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INTRASTIGMINA
- Ogni fiala contiene:
Principio attivo Neostigmina metilsolfato mg 0,5
Fiale.
Distensione addominale, meteorismo ed atonia intestinale post-operatorie, ritenzione urinaria.
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Nel trattamento post o pre-operatorio ad interventi chirurgici riguardanti l'addome:
ml 0,5 subito dopo l'intervento facendo seguire 5 iniezioni da ml 0,5 una ogni tre ore.
Nelle distensioni addominali e ritenzioni urinarie:
ml 1 di Intrastigmina ogni tre ore fino a giungere a ml 5 (se necessario, fare seguire un clistere basso dopo 30 minuti dalla prima iniezione).
Ipersensibilità al farmaco.
Peritonite.
Ostruzioni meccaniche dell'intestino e del tratto genitourinario.
La neostigmina deve essere usata con cautela in pazienti affetti da epilessia, asma bronchiale, bradicardia, infarto miocardico recente, vagotonia, ipertiroidismo, aritmie cardiache, ulcera peptica.
Quando si somministrano forti dosi è consigliabile una iniezione precedente o simultanea di atropina.
Come per tutti i farmaci colinergici, il sovradosaggio della neostigmina può determinare blocco da depolarizzazione (crisi colinergiche) caratterizzato da notevole debolezza muscolare che può coinvolgere anche i muscoli respiratori.
Per tale motivo, qualora il farmaco venisse usato in soggetti miastenici, bisogna tenere presente l'importanza di distinguere clinicamente le crisi colinergiche da sovradosaggio, dalle crisi miasteniche della malattia in atto, in quanto il trattamento di queste due sindromi differisce radicalmente.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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La neostigmina non deve essere utilizzata congiuntamente a farmaci muscolorilassanti depolarizzanti (quali la succinilcolina).
Alcuni anestetici generali e locali, farmaci antiaritmici, gli antibiotici aminoglicosidici ed altre sostanze che interferiscono con la trasmissione neuromuscolare, dovrebbero essere usati, nel corso del trattamento con il prodotto, con notevole cautela, specie in soggetti affetti da miastenia grave.
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
Non risultano limitazioni.
Più comunemente si osservano:
fascicolazioni muscolari, salivazione, coliche addominali, diarrea.
Più raramente sono stati riportati i seguenti effetti collaterali:
allergici:
reazioni di vario tipo ed anafilassi; neurologici:
vertigini, convulsioni, perdita della coscienza, sonnolenza, cefalea, disartria, miosi, alterazioni della vista; cardiovascolari:
aritmie cardiache (bradicardia, tachicardia, blocco A-V, ritmo nodale), alterazioni non specifiche dell'ECG, arresto cardiaco, sincope, ipotensione; broncopolmonari:
aumento delle secrezioni faringee e bronchiali, dispnea, broncospasmo, depressione e arresto respiratorio; dermatologici:
orticaria ed eruzioni cutanee; gastrointestinali:
nausea, vomito, flatulenza; genitourinari:
pollachiuria; muscolari:
crampi e spasmi, artralgie; vari:
sudorazione, senso di calore, debolezza.
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Il sovradosaggio dell'Intrastigmina può causare crisi colinergiche, caratterizzate dall'aumento della debolezza muscolare e per l'interessamento dei muscoli respiratori può provocare la morte.
La crisi miastenica dovuta ad un aumento di gravità della malattia, è pure accompagnata da un intenso aumento della debolezza dei muscoli e può essere difficile distinguerla per una comune base sintomatica delle crisi colinergiche.
Comunque tale differenziazione è estremamente importante perchè l'aumento della dose dell'Intrastigmina o di altri farmaci di questa classe, in presenza di crisi colinergiche o di uno stato refrattario o insensibile, potrebbe causare gravi conseguenze.
Il trattamento delle due condizioni è radicalmente diverso.
Mentre la presenza delle crisi miasteniche richiede una terapia anticolinesterasica più intensiva, le crisi colinergiche richiedono l'immediata sospensione di tutti i farmaci di questo tipo.
Nelle crisi colinergiche è inoltre consigliato l'uso di atropina.
La neostigmina inibisce l´idrolisi dell'acetilcolina competendo con l'acetilcolina per l'attacco dell'acetilcolinesterasi nei siti della trasmissione colinergica.
Essa migliora l'attività colinergica facilitando la trasmissione degli impulsi attraverso le giunzioni neuromuscolari.
Essa ha anche, un effetto colinergico-mimetico diretto sul muscolo scheletrico e probabilmente sui gangli autonomi delle cellule e dei neuroni del sistema nervoso centrale.
Le neostigmina viene idrolizzata dalla colinesterasi ed è inoltre metabolizzata dagli enzimi microsomiali nel fegato.
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Dopo somministrazione orale, la neostigmina è rapidamente assorbita ed eliminata.
Il legame proteico con l'albumina serica umana varia dal 15 al 25%.
In uno studio su 5 pazienti con miastenia grave, il livello massimo plasmatico fu rilevato a 30 minuti, e l'emivita variava da 51 a 90 minuti.
Circa l'80% del farmaco veniva eliminato nelle urine entro 24 ore; circa il 50% in forma immodificata ed il 30% come metabolita.
Dopo somministrazione intramuscolare, l'emivita plasmatica varia da 47 a 60 minuti con un'emivita media di 53 minuti.
Gli effetti clinici della neostigmina iniziano generalmente entro 20-30 minuti dopo l'iniezione intramuscolare e terminano dopo 2,5.4 ore.
Valori medi della DL50 nel topo:
0,3 - 0,02 mg/kg i.v., 0,54 - 0,03 mg/kg s.c.; 0,395 - 0,025 mg/kg i.m.
Valori medi della DL50 nel ratto:
0,315 - 0,019 mg/kg i.v.; 0,445 - 0,032 mg/kg s.c.; 0,423 - 0,032 mg/kg i.m.
Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili
Nessuna nota finora.
5 anni.
Nessuna.
Scatola in cartoncino contenente 6 fiale da ml 1
Vedi punto 4.2.
LUSOFARMACO Istituto Luso Farmaco d'Italia S.p.A.
Via Carnia 26, Milano
n° 006141016
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28.03.52 / 1.06.2000
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1.06.2000