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GRANISETRON TEVA
3 ml di concentrato contengono 3 mg di granisetron (come granisetron cloridrato).
Ogni flaconcino contiene 3 ml di concentrato.
Eccipienti
1 ml di concentrato contiene 3,5 mg di sodio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Concentrato per soluzione iniettabile /per infusione
Soluzione sterile, trasparente, incolore, con pH 5,0-7,0.
Prevenzione o trattamento, negli adulti e negli adolescenti di peso superiore a 50 kg, degli episodi acuti di nausea e vomito indotti dalla terapia citostatica (chemioterapia citotossica e radioterapia).
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Esclusivamente per somministrazione endovenosa (vedere paragrafo 6.6).
Prevenzione e trattamento della nausea e del vomito provocati dalla terapia citostatica
Adulti
3 mg (3 ml) devono essere somministrati come iniezione endovenosa lenta di durata non inferiore a 30 secondi in 15 ml di liquido per infusione oppure devono essere diluiti con 20-50 ml di liquido per infusione e somministrati mediante un’infusione endovenosa della durata di 5 minuti.
La (prima) dose deve essere somministrata subito prima dell’inizio della terapia citostatica.
Granisetron in associazione con corticosteroidi
In alcune circostanze (per esempio in caso di uso di farmaci altamente emetici o di dosi elevate), il ricorso concomitante a una terapia con corticosteroidi potenzia l’efficacia di granisetron. In questi casi si è dimostrato efficace il seguente regime: somministrazione endovenosa di 8-20 mg di desametasone prima dell’inizio della somministrazione della terapia citostatica oppure 250 mg di metilprednisolone prima dell’inizio e dopo la fine della somministrazione della terapia citostatica.
Dose massima e durata del trattamento
Nell’arco di 24 ore è possibile somministrare fino a 3 dosi da 3 mg di granisetron. Le dosi aggiuntive devono essere somministrate a distanza di almeno 10 minuti. La dose massima che può essere somministrata al paziente è 9 mg al giorno.
Adolescenti di peso superiore a 50 kg
Devono essere somministrati 40 mcg/kg (40 mcl/kg) di peso corporeo (fino a 3 mg), diluiti in 10-30 ml di liquido per infusione, mediante infusione endovenosa della durata di 5 minuti.
La (prima) dose deve essere somministrata subito prima dell’inizio della terapia citostatica.
Se necessario, nell’arco delle 24 ore è possibile somministrare una dose aggiuntiva di 40 mcg/kg di peso corporeo (fino a 3 mg). Questa dose aggiuntiva deve essere somministrata almeno a 10 minuti di distanza dall’infusione iniziale.
Gruppi particolari di pazienti
Anziani
La dose raccomandata è uguale a quella indicata per gli adulti (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti con compromissione renale e/o epatica
La dose raccomandata è uguale a quella indicata per gli adulti (vedere paragrafo 5.2).
Ipersensibilità al granisetron, alle sostanze analoghe (per esempio, ondansetron) o a uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).
Poiché è noto che il granisetron può ridurre la motilità intestinale, è opportuno monitorare i pazienti con segni di ostruzione intestinale (sub)acuta dopo la somministrazione di granisetron.
Non sono necessarie precauzioni particolari per gli anziani o per i pazienti con una compromissione renale o epatica. Sebbene fino a oggi non siano stati osservati segni di una aumentata incidenza di effetti indesiderati nei pazienti con una compromissione epatica, è comunque necessaria una certa cautela nella somministrazione di granisetron a questo tipo di pazienti, a causa delle proprietà cinetiche del medicinale.
Gli antagonisti dei recettori 5-HT3 come il granisetron possono essere associati ad aritmie o ad alterazioni elettrocardiografiche che potrebbero comportare conseguenze cliniche nei pazienti con preesistenti aritmie o disturbi della conduzione cardiaca oppure nei pazienti in trattamento con agenti antiaritmici o con beta-bloccanti.
1 ml di questo medicinale contiene 0,15 mmol (3,5 mg) di sodio. Ciò deve essere tenuto in considerazione per i pazienti che seguono una dieta ad apporto controllato di sodio, nei casi in cui la dose giornaliera superi i 6,6 ml.
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Studi condotti su animali indicano che il granisetron non stimola né inibisce il sistema enzimatico del citocromo P450.
Poiché il granisetron è metabolizzato dagli enzimi epatici del citocromo P450, gli induttori o gli inibitori di questi enzimi possono alterare la clearance e, quindi, l’emivita del granisetron.
Nell’uomo, l’induzione degli enzimi epatici da parte del fenobarbital ha determinato un aumento della clearance plasmatica totale (circa 25%) dopo la somministrazione endovenosa di granisetron.
Gli studi in vitro hanno mostrato che il ketoconazolo può inibire il metabolismo del granisetron attraverso la famiglia di isoenzimi 3A del citocromo P450. La rilevanza clinica di tale dato è sconosciuta.
Fino ad oggi non è stato osservato nessun segno di interazione tra granisetron e gli altri medicinali che sono comunemente prescritti nel trattamento antiemetico, come le benzodiazepine, i neurolettici e i farmaci antiulcera.Inoltre, non è stata osservata nessuna interazione tra il granisetron e le terapie citostatiche emetogene.
Gravidanza
Non vi sono dati sull’uso del granisetron nelle donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali non mostrano la presenza di effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo postnatale. Granisetron non deve essere usato in gravidanza, se non quando sia strettamente necessario. Si raccomanda particolare attenzione quando si prescrive granisetron a donne in gravidanza.
Allattamento
Non vi sono dati sull’escrezione del granisetron nel latte materno. Pertanto, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia.
Non sono disponibili dati sugli effetti del granisetron sulla capacità di guidare veicoli. In alcuni studi clinici sono stati occasionalmente segnalati casi di sonnolenza, ma non è stato dimostrato nessun rapporto causale con l’uso del granisetron.
La frequenza degli effetti indesiderati è classificata secondo le seguenti categorie: molto comuni (≥1/10), comuni (≥ 1/100, <1/10), non comuni (≥ 1/1.000, <1/100), rari (≥ 1/10.000, <1/1.000), molto rari (≤1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)).
Patologie cardiache |
Rari | Aritmia, dolore toracico |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comuni | Cefalea |
Rari | Distonia, discinesia* |
Molto rari | Coma |
Patologie gastrointestinali |
Molto comuni | Nausea, costipazione |
Comuni | Diminuzione dell’appetito, diarrea, vomito, dolore addominale |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto rari | Eruzione cutanea |
Patologie vascolari |
Non noti | Ipotensione |
Patologie sistemiche |
Comuni | Astenia, dolore, febbre |
Molto rari | Anafilassi, svenimento, capogiri, insonnia, agitazione. |
Disturbi psichiatrici |
Molto rari | Anoressia |
Patologie epatobiliari |
Rari | Alterazione della funzionalità epatica, aumento dei livelli di transaminasi |
* Distonia e discinesia sono state riferite con medicinali appartenenti alla classe degli antagonisti 5-HT3. Tali eventi sono stati osservati raramente con granisetron.
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Non esiste un antidoto specifico per il granisetron. In caso di sovradosaggio deve essere istituito un trattamento sintomatico. Un paziente ha assunto 30 mg di granisetron per via endovenosa. Ha riferito solo una lieve cefalea; non sono state osservate altre conseguenze.
Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti della serotonina (5-HT3)
Codice ATC: A04A A02
Il granisetron è un potente antiemetico ed un antagonista altamente selettivo dei recettori della 5-idrossitriptamina (5-HT3). Studi farmacologici hanno dimostrato che il granisetron è efficace contro la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia antiblastica, dalla radioterapia e da interventi chirurgici. Studi di legame con ligandi radioattivi hanno dimostrato che il granisetron possiede un’affinità trascurabile per gli altri tipi di recettore, inclusi i siti di legame dei recettori 5-HT1, 5-HT2, 5-HT4 e D2 della dopamina.
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Assorbimento
La farmacocinetica dell’assorbimento non è rilevante per questo prodotto, dato che viene somministrato per via endovenosa.
Distribuzione
Il volume medio di distribuzione di Granisetron è approssimativamente di 3 l/kg. Il legame con le proteine plasmatiche è di circa il 65%. La clearance plasmatica media nei pazienti è di circa 27 l/ora e l’emivita plasmatica media è di circa 9 ore, con un’ampia variabilità interindividuale. La concentrazione plasmatica del granisetron non è strettamente correlata alla sua efficacia antiemetica.Il beneficio clinico può essere conseguito anche quando il granisetron non risulta rilevabile nel plasma.
Metabolismo
La biotrasformazione avviene per N-demetilazione e ossidazione dell’anello aromatico, seguite da coniugazione.
Eliminazione
La clearance del granisetron avviene principalmente per via metabolica. L’escrezione urinaria del granisetron immodificato rappresenta circa il 12% della dose somministrata. L’escrezione urinaria di metaboliti ammonta a circa il 47% della dose, mentre il resto viene escreto nelle feci sotto forma di metaboliti.
Farmacocinetica in popolazioni particolari
Dopo somministrazione di dosi singole per via endovenosa, nei soggetti anziani i parametri farmacocinetici sono risultati compresi nello stesso intervallo riscontrato nei soggetti non anziani. In pazienti affetti da grave insufficienza renale, gli studi condotti hanno dimostrato che i parametri farmacocinetici, dopo somministrazione di dosi singole per via endovenosa, sono generalmente analoghi a quelli rilevati in soggetti sani. Nei pazienti con una compromissione epatica provocata da un coinvolgimento neoplastico del fegato, la clearance plasmatica totale di una dose per via endovenosa è risultata essere approssimativamente dimezzata rispetto a quella rilevata nei pazienti senza alcuna compromissione a livello epatico. Tuttavia, non è richiesto un aggiustamento della dose. Quando il volume di distribuzione e la clearance totale sono rapportati al peso corporeo, la farmacocinetica del granisetron, dopo somministrazione di dosi singole endovenose, risulta analoga sia nei pazienti pediatrici che negli adulti affetti da neoplasie.
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità per somministrazioni ripetute, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva, genotossicità.
Uno studio condotto su canali ionici cardiaci umani clonati ha dimostrato che il granisetron può influire sulla ripolarizzazione cardiaca attraverso il blocco dei canali del potassio HERG. È stato dimostrato che il granisetron blocca i canali sia del sodio sia del potassio, agendo potenzialmente sia sulla depolarizzazione sia sulla ripolarizzazione attraverso il prolungamento degli intervalli PR, QRS e QT. Questi dati aiutano a chiarire i meccanismi molecolari attraverso i quali si verificano alcune delle variazioni ECG (in particolare il prolungamento degli intervalli QT e QRS) associate a questa classe di agenti. Tuttavia, non si registra alcuna variazione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa o del tracciato ECG.
Sodio cloruro
Sodio idrossido (per la regolazione del pH)
Acido cloridrico (per la regolazione del pH)
Acqua per preparazioni iniettabili
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
2 anni.
La soluzione deve essere utilizzata subito dopo la diluizione.
Non congelare.
Conservare il prodotto nella confezione esterna per proteggerlo dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.
3 ml, flaconcini in vetro trasparente di tipo I, sigillati con tappo in gomma e cappuccio bianco; confezione da 1 flaconcino.
Diluire prima dell’uso. Prodotto monouso. L’eventuale quantità inutilizzata del prodotto deve essere eliminata.
Le iniezioni e le infusioni del prodotto diluito devono essere controllate visivamente per rilevare eventuale presenza di materiale particellare prima della somministrazione. La soluzione deve essere utilizzata solo se limpida e priva di particelle.
Preparazione dell’infusione
Adolescenti di peso superiore a 50 kg
Per preparare la dose da 40 mcg/kg, il volume appropriato è aspirato e diluito con un liquido per infusione fino a un volume totale di 10-30 ml. È possibile utilizzare una qualsiasi delle soluzioni elencate di seguito:
• Sodio cloruro soluzione 0,9% p/v
• Sodio cloruro soluzione 0,18% p/v e glucosio soluzione 4% p/v
• Glucosio soluzione 5% p/v
• Soluzione di Hartmann per iniezioni
• Sodio lattato soluzione o mannitolo soluzione 10%.
Non devono essere utilizzati altri diluenti.
Adulti
Per preparare una dose da 3 mg, 3 ml vengono aspirati dalla fiala e diluiti fino a 15 ml con sodio cloruro soluzione 0,9% p/v (per la somministrazione mediante bolo) o un liquido da infusione fino a un volume totale compreso fra 20 e 50 ml in una delle seguenti soluzioni:
• Sodio cloruro soluzione 0,9% p/v
• Sodio cloruro soluzione 0,18% p/v e glucosio soluzione 4% p/v
• Glucosio soluzione 5% p/v
• Soluzione di Hartmann per iniezioni
• Sodio lattato soluzione o mannitolo soluzione 10%.
Non devono essere utilizzati altri diluenti.
Le infusioni endovenose di granisetron devono essere preparate al momento della somministrazione (vedere paragrafo 6.3).
La parte di prodotto non utilizzata o il materiale di scarto devono essere smaltiti conformemente alle disposizioni locali.
Teva Italia S.r.l.
Via Messina, 38
20154 Milano
AIC n. 038496105/M - 1 Flaconcino In Vetro Da 3 ml
03 giugno 2009
Aprile 2009