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ISENTRESS 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di raltegravir (potassico).
Eccipienti: ogni compressa contiene 26,06 mg di lattosio monoidrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa rosa, ovale, con impresso "227" su un lato.
ISENTRESS è indicato in associazione con altri medicinali antiretrovirali per il trattamento dell'infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV-1) in pazienti adulti.
Questa indicazione è sostenuta dai dati di sicurezza ed efficacia relativi a 2 studi in doppio cieco, controllati con placebo su pazienti con esperienza di trattamento e a uno studio in doppio cieco, con controllo attivo su pazienti naïve al trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
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La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nel trattamento dell'infezione da HIV.
ISENTRESS deve essere usato in associazione con altre terapie antiretrovirali (ART) attive (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). L'uso di raltegravir in pazienti precedentemente ART-naïve è basato su uno studio nel quale il farmaco è stato somministrato insieme ad altri due NRTI (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Posologia
Adulti
Il dosaggio raccomandato di ISENTRESS è di 400 mg, due volte al giorno, con o senza cibo. L'effetto del cibo sull'assorbimento di raltegravir è incerto (vedere paragrafo 5.2). Non è raccomandato masticare, frantumare o dividere le compresse.
Anziani
Ci sono informazioni limitate sull'uso di ISENTRESS nell'anziano (vedere paragrafo 5.2). Di conseguenza, ISENTRESS deve essere usato con cautela in questa popolazione.
Bambini ed adolescenti
La sicurezza e l'efficacia di ISENTRESS non è stata stabilita nei pazienti di età inferiore a 16 anni (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Compromissione renale
Nessun aggiustamento del dosaggio è necessario nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Nessun aggiustamento del dosaggio è necessario nei pazienti con compromissione epatica lievemoderata.
La sicurezza e l'efficacia di ISENTRESS non è stata stabilita nei pazienti con disturbi epatici di base severi. Di conseguenza, ISENTRESS deve essere usato con cautela in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Modo di somministrazione
Orale
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
I pazienti devono essere informati che l'attuale terapia antiretrovirale non è curativa dell'HIV e non è stato provato che prevenga la trasmissione dell'HIV ad altri individui attraverso il sangue o il rapporto sessuale. Si devono continuare ad utilizzare opportune precauzioni.
Globalmente, nella farmacocinetica di raltegravir è stata osservata una variabilità considerevole intere intra-individuale (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
Raltegravir ha una barriera genetica alla resistenza relativamente bassa. Pertanto, quando possibile, raltegravir deve essere somministrato con altri 2 farmaci anti-retrovirali attivi per minimizzare il potenziale di fallimento virologico e lo sviluppo di resistenza (vedere paragrafo 5.1).
In pazienti naïve al trattamento, i dati di studi clinici sull'uso di raltegravir sono limitati all'uso in combinazione con due inibitori nucleotidici della trascrittasi inversa (NRTIs) (emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato).
La sicurezza e l'efficacia di ISENTRESS non è stata stabilita nei pazienti con disturbi epatici di base severi. Di conseguenza, ISENTRESS deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
I pazienti con un'alterata funzionalità epatica presistente, inclusi quelli con epatite cronica, presentano una frequenza più elevata di alterazioni della funzione epatica in corso di terapia antiretrovirale di associazione e devono essere monitorati secondo l'iter consueto. Se in tali pazienti si rileva un peggioramento dell'epatopatia, si deve considerare l'interruzione o la sospensione del trattamento.
Ci sono dati molto limitati sull'uso del raltegravir in pazienti coinfettati con HIV e virus dell'epatite B (HBV) o virus dell'epatite C (HCV). I pazienti con epatite cronica B o C e trattati con la terapia antiretrovirale di associazione presentano un rischio più elevato di sviluppare eventi avversi epatici gravi e potenzialmente fatali.
Osteonecrosi
Sebbene si ritenga che l'eziologia sia multifattoriale (includendo uso di corticosteroidi, assunzione di alcol, immunosoppressione severa, indice di massa corporea più elevato), sono stati riportati casi di osteonecrosi, soprattutto in pazienti con malattia da HIV in fase avanzata e/o esposizione a lungo termine alla terapia antiretrovirale di associazione. I pazienti devono essere avvisati di rivolgersi al medico qualora sviluppino sofferenza e dolore articolare, rigidità articolare o difficoltà motoria.
Sindrome da riattivazione immunitaria
In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), può insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le prime settimane o mesi dall’inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART). Esempi rilevanti di ciò sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jiroveci (già nota come Pneumocystis carinii). Qualsiasi sintomatologia infiammatoria deve essere valutata e, se necessario, deve essere instaurato un trattamento.
Usare cautela nel somministrare ISENTRESS in concomitanza a potenti induttori della uridin-difosfoglicuronosil- transferasi (UGT) 1A1 (ad es., la rifampicina). La rifampicina riduce i livelli plasmatici di raltegravir; l'impatto sulla efficacia di raltegravir non è noto. Comunque, se non è possibile evitare la somministrazione contemporanea con rifampicina, può essere preso in considerazione il raddoppio del dosaggio di ISENTRESS (vedere paragrafo 4.5).
Sono state riportate miopatia e rabdomiolisi; comunque la associazione di ISENTRESS a questi due eventi non è nota. Usare con cautela in pazienti che hanno avuto miopatia o rabdomiolisi in passato o hanno qualsiasi condizione predisponente compresi altri medicinali associati con queste condizioni (vedere paragrafo 4.8).
Il rash si è verificato più comunemente in pazienti con esperienza di trattamento che ricevevano regimi terapeutici contenenti ISENTRESS + darunavir rispetto a pazienti che ricevevano ISENTRESS senza darunavir o darunavir senza ISENTRESS (vedere paragrafo 4.8).
ISENTRESS contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Studi in vitro indicano che raltegravir non è un substrato degli enzimi del citocromo P450 (CYP), non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A, non induce il CYP3A4 e non inibisce il trasporto mediato dalla glicoproteina P. Sulla base di questi dati, non è previsto che ISENTRESS alteri la farmacocinetica di medicinali che sono substrati di questi enzimi o della glicoproteina P.
Sulla base di studi in vitro e in vivo, il raltegravir viene eliminato principalmente attraverso la via metabolica della glicuronidazione mediata dalla UGT1A1.
Benchè gli studi in vitro indichino che raltegravir non è un inibitore delle UDP glicuronosiltransferasi (UGT) 1A1 e 2B7, uno studio clinico ha suggerito che una parziale inibizione della UGT1A1 potrebbe manifestarsi in vivo in base agli effetti osservati sulla glicuronidazione della bilirubina. Tuttavia, nelle interazioni farmacologiche l'entità di questo effetto non sembrerebbe essere di rilevanza clinica.
È stata osservata una considerevole variabilità inter- e intraindividuale della farmacocinetica del raltegravir. Le informazioni d'interazione farmacologica che seguono sono basate su valori di medie geometriche; l'effetto nel singolo paziente non può essere prognosticato con esattezza.
Effetto del raltegravir sulla farmacocinetica di altri medicinali
In studi d'interazione, il raltegravir non ha avuto effetti rilevanti sulla farmacocinetica di etravirina, maraviroc, tenofovir, contraccettivi ormonali, metadone, o midazolam.
Effetto di altri agenti sulla farmacocinetica del raltegravir
Considerato che raltegravir è metabolizzato principalmente attraverso la UGT1A1, deve essere usata cautela quando ISENTRESS è somministrato in concomitanza con induttori potenti della UGT1A1 (es. rifampicina). La rifampicina riduce i livelli plasmatici del raltegravir; l'impatto sulla efficacia del raltegravir non è noto. Comunque, se non è possibile evitare la somministrazione concomitante con rifampicina, può essere preso in considerazione un raddoppio del dosaggio di ISENTRESS (vedere paragrafo 4.4). L'impatto di altri potenti induttori di enzimi che metabolizzano farmaci, quali fenitoina e fenobarbitale, sull'UGT1A1 non è noto. Induttori meno potenti (ad es., efavirenz, nevirapina, etravirina, rifabutina, glicocorticoidi, erba di S. Giovanni, pioglitazone) possono essere usati con il dosaggio raccomandato di ISENTRESS.
La somministrazione concomitante di ISENTRESS con altri medicinali noti per essere potenti inibitori della UGT1A1 (ad es., l'atazanavir) può aumentare i livelli plasmatici di raltegravir. Inibitori meno potenti della UGT1A1 (ad es., indinavir, saquinavir) possono anche aumentare i livelli plasmatici di raltegravir, ma in misura minore rispetto ad atazanavir. Inoltre, il tenofovir può aumentare i livelli plasmatici di raltegravir, tuttavia, il meccanismo attraverso cui questo effetto si verifica non è noto (vedere tabella 1). Negli studi clinici, una percentuale considerevole di pazienti assumeva atazanavir e/o tenofovir, entrambi agenti che determinano aumenti dei livelli plasmatici di raltegravir, nell'ambito dei regimi terapeutici di base ottimizzati. Il profilo di sicurezza nei pazienti che assumevano atazanavir e/o tenofovir era generalmente risultato simile al profilo di sicurezza dei pazienti che non hanno assunto questi agenti. Di conseguenza, non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
In soggetti sani, la somministrazione concomitante di ISENTRESS con omeprazolo aumenta i livelli plasmatici di raltegravir. Poichè gli effetti dell'aumento del pH gastrico sull'assorbimento del raltegravir in pazienti infettati con HIV sono incerti, utilizzare ISENTRESS con medicinali che aumentano il pH gastrico (es. inibitori della pompa protonica e H2 antagonisti) solo se indispensabile.
Medicinali per area terapeutica | Interazioni (meccanismo, se noto) | Raccomandazioni nel caso di associazione terapeutica |
ANTIRETROVIRALI |
Inibitori della proteasi (IP) |
|
atazanavir/ritonavir (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | raltegravir AUC ↑41% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS |
raltegravir C12h ↑77% |
raltegravir Cmax ↑24% |
(inibizione dell’UGT1A1) |
|
tipranavir/ritonavir (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | raltegravir AUC ↓24% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS |
raltegravir C12h ↓55% |
raltegravir Cmax ↓18% |
(induzione dell’UGT1A1) |
Inibitori della trascrittasi inversa non nucleosidici (NNRTI) |
efavirenz raltegravir 400 mg dose singola) | raltegravir AUC ↓36% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS |
raltegravir C12h ↓21% |
raltegravir Cmax ↓36% |
(induzione dell’UGT1A1) |
etravirina (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | raltegravir AUC ↓10% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS o etravirina |
raltegravir C12hr ↓34% |
raltegravir Cmax ↓11% |
(induzione dell’UGT1A1) |
etravirina AUC ↑10% |
etravirina C12hr ↑17% |
etravirina Cmax ↑4% |
Inibitori della trascrittasi inversa nucleosidici/nucleotidici |
tenofovir (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | raltegravir AUC ↑49% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS o di tenofovir disoproxil fumarato |
raltegravir C12h ↑3% |
raltegravir Cmax ↑64% |
(meccanismo d’interazione sconosciuto) |
tenofovir AUC ↓10% |
tenofovir C12h ↓13% |
tenofovir Cmax ↓23% |
Inibitori del CCR5 |
maraviroc (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | raltegravir AUC ↓37% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS o maraviroc |
raltegravir C12hr ↓28% |
raltegravir Cmax ↓33% |
(meccanismo d’interazione sconosciuto) |
maraviroc AUC ↓14% |
maraviroc C12hr ↓10% |
maraviroc Cmax ↓21% |
ANTIMICROBICI |
Antimicobatterici |
rifampicina (raltegravir 400 mg dose singola) | raltegravir AUC ↓40% | La rifampicina riduce i livelli plasmatici di ISENTRESS. Se non è possibile evitare la somministrazione contemporanea con rifampicina, può essere preso in considerazione il raddoppio del dosaggio di ISENTRESS (vedere paragrafo 4.4) |
raltegravir C12h ↓61% |
raltegravir Cmax ↓38% |
(induzione dell’UGT1A1) |
SEDATIVI |
midazolam (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | midazolam AUC ↓8% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS o di midazolam. Questi risultati indicano che il raltegravir non è un induttore o un inibitore del CYP3A4; è pertanto atteso che il raltegravir non interferisca con la farmacocinetica dei medicinali substrati del CYP3A4. |
midazolam Cmax ↑3% |
ANTIULCERA |
|
omeprazolo (raltegravir 400 mg dose singola) | raltegravir AUC ↑212% | La somministrazione concomitante di inibitori della pompa protonica od altri medicinali antiulcera può aumentare i livelli plasmatici del raltegravir. Non usare ISENTRESS con farmaci che aumentano il pH gastrico a meno che ciò non possa essere evitato. |
raltegravir C12h ↑46% |
raltegravir Cmax ↑315% |
CONTRACCETTIVI ORMONALI |
etinil estradiolo norelgestromin (raltegravir 400 mg due volte al giorno | Etinil Estradiolo AUC ↓2% | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS o dei contraccettivi ormonali (a base di estrogeni- e/o progesterone). |
Etinil Estradiolo Cmax ↑1% |
Norelgestromin AUC ↑14% |
Norelgestromin Cmax ↑29% |
OPPIOIDI ANALGESICI |
metadone (raltegravir 400 mg due volte al giorno) | metadone AUC ↔ | Non necessario l’aggiustamento del dosaggio di ISENTRESS o del metadone |
metadone Cmax ↔ |
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati sull'uso del raltegravir in donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l'uomo non è noto.
ISENTRESS non deve essere usato in gravidanza.
Registro delle gravidanze con anti-retrovirali
Al fine di monitorare gli esiti materno-fetali di pazienti che inavvertitamente sono state trattate con ISENTRESS in corso di gravidanza, è stato istituito un registro delle gravidanze di pazienti in terapia con antiretrovirali. I medici sono invitati a registrare le pazienti in questo registro.
Allattamento
Non è noto se raltegravir venga escreto nel latte umano. Raltegravir viene, tuttavia, escreto nel latte di ratti che allattano. Nel ratto, alla dose materna di 600 mg/kg/die, le concentrazioni medie di sostanza attiva nel latte sono state circa 3 volte più elevate rispetto a quelle del plasma materno. L'allattamento al seno non è raccomandato in corso di trattamento con ISENTRESS. È, inoltre, raccomandato che le madri con infezione da HIV non allattino, al fine di evitare il rischio di trasmissione postnatale di HIV.
Non sono stati effettuati studi per valutare gli effetti di ISENTRESS sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Durante il trattamento con regimi terapeutici comprendenti ISENTRESS, in alcuni pazienti è stato, comunque, riportato capogiro, che può alterare la capacità di alcuni pazienti di guidare veicoli o di usare macchinari (vedere paragrafo 4.8).
Il profilo di sicurezza di ISENTRESS è stato basato su dati raggruppati di sicurezza derivanti da due studi clinici di fase III in pazienti con esperienza di trattamento, e da uno studio clinico di fase III in pazienti naïve al trattamento; di seguito descritti.
In pazienti con esperienza di trattamento, i due studi clinici randomizzati hanno utilizzato il dosaggio raccomandato di 400 mg due volte al giorno in associazione con la terapia di base ottimizzata (OBT) in 462 pazienti, in confronto con 237 pazienti che assumevano placebo in associazione con la OBT.
Durante il trattamento in doppio cieco, il follow-up totale è stato di 708 paziente-anni nel gruppo che riceveva ISENTRESS 400 mg due volte al giorno e di 244 paziente-anni nel gruppo che riceveva placebo.
In pazienti naïve al trattamento, lo studio clinico multicentrico, randomizzato, doppio cieco, con controllo attivo, ha utilizzato il dosaggio raccomandato di 400 mg due volte al giorno in associazione con un dosaggio fisso di emtricitabina 200 mg (+) tenofovir 245 mg in 281 pazienti, in confronto con 282 pazienti che assumevano efavirenz (EFV) 600 mg (prima di coricarsi) in associazione con emtricitabina (+) tenofovir. Durante il trattamento in doppio cieco, il follow-up totale è stato di 480 pazienti-anno nel gruppo che riceveva ISENTRESS 400 mg due volte al giorno, e di 463 pazienti-anno nel gruppo che riceveva efavirenz 600 prima di coricarsi.
Nell'analisi raggruppata di pazienti con esperienza di trattamento, le percentuali d'interruzione della terapia a causa di reazioni avverse sono state del 3,9 % nei pazienti che ricevevano ISENTRESS + OBT e del 4,6 % nei pazienti che ricevevano placebo + OBT. I tassi d'interruzione della terapia in pazienti naïve al trattamento in seguito a reazioni avverse sono stati del 3,6 % in pazienti che ricevevano ISENTRESS + emtricitabine (+) tenofovir e del 6,7 % in pazienti che ricevevano efavirenz + emtricitabina (+) tenofovir.
Le reazioni avverse considerate dai ricercatori essere in correlazione causale con ISENTRESS (da solo o in associazione con altra ART) sono di seguito elencate per classificazione per sistemi ed organi.
Ogni termine che comprende almeno una reazione avversa grave è identificato con un simbolo a forma di pugnale (†). Le reazioni avverse identificate successivamente alla commercializzazione del farmaco sono riportate in corsivo. Le frequenze sono definite come comuni (da ≥1/100 a <1/10), non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100), e non note (non possono essere stimate dai dati disponibili).
Classificazione sistemica-organica | Frequnza | Reazioni avverse ISENTRESS (da solo o in associazione con altra ART) |
Infezioni ed infestazioni | Non comune | Herpes genitale†, follicolite, gastroenterite, herpes simplex, infezione da herpes virus, herpes zoster, influenza, mollusco contagioso, nasofaringite, infezione del tratto respiratorio superiore |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Non comune | Papilloma cutaneo |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non comune | Anemia†, anemia sideropenica, dolore linfonodale, linfoadenopatia, neutropenia |
Disturbi del sistema immunitario | Non comune | sindrome da immunoricostituzione†, ipersensibilità iatrogena†, ipersensibilità |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Non comune | Anoressia, cachessia, diminuzione dell’appetito, diabete mellito, dislipidemia, ipercolesterolemia, iperglicemia, iperlipidemia, iperfagia, aumento dell’appetito, polidipsia |
Disturbi psichiatrici | Comune | Sogni anomali, insonnia |
Non comune | Disturbo mentale†, tentativo di suicidio†, ansia, stato confusionale, umore depresso, depressione, depressione maggiore, insonnia mediana, umore alterato, incubi, attacco di panico, disturbi del sonno |
Non nota | ideazione suicidaria, comportamento suicidario (particolarmente in pazienti con una storia preesistente di malattia psichiatrica) |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Capogiro, cefalea |
Non comune | Amnesia, sindrome del tunnel carpale, disturbo cognitivo, disturbo dell’attenzione, capogiro posturale, disgeusia, ipersonnia, ipoestesia, letargia, alterazione della memoria, emicrania, neuropatia, neuropatia periferica, parestesia, sonnolenza, cefalea da tensione, tremore |
Patologie dell’occhio | Non comune | Alterazione visiva |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Comune | Vertigini |
Non comune | Tinnito |
Patologie cardiache | Non comune | Palpitazioni, bradicardia sinusale, extrasistoli ventricolari |
Patologie vascolari | Non comune | Vampata di calore, ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comune | Disfonia, epistassi, congestione nasale |
Patologie gastrointestinali | Comune | Distensione addominale, dolore addominale, diarrea, flatulenza, nausea, vomito |
Non comune | Gastrite†, fastidio a livello dell’addome, dolore nella parte superiore dell’addome, dolorabilità addominale, fastidio a livello anorettale, costipazione, bocca secca, dispepsia, fastidio a livello epigastrico, duodenite erosiva, eruttazione, malattia da reflusso gastroesofageo, gengivite, glossite, odinofagia, pancreatite acuta, ulcera peptica, emorragia rettale |
Patologie epatobiliari | Non comune | Epatite† steatosi epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comune | Rash* |
Non comune | Acnea, alopecia, dermatite acneiforme, cute secca, eritema, atrofia dei tessuti del viso, iperidrosi, lipodistrofia acquisita, lipoipertrofia, sudorazioni notturne, prurito, prurito generalizzato, rash maculare, rash maculo-papulare, rash pruriginoso, lesione cutanea, orticaria, xeroderma |
Non nota | Sindrome di Stevens-Johnson |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Non comune | Artralgia, artrite, dolore dorsale, dolore al fianco, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, osteopenia, dolore alle estremità tendinite |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Insufficienza renale†, nefrite, nefrolitiasi, nicturia, cisti renale, alterazione della funzionalità renale, nefrite tubulointerstiziale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Non comune | Disfunzione erettile, ginecomastia, sintomi della menopausa |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Astenia, affaticamento, piressia |
Non comune | Fastidio a livello del torace, brividi, edema facciale, aumento del tessuto adiposo, sensazione di nervosismo, malessere, edema periferico, dolore. |
Esami diagnostici | Comune | Aumento della alanina aminotransferasi, linfociti atipici, aumento della aspartato aminotransferasi, aumento dei trigliceridi sierici, aumento della lipasi |
Non comune | Diminuzione dei neutrofili, aumento della fosfatasi alcalina, diminuzione della albuminemia, aumento della amilasemia, aumento della bilirubinemia, aumento della colesterolemia, aumento della creatininemia, aumento della glicemia, aumento dell’azotemia, aumento della creatinfosfochinasi, aumento della glicemia a digiuno, presenza di glucosio nelle urine, aumento delle lipoproteine a bassa densità, diminuzione delle lipoproteine a bassa densità, aumento delle lipoproteine a bassa densità diminuzione del numero delle piastrine, presenza di eritrociti nelle urine, aumento della circonferenza della vita, aumento di peso, diminuzione dei leucociti |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Non comune | Sovradosaggio accidentale† |
† comprende almeno una reazione avversa grave |
* Negli studi clinici effettuati in pazienti con esperienza di trattamento, il rash, indipendentemente dalla causalità, è stato osservato più comunemente con i regimi terapeutici contenenti ISENTRESS + darunavir rispetto a quelli contenenti ISENTRESS senza darunavir o darunavir senza ISENTRESS. Il rash considerato dallo sperimentatore farmaco-correlato si è verificato con tassi di incidenza simili. I tassi di rash (da tutte le causalità) aggiustati per esposizione sono stati rispettivamente 10,9, 4,2 e 3,8 per 100 paziente-anni (PYR); e per il rash farmaco-correlato sono stati rispettivamente 2,4, 1,1 e 2,3 per 100 paziente-anni. I rash osservati negli studi clinici sono stati di gravità da lieve a moderata e non hanno causato l’initerruzione della terapia (vedere paragrafo 4.4). |
Sono stati riportati casi di cancro in pazienti con esperienza di trattamento e in pazienti naïve al trattamento che hanno iniziato ISENTRESS in associazione con altri agenti antiretrovirali. I tipi e le incidenze delle specifiche neoplasie sono state quelle previste nella popolazione con immunodeficienza severa.
Il rischio di sviluppare cancro in questi studi è stato simile sia nei gruppi che ricevevano ISENTRESS che nei gruppi di confronto.
In soggetti trattati con ISENTRESS sono state osservate alterazioni di grado 2-4 dei valori di laboratorio della creatinchinasi. Sono state riportate miopatia e rabdomiolisi; tuttavia, la correlazione di ISENTRESS con questi eventi non è nota. Usare con cautela in pazienti che hanno avuto miopatia o rabdomiolisi in passato o hanno qualsiasi condizione predisponente compresi altri medicinali associati con queste condizioni (vedere paragrafo 4.4).
Casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, patologia da HIV avanzata o esposizione a lungo termine a terapia antiretrovirale combinata (CART).
La frequenza non è nota (vedere paragrafo 4.4)
Pazienti coinfettati con virus dell'epatite B e/o dell'epatite C
Negli studi di fase III, pazienti con esperienza di trattamento (N = 114/699 o 16 %; HBV = 6 %, HCV = 9 %, HBV+HCV = 1%) e pazienti naïve al trattamento (N = 34/563 o 6 %; HBV = 4 %, HCV = 2 %, HBV+HCV = 0,2 %) con co-infezione cronica (ma non acuta) attiva di epatite B e/o epatite C sono stati inclusi nell'arruolamento, purché i valori basali dei test di funzionalità epatica non eccedessero di oltre 5 volte il limite superiore della norma. In generale, il profilo di sicurezza di ISENTRESS in pazienti con coinfezione da virus dell'epatite B e/o dell'epatite C è stato simile a quello di pazienti senza coinfezione da virus dell'epatite B e/o dell'epatite C, sebbene la frequenza di anomalie nei valori di AST e ALT sono state relativamente più alte nel sottogruppo con coinfezione da virus dell'epatite B e/o dell'epatite C in entrambi i gruppi di trattamento. In pazienti con esperienza di trattamento alterazioni di grado 2 o maggiori dei valori di laboratorio di AST, ALT o bilirubina totale, indicative di un peggioramento di grado dal basale, si sono verificate rispettivamente nel 29 %, 34 % e 13 % dei soggetti coinfettati trattati con ISENTRESS, in confronto all’11 %, 10 % e 9 % di tutti gli altri soggetti trattati con ISENTRESS. In pazienti naïve al trattamento, alterazioni di grado 2 o maggiori dei valori di laboratorio di AST, ALT o bilirubina totale, indicative di un peggioramento di grado dal basale, si sono verificate rispettivamente nel 17 %, 28 % e 17 % dei soggetti coinfettati trattati con ISENTRESS in confronto al 6 %, 6 % e 3 % di tutti gli altri soggetti trattati con ISENTRESS.
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Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento di un sovradosaggio di ISENTRESS.
In caso di sovradosaggio, è ragionevole fare uso delle comuni misure di supporto, per es.: rimuovere il materiale non assorbito dal tratto gastrointestinale, monitorare clinicamente il paziente (incluso un tracciato ECG), e istituire terapia di supporto qualora necessario. Va tenuto presente che, per l'uso clinico, il raltegravir si presenta come sale di potassio. La dializzabilità di ISENTRESS non è nota.
Categoria farmacoterapeutica: Antivirale per uso sistemico, altri Antivirali, codice ATC: J05AX08.
Meccanismo d'azione
Raltegravir è un inibitore dell'attività di strand transfer dell'integrasi, attivo contro il virus dell'immunodeficienza acquisita (HIV-1). Raltegravir inibisce l'attività catalitica dell'integrasi, un enzima codificato dell'HIV necessario per la replicazione virale. L'inibizione dell'integrasi previene l'inserimento covalente, o integrazione, del genoma dell'HIV nel genoma della cellula ospite. I genomi dell'HIV che non riescono ad integrarsi, non possono indurre la produzione di nuove particelle virali infettive, pertanto l'inibizione dell'integrazione previene la propagazione dell'infezione virale.
Attività antivirale in vitro
Raltegravir a concentrazioni di 31 ± 20 nM ha determinato un'inibizione del 95% (IC95) della replicazione dell'HIV-1 (rispetto ad una cultura infettata dal virus e non trattata) in culture di cellule linfoidi T umane infettate con una linea cellulare della variante H9IIIB dell'HIV-1 adottata. Inoltre, il raltegravir ha inibito la replicazione virale in culture di cellule mononucleari di sangue periferico umano attivate mitogeneticamente ed infettate con diversi isolati clinici primari di HIV-1 che hanno incluso isolati da 5 sottotipi non-B, e isolati resistenti ad inibitori della trascrittasi inversa ed a inibitori della proteasi. In un test di ciclo singolo di infezione, raltegravir ha inibito l'infezione di 23 isolati di HIV rappresentanti 5 sottotipi non-B e 5 forme ricombinati circolanti con una IC50 variabile da 5 a 12 nM.
Resistenza
La maggior parte dei virus isolati da pazienti che non rispondevano al raltegravir, presentavano un grado elevato di resistenza al raltegravir, da riferirsi alla comparsa di due o più mutazioni. La gran parte avevano una mutazione chiave a livello dell'aminoacido 155 (N155 modificato in H), dell'aminoacido 148 (Q148 modificato in H, K, o R), o dell'aminoacido 143 (Y143 modificato in H, C, o R), insieme con una o più mutazioni aggiuntive a carico dell'integrasi (es., L74M, E92Q, T97A, E138A/K, G140A/S, V151I, G163R, S230R). Le mutazioni chiave riducono la sensibilità virale al raltegravir ed il sommarsi di altre mutazioni determina un'ulteriore riduzione della sensibilità al raltegravir. Fattori che riducevano la probabilità di sviluppare resistenza hanno compreso una più bassa carica virale al basale e l'uso di altri agenti antiretrovirali attivi. Dati preliminari indicano la potenzialità che possa verificarsi almeno un certo grado di resistenza crociata tra raltegravir ed altri
inibitori dell'integrasi.
Esperienza clinica
L'evidenza dell'efficacia di ISENTRESS è basata sull'analisi dei dati di 2 studi clinici in corso di 96 settimane, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, (BENCHMRK 1 e BENCHMRK 2,
Protocolli 018 e 019) in pazienti adulti con infezione da HIV in terapia antiretrovirale, e sull'analisi dei dati di uno studio in corso di 96 settimane, randomizzato, in doppio cieco, con controllo attivo, (STARTMRK, Protocollo 021) in pazienti adulti con infezione da HIV-1 naïve alla terapia antiretrovirale.
Efficacia
Pazienti con esperienza di trattamento.
Con BENCHMRK 1 e BENCHMRK 2 (studi multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, attualmente in corso) vengono valutate la sicurezza e l'attività antiretrovirale di ISENTRESS 400 mg due volte al giorno vs placebo in associazione con una terapia di base ottimizzata (OBT), in pazienti infettati da HIV, di età superiore o uguale a 16 anni, con resistenza documentata ad almeno un farmaco di ciascuna delle tre classi di terapie antiretrovirali (NRTI, NNRTI, PI). Prima della randomizzazione, l'OBT era stata impostata dal ricercatore sulla base dell'anamnesi dei trattamenti precedenti effettuati dal paziente, così come sui test di resistenza virale genotipica e fenotipica al basale.
I dati demografici dei pazienti (sesso, età e razza) e le caratteristiche al basale erano confrontabili fra i due gruppi che ricevevano ISENTRESS 400 mg due volte al giorno e placebo. I pazienti avevano una precedente esposizione ad un numero mediano di 12 trattamenti antiretrovirali per una durata mediana di 10 anni. Nell'OBT è stato usato un numero mediano di 4 ART.
Risultati dell'analisi a 48 settimane e a 96 settimane
Gli esiti durevoli (alla settimana 48 e alla settimana 96) dei pazienti trattati con il dosaggio raccomandato di ISENTRESS 400 mg due volte al giorno relativi agli studi BENCHMRK 1 e BENCHMRK 2 valutati globalmente sono mostrati nella Tabella 2.
Tabella 2 Risultati di efficacia alle settimane 48 e 96 |
BENCHMRK 1 e 2 raggruppati | 48 settimane | 96 settimane |
Parametro | ISENTRESS 400 mg b.i.d. + OBT (N=462) | Placebo + OBT (N=237) | ISENTRESS 400 mg b.i.d. + OBT (N=462) | Placebo + OBT (N=237) |
Percentuale con HIV-RNA <400 copie/ml (IC 95%) | |
Tutti i pazienti† | 72 (68, 76) | 37 (31, 44) | 62 (57, 66) | 28 (23, 34) |
Caratteristiche al basale* | |
HIV-RNA >100.000 copie/ml | 62 (53, 69) | 17 (9, 27) | 53 (45, 61) | 15 (8, 25) |
≤100.000 copie/ml | 82 (77, 86) | 49 (41, 58) | 74 (69, 79) | 39 (31, 47) |
Conta CD4 ≤50 cellule/mm³ | 61 (53, 69) | 21 (13, 32) | 51 (42, 60) | 14 (7, 24) |
>50 e ≤200 cell/mm³ | 80 (73, 85) | 44 (33, 55) | 70 (62, 77) | 36 (25, 48) |
>200 cell/mm³ | 83 (76, 89) | 51 (39, 63) | 78 (70, 85) | 42 (30, 55) |
Punteggio di sensiblità (GSS)§ | |
0 | 52 (42, 61) | 8 (3, 17) | 46 (36, 56) | 5 (1, 13) |
1 | 81 (75, 61) | 40 (30 ,51) | 76 (69, 83) | 31 (22, 42) |
2 o più | 84 (77, 83) | 65 (52, 76) | 71 (62, 78) | 56 (43, 69) |
Percentuale con HIV-RNA <50 copie/ml (IC 95%) | |
Tutti i pazienti† | 62 (57, 67) | 33 (27, 39) | 57 (52, 62) | 26 (21, 62) |
Caratteristiche al basale* | |
HIV-RNA >100.000 copie/ml | 48 (40, 56) | 16 (8, 26) | 47 (39, 55) | 13 (7, 23) |
≤100.000 copie/ml | 73 (68, 78) | 43 (35, 52) | 70 (64, 75) | 36 (28, 45) |
Conta CD4 ≤50 cellule/mm³ | 50 (41, 58) | 20 (12, 31) | 50 (41, 58) | 13 (6, 22) |
>50 e ≤200 cell/mm³ | 67 (59, 74) | 39 (28, 50) | 65 (57, 72) | 32 (22, 44) |
>200 cell/mm³ | 76 (68, 83) | 44 (32, 56) | 71 (62, 78) | 41 (29, 53) |
Punteggio di sensiblità (GSS)§ | |
0 | 45 (35, 54) | 3 (0, 11) | 41 (32, 51) | 5 (1, 13) |
1 | 67 (59, 74) | 37 (27, 48) | 72 (64, 79) | 28 (19,39) |
2 o più | 75 (68, 82) | 59 (46, 71) | 65 (56, 72) | 53 (40, 66) |
Variazione media cellule CD4 (IC 95%), cell/mm³ | |
Tutti i pazienti† | 109 (98, 121) | 45 (32, 57) | 123 (110, 137) | 49 (35, 63) |
Caratteristiche al basale* | |
HIV-RNA >100.000 copie/ml | 126 (107, 144) | 36 (17, 55) | 140 (115, 165) | 40 (16, 65) |
≤100.000 copie/ml | 100 (86, 115) | 49 (33, 65) | 114 (98, 131) | 53 (36, 70) |
Conta CD4 ≤50 cellule/mm³ | 121 (100, 142) | 33 (18, 48) | 130 (104, 156) | 42 (17, 67) |
>50 e ≤200 cell/mm³ | 104 (88, 119) | 47 (28, 66) | 123 (103, 144) | 56 (34, 79) |
>200 cell/mm³ | 104 (80, 129) | 54 (24, 84) | 117 (90, 143) | 48 (23, 73) |
Punteggio di sensiblità (GSS)§ | |
0 | 81 (55, 106) | 11 (4,26) | 97 (70, 124) | 15 (-0, 31) |
1 | 113 (96, 130) | 44 (24, 63) | 132 (111, 154) | 45 (24, 66) |
2 o più | 125 (105, 144) | 76 (48, 103) | 134 (108, 159) | 90 (57, 123) |
† Non aver completato è considerato un fallimento: i pazienti che hanno sospeso prematuramente il trattamento sono stati di conseguenza registrati come fallimento. Viene riportata la percentuale di pazienti che hanno risposto alla terapia con intervallo di confidenza del 95% |
* Nell’analisi per fattori prognostici, in caso di fallimento virologico è stato applicato l’approccio carry-forward per le percentuali <400 e 50 copie/ml. Per le variazioni medie dei CD4, in caso di fallimento virologico è stato applicato l’approccio baseline-carry-forward |
§ Il punteggio di sensibilità genotipica (GSS) è stato definito come il totale delle ART per os presenti nella terapia di base ottimizzata (OBT) al quale l’isolato virale del paziente aveva mostrato sensibilità genotipica sulla base del test di resistenza genotipica. L’uso di enfuvirtide nell’ambito della OBT in pazienti naïve per l’enfuvirtide è stato contato come un farmaco attivo dela OBT: Allo stesso modo, l’uso del darunavir nell’ambito della OBT in pazienti naïve per il darunavir è stato contato come un farmaco attivo della OBT. |
Raltegravir ha ottenuto risposte virologiche (utilizzando l'approccio Non Completato=Fallimento) di HIV RNA < 50 copie/ml nel 61,7 % dei pazienti alla settimana 16, e nel 62,1% alla settimana 48 e nel 57,0 % alla settimana 96. Alcuni pazienti hanno avuto un rimbalzo virologico tra la settimana 16 e la settimana 96. Fattori associati con il fallimento terapeutico comprendono alta carica virale al basale e OBT che non comprendeva almeno un potente agente farmacologico attivo.
Switch a raltegravir
Gli studi SWITCHMRK 1 e 2 (Protocolli 032 e 033) hanno valutato pazienti con infezione da HIV che ricevevano terapia soppressiva (HIV RNA < 50 copie/ml; regime stabile > 3 mesi) con lopinavir 200 mg (+) ritonavir 50 mg 2 compresse due volte al giorno più almeno 2 inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa e randomizzati 1:1 per continuare con lopinavir (+) ritonavir 2 compresse due volte al giorno (n=174 e n=178, rispettivamente) o sostituire lopinavir (+) ritonavir con raltegravir 400 mg due volte al giorno (n=174 e n=176, rispettivamente). I pazienti con una storia pregressa di fallimento virologico non sono stati esclusi e il numero delle precedenti terapie antiretrovirali non è stato limitato.
Questi studi sono stati conclusi dopo l'analisi primaria di efficacia alla settimana 24 perchè non hanno dimostrato la non inferiorità di raltegravir rispetto a lopinavir (+) ritonavir. In entrambi gli studi alla settimana 24, la soppressione di HIV RNA a meno di 50 copie/ml è stata mantenuta nell' 84,4% dei pazienti del gruppo trattato con raltegravir rispetto al 90,6% dei pazienti del gruppo trattato con lopinavir (+) ritonavir (utilizzando l'approccio Non completato = Fallimento). Vedere il paragrafo 4.4 per quanto riguarda la necessità di somministrare raltegravir con altri due agenti attivi.
Trattamento in pazienti naïve
STARTMRK (studio in corso multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, con controllo attivo) valuta il profilo di sicurezza e l'attività anti-retrovirale di ISENTRESS 400 mg assunto due volte al giorno rispetto al trattamento con efavirenz 600 mg preso al momento di coricarsi, in combinazione con emcitrabina (+) tenofovir, in pazienti con infezione da HIV naïve alla terapia con HIV RNA > 5.000 copie/ml. La randomizzazione è stata stratificata in base ai livelli di HIV RNA (<50.000 copie/ml; e >50.000 copie/ml) e al test dell'epatite B o C (positivo o negativo).
Il profilo demografico dei pazienti (sesso, età e razza) e le caratteristiche al basale sono risultate confrontabili tra il gruppo trattato con ISENTRESS 400 mg due volte al giorno ed il gruppo trattato con efavirenz 600 mg prima di coricarsi.
Risultati dell'analisi a 48 settimane e a 96 settimane
Rispetto all'endpoint primario di efficacia, la proporzione (%) dei pazienti che hanno raggiunto valori di HIV RNA < 50 copie/ml alla settimana 96 è stata di 228/281 (81,1 %) nel gruppo trattato con ISENTRESS e 222/282 (78,7 %) nel gruppo trattato con efavirenz. La differenza di trattamento (ISENTRESS-efavirenz) è stata del 2,4 % con associato un IC 95% (-4,3, 9,0) che stabiliva che ISENTRESS è non inferiore a efavirenz (valore di p per non inferiorità < 0,001). Gli esiti durevoli (alla settimana 48 e alla settimana 96) per pazienti trattati con il dosaggio raccomandato di ISENTRESS di 400 mg 2 volte al giorno derivanti dallo STARTMRK sono riassunti nella Tabella 3.
Tabella 3 Risultati di efficacia alle settimane 48 e 96 |
Studio STARTMRK 1 e 2 raggruppati | 48 settimane | 96 settimane |
Parametro | ISENTRESS 400 mg b.i.d. due volte al giorno (N=281) | Efavirenz 600 mg al momento di coricarsi (N=282) | ISENTRESS 400 mg due volte al giorno (N=281) | Efavirenz 600 mg al momento di coricarsi (N=282) |
Percentuale con HIV-RNA <50 copie/ml (IC 95%) | |
Tutti i pazienti† | 86 (81, 90) | 82 (77, 86) | 81 (76, 86) | 79 (73, 83) |
Caratteristiche al basale* | |
HIV-RNA >100.000 copie/ml | 91 (85, 95) | 89 (83, 94) | 89 (83, 94) | 90 (84, 95) |
≤ 100.000 copie/ml | 93 (86, 97) | 89 (82, 94) | 91 (84, 96) | 89 (82, 94) |
Conta CD4 ≤50 cellule/mm³ | 84 (64, 95) | 86 (67, 96) | 80 (59, 93) | 86 (68, 96) |
>50 e ≤200 cellule/mm³ | 89 (81, 95) | 86 (77, 92) | 89 (81, 95) | 86 (77, 92) |
>200 cellule/mm³ | 94 (89, 98) | 92 (87, 96) | 93 (87, 96) | 93 (87, 97) |
Sottotipo virale Clade B | 90 (85, 94) | 89 (83, 93) | 89 (83, 93) | 90 (84, 93) |
Clade non B | 96 (87, 100) | 91 (78, 97) | 95 (85, 99) | 88 (75, 96) |
Variazione media cellule CD4 (IC 95%), cellule/mm³ | |
Tutti i pazienti* | 189 (174, 204) | 163 (148, 178) | 240 (220, 259) | 225 (206, 244) |
Caratteristiche al basale* | |
HIV-RNA >100.000 copie/ml | 196 (174, 219) | 192 (169, 214) | 253 (224, 282) | 257 (229, 286) |
≤ 100.000 copie/ml | 180 (160, 200) | 134 (115, 153) | 223 (197, 249) | 191 (168, 215) |
Conta CD4 ≤50 cellule/mm³ | 170 (122, 218) | 152 (123, 180) | 222 (164, 280) | 223 (178, 269) |
>50 e ≤200 cellule/mm³ | 193 (169, 217) | 175 (151, 198) | 260 (229, 291) | 233 (200, 266) |
>200 cellule/mm³ | 190 (168, 212) | 157 (134, 181) | 229 (200, 258) | 219 (192, 247) |
Sottotipo virale Clade B | 187 (170, 204) | 164 (147, 181) | 243 (220, 266) | 227 (206, 248) |
Clade non B | 189 (153, 225) | 156 (121, 190) | 221 (182, 261) | 220 (169, 271) |
† Non aver completato è considerato un fallimento: i pazienti che hanno interrotto prematuramente il trattamento sono stati considerati di conseguenza come fallimento. Viene riportata la percentuale di pazienti che hanno risposto alla terapia con un intervallo di confidenza del 95%. |
* Nell’analisi per fattori prognostici, nei casi di fallimento virologico è stato applicato l’approccio carry-forward per le percentuali <50 e 400 copie/ml. Per le variazioni medie dei CD4, nei casi di fallimento virologico è stato applicato l’approccio baseline-carry-forward. |
Note: l’analisi è basata su tutti i dati disponibili |
ISENTRESS e efavirenz sono stati somministrati con emtricitabina (+) tenofovir |
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Assorbimento
Raltegravir viene rapidamente assorbito, con un tmax di circa 3 ore dopo una dose, sulla base di quanto dimostrato in volontari sani, che hanno assunto a digiuno dosi orali singole di raltegravir. La AUC e la Cmax di raltegravir aumentano proporzionalmente alla dose nell'ambito di un range di dosaggio da 100 mg a 1600 mg. La C12 h aumenta proporzionalmente alla dose nell'ambito di un range di dosaggio da 100 mg a 800 mg, ed aumenta leggermente meno rispetto ad un aumento proporzionale alla dose nell'arco di dosaggio da 100 mg a 1600 mg. Nei pazienti la proporzionalità della dose non è stata stabilita.
Con una formulazione di dosaggio di due volte al giorno, lo stato di equilibrio della farmacocinetica viene raggiunto rapidamente, entro circa i primi due giorni di trattamento. L'AUC e la Cmax evidenziano poco o nessun accumulo, mentre nella C12 h si evidenzia un lieve accumulo. La biodisponibilità assoluta di raltegravir non è stata stabilita.
ISENTRESS può essere assunto con o senza cibo. Negli studi pilota di efficacia e sicurezza su pazienti positivi per l'HIV, raltegravir è stato somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. La somministrazione di dosi multiple di raltegravir in seguito ad un pasto moderatamente ricco di grassi non ha alterato l'AUC in modo clinicamente rilevante, con un aumento del 13% rispetto all'assunzione a digiuno. La C12 h del raltegravir è risultata più elevata del 66% e la Cmax è risultata più elevata del 5% dopo un pasto moderatamente ricco di grassi rispetto all'assunzione a digiuno. La somministrazione del raltegravir dopo un pasto ricco di grassi ha aumentato l'AUC e la Cmax di circa 2 volte ed ha aumentato la C12 h di 4,1 volte. La somministrazione del raltegravir dopo un pasto scarsamente ricco di grassi ha ridotto l'AUC e la Cmax rispettivamente del 46% e del 52%; la C12 h è rimasta sostanzialmente immodificata. Ciò che appare è che il cibo aumenta la variabilità farmacocinetica rispetto al digiuno.
Globalmente, è stata osservata una considerevole variabilità nella farmacocinetica del raltegravir. Per la C12h osservata nei BENCHMRK 1 e 2, il coefficiente di variazione (CV) per la variabilità interindividuale è pari a 212%, mentre la CV per la variabilità intra-individuale è pari a 122%. Fonti di variabilità possono includere differenze nella assunzione concomitante di cibo e di farmaci.
Distribuzione
Raltegravir si lega alle proteine plasmatiche umane per circa l'83% in un range di concentrazioni da 2 a 10 mcM.
Raltegravir ha attraversato facilmente la placenta nel ratto, ma non è penetrato nel cervello in quantità rilevabili.
Metabolismo ed escrezione
L’emivita terminale apparente di raltegravir è di circa 9 ore con una più breve fase α dell'emivita (circa 1 ora) che vale per la maggior parte dell'AUC.
In seguito alla somministrazione di una dose orale di raltegravir radiomarcato, circa il 51% ed il 32 % della dose è stata escreta rispettivamente nelle feci e nelle urine. Nelle feci era presente solo raltegravir, la maggior parte del quale è probabilmente derivato dall'idrolisi del raltegravir-glicuronide escreto nella bile, come osservato negli studi preclinici. Due componenti, identificati come raltegravir e raltegravirglicuronide, sono stati rilevati nelle urine in una quantità di circa il 9 % ed il 23 % rispettivamente della dose. La principale entità circolante è stata il raltegravir ed ha rappresentato circa il 70 % della radioattività totale; la rimanente radioattività rilevata nel plasma era rappresentata da raltegravirglicuronide.
Studi con l'uso di isoforme selettive di inibitori chimici e UDP-glicuronosiltransferasi (UGT) espresse da cDNA mostrano che l'UGT1A1 è l'enzima principale responsabile per la formazione di raltegravir-glicuronide. Ciò indica che il meccanismo principale della clearence del raltegravir nell'uomo è la glicuronidazione mediata da UGT1A1.
Polimorfismo della UGT1A1
In un confronto di 30 soggetti con genotipo *28/*28 vs 27 soggetti con genotipo del tipo selvatico, il rapporto delle medie geometriche (IC 90%) dell'AUC è stato 1,41 (0,96-2,09) ed il rapporto delle medie geometriche della C12 h è stato 1,91 (1,43-2,55). Un aggiustamento del dosaggio non è considerato necessario in soggetti con attività UGT1A1 dovuta a polimorfismo genetico.
Popolazioni speciali
Bambini
La farmacocinetica di raltegravir in pazienti pediatrici non è stata stabilita.
Anziani
Non è stato rilevato un effetto clinicamente significativo dell'età sulla farmacocinetica del raltegravir, nell'ambito del range di età studiato (19 – 71 anni, con un numero limitato (8) di soggetti di età superiore ai 65 anni).
Sesso, razza e BMI
Non sono state rilevate differenze farmacocinetiche clinicamente importanti attribuibili a sesso, razza o indice di massa corporea (BMI).
Insufficienza renale
La clearance renale del medicinale non modificato rappresenta una piccola parte della via di eliminazione. Non sono state evidenziate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica tra pazienti con insufficienza renale grave e soggetti sani (vedere paragrafo 4.2). Poiché non è noto in che misura ISENTRESS possa essere dializzato, la somministrazione deve essere evitata prima di una sessione di dialisi.
Insufficienza epatica
Il raltegravir viene eliminato nel fegato, principalmente tramite glicuronidazione. Non sono state evidenziate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica tra pazienti con una insufficienza epatica moderata e soggetti sani. L'effetto di una insufficienza epatica grave sulla farmacocinetica di raltegravir non è stato studiato (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Studi di tossicologia non clinici, inclusi studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e tossicità embriofetale con il raltegravir sono stati eseguiti su topi, ratti, cani e conigli.
Effetti a livelli di esposizioni sufficientemente in eccesso rispetto ai livelli di esposizione clinica non indicano un particolare rischio per l'uomo.
Mutagenicità
Nessuna evidenza di mutagenicità e genotossicità è stata osservata nei test (Ames) di mutagenesi microbica in vitro, nei test di eluizione alcalina in vitro per la rottura del DNA, e negli studi di aberrazione cromosomiale in vitro e in vivo.
Carcinogenicità
Uno studio di carcinogenicità su raltegravir nei topi non ha mostrato alcun potenziale carcinogenico.
Ai più alti livelli di dosaggio, 400 mg/kg/die nelle femmine e 250 mg/kg/die nei maschi, l'esposizione sistemica è stata simile a quella del dosaggio clinico di 400 mg due volte al giorno. Nei ratti sono stati identificati tumori (carcinoma a cellule squamose) del naso/nasofaringe con dosaggi di 300 e 600 mg/kg/die nelle femmine e 300 mg/kg/die nei maschi. Queste neoplasie potrebbero essere dovute al deposito e/o all'aspirazione del farmaco a livello della mucosa del naso/nasofaringe durante la somministrazione della dose mediante sonda gastrica e successiva irritazione e infiammazione cronica; è probabile che esse abbiano una modesta rilevanza nell'uso clinico. L'esposizione sistemica al NOAEL è stata simile a quella del dosaggio clinico di 400 mg due volte al giorno. Sono risultati negativi studi standard di genotossicità per la valutazione di mutagenicità e clastogenicità.
Tossicità embriofetale
In studi di tossicità embriofetale su ratti e conigli, il raltegravir non è risultato teratogeno. Un lieve aumento di coste sopranumerarie sono state osservate in cuccioli di gravide di ratto con esposizioni al raltegravir di circa 4,4 volte l'esposizione dell'uomo con dosaggi di 400 mg due volte al giorno, calcolato sulla base di un AUC0-24 h. Non sono stati osservati effetti sullo sviluppo ad esposizioni 3,4 volte l'esposizione nell'uomo ottenuta con dosaggi di 400 mg due volte al giorno, calcolato sulla base dell'AUC0-24 h (vedere paragrafo 4.6). Dati simili non sono stati osservati nei conigli.
Interno della compressa:
- cellulosa microcristallina
- lattosio monoidrato
- calcio fosfato dibasico anidro
- ipromellosa 2208
- polossamero 407
- sodio stearil fumarato
- magnesio stearato
Rivestimento della compressa:
- alcool polivinilico
- titanio diossido (E 171)
- polietilen glicole 3350
- talco
- ferro ossido rosso (E 172)
- ferro ossido nero (E 172)
Non pertinente.
30 mesi
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Flaconi in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura in polipropilene a prova di bambino.
Sono disponibili 2 confezioni: 1 flacone da 60 compresse ed una confezione multipla contenente 3 flaconi da 60 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare
Merck Sharp & Dohme Limited
Hertford Road, Hoddesdon
Hertfordshire EN11 9BU
Regno Unito
EU/1/07/436/001
038312017
EU/1/07/436/002
038312029
Data di prima autorizzazione: 20 Dicembre 2007
Data dell'ultimo rinnovo: 20 Dicembre 2008