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Kayexalate Polv
Un flacone contiene
principio attivo: sodio polistirene sulfonato 453,6 g
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.
Polvere per sospensione orale e rettale
Trattamento dell’iperpotassiemia.
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Le vie di somministrazione di Kayexalate Polv sono quella orale e quella rettale; quest’ultima è utilizzabile nei pazienti che non possono assumere il farmaco per via orale (a causa del vomito o di problemi al tratto gastrointestinale superiore, ileo paralitico incluso) oppure è utilizzabile contemporaneamente a quella orale per ottenere risultati iniziali più rapidi. Se all’inizio vengono usate entrambe le vie, probabilmente non è necessario continuare la somministrazione rettale nel momento in cui la resina somministrata per via orale ha raggiunto il retto.
I dosaggi di seguito consigliati sono indicativi; le precise richieste individuali devono essere determinate sulla base di regolari esami clinici e biochimici.
La durata della terapia dipende dalla gravità e dalla resistenza dell’iperpotassiemia.
La sospensione della resina deve essere stata preparata poco prima dell’uso e non si deve conservare oltre le 24 ore. Il calore può alterare le proprietà di scambio della resina (non superare i 37°C).
Adulti
Via orale: 15 g (un misurino dosatore) da una a quattro volte al giorno.
Modo di somministrazione
Somministrare la polvere dopo averla impastata (resa poltacea) o sospesa in una piccola quantità d’acqua o, per migliorare la palatabilità, in acqua e zucchero (non succhi di frutta, che contengono potassio); la limitazione del volume d’acqua è particolarmente raccomandabile nei pazienti con insufficienza renale: generalmente possono essere utilizzati 3 o 4 ml di acqua per ogni grammo di polvere.
La sospensione può anche essere introdotta nello stomaco attraverso un sondino oppure la polvere può essere assunta mescolandola con il cibo.
Via rettale: 30 g di polvere sospesa in 150-200 ml di acqua o di destrosio al 10% (in un clistere di ritenzione) una o due volte al giorno.
Modo di somministrazione
La somministrazione deve essere preceduta da un clistere di pulizia.
Il clistere di Kayexalate Polv deve essere ritenuto, se possibile, per 10-12 ore e poi seguito da un clistere di pulizia per rimuovere il farmaco.
La sospensione di Kayexalate Polv deve essere agitata delicatamente durante la somministrazione.
La sospensione di Kayexalate Polv va somministrata a temperatura corporea, senza superare i 37°C perché il riscaldamento può alterare le proprietà di scambio della resina.
Il clistere di pulizia va effettuato con una soluzione priva di sodio, riscaldata anch’essa a temperatura corporea; possono essere necessari due litri di soluzione di pulizia.
Bambini
L’esperienza sull’uso di Kayexalate Polv nei bambini è limitata.
Via orale: quale utile guida per la personalizzazione del trattamento si consideri che la capacità di scambio del sodio polistirene sulfonato è di 1 mEq di potassio per grammo di resina.
Il dosaggio iniziale è di 1 g/kg di peso corporeo al giorno, in dosi suddivise; per la terapia di mantenimento il dosaggio giornaliero può essere ridotto a 0,5 g/kg di peso corporeo. Nei bambini più piccoli si devono usare dosi proporzionalmente minori.
Modo di somministrazione
Vedere adulti.
Via rettale: se rifiutata per bocca, la resina può essere somministrata per via rettale ad una dose pari almeno a quella che sarebbe stata data per via orale, sospesa in una quantità proporzionata di acqua e destrosio al 10%.
Modo di somministrazione
Vedere adulti. È raccomandata la massima cautela: particolarmente nei bambini e nei neonati un dosaggio eccessivo o una diluizione inadeguata possono causare il compattamento della resina e la conseguente ostruzione intestinale da fecaloma.
Neonati
L’esperienza sull’uso di Kayexalate Polv nei neonati è limitata.
La somministrazione deve avvenire solo per via rettale.
Il dosaggio deve essere quello minimo efficace compreso tra 0,5 g/kg e 1 g/kg.
Modo di somministrazione
Vedere adulti. È raccomandata la massima cautela: particolarmente nei bambini e nei neonati un dosaggio eccessivo o una diluizione inadeguata possono causare il compattamento della resina e la conseguente ostruzione intestinale da fecaloma.
Potassiemia <5 mEq/l.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Patologia intestinale ostruttiva.
Il sodio polistirene sulfonato non deve essere somministrato nei neonati per via orale ed è controindicato nei neonati con motilità intestinale ridotta (in seguito a intervento chirurgico o indotta da farmaci).
Alternative terapeutiche nell’iperpotassiemia grave: Poiché per un efficace abbassamento del potassio sierico con Kayexalate Polv possono essere necessarie ore o giorni, il trattamento con questo farmaco da solo può non bastare a correggere rapidamente una grave iperpotassiemia provocata da condizioni di rapida distruzione di tessuti, come esempio nelle ustioni e nell’insufficienza renale. In tali casi può essere necessario il ricorso alla dialisi peritoneale o emodialisi.
Se l’iperpotassiemia è tanto marcata da costituire un’emergenza di natura medica (per esempio potassiemia superiore a 7,5 mEq/litro) può essere necessario un immediato trattamento con glucosio ed insulina per via endovenosa o con bicarbonato di sodio per via endovenosa: si tratta di misure temporanee per abbassare il potassio nel siero, mentre si prepara altro trattamento a lungo termine per ridurre la potassiemia.
Ipopotassiemia: dal momento che esiste la possibilità di una forte deplezione di potassio, durante il trattamento è essenziale effettuare adeguati controlli clinici e biochimici, specialmente nei pazienti in trattamento con digitale. La terapia deve essere interrotta non appena i livelli sierici di potassio scendono al di sotto di 5 mEq/l (vedere sezioni 4.3 e 4.5). Poiché un deficit intracellulare di potassio non sempre trova riscontro nei valori sierici si raccomanda di non trascurare i segni precoci clinici o elettrocardiografici dell’ipopotassiemia (vedere sezione 4.9).
Altri disturbi elettrolitici: come qualsiasi resina a scambio cationico Kayexalate Polv non ha un’azione totalmente selettiva per il potassio, ma una piccola quantità di altri cationi, quali magnesio e calcio, possono essere legati e quindi perduti durante il trattamento. Per questo motivo i pazienti che assumono Kayexalate Polv devono essere controllati per evidenziare eventuali disturbi elettrolitici.
Altri rischi: se si presenta costipazione clinicamente significativa, si deve interrompere il trattamento fino a quando si ripristina una normale motilità intestinale. Non si devono usare lassativi contenenti magnesio o sorbitolo (vedere sezione 4.5).
Con la somministrazione concomitante di sorbitolo e sodio polistirene sulfonato si sono verificati casi di necrosi del colon. Quindi, pur non potendo escludere come causa di ciò un’insufficiente irrigazione del colon dopo il trattamento, è meglio evitare la somministrazione concomitante di questi farmaci.
Per ingerire la resina il paziente deve mettersi in una posizione corretta, per evitarne l’aspirazione che può portare a complicazioni broncopolmonari.
Pazienti a rischio per l’aumento del carico di sodio: poiché la resina contiene sodio (circa 100 mg per ogni grammo di polvere) è necessario porre particolare cautela quando si somministra il farmaco a pazienti che non tollerano anche piccoli carichi di sodio (grave insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione grave, danno renale o presenza di edemi marcati). In tali casi è dunque essenziale effettuare adeguati controlli clinici e biochimici. In tale situazione può essere utile una restrizione compensativa dell’assunzione di sodio da altre fonti o l’uso della resina calcica.
Lesioni gastrointestinali: speciale attenzione deve essere posta durante la somministrazione di Kayexalate Polv nei pazienti affetti da uremia cronica e lesioni sia funzionali che organiche dell’apparato digerente.
La ipomotilità intestinale in aggiunta alla contemporanea somministrazione di inibitori di secrezione acida e/o antiacidi (idrossido di alluminio) spesso richiedono un aumento del dosaggio della resina. Queste condizioni possono determinare un accumulo della resina nella cavità gastrica con parziale passaggio di questa nel duodeno e in casi molto rari la formazione di bezoari a loro volta responsabili di sub-occlusione intestinale.
Sono stati riportati rarissimi casi di bezoario a localizzazione gastrointestinale. Sono inoltre descritti casi di formazione di “cristalli” di “sodio polistirene sulfonato” aderenti alla mucosa (con o senza lesioni).
Nei pazienti a rischio (uremici, ustionati con lesioni gastroenteriche e ridotta motilità gastrointestinale) le condizioni di iperpotassiemia potrebbero essere trattate con altri presidi terapeutici (insulina-glucosio o dialisi). È comunque consigliabile una valutazione endoscopica (anche in urgenza) per valutare i possibili danni mucosali (ulcere, erosioni) o eventuali sanguinamenti.
Alcalosi sistemica: l’uso di calcio carbonato o di alluminio idrossido può indurre alcalosi in quanto la neutralizzazione dei protoni da parte degli antiacidi nello stomaco aumenta la produzione di bicarbonati a livello duodenale che, in presenza di sodio polistirene sulfonato, non vengono tamponati, ma assorbiti, provocando un’alcalosi metabolica che, nei casi limite, potrebbe scatenare crisi convulsive.
Bambini e neonati
Nei neonati non utilizzare il sodio polistirene sulfonato per via orale. Sia nei bambini che nei neonati è bene usare particolare cautela durante la somministrazione per via rettale, poiché un dosaggio eccessivo o una diluizione non adeguata possono portare ad un impaccamento della resina.
Nei neonati prematuri e nei nati sottopeso si deve prestare particolare cautela, a causa del rischio di emorragia digestiva o di necrosi colica.
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Donatori cationici: possono ridurre l’efficacia della resina nel legare il potassio.
Antiacidi donatori cationici non assorbibili e lassativi: si è verificata alcalosi sistemica dopo somministrazione per via orale di resine scambiatrici cationiche con antiacidi donatori cationici non assorbibili e lassativi, come magnesio idrossido e alluminio carbonato.
Alluminio idrossido: si è verificata ostruzione intestinale dovuta a masse compatte di alluminio idrossido quando questo viene combinato con la resina.
Digitale: nei casi di ipopotassiemia è probabile un aumento degli effetti tossici della digitale sul cuore, in particolare aritmie ventricolari e dissociazioni AV nodali (vedere 4.4).
Sorbitolo: l’uso concomitante di sorbitolo e Kayexalate Polv è stato implicato in alcuni casi di necrosi del colon; l’associazione dei due farmaci è quindi da evitare (vedere 4.4 e 4.8).
Litio: possibile diminuzione dell’assorbimento del litio.
Tiroxina: possibile diminuzione dell’assorbimento della tiroxina.
Il sodio polistirene sulfonato non viene assorbito dal tratto gastrointestinale. Non esistono dati sull’uso delle resine di polistirene sulfonato durante gravidanza ed allattamento nella specie umana, tuttavia, come per ogni farmaco, se ne sconsiglia l’uso nel primo trimestre di gravidanza; nell’ulteriore periodo andrà somministrato solo in caso di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
Non pertinente.
A seguito della terapia con Kayexalate Polv possono verificarsi ritenzione sodica, ipopotassiemia e ipocalcemia, con le manifestazioni cliniche ad esse correlate (vedere sezioni 4.4 e 4.9).
Disturbi gastrointestinali
Kayexalate Polv può provocare un certo grado di irritazione gastrica. Possono presentarsi anche anoressia, nausea e vomito, costipazione. Talvolta si manifesta diarrea. Sono stati riportati casi di fecalomi, particolarmente negli anziani che avevano ricevuto alti dosaggi o nei bambini dopo somministrazione rettale e concrezioni gastrointestinali (bezoari) dopo somministrazione orale. È stata riferita ostruzione intestinale, anche se estremamente rara e forse quale riflesso di una patologia coesistente o di una inadeguata diluizione della resina o associate alla somministrazione concomitante di alluminio idrossido.
Ulcerazioni del tratto gastrointestinale o necrosi che può portare a perforazione intestinale.
Alcuni pazienti, dopo somministrazione concomitante di soluzioni di sodio polistirene sulfonato e sorbitolo hanno riportato necrosi del colon (vedere sezione 4.5).
A seguito di somministrazione di sodio polistirene sulfonato sono stati segnalati due casi di ostruzione intestinale causati dalla formazione di un bezoario a localizzazione gastrointestinale.
Sono inoltre descritti casi di formazione di cristalli di “sodio polistirene sulfonato” aderenti alla mucosa gastrointestinale.
Disturbi respiratori
Sono stati descritti casi di bronchite acuta e/o broncopolmonite associati ad inalazione di particelle di polistirene sulfonato.
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I disordini biochimici dovuti a sovradosaggio possono dare luogo a sintomi e segni clinici di ipopotassiemia, che includono irritabilità, confusione, rallentamento delle capacità intellettive, debolezza muscolare, iporeflessia ed eventualmente paralisi franca. L’apnea può essere una conseguenza grave di questa progressione. Con l’ipopotassiemia si possono avere modificazioni elettrocardiografiche; possono presentarsi aritmie cardiache. Può presentarsi anche tetania ipocalcemica. Si devono adottare misure appropriate per correggere gli elettroliti sierici e la resina deve essere rimossa dal tratto gastrointestinale utilizzando in modo appropriato lassativi o clisteri.
Codice ATC: V03AE01
Kayexalate si presenta sotto forma di polvere finissima di colore giallo dorato; non assorbibile.
Ingerito in sospensione il polistirene cationico, preparato in fase sodica, scambia a livello gastrico lo ione sodio con ioni idrogeno. La resina così trasformata transita nell’intestino, dove scambia gradualmente gli ioni idrogeno con gli ioni potassio per essere infine eliminata con le feci. Data la maggiore concentrazione di ioni potassio nel colon è possibile somministrare la resina anche per clistere. È possibile utilizzare la capacità di scambio della resina - Kayexalate Polv - anche per legare altri ioni ammonio - calcio - magnesio. Dopo somministrazione per clistere lo scambio è tra gli ioni sodio e ioni potassio.
Il periodo necessario perché Kayexalate Polv esplichi pienamente la propria azione è di circa 12 ore.
La capacità dello scambio con il potassio è una variabile che non si può prevedere.
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Il sodio polistirene sulfonato è una resina a scambio cationico, preparata in fase sodica, con una capacità di scambio in vitro di circa 3,1 mEq di potassio per grammo di resina. La capacità di scambio in vivo è vicina ad 1 mEq di potassio per grammo. Il contenuto di sodio della resina è di circa 4,1 mEq per grammo.
Il sodio polistirene sulfonato non viene assorbito dal tratto gastrointestinale.
I dati non clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety, pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva.
Vanillina, saccarina.
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
4 anni
Nessuna
Flacone di 454 g di polvere, con misurino dosatore da 15 g.
Nessuna istruzione particolare
sanofi-aventis S.p.A. – Viale L. Bodio, 37/B - Milano
A.I.C. n. 021394022
Rinnovo 1 Giugno 2005
Determinazione AIFA del Gennaio 2010