=876) sono state riportate le seguenti reazioni avverse in pazienti con disfunzione ventricolare sinistro in seguito a infarto del miocardio con una frequenza maggiore del 1%. Queste reazioni sono raggruppate in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: comune (≥1/100, <1/10)
Classificazione per organo, sistema/apparato | Tipo | Frequenza |
Patologie del Sistema Nervoso | Vertigini | Comune |
Patologie vascolari | Ipotensione | Comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse | Comune |
Reazioni meno frequenti
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate meno frequentemente durante studi clinici con il trandolapril (studi clinici di ipertensione [n=2520] e infarto post miocardico [n=876] combinati). All’interno di ciascuna classe di organi, le reazioni sono raggruppate in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10000, <1/1000)
Classificazione per organo, sistema/apparato | Tipo | Frequenza |
Infezioni e infestazioni | Infezioni del tratto respiratorio superiore | Non comune |
Infezioni del tratto urinario | Raro |
Bronchite | Raro |
Faringite | Raro |
Disturbi del sangue e del sistema linfatico | Leucopenia | Raro |
Anemia | Raro |
Disordine delle piastrine | Raro |
Disordine delle cellule bianche | Raro |
Disordini del sistema immunitario | Ipersensibilità | Raro |
Disturbi del metabolismo e nutrizione | Iperglicemia | Raro |
Ipernatriemia | Raro |
Ipercolesterolemia | Raro |
Iperlipidemia | Raro |
Iperuricemia | Raro |
Gotta | Raro |
Anoressia | Raro |
Aumento dell appetito | Raro |
Anormalità enzimatica | Raro |
Disturbi psichiatrici | Insonnia | Non comune |
Riduzione della libido | Non comune |
Allucinazione | Raro |
Depressione | Raro |
Disturbo del sonno | Raro |
Ansia | Raro |
Agitazione | Raro |
Apatia | Raro |
Patologie dell’occhio | Blefarite | Raro |
Edema congiuntivale | Raro |
Indebolimento della vista | Raro |
Disturbo dell’occhio | Raro |
Disturbi dell’orecchio e del labirinto | Vertigine | Non comune |
Acufene | Raro |
Patologie cardiache | Palpitazioni | Non comune |
Infarto del miocardio | Raro |
Ischemia del miocardio | Raro |
Angina pectoris | Raro |
Scompenso cardiaco | Raro |
Tachicardia ventricolare | Raro |
Tachicardia | Raro |
Bradicardia | Raro |
Patologie vascolari | Vampata di calore | Non comune |
Ipertensione | Raro |
Angiopatia | Raro |
Iportensione ortostatica | Raro |
Disordine vascolare periferica | Raro |
Vena varicosa | Raro |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Infiammazione del tratto respiratorio superiore | Non comune |
Congestione del tratto respiratorio superiore | Non comune |
Dispnea | Raro |
Epistassi | Raro |
Faringite | Raro |
Dolore orofaringeo | Raro |
Tosse produttiva | Raro |
Disturbi respiratori | Raro |
Patologie gastrointestinali | Nausea | Non comune |
Diarrea | Non comune |
Dolore gastrointestinale | Non comune |
Costipazione | Non comune |
Disturbi gastrointestinali | Non comune |
Ematemesi | Raro |
Gastrite | Raro |
Dolore addominale | Raro |
Vomito | Raro |
Dispepsia | Raro |
Secchezza delle fauci | Raro |
Flatulenza | Raro |
Disturbi epatobiliari | Epatite | Raro |
Iperbilirubinemia | Raro |
Disturbi della pelle e dei tessuti subcutanei | Eruzione | Non comune |
Angioedema | Raro |
Psoriasi | Raro |
Iperidrosi | Raro |
Eczema | Raro |
Acne | Raro |
Pelle secca | Raro |
Disturbi della pelle | Raro |
Patologie del sistema muscoscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore alla schiena | Non comune |
Spasmi muscolari | Non comune |
Dolore alle estremità | Non comune |
Artralgia | Raro |
Dolore alle ossa | Raro |
Osteoartrite | Raro |
Patologie urinarie e renali | Insufficienza renale | Raro |
Azotemia | Raro |
Poliuria | Raro |
Pollakiuria | Raro |
Disordini del sistema riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile | Non comune |
Patologie congenite, famigliare e genetiche | Malformazione congenita arteriale | Raro |
Ictiosi | Raro |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore al petto | Non comune |
Edema periferica | Non comune |
Malessere | Non comune |
Sensazione di anomalia | Non comune |
Edema | Raro |
Fatica | Raro |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Lesione | Raro |
Reazioni provenienti da dati di Sorveglianza post marketing e da studi clinici di fase IV
Altri eventi avversi significativi riportati con il trandolapril sono elencati sotto come da classificazione per organo, sistema/apparato:
Classificazione per organo, sistema/apparato: | Eventi avversi |
Disturbi del sangue e del sistema linfatico | Agranulocitosi; pancitopenia |
Disturbi del sistema nervoso | Attacco ischemico transitorio; emorragia cerebrale; disordini dell’equilibrio |
Patologie cardiache | Blocco atrioventricolare; arresto cardiaco; aritmia |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | Ileus |
Disturbi epatobiliari | Pancreatite; ittero |
Disturbi della pelle e dei tessuti subcutanei | Alopecia; urticaria; sindrome di Stevens-Johncon; necrolisi epidermale tossica |
Patologie del sistema muscoscheletrico e del tessuto connettivo | Mialgia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia |
Indagini diagnostiche | Aumento della creatinina sierica; aumento della fosfatasi alcalina sierica; aumento dell’urea sierica; aumento della lattato deidrogenasi sierica; elettrocardiogramma anomala; iperkaliemia; iperuricemia; test di laboratorio anomalo; test della funzione epatica anomalo; diminuzione della conta piastrinica; aumento delle transaminasi; diminuzione dell’emoglobina; diminuzione dell’ematocrito; |
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate per gli ACE-inibitori come classe.
Classificazione per organo, sistema/apparato | Eventi avversi |
Disturbi del sangue e del sistema linfatico | Anemia emolitica |
Disturbi del sistema nervoso | Stato confusionale |
Patologie dell’occhio | Visione offuscata |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Sinusite; rinite; glossite |
Disturbi della pelle e dei tessuti subcutanei | Eritema multiforme; dermatite psoriasiforme |
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La dose massima utilizzata durante gli studi clinici è stata di 16 mg.
A tale dose non si è manifestata alcuna intolleranza.
Se dovesse verificarsi una ipotensione grave è possibile correggerla con una preparazione intravenosa di cloruro di sodio.
I sintomi che ci si aspetta sono: ipotensione grave, shock, stupore, bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale.
Categoria farmacoterapeutica: ACE inibitore, non associato.
Codice ATC: C09AA10
Le capsule di Gopten contengono il profarmaco, Trandolapril, un ACE-inibitore non peptidico con un gruppo carbossilico ma privo del gruppo sulfidrico. Il Trandolapril si assorbe rapidamente ed è successivamente idrolizzato, in modo non specifico, nel suo potente e attivo metabolita il tradolaprilato, la cui azione è duratura nel tempo.
Il trandolaprilato si lega saldamente e in modo non saturabile all’ACE.
GOPTEN è un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) plasmatica e tissutale (in particolare a livello vascolare, cardiaco e surrenalico) privo di gruppi sulfidrilici nella molecola, attivo per via orale.
L'enzima di conversione dell'angiotensina è una peptidil-dipeptidasi, ampiamente distribuita nell'organismo compresi i polmoni, i reni, il cervello, i vasi sanguigni ed il plasma, essendo localizzato nell'endotelio vascolare di questi organi, che catalizza la conversione dell'angiotensina I nella sostanza ad azione vasocostrittrice angiotensina II.
GOPTEN inibendo potentemente ed a basse concentrazioni tale enzima, diminuisce la produzione di angiotensina II, determina una riduzione della secrezione di aldosterone, del fattore natriuretico atriale ed un aumento dell'attività reninica plasmatica con un meccanismo di feed-back e delle concentrazioni dell’angiotensina I. La modulazione a livello del sistema renina-angiotensina-aldosterone gioca un ruolo importante nella regolazione della volemia e della pressione arteriosa e di conseguenza esplica un effetto antiipertensivo. Altri meccanismi d'azione sono connessi all'attività vasodilatatrice degli inibitori dell'enzima di conversione: inibizione della degradazione della bradichinina, liberazione di prostaglandine e riduzione dell'attività del sistema nervoso simpatico.
L'insieme di tali proprietà potrebbe spiegare i risultati ottenuti sulla riduzione dell'ipertrofia cardiaca e sul miglioramento della funzione diastolica e vascolare negli uomini. Una diminuzione dell’ipertrofia vascolare è stata mostrata anche negli animali.
La diminuzione delle resistenze periferiche indotte da GOPTEN non si accompagna a ritenzione idrosodica nè a tachicardia.
Nei soggetti ipertesi la somministrazione di GOPTEN determina una riduzione marcata della pressione arteriosa sistolica e diastolica sia nel caso in cui il paziente sia in posizione supina che eretta.
Tale attività antipertensiva è indipendente dai valori delle concentrazioni plasmatiche di renina.
L'attività antipertensiva compare già alla prima ora dalla somministrazione, con un effetto di picco che viene raggiunto tra le otto e le dodici ore e che si mantiene per almeno 24 ore, senza modificazioni del ritmo circadiano della pressione arteriosa, consentendo così un'unica somministrazione quotidiana.
L'attività antipertensiva si mantiene costante anche nei trattamenti a lungo termine. Non si verificano effetti rebound alla sospensione del trattamento.
L'associazione con un diuretico o con un calcio-antagonista potenzia l'effetto antipertensivo di GOPTEN.
In pazienti che hanno subito un infarto miocardico e presentano una disfunzione ventricolare sinistra, in presenza o meno di sintomi di insufficienza cardiaca, GOPTEN riduce la mortalità totale, cardiovascolare, da morte improvvisa e riduce anche l'evoluzione verso l'insufficienza cardiaca severa o refrattaria. Gli effetti benefici di GOPTEN sono stati osservati per qualunque età, sesso, localizzazione e gravità dell'infarto.
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L'assorbimento di GOPTEN (trandolapril), dopo somministrazione orale, ha luogo molto rapidamente.
La concentrazione plasmatica massima si raggiunge dopo circa 1 ora dalla somministrazione.
La biodisponibilità assoluta del trandolapril è di circa il 10%.
Il trandolapril è idrolizzato nel suo metabolita attivo diacidico, trandolaprilato. I valori mediani di concentrazione plasmatica di trandolaprilato si raggiungono dopo 3-8 ore. La biodisponibilità assoluta di trandolaprilato, a seguito della dose di trandolapril, è di circa 13%.
Il cibo non influenza la Cmax o la AUC del trandolaprilato.
Il legame di trandolapril alle proteine plasmatiche è di circa l’80% ed è indipendente dalla concentrazione.
Il volume di distribuzione del trandolapril è di circa 18 L. Il legame del trandolaprilato è concentrazione-dipendente e varia dal 65 % ad una concentrazione di 1000 ng/ml fino al 94 % ad una concentrazione di 0.1 ng/ml, indicando una saturazione del legame con l’aumentare della concentrazione. In volontari sani, il trandolapril scompare rapidamente dal plasma con un’emivita media inferiore ad un’ora.
Dopo somministrazioni ripetute in dose unica giornaliera, lo stato stazionario del trandolaprilato viene raggiunto mediamente in 4 giorni, sia nel soggetto adulto sano che nell'iperteso giovane o anziano.
Allo stato stazionario, l’emivita effettiva del trandolaprilato è compresa tra le 15 e le 23 ore, coinvolgendo una minima frazione del farmaco somministrato, probabilmente a causa del legame all’ACE sia al livello plasmatico che tissutale.
Dopo assunzione orale del prodotto radio-marcato nell'uomo, il 33% della radioattività è presente nelle urine mentre il 66% la si ritrova nelle feci.
Il trandolaprilato eliminato nelle urine sotto forma immutata rappresenta il 9-14% della dose di trandolapril somministrata.
Una quantità trascurabile di trandolapril è escreta immodificata nelle urine (<0.5%).
A seguito della somministrazione di dosaggi di 2 mg per via endovenosa, le clearance plasmatiche del trandolapril e del trandolaprilato sono rispettivamente, circa 52 litri all’ora e 7 litri all’ora.
La clearance renale del trandolaprilato varia da 0.5-4 litri all’ora, a seconda del dosaggio
Popolazioni speciali
Pazienti in età pediatrica: la farmacocinetica del trandolapril non è stata valutata nei pazienti di età inferiore ai 18 anni.
Pazienti geriatrici e differenze di sesso: la farmacocinetica del trandolapril è stata valutata nei pazienti anziani (oltre i 65 anni di età) e in entrambi i sessi. La concentrazione plasmatica di trandolapril è aumentata nei pazienti ipertesi anziani ma la concentrazione plasmatica di trandolaprilato e l’inibizione dell’attività dell’Enzima Convertitore dell’Angiotensina risultano simili nei pazienti ipertesi anziani e in quelli giovani. La farmacocinetica del trandolapril e del trandolaprilato e l’inibizione dell’attività dell’Enzima Convertitore dell’Angiotensina sono simili nei pazienti anziani ipertesi di entrambi i sessi.
Razza: differenze farmacocinetiche non sono state valutate nelle diverse razze.
Insufficienza renale: se paragonate ai soggetti sani, le concentrazioni plasmatiche di trandolapril e di trandolaprilato risultano approssimativamente due volte maggiori e la clearance renale risulta ridotta di circa l’85%, nei pazienti che presentano una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min e nei pazienti sottoposti ad emodialisi. Nei pazienti affetti da insufficienza renale, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio.
Insufficienza epatica: in seguito alla somministrazione orale di trandolapril nei pazienti affetti da cirrosi epatica alcolica lieve o moderata, le concentrazioni plasmatiche di trandolapril e di trandolaprilato sono risultate, rispettivamente, nove volte e due volte maggiori rispetto a quelle registrate nei soggetti sani, ma l’inibizione dell’attività dell’Enzima Convertitore dell’Angiotensina non risulta essere stata influenzata. Nei pazienti affetti da insufficienza epatica, dovrebbe essere presa in considerazione l’eventualità di una somministrazione di dosi più basse.
La DL50 di GOPTEN, dopo somministrazione orale, è risultata rispettivamente di 4875 mg/kg nel topo maschio e di 3990 mg/kg nella femmina, mentre nel cane, essa è risultata di 2000 mg/kg.
Dopo somministrazione intraperitoneale, la DL50 è stata dell’ordine di 1285 mg/kg nel ratto e di 1435 mg/kg nel topo. I risultati degli studi sulla tossicità cronica (18 mesi nel ratto trattato con dosi di 0,25 - 1,5 e 9 mg/kg/die; 12 mesi nel cane trattato con dosi di 0,25 - 2,5 e 25 mg/kg/die) dimostrano che GOPTEN non ha effetti tossici di rilievo, salvo alcune modificazioni dei parametri chimico-clinici correlabili con la specifica azione farmacodinamica degli inibitori dell’enzima di conversione.
Le prove di cancerogenesi, mutagenesi e teratogenesi condotte su diverse specie animali (topo, ratto, coniglio e scimmia) hanno dato risultati negativi.
Studi di tossicità riproduttiva hanno mostrato effetti sullo sviluppo renale della prole con un’aumentata incidenza sulla dilatazione pelvica renale; ciò è stato osservato a dosaggi di 10mg/kg/die e superiori e soprattutto nei ratti questi cambiamenti non hanno influenzato il normale sviluppo della prole.
Test specifici non rivelano alcun effetto immuno-tossico di GOPTEN.
Amido di mais, lattosio, povidone, sodio stearil fumarato.
Composizione della capsula: eritrosina (E 127), gelatina, ossido di ferro giallo (E 172), titanio diossido (E 171).
Nessuna nota.
Capsule rigide da 0.5 mg: 2 anni.
Capsule rigide da 2 mg: 4 anni.
Conservare a temperatura non superiore a 25° C.
Capsule di gelatina rigida. Colore: testa giallo, corpo rosso (GOPTEN 0,5 mg); testa e corpo rosso (GOPTEN 2 mg), confezionate in blister termoformato inserito in astuccio di cartone con relativo foglio illustrativo.
I blister termoformati hanno la seguente composizione: PVC/PVdC/ALU trasparente.
Astuccio da 28 capsule da 0,5 mg
Astuccio da 56 capsule da 0,5 mg
Astuccio da 14 capsule da 2 mg
Astuccio da 28 capsule da 2 mg
Nessuna istruzione particolare.
ABBOTT S.r.l - 04010 CAMPOVERDE (LT)
AIC n. 028267021 - 28 capsule rigide da 0,5 mg
AIC n. 028267045 - 56 capsule rigide da 0,5 mg*
AIC n. 028267019 - 14 capsule rigide da 2 mg
AIC n. 028267033 - 28 capsule rigide da 2 mg*
* non in commercio
28 capsule rigide da 0,5 mg: 15/11/1994
56 capsule rigide da 0,5 mg: 03/09/2001
14 capsule rigide da 2 mg: 15/11/1994
28 capsule rigide da 2 mg: 03/09/2001
Rinnovo autorizzazione: 15/11/2004
Maggio 2009