Keppra 750 Mg
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

KEPPRA 750 mg


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni compressa rivestita con film contiene 750 mg di levetiracetam  Eccipienti: colorante E110.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa rivestita con film.

Arancione, di forma ovale, incisa e con la scritta “ucb” e “750” impressa su un lato.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Keppra è indicato come monoterapia nel trattamento delle crisi parziali con o senza generalizzazione  secondaria in pazienti a partire dai 16 anni di età con epilessia di nuova diagnosi.

Keppra è indicato quale terapia aggiuntiva:

nel trattamento delle crisi parziali con o senza secondaria generalizzazione in adulti e bambini a partire  dai 4 anni di età con epilessia;

nel trattamento delle crisi miocloniche in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di età con Epilessia  Mioclonica Giovanile;

nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie in adulti e adolescenti a partire dai 12   anni di età con Epilessia Generalizzata Idiopatica.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Le compresse rivestite con film devono essere somministrate per via orale, inghiottite con una sufficiente  quantità d'acqua e possono essere assunte con o senza cibo. La dose giornaliera va somministrata in parti  uguali suddivise in due volte al giorno.

Monoterapia:

Adulti ed adolescenti a partire dai 16 anni di età:

La dose iniziale raccomandata è di 250 mg due volte al giorno che dovrebbe essere incrementata fino ad una  dose terapeutica iniziale di 500 mg due volte al giorno dopo due settimane. La dose può essere ulteriormente  aumentata di 250 mg due volte al giorno ogni due settimane sulla base della risposta clinica. La dose  massima è di 1500 mg due volte al giorno.

Terapia aggiuntiva:

Adulti (≥18 anni) ed adolescenti (da 12 a 17 anni) di 50 kg o di peso superiore:

La dose terapeutica iniziale è di 500 mg due volte al giorno. Questa dose può essere iniziata dal primo giorno  di trattamento.

Sulla base della risposta clinica e della tollerabilità, la dose giornaliera può essere aumentata fino ad un  massimo di 1.500 mg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici possono essere fatti con aumenti o  diminuzioni di 500 mg due volte al giorno ogni due fino a quattro settimane.

Anziani (dai 65 anni in poi):

Si raccomanda un aggiustamento della posologia nei pazienti anziani con ridotta funzionalità renale (vedere  “Pazienti con ridotta funzionalità renale” più sotto).

Bambini da 4 a 11 anni di età e adolescenti (da 12 a 17 anni) di peso inferiore ai 50 kg:

La dose terapeutica iniziale è di 10 mg/kg due volte al giorno.

Sulla base della risposta clinica e della tollerabilità, la dose può essere aumentata fino a 30 mg/kg due volte  al giorno. Gli aggiustamenti posologici non devono superare aumenti o diminuzioni di 10 mg/kg due volte al  giorno ogni due settimane. Deve essere usata la più bassa dose efficace.

La dose in bambini di 50 kg o più è la stessa degli adulti.

Il medico deve prescrivere la forma farmaceutica e il dosaggio più appropriati in base al peso e alla  posologia.

Dose raccomandata per i bambini e gli adolescenti:

Peso Dose iniziale: 10 mg/kg due volte al giorno Dose massima: 30 mg/kg due volte al giorno
15 kg(1) 150 mg due volte al giorno 450 mg due volte al giorno
20 kg(1) 200 mg due volte al giorno 600 mg due volte al giorno
25 kg 250 mg due volte al giorno 750 mg due volte al giorno
Da 50 kg (2) 500 mg due volte al giorno 1.500 mg due volte al giorno

I bambini di 20 kg o di peso inferiore devono preferibilmente iniziare il trattamento con Keppra 100  mg/ml soluzione orale.

La dose in bambini e adolescenti di 50 kg o di peso superiore è la stessa degli adulti. 

Neonati e bambini al di sotto dei 4 anni:

L’uso di Keppra non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 4 anni di età a causa della insufficienza dei  dati sulla sicurezza e sull’efficacia (vedere paragrafo 5.2).

Pazienti con ridotta funzionalità renale:

La dose giornaliera deve essere personalizzata in base alla funzionalità renale.

Per i pazienti adulti, fare riferimento alla successiva tabella e modificare la posologia come indicato. Per  utilizzare questa tabella posologica è necessario valutare la clearance della creatinina del paziente (CLcr) in  ml/min. La CLcr in ml/min può essere calcolata dalla determinazione della creatinina sierica (mg/dl)  utilizzando la seguente formula:

CLcr (ml/min) =[140-età (anni)] x peso (kg) / 72 x creatinina sierica (mg/dl)(x 0,85 nelle donne)

Inoltre, la CLcr è aggiustata per l'area della superficie corporea (BSA) come segue:

CLcr (ml/min/1,73 m2) = CLcr (ml/min) x 1,73
BSA del soggetto (m2)

Aggiustamento posologico per pazienti adulti con ridotta funzionalità renale

Gruppo Clearance della creatinina Dose e numero di somministrazioni
(ml/min/1,73 m2)
Normale > 80 da 500 a 1.500 mg due volte al dì
Lieve 50-79 da 500 a 1.000 mg due volte al dì
Moderato 30-49 da 250 a 750 mg due volte al dì
Grave < 30 da 250 a 500 mg due volte al dì
Pazienti con insufficienza renale allo stadio finale� sottoposti a dialisi (1) - da 500 a 1.000 mg una volta al dì (2)

Una dose di carico pari a 750 mg è raccomandata nel primo giorno di trattamento con  levetiracetam.

Dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare compresa tra 250 e 500 mg.

Per i bambini con ridotta funzionalità renale, la dose di levetiracetam deve essere adattata sulla base della  funzionalità renale dal momento che la clearance del levetiracetam è correlata alla funzionalità renale.  Questa raccomandazione si basa su uno studio eseguito con pazienti adulti con ridotta funzionalità renale.

Pazienti con insufficienza epatica:

Non è richiesto adeguamento posologico nei pazienti con insufficienza epatica di grado da lieve a moderato.  In pazienti con grave insufficienza epatica, la clearance della creatinina può far sottostimare il grado di  insufficienza renale. Pertanto quando la clearance della creatinina è < 70 ml/min si raccomanda una  riduzione  del 50 % della dose di mantenimento giornaliera.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità al levetiracetam o ad altri derivati pirrolidonici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

In accordo con la pratica clinica corrente, se si deve interrompere il trattamento con Keppra si raccomanda  una sospensione graduale (ad es. negli adulti: diminuzione di 500 mg due volte al giorno ad intervalli di  tempo compresi tra due e quattro settimane; nei bambini: la diminuzione della dose non deve superare i 10  mg/kg due volte al giorno ogni due settimane).

Dai dati disponibili nei bambini non si evince una influenza sulla crescita e sulla pubertà. Tuttavia, gli effetti  a lungo termine sull’apprendimento, l’intelligenza, la crescita, la funzione endocrina, la pubertà e sul  potenziale riproduttivo nei bambini non sono noti.

Un aumento della frequenza delle crisi superiore al 25 % è stato riportato nel 14 % dei pazienti adulti e  pediatrici con crisi parziali trattati con levetiracetam, mentre è stato riportato nel 26 % e nel 21% dei pazienti  adulti e pediatrici rispettivamente, trattati con placebo.

Quando Keppra è stato usato per il trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie in adulti e  adolescenti con epilessia generalizzata idiopatica, non è stato osservato alcun effetto sulla frequenza delle  assenze.

La somministrazione di Keppra in pazienti con compromissione renale può richiedere un aggiustamento  posologico. In pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa si raccomanda di monitorare la  funzionalità renale prima di stabilire la posologia (vedere paragrafo 4.2).

In pazienti trattati con levetiracetam sono stati riportati casi di suicidio, tentativo di suicidio ed ideazione  suicidaria. I pazienti devono essere avvisati di riferire al proprio medico prescrittore qualsiasi sintomo di  depressione e/o ideazione suicidaria.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

I dati provenienti da studi clinici pre-marketing, condotti negli adulti, indicano che Keppra non influenza le  concentrazioni sieriche degli antiepilettici esistenti (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital,  lamotrigina, gabapentin e primidone) e che questi antiepilettici non influenzano la farmacocinetica di  Keppra.

Come negli adulti, nei pazienti pediatrici a cui sono state somministrate dosi fino a 60 mg/kg/die di  levetiracetam, non c'è evidenza di interazioni clinicamente significative con altri medicinali.  Una valutazione retrospettiva di interazioni farmacocinetiche, in bambini ed adolescenti affetti da epilessia  (da 4 a 17 anni), ha confermato che la terapia aggiuntiva con levetiracetam somministrato per via orale non  aveva influenzato le concentrazioni sieriche allo steady-state di carbamazepina e valproato somministrati  contemporaneamente. Tuttavia i dati hanno suggerito una clearance del levetiracetam del 22% più elevata nei  bambini che assumono medicinali antiepilettici con un effetto di induzione enzimatica. Non è richiesto un  adattamento della dose.

Probenecid (500 mg quattro volte al giorno), un agente bloccante della secrezione tubulare renale, ha  mostrato di inibire la clearance renale del metabolita primario ma non di levetiracetam. Tuttavia, la  concentrazione di questo metabolita rimane bassa. E’ prevedibile che altri medicinali escreti con secrezione  tubulare attiva possano ridurre la clearance renale del metabolita. L’effetto di levetiracetam sul probenecid  non è stato studiato e l’effetto di levetiracetam su altri medicinali secreti con meccanismo attivo, ad es.  FANS, sulfamidici e metotrexato, è sconosciuto.

Levetiracetam 1.000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica dei contraccettivi orali  (etinilestradiolo e levonorgestrel); i parametri endocrini (ormone luteinizzante e progesterone) non sono stati  modificati. Levetiracetam 2.000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica di digossina e warfarin; i  tempi di protrombina non sono stati modificati. La somministrazione concomitante di digossina,  contraccettivi orali e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica di levetiracetam.

Non sono disponibili dati sull’influenza degli antiacidi sull’assorbimento di levetiracetam.

Il grado di assorbimento di levetiracetam non è stato modificato dal cibo, ma la quota di assorbimento era   lievemente ridotta.

Non sono disponibili dati sulle interazioni di levetiracetam con alcol.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non ci sono dati adeguati sull’utilizzo di Keppra in donne gravide. Studi su animali hanno mostrato una  tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.

Keppra non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non strettamente necessario. L’interruzione dei  trattamenti antiepilettici può comportare una esacerbazione della malattia che può essere nociva per la madre e  per il feto.

Levetiracetam è escreto nel latte materno umano. Pertanto, l’allattamento non è raccomandato.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Data la possibile differente sensibilità individuale, alcuni pazienti possono manifestare sonnolenza o altri  sintomi legati all’azione sul sistema nervoso centrale, specialmente all’inizio del trattamento o in seguito ad  un incremento della dose. Si raccomanda pertanto cautela nei pazienti che sono impegnati in attività che  richiedono elevata concentrazione, quali guidare autoveicoli o azionare macchinari. I pazienti devono essere  avvertiti di non guidare o utilizzare macchinari finchè non è accertato che la loro abilità ad eseguire queste  attività non è influenzata.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

I dati globali di sicurezza tratti dagli studi clinici condotti con le formulazioni orali di Keppra in pazienti  adulti con crisi parziali hanno evidenziato che il 46,4 % dei pazienti nel gruppo Keppra ed il 42,2 % dei  pazienti nel gruppo placebo hanno manifestato effetti indesiderati. Effetti indesiderati gravi si sono  manifestati nel 2,4 % dei pazienti nel gruppo Keppra ed nel 2,0 % dei pazienti nel gruppo placebo. Gli effetti  indesiderati più comunemente riportati sono stati: sonnolenza, astenia e capogiri. Nell’analisi globale della  sicurezza non si è evidenziata una chiara relazione dose-risposta ma l’incidenza e la gravità degli effetti  indesiderati correlati al sistema nervoso centrale diminuiscono nel tempo.

In monoterapia il 49,8% dei soggetti ha manifestato almeno un effetto indesiderato correlato al farmaco. Gli  effetti indesiderati più frequentemente riportati sono stati affaticamento e sonnolenza.

Uno studio condotto in pazienti pediatrici (da 4 a 16 anni) con crisi parziali ha mostrato che il 55,4% dei  pazienti nel gruppo Keppra e il 40,2% dei pazienti nel gruppo placebo ha manifestato effetti indesiderati.  Effetti indesiderati gravi si sono manifestati nello 0,0% dei pazienti nel gruppo Keppra e nell’1,0% dei  pazienti nel gruppo placebo. Gli effetti indesiderati più comunemente riportati nella popolazione pediatrica  sono stati sonnolenza, ostilità, nervosismo, labilità emotiva, agitazione, anoressia, astenia e cefalea. I risultati  sulla sicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coerenti con il profilo di sicurezza del levetiracetam negli  adulti eccetto per gli eventi avversi comportamentali e psichiatrici che sono stati più comuni nei bambini  rispetto agli adulti (38,6% contro 18,6%). Tuttavia, il rischio relativo è stato simile nei bambini e negli  adulti.

Uno studio condotto in adulti ed adolescenti con crisi miocloniche (da 12 a 65 anni) ha dimostrato che il  33,3 % dei pazienti nel gruppo Keppra e il 30,0 % dei pazienti nel gruppo placebo ha manifestato effetti  indesiderati che sono stati giudicati correlati al trattamento. Gli effetti indesiderati più comunemente riportati  sono stati cefalea e sonnolenza. L’incidenza degli effetti indesiderati nei pazienti con crisi miocloniche è  stata inferiore a quella nei pazienti adulti con crisi parziali (33,3 % contro 46,4 %).

Uno studio condotto su adulti e bambini (da 4 a 65 anni) affetti da epilessia generalizzata idiopatica con crisi  tonico-cloniche generalizzate primarie, ha dimostrato che il 39,2% dei pazienti nel gruppo Keppra e il 29,8%  dei pazienti nel gruppo placebo hanno manifestato effetti indesiderati che sono stati giudicati correlati al  trattamento. L'effetto indesiderato più comunemente riportato è stato l'affaticamento.

Gli effetti indesiderati segnalati nel corso di studi clinici (adulti e bambini) o nell’esperienza post-marketing  sono elencati nella tabella seguente per classificazione sistemica organica e per frequenza. Per gli studi  clinici, la frequenza è così definita: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000,  <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), comprese segnalazioni isolate. I dati disponibili  dall’esperienza post-marketing non sono sufficienti ad avvalorare una stima della loro incidenza nella  popolazione da trattare.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

  Molto comune: astenia/affaticamento

Patologie del sistema nervoso:

  Molto comune: sonnolenza

Comuni: amnesia, atassia, convulsioni, capogiri, cefalea, ipercinesia, tremore, disturbi dell'equilibrio,   disturbi dell'attenzione, deterioramento della memoria.

Esperienza post-marketing:

parestesia.

Disturbi psichiatrici:

Comuni: agitazione, depressione, labilità emotiva/cambiamenti d'umore, ostilità/aggressività, insonnia,  nervosismo/irritabilità, disturbi della personalità, pensieri anomali

Esperienza post-marketing: comportamento anomalo, collera, ansia, confusione, allucinazioni, disturbi  psicotici, suicidio, tentativo di suicidio e ideazione suicidaria

Patologie gastrointestinali:

Comuni: dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea, vomito 

Esperienza post-marketing:

pancreatite.

Patologie epatobiliari:

Esperienza post-marketing:

insufficienza epatica, epatite, test della funzionalità epatica anormali.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

  Comune: anoressia, aumento di peso.

Il rischio di anoressia è più elevato quando il topiramato è somministrato contemporaneamente al  levetiracetam.

Esperienza post-marketing:

perdita di peso.

Patologie dell'orecchio e del labirinto :

Comune: vertigine

Patologie dell'occhio:

  Comune: diplopia, visione offuscata

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

  Comune: mialgia.

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura:

  Comune: lesioni accidentali

Infezioni ed infestazioni:

  Comune: infezione, rinofaringite

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

  Comune: aumento della tosse

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

  Comune: rash, eczema, prurito

Esperienza post-marketing:

alopecia: in parecchi casi è stata osservata guarigione a seguito dell’interruzione   della somministrazione di Keppra.

Patologie del sistema emolinfopoietico:

  Comune: trombocitopenia

Esperienza post-marketing: leucopenia, neutropenia, pancitopenia (con soppressione del midollo osseo  identificata in alcuni dei casi).


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Sintomi:

Sonnolenza, agitazione, aggressività, ridotto livello di coscienza, depressione respiratoria e coma sono stati  osservati con overdosi di Keppra.

Trattamento del sovradosaggio:

Dopo un sovradosaggio acuto lo stomaco può essere svuotato mediante lavanda gastrica o induzione del  vomito. Non esiste un antidoto specifico per levetiracetam. Il trattamento del sovradosaggio di levetiracetam  dovrà essere sintomatico e può includere l’emodialisi. L’efficienza di estrazione mediante dialisi è del 60 %  per levetiracetam e del 74 % per il metabolita primario.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: antiepilettici, codice ATC: N03AX14.

La sostanza attiva, levetiracetam, è un derivato pirrolidonico (S-enantiomero dell’a-etil-2-oxo-1-pirrolidin  acetamide), non correlato chimicamente con sostanze ad attività antiepilettica esistenti.

Meccanismo d’azione:

Il meccanismo d’azione di levetiracetam non è stato ancora del tutto spiegato, ma sembra essere diverso dai  meccanismi degli attuali medicinali antiepilettici. Esperimenti in vitro ed in vivo suggeriscono che  levetiracetam non altera le caratteristiche cellulari di base e la normale neurotrasmissione.

Studi in vitro dimostrano che levetiracetam agisce sui livelli intraneuronali di Ca 2+ attraverso la parziale  inibizione delle correnti di Ca2+ di tipo N e riducendo il rilascio di Ca2+ dai siti intraneuronali di deposito. In aggiunta inverte parzialmente la riduzione, indotta da zinco e -carboline, delle correnti indotte da GABA e  glicina. Studi in vitro hanno inoltre evidenziato che levetiracetam si lega ad uno specifico sito nel tessuto  cerebrale dei roditori. Questo sito di legame è la proteina 2A della vescicola sinaptica, che si ritiene sia  coinvolta nella fusione della vescicola e nell’esocitosi del neurotrasmettitore. Levetiracetam e i relativi  analoghi mostrano un grado di affinità per il legame alla proteina 2A della vescicola sinaptica che è correlato  con la potenza della loro protezione antiepilettica nel modello audiogenico di epilessia nel topo.  Questa scoperta suggerisce che l’interazione tra levetiracetam e la proteina 2A della vescicola sinaptica  sembra aver parte nel meccanismo  d’azione antiepilettica del medicinale.

Effetti farmacodinamici:

Levetiracetam induce un’azione di protezione in un ampio spettro di modelli animali di epilessia parziale e  generalizzata primaria, senza avere un effetto pro-convulsivante. Il metabolita primario è inattivo.  Nell’uomo l’attività in condizioni di epilessia sia parziale che generalizzata (scarica epilettiforme/risposta  fotoparossistica) ha confermato l’ampio spettro del profilo farmacologico del levetiracetam.

Esperienza clinica

Terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi parziali con o senza secondaria generalizzazione in adulti e  bambini a partire dai 4 anni di età con epilessia.

Negli adulti l'efficacia del levetiracetam è stata dimostrata in 3 studi in doppio cieco, controllati con placebo  con dosi di 1000 mg, 2000 mg o 3000 mg/die, suddivise in 2 somministrazioni, per una durata di trattamento  fino a 18 settimane. In una analisi globale, la percentuale di pazienti che ha ottenuto una riduzione della  frequenza delle crisi parziali per settimana, nel periodo di trattamento a dose stabile (12/14 settimane),  uguale o superiore al 50% rispetto al basale, è stata di 27,7%, 31,6% e 41,3% dei pazienti trattati  rispettivamente con 1000, 2000 o 3000 mg di levetiracetam e di 12,6% per i pazienti trattati con placebo.

L'efficacia di levetiracetam nei pazienti pediatrici (dai 4 ai 16 anni di età) è stata dimostrata in uno studio in  doppio cieco, controllato con placebo, che ha incluso 198 pazienti ed ha avuto una durata di trattamento di  14  settimane. In questo studio i pazienti hanno assunto levetiracetam alla dose fissa di 60 mg/kg/die (con due  somministrazioni giornaliere).

Il 44,6% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 19,6% dei pazienti trattati con placebo ha avuto, rispetto al  basale, una riduzione della frequenza delle crisi parziali per settimana uguale o superiore al 50%. Con il  trattamento continuato a lungo termine, l'11,4% dei pazienti è stato libero da crisi per almeno 6 mesi e il  7,2% è stato libero da crisi per almeno 1 anno.

Monoterapia nel trattamento delle crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria in pazienti a  partire dai 16 anni di età con epilessia di nuova diagnosi.

L'efficacia del levetiracetam in monoterapia è stata dimostrata in uno studio comparativo di non-inferiorità in  doppio cieco, a gruppi paralleli verso carbamazepina a rilascio controllato (CR), in 576 pazienti di 16 anni di  età o più, con epilessia di nuova o recente diagnosi. I pazienti dovevano presentare solo crisi parziali non provocate oppure crisi tonico-cloniche generalizzate. I pazienti sono stati randomizzati a carbamazepina CR   400 – 1200 mg/die o levetiracetam 1000 – 3000 mg/die e il trattamento ha avuto una durata fino a 121   settimane in base alla risposta.

La libertà dalle crisi per un periodo di 6 mesi è stata ottenuta nel 73,0% dei pazienti trattati con levetiracetam  e nel 72,8% dei pazienti trattati con carbamazepina CR; la differenza assoluta corretta tra i trattamenti è stata  dello 0,2% (95% CI:7,8 - 8,2). Più di metà dei soggetti sono rimasti liberi da crisi per 12 mesi (56,6% e  58,5% dei soggetti trattati rispettivamente con levetiracetam e carbamazepina CR).

In uno studio che riflette la pratica clinica, il trattamento antiepilettico concomitante ha potuto essere sospeso  in un numero limitato di pazienti che avevano risposto alla terapia aggiuntiva con levetiracetam (36 pazienti  adulti su 69).

Terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi miocloniche in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età  con Epilessia Mioclonica Giovanile:

L'efficacia del levetiracetam è stata dimostrata in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, della  durata di 16 settimane, in pazienti a partire dai 12 anni di età o più, affetti da epilessia generalizzata  idiopatica con crisi miocloniche in differenti sindromi. La maggioranza dei pazienti presentava epilessia  mioclonica giovanile.

In questo studio la dose di levetiracetam è stata di 3000 mg/die, somministrata in due dosi separate.  Il 58,3% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 23,3% dei pazienti trattati con placebo ha avuto almeno  una riduzione del 50% dei giorni con crisi miocloniche per settimana. A seguito del trattamento continuato a  lungo termine, il 28,6% dei pazienti è stato libero da crisi miocloniche per almeno 6 mesi ed il 21,0% dei  pazienti è stato libero da crisi miocloniche per almeno 1 anno.

Terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi tonico-cloniche primarie generalizzate in adulti e adolescenti  a partire dai 12 anni di età con epilessia generalizzata idiopatica:

L'efficacia del levetiracetam è stata dimostrata in uno studio di 24 settimane in doppio cieco, controllato con  placebo, che ha incluso adulti, adolescenti e un numero limitato di bambini affetti da epilessia generalizzata  idiopatica con crisi tonico-cloniche generalizzate primarie (PGTC), in differenti sindromi (epilessia  mioclonica giovanile, epilessia giovanile da assenza, epilessia infantile da assenza, oppure epilessia con crisi  da Grande Male al risveglio). In questo studio la dose di levetiracetam è stata di 3000 mg/die per adulti ed  adolescenti oppure di 60 mg/kg/die per i bambini, somministrata in due dosi separate.

Il 72,2% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 45,2% dei pazienti trattati con placebo ha avuto una  riduzione della frequenza delle crisi PGTC per settimana uguale o superiore al 50%. A seguito del  trattamento continuato a lungo termine, il 47,4% dei pazienti è stato libero da crisi tonico-cloniche per  almeno 6 mesi e il 31,5% è stato libero da crisi tonico-cloniche per almeno 1 anno.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Levetiracetam è un composto altamente solubile e permeabile. Il profilo farmacocinetico è lineare con una  scarsa variabilità intra- ed inter-individuale. Non c’è modificazione della clearance dopo somministrazioni  ripetute. Non c’è evidenza di alcuna rilevante variabilità circadiana e per sesso e razza. Il profilo   farmacocinetico è comparabile nei volontari sani e nei pazienti con epilessia.

Dato il suo completo e lineare assorbimento, i livelli plasmatici di levetiracetam possono essere predetti dalla  dose orale espressa come mg/kg di peso corporeo. Perciò non c’è bisogno di monitorare i livelli plasmatici di  levetiracetam.

E’ stata evidenziata negli adulti e nei bambini una significativa correlazione tra le concentrazioni nella saliva e  nel plasma (il rapporto delle concentrazioni saliva/plasma variava in un intervallo da 1 a 1,7 per la  formulazione orale in compresse e, dopo 4 ore dall’assunzione, per la formulazione orale in soluzione).

Adulti e adolescenti:

Assorbimento:

Levetiracetam è assorbito rapidamente dopo somministrazione orale. La biodisponibilità orale è prossima al  100 %.

Le concentrazioni al picco plasmatico (Cmax) sono raggiunte 1,3 ore dopo l’assunzione. Lo steady-state è  raggiunto dopo due giorni di somministrazione di due dosi quotidiane.

Le concentrazioni al picco plasmatico (Cmax) sono tipicamente di 31 e 43 µg/ml in seguito rispettivamente ad  una singola dose di 1.000 mg ed a una dose di 1.000 mg ripetuta due volte al giorno.

L’entità di assorbimento non è dose dipendente e non è influenzata dal cibo.

Distribuzione:

Non sono disponibili dati sulla distribuzione tissutale nell’uomo.

Né levetiracetam né il suo metabolita primario si legano significativamente alle proteine plasmatiche  (< 10 %).

Il volume di distribuzione di levetiracetam va approssimativamente da 0,5 a 0,7 l/kg, ed è un valore prossimo  al volume totale corporeo di acqua.

Biotrasformazione:

Levetiracetam non è ampiamente metabolizzato nell’uomo. La principale via metabolica (24 % della dose) è  l’idrolisi enzimatica del gruppo acetamide. La produzione del metabolita primario, ucb L057 non è  supportata dalle isoforme del citocromo P450epatico. L’idrolisi del gruppo acetamide è stata misurabile in  numerosi tessuti comprese le cellule ematiche. Il metabolita ucb L057 è farmacologicamente inattivo.

Sono stati inoltre identificati due metaboliti minori. Uno è stato ottenuto dall’idrossilazione dell’anello  pirrolidonico (1,6 % della dose) e l’altro dall’apertura dell’anello pirrolidonico (0,9 % della dose).  Altri componenti non noti erano responsabili soltanto dello 0,6 % della dose.

In vivo non sono state evidenziate interconversioni enantiomeriche né per levetiracetam né per il suo metabolita primario.

In vitro, levetiracetam ed il suo metabolita primario hanno mostrato di non inibire le attività delle principali isoforme del citocromo P450 epatico umano (CYP3A4, 2A6, 2C8/9/10, 2C19, 2D6, 2E1 e 1A2), della  glucuronil transferasi (UGT1*6, UGT1*1 e UGT [pl6.2]) e dell’epossido idrossilasi. Inoltre, levetiracetam  non influenza la glucuronidazione in vitro dell’acido valproico.

In colture di epatociti umani, levetiracetam non provoca induzione enzimatica. Quindi, l’interazione di  Keppra con altre sostanze, o vice versa, è improbabile.

Eliminazione:

L’emivita plasmatica negli adulti è di 7±1 ore e non si modifica in relazione alla dose, alla via di  somministrazione o alla somministrazione ripetuta. La clearance totale corporea media è di 0,96 ml/min/kg.

La principale via di escrezione è la via urinaria, responsabile in media dell’eliminazione del 95 % della dose  somministrata (approssimativamente il 93 % della dose viene escreta nelle 48 ore). L’eliminazione fecale  rappresenta solo lo 0,3 % della dose.

L’escrezione cumulativa urinaria di levetiracetam e del suo metabolita primario è responsabile  rispettivamente dell'eliminazione del 66 % e del 24 % della dose, nell’arco delle prime 48 ore.  La clearance renale di levetiracetam e di ucb L057 è rispettivamente di 0,6 e 4,2 ml/min/kg, indicando che  levetiracetam è escreto mediante filtrazione glomerulare con successivo riassorbimento tubulare e che il metabolita primario è escreto anche mediante secrezione tubulare attiva oltre che con filtrazione glomerulare.  L’eliminazione di levetiracetam è correlata alla clearance della creatinina.

Anziani:

Nell’anziano l’emivita è aumentata di circa il 40 % (da 10 a 11 ore). Ciò è dovuto alla riduzione della  funzionalità renale in questa popolazione (vedere paragrafo 4.2).

Bambini (dai 4 ai 12 anni):

In seguito ad una singola somministrazione orale (20 mg/kg) in bambini (da 6 a 12 anni) con epilessia,  l’emivita di levetiracetam è risultata di 6,0 ore. La clearance apparente corretta in funzione del peso corporeo  è risultata approssimativamente più alta del 30 % rispetto agli adulti con epilessia.

In seguito a somministrazione orale per dosi ripetute (da 20 a 60 mg/kg/die) a bambini epilettici (da 4 a 12  anni), il levetiracetam è stato rapidamente assorbito. Il picco di concentrazione plasmatica è stato osservato  da 0,5 a 1,0 ore dopo il dosaggio. Sono stati osservati aumenti lineari e proporzionali alla dose per il picco  delle concentrazioni plasmatiche e per l’area sotto la curva. L’emivita di eliminazione è risultata pari a circa  5 ore. La clearance corporea apparente è stata di 1,1 ml/min/kg.

Lattanti e bambini (da 1 mese a 4 anni):

A seguito di somministrazione di una dose singola (20 mg/kg) di soluzione orale 100 mg/ml a bambini  epilettici (da 1 mese a 4 anni), il levetiracetam è stato rapidamente assorbito e le concentrazioni plasmatiche  di picco sono state osservate circa 1 ora dopo la somministrazione. I risultati farmacocinetici hanno indicato  che l’emivita è più breve (5,3 ore) che negli adulti (7,2 ore) e la clearance apparente è risultata più veloce  (1,5 ml/min/kg) rispetto agli adulti (0,96 ml/min/kg).

Insufficienza renale:

La clearance corporea apparente sia di levetiracetam che del suo metabolita primario è correlata con la  clearance della creatinina. Nei pazienti con insufficienza renale di grado moderato e grave si raccomanda  pertanto di aggiustare la dose giornaliera di mantenimento di Keppra, basandosi sulla clearance della  creatinina (vedere paragrafo 4.2).

Nei soggetti adulti anurici con insufficienza renale allo stadio terminale l’emivita è risultata  approssimativamente pari a 25 e 3,1 ore, rispettivamente nei periodi tra le dialisi e durante la dialisi.  La frazione di levetiracetam rimossa era del 51 % nel corso di una dialisi tipica di 4 ore.

Insufficienza epatica:

In soggetti con insufficienza epatica lieve e moderata non è stata rilevata una significativa modificazione  della clearance del levetiracetam. Nella maggioranza dei soggetti con insufficienza epatica grave, la  clearance di levetiracetam è stata ridotta di oltre il 50 % a causa della concomitante insufficienza renale  (vedere paragrafo 4.2).


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati non-clinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di  farmacologia di sicurezza, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Gli eventi avversi non osservati negli studi clinici, ma visti nel ratto e in minore entità nel topo, a livelli di  esposizione simili ai livelli di esposizione nell'uomo e con possibile rilevanza per l'uso clinico, sono stati  delle variazioni epatiche indici di risposta adattativa, quali aumento ponderale ed ipertrofia centrolobulare,  infiltrazione adiposa ed innalzamento degli enzimi epatici nel plasma.

In studi di tossicità riproduttiva nei ratti, levetiracetam ha indotto una tossicità sullo sviluppo (aumento di  variazioni scheletriche/anomalie minori, crescita ritardata, aumento di mortalità nei piccoli) a livelli di  esposizione simili o più elevati rispetto ai livelli di esposizione nell'uomo. Nel coniglio sono stati osservati, in  presenza di tossicità materna, effetti sul feto (morte embrionale, aumento di anomalie scheletriche ed aumento di malformazioni). Nel coniglio i livelli di esposizione sistemica a cui non sono stati osservati effetti sono stati  4 o 5 volte superiori ai livelli di esposizione nell’uomo.

Studi in ratti e cani, nell’animale neonato e giovane, hanno dimostrato che non si manifestano effetti avversi  in alcuno degli end-point standard di sviluppo o di maturazione a dosi fino a 1800 mg/kg/die, corrispondenti  a 30 volte la dose massima raccomandata nell’uomo.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nucleo:

Croscarmellosa sodica; macrogol 6000; silice colloidale anidra; magnesio stearato

Rivestimento Opadry 85F23452: alcool polivinilico parzialmente idrolizzato; titanio diossido (E 171); macrogol 3350; talco; giallo tramonto FCF lacca di alluminio (E110), ossido di ferro rosso (E172).


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Le compresse rivestite con film di Keppra 500 mg sono confezionate in blisters di alluminio/PVC inseriti in scatole di cartone contenenti 10, 20, 30, 50, 60, 100, 120, 200 compresse rivestite con film.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

UCB Pharma SA  Allée de la Recherche 60  B – 1070 Bruxelles  Belgio


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

EU/1/00/146/014 

EU/1/00/146/015 

EU/1/00/146/016 

EU/1/00/146/017 

EU/1/00/146/018 

EU/1/00/146/019 

EU/1/00/146/028

A.I.C. N. 035039142

A.I.C. N. 035039155

A.I.C. N. 035039167

A.I.C. N. 035039179

A.I.C. N. 035039181

A.I.C. N. 035039193


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Data della prima autorizzazione: 29 Settembre 2000 

Data dell’ultimo rinnovo: 8 Luglio 2005


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Conforme alla decisione EMEA 19/10/2007