Ledertam 10 Mg&Nbsp; Compresse
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

LEDERTAM 10 mg  Compresse

LEDERTAM 20 mg  Compresse


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Una compressa di LEDERTAM 10 mg contiene: principio attivo:

tamoxifene citrato                                                     mg            15,2

(equivalente a 10 mg di tamoxifene).

Una compresse di LEDERTAM 20 mg contiene: principio attivo:

tamoxifene citrato                                                     mg             30,4

(equivalente a 20 mg di tamoxifene).

Per gli eccipienti v. punto 6.1


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compresse per uso orale


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Il LEDERTAM è indicato per il trattamento del carcinoma mammario.

Pazienti con una recente prova negativa per l'espressione dei recettori per gli estrogeni hanno minori probabilità di rispondere al farmaco.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Pazienti in età adulta e anziani:

La dose consigliata è da 20 a 40 mg al giorno di tamoxifene, in una o due somministrazioni giornaliere.

Tale regime posologico è stato impiegato anche in pazienti anziane e, in alcuni casi, la terapia con tamoxifene ha costituito l'unica forma di trattamento.

Bambini: L'uso nei bambini è controindicato.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Terapia   preventiva in  pazienti  ad  alto  rischio  di  cancro mammario.  Carcinoma duttale  in  sito  in  donne che richiedano una concomitante  terapia  anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare.

LEDERTAM non deve essere somministrato in corso di gravidanza.

Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto LEDERTAM (vedere anche paragrafo 4.6). LEDERTAM non deve essere somministrato durante l'allattamento. LEDERTAM non deve essere somministrato in pazienti con ipersensibilità verso i componenti del prodotto.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Le  pazienti in trattamento con tamoxifene devono essere istruite ad  avvisare  immediatamente  il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi  dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle  braccia  o delle gambe e problemi della parola o della visione che  potrebbero  indicare  uno  ictus  cerebri.  Lo stesso in caso di dolore toracico  o  dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare,  o  se  si  presenta  dolore addominale o un sanguinamento vaginale   anormale  che  potrebbero  indicare  un  possibile  cancro dell'utero.  Anche in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi  di  una  polmonite interstiziale le pazienti dovranno essere istruite  ad  avvisare  il proprio medico. Deve essere richiesto alle pazienti se esse abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebri, di   eventi   simili   all'ictus,   eventi  tromboembolici  o  cancro dell'utero.

La decisione  di  iniziare la terapia con tamoxifene in pazienti con  carcinoma  duttale in situ deve essere discussa con le pazienti, valutando insieme a loro i potenziali rischi e benefici.

LEDERTAM non è indicato in donne sane e nelle condizioni di patologia mammaria benigna.

LEDERTAM deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistente leucopenia o trombocitopenia. Sono consigliabili periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia inclusa. Si può verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa. Durante il trattamento con LEDERTAM è stata riportata un'aumentata incidenza di alterazioni dell'endometrio, comprendenti iperplasia, polipi e carcinoma. L'incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietà estrogeniche di LEDERTAM. È consigliabile, quindi, che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte a frequenti controlli dell'apparato genitale. Inoltre le pazienti in trattamento con LEDERTAM o che abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino sanguinamento vaginale anomalo devono essere sottoposte a controlli immediati. In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale; non è stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non è chiaro.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Le pazienti che assumono contemporaneamente LEDERTAM e anticoagulanti di tipo dicumarolico devono essere attentamente seguite in quanto l'attività anticoagulante può essere significativamente potenziata.

Quando LEDERTAM è somministrato in associazione a farmaci citotossici il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato (vedere anche paragrafo 4.8).


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza:

LEDERTAM non deve essere somministrato in corso di gravidanza.

Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto LEDERTAM.

Negli studi di tossicità sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia il tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno. Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo fetale del roditore, tamoxifene è stato associato a modificazioni simili a quelle causate da estradiolo, etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbene la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune di queste, specialmente l'adenosi vaginale, sono simili a quelle osservate nelle donne giovani che, nella vita intrauterina, avevano subito l'esposizione a DES e che presentano un rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice. Solo un piccolo numero di pazienti è stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non è stato riportato che tale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l'esposizione al tamoxifene nella vita intrauterina.

Le pazienti devono essere informate della necessità di evitare una gravidanza durante il trattamento con LEDERTAM e, se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi non ormonali.

Le pazienti in pre-menopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilità di una gravidanza in atto.

Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento con LEDERTAM o nei due mesi successivi all'interruzione della terapia.

Allattamento:

L'impiego di LEDERTAM durante l'allattamento non è consigliato in quanto non è noto se esso sia escreto nel latte materno. La decisione di interrompere l'allattamento o la terapia con LEDERTAM deve essere valutata in base alle necessità di trattamento.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono note interferenze sulla capacità di guida e sull'uso di macchine.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Dai  risultati  dello  studio  clinico NSABP P-1, un vasto studio della  durata  di  5 anni che ha coinvolto circa 13.000 donne ad alto rischio   per  insorgenza  di  cancro  del  seno  che  hanno  assunto tamoxifene   o  placebo,  e'  emerso  nelle  donne  trattate  con  il tamoxifene  un aumento dell'incidenza delle seguenti reazioni avverse rispetto al gruppo di controllo:

cancro   dell'utero:   adenocarcinoma  endometriale  (tasso  di incidenza  per  1000  anni/donna  pari  a 2.20 nel gruppo delle donne trattate  contro  0.71  nel  gruppo  di  controllo), sarcoma uterino, incluso  il  sarcoma misto di tipo mulleriano (tasso di incidenza per 1000  anni/donna  pari  a 0.17 nel gruppo delle donne trattate contro 0.00 nel gruppo di controllo);

stroke  (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 1.43 nel gruppo delle donne trattate contro 1.00 nel gruppo di controllo);

embolia   polmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a  0.75  nel  gruppo  delle  donne trattate contro 0.25 nel gruppo di controllo).

Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare  hanno  avuto  esito  fatale.  Nello stesso studio e' stato rilevato anche un aumento dell'incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chirurgiche per cataratta.

Sono stati  segnalati  fibromi  uterini,  endometriosi  ed altre alterazioni endometriali inclusi iperplasia e polipi.

Molto  raramente   sono   stati   riportati  casi  di polmonite interstiziale.

Nel trattamento a lungo termine, gli effetti collaterali segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia.

Alcuni effetti collaterali sono attribuibili all'azione anti-estrogenica del farmaco: vampate di calore, perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale e prurito vulvare.

Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da intolleranza gastro-intestinale, sensazione di capogiro, rash cutaneo e, in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia.

Quando tali effetti collaterali sono gravi è possibile controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza influenzare la risposta al trattamento. Nel caso in cui la semplice riduzione del dosaggio non consentisse l'abolizione degli effetti collaterali, è necessario sospendere la somministrazione del farmaco.

Negli stadi iniziali della terapia, in un piccolo numero di pazienti con lesioni ossee si è sviluppata ipercalcemia.

All'inizio della terapia con LEDERTAM si possono verificare episodi di recrudescenza sintomatologica della malattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta alla terapia.

Sono stati segnalati alcuni casi di disturbi visivi, tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta e retinopatia.

Sono stati segnalati fibromi uterini.

In pazienti trattate con LEDERTAM si è osservata piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali 80.000-90.000 mm³, ma a volte anche inferiori.

Nel corso di terapia con LEDERTAM è stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Neutropenia, talvolta grave, è stata segnalata raramente.

Sono stati riportati rari episodi tromboembolici nel corso di terapia con LEDERTAM. Poichè l'incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affette da patologie maligne, non è stata stabilita una relazione causale con LEDERTAM.

Quando LEDERTAM è somministrato in associazione a farmaci citotossici il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato.

LEDERTAM è stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e in rari casi ad un quadro di più gravi anormalità epatiche, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite.

In alcune pazienti in pre-menopausa LEDERTAM sopprime il flusso mestruale.

Occasionalmente sono stati osservati ingrossamenti di cisti ovariche in pazienti in pre-menopausa trattate con LEDERTAM.

Altri effetti indesiderati riportati in letteratura sono: vertigini, cefalea, depressione, confusione, facile affaticabilità e crampi muscolari.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Teoricamente un sovradosaggio dovrebbe manifestarsi con un'esaltazione degli effetti collaterali di tipo antiestrogenico.

Studi condotti in animali da esperimento hanno dimostrato che un sovradosaggio elevato (100-200 volte la dose giornaliera consigliata) può provocare effetti di tipo estrogenico.

Non esiste un antidoto specifico per il trattamento dei casi di sovradosaggio, che pertanto deve essere sintomatico.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

ATC: L02BA01

LEDERTAM è un antiestrogeno non steroideo.

Nell'uomo LEDERTAM agisce principalmente come un antiestrogeno inibendo gli effetti degli estrogeni endogeni probabilmente legandosi ai recettori estrogenici.

È stato osservato che tamoxifene mostra anche effetti di tipo estrogenico a livello osseo, endometriale, e sui lipidi ematici.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

LEDERTAM dopo somministrazione orale è rapidamente assorbito.

La concentrazione sierica massima viene raggiunta tra 4 e 7 ore. Le concentrazioni allo stato di equilibrio (steady state - circa 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40 mg/die.

Il farmaco dimostra un elevato legame all'albumina plasmatica (> 99%). Viene metabolizzato per idrossilazione, demetilazione e coniugazione dando origine a numerosi metaboliti che hanno un profilo farmacologico simile a quello del farmaco immodificato e che contribuiscono all'effetto terapeutico.

L'escrezione del tamoxifene avviene principalmente per via fecale e un'emivita di eliminazione è stata calcolata pari a circa 7 gg per il farmaco immodificato mentre per l'N-desmetiltamoxifene, il principale  metabolita in circolo, è risultata pari a 14 gg.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

In una serie di test di mutagenesi in vitro e in vivo il tamoxifene non si è dimostrato mutageno. Tamoxifene è risultato genotossico in test di genotossicità in vitro e in vivo nel roditore. In studi a lungo termine con tamoxifene sono stati riportati tumori delle gonadi nel topo e tumori epatici nel ratto; non è stata stabilita la rilevanza clinica di queste osservazioni.

Informazioni aggiuntive riguardanti la sua prescrizione sono riportate nel paragrafo 4.6.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Calcio fosfato bibasico, Polivinilpirrolidone, Glicolato di sodio ed amido, Magnesio stearato, Cellulosa microcristallina, Silice precipitata.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Nessuna nota.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

A confezionamento integro: 60 mesi


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare a riparo dalla luce.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister di alluminio/PVC

Astuccio da 30 compresse da 10 mg       

Astuccio da 30 compresse da 20 mg       


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Non è richiesta alcuna precauzione speciale.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Wyeth Lederle S.p.A.

Via Nettunense, 90

04011 Aprilia (LT)


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

30 Compresse da 10 mg AIC 031499015

30 Compresse da 20 mg AIC 031499027


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

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10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Maggio 2003