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INITISS
Una compressa da 5 mg contiene: cilazapril 5,22 mg (pari ad anidro 5 mg)
Una compressa da 1 mg contiene: cilazapril 1,044 mg (pari ad anidro 1 mg)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compresse con segno di frattura crociato da 1 mg.
Compresse rivestite con film con segno di frattura crociato da 5 mg.
Trattamento dell'ipertensione arteriosa.
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Initiss deve essere somministrato una volta al giorno. Dato che l'ingestione di cibo non ne influenza clinicamente l'assorbimento, Initiss può essere assunto prima o dopo il pasto. La dose deve essere assunta sempre alla stessa ora del giorno. La dose usuale di Initiss è di 2,5 - 5 mg (½ - 1 compressa da 5 mg) una volta al giorno, mentre la dose raccomandata per i primi due giorni è di 1,25 mg (¼ di compressa da 5 mg) una volta al giorno. Il dosaggio deve essere adattato individualmente in base alla risposta pressoria. Se con 5 mg di Initiss una volta al giorno non si riesce a controllare adeguatamente la pressione, l'effetto antiipertensivo può essere aumentato somministrando contemporaneamente un diuretico non risparmiatore di potassio a basse dosi.
Norme Posologiche Particolari
Pazienti ipertesi trattati con diuretici.
Nei pazienti che assumono diuretici, la terapia con Initiss deve essere iniziata con cautela, dato che essi sono generalmente ipovolemici e hanno maggiori probabilità di una reazione ipotensiva in seguito a trattamento con ACE-inibitori. Qualora sia possibile, i diuretici dovrebbero essere sospesi due o tre giorni prima della somministrazione di Initiss; se ciò non è consentito dalle condizioni del paziente, la terapia con Initiss deve essere iniziata con 0,5 mg una volta al giorno e la pressione arteriosa attentamente controllata sin dalla prima somministrazione e fino ad avvenuta stabilizzazione. Successivamente la dose di mantenimento deve essere adattata in base alla risposta individuale.
Insufficienza renale
Si raccomandano le seguenti dosi:
clearance creatinina | dose iniziale di Initiss | dose massima di Initiss |
> 40 ml/min | 1 mg una volta al giorno | 5 mg una volta al giorno |
10-40 ml/min | 0,5 mg una volta al giorno | 2,5 mg una volta al giorno |
< 10 ml/min | 0,25-0,5 mg una-due volte alla settimana in base alla risposta pressoria | |
Nei pazienti che necessitano di emodialisi, l'Initiss deve essere somministrato nei giorni nei quali non viene effettuata la dialisi e la dose deve essere adattata in base alla risposta pressoria.
Ipertensione nefro-vascolare
Il trattamento con Initiss dovrebbe essere iniziato con una dose di 0,5 mg o inferiore, poiché questi pazienti possono rispondere al trattamento con ACE-inibitori con una diminuzione della pressione più pronunciata rispetto ai pazienti con ipertensione essenziale. La dose di mantenimento deve essere adattata individualmente.
Pazienti anziani
Il trattamento con Initiss deve essere iniziato con ¼ di compressa da 5 mg (1,25 mg) una volta al giorno. Successivamente la dose di mantenimento deve essere adattata in base alla risposta individuale della pressione arteriosa.
Initiss è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo (cilazapril), ad altri ACE-inibitori, o ad uno qualsiasi degli eccipienti, in pazienti con ascite e in pazienti con anamnesi di edema angio-neurotico correlato ad un precedente trattamento con un ACE inibitore. Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
I medicinali non vanno tenuti a portata di mano dei bambini.
Edema angioneurotico
Come con altri ACE-inibitori, rari casi di angioedema sono stati descritti in pazienti in trattamento con l'Initiss. Poiché questa sindrome può essere associata a edema della glottide, l'Initiss deve essere sospeso e si deve instaurare immediatamente una terapia appropriata nel caso in cui vi sia interessamento di faccia, labbra, lingua, glottide e/o laringe.
Ipotensione sintomatica
Occasionalmente, durante la terapia con ACE-inibitori è stata segnalata ipotensione sintomatica, specie in soggetti con deplezione di sodio o di liquidi collegata a vomito, diarrea, pre-trattamento con diuretici, dieta iposodica o dopo dialisi. Pazienti con scompenso cardiaco congestizio, specialmente coloro che assumono alte dosi di diuretici dell'ansa, possono manifestare una marcata diminuzione della pressione arteriosa in risposta agli ACE-inibitori. Questa dovrebbe venir trattata mantenendo il paziente in posizione supina e somministrandogli eventualmente soluzione fisiologica o succedanei del plasma. Dopo aver corretto l'ipovolemia, si può riprendere la terapia con Initiss. Tuttavia, se la sintomatologia permane, la dose deve essere corretta o il farmaco deve essere sospeso.
Cirrosi epatica
Nella rara eventualità in cui pazienti con cirrosi epatica dovessero necessitare della terapia con Initiss, questa andrà instaurata iniziando con la dose minima possibile (0,5 mg o inferiore) e la pressione monitorata fino a stabilizzazione, poiché potrebbe verificarsi ipotensione marcata.
Insufficienza renale
Pazienti con insufficienza renale necessitano di una posologia ridotta, in relazione alla loro clearance della creatinina (vedere "Norme posologiche particolari"). Come con altri ACE-inibitori, in soggetti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale si possono osservare aumenti dell'azotemia e/o della creatininemia. Tali aumenti sono di solito reversibili dopo interruzione della terapia con Initiss e/o diuretici. Poiché il potassio sierico può aumentare in alcuni pazienti con insufficienza renale, durante la terapia con ACE-inibitori i livelli del potassio devono essere controllati frequentemente a intervalli regolari, in base alla funzionalità renale.
Chirurgia, anestesia
L'uso di ACE-inibitori in associazione con anestetici dotati anche di attività ipotensiva può causare ipotensione arteriosa. In questo caso, si consiglia di aumentare la volemia per mezzo di infusioni endovenose o - se tale misura non è sufficiente - con infusione di angiotensina II.
Iperpotassiemia
Nel trattamento con ACE-inibitori, la presenza delle seguenti condizioni può determinare maggior rischio di iperpotassiemia: insufficienza renale, uso contemporaneo di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio e/o sostituti salini contenenti potassio.
Neutropenia, agranulocitosi
Il trattamento con altri ACE-inibitori è stato, in rari casi, associato ad agranulocitosi e a depressione midollare, in particolare in pazienti con associata insufficienza renale e/o collagenopatia. Pur non essendosi mai verificata tale evenienza con Initiss, è consigliabile eseguire controlli periodici dei globuli bianchi in pazienti con insufficienza renale e/o collagenopatie.
Uso in pediatria
Non sono ancora disponibili dati inerenti l'efficacia e la sicurezza del farmaco nei bambini.
Gravidanza:
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Le compresse contengono lattosio, non sono quindi adatte per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.
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Initiss è stato somministrato contemporaneamente a digossina, nitrati e H2 - antagonisti. Non si è verificato incremento delle concentrazioni plasmatiche della digossina né altre interazioni clinicamente significative. Si può osservare un effetto additivo quando Initiss è somministrato in associazione con altri ipotensivi. La contemporanea somministrazione di Initiss e diuretici risparmiatori di potassio può portare ad un aumento del potassio sierico, soprattutto in pazienti con insufficienza renale (vedere Precauzioni).
Co-somministrazione con FANS: quando gli ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo.
L’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante.
Per le interazioni con diuretici tiazidici e risparmiatori di potassio vedere le precauzioni e le norme posologiche particolari.
Nei pazienti in trattamento contemporaneo con ACE-inibitori e litio sono stati descritti aumenti dei livelli ematici di litio e sintomi di intossicazioni da litio. Pertanto, la contemporanea somministrazione dei due farmaci dovrebbe essere fatta con cautela ed i livelli ematici di litio controllati frequentemente.
La contemporanea somministrazione di un diuretico può accrescere la tossicità del litio. La somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) può causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalità renale compromessa.
Gravidanza
L’uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Initiss durante l’allattamento, Initiss non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Analogamente ad altri ACE-inibitori, durante il trattamento con Initiss non ci si deve attendere una diminuzione della performance in caso di attività che richiedono una piena capacità di attenzione (ad esempio nella guida di veicoli).
Con l'impiego di inibitori dell'enzima di conversione si possono verificare effetti collaterali per lo più di entità modesta e reversibili; tra questi i più frequenti sono: cefalea, tosse, vertigini, diarrea, astenia, nausea, vomito e disfunzioni sessuali.
L'uso di ACE-inibitori è stato inoltre associato ai seguenti effetti collaterali:
cardiovascolari: ipotensione, all'inizio del trattamento ed in occasione di incremento posologico. Raramente è stata osservata ipotensione sintomatica, accompagnata da senso di vertigini, debolezza e nausea, che però può verificarsi nei soggetti con grave ipovolemia e deplezione salina, come ad esempio nei pazienti in trattamento con diuretici, in quelli sottoposti a dialisi o in quelli affetti da grave insufficienza cardiaca congestizia (vedere Precauzioni). Raramente sono state osservate sincopi.
renali: in determinati pazienti il trattamento con ACE-inibitori può compromettere la funzione renale (vedere Precauzioni).
gastrointestinali: dispepsia. In rari casi possono verificarsi alterazioni del gusto, elevazione degli enzimi epatici e della bilirubina.
allergiche: reazioni di ipersensibilità accompagnate da prurito, eruzioni cutanee e a volte febbre, comunque reversibili con la sospensione della terapia. In rari casi durante il trattamento con ACE-inibitori può verificarsi edema angioneurotico (vedere Precauzioni).
neurologiche: insonnia, nervosismo, sonnolenza e parestesia.
Altri effetti indesiderati possibili sono dispnea e iperidrosi.
Si possono inoltre riscontrare alterazioni dei parametri clinici di laboratorio, quali aumento dell'azoto ureico e della creatininemia, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale o in quelli precedentemente trattati con diuretici, modificazioni della crasi ematica (vedere Precauzioni).
Poiché il trattamento con ACE-inibitori fa diminuire la secrezione di aldosterone, può verificarsi durante la terapia un aumento della potassiemia. Pertanto, va evitato l'impiego contemporaneo di diuretici risparmiatori di potassio (quali, ad esempio, spironolattone, amiloride e triamterene) o la somministrazione supplementare di potassio (vedere Precauzioni).
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Benché dosi singole sino a 160 mg di Initiss siano state somministrate a volontari sani senza evidenziare effetti indesiderati sulla pressione arteriosa, sono disponibili solo pochissimi dati sul sovradosaggio nei pazienti. L'effetto più probabile è l'ipotensione, che dovrebbe essere trattata espandendo la volemia. Se necessario, cilazaprilato, la forma attiva di Initiss, può essere allontanato parzialmente dall'organismo mediante emodialisi.
Categoria farmaco terapeutica: ACE-inibitori non associati; codice ATC: C09AA08.
Initiss è un inibitore altamente specifico ad azione prolungata dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), in grado di ridurre l'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone e quindi di determinare una riduzione della pressione sistolica e diastolica (in posizione supina ed eretta). Initiss è efficace in tutti i gradi di ipertensione arteriosa, come terapia di prima scelta. Se necessario, Initiss può essere associato ad altri farmaci antiipertensivi, quali ad esempio diuretici non risparmiatori di potassio, betabloccanti o calcio-antagonisti. L'effetto antiipertensivo di Initiss compare di norma entro la prima ora dalla somministrazione ed il massimo dell'attività si osserva da tre a sette ore dopo l'assunzione. Generalmente la frequenza cardiaca non viene modificata.
Non si ha induzione di tachicardia riflessa, sebbene talvolta possono evidenziarsi alterazioni della frequenza cardiaca, prive di importante significato clinico. Alle dosi raccomandate, l'effetto antiipertensivo di Initiss si prolunga per 24 ore. In alcuni pazienti alla fine dell'intervallo tra le somministrazioni, l'effetto antiipertensivo può attenuarsi. L'efficacia antiipertensiva dovrebbe essere valutata dopo quattro settimane di terapia adattando eventualmente il dosaggio del farmaco.
L'effetto antiipertensivo di Initiss si mantiene nei trattamenti a lungo termine. In caso di improvvisa sospensione della terapia, non si osserva una rapida risalita della pressione arteriosa. In pazienti con una normale funzionalità renale, i livelli sierici del potassio durante il trattamento con l'Initiss permangono nei limiti della norma mentre possono aumentare in soggetti che assumono contemporaneamente diuretici risparmiatori di potassio. In pazienti con compromissione della funzione renale, il filtrato glomerulare e il flusso ematico renale rimangono generalmente immodificati con Initiss, nonostante una riduzione clinicamente significativa della pressione. L'ipertensione arteriosa è associata ad uno sviluppo di ipertrofia vascolare dovuta ad un aumento di spessore della tunica arteriosa media. È stato dimostrato, nell'animale, che l'Initiss diminuisce questa ipertrofia vascolare a livello coronarico, carotideo, renale, mesenterico con conseguente aumento del flusso sanguigno coronarico e cerebrale.
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Il cilazapril è ben assorbito e rapidamente convertito nella forma attiva cilazaprilato. L'ingestione di cibo immediatamente prima della somministrazione di Initiss rallenta e riduce solo lievemente l'assorbimento del farmaco, senza che ciò abbia significato clinico. In base ai dati relativi all'escrezione urinaria, la biodisponibilità del cilazaprilato dal cilazapril orale è di circa il 60%.
Il massimo della concentrazione plasmatica si raggiunge entro due ore dalla somministrazione ed è in rapporto diretto con il dosaggio. Il cilazaprilato è eliminato immodificato per via renale, con una emivita effettiva di 9 ore dopo somministrazione singola giornaliera di Initiss. In pazienti con insufficienza renale sono state osservate concentrazioni plasmatiche di cilazaprilato più elevate rispetto a soggetti normali, poiché l'eliminazione del farmaco è inferiore quando la clearance della creatinina è ridotta.
In pazienti con insufficienza renale di grado estremo non si verifica alcuna eliminazione; l'emodialisi riduce la concentrazione del cilazapril e del cilazaprilato, anche se in misura limitata. Nei pazienti anziani le concentrazioni plasmatiche del cilazaprilato possono essere più elevate del 40% e l'eliminazione inferiore del 20% rispetto ai pazienti più giovani. Variazioni simili nella farmacocinetica possono manifestarsi in soggetti con cirrosi epatica media o grave.
La DL50 orale nel topo è di 2500-4600 mg/kg e nel ratto è superiore a 5000 mg/kg. Il profilo tossicologico del farmaco, emerso dagli studi di tossicità subacuta e cronica, è analogo a quello degli altri ACE-inibitori ed è riconducibile in gran parte agli effetti di una accentuazione del meccanismo di azione. Gli studi sulla riproduzione, compiuti in ratti e scimmie, non hanno evidenziato effetti sulla fertilità, sulla crescita embrionale e fetale e sullo sviluppo post-natale. È stato evidenziato un lieve aumento di incidenza delle dilazioni pelviche in ratti trattati con 5 mg/kg/die nelle prime settimane di gravidanza. Non è stata rilevata evidenza alcuna di carcinogenicità.
Lattosio, amido di mais, ipromellosa, talco, sodio stearilfumarato, titanio diossido E172.
Non sono note incompatibilità.
3 anni.
Compresse da 5 mg: non conservare a una temperatura superiore a 30°C.
L’Initiss è confezionato in blister, costituiti da materiale plastico termoformato accoppiato con nastro di alluminio da entrambi i lati, racchiusi in astuccio di cartone unitamente al foglio illustrativo
Nessuna istruzione particolare
CRINOS S.p.A.- Via Pavia,6 - Milano.
INITISS 5 mg compresse rivestite con film, 14 compresse AIC: 027464041 INITISS 1 mg compresse, 28 compresse AIC: 027464054
2 Gennaio 1992/Settembre 2001
Determinazione del Maggio 2009.