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HEPUMAN B BERNA
1 ml contiene:
Proteine umane 100-160 mg di cui immunoglobulina umana almeno 90% con anticorpi anti antigene HBs (anti-HBs) non meno di 100 UI.
Soluzione iniettabile.
Prevenzione dell'epatite B.
Profilassi post-esposizione
1) In persone non vaccinate precedentemente, con pregresso stato vaccinale incompleto o con livello anticorpale inadeguato (cioè < 10mUI/ml). L'immunizzazione passiva nelle persone ad elevato rischio di infezione deve essere concomitante alla vaccinazione.
La profilassi post-esposizione deve essere effettuata a seguito di:
1) Esposizione parenterale, contatto diretto attraverso le mucose, ingestione orale di materiale contaminato, esposizione sessuale con persona HBsAg positiva e nei bambini di età < a 12 mesi, se la madre o la persona a stretto contatto hanno un'infezione acuta da HBV.
2) I neonati da madre HBsAg-positiva devono ricevere contemporaneamente immunoglobulina umana anti-epatite B e la prima dose di vaccino dell'epatite B.
3) Profilassi per pazienti in emodialisi.
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Post-esposizione a materiale contenente l'antigene HBs:
- in persona non vaccinata somministrare per via intramuscolare, al più presto possibile, 12-20 UI/kg di peso corporeo, preferibilmente entro 24 ore.
In pratica:
Bambini: 400 UI
Adulti: 800 UI
Iniziare contemporaneamente ed in sede diversa la vaccinazione contro l'epatite;
- in persona vaccinata , che però non ha sieroconvertito somministrare una singola dose di immunoglobulina anti-epatite B (12-20 UI/kg di peso corporeo).
In pratica:
Bambini: 400 UI
Adulti: 800 UI
associata ad una dose di vaccino non appena possibile, oppure 2 dosi di Hepuman B Berna (una nelle prime 24 ore e la seconda dopo 1 mese).
Se la persona esposta è già stata vaccinata e la sieroconversione è sconosciuta, praticare il test anti-HBs: se la risposta è inadeguata (< 10 mUI/ml) somministrare immediatamente una dose di immunogloublina anti-epatite B e, in associazione un booster di vaccino.
Se la risposta è adeguata, non c'è necessità di trattamento. Nell'impossibilità di praticare il test somministrare immediatamente una dose di immunoglobulina anti-epatite B.
Profilassi in neonati da madre HBsAg positiva:
40 UI/kg di peso corporeo entro 12 ore dalla nascita in associazione alla prima dose di vaccino anti-epatite B.
In pratica: 200 UI.
La somministrazione di vaccino dell'epatite B deve essere effettuata in sede diversa, a drenaggio linfatico separato.
Non somministrare immunoglobuline anti-epatite B a persone HBsAg positive perché non è prevedibile l'effetto profilattico.
Iniettare lentamente per via intramuscolare. Se sono richieste dosi elevate (>= 5 ml) è consigliabile somministrare l'Hepuman B Berna in dosi frazionate (1-2 flaconi per volta) e in sedi diverse.
Intolleranza alle immunoglobuline omologhe.
Risposta allergica agli altri componenti del preparato (ad es. al sodio etilmercuriotiosalicilato).
L'immunoglobulina umana anti-epatite B non deve essere somministrata a pazienti affetti da trombocitopenia grave o da disturbi della coagulazione in cui sono controindicate le iniezioni intramuscolari.
Non iniettare l'Hepuman B Berna per via endovascolare (rischio di shock). Somministrare per via intramuscolare: prima dell'iniezione retrarre lievemente il pistone della siringa per accertarsi che l'ago non si trovi in un vaso sanguigno.
Vere reazioni allergiche all'immunoglobulina umana anti-epatite B somministrata nella modalità intramuscolare prescritta, sono rare.
In caso di shock il trattamento deve attenersi alle raccomandazioni per la terapia dello shock.
È probabile l'insorgenza di intolleranza alle immunoglobuline nei casi molto rari di carenza selettiva di IgA se il paziente presenta anticorpi anti-IgA. Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico, richiede l'immediata sospensione dell'iniezione. Dopo la somministrazione i pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti.
Si possono talvolta osservare differenze di colore tra il contenuto di un flacone e l'altro, dovute all'origine plasmatica del prodotto.
Non impiegare siringhe calde o conservate in alcool per evitare un'alterazione del preparato.
Quando vengono somministrati preparati derivati da sangue o plasma umano non è totalmente escluso il rischio di malattie infettive. Ciò si riferisce anche ai patogeni di natura ancora sconosciuta.
Per eliminare il rischio di trasmissione di agenti infettivi viene effettuata la selezione dei donatori e delle donazioni: ogni unità di plasma e i pool plasmatici di partenza destinati alla produzione sono stati controllati e risultano negativi per l'antigene HBs, per l'anticorpo anti-HIV 1, anti-HIV 2, anti-HCV e con ALT nei limiti.
La ricerca di HCV-RNA nei pool plasmatici, con metodo HCV RT-PCR (tecnica di amplificazione genica) di ultima generazione, riduce ulteriormente il rischio di contaminazione virale.
Inoltre l'Hepuman B Berna, durante la produzione, con il frazionamento alcoolico di Cohn è sottoposto a procedimenti atti ad inattivare ogni agente microbico.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.
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La somministrazione di immunoglobulina umana può interferire per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi sull'efficacia dei vaccini virali vivi attenuati come morbillo, rosolia, parotite e varicella.
Dopo la somministrazione di immunoglobulina umana, l'aumento transitorio di diversi anticorpi, trasferiti passivamente nel sangue dei pazienti può indurre falsi risultati positivi nei test sierologici.
La sicurezza di questo preparato per l'impiego in gravidanza non è stata stabilita con prove cliniche controllate e quindi deve essere somministrato con cautela alle donne gravide o alle madri che allattano al seno.
La vasta esperienza clinica con immunoglobuline, in particolare con la somministrazione di immunoglobulina anti-D, non evidenzia l'insorgenza di effetti collaterali in gravidanza, nel feto e nel neonato.
Le immunglobuline sono escrete nel latte materno e possono contribuire a trasferire anticorpi protettivi al neonato.
Nessuna interferenza.
Si possono rilevare: dolore locale e iperestesia in sede d'iniezione che è possibile prevenire ripartendo le dosi di maggior volume in diverse sedi iniettive. Occasionalmente si possono verificare: febbre, reazioni cutanee e brividi.
In rari casi sono riportati: nausea, vomito, ipotensione, tachicardia, reazioni di tipo allergico o anafilattico incluso lo shock.
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Non sono conosciute conseguenze da sovradosaggio.
L'immunoglobulina umana anti-epatite B contiene anticorpi specifici neutralizzanti (IgG) il virus dell'epatite B.
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Circa 20 min. dopo l'iniezione i.m. vengono ottenuti livelli anticorpali rilevabili che normalmente raggiungono la massima concentrazione sierica dopo 2-3 giorni.
L'emivita nel circolo di soggetti con livelli normali di IgG è di 3-4 settimane.
L'IgG e i complessi di IgG vengono eliminati nelle cellule del sistema reticolo-endoteliale.
Le immunoglobuline sono normali costituenti dell'organismo umano.
Negli animali, il test di tossicità per dose singola è di nessuna pertinenza dal momento che dosi più elevate si risolvono in sovraccarico.
Il test di tossicità per dose ripetuta e gli studi di tossicità embrio-fetale non possono essere effettuati a causa dell'induzione e dell'interferenza con gli anticorpi. Gli effetti del preparato sul sistema immunitario del neonato non sono stati studiati.
Dal momento che l'esperienza clinica non riporta segnalazioni di effetti oncogeni e mutageni delle immunoglobuline, non si ritengono necessari studi sperimentali, in particolare nelle specie eterologhe.
1 ml di Hepuman B Berna contiene:
glicina, cloruro di sodio, sodio etilmercuriotiosalicilato, acqua per preparazioni iniettabili.
L'immunoglobulina anti-epatite B non deve essere miscelata con altri farmaci.
36 mesi, a confezionamento integro.
Conservare tra +2 °C e +8 °C, al riparo dalla luce.
Non congelare.
Flacone da 2 ml = 200 UI; flacone da 2 ml = 400 UI.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Non utilizzare il preparato se la soluzione è torbida o presenta deposito.
Titolare AIC e distributore in Italia:
ISTITUTO SIEROTERAPICO BERNA S.r.L.
Via Bellinzona, 39 - 22100 Como
Produttore e controllore finale:
Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Svizzero Berna
Rehhagstrasse, 79 - 3001 Berna (Svizzera)
AIC n. 025260011 - AIC n. 025260023
Luglio 1985 / Giugno 2000
Dicembre 1999