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LIPIODOL
1 ml di soluzione contiene: miscela di esteri etilici di acidi grassi iodurati di origine vegetale pari a 480 mg di iodio.
Densità: 1.280 a 15° C
Viscosità: 65 centipoises a + 15° C
Contenuto in iodio: 1g contiene 0,38 g di iodio - 1 ml contiene 0,48 g di iodio.
Lipiodol Ultrafluido non contiene eccipienti.
Soluzione iniettabile (oleosa).
Isterosalpingografia
Uretrografia ascendente
Linfografia
Scialografia, esplorazione degli ascessi e delle fistole
Esplorazione dei seni frontali
Colangiografia pre- e post-operatoria.
Chemioembolizzazione dell’epatocarcinoma (HCC), dove l’agente può essere utilizzato in due differenti modi:
La chemioterapia con Lipiodol Ultrafluido dove Lipiodol è somministrato in combinazione con un farmaco citostatico.
La chemioembolizzazione dove la tecnica precedente è associata ad embolizzazione dell’arteria (attraverso gelfoam- spongostan- per esempio).
Embolizzazione selettiva in combinazione con Histoacryl glue (soprattutto per le malformazioni arterovenose o aneurismi)
Iniezione selettiva di Lipiodol ultrafluido all’interno dell’arteria epatica per scopi diagnostici ove l’esame con la TC spirale non fosse praticabile.
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In generale, la dose somministrata varia da 1 a 20 ml, secondo le esigenze delle differenti indagini radiologiche praticate.
Lipiodol Ultrafluido non deve essere somministrato né per via endovenosa, né per via intratecale (v. sezione 4.3)
Diagnosi delle lesioni epatiche::
La dose abituale varia in funzione della dimensione delle lesioni e può andare da 2 a 10 ml per paziente. Il Lipiodol Ultrafluido è talvolta mescolato a piccole quantità di prodotti di contrasto iodati idrosolubili. La scansione TC (Tomografia Computerizzata) deve essere eseguita da 7 a 15 giorni dopo l’iniezione selettiva per consentire l’eliminazione del Lipiodol Ultrafluido dal fegato non tumorale.
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA
Chemioembolizzazione:
La dose di Lipiodol Ultrafluido per seduta di chemioterapia dipende dalla dimensione delle lesioni, ma non deve superare la dose complessiva di 15 ml. La miscela di Lipiodol Ultrafluido e di agente citostatico viene realizzata facendo passare rapidamente da una siringa all’altra la miscela dei due prodotti attraverso un rubinetto a tre vie, in modo da ottenere un’emulsione ad hoc. L’iniezione intra-arteriosa della miscela è seguita il più delle volte da un’embolizzazione mediante diversi composti.
Il ritmo delle ulteriori iniezioni è funzione della risposta tumorale valutata mediante scansione TC. L’intervallo di due mesi viene solitamente proposto fino alla stabilizzazione delle lesioni, seguito da intervalli da 4 a 6 mesi fino alla scomparsa delle lesioni o a un peggioramento dell’insufficienza epatica.
Embolizzazione mediante colle chirurgiche:
La dose di Lipiodol Ultrafluido per seduta di embolizzazione dipende dalla dimensione delle lesioni. Il contenuto di Lipiodol Ultrafluido nella miscela con l’agente embolizzante liquido può variare dal 20 all’ 80%, ma il più delle volte viene impiegata in una miscela 50/50%.
Ipersensibilità ad uno dei componenti del prodotto;
Paraproteinemia di Walderstrom e mieloma multiplo;
Gravi stati di insufficienza epatica e renale;
Miocardiopatie e insufficienza cardiocircolatoria gravi;
Ipertiroidismo.
Il prodotto è inoltre controindicato:
Nella somministrazione intratecale.
Nella somministrazione endovenosa.
Nell’isterosalpingografia in caso di gravidanza accertata o sospetta, durante il periodo mestruale e in presenza di infezioni acute del tratto genitale.
Nella scialografia in caso di parotite acuta.
Nella diagnosi delle lesioni epatiche non esistono controindicazioni particolari all’esame, salvo quelle per l’arteriografia selettiva.
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA:
Chemioembolizzazione:
È controindicato praticare un’embolizzazione completa dell’arteria epatica quando la vena porta principale è occlusa, o quando c’è un’inversione di flusso causata da ipertensione portale o da shunt portocavale. Non è tuttavia controindicata l’iniezione intra-arteriosa di Lipiodol Ultrafluido, che è un agente embolizzante transitorio.
La tossicità della chemioterapia intra-arteriosa a base di Lipiodol Ultrafluido a carico dei dotti biliari rende il trattamento controindicato nelle zone epatiche in cui i dotti biliari sono dilatati, salvo nei casi post-drenaggio.
Embolizzazione mediante colle chirurgiche:
Non esistono controindicazioni particolari, salvo quelle legate alle peculiarità anatomiche delle strutture da embolizzare che possono comportare difficoltà di iniezione selettiva nel nido e rischio di embolizzazione di territori sani o fuga dell’agente embolizzante nel versante venoso.
L’impiego di queste sostanze deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all’esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto. In particolare in relazione a stati morbosi a carico dell’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, uropoietico ed epatobiliare, eventualmente noti.
L’impiego dei prodotti per indagini cardio-angiografiche può aver luogo esclusivamente in Cliniche, Ospedali o Case di Cura ove è assicurata l’immediata disponibilità delle necessarie attrezzature di rianimazione e del personale competente ad utilizzarle.
Per gli altri esami contrastografici di più comune pratica diagnostica è necessario che nei reparti radiologici siano essi pubblici o privati, siano presenti e disponibili immediatamente quei presidi e medicamenti che l’esperienza ha dimostrato idonei (pallone Ambu, ossigeno, antistaminici, vasocostrittori, cortisonici, ecc .).
E’ necessario prendere le dovute precauzioni nel caso di pazienti con precedenti allergici. A seconda del punto in cui viene praticata l’iniezione di Lipiodol Ultrafluido e in ragione della lenta liberazione di ioduri, i test di funzionalità tiroidea in cui venga impiegato iodio radioattivo, sono influenzati per un tempo più o meno lungo. L’iniezione di certe fistole o in certi dotti deve talvolta essere fatta con molta precauzione per evitare il rischio di qualsiasi penetrazione vascolare. L’iniezione di Lipiodol Ultrafluido, inoltre, è da procrastinare in caso di emorragie recenti.
Nel caso di linfografia, di diagnosi delle lesioni epatiche o di chemioembolizzazione, l’esistenza di insufficienza respiratoria o cardiorespiratoria, specialmente in soggetti anziani, comporterà necessariamente l’adattamento della dose da somministrare o anche, eventualmente, la rinuncia all’esecuzione dell’esame dal momento che parte del prodotto embolizzerà in ogni caso temporaneamente i capillari polmonari.
Dopo chemioterapia o radioterapia, i linfonodi diminuiscono considerevolmente di volume e trattengono solo una limitata quantità del mezzo di contrasto. La dose iniettata, quindi, deve essere ridotta. Un controllo radiologico durante l’iniezione eviterà rischi da sovradosaggio.
Nella diagnosi delle lesioni epatiche, in previsione di epatectomia parziale o totale, dopo che gli altri esami diagnostici abbiano evidenziato meno di 3 lesioni epatiche è necessario essere particolarmente attenti con i soggetti cirrotici. In tali pazienti l’indicazione dell’esame deve essere valutata in funzione della potenziale associazione con la chemioembolizzazione delle lesioni.
Radiologia interventistica:
Chemioembolizzazione:
L’insufficienza renale deve essere sistematicamente prevenuta mediante una corretta reidratazione, prima e dopo chemioembolizzazione. Il rischio di sovrainfezione del focolaio necrotico si previene abitualmente mediante somministrazione di una copertura antibiotica della durata di 3-5 giorni.
Le varici esofagee devono essere seguite con attenzione, poiché possono rompersi immediatamente dopo il trattamento. In caso d’individuazione del rischio di rottura, si raccomanda di eseguire una scleroterapia endoscopica prima della terapia a base di Lipiodol Ultrafluido.
Il trattamento intra-arterioso epatico può provocare progressivamente un’insufficienza epatica irreversibile nei pazienti affetti da grave disfunzione epatica. La bilirubina totale elevata (> 50 µmol/l), l’aumento di AST (superiore a 200 U/I) o l’ascite sono fattori di rischio per le complicazioni gravi e rendono controindicato il trattamento nei pazienti cirrotici (v.anche sezione 4.3).
Embolizzazione mediante colle chirurgiche:
L’embolizzazione vascolare mediante agenti liquidi è una tecnica complessa e delicata, riservata a professionisti qualificati, in ambienti medico-chirurgici adatti.
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Ad oggi non sono note interazioni
Non ci sono prove sulla sicurezza del Lipiodol Ultrafluido in gravidanza. L’uso di Lipiodol ultrafluido in gravidanza comporta una cessione di iodio che probabilmente interferisce con la funzione tiroidea del feto. Sebbene questa anomalia sia transitoria, essa ad ogni modo determina potenzialmente rischio di danno cerebrale da ipotiroidismo permanente e quindi richiede il controllo della funzione tiroidea ed un attento monitoraggio medico del neonato.
Pertanto Lipiodol Ultrafluido deve essere utilizzato in gravidanza solo in caso di assoluta necessità e sotto stretto controllo medico.
Inoltre, Lipiodol Ultrafluido non deve essere impiegato in isterosalpingografia in caso di gravidanza accertata o sospetta (v. sezione 4.3)
Gli studi di farmacocinetica mostrano una notevole escrezione di iodio nel latte a seguito della somministrazione intramuscolare di Lipiodol Ultrafluido. Può verificarsi un passaggio di iodio nel letto vascolare attraverso il tubo digerente del bambino che potrebbe interferire con la sua funzione tiroidea. Nel caso di somministrazione di Lipiodol Ultrafluido, pertanto, l’allattamento dovrebbe essere interrotto o più frequentementecontrollata la funzione tiroidea del neonato.
Non applicabile.
A seguito dell’uso del prodotto possono verificarsi effetti secondari indesiderati e manifestazioni a carattere anafilattoide o tipo shock da medicamenti: nausea, vomito, rossore diffuso, sensazione generalizzata di calore, cefalea o anche sintomi di corizza, di edema laringeo, febbre, sudorazione, astenia, vertigini, pallore, dispnea, lieve ipotensione. A carico della cute possono manifestarsi eruzioni di diverso tipo. Reazioni più gravi a carico dell’apparato cardiovascolare quali vasodilatazione periferica con ipotensione marcata, tachicardia, dispnea, stato di agitazione, cianosi e perdita della coscienza possono richiedere misure di emergenza.
Linfografia: Un aumento della temperatura seguito da febbre fino a 38 - 39° C potrebbe essere osservato durante le 24 ore successive all’esame.
La formazione di minuti emboli sparsi nella rete capillare dei polmoni, indotta dal LIPIODOL e discernibile radiologicamente è relativamente frequente, specialmente quando la dose somministrata è da considerarsi elevata o inadatta. Questa microembolia polmonare è transitoria e clinicamente silente. Vere complicazioni emboliche a livello cerebrale, polmonare e midollare sono rare.
Isterosalpingografia: Sono frequenti reazioni febbrili transitorie di 37 - 38°C accompagnate da dolore pelvico. Può verificarsi dopo l’esame un episodio di salpingite o peritonite pelvica in presenza di infezione latente. Reazioni tissutali in forma di granuloma sono rare ma dovrebbero essere prese seriamente in esame qualora ci fosse rischio di perforazione .
Scialografia: A volte può svilupparsi una reazione infiammatoria secondaria con paralisi funzionale ghiandolare che scompare entro 48 ore.
Inoltre nella diagnosi delle lesioni epatiche si riscontra con frequenza un aumento di temperatura; possono inoltre osservarsi altre complicazioni più rare quali nausea, vomito e diarrea.
Radiologia interventistica: Nella chemioembolizzazione la maggior parte delle complicazioni non è provocata dal Lipiodol Ultrafluido in sé, ma piuttosto dai farmaci chemioterapici utilizzati o dall’embolizzazione stessa.
Per quest’ultima, le complicazioni più frequenti sono costituite da febbre, dolori addominali, nausea, vomito e alterazioni transitorie della funzione epatica.
Nella embolizzazione mediante colle chirurgiche non sono stati descritti in maniera specifica effetti indesiderati collegati direttamente a Lipiodol Ultrafluido.
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Complicazioni polmonari, cardiovascolari e delle vene centrali indicano embolia adiposa indotta da Lipiodol Ultrafluido: questi sintomi sono proporzionali alla dose di farmaco iniettato e dipendono dalle preesistenti condizioni polmonari del paziente.
Categoria farmacoterapeutica:mezzo di contrasto radiologico non idrosolubile - CODICE ATC: V08AD01
Il Lipiodol Ultrafluido è ottenuto sostituendo l’esterificazione glicerica del Lipiodol con l’esterificazione etilica. Grazie al suo alto contenuto in iodio, il Lipiodol Ultrafluido è opaco ai raggi X, la sua non mescolabilità ai liquidi dell’organismo e la sua densità permettono esplorazioni radiologiche che non sono possibili con i prodotti iodati idrosolubili in soluzione ipertonica.
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Dopo iniezione intralinfatica, Lipiodol Ultrafluido è trasportato dal sangue nel fegato e nei polmoni dove le goccie lipidiche vengono rapidamente degradate nell’ alveolo polmonare, nella milza e nel tessuto adiposo.
Nei vari tessuti o cavità chiuse del corpo, l’assorbimento di Lipiodol Ultrafluido varia da alcuni giorni fino a diversi mesi o anni a secondo della modalità di iniezione. Esso è continuo e regolare e la presenza di iodio può essere rilevata nelle urine fin quando un’ombra opaca persiste nelle radiografie a raggi X.
Dopo iniezione intrarteriosa selettiva lo iodio viene eliminato principalmente per via urinaria. Il prodotto iodato è notevolmente più concentrato a livello tumorale che nel tessuto circostante, in particolare per quanto riguarda gli epatocarcinomi.
I dati preclinici hanno scarsa rilevanza clinica alla luce della vasta esperienza acquisita con l’uso nell’uomo del principio attivo contenuto nel prodotto medicinale.
Lipiodol Ultrafluido non contiene eccipienti.
Non sono note incompatibilità.
3 anni.
Conservare il medicinale al riparo dalla luce e dal calore.
Non usare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sull’astuccio e sulla fiala.
Fiala di vetro tipo I autofrangibile.
Scatola da 1 fiala da 10ml.
E’ consigliabile pulire la siringa con etere subito dopo l’impiego.
GUERBET S.P.A.
Viale Brigata Bisagno 2
16129 Genova (Italia)
A.I.C. n. 023574027
Data rinnovo A.I.C. : 1-6-2000
08/06/2005