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LERCANIDIPINA RANBAXY
Una compressa rivestita con film contiene 10 mg di lercanidipina cloridrato, pari a 9,4 mg di lercanidipina.
Una compressa rivestita con film contiene 20 mg di lercanidipina cloridrato, pari a 18,8 mg di lercanidipina.
Eccipiente:
Lercanidipina Ranbaxy 10 mg compresse rivestite con film: lattosio monoidrato 30 mg
Lercanidipina Ranbaxy 20 mg compresse rivestite con film: lattosio monoidrato 60 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film
Lercanidipina Ranbaxy 10 mg compressa rivestita con film: compresse rivestite con film di colore giallo, rotonde, biconvesse di diametro di 6.5mm, con linea di frattura su un lato, marcate con “L” sull’altro lato.
Lercanidipina Ranbaxy 20 mg compressa rivestita con film: compresse rivestite con film di colore rosa, rotonde, biconvesse di diametro di 6.5mm, con linea di frattura su un lato, marcate con “L” sull’altro lato.
La linea di frattura sulla compressa serve per agevolare la rottura e facilitare la deglutizione e non per dividerla in dosi uguali.
Lercanidipina Ranbaxy è indicata per il trattamento dell’ipertensione essenziale lieve-moderata
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Modo di somministrazione: uso orale.
La dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno per via orale, almeno 15 minuti prima dei pasti; la dose può essere aumentata a 20 mg, in funzione della risposta individuale del paziente.
La titolazione della dose deve essere graduale poiché possono essere necessarie 2 settimane affinché si manifesti l’effetto antipertensivo massimo.
Alcuni soggetti non adeguatamente controllati con un singolo agente anti-ipertensivo, possono trarre beneficio dall’aggiunta di lercanidipina alla terapia con farmaci beta-bloccanti, diuretici (idroclorotiazide) o inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina.
Poiché la curva dose-risposta è ripida e presenta un "plateau" a dosi tra 20 e 30 mg, è improbabile che l’efficacia migliori con dosi più elevate mentre, possono aumentare gli effetti indesiderati.
Anziani
Sebbene i dati farmacocinetici e l’esperienza clinica non suggeriscono la necessità di una correzione della posologia giornaliera, la terapia negli anziani deve essere iniziata con particolare cautela.
Bambini e adolescenti
L’uso della lercanidipina non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni a causa della mancanza di esperienza clinica.
Insufficienza renale o epatica
È necessario prestare particolare attenzione quando si inizia il in pazienti con insufficienza renale o epatica lieve-moderata. Sebbene sia possibile che questi sottogruppi tollerino la dose giornaliera abitualmente raccomandata, l’incremento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione. L’effetto antiipertensivo può risultare elevato in pazienti con insufficienza epatica, conseguentemente è necessario prendere in considerazione una correzione del dosaggio.
L’uso della lercanidipina non è raccomandato in pazienti con insufficienza epatica grave o con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min).
Modo di Somministrazione
Le compresse devono essere assunte con un pò di acqua almeno 15 minuti prima di un pasto.
• Ipersensibilità alla lercanidipina, a qualsiasi diidropiridine o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
• Ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro.
• Insufficienza cardiaca congestizia non trattata.
• Angina pectoris instabile.
• Infarto del miocardio nel mese precedente
• Insufficienza epatica o renale grave
• Co-somministrazione con:
- potenti inibitori del CYP3A4 (vedere sezione 4.5).
- ciclosporina (vedere sezione 4.5).
- succo di pompelmo (vedere sezione 4.5).
• Gravidanza e allattamento (vedere sezione 4.6).
• Donne in età fertile se non viene impiegato un metodo contraccettivo efficace.
Sindrome del nodo del seno
È necessaria particolare cautela quando si utilizza la lercanidipina in pazienti con sindrome del nodo del seno (se non è impiantato un pace-maker). Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, è richiesta cautela in pazienti affetti da disfunzione ventricolare sinistra. È stato suggerito che alcune diidropiridine a breve durata d’azione possano essere associate ad un incremento del rischio di morbilità cardio-vascolare in pazienti affetti da ischemia cardiaca. Sebbene la lercanidipina sia un farmaco a lunga durata d’azione, in tali pazienti è richiesta cautela.
Angina pectoris
Alcune diidropiridine possono raramente provocare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente in pazienti con angina pectoris pre-esistente può verificarsi un aumento della frequenza, della durata e della gravità di questi attacchi. Sono stati osservati casi isolati di infarto del miocardio (vedere sezione 4.8).
Utilizzo nell’insufficienza epatica o renale
È necessario prestare particolare attenzione quando si inizia il trattamento di pazienti con insufficienza epatica o renale lieve moderata. Anche se la posologia giornaliera solitamente raccomandata è risultata ben tollerata da questi pazienti, l’aumento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione. Poiché nei pazienti con compromissione epatica, l’effetto antiipertensivo può risultare potenziato, in questa popolazione deve essere considerato una correzione del dosaggio.
L’uso della lercanidipina non è raccomandato in pazienti con insufficienza epatica grave o con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere sezione 4.2)
L’assunzione di alcool deve essere evitata in quanto può potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere sezione 4.5).
Induttori del CYP3A4
Gli induttori del CYP 3A4 come gli anticonvulsivanti (ad es. fenitoina, carbamazepina) e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici di lercanidipina e di conseguenza l’efficacia della lercanidipina può risultare inferiore a quanto atteso (vedere sezione 4.5).
Questo medicinale contiene lattosio monoidrato, non deve pertanto essere somministrato a pazienti con deficit di Lapp-lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio- galattosio.
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Interazioni metaboliche
La lercanidipina è notoriamente metabolizzata dall’enzima CYP3A4, pertanto gli inibitori e gli induttori del CYP3A4, somministrati in concomitanza possono interagire con il metabolismo e l’eliminazione di lercanidipina.
Inibitori del CYP3A4
La co-somministrazione di lercanidipina e inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, eritromicina, troleandomicina) deve essere evitata.
Uno studio di interazione con un potente inibitore del CYP3A4, ketoconazolo, ha dimostrato un incremento considerevole dei livelli plasmatici della lercanidipina (un incremento di 15 volte della AUC e di 8 volte della Cmax per l’eutomero S-lercanidipina).
Sono stati osservati livelli plasmatici elevati sia per lercanidipina sia per ciclosporina a seguito di somministrazione concomitante. Uno studio condotto su giovani volontari sani ha dimostrato che quando la ciclosporina veniva somministrata 3 ore dopo l’assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non cambiavano, mentre l’AUC della ciclosporina aumentava del 27%. Tuttavia, la co-somministrazione di lercanidipina con ciclosporina produceva un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e un aumento del 21% dell’AUC della ciclosporina.
Ciclosporina e lercanidipina non devono essere somministrate in concomitanza.
Come altre diidropiridine, la lercanidipina è sensibile all’inibizione metabolica causata dal succo di pompelmo, con conseguente aumento della sua biodisponibilità sistemica e aumento dell’effetto ipotensivo. La lercanidipina non deve essere assunta con il succo di pompelmo.
Quando somministrata alla dose di 20 mg in concomitanza con midazolam per via orale in volontari anziani, l’assorbimento della lercanidipina aumenta (approssimativamente del 40%) e la velocità di assorbimento diminuisce (tmax da 1.75 a 3 ore). Le concentrazioni di midazolam non venivano modificate.
Induttori del CYP3A4
La co-somministrazione della lercanidipina con induttori del CYP3A4 come i farmaci anticonvulsivanti (ad es. fenitoina, carbamazepina) e rifampicina deve essere effettuata con cautela poiché l’effetto antiipertensivo può essere ridotto, è inoltre opportuno monitorare con maggiore frequenza la pressione arteriosa.
Substrati del CYP3A4
La co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina in pazienti sottoposti a terapia cronica con b-metildigossina, non evidenziato interazioni farmacocinetiche. Volontari sani trattati con digossina mostrano, dopo somministrazione di 20 mg di lercanidipina, a digiuno, un incremento medio del 33% nella della Cmax di digossina mentre l’AUC e la clearance renale non venivano significativamente modificate. I pazienti in terapia concomitante con digossina devono essere strettamente monitorati per individuare eventuali segni di tossicità da digossina.
La somministrazione concomitante di cimetidina 800 mg/die non provoca alterazioni significative dei livelli plasmatici di lercanidipina, ma a dosi più elevate è necessaria cautela poiché la biodisponibilità e l’effetto ipotensivo della lercanidipina possono aumentare.
Uno studio di interazione con fluoxetina (un inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4), condotto su volontari di età media pari a 65 ± 7 anni (media ± s.d.), non ha mostrato variazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica della lercanidipina.
La co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina a volontari sani a digiuno non ha alterato la farmacocinetica del warfarin.
È necessaria cautela nel prescrivere la lercanidipina in co-somministrazione con altri substrati del CYP3A4, quali terfenadina, astemizolo, antiaritmici di classe III quali amiodarone, chinidina.
Alcool
L’assunzione di alcool deve essere evitata, poiché può potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi.
Altre interazioni
Quando la lercanipina è stata co-somministrata con metoprololo, un beta-bloccante eliminato principalmente dal fegato, la biodisponibilità del metoprololo è rimasta inalterata, mentre quella della lercanidipina si è ridotta del 50%. Questo effetto può essere ascritto alla riduzione del flusso sanguigno epatico, causato dai beta-bloccanti e può pertanto verificarsi con altri farmaci di questa classe. Conseguentemente, la lercanidipina può essere somministrata con sicurezza con farmaci beta-bloccanti, anche se può essere necessario una correzione della dose.
In seguito alla co-somministrazione ripetuta di una dose di 20 mg di lercanidipina con 40 mg di simvastatina, l’AUC di lercanidipina non è risultata significativamente modificata, mentre l’AUC della simvastatina è aumentata del 56% e quella del suo metabolita attivo β-idrossiacido del 28%. È improbabile che questi cambiamenti siano di rilevanza clinica. Somministrando lercanidipina al mattino e simvastatina la sera, come indicato per questi medicinali, non sono previste interazioni.
La lercanidipina è stata associata in sicurezza a diuretici e ACE inibitori.
Gravidanza
Non esistono dati sufficienti relativi all’impiego di lercanidipina in gravidanza. Studi non clinici non forniscono evidenza di un effetto teratogeno nel ratto e nel coniglio e la funzione riproduttiva nel ratto è rimasta invariata. Poiché altri composti diidropiridinici hanno effetti teratogeni nell’animale, la lercanidipina non deve essere somministrata durante la gravidanza o a donne in età fertile che non utilizzino un contraccettivo efficace.
Allattamento
A causa dell’elevata lipofilia, la lercanidipina può essere escreta nel latte materno. Pertanto non deve essere somministrata durante l’allattamento.
Lercanidipina non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari. Tuttavia, si deve usare cautela in quanto possono verificarsi capogiri, astenia, senso di affaticamento e, raramente, sonnolenza.
Negli studi clinici e nella fase di post-marketing sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:
Valutazione di frequenza:
• Molto comune (≥1/10)
• Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10)
• Non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100)
• Raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000)
• Molto raro (< 1/10.000), non nota (che non può essere valutato sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per sistemi e organi | Reazioni avverse al farmaco |
Esami diagnostici | Molto raro | Aumenti reversibili dei livelli di transaminasi epatiche nel siero |
Patologie cardiache | Non comune | Tachicardia, palpitazioni, edema periferico |
Raro | angina pectoris |
Molto raro | Dolore toracico, infarto del miocardio, ipotensione |
Alcune diidropiridine possono raramente determinare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente i pazienti con angina pectoris preesistente possono manifestare un aumento della frequenza, della durata o della gravità di questi attacchi. |
Patologie del sistema nervoso | Non comune | Cefalea, capogiri |
Patologie gastrointestinali | Raro | Dispepsia, diarrea, dolore addominale, vomito |
Molto raro | Ipertrofia gengivale |
Patologie renali e urinarie | Raro | Poliuria |
Molto raro | Urinazione frequente |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Raro | Rash |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Raro | Mialgia |
Patologie vascolari | Non comune | Vampate |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Raro | Astenia, affaticamento |
Disturbi del sistema immunitario | Molto raro | Ipersensibilità |
Disturbi psichiatrici | Raro | Sonnolenza |
La lercanidipina non sembra provocare effetti indesiderati su i livelli di glicemia o su i livelli sierici dei lipidi.
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Nel corso dell’esperienza post-marketing, sono stati riportati tre casi di sovradosaggio (rispettivamente 150 mg, 280 mg e 800 mg di lercanidipina ingeriti in un tentativo di suicidio).
Dose | Segni/Sintomi | Trattamento | Esito |
150 mg + una quantità indefinita di alcool | Sonnolenza | Lavanda gastrica | Risoluzione |
Carbone attivo |
280 mg + 5.6 mg moxonidina | Shock cardiogenico | Catecolamine a dosi elevate | Risoluzione |
Ischemia miocardica grave | Furosemide |
Insufficienza renale lieve | Digitale |
Catecolamine a dosi elevate Plasma espander parenterale |
800 mg | Emesi | Carbone attivo | Risoluzione |
Ipotensione | Purganti |
Dopamina endovena |
Il sovradosaggio può causare una eccessiva vasodilatazione periferica con ipotensione marcata e tachicardia riflessa. In caso di grave ipotensione, bradicardia e perdita di coscienza, può essere necessario ricorrere ad una terapia di supporto cardiovascolare, con la somministrazione endovenosa di atropina in caso di bradicardia.
In considerazione del prolungato effetto farmacologico della lercanidipina, è essenziale monitorare per almeno 24 ore lo stato cardiovascolare dei pazienti incorsi in sovradosaggio. Non esistono dati sui possibili benefici della dialisi. Data l’elevata lipofilia del principio attivo, è molto probabile che i livelli plasmatici non diano un indicazione utile sulla durata del periodo di rischio e la dialisi può non essere efficace.
Categoria farmacoterapeutica: bloccanti selettivi dei canali del calcio con effetti principalmente vascolari.
Codice ATC: C08CA13
La Lercanidipina è un calcio-antagonista appartenente al gruppo delle diidropiridine e inibisce il flussotransmembrana del calcio nella muscolatura cardiaca liscia. Il meccanismo alla base della sua azione antipertensiva è dovuto ad un effetto rilassante diretto sulla muscolatura liscia vascolare, che determina una riduzione della resistenza periferica totale. Nonostante la sua breve emivita plasmatica, la lercanidipina è dotata di un’attività antipertensiva prolungata, dovuta all’elevato coefficiente di ripartizione nella membrana è priva di effetti inotropi negativi grazie alla sua elevata selettività vascolare.
Poiché la vasodilatazione indotta dalla lercanidipina ha un insorgenza un graduale raramente in pazienti ipertesi, è stata osservata ipotensione acuta associata a tachicardia riflessa.
Come per altre 1,4-diidropiridine chirali, l’attività antipertensiva della lercanidipina è dovuta principalmente al suo enantiomero (S).
Oltre agli studi clinici condotti a supporto delle indicazioni terapeutiche, un ulteriore piccolo studio non controllato ma randomizzatoche ha coinvolto pazienti con ipertensione grave (pressione sanguigna diastolica media + d. s. di 114,5 + 3,7 mmHg) ha dimostrato una normalizzazione della pressione nel 40% dei 25 pazienti trattati con la dose di lercanidipina da 20 mg, in un’unica somministrazione giornaliera, e nel 56% dei 25 pazienti trattati con la dose di lercanidipina di 10 mg due volte al giorno. In uno studio clinico in doppio cieco, controllato, e randomizzato, verso placebo condotto in pazienti con ipertensione sistolica isolata, lercanidipina si è dimostrato efficace nel ridurre la pressione sanguigna sistolica da valori e medi iniziali di 172,6 + 5,6 mmHg a 140,2 + 8,7 mmHg.
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Assorbimento
Lercanidipina è completamente assorbita dopo somministrazione orale di 10-20 mg e i picchi plasmatici, rispettivamente di 3,30 ng/ml ± 2,09 d.s. e 7,66 ng/ml ± 5,90 d.s., si raggiungono dopo circa 1,5-3 ore dalla somministrazione.
I due enantiomeri di lercanidipina mostrano un profilo dei livelli plasmatici simile: il tempo necessario per ottenere la massima concentrazione plasmatica è identico, le concentrazioni massime e l’AUC sono, in media, 1,2 volte più elevate per l’enantiomero (S) e l’emivita di eliminazione dei due enantiomeri è essenzialmente la stessa. Non è stata osservata interconversione "in vivo" degli enantiomeri.
A causa dell’elevato metabolismo di primo passaggio la biodisponibilità assoluta di lercanidipina, somministrata per via orale, a pazienti a stomaco pieno è circa del 10% e si riduce ad 1/3 quando somministrata a volontari sani a digiuno.
La somministrazione orale di lercanidipina porta a livelli plasmatici di lercanidipina che non sono direttamente proporzionali alla dose(cinetica non lineare). Dopo somministrazione di 10, 20 o 40 mg le concentrazioni plasmatiche massime osservate sono state in rapporto di 1:3:8 e le aree sotto le curve concentrazioni plasmatiche-tempo in un rapporto di 1:4:18, suggerendo una saturazione progressiva del metabolismo di primo passaggio. Conseguentemente, la biodisponibilità aumenta all’aumentare della dose.
La biodisponibilità orale della lercanidipina, aumenta di 4 volte, quando la lercanidipina viene assunta nelle 2 ore successive a un pasto ad alto contenuto di grassi. Conseguentemente, lercanidipina deve essere assunta prima dei pasti.
Distribuzione
La distribuzione dal plasma ai tessuti ed agli organi è rapida e completa.
Il grado di legame della lercanidipina con le proteine plasmatiche è superiore al 98%. Dal momento che il livello delle proteine plasmatiche è ridotto nei pazienti con insufficienza renale o epatica grave, la frazione libera del farmaco può aumentare.
Metabolismo
Lercanidipina è ampiamente metabolizzato dal CYP 3A4; nelle urine e nelle feci non si trova il farmaco immodificato. Esso viene principalmente convertito in metaboliti inattivi ed il 50% circa della dose è escreta nelle urine.
Esperimenti “in vitro” condotti su microsomi di fegato umano hanno dimostrato che lercanidipina esercita un certo grado di inibizione dei CYP3A4 e CYP2D6 ma a concentrazioni 160 e 40 volte,rispettivamente, superiori rispetto a quelle raggiunte alla massima concentrazione conseguente alla dose di 20 mg.
Inoltre, gli studi di interazione condotti nell’uomo hanno mostrato che lercanidipina non modifica i livelli plasmatici di midazolam, un tipico substrato del CYP3A4, o di metoprololo, un tipico substrato di CYP2D6. Perciò, a dosi terapeutiche, non ci si aspetta che la lercanidipina inibisca la biotrasformazione di farmaci metabolizzati da CYP3A4 e CYP2D6.
Eliminazione
L’eliminazione avviene essenzialmente mediante biotrasformazione.
È stata calcolata una emivita di eliminazione media di 8-10 ore mentre l’attività terapeutica dura 24 ore a causa dell’elevato grado di legame alle membrane lipidiche. La somministrazione ripetuta non ha fatto rilevare alcun accumulo
Anziani, insufficienza renale ed epatica
Nei pazienti anziani e nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata o con insufficienza epatica da lieve a moderata, il comportamento farmacocinetico della lercanidipina si è rivelato simile a quello osservato nella popolazione generale dei pazienti con insufficienza renale grave o in dialisi hanno mostrato livelli più elevati (di circa il 70%) del farmaco. Nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave, è probabile che la biodisponibilità sistemica della lercanidipina aumenti poiché il farmaco viene normalmente metabolizzato dal fegato.
Gli studi preclinici di sicurezza condotti su animali non hanno dimostrato alcun effetto sul sistema nervoso autonomo, sul sistema nervoso centrale o sulla funzione gastrointestinale alle dosi comunemente utilizzate per ottenere l’effetto antipertensivo.
Gli effetti principali osservati in studi a lungo termine sui ratti e cani erano correlati, direttamente o indirettamente, ai noti effetti di dosi elevate dei Ca-antagonisti ascrivibili in prevalenza ad un’attività farmacodinamica eccessiva.
La lercanidipina non è genotossica e non ha dimostrato alcun potenziale di rischio cancerogeno.
Nei ratti la fertilità e la capacità riproduttiva generale non venivano alterate dal trattamento con lercanidipina.
Non si sono evidenziati effetti teratogeni nel ratto e nel coniglio; nel ratto, tuttavia, la somministrazione di alte dosi di lercanidipina ha indotto perdite pre e post impianto e ritardando nello sviluppo fetale.
La lercanidipina cloridrato somministrata a dosi elevate (12 mg/kg/die) durante il travaglio ha indotto distocia.
La distribuzione della lercanidipina e/o dei suoi metaboliti in animali gravidi e la loro escrezione nel latte materno non sono state oggetto di indagine.
La tossicità dei metaboliti non è stata valutata in studi separati.
Nucleo della compressa
• Magnesio stearato
• Povidone
• Sodio amido glicolato Tipo A
• Lattosio monoidrato
• Cellulosa microcristallina
Film di rivestimento
Lercanidipina Ranbaxy 10 mg compresse rivestite con film:
• Macrogol
• Alcool polivinilico, parzialmente idrolizzato
• Talco
• Titanio diossido (E171)
• Ferro ossido giallo (E172)
Lercanidipina Ranbaxy 20 mg compresse rivestite con film:
• Macrogol
• Alcool polivinilico, parzialmente idrolizzato
• Talco
• Titanio diossido (E171)
• Ferro ossido giallo (E172)
• Ferro ossido rosso (E172).
Non pertinente.
2 anni.
Blister Al/PVC: Non conservare al di sopra dei 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Contenitore HDPE: Non conservare al di sopra dei 25°C. Conservare nella confezione originale. Tenere il contenitore chiuso ermeticamente per proteggere il medicinale dall’umidità.
blister (alluminio/PVC) con lamina perforabile
Contenitore per compresse (HDPE), sigillato con tappo in LDPE
Confezioni
Blister:
Lercanidipina Ranbaxy 10 mg compresse rivestite con film: 28 compresse rivestite con film
Lercanidipina Ranbaxy 20 mg compresse rivestite con film: 28 compresse rivestite con film
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Ranbaxy Italia S.p.A. Piazza Filippo Meda, 3 – 20121 Milano
Lercanidipina Ranbaxy 10 mg compresse rivestite con film - 28 compresse - AIC n. 039249026/M
Lercanidipina Ranbaxy 20 mg compresse rivestite con film - 28 compresse - AIC n. 039249065/M
Dicembre 2009