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ISONEFRINE
100 ml di Isonefrine 36% collirio, soluzione contengono:
principio attivo: fenilefrina cloridrato g 36.
Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Collirio, soluzione.
Ischemizzante nella chirurgia del bulbo oculare e della mucosa congiuntivale. Trova impiego per facilitare il distacco di sinechie posteriori.
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Vasocostrizione capillare e dilatazione pupillare: instillare nell’occhio una goccia di collirio, ripetere l’instillazione se necessario dopo un’ora.
Uveiti, sinechie posteriori: instillare una goccia di collirio sulla superficie superiore della cornea; ripetere il trattamento se necessario nei giorni seguenti.
Esame oftalmoscopico: instillare una goccia di collirio nell’occhio 15-30 minuti prima dell’esame da compiere.
Il prodotto è controindicato nei pazienti che presentano fenomeni di sensibilizzazione verso qualunque dei componenti la specialità, nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo stretto e nell’infanzia.
Il farmaco è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni.
È opportuno controllare attentamente la pressione del sangue. L’uso contemporaneo, o posteriore di 21 giorni, all’impiego di inibitori delle monoaminossidasi deve avvenire sotto attento controllo medico riguardo ai dosaggi impiegati, per evitare il manifestarsi di effetti adrenergici abnormi. La risposta pressoria agli agenti adrenergici può essere inoltre potenziata dall’uso di antidepressivi triciclici. Per prevenire l’irritazione oculare è opportuno instillare un anestetico locale prima dell’uso del prodotto. Una prolungata esposizione all’aria o alla luce intensa, provoca l’ossidazione ed una colorazione bruna della soluzione. Evitare in tal caso l’impiego del prodotto. Usare il collirio esclusivamente per uso esterno, evitando l’applicazione quando la cute sia infiammata o comunque lesa. Il prodotto, se accidentalmente ingerito o se impiegato per lungo periodo a dosi eccessive, può determinare effetti tossici. Esso va quindi tenuto lontano dalla portata dei bambini. Non deve essere comunque impiegato nei bambini sotto i 3 anni di età.
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L’uso contemporaneo, o posteriore di 21 giorni, all’impiego di inibitori della monoaminossidasi deve avvenire sotto attento controllo medico riguardo ai dosaggi impiegati, per evitare il manifestarsi di effetti adrenergici abnormi. La risposta pressoria agli agenti adrenergici può essere inoltre potenziata dall’uso di antidepressivi triciclici.
Non sono noti effetti teratogenetici ed embriotossici della fenilefrina nell’uso topico.
L’Isonefrine 36% non modifica lo stato di vigilanza ma l’effetto midriatico, anche se limitato nel tempo, può modificare la capacità visiva del paziente in modo tale da rendere difficile la guida di autoveicoli.
L’uso nei pazienti glaucomatosi può provocare un aumento della pressione endoculare, tuttavia, quando la dilatazione pupillare può determinare il distacco delle adesioni iridolenticolari o l’azione vasocostrittrice può ridurre la tensione oculare, questi vantaggi superano momentaneamente il rischio derivante dalla contemporanea dilatazione della pupilla. A causa dell’assorbimento sistemico del prodotto, l’uso può provocare un aumento della pressione del sangue nei soggetti affetti da ipertensione, alterazioni da arteriosclerosi avanzata e nei bambini con basso peso corporeo.
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Il sovradosaggio determina bruciore intenso e in caso di assorbimento dalla mucosa nasale, può dar luogo a bruschi aumenti della pressione arteriosa. In tal caso instaurare una terapia adeguata.
La fenilefrina è un’amina simpaticomimetica di sintesi, strutturalmente simile all’adrenalina e all’efedrina, che esercita la sua azione stimolante diretta soprattutto sugli alfarecettori, determinando vasocostrizione e midriasi. Essa induce un effetto rapido e moderatamente prolungato, mantiene l’efficacia anche in somministrazioni ripetute e non da vasodilatazione compensatoria. Una recente sperimentazione ha confermato la notevole attività vasocostrittrice e midriatica dell’Isonefrine 36% e non ha evidenziato effetti collaterali importanti.
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L’assorbimento oculare della fenilefrina non è stato ancora sottoposto ad accurato studio ma si presume che esso sia presente in quanto con il suo uso si riscontra un valido effetto terapeutico. L’assorbimento sistemico valutato con la registrazione di effetti cardiovascolari nell’animale è risultato completamente assente.
Il principio attivo presenta una DL 50 pari a à 350 g/Kg per os nel ratto, dose questa notevolmente superiore a quella utilizzata in clinica.
Sodio solfito eptaidrato, sodio citrato, acido borico, benzalconio cloruro, fluoresceina sodica, idrossipropilmetilcellulosa, acqua depurata.
Non note.
Collirio, soluzione: 3 anni.
Validità dopo prima apertura: 28 giorni.
Nessuna.
Flacone in vetro contenente 5 ml di collirio.
Il flacone del collirio è provvisto di tappo di sicurezza per prevenire l’apertura accidentale da parte dei bambini.
Per aprire, premere la capsula verso il basso e contemporaneamente svitare.
Per chiudere, riavvitare la capsula a fondo.
La chiusura è a prova di bambini se, svitando il tappo senza premere si sente uno scatto.
Tubilux Pharma S.p.A., Via Costarica 20/22, Pomezia (RM).
A.I.C. n. 011621036
6/11/61 - 31/05/2005
18 Luglio 2008