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ISOPTIN - Compresse
ISOPTIN 40 mg Compresse rivestite
Una compressa rivestita contiene, principio attivo: verapamil cloridrato 40,0 mg.
ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film
Una compressa rivestita con film contiene, principio attivo: verapamil cloridrato 80,0 mg.
ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato
Una compressa a rilascio prolungato contiene, principio attivo: verapamil cloridrato 120,0 mg.
ISOPTIN 180 mg Compresse a rilascio prolungato
Una compressa a rilascio prolungato contiene, principio attivo: verapamil cloridrato 180,0 mg.
ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato
Una compressa a rilascio prolungato contiene, principio attivo: verapamil cloridrato 240,0 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
Compresse rivestite.
Compresse rivestite con film.
Compresse a rilascio prolungato.
ISOPTIN 40 mg Compresse rivestite e ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film
Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell’infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa.
ISOPTIN 120 mg e 180 mg Compresse a rilascio prolungato
Insufficienza coronarica cronica. Trattamento dei postumi dell’infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa.
Prevenzione del reinfarto in pazienti che non tollerano i beta-bloccanti e che non hanno segni di scompenso cardiaco.
ISOPTIN 240 mg compresse a rilascio prolungato
Trattamento dell’ipertensione arteriosa di grado lieve o moderato
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ISOPTIN 40 mg Compresse rivestite
Adulti: 1-2 compresse rivestite 3 volte al giorno; ragazzi: 1-3 compresse rivestite 2-3 volte al giorno; nella prima infanzia: ½ compressa rivestita 2-3 volte al giorno.
ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film
ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film può essere utilizzato con una posologia compresa tra 40 e 80 mg 3 volte al giorno; le compresse sono divisibili.
Adulti: ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film viene somministrato alla dose di 1 compressa 3 volte al giorno preferibilmente durante i pasti.
Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film può essere somministrato anche ad intervalli più brevi (1 compressa ogni 3-4 ore); ragazzi: 1 compressa 2-3 volte al giorno; nella prima infanzia: si consiglia l’uso di posologie adeguate secondo prescrizione medica.
ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato
ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato semplifica la terapia a lungo tarmine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 240 mg/giorno.
Nell’insufficienza coronarica di media gravità e per la profilassi dei disturbi tachicardici è generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (240 mg/giorno). Se necessario questa dose può essere aumentata a 2 compresse 2 volte al giorno (480 mg/giorno).
ISOPTIN 180 mg Compresse a rilascio prolungato
ISOPTIN 180 mg Compresse a rilascio prolungato è particolarmente indicato per la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 360 mg/giorno.
Nell’insufficienza coronarica di media gravità è generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (360 mg/giorno).
ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato
La dose di ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale di ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato, nelle sperimentazioni cliniche è stata di 240 mg somministrati per via orale una volta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosi iniziali di 120 mg (½ compressa) al giorno in pazienti che potrebbero avere una maggiore risposta a verapamil (per esempio: persone anziane, di piccola corporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull’efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti anti-ipertensivi di ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato sono evidenti entro la prima settimana di terapia.
Se con 1 compressa non si ottiene una risposta adeguata, la dose può essere aumentata nel seguente modo:
a) 240 mg (1 compressa) ogni mattina più 120 mg (½ compressa) ogni sera;
b) 240 mg (1 compressa) ogni 12 ore.
Ipersensibilità al principio attivo o uno qualsiasi degli eccipienti.
ISOPTIN non deve essere impiegato in caso di shock cardiogeno, infarto miocardico recente complicato da bradicardia marcata, insufficienza contrattile del ventricolo sinistro. Gravi disturbi di conduzione dell’eccitazione come blocco AV di II e III grado, blocco senoatriale e malattia del nodo del seno.
Insufficienza cardiaca congestizia scompensata.
Fibrillazione atriale/flutter, e concomitante sindrome di Wolff-Parkinson-White.
Spiccata bradicardia (< 50 battiti/min.). Ipotensione (pressione sistolica < 90 mm di Hg) (vedi anche paragrafo 4.4: Avvertenze Speciali e opportune precauzioni d’impiego).
La terapia con ISOPTIN è inoltre controindicata in associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti e dopo trattamenti chinidinici.
ISOPTIN è, infine, generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedi anche paragrafo 4.6: Gravidanza e allattamento).
Insufficienza cardiaca: verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, è compensato dalle sue proprietà di riduzione dell’afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare.
Verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio: frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca, pressione polmonare superiore ai 20 mmHg). I pazienti con disfunzione ventricolare più lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil.
Talvolta l’azione farmacologica di verapamil può produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che può provocare stordimento od ipotensione sintomatica.
In pazienti ipertesi è insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma.
Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati a verapamil mediante la tecnica del "rechallenge"; metà di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. È quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalità epatica in pazienti trattati con verapamil.
Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistica e/o cronica con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione è stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di ISOPTIN.
Blocco atrioventricolare: l’effetto di verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA può condurre, in casi particolari, ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR è correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi più elevati del blocco AV sono stati osservati raramente. Il blocco di I grado grave o l’evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l’istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica.
Uso pediatrico: non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia di ISOPTIN 240 mg compresse a rilascio prolungato in soggetti di età inferiore a 18 anni.
Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che verapamil viene notevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l’emivita di eliminazione di verapamil a circa 14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalità epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi.
Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell’urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di sovradosaggio.
Utilizzare con a cautela in pazienti bardicardici e ipotesi.
Disturbi nei quali è interessata la trasmissione neuromuscolare (miastenia grave, sindrome di Lambert-Eaton, avanzata distrofia muscolare di Duchenne).
Isoptin 40 mg compresse rivestite e ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato contengono lattosio, per cui i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Isoptin 40 mg compresse rivestite contiene saccarosio, per cui i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da deficit di sucrasi isomaltasi, o da malassorbimento di glucosio galattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Studi in vitro hanno dimostrato come Verapamil sia metabolizzato dal citocromo P450 CYP3A4, CYP1A2, CYP2C8, CYP2C9 e CYP2C18. Inoltre è stato provato come Verapamil sia un inibitore di CYP3A4 e della glicoproteina P (P-gp). I pazienti che si sottopongono a terapie concomitanti durante la somministrazione di Verapamil devono essere monitorati attentamente in quanto sono state dimostrate interazioni clinicamente significative con farmaci inibitori del CYP3A4 (che portano ad un’innalzamento dei livelli plasmatici di Verapamil) e con quelli induttori del CYP3A4 (che invece ne provocano un abbassamento).
La tabella seguente fornisce un elenco dei farmaci con cui è possibile che si verifichino interazioni per ragioni farmacocinetiche:
Farmaco associato | Potenziale effetto su Verapamil o sul farmaco associato | Commento |
Alfa-bloccanti |
Prazosina | Aumento della Cmax della Prazosina (~40%) senza effetto sulla emivita | |
Terazosina | Aumento della AUC (~24%) e della Cmax (~25%) della Terazosina. |
Antiaritmici |
Flecainide | Effetto minimo sulla clearance plasmatica della flecainide (<~10%); nessun effetto sulla clearance plasmatica del Verapamil | |
Chinidina | Diminuzione della clearance orale della Chinidina (~35%) |
Antiasmatici |
Teofillina | Diminuzione della CL orale e sistemica del 20%. | La riduzione di CL risulta maggiormente diminuita nei fumatori (~11%) |
Anticonvulsivanti |
Carbamazepina | Aumento della AUC della Carbamazepina (~46%) nei pazienti affetti da epilessia parzialmente refrattaria | |
Antidepressivi |
Imipramina | Aumento della AUC della Imipramina (~15%) | Non ha effetto sul livello di metabolita attivo Desipramina |
Antidiabetici |
Gliburide | Aumento della Cmax (~28%) e dell’AUC (~26%) della Gliburide. | |
Antiinfettivi |
Claritromicina | Possibile aumento dei livelli di Verapamil | |
Eritromicina | Possibile aumento dei livelli di Verapamil | |
Rifampicina | Diminuzione della AUC del Verapamil (~97%), della Cmax (~94%), della biodisponibilità orale (~92%) | |
Telitromicina | Possibile aumento dei livelli di Verapamil | |
Antineoplastici |
Doxorubicina | Aumento della AUC della doxorubicina (89%) e della Cmax (61%) a seguito della somministrazione orale di verapamil. Nessun cambiamento significativo della farmacocinetica della doxorubicina a seguito della somministrazione endovenosa di verapamil. | In pazienti con cancro ai polmoni a piccole cellule. In pazienti affetti da neoplasie in stato avanzato. |
Barbiturici |
Fenobarbital (dopo somministrazione orale) | Aumento della clearance del Verapamil (~5 volte) | |
Benzodiazepine ed altri ansiolitici |
Buspirone | Aumento dell’AUC e della Cmax del Buspirone di ~3.4 volte | |
Midazolam | Aumento dell’AUC (~3 volte) e della Cmax (~2 volte) del Midazolam | |
Beta-bloccanti |
Metoprololo | Aumento dell’AUC (~32.5%) e la Cmax (~41%) del Metoprololo nei pazienti con angina | |
Propanololo | Aumento dell’AUC (~65%) e della Cmax (~94%) del Propanololo nei pazienti con angina |
Glicosidi cardioattivi |
Digitossina | Diminuzione della clearance totale corporea (~27%) e della clearance extrarenale (~29%). | |
Digossina | Pazienti sani: aumento della Cmax della digossina di circa il 45-53%, aumento della Css della digossina del 42% e aumento della AUC della digossina del 52%. | Vedere Avvertenze Speciali |
Antagonisti del recettore H2 |
Cimetidina | Aumento dell’AUC R-(~25%) e S-(~40%) di Verapamil con corrispondente diminuzione della clearance di Verapamil R- e S- | |
Immunologici |
Ciclosporine | Aumento dell’AUC, Css, Cmax delle Ciclosporine circa del 45% | |
Everolimus | Possibile aumento dei livelli di Everolimus. | |
Sirolimus | Possibile aumento dei livelli di Sirolimus | |
Tacrolimus | Possibile aumento dei livelli di Tacrolimus | |
Agenti Ipolipidemizzanti |
Atorvastatina | Possibile aumento dei livelli di Atorvastatina. Aumento della AUC di Verapamil di ~42,8%. | |
Lovastatina | Possibile aumento dei livelli di Lovastatina |
Simvastatina | Aumento dell’AUC (~2.6volte), e della Cmax (~4.6 volte) della Simvastatina |
Agonisti del recettore della Serotonina |
Almotriptan | Aumento dell’AUC dell’Almotriptan (~20%). Aumento della Cmax (~24%) dell’Almotriptan. | |
Agenti Uricosurici |
Sulfinpirazone (dopo somministrazione orale) | Aumento della clearance (~3 volte). Diminuzione della biodisponibilità (~60%) del Verapamil. | |
Altri |
Succo di Pompelmo | Aumento della AUC del Verapamil R-(~49%) e S-(~37%). Aumento della Cmax del Verapamil R-(~75%) e S-(~51%) | Non influisce sull’emivita e sulla clearance renale |
Erba di San Giovanni (Iperico) | Diminuzione dell’AUC del Verapamil R-(~78%) e S-(~80%) con corrispondente riduzione della Cmax | |
Antiaritmici, Beta-bloccanti: reciproco potenziamento degli effetti cardiovascolari (aumento di grado del blocco AV potenziamento della diminuzione del ritmo cardiaco in stadio avanzato, induzione di infarto miocardico e possibilità di intensificare l’ipotensione).
Prazosina, Terazosina: potenziamento dell’Effetto ipotensivo
Agenti anti-HIV: La concentrazione plasmatica del Verapamil può aumentare grazie alla potenziale capacità di inibizione metabolica di alcuni degli agenti anti-HIV come il Ritonavir. Per questo deve essere prestata molta cautela nell’associazione o deve essere diminuita la dose di Verapamil.
Chinidina: ipotensione e possibile edema polmonare nei pazienti affetti da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Sulfinilpirazone: può ridurre l’effetto ipotensivante del verapamil
Bloccanti neuromuscolari: l’azione dei Bloccanti neuromuscolari può essere potenziata.
Acido Acetilsalicilico: aumento della tendenza al sanguinamento.
Etanolo: innalzamento dei livelli plasmatici di Etanolo.
Inibitori dell’HMG Co-A reduttasi (statine): il trattamento con gli inibitori dell’HMG Co-A reduttasi (simvastatina, atorvastatina o lovastatina) in pazienti che assumono Verapamil, dovrebbe essere iniziato alle dosi più basse possibili che successivamente devono essere corrette. Se a pazienti che assumono inibitori dell’HMG Co-A reduttasi (come simvastatina, atorvastatina o lovastatina) viene prescritta una terapia a base di Verapamil, è necessario valutare una riduzione della dose di statina ed esaminare nuovamente i valori sierici del colesterolo.
Digitale: l’impiego clinico di verapamil in pazienti digitalizzati ha dimostrato che l’associazione è ben tollerata se le dosi di digossina sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil può aumentare i livelli di digossina nel siero del 50-75% durante la prima settimana di terapia, il che può provocare una tossicità digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quando si somministra verapamil e bisogna controllare accuratamente il paziente per evitare una iper od ipodigitalizzazione. Ogni volta che si sospetta una iperdigitalizzazione bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina. Dopo la sospensione di ISOPTIN il paziente deve essere riesaminato, per evitare una ipodigitalizzazione.
Farmaci anti-ipertensivi, diuretici e vasodilatatori: verapamil somministrato contemporaneamente ad altri farmaci anti-ipertensivi orali (per esempio: vasodilatatori, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina I, diuretici, beta-bloccanti) di solito ha un effetto additivo sull’abbassamento della pressione arteriosa. In uno studio la contemporanea somministrazione di verapamil e prazosina ha determinato un’eccessiva caduta della pressione.
Disopiramide: fino a quando non saranno stati ottenuti dati sulle possibili interazioni fra verapamil e disopiramide, la disopiramide non deve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti la somministrazione di verapamil.
Nitrati: verapamil è stato somministrato in concomitanza con nitrati ad azione di breve e lunga durata, senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo farmacologico di entrambi i farmaci e l’esperienza clinica indicano che le interazioni sono positive.
Cimetidina: due sperimentazioni cliniche hanno dimostrato assenza di una significativa interazione con cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che cimetidina riduceva la clearance di verapamil e ne aumentava l’emivita di eliminazione.
Litio: la terapia orale con verapamil può provocare un abbassamento dei livelli sierici di litio in pazienti che ricevono una terapia orale, stabile, cronica, con litio. Si può rendere necessaria una regolazione della dose di litio a causa di un possibile incremento di neurotossicità.
Carbamazepina: la terapia con verapamil può aumentare le concentrazioni di carbamazepina durante la terapia di associazione. Ciò può produrre gli effetti indesiderati come diplopia, mal di testa, atassia o vertigini.
Rifampicina: può ridurre l’effetto ipotensivante del verapamil.
Anestetici inalatori: i dati clinici e le sperimentazioni sull’animale indicano che verapamil può potenziare l’attività di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione.
Sono stati riportati dati che indicano un aumento dei livelli plasmatici di calcioantagonisti, quando assunti in concomitanza con succo di pompelmo. Va quindi evitata la contemporanea assunzione di verapamil orale e succo di pompelmo.
Colchicina: la colchicina è un substrato sia per il CYP3A che per il trasportatore di efflusso, la glicoproteina P (P-gp). È noto che il Verapamil inibisce il CYP3A e la P-gp. Quando il verapamil e la colchicina sono cosomministrati, l’inibizione della P-gp e/o del CYP3A da parte del Verapamil può condurre ad una maggiore esposizione alla colchicina. L’uso combinato non è raccomandato.
Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide. Poichè gli studi sulla riproduzione nell’animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell’uomo, il farmaco deve essere usato durante la gravidanza solo se è strettamente necessario.
Verapamil attraversa la barriera placentare ed è stato ritrovato nel cordone ombelicale.
Allattamento
Il verapamil cloridrato viene secreto nel latte materno. Dati limitati relativamente alla somministrazione orale hanno dimostrato che la dose di verapamil che attraverso il latte viene ingerita dal lattante è bassa (0.1-1% della dose orale assunta dalla madre). Non sono invece attualmente disponibili dati clinici relativi alla somministrazione di verapamil per via endovenosa o per infusione durante l’allattamento. A causa della gravità dei potenziali effetti indesiderati nel lattante, verapamil deve essere somministrato alla donna durante l’allattamento solo nel caso in cui lo si ritenga indispensabile al benessere della madre.
In base alla risposta individuale, Verapamil può influire sulle capacità di reazione al punto di compromettere la facoltà di guidare veicoli, adoperare macchinari o lavorare in condizioni pericolose. Ciò si verifica per lo più all’inizio della terapia, quando la dose viene incrementata, quando si cambia trattamento passando da un farmaco diverso a Verapamil ed assumendo alcool in concomitanza.
I seguenti eventi avversi sono stati riportati con Verapamil durante esperienza postmarketing o in studi clinici di fase IV e sono riportati di seguito, raggruppati per sistema di organi:
Classe o sistema di organi | Evento avverso |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità |
Patologie del sistema nervoso | Emicrania |
Vertigini |
Parestesia |
Tremore |
Disordine extrapiramidale |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini |
Tinnito |
Patologie cardiache | Blocco atrioventricolare (I, II & III grado) |
Bradicardia sinusale |
Arresto sinusale |
Edema periferico |
Palpitazioni |
Tachicardia |
Insufficienza cardiaca |
Patologie vascolari | Ipotensione |
Vampate |
Patologie gastrointestinali | Nausea |
Vomito |
Costipazione |
Ileo |
Iperplasia gengivale |
Dolore addominale. |
Disagio addominale. |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema |
Sindrome di Stevens-Johnson |
Eritema multiforme |
Rash Maculopapulare |
Alopecia |
Orticaria |
Porpora |
Prurito |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | Debolezza muscolare |
Mialgia |
Artralgia |
Patologie del sistema riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile |
Ginecomastia |
Galattorrea |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento |
Esami diagnostici | Innalzamento degli enzimi epatici. |
Innalzamento dei livelli di prolattina. |
Nell’esperienza post-marketing è stato riportato un caso di paralisi (tetraparesi) associato alla cosomministrazione di Verapamil e colchicina. Ciò può essere stato causato dal fatto che la colchicina attraversa la barriera emato-encefalica a causa dell’inibizione del CYP3A4 e della P-gp da parte del Verapamil. L’uso combinato di Verapamil e colchicina non è raccomandato.
Le seguenti reazioni a verapamil, somministrato per via orale, si sono verificate in misura superiore all’1%, oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione con il farmaco, nelle sperimentazioni cliniche:
Stitichezza | 8,4% | Scompenso cardiaco/Edema polmonare | 1,8% |
Vertigini | 3,5% | Astenia | 1,7% |
Nausea | 2,7% | Bradicardia (FC < 50 battiti/min) | 1,4% |
Ipotensione | 2,5% | Blocco AV: totale del I-II-III grado | 1,3% |
Edema | 2,1% | Solo blocco di III grado | 0,8% |
Cefalea | 1,9% | Vampe di calore | 0,1% |
In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50 battiti/min. a riposo si è verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti.
I seguenti effetti indesiderati, riferiti nell’1% o meno dei pazienti, si sono verificati in condizioni (sperimentazioni aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto di causa/effetto è incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto:
Cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazioni, porpora (vasculite), sincope.
Sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali, iperplasia gengivale.
Ematici e linfatici: ecchimosi od abrasioni.
Sistema nervoso: accidenti cerebrovascolari, confusione, disturbi dell’equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza.
Respiratori: dispnea.
Cutanei: artralgia ed eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria.
Organi di senso: offuscamento della visione.
Urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali.
Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti
La frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia è rara; quindi l’esperienza con il loro trattamento è limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave od un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d’urgenza appropriate, per esempio somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se è necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravità e dalla situazione clinica nonchè dal giudizio e dall’esperienza del medico.
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Sintomi
Ipotensione, Bradicardia fino a blocco AV di grado elevato ed arresto sinusale, iperglicemia, apatia, ed acidosi metabolica. In seguito ad overdose si sono verificati decessi.
Trattamento
Il trattamento del sovradosaggio deve essere di sostegno. La stimolazione beta-adrenergica o la somministrazione parenterale di soluzioni di calcio e l’irrigazione intestinale può aumentare il flusso di ioni calcio attraverso i canali lenti e questi metodi sono stati usati con successo nel trattamento di un sovradosaggio volontario con verapamil.
A causa del ritardato assorbimento dei prodotti a rilascio modificato, alcuni pazienti potrebbero richiedere ulteriore osservazione ed ospedalizzazione per un periodo superiore alle 48 ore o di un periodo in osservazione.
Reazioni ipotensive clinicamente significative o blocco AV di grado elevato devono essere trattati rispettivamente con vasopressori o "pacing" cardiaco. L’asistolia deve essere trattata con le misure consuete, fra cui la rianimazione cardiopolmonare.
Verapamil non può essere eliminato tramite emodialisi.
Categoria farmacoterapeutica: calcioantagonisti selettivi con effetto cardiaco diretto-Derivati fenilalchilaminici.
Codice ATC: C08DA01
Verapamil è un inibitore dei flussi transmembrana dello ione calcio, equiattivo sul muscolo liscio vasale e sulla fibrocellula miocardica nel ridurre il tono e la contrattilità; è inoltre dotato di proprietà antiaritmiche.
Verapamil esercita la sua azione antianginosa:
1. Attraverso la diminuzione del fabbisogno miocardico di ossigeno, secondario all’inibizione del flusso di calcio attraverso la membrana con conseguente riduzione del metabolismo energetico cardiaco ed alla riduzione delle resistenze periferiche con conseguente riduzione del lavoro pressorio cardiaco.
2. Mediante l’incremento del flusso coronarico conseguente alla dilatazione dei vasi coronarici ed alla potente azione preventiva nei confronti del coronarospasmo.
L’azione anti-ipertensiva di verapamil è dovuta alla diminuzione delle resistenze periferiche non accompagnata da un aumento riflesso della frequenza cardiaca, del volume/minuto del cuore e da ritenzione idrosalina. Le pressioni sanguigne normali non sono influenzate in modo apprezzabile.
Verapamil esercita la sua azione antiaritmica sulle fibre lente "fisiologiche" quali quelle del nodo atrioventricolare delle quali riduce la velocità di conduzione ed aumenta i periodi refrattari, e sulle fibre lente "patologiche", vale a dire su quelle normalmente rapide, sodiodipendenti (miocardio di lavoro, sistema di His-Purkinje) che, in situazioni particolari (come l’ischemia), divengono appunto lente, calciodipendenti e possono dare origine ad aritmie ipercinetiche focali o da rientro. Durante la terapia con ISOPTIN, la capacità di regolazione simpatica del cuore rimane inalterata e non si osservano pertanto diminuzioni della gittata sistolica oppure del volume/minuto del cuore in pazienti in compenso cardiocircolatorio.
Verapamil possiede degli spiccati effetti antiaritmici, in particolare in caso di aritmia sopraventricolare; rallenta infatti la conduzione a livello del nodo atrioventricolare. La conseguenza, in base al tipo di disturbo, è il ripristino del ritmo sinusale e/o la regolarizzazione della frequenza ventricolare. Il normale ritmo cardiaco resta immutato o lievemente diminuito.
In ISOPTIN 120 mg e 180 mg Compresse a rilascio prolungato, grazie alla loro formulazione galenica, la liberazione del principio attivo è protratta nel tempo.
L’inizio dell’azione è ritardato: l’intensità massima, con livelli plasmatici diversi, si raggiunge dopo 4-6 ore e permane fino alla 12ª ora dopo la somministrazione del farmaco.
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Assorbimento
Circa il 92% di Verapamil è rapidamente assorbito dal piccolo intestino. Dopo somministrazione ripetuta di ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato, il picco di concentrazione plasmatica (151 ng/ml) compare tra la 4ª e la 5ª ora dall’ultima somministrazione.
In ISOPTIN 120 mg e 180 mg Compresse a rilascio prolungato, la miscela di verapamil rispettivamente con 190 mg e 240 mg di alginato di sodio permette una liberazione del principio attivo in 4-6 ore.
La biodisponibilità assoluta è del 20% mentre in caso di somministrazioni ripetute è da 1.5 a 2 volte maggiore.
La biodisponibilità di ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato è risultata sovrapponibile a quella della forma a pronto rilascio; la biodisponibilità assoluta è del 20%.
Metabolismo
Alcuni dei principali metaboliti conservano una significativa efficacia clinica sul tessuto muscolare liscio o miocardico, soprattutto il Norverapamil (sembra conservare circa il 20% dell’attività del parent compound).
Distribuzione
Il legame alle proteine plasmatiche del 90%.
Emivita
L’emivita dell’effetto farmacologico di ISOPTIN 120 mg e 180 mg Compresse a rilascio prolungato supera le 8 ore.
Verapamil ed i suoi metaboliti (ne sono stati identificati 12), sono eliminati per via renale dopo un intenso metabolismo di primo passaggio epatico. Circa il 50% della dose viene eliminata entro 24 ore, mentre il 70% entro 5 giorni. Più del 16% viene escreta nelle feci.
Il 3-4% di farmaco è stato trovato immodificato nelle urine dopo 48 ore.
Tossicità acuta: le prove tossicologiche hanno evidenziato che nei più comuni animali di laboratorio (ratto, Mus musculus) il verapamil è ben tollerato. (DL50 ratto i.p. 52,47 mg/kg;
Mus musculus p.o. 229,60 mg/kg, senza sostanziali differenze tra i due sessi).
Tossicità per somministrazione ripetuta: il verapamil somministrato quotidianamente per via orale, nel ratto e nel cane, per 180 giorni consecutivi, non ha determinato alcun caso di morte, né segni di tossicità locale o sistemica. Il verapamil non determina effetti nocivi sugli animali gravidi, nè influenza negativamente la gestazione, lo sviluppo embrio-fetale e il ciclo riproduttivo.
ISOPTIN 40 mg Compresse rivestite
Amido di mais, calcio carbonato, cera montana glicolata, giallo chinolina (E 104), gelatina, gomma arabica, lattosio, magnesio stearato, povidone K25, saccarosio, silice colloidale anidra, talco, titanio diossido.
ISOPTIN 80 mg Compresse rivestite con film
Calcio fosfato bibasico diidrato, cellulosa microcristallina, croscarmellosio sodico, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, silice colloidale anidra, sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido.
ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato
Cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, magnesio stearato, opadry OY-S-8754G orange (ipromellosa, talco, titanio diossido, E110, macrogol 8000), povidone K 30, silicone antischiuma emulsione (polidimetilsilossano, poliglicolsteariletere), sodio alginato.
ISOPTIN 180 mg Compresse a rilascio prolungato
Cellulosa microcristallina, colorante E 172, esteri di acido montanico e di etandiolo, ipromellosa, magnesio stearato, macrogol 400, macrogol 6000, povidone, sodio alginato, talco, titanio diossido.
ISOPTIN 240 mg compresse a rilascio prolungato
Cellulosa microcristallina, magnesio stearato, opadry OY-S-6929 pink (ipromellosa, talco, titanio diossido, ossido di ferro rosso E172, ossido di ferro giallo E172, macrogol 8000), povidone K30, silicone antischiuma emulsione (polidimetilsilossano, poliglicolsteariletere), sodio alginato.
Non pertinente.
5 anni.
ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato: 3 anni
ISOPTIN 180 mg Compresse a rilascio prolungato: 3 anni
ISOPTIN 240 mg Compresse a rilascio prolungato: 3 anni
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
ISOPTIN 120 mg Compresse a rilascio prolungato, ISOPTIN 240mg Compresse a rilascio prolungato: Conservare a temperatura non superiore a 25°C
Astuccio contenente 30 compresse rivestite da 40 mg in blister (alluminio / PVC)
Astuccio contenente 30 compresse rivestite con film da 80 mg in blister (alluminio / PVC)
Astuccio contenente 30 compresse a rilascio prolungato da 120 mg in blister (alluminio / PVC)
Astuccio contenente 30 compresse a rilascio prolungato da 180 mg in blister (alluminio / PVC)
Astuccio contenente 30 compresse a rilascio prolungato da 240 mg in blister (alluminio/PVC)
Nessuna.
ABBOTT S.r.l. - 04010 CAMPOVERDE (LT)
AIC n. 020609018 - 30 compresse rivestite da 40 mg
AIC n. 020609083 - 30 compresse rivestite con film da 80 mg
AIC n. 020609044 - 30 compresse a rilascio prolungato da 120 mg
AIC n. 020609095 - 30 compresse a rilascio prolungato da 180 mg
AIC n. 020609069 - 30 compresse a rilascio prolungato da 240 mg
30 compresse rivestite da 40 mg: 12/10/1965
30 compresse rivestite con film da 80 mg: 29/01/1997
30 compresse a rilascio prolungato da 120 mg: 02/06/1981
30 compresse a rilascio prolungato da 180 mg: 11/09/2000
30 compresse a rilascio prolungato da 240 mg: 01/03/1989
Rinnovo autorizzazione: 01/06/2005
Determinazione AIFA del 10/11/2009