Imovane 7,5 Mg Compresse Rivestite Con Film
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

IMOVANE 7,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Una compressa rivestita con film divisibile contiene:

Principio attivo: zopiclone  7,5 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compresse rivestite con film.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Trattamento a breve termine dell'insonnia.

Le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, questa non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

Il farmaco deve essere assunto al momento di coricarsi.

Dosaggio

Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa. La dose raccomandata per gli adulti è di 7,5 mg. Questa dose non deve essere superata.

I pazienti anziani ed i pazienti con compromissione della funzionalità epatica o con insufficienza respiratoria cronica devono iniziare con una dose di 3,75 mg.

Sebbene in caso di insufficienza renale non sia stato evidenziato alcun accumulo di zopiclone o suoi metaboliti, nei pazienti con compromissione della funzionalità renale si raccomanda di iniziare il trattamento con 3,75 mg.

Nel giovane adulto di età inferiore ai 18 anni la dose sicura ed efficace non è stata stabilita.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Miastenia grave. Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave insufficienza respiratoria. Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna.

Somministrazione a bambini.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Il medicinale contiene Lattosio quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Questo medicinale contiene Amido di frumento che può contenere glutine, ma solo in tracce, ed è quindi considerato sicuro per le persone affette da morbo celiaco.

Tolleranza

Una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine e delle sostanze simil-benzodiazepiniche può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane. Con zopiclone comunque si è notata l'assenza di marcata tolleranza per trattamenti fino a 4 settimane.

Dipendenza

L'uso di sedativi ipnotici come zopiclone può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool oppure quando viene utilizzato insieme ad alcool o altri psicotropi.

Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato da sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche.

Insonnia e ansia di rimbalzo

All’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria nella quale i sintomi che hanno condotto al trattamento con sedativi ipnotici  ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno.

Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, specialmente in trattamenti prolungati, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio e di avvertire il paziente (vedere paragrafo 4.8).

Durata del trattamento

La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche paragrafo 4.2) a seconda dell’indicazione, ma non deve superare le quattro settimane compreso un periodo di sospensione graduale. L‘estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.

Inoltre, è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.

Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono diventare manifesti all’interno dell'intervallo di somministrazione tra una dose e l’altra, particolarmente per dosaggi elevati.

Amnesia

L’amnesia anterograda può insorgere specialmente quando il sonno viene bruscamente interrotto o quando il paziente ritarda a coricarsi dopo aver assunto le compresse; ciò accade più spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazienti assumano le compresse subito prima di coricarsi e possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni psichiatriche e paradosse

Quando si usano benzodiazepine e sostanze simil-benzodiazepiniche, è noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti negli anziani.

Sonnambulismo e comportamenti associati:

In pazienti che assumevano zopiclone e che non erano completamente svegli sono stati segnalati sonnambulismo e altri comportamenti associati come guidare nel sonno, preparare e mangiare cibo, telefonare, con amnesia per l’evento. Sembra che, sia l’uso di alcool e di altri deprimenti del SNC insieme a zopiclone sia l’uso di zopiclone a dosi che superano la dose massima consigliata, aumentino il rischio di tali comportamenti. Si deve considerare attentamente l’interruzione del trattamento con zopiclone nei pazienti che presentano tali comportamenti (vedere paragrafo “Interazioni – Alcool” e paragrafo “Effetti indesiderati - Reazioni psichiatriche e paradosse).

Gruppi particolari di pazienti

Gli anziani devono assumere una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2). Egualmente, una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l’encefalopatia. Le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.

Uso nei bambini.

La sicurezza e la dose efficace non sono stabilite nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età.

Depressione

Come anche per altri ipnotici, Imovane non deve essere usato da solo per trattare la depressione o l’ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti) e potrebbe mascherarne i sintomi.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

L’assunzione concomitante con alcool va evitata. L'effetto sedativo può essere aumentato quando il medicinale è assunto congiuntamente ad alcool. Ciò influenza negativamente la capacità di guidare autoveicoli o usare macchinari.

Associazione con i deprimenti del SNC: l’effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi.

Nel caso di analgesici narcotici può avvenire aumento dell’euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica.

Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l'attività delle benzodiazepine e sostanze simil-benzodiazepiniche.

L’effetto dell’eritromicina sulla farmacocinetica dello zopiclone è stata studiata in 10 soggetti sani. In presenza di eritromicina, l’AUC dello zopiclone è risultata aumentata dell’80%, ciò indica che l’eritromicina può inibire il metabolismo dei farmaci metabolizzati da CYP3 A4; pertanto, come conseguenza, l’effetto ipnotico dello zopiclone può risultare innalzato.

Poiché zopiclone è metabolizzato dall’isoenzima P450 (CYP) 3A4 (vedere paragrafo 5.2), i livelli plasmatici di zopiclone possono aumentare con la somministrazione concomitante di inibitori di CYP3A4 quali ad esempio eritromicina, claritromicina, ketoconazolo, itraconazolo e ritonavir. In caso di somministrazione concomitante con inibitori di CYP3A4 può rendersi necessaria una riduzione del dosaggio di zopiclone.

Al contrario, i livelli plasmatici di zopiclone possono essere ridotti durante la somministrazione concomitante di induttori del CYP3A4, quali rifampicina, carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina ed erba di S. Giovanni. La somministrazione concomitante con induttori del CYP3A4 può rendere necessario un aumento del dosaggio di zopiclone.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non sono disponibili dati sullo zopiclone sufficienti ad accertarne la sicurezza d'impiego durante la gravidanza e l'allattamento.

Se Imovane venisse utilizzato durante l’ultimo trimestre di gravidanza o durante il parto, per via dei suoi effetti farmacologici ci si possono attendere effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria.

Non si raccomanda l’uso di Imovane durante la gravidanza.

Se il farmaco viene prescritto a una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico per quanto riguarda la sospensione del medicinale, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere gravida.

Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l’ultimo periodo di gravidanza o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco.

Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine e sostanze simil-benzodiazepiniche cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo post-natale.

Poiché le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche sono escrete nel latte materno, lo zopiclone non deve essere somministrato alle madri che allattano al seno.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

4.7   Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare autoveicoli o utilizzare macchinari. Il rischio è aumentato dal concomitante uso di alcool (vedere paragrafo 4.5) si raccomanda quindi di non assumere contemporaneamente zopiclone e alcool se si deve guidare. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5).


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

L’effetto indesiderato più comune osservato con zopiclone è gusto amaro.

Altri effetti indesiderati segnalati sono: sonnolenza durante il giorno, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare, atassia, visione doppia. Questi fenomeni si presentano principalmente all'inizio della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni. Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse che comprendono: disturbi gastrointestinali (dispepsia, nausea, secchezza delle fauci), cambiamenti nella libido e reazioni allergiche e a carico della cute quali prurito e rash. Molto raramente sono stati riportati angioedema e/o reazioni anafilattiche.

Amnesia

Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento. (vedere paragrafo 4.4).

Depressione

Durante l'uso di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche può essere smascherato uno stato di depressione preesistente.

Reazioni psichiatriche e paradosse

Sono state segnalate: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, confusione, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento associate ad amnesia e sonnambulismo (vedere paragrafo “Speciali avvertenze ed opportune precauzioni d’impiego” – sonnambulismo e comportamenti associati). Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono più probabili negli anziani.

Dipendenza

L'uso di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere paragrafo 4.4). Con la sospensione di Imovane sono stati riportati casi di sindrome da astinenza. I sintomi di questa sindrome possono variare e comprendere insonnia da rimbalzo, ansia, tremori, sudorazione, agitazione, confusione, cefalea, palpitazioni, tachicardia, delirio, incubi, allucinazioni e irritabilità. In casi molto rari si possono verificare convulsioni.

Si può verificare dipendenza psichica. Sono stati riportati casi di abuso.

Molto raramente sono stati riportati casi di aumenti moderati dei livelli sierici di transaminasi e/o della fosfatasi alcalina.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Segni e sintomi:

Come per le altre benzodiazepine e le altre sostanze simil-benzodiazepiniche, una dose eccessiva non dovrebbe rappresentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC (incluso l'alcool).

Come nel trattamento dell’iperdosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.

L’iperdosaggio di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche si manifesta solitamente con vario grado di depressione del SNC, che varia dall’obnubilamento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono obnubilamento, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma. Altri fattori di rischio quali la presenza di patologie concomitanti e uno stato di debilità possono contribuire alla gravità dei sintomi e possono molto raramente avere esito fatale.

Trattamento:

E’ raccomandato un trattamento sintomatico e di supporto condotto in adeguato ambiente ospedaliero con una particolare attenzione alle funzioni respiratorie e cardiovascolari del paziente.

Il lavaggio gastrico o carbone attivo sono efficaci solamente se utilizzati subito dopo l’ingestione del farmaco. L’emodialisi non risulta utile per la rimozione del farmaco per via dell’elevato volume di distribuzione di zopiclone.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: Ipnotici e sedativi, sostanze benzodiazepino-simili; Codice ATC: N05CF01

Zopiclone è una sostanza simil-benzodiazepinica ipnoinducente appartenente ai composti del gruppo del ciclopirrolone. Le sue proprietà farmacologiche sono: ansiolitiche, sedative, ipnotiche, anticonvulsivanti, muscolorilassanti.

Questi effetti sono correlati ad una azione agonista specifica sui recettori centrali appartenenti al complesso recettoriale GABA-omega (BZ1 e BZ2) che regola l'apertura dei canali dello ione cloro.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento

L'assorbimento dello zopiclone è rapido; i picchi di concentrazione ematica sono di 30, 60 e 115 ng/ml rispettivamente a somministrazioni di 3,75 mg, 7,5 mg e 15 mg e vengono raggiunti in 90 - 120 minuti.

L'assorbimento non subisce variazioni legate al sesso e non viene alterato dall’assunzione di cibo.

Distribuzione

La distribuzione del prodotto è rapida a partire dal compartimento vascolare. Il legame con le proteine plasmatiche è debole, con percentuali di legame prossime al 45%, e non saturabile. Il rischio di interazioni farmacologiche dovuto al legame con le proteine è molto basso.

In caso di allattamento la cinetica del farmaco nel latte materno è sovrapponibile a quella plasmatica. La dose che può essere ingerita attraverso il latte è stimata intorno all’1% della dose somministrata alla madre nelle 24 ore.

Metabolismo

Dopo somministrazione ripetuta non vi è accumulo. Le variazioni interindividuali sono trascurabili.

Zopiclone viene ampiamente metabolizzato nell’uomo con la formazione di due metaboliti principali, zopiclone N-ossido (farmacologicamente attivo nell’animale) e N-demetil zopiclone (farmacologicamente inattivo nell’animale). Uno studio in vitro ha indicato che il principale isoenzima coinvolto nel metabolismo del farmaco ai due metaboliti è il citocromo P450 (CYP) 3A4 e che nella formazione di N-demetil zopiclone è coinvolto anche il CYP2C8.  Le emivite apparenti dei due metaboliti valutate attraverso il dosaggio urinario sono rispettivamente di 4.5 e di 7.4 ore. Nell'animale, anche a dosi elevate, non sono stati riportati fenomeni di induzione enzimatica.

Eliminazione

Ai dosaggi raccomandati, l’emivita di eliminazione del farmaco immodificato è di circa 5 ore.

Il debole valore della clearance renale dello zopiclone immodificato (in media 8,4 ml/min) confrontato alla clearance plasmatica (232 ml/min) indica che il farmaco è eliminato principalmente per via metabolica.

L'eliminazione avviene per l'80% per via urinaria (sotto forma di metaboliti liberi) e per il 16% attraverso le feci.

Gruppi particolari di pazienti

Nel soggetto anziano, malgrado una leggera diminuzione del metabolismo epatico ed un allungamento dell'emivita (circa 7 ore), i vari studi effettuati non hanno messo in evidenza accumulo plasmatico di zopiclone dopo somministrazione ripetuta.

In caso di insufficienza renale, non si è notato accumulo di zopiclone o metaboliti nel sangue, neanche dopo somministrazioni prolungate. Zopiclone passa attraverso le membrane di dialisi; tuttavia l’emodialisi non è utile in caso di sovradosaggio per via dell’elevato volume di distribuzione del farmaco (vedere paragrafo 4.9).

Nei pazienti con grave insufficienza epatica (cirrotici), la clearance plasmatica dello zopiclone è diminuita di circa il 40% per il rallentamento della demetilazione: il dosaggio, in questi pazienti, dovrà pertanto essere modificato.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Le prove di tossicità acuta e cronica hanno dimostrato che il farmaco è ben tollerato anche dopo lunghi periodi di trattamento. La DL50 nelle diverse specie animali, per os, è di 1150 mg/kg nel topo, 2310 mg/kg nel ratto ed ha raggiunto valori ancora più elevati nel gatto, nel cane e nella scimmia (> di 4500 mg/kg).

Inoltre zopiclone non ha determinato anomalie morfologiche e comportamentali e non è risultato fetotossico né teratogenico.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

amido di frumento, calcio fosfato bibasico, lattosio, sodio carbossimetilamido, magnesio stearato, ipromellosa, titanio diossido.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Al momento non sono note incompatibilità chimico-fisiche di zopiclone con altre sostanze.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister in PVC e alluminio.

Confezione: 20 compresse divisibili da 7,5 mg.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Sanofi-Aventis S.p.A. - Viale L. Bodio 37/B – 20158 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Imovane 7,5 mg compresse rivestite con film:         AIC n. 028299016


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Data prima Autorizzazione:                                5 Marzo 1993

Data ultimo rinnovo:                                16 Marzo 2003


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Marzo 2008