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LONGACHIN
Una capsula da 400 mg contiene:
Principio attivo: Arabogalattano-solfato di chinidina 275 mg (equivalente a 165 mg di Chinidina base). Eccipienti : silice precipitata, amido di mais, lattosio, cellulosa microgranulare, talco, magnesio stearato. Composizione della capsula: ferro ossido (E172), titanio biossido (E171), indigotina (E132), gelatina.
Capsule.
Tutte quelle della chinidina ed in particolare: mantenimento dei ritmo sinusale dopo conversione al ritmo sinusale della fibrillazione atriale, dei fiutter athale, della tachisistolia atriale.
Estrasistoli ribelli.
Prevenzioni delle crisi di tachicardia parossistica sopraventricolare: prevenzione della fibrillazione atriale parossistica.
Riduzione della fibrillazione atriale.
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Il dosaggio abituale è di due capsule ogni 12 ore.
Deglutire le capsule di Longachin con un po' di liquido.
Attenersi alla prescrizione medica.
Ipersensibilità alla chinidina.
Disturbi della conduzione atrioventricolare ed intraventricolare. Cardiomegalia imponente. Insufficienza cardiaca irriducibile. Miastenia grave.
È opportuno saggiare l'eventuale ipersensibilità alla chinidina mediante somministrazione di una dose test di una capsula di Longachin. Nel trattamento dei fiutter atriale la conversione al ritmo sinusale indotta dalla chinidina può essere preceduta da una progressiva riduzione dei grado di blocco A-V risultandone un aumento della frequenza.
In caso di trattamento con anticoagulanti ed un sale di chinidina sarà necessario controllare la coagulazione al fine dì scoprire un eventuale potenziamento degli effetti e diminuire di conseguenza il dosaggio giornaliero dell'anticoagulante.
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Digitalici: vedi "Precauzioni".
Diuretici: l'ipokaliemia e l'alcalinizzazione delle urine possono potenziare l'attività chinidinica.
Beta-bloccanti: potenziamento degli effetti depressori sulla contrattilità e sulla conduzione.
Colinergici ed anticolinergici: la chinidina può inibire l'attività dei farmaci anticolinergici e potenziare quella degli anticolinergici.
Anticoagulanti: eventuale potenziamento degli effetti.
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L'ipersensibilità alla chinidina è reperto precoce e prevede l'interruzione del trattamento: si manifesta con eruzione cutanea, caduta pressoria, febbre. Manifestazioni di "cinconismo" (disturbi digestivi, visivi e nervosi, ronzii auricolari) possono talvolta comparire, come evento eccezionale; in questo caso occorre interrompere la terapia.
La comparsa di disturbi a carico del solo apparato gastro enterico, non sempre richiede l'interruzione dei trattamento.
I disturbi cardiaci, estrasistoli, tachicardia, sono rari: si riscontrano più frequentemente per dosaggi elevati, in presenza di un miocardio in cattivo stato. La loro comparsa richiede l'interruzione dei trattamento.
In caso di comparsa di altri effetti secondari avvisare il proprio medico curante.
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I sintomi di sovradosaggio chinidinico che si osservano per dosi massive (superiori a 4 g di chinidina base) consistono in: turbe digestive, neurologiche (eccitazione), respiratorie (dispnea) e cardiovascolari(ipotensione e tossicità cardiaca).
Interventi d'urgenza: lavanda gastrica (nelle prime 6 ore dopo l'assunzione), correzione dell'equilibrio elettrolitico, ospedalizzazione in ambiente specialistico.
La chinidina favorisce il ritorno od il mantenimento del ritmo sinusale grazie alle caratteristiche farmacologiche fondamentali: si oppone alla fibrillazione, inibisce l'attività dei foci ectopici di stimolazione, diminuisce l'ipereccitabilità miocardica, rallenta la velocità della conduzione atrioventricolare e ventricolare.
L'arabogalattano solfato di chinidina è un sale originale di chinidina, le cui proprietà, particolarmente interessanti, sono state messe in evidenza da numerosi studi farmacologici e clinici:
* una liberazione graduale del principio attivo a livello del tratto digerente, che ne assicura un assorbimento regolare e progressivo.
* una durata d'azione prolungata, che ne permette la somministrazione in due dosi giornaliere intervallate da 12 ore ed elimina per il paziente l'inconveniente delle assunzioni multiple, in particolare notturne.
* una grande sicurezza terapeutica grazie al mantenimento per un periodo di tempo più lungo di chinidinemia efficace, senza picchi né cadute eccessive, che permette una concentrazione costante del farmaco nel sangue e nei tessuti; la comparsa di effetti collaterali e di fenomeni di tossicità è ridotta; i rischi di recidiva sono diminuiti.
* una eccellente tollerabilità digestiva e gastrica.
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Gli studi di farmacocinetica hanno permesso di constatare che la somministrazione di Longachin in due dosi giornaliere assicura una chinidinemia efficace per 24 ore.
Alle dosi giornaliere si ottengono livelli plasmatici stabili ed efficaci (2,5 - 3 mg/ml in media).
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Una capsula da 400 mg contiene: silice precipitata, amido di mais, lattosio, celluiosa microgranulare, talco, magnesio stearato. Composizione della capsula: ferro ossido (E172), titanio biossido (E171), indigotina (E132), gelatina.
Non note.
36 mesi.
Nessuna
Astuccio da 20 capsule, in blister di PVC opaco termosaldato con foglio di alluminio.
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TEOFARMA S.r.l. - Sede: via F.lli Cervi, 8 - 27010 Valle Salimbene (PV)
Stabilimento: viale Certosa 8/A - 27100 Pavia
A.I.C.: 023415019.
1977 / Giugno 2000
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