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IVOR 25.000 UI
Bemiparina sodica: 25.000 UI (anti-fattore Xa*) per millilitro di soluzione iniettabile
Equivalenti a: 5.000 UI (anti-fattore Xa*) per siringa preriempita da 0,2 ml
7.500 UI (anti-fattore Xa*) per siringa preriempita da 0,3 ml
10.000 UI (anti-fattore Xa*) per siringa preriempita da 0,4 ml
*La potenza è espressa in Unità Internazionali di attività anti-fattore Xa (UI) del 1° Standard di Riferimento Internazionale per Eparine a Basso Peso Molecolare.
Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile in siringhe preriempite.
(Soluzione limpida, incolore o leggermente giallognola, priva di particelle visibili).
Trattamento della trombosi venosa profonda, in presenza o in assenza di embolia polmonare, durante la fase acuta.
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ATTENZIONE: Le varie eparine a basso peso molecolare sono diverse e non necessariamente equivalenti. E’ quindi importante attenersi al regime di dosaggio e modo d’uso specifici per ognuno di questi prodotti medicinali.
Adulti:
Trattamento della trombosi - venosa profonda:
IVOR 25.000 UI deve essere somministrato sottocute alla dose di 115 UI anti-Xa/kg di peso, una volta al giorno. La durata del trattamento raccomandata è di 7 ± 2 giorni. La dose giornaliera generalmente corrisponde – in base al peso corporeo – ai seguenti dosaggi e volumi di prodotto in siringhe preriempite: <50 kg, 0,2 ml (5.000 UI anti-Xa); 50-70 kg, 0,3 ml (7.500 UI anti-Xa); >70 kg, 0,4 ml (10.000 UI anti-Xa). In pazienti di peso corporeo superiore a 100 kg, la dose va stabilita in ragione di 115 UI anti-Xa/kg/die, ove la concentrazione dell’anti-Xa sia di 25.000 UI/mL.
Se non vi sono controindicazioni, l’anticoagulante orale dovrà iniziare 3-5 giorni dopo l’inizio della prima somministrazione di IVOR 25.000 UI, aggiustando la dose in modo da mantenere il valore INR (International Normalized Ratio) tra le 2 e le 3 volte quello di controllo. La somministrazione di bemiparina potrà essere interrotta non appena sarà stato raggiunto il valore INR. La terapia con anticoagulante orale deve continuare per almeno 3 mesi.
Bambini: La sicurezza e l’efficacia dell’uso di bemiparina nei bambini non sono state stabilite, quindi non se ne raccomanda l’uso nei bambini.
Anziani: Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio.
Compromissione renale ed epatica: Non vi sono dati sufficienti a raccomandare un aggiustamento del dosaggio di bemiparina in questo gruppo di pazienti.
Modo di somministrazione: Tecnica dell’iniezione sottocutanea:
Le siringhe monouso preriempite sono pronte all’uso immediato e non va espulsa l’aria prima dell’iniezione sottocutanea. L’iniezione sottocutanea di IVOR deve essere fatta nel tessuto sottocutaneo della cintura addominale anterolaterale o posterolaterale, alternando una iniezione a destra e una a sinistra. L’ago deve essere introdotto per intero e perpendicolarmente (non tangenzialmente) nello spessore di una piega della pelle realizzata tra il pollice e l’indice. La piega va mantenuta per tutta la durata dell’iniezione. Non strofinare la pelle dopo l’iniezione.
Ipersensibilità alla bemiparina sodica, all’eparina o ad altri derivati di origine suina.
Pregressa trombocitopenia indotta da eparina (HIT) immunomediata, sia sospetta che confermata (vedere 4.4).
Emorragia attiva o aumento del rischio di sanguinamento dovuto a disturbi della emostasi.
Grave compromissione della funzionalità epatica e pancreatica.
Lesioni o interventi chirurgici al sistema nervoso centrale, all’apparato oculare e uditivo negli ultimi due mesi.
Coagulazione Intravascolare Diffusa (DIC) attribuibile a trombocitopenia indotta da eparina.
Endocardite batterica acuta e endocardite lenta.
Qualsiasi lesione organica ad alto rischio di emorragia (per es.: ulcera peptica attiva, ictus emorragico, aneurisma cerebrale o neoplasie cerebrali).
Nei pazienti che ricevono l’eparina come trattamento piuttosto che, come profilassi, è controindicata l’anestesia locale per interventi chirurgici elettivi.
Non somministrare per via intramuscolare.
Per il rischio di ematomi, durante la somministrazione di bemiparina va evitata la somministrazione intramuscolare di altri agenti.
Somministrare con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica o renale (i livelli di anti-fattore Xa devono essere regolarmente monitorati in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale), da ipertensione arteriosa non controllata, da storia di ulcera gastroduodenale, trombocitopenia, nefrolitiasi e/o urolitiasi, malattia vascolare della retina o coroidea, o qualsiasi altra lesione organica con aumento del rischio di complicanze emorragiche, o in pazienti sottoposti ad anestesia epidurale o spinale e/o a puntura lombare.
Come tutte le eparine a basso peso molecolare, la bemiparina può sopprimere la secrezione surrenale dell’aldosterone inducendo iperpotassemia, soprattutto in pazienti affetti da diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica pre-esistente, un elevato livello plasmatico di potassio, o in trattamento con farmaci risparmiatori di potassio. Il rischio di iperpotassemia sembra aumentare con l’aumentare della durata della terapia, ma è spesso reversibile. E’ necessario misurare gli elettroliti sierici nei pazienti a rischio prima di iniziare la terapia con bemiparina e, successivamente monitorarli, ad intervalli regolari, soprattutto se il trattamento si prolunga oltre i 7 giorni.
Occasionalmente si è osservata una leggera trombocitopenia transitoria (HIT tipo I) all’inizio della terapia con eparina, con una conta piastrinica tra 100.000/mm³ e 150.000/mm³ dovuta a temporanea attivazione piastrinica (vedere 4.8 Effetti indesiderati). Di regola non si hanno complicazioni, quindi il trattamento può continuare.
In rari casi si è osservata una grave trombocitopenia anticorpo-mediata (HIT tipo II) con conta piastrinica inferiore a 100.000/mm³ (vedere 4.8 Effetti indesiderati). Tale effetto generalmente avviene tra i 5 ed i 21 giorni dopo l’inizio del trattamento; in pazienti con pregressa trombocitopenia da eparina può manifestarsi anche prima.
Si raccomanda una conta piastrinica prima di iniziare la terapia con bemiparina, il primo giorno di terapia, poi ogni 3-4 giorni, e infine al termine della terapia con bemiparina. In pratica, il trattamento va interrotto immediatamente ed una terapia alternativa iniziata in caso di conta piastrinica significativamente ridotta (del 30-50% del valore iniziale) associata a risultati positivi o incerti del test per anticorpi antipiastrine in vitro in presenza di bemiparina o altre eparine a basso peso molecolare e/o eparine.
Come con altre eparine, sono stati riportati con bemiparina casi di necrosi cutanea talvolta preceduta da porpora o pustole eritematose dolorose (vedi 4.8 Effetti indesiderati). In questi casi il trattamento va immediatamente sospeso.
In pazienti sottoposti ad anestesia epidurale o spinale o puntura lombare, l’uso profilattico di eparina può essere associato molto raramente ad ematomi spinali o epidurali, che hanno portato a paralisi a lungo termine o permanente (vedere 4.8 Effetti indesiderati). Il rischio è maggiore con l’uso di cateteri epidurali o spinali per l’anestesia o con l’uso concomitante di farmaci che agiscono sull’emostasi, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli antiaggreganti piastrinici o gli anticoagulanti (vedere 4.5 Interazioni) e da puntura traumatica o ripetuta.
Per la scelta dell’intervallo tra l’ultima somministrazione di eparina in dosi profilattiche e l’inserimento o la rimozione del catetere epidurale o spinale, si dovrà tenere conto sia delle caratteristiche del prodotto che del profilo del paziente. La successiva dose di bemiparina va somministrata non prima di quattro ore dopo la rimozione del catetere. La dose successiva non dovrà essere somministrata che al completamento dell’intervento chirurgico.
Se il medico decide di somministrare un trattamento anticoagulante nel contesto di una anestesia epidurale o spinale, deve essere estremamente vigile ed effettuare monitoraggi frequenti per rilevare eventuali segni e sintomi di danni neurologici quali dolore alla schiena, deficit motori e sensori (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), disfunzioni dell’intestino o della vescica. Gli infermieri devono saper riconoscere tali segni e sintomi. I pazienti devono informare immediatamente il personale medico o paramedico nel caso abbiano uno qualsiasi dei sintomi sopra descritti.
Se si sospetta un segno o sintomo di ematoma spinale o epidurale, la diagnosi deve essere immediata come pure l’inizio del trattamento che prevede la decompressione del midollo spinale.
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Le interazioni della bemiparina con altri farmaci non sono state studiate e le informazioni riportate in questo paragrafo sono state ottenute con altre eparine a basso peso molecolare.
Si sconsiglia la concomitante somministrazione di bemiparina con i seguenti medicinali:
Antagonisti della vitamina K e altri anticoagulanti, acido acetilsalicilico ed altri salicilati e FANS, ticlopidina, clopidogrel e altri antiaggreganti piastrinici, glucocorticoidi sistemici e destrano. Tutti questi farmaci aumentano l’effetto farmacologico della bemiparina interferendo col suo effetto sulla coagulazione e/o sulla funzione piastrinica ed aumentando il rischio di emorragia.
Se non si può evitare l’associazione, essa va eseguita sotto attento monitoraggio clinico e di laboratorio.
I medicinali che aumentano la concentrazione sierica di potassio possono essere co-somministrati solo sotto un’attenta supervisione medica.
L’interazione tra eparina e nitroglicerina per via endovenosa (che può ridurne l’efficacia) non può essere esclusa neanche per la bemiparina.
Gravidanza: Studi su animali non hanno dimostrato alcuna evidenza di effetti teratogeni con l’uso di bemiparina (vedere 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte alla bemiparina. Per questa ragione si si deve avere cautela quando la si prescrive a donne in gravidanza.
Non è noto se la bemiparina attraversi o no la barriera placentare.
Allattamento: Non sono disponibili informazioni sufficienti in merito all’eventuale passaggio della bemiparina nel latte materno. Quindi, se per una donna che allatta è necessario prendere IVOR, le si dovrà consigliare di evitare l’allattamento.
La bemiparina non ha effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari di precisione o pericolosi.
La reazione avversa più comunemente riportata è un ematoma e/o ecchimosi al sito di iniezione, con un’incidenza del 15% dei pazienti che ricevono IVOR.
Il trattamento a lungo termine con eparina si è associato ad osteoporosi.
La frequenza di reazioni avverse alla bemiparina è simile a quella riportata per altre eparine a basso peso molecolare, come segue:
Molto comune (≥1/10): Ecchimosi al sito di iniezione
Comune (≥1/100, <1/10): Ematoma e dolore al sito di iniezione.
Complicazioni emorragiche (cute, membrane mucose, ferite, tratto gastrointestinale, tratto urogenitale).
Aumenti lievi e transitori delle transaminasi (AST, ALT) e dei livelli di γ-GT.
Reazioni cutanee allergiche (orticaria, prurito).
Non comune (≥1/1000, <1/100): Trombocitopenia lieve e transitoria (HIT tipo I) (vedere 4.4).
Raro (<1/1000): Reazioni anafilattiche (nausea, vomito, febbre, dispnea, broncospasmo, edema della glottide, ipotensione, orticaria, prurito).
Trombocitopenia grave (tipo II) (vedere 4.4).
Necrosi cutanea nel sito di iniezione (vedere 4.4).
Ematoma epidurale e spinale conseguente ad anestesia epidurale o spinale e puntura lombare. Questi ematomi hanno causato danni neurologici di vario grado, inclusa una paralisi prolungata o permanente (vedere 4.4).
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Il principale sintomo del sovradosaggio è l’emorragia. Se si presenta un’emorragia, la bemiparina deve essere sospesa in base alla gravità dell’emorragia e del rischio di trombosi.
Le piccole emorragie richiedono di rado un trattamento specifico. In caso di emorragie più importanti può essere necessario somministrare protamina solfato.
La neutralizzazione della bemiparina con protamina solfato è stata studiata sia in vitro che in vivo al fine di controllare la riduzione dell’attività anti-Xa e l’effetto sul Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata (APTT). La protamina solfato esercita una parziale riduzione dell’attività anti-Xa per 2 ore dopo la sua somministrazione endovenosa, alla dose di 1.4 mg di protamina solfato ogni 100 UI di anti-Xa somministrata.
Categoria farmacoterapeutica: agente antitrombotico, gruppo delle eparine. Codice ATC B01AB12.
La bemiparina sodica è un’eparina a basso peso molecolare ottenuta per depolimerizzazione dell’eparina sodica dalla mucosa intestinale suina. Il suo peso molecolare medio è di circa 3.600 dalton. La percentuale di catene con peso molecolare inferiore a 2.000 dalton è <35%. La percentuale di catene con peso molecolare tra 2.000 e 6.000 dalton va dal 50 al 75%. La percentuale di catene con peso molecolare superiore a 6.000 dalton è <15%.
L’attività anti-Xa è compresa tra 80 e 120 UI anti-Xa per mg, e l’attività anti-IIa varia da 5 a 20 UI anti-IIa per mg, calcolati sul peso secco. Il rapporto anti-Xa/anti-IIa è circa 8.
In modelli sperimentali animali la bemiparina ha mostrato attività antitrombotica ed un effetto emorragico moderato.
Nell’uomo, la bemiparina si è confermata efficace come antitrombotico e, alle dosi raccomandate, non prolunga significativamente i test di coagulazione globali.
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Le proprietà farmacocinetiche della bemiparina sono state stabilite mediante misurazione dell’attività anti-Xa nel plasma con il metodo amidolitico, che si basa sul Primo Standard internazionale di Riferimento di Eparina a basso peso molecolare dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (NIBSC).
I processi di assorbimento ed eliminazione seguono una cinetica lineare di primo ordine.
Assorbimento: la bemiparina sodica viene rapidamente assorbita in seguito ad iniezione sottocutanea; la sua biodisponibilità è stimata intorno al 96%. Il massimo effetto plasmatico anti-Xa si ha tra 2 e 3 ore dopo l’iniezione sottocutanea di bemiparina, con attività di picco tra 0,34 ± 0,08 UI anti-Xa/ml e 0,45 ± 0,07 UI anti-Xa/ml dopo dosi profilattiche rispettivamente di 2.500 e 3.500 UI. Non è stata trovata attività anti-IIa a questi livelli di dose. Il massimo effetto plasmatico anti-Xa avviene tra 3 e 4 ore dopo iniezione sottocutanea di bemiparina, con attività di picco tra 0,54 ± 0,06, 1,22 ± 0,27, 1,42 ± 0,19 e 2,03 ± 0,25 UI anti-Xa/ml, dopo dosi di trattamento rispettivamente di 5.000, 7.500, 10.000 e 12.500 UI. Un’attività anti-IIa di 0,01 UI/ml è stata trovata alle dosi di 7.500 UI, 10.000 UI e 12.500 UI.
Eliminazione: la bemiparina somministrata a dosi comprese tra 2.500 e 12.500 UI ha un’emivita di circa 5-6 ore e quindi va somministrata una volta al giorno.
Non sono disponibili dati riguardo al legame con le proteine plasmatiche, al metabolismo e all’escrezione della bemiparina nell’uomo.
I dati preclinici sulla bemiparina non evidenziano particolari rischi per l’uomo in base agli studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, di tossicità a dosi singole e ripetute, di genotossicità e di tossicità nella riproduzione.
Gli studi di tossicità acuta e a dosi ripetute dopo somministrazione sottocutanea di bemiparina in animali da laboratorio hanno rivelato alterazioni che consistevano sostanzialmente in lesioni emorragiche reversibili e dose-dipendenti nel sito di iniezione. Tali alterazioni si considerano legate ad un’attività farmacologica esagerata.
Negli studi sulla tossicità riproduttiva effettuati con la bemiparina somministrata a ratti e conigli tra il 6° e il 18° giorno di gravidanza, non è stata evidenziata mortalità tra le femmine trattate con bemiparina. I segni clinici principali osservati sono stati ematomi sottocutanei, attribuibili a un effetto farmacologico del prodotto testato.
Non è stato evidenziato alcun effetto tossico embrionale correlato al trattamento nè alterazioni esterne, scheletriche e/o viscerali, dall’esame dei feti.
Acqua per preparazioni iniettabili.
IVOR non deve essere miscelato ad altre preparazioni iniettabili e/o infusioni.
24 mesi.
IVOR deve essere utilizzato immediatamente dopo la prima apertura.
Non conservare al di sopra dei 25°C. Non congelare.
0,2 ml, 0,3 e 0,4 ml di soluzione in siringhe pre-riempite (di vetro Tipo-I) con stantuffo in gomma (polipropilene), tappo dello stantuffo in gomma (clorobutile) e ago da iniezione (acciaio inossidabile). Confezioni da 2, 10, 30 e 100 siringhe.
Contenitore per dose singola. Scartare il prodotto rimasto inutilizzato. Non somministrare se il confezionamento protettivo è aperto o danneggiato. Va usata solo una soluzione limpida, incolore o leggermente giallognola, priva di particelle visibili. Attenersi alla normativa locale per disfarsi del prodotto e degli aghi inutilizzati.
Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite S.p.A.
Viale Shakespeare, 47
00144 Roma
IVOR 25.000 UI 2 siringhe preriempite monouso da 0,2 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577093/M
IVOR 25.000 UI 10 siringhe preriempite monouso da 0,2 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577105/M
IVOR 25.000 UI 30 siringhe preriempite monouso da 0,2 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577117/M
IVOR 25.000 UI 100 siringhe preriempite monouso da 0,2 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577129/M
IVOR 25.000 UI 2 siringhe preriempite monouso da 0,3 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577131/M
IVOR 25.000 UI 10 siringhe preriempite monouso da 0,3 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577143/M
IVOR 25.000 UI 30 siringhe preriempite monouso da 0,3 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577156/M
IVOR 25.000 UI 100 siringhe preriempite monouso da 0,3 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577168/M
IVOR 25.000 UI 2 siringhe preriempite monouso da 0,4 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577170/M
IVOR 25.000 UI 10 siringhe preriempite monouso da 0,4 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577182/M
IVOR 25.000 UI 30 siringhe preriempite monouso da 0,4 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577194/M
IVOR 25.000 UI 100 siringhe preriempite monouso da 0,4 ml di soluzione iniettabile AIC n. 035577206/M
Autorizzazione: Maggio 2004
Rinnovo: Maggio 2009
01/02/2007