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HEMOFIL M
Principio attivo:
Ogni flacone contiene 250 o 500 o 1000 U.I. (nominali) di Fattore Antiemofilico (Umano), Monoclonale.
Ogni flacone di HEMOFIL M - Fattore Antiemofilico (Umano), Monoclonale riporta in etichetta l’attività AHF espressa in Unità Internazionali.
Eccipienti (stabilizzanti): Albumina (umana) E.P. 125 mg/flacone; Polietilenglicol 3350 B.P. 35 mg/flacone; Istidina U.S.P. 1,25 mMol/flacone; Glicina 0,68 mMol/flacone; Diluente: acqua per iniezioni E.P. 10 ml.
Preparazione di Fattore Antiemofilico (Umano) per somministrazione endovenosa, in forma di polvere lifilizzata sterile, apirogena, da ricostituire con Acqua per Iniezioni E.P. (diluente) prima della somministrazione.
L’HEMOFIL M - Fattore Antiemofilico (Umano), Monoclonale è indicato nella terapia e nella profilassi delle emorragie in pazienti con deficienza di Fattore VIII acquisita e congenita per la prevenzione ed il controllo degli episodi emorragici.
E’ essenziale la corretta identificazione del Fattore VIII come uno dei fattori della coagulazione carenti.
Il farmaco può avere significativo valore terapeutico in pazienti con inibitore del Fattore VIII.
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Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della malattia; dalla localizzazione; dal grado della emorragia e dalla condizione clinica.
Una unità di “Fattore VIII” è equivalente alla quantità di Fattore VIII fisiologicamente presente in 1 ml di plasma umano. Il calcolo della dose richiesta è basato, empiricamente, sul fatto che 1 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta il Fattore VIII plasmatico dell’1,5-2%.
La seguente formula può essere utilizzata per calcolare la dose richiesta per ottenere una determinata risposta:
U.I. richieste = peso corporeo (kg) x 0,5 Unità/kg x l’aumento desiderato di Fattore VIII (% del normale).
IMPORTANTE: La dose da somministrare e la frequenza delle somministrazioni devono essere sempre rapportate alle singole situazioni cliniche.
Salvo diversa prescrizione medica, si suggerisce il seguente schema posologico:
Grado della emorragia | Livelli plasmatici di FVIII terapeuticamente necessari | Periodo durante il quale è necessario mantenere il livello plasmatico terapeutico di FVIII |
Episodi emorragici minori (articolazioni) | 30% | Almeno 1 giorno, secondo la gravità dell’emorragia |
Emorragie più gravi (muscolari; estrazioni dentarie; traumi cranici; del cavo orale) | 40-50% | 3-4 giorni o fino a guarigione della ferita |
Emorragie a rischio di vita (chirurgia maggiore; emorragie gastro-intestinali; intra -craniche; -addominali o -toraciche. Fratture | 60-100% | 7 giorni, quindi ulteriore terapia per almeno altri 7 giorni |
In determinate circostanze possono essere richieste dosi più elevate di quelle calcolate, specialmente nel caso di dose iniziale.
In caso di interventi di chirurgia maggiore è indispensabile un attento monitoraggio della terapia sostitutiva, dosando il fattore VIII plasmatico con esami di laboratorio.
Per la profilassi a lungo termine in pazienti con emofilia A di tipo grave, somministrare ad intervalli di 2-3 giorni dosi da 10 a 50 U.I. per kg di peso corporeo. In alcuni casi, specialmente nei pazienti più giovani, può rendersi necessario abbreviare gli intervalli fra due somministrazioni o aumentare la dose.
In pazienti con anticorpi anti-Fattore VIII (Inibitore) è necessario attuare una terapia specifica.
La presenza di inibitore può essere evidenziata e quantificata con appropriati esami di laboratorio; mediante la determinazione quantitativa possono essere calcolate le unità di Fattore VIII neutralizzate da 1 ml di plasma o dal volume totale (calcolato) del plasma del paziente.
Il dosaggio finale deve essere quindi calcolato sommando il numero di unità di Fattore VIII necessarie al numero di unità neutralizzate dall’inibitore.
In presenza di inibitore, il test del tempo di coagulazione eseguito sul sangue intero può dare una valutazione del dosaggio richiesto più esatta di quella ricavata dal calcolo del Fattore VIII circolante.
L’Hemofil M non è idoneo al trattamento della malattia di von Willebrand.
Metodo di somministrazione
Ricostituire il preparato liofilizzato ed iniettare o infondere lentamente per via endovenosa ad una velocità non superiore ai 10 ml/minuto.
Usare con cautela in pazienti con ipersensibilità già nota ai costituenti del preparato.
In caso di insorgenza di reazione allergica o anafilattica interrompere immediatamente la iniezione/infusione.
Seguire le attuali acquisizioni della terapia dello shock.
Controllare con indagini di laboratorio il tasso plasmatico dell’inibitore dopo trattamento prolungato.
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Non si conosce alcuna interazione dell’Hemofil M con altri prodotti.
Non sono stati eseguiti studi clinici controllati per valutare la sicurezza dei concentrati di Fattore VIII nella gravidanza umana. Gli studi effettuati sull’animale non sono sufficienti a stabilire la sicurezza del farmaco rispetto alla riproduzione; allo sviluppo dell’embrione o del feto; al corso della gestazione ed allo sviluppo peri- e post-natale.
Il concentrato di Fattore VIII deve pertanto essere impiegato, durante la gravidanza e l’allattamento, solo in caso di effettiva necessità.
L’Hemofil M non influenza la capacità di guidare o di utilizzare macchinari.
In rari casi sono state osservate reazioni allergiche o anafilattiche ed innalzamento della temperatura corporea.
L’uso di emoderivati può causare insorgenza di inibitore.
A seguito di somministrazione di emoderivati, non può essere del tutto escluso il rischio di trasmissione di infezioni virali o dovute ad agenti patogeni sinora sconosciuti.
Ogni unità di plasma impiegato per la produzione dell’Hemofil M è stata analizzata e trovata non reattiva per l’antigene di superficie dell’epatite B (HBsAg); negativa per la ricerca degli anticorpi al virus dell’immunodeficienza umana (HIV-1 ed HIV-2), negativa per la ricerca degli anticorpi al virus dell’epatite C (HCV).
Ogni unità di plasma è stata inoltre sottoposta a dosaggio quantitativo dell’Alanino-Amino-Trasferasi (ALT) ed il prodotto, durante il processo di produzione è stato sottoposto a procedimenti atti a ridurre il rischio di trasmissione di infezioni virali (trattamento con solventi e detergenti).
Benché non sia stato riferito alcun caso di reazione iperreattiva, poiché l’Hemofil M - Fattore Antiemofilico (Umano), Monoclonale contiene tracce di proteine murine (meno di 10 ng/100 U.I. di AHF), esiste la possibilità teorica che pazienti trattati con questo prodotto sviluppino fenomeni di ipersensibilità alle proteine murine.
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Ad oggi non sono noti sintomi di sovradosaggio dovuti a concentrati di Fattore VIII.
Il preparato è un Fattore Antiemofilico, derivato da plasma umano, impiegato per la terapia sostitutiva in pazienti con Emofilia A.
Il fattore VIII è responsabile della coagulazione; come co-fattore del fattore IX esso accelera la conversione del fattore X a fattore X-attivato il quale, a sua volta, converte la protrombina in trombina. la trombina converte il fibrinogeno in fibrina che dà luogo al coagulo.
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Dopo somministrazione del prodotto, rimangono in circolo circa i 2/3 - ¾ del fattore VIII. Il livello di fattore VIII raggiunto nel plasma deve essere compreso fra l’80% ed il 120% del tasso teorico di fattore VIII calcolato.
Il fattore VIII plasmatico decresce con decadimento esponenziale a due fasi: nella fase iniziale il fattore VIII si distribuisce nei comparti intra- ed extravascolare (fluidi corporei) con emivita plasmatica di 3 - 6 ore. Nella fase successiva (più lenta e che probabilmente rappresenta il consumo di fattore VIII), l’emivita varia fra le 8 e le 20 ore con una emivita media di 12 ore che sembra corrispondere all’emivita fisiologica reale del fattore VIII.
Il fattore VIII monoclonale presente nell’Hemofil M è un costituente normale del plasma umano ed ha un meccanismo di azione uguale al fattore VIII endogeno.
Le prove di tossicità per dose singola non hanno rilevanza poiché l’elevata quantità da somministrare risulterebbe in un sovradosaggio. Anche le prove di tossicità ripetuta, nell’animale, non hanno senso a causa dello sviluppo di anticorpi alle proteine eterologhe.
Dosi notevolmente più elevate di quella suggerita per Kg di peso corporeo nell’uomo, non hanno evidenziato effetti tossici negli animali da esperimento.
Poiché infine l’esperienza clinica non fa ipotizzare nessun effetto cancerogeno o mutageno imputabile al fattore VIII monoclonale, non è stato ritenuto di dover eseguire questo tipo di esperimenti, particolarmente in specie eterologhe.
Albumina (Umana) EP
Sodio cloruro EP
Calcio cloruro . 2H20 EP
Polietilenglicol 3350 BP
Istidina USP
Acido cloridico EP
sodio idrossido EP
Acido Acetico glaciale EP
Non somministrare unitamente ad altre preparazioni per uso endovenoso.
Per l’iniezione/infusione usare la siringa di plastica o il miniset inclusi nella confezione.
Prodotto liofilizzato: 24 mesi a 2-8°C; può essere conservato per 6 mesi, entro il periodo di validità, ad una temperatura non superiore ai 30°C. Prodotto ricostituito: 3 ore a 25°C.
Infondere entro 1 ora dalla ricostituzione; non refrigerare il prodotto ricostituito.
Prodotto liofilizzato: conservare in frigorifero (2-8°C); non congelare.
Prodotto ricostituito: infondere entro 1 ora dalla ricostituzione; non refrigerare.
Flaconcino monodose da 30 ml di vetro chiaro, tipo I EP, con tappo in gomma e capsula di allumino con tappo “flipp-off”. Ciascun flacone contiene una polvere liofilizzata, di colore da bianco a giallognolo, pari a 250, 500 o 1000 U.I. di AHF (titolo nominale).
La preparazione deve essere somministrata per via endovenosa dopo ricostruzione con la prevista Acqua per Iniezioni (diluente). Vedere anche le sezioni “Ricostituzione” e “Infusione”. E’ consigliabile l’uso di siringhe di plastica.
Si raccomanda di iniziare la somministrazione non oltre 1 ora dalla ricostituzione. Non usare oltre la data di scadenza riportata in etichetta o se la soluzione non è limpida o se è presente un precipitato. Non refrigerare il prodotto ricostituito: Somministrare ad una velocità non superiore ai 10 ml/minuto. Eventuali rimanenze non devono essere utilizzate a causa del rischio di contaminazione batterica e devono essere appropriatamente eliminate.
Misurare le pulsazioni prima e durante la somministrazione dell’HEMOFIL M. nel caso si verifichi una reazione significativa, la diminuzione della velocità di infusione o la temporanea sospensione dell’iniezione fanno di norma cessare rapidamente la sintomatologia.
Ricostituzione:
1. Portare il liofilizzato ed il diluente, nei rispettivi flaconi chiusi, a temperatura ambiente (20-30°C); è necessario mantenere a questa temperatura fino a dissoluzione completa.
Attenzione: se si usa un bagno-maria, il tappo e le capsule non devono venire a contatto con l’acqua.
2. Rimuovere i tappi “flipp-off” dalle capsule del flacone liofilizzato e del diluente in modo da scoprire la parte centrale dei tappi di gomma.
3. Pulire i tappi con una soluzione disinfettante.
4. Rimuovere la protezione da una delle estremità dell’ago doppio senza toccare l’ago scoperto; inserirlo nel tappo del flacone di diluente.
Attenzione: per consentire il recupero di tutto il diluente, l’ago deve essere inserito in modo che la sola punta perfori il tappo in gomma.
5. Usando la stessa tecnica asettica come al punto precedente rimuovere la protezione dall’altra estremità dell’ago doppio; capovolgere il flacone del diluente ed inserire rapidamente l’estremità libera dell’ago doppio nel centro del tappo del flacone del liofilizzato. Il vuoto nel flacone del liofilizzato aspirerà il diluente.
6. Separare i due flaconi estraendo l’ago dal flacone del liofilizzato. Agitare dolcemente fino a che tutto il liofilizzato. Agitare dolcemente fino a che tutto il liofilizzato sia sciolto; assicurarsi che il liofilizzato sia completamente sciolto altrimenti parte del preparato verrà trattenuta dal filtro.
Iniezione:
1. Dopo ricostituzione del liofilizzato come sopra descritto inserire l’ago-filtro (applicato ad una siringa) nel tappo del flacone.
2. Iniettare aria nel flacone e quindi aspirare il liquido nella siringa.
3. Ritirare la siringa ed iniettare la soluzione per via endovenosa per mezzo del set per infusione.
4. Se il paziente deve ricevere più di un flacone di HEMOFIL M, può essere usata la stessa siringa; comunque deve essere usato un nuovo ago-filtro per ogni flacone di HEMOFIL M.
Baxter S.p.A. – Viale Tiziano, 25 – 00196 ROMA
Flacone da 1000 U.I. di Fattore VIII concentrato liofilizzato più flacone con 10 ml di acqua per iniezioni (diluente); Codice N° 027128014.
Flacone da 500 U.I. di Fattore VIII concentrato liofilizzato più flacone con 10 ml di acqua per iniezioni (diluente); Codice N° 027128026.
Flacone da 250 U.I. di Fattore VIII concentrato liofilizzato più flacone con 10 ml di acqua per iniezioni (diluente); Codice N° 027128038.
(Sono inclusi in ogni confezione i dispositivi per la ricostituzione e la somministrazione del preparato).
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
15 febbraio 2001.