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GRANISETRON MYLAN GENERICS
Granisetron Mylan Generics 1 mg: ogni compressa contiene 1 mg di granisetron (come cloridrato)
Granisetron Mylan Generics 2 mg: ogni compressa contiene 2 mg di granisetron (come cloridrato)
Contiene lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse rivestite con film.
Compresse da 1 mg: compresse di colore bianco-biancastro con inciso “GS” su di un lato e lisce sull’altro.
Compresse da 2 mg: compresse di colore bianco-biancastro con inciso “GS2” su di un lato e lisce sull’altro.
Granisetron compresse è indicato nella prevenzione degli episodi acuti di nausea e vomito causati dalla terapia citostatica (chemioterapia e radioterapia), se somministrato nel giorno del trattamento.
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Adulti e bambini di oltre 12 anni e con peso superiore a 50 kg
La dose di granisetron è di una compressa da 1 mg due volte al giorno o una compressa da 2 mg una volta al giorno, da somministrare nel giorno della somministrazione della terapia citostatica.
La (prima) dose deve essere assunta poco prima (entro un’ora prima) dell’inizio della terapia citostatica.
Poiché non è possibile somministrare una dose inferiore a 1 mg di Granisetron, le compresse non sono adatte ai bambini con peso inferiore a 50 kg o al di sotto di 12 anni.
Granisetron in associazione con i corticosteroidi:
l’efficacia del granisetron viene aumentata dalla contemporanea somministrazione endovenosa di corticosteroidi. Per esempio 8-20 mg di desametasone prima dell’inizio della terapia citostatica, o 250 mg di metilprednisolone prima dell’inizio e dopo la somministrazione della terapia citostatica.
Dose massima e durata del trattamento:
La dose orale massima da somministrare è di 9 mg in un giorno. Vi è esperienza clinica di pazienti trattati con un totale di 28 mg in 14 giorni.
Gruppi speciali di pazienti:
Anziani:
Stessa dose degli adulti (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Pazienti con compromissione renale e/o epatica:
Stessa dose degli adulti (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti di granisetron (vedere paragrafo 6.1).
Poiché il granisetron può ridurre la motilità dell’intestino, i pazienti con segni di ostruzione intestinale acuta o sub-acuta devono essere attentamente monitorati dopo la somministrazione del granisetron.
Non sono richieste particolari precauzioni per i pazienti con alterata funzionalità renale e/o epatica. Benché finora non siano stati osservati segni di un’aumentata incidenza di effetti indesiderati, in pazienti con funzionalità epatica alterata si deve usare cautela , in considerazione della cinetica del granisetron.
I 5-HT3 antagonisti, come il granisetron, possono essere associati ad aritmie o anomalie dell’ECG. Questo potenzialmente può avere significato clinico in pazienti con pregresse aritmie o disturbi della conduzione o in pazienti in trattamento con agenti anti-aritmici o con beta-bloccanti.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza della lattasi di Lapp o malassorbimento del glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Studi sugli animali indicano che il granisetron non induce né inibisce il sistema enzimatico del citocromo P450.
Poiché il granisetron viene metabolizzato dagli enzimi metabolizzatori dei farmaci del citocromo epatico P-450, gli induttori o gli inibitori di questi enzimi possono modificare la clearance e pertanto l’emivita del granisetron.
In soggetti umani, l'induzione di enzimi epatici mediante fenobarbitale ha determinato un incremento di circa il 25% della clearance plasmatica totale di granisetron somministrato per via endovenosa.
Finora non sono stati osservati segni di interazioni tra il granisetron ed i farmaci che vengono frequentemente prescritti per la terapia anti-emetica, quali benzodiazepine, neurolettici e farmaci antiulcera. Inoltre, non sono finora state osservate interazioni tra granisetron e le usuali terapie citostatiche che inducono il vomito.
Studi in vitro hanno dimostrato che il ketoconazolo può inibire il metabolismo del granisetron attraverso la famiglia degli isoenzimi del citocromo P450 3A. Il significato clinico di ciò non è noto.
Gravidanza
Per granisetron non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte.
Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Il granisetron non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento
Non vi sono dati sull’escrezione di granisetron nel latte umano. Pertanto l’allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia.
Non vi è evidenza in soggetti sani dopo somministrazione endovenosa di granisetron (fino a 200 mcg/kg) di un effetto clinicamente significativo sull’EEG a riposo o sui risultati dei test psicometrici. Non sono noti dati sull’effetto del granisetron sulla capacità di guidare. Negli studi clinici sono stati riportati casi occasionali di sonnolenza, ma non è stata dimostrato un rapporto causale con la somministrazione di granisetron.
Disturbi Psichiatrici | |
Molto rari (<1/10.000, inclusi casi isolati) | Anoressia |
Patologie del sistema nervoso | |
Molto comuni (>1/10) | Cefalea |
Molto rari (<1/10.000, inclusi casi isolati) | Coma, disturbi extrapiramidali |
Patologie gastrointestinali | |
Molto comuni (>1/10) | Nausea, stitichezza |
Comuni (>1/100, <1/10) | diminuzione dell’appetito, diarrea, vomito, dolore addominale |
Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo | |
Molto rari (<1/10.000, inclusi casiisolati) | Rash |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comuni (>1/100, <1/10) | Astenia, dolore, febbre |
Molto rari (<1/10.000, inclusi casi isolati) | Anafilassi, svenimenti, capogiri, insonnia, agitazione |
Patologie cardiache | |
Rari (>1/10,000, <1/1000 ) | Aritmie,dolore toracico |
Patologie epatobiliari | |
Rari (>10,000, <1/1000 ) | Funzione epatica anormale, aumento dei livelli delle transaminasi. |
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Non esiste un antidoto specifico. In caso di sovradosaggio deve essere fornito un trattamento sintomatico.
Non vi sono casi noti di sovradosaggio con le compresse di granisetron.
Il granisetron è un potente antiemetico ed antagonista altamente selettivo dei recettori della 5-idrossi-triptamina (5HT3).
Studi farmacologici hanno dimostrato che il granisetron è efficace nel controllo della nausea e del vomito indotti da terapia citostatica.
Gli studi con leganti radioattivi hanno dimostrato che il granisetron ha una affinità trascurabile per altri tipi di recettori, inclusi i 5HT1, 5HT2, 5HT4 e i dopaminergici D2.
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Assorbimento
L’assorbimento di granisetron è rapido e completo. Le concentrazioni plasmatiche massime sono state osservate dopo circa 2 ore.
La biodisponibilità è ridotta a circa il 60% come conseguenza del metabolismo di primo passaggio. Generalmente la biodisponibilità non è influenzata dal cibo. La farmacocinetica del granisetron rimane lineare con dosi orali fino a 2,5 volte superiori alla dose terapeutica raccomandata.
Distribuzione
Il granisetron si distribuisce con un volume medio di distribuzione di circa 3 l/kg; il legame con le proteine plasmatiche è circa il 65%.
Nei pazienti, la clearance plasmatica media è di circa 27 l/h e l’emivita plasmatica media è di circa 9 ore; con grande variabilità interindividuale.
La concentrazione plasmatica del granisetron non è chiaramente correlata con l’efficacia anti-emetica. Il beneficio clinico può essere presente anche quando il granisetron non è rintracciabile nel plasma.
Metabolismo
La biotrasformazione avviene mediante N-demetilazione ed ossidazione dell’anello aromatico, seguita da coniugazione.
Eliminazione
Il granisetron viene eliminato principalmente dopo metabolizzazione. L’escrezione nelle urine del granisetron immodificato è di circa il 12% della dose. L’escrezione urinaria dei metaboliti è di circa il 47% della dose ed il rimanente viene escreto nelle feci come metaboliti.
Farmacocinetica in popolazioni speciali
Dopo una singola dose somministrata per via endovenosa, i parametri farmacocinetici negli anziani sono risultati all’interno dell’intervallo trovato per i pazienti più giovani.
In pazienti con alterata funzione epatica a causa di una neoplasia del fegato, la clearance plasmatica totale di una dose per via endovenosa, è risultata essere circa la metà rispetto a quella di pazienti senza compromissione della funzione epatica. Tuttavia non è necessario un aggiustamento della dose. Quando il volume di distribuzione e la clearance totale vengono aggiustati in relazione il peso corporeo, la farmacocinetica del granisetron dopo una singola dose endovenosa è simile in pazienti pediatrici ed adulti affetti da cancro.
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva. Studi di carcinogenesi non hanno rivelato particolari rischi per l’uomo quando il prodotto viene usato alle dosi raccomandate. Tuttavia quando somministrato a dosi più elevate o per periodi di tempo prolungati, il rischio di carcinogenesi non può essere escluso.
Uno studio che ha preso in esame i canali ionici cardiaci umani clonati, ha dimostrato che il granisetron può potenzialmente agire sulla ripolarizzazione cardiaca attraverso il blocco dei canali HERG del potassio. Il granisetron ha mostrato di bloccare i canali sia del potassio e del sodio che potenzialmente interferiscono sia con la depolarizzazione sia con la ripolarizzazione mediante il prolungamento degli intervalli PR, QRS e QT. Questi dati aiutano a chiarire il meccanismo molecolare attraverso cui compaiono alcune delle alterazioni dell’ECG (particolarmente i prolungamenti QT e QRS) associati a questa classe di farmaci. Tuttavia non vi sono modificazioni della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e del tracciato dell’ECG. Se compaiono dei cambiamenti sono generalmente privi di significato clinico.
Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), idrossipropilmetilcellulosa (E464), magnesio stearato (E572), sodio amido glicolato, titanio diossido(E171), polietilenglicole 400, polisorbato 80 (E433).
Non pertinente.
36 mesi.
Questo prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione. Conservare nella confezione originale.
Granisetron 1 mg:
blister in PVC/PVDC alluminio, in scatola di cartone contenente 1, 2, 4, 5, 6, 7, 10, 14, 20, 28, 30, 50, 90, 100, 150, 200, 250, 500 compresse.
Granisetron 2 mg:
blister in PVC/PVDC alluminio, in scatola di cartone contenente 1, 2, 4, 5, 6, 7, 10, 14, 20, 28, 30, 50, 90, 100, 150, 200, 250, 500 compresse.
Nessuna istruzione particolare.
Mylan S.p.A.
via Vittor Pisani 20
20124 Milano
1 mg compresse rivestite con film 10 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037950072/M (in base 10) 1464MS (in base 32)
2 mg compresse rivestite con film 5 compresse in blister PVC/PVDC/AL
AIC n. 037950223/M (in base 10) 1464SH (in base 32)
giugno 2009