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LOSARTAN DOC GENERICI COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici 12,5 mg contiene 12,5 mg di losartan (come sale potassico).
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici 25 mg contiene 25 mg di losartan (come sale potassico).
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici 50 mgcontiene 50 mg di losartan (come sale potassico).
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici 100 mgcontiene 100 mg di losartan (come sale potassico).
Eccipiente:
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici12,5 contiene 18,75 mg di lattosio monoidrato.
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici25 contiene 37,50 mg di lattosio monoidrato.
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Genericida 50 mg contiene 75,0 mg di lattosio monoidrato.
Ogni compressa rivestita con film di LOSARTAN DOC Generici100 contiene 150,0 mg di lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film
LOSARTAN DOC Generici12,5 mg compresse rivestite con film:
Compressa biconvessa, rotonda, di colore bianco-biancastro, senza linea di incisione, con "APO" impresso su un lato e "12.5" sull'altro.
LOSARTAN DOC Generici 25 mg compresse rivestite con film
Compressa biconvessa, rotonda, di colore bianco-biancastro, senza linea di incisione, con "APO" impresso su un lato e “LS” su "25" sull'altro.
LOSARTAN DOC Generici50 mg compresse rivestite con film:
Compressa biconvessa, rotonda, di colore bianco-biancastro, con linea di incisione, con "APO" impresso su un lato e “LS” e "50" divisi da una linea sull'altro. La compressa può essere divisa in due metà uguali.
LOSARTAN DOC Generici 100 mg compresse rivestite con film
Compressa biconvessa, ovale, di colore bianco-biancastro, senza linea di incisione, con "APO" impresso su un lato e “LS 100” sull'altro.
- Trattamento dell’ipertensione essenziale.
- Trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica (nei pazienti di età ≥ 60 anni), quando il trattamento con ACE inibitori non è ritenuto idoneo per incompatibilità, soprattutto tosse, o controindicazioni. I pazienti con insufficienza cardiaca stabilizzata con un ACE inibitore non devono passare alla terapia con il losartan. I pazienti devono avere una frazione di eiezione ventricolare sinistra ≤ 40% e devono essere stabilizzati con il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica.
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LOSARTAN DOC Generici deve essere ingerito con un bicchiere d’acqua.
Le compresse rivestite con film di LOSARTAN DOC Generici possono essere somministrate con o senza cibo.
Ipertensione:
La dose iniziale e di mantenimento abituale è 50 mg una volta al giorno per la maggior parte dei pazienti. L’effetto antipertensivo massimo si raggiunge 3-6 settimane dopo l’inizio della terapia. Alcuni pazienti possono avere un ulteriore beneficio dall’aumento della dose a 100 mg una volta al giorno (al mattino). LOSARTAN DOC Generici può essere somministrato con altri agenti antipertensivi, in particolare con diuretici (ad es. l’idroclorotiazide).
Ipertensione pediatrica:
Esistono dati limitati sull’efficacia e sulla sicurezza del losartan nei bambini e negli adolescenti di 6-16 anni di età, per il trattamento dell’ipertensione (vedere paragrafo 5.1). Sono disponibili dati limitati circa la farmacocinetica nei bambini ipertesi di età superiore a un mese (vedere paragrafo 5.2).
Per i pazienti in grado di inghiottire le compresse, la dose raccomandata è 25 mg una volta al giorno nei pazienti di peso >20 e <50 kg. In casi eccezionali, la dose può essere aumentata fino a un massimo di 50 mg una volta al giorno. Il dosaggio deve essere regolato secondo la risposta pressoria.
Nei pazienti di peso >50 kg, la dose abituale è 50 mg una volta al giorno. In casi eccezionali, la dose può essere aumentata fino a un massimo di 100 mg una volta al giorno. Dosi superiori a 1,4 mg/kg (o superiori a 100 mg) al giorno non sono state studiate nei pazienti pediatrici.
L’uso del losartan non è raccomandato nei bambini al di sotto di 6 anni, a causa dell’insufficienza di dati riguardanti la sicurezza e l’efficacia.
L’uso del losartan non è raccomandato nei bambini con velocità di filtrazione glomerulare <30ml/min/1,73 m², a causa della mancanza di dati (vedere paragrafo 4.4).
Il losartan non è inoltre raccomandato nei bambini con compromissione della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza cardiaca:
La dose iniziale abituale di LOSARTAN DOC Generici compresse rivestite con film nei pazienti con insufficienza cardiaca è 12,5 mg una volta al giorno. In generale, la dose deve essere aumentata ad intervalli settimanali (ossia 12,5 mg al giorno, 25 mg al giorno, 50 mg al giorno), fino alla dose di mantenimento abituale di 50 mg una volta al giorno, secondo la tollerabilità del paziente.
Uso nei pazienti con deplezione del volume intravascolare:
Per i pazienti con deplezione del volume intravascolare (ad es. quelli trattati con diuretici ad alto dosaggio), deve essere considerata una dose iniziale di 25 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.4).
Uso nei pazienti con compromissione renale:
Non è necessario regolare il dosaggio iniziale nei pazienti con compromissione della funzione renale e nei pazienti emodializzati.
Uso nei pazienti con compromissione epatica:
Nei pazienti con anamnesi di compromissione epatica deve essere considerata una dose inferiore. Non vi è esperienza terapeutica nei pazienti con grave compromissione epatica. Pertanto, il losartan è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Uso negli anziani:
Anche se all'inizio della terapia nei pazienti di età superiore a 75 anni dovrebbe essere considerato l’utilizzo di un dosaggio di 25 mg, non è di solito necessario correggere la dose per gli anziani.
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafi 4.4 e 6.1).
- Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
- Grave compromissione della funzionalità epatica.
Ipersensibilità:
Angioedema. I pazienti con anamnesi di angioedema (gonfiore del viso, delle labbra, della gola e/o della lingua) devono essere tenuti sotto attenta osservazione (vedere paragrafo 4.8).
Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico:
Ipotensione sintomatica, soprattutto dopo la prima somministrazione e dopo l’aumento della dose, può verificarsi nei pazienti che presentano deplezione volemica e/o sodica dovuta ad energica terapia diuretica, dieta iposodica, diarrea o vomito. Tali disturbi devono essere corretti prima della somministrazione di LOSARTAN DOC Generici compresse rivestite con film, oppure deve essere usato un dosaggio iniziale più basso (vedere paragrafo 4.2). Ciò vale anche per i bambini.
Squilibri elettrolitici:
Gli squilibri elettrolitici sono comuni nei pazienti con compromissione della funzione renale, con o senza diabete, e devono essere presi in considerazione. In uno studio clinico condotto su pazienti con diabete di tipo 2 con nefropatia, l’incidenza di iperkaliemia era più elevata nel gruppo trattato con il losartan rispetto al gruppo placebo (vedere paragrafo 4.8 “Ipertensione e diabete di tipo 2 con malattia renale – Esami diagnostici” e “Esperienza post-marketing - Esami diagnostici"). Pertanto, le concentrazioni plasmatiche di potassio e i valori di clearance della creatinina devono essere attentamente monitorati; in particolare, i pazienti con insufficienza cardiaca e clearance della creatinina tra 30 e 50 ml/min devono essere tenuti sotto stretta osservazione.
Non è raccomandato l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti potassio con il losartan (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione della funzione epatica:
Sulla base dei dati di farmacocinetica, che dimostrano un aumento significativo delle concentrazioni plasmatiche del losartan nei pazienti cirrotici, deve essere considerato l’uso di un dosaggio più basso per i pazienti con anamnesi di compromissione epatica. Non vi è esperienza terapeutica sull’uso del losartan nei pazienti con grave compromissione epatica. Pertanto, il losartan non deve essere somministrato ai pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Compromissione della funzione renale:
Come conseguenza dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono state segnalate alterazioni della funzione renale, inclusa insufficienza renale (in particolare nei pazienti la cui funzione renale dipende dal sistema renina-angiotensina-aldosterone, ad esempio quelli con grave insufficienza cardiaca o disfunzione renale preesistente).
Come per altri farmaci che influiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, è stato segnalato anche un aumento dell’urea ematica e della creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi unilaterale in presenza di rene solitario; queste alterazioni della funzione renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia. Il losartan deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi unilaterale in presenza di rene solitario.
Uso nei pazienti pediatrici con compromissione della funzione renale:
Il losartan non è raccomandato nei bambini con velocità di filtrazione glomerulare <30 ml/min/1,73 m², a causa della mancanza di dati (vedere paragrafo 4.2).
La funzione renale deve essere tenuta sotto regolare osservazione durante il trattamento con il losartan, perché potrebbe esservi un deterioramento. Ciò vale in particolare quando il losartan è somministrato in presenza di altre condizioni (febbre, disidratazione) che potrebbero alterare la funzione renale.
È stato dimostrato che l’uso concomitante del losartan e ACE inibitori deteriora la funzione renale. Pertanto, l’uso concomitante non è raccomandato.
Trapianto renale:
Non vi è esperienza di impiego nei pazienti sottoposti a recente trapianto renale.
Iperaldosteronismo primario:
I pazienti con iperaldosteronismo primario in genere non rispondono ai farmaci antipertensivi che agiscono attraverso l’inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l’uso di LOSARTAN DOC Generici compresse rivestite con filmnon è raccomandato.
Coronaropatie e patologie cerebrovascolari:
Come per altri antipertensivi, un’eccessiva riduzione della pressione arteriosa in pazienti con patologia cardiovascolare e cerebrovascolare ischemica potrebbe causare infarto miocardico o ictus.
Insufficienza cardiaca:
Nei pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza compromissione renale, esiste – come avviene con altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina – un rischio di grave ipotensione arteriosa e compromissione renale (spesso acuta).
Non vi è sufficiente esperienza terapeutica con il losartan nei pazienti con insufficienza cardiaca e grave compromissione renale concomitante, nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e nei pazienti con insufficienza cardiaca e aritmie cardiache sintomatiche potenzialmente letali.
Pertanto, il losartan deve essere utilizzato con cautela in questi gruppi di pazienti. L'associazione del losartan e un beta-bloccante deve essere utilizzata con cautela (vedere paragrafo 5.1).
Stenosi aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva:
Come per altri vasodilatatori, è indicata particolare cautela nei pazienti con stenosi aortica o mitralica o con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Gravidanza:
Il trattamento con losartan non deve essere iniziato durante la gravidanza.
A meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con losartan, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza,. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con losartan deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Altre avvertenze e precauzioni:
Come osservato per gli inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina, il losartan e altri antagonisti dell’angiotensina sono apparentemente meno efficaci nella riduzione della pressione arteriosa nei soggetti di razza nera, rispetto ai soggetti di razza non nera, possibilmente a causa della maggiore prevalenza di livelli di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.
Intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi, malassorbimento del glucosio-galattosio:
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Altri agenti antipertensivi possono aumentare l’effetto ipotensivo del losartan. Altre sostanze che inducono ipotensione, come antidepressivi triciclici, antipsicotici, baclofene, amifostina: l’uso concomitante con questi farmaci ad azione ipotensiva, come effetto principale o collaterale, può aumentare il rischio di ipotensione.
Il losartan è metabolizzato prevalentemente dal citocromo P450 (CYP) 2C9 nel metabolita carbossilico attivo. In uno studio clinico è stato riscontrato che il fluconazolo (inibitore del CYP2C9) riduce l’esposizione al metabolita attivo di circa il 50%. È stato riscontrato che il trattamento concomitante con il losartan e la rifampicina (induttore enzimatico) ha comportato una riduzione del 40% della concentrazione plasmatica del metabolita attivo. Non è nota la rilevanza clinica di questo effetto. Non è stata riscontrata alcuna differenza di esposizione in caso di trattamento concomitante con la fluvastatina (debole inibitore del CYP2C9).
Come per altri farmaci che bloccano l’angiotensina II o i relativi effetti, l’uso concomitante di altri farmaci che trattengono il potassio (ad es. diuretici risparmiatori di potassio: amiloride, triamterene, spironolattone) o che possono aumentare i livelli di potassio (ad es. eparina), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio può portare a un aumento del potassio sierico. Non è consigliabile la somministrazione concomitante.
Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità da litio sono stati segnalati durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. Sono stati segnalati casi molto rari anche con antagonisti dei recettori dell’angiotensina II. La co-somministrazione del litio e del losartan deve essere intrapresa con cautela. Se questa associazione è essenziale, si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l’uso concomitante.
Quando gli antagonisti dell’angiotensina II vengono somministrati in concomitanza con farmaci antinfiammatori non steroidei (ossia inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie e FANS non selettivi), può verificarsi un’attenuazione dell'effetto antipertensivo.
L’uso concomitante di antagonisti dell’angiotensina II o diuretici e FANS può portare a un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, e ad un aumento del potassio sierico, soprattutto nei pazienti con preesistente ridotta funzionalità renale. Tale associazione deve essere somministrata con cautela, particolarmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve considerare il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante, e successivamente a intervalli periodici.
Gravidanza:
L'uso del losartan non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso del losartan è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità, a seguito all’esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere esclusoun piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È’ noto che nella donna l'esposizione al losartan durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi esposizione al losartan dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto losartan devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento:
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di losartan durante l’allattamento, losartan non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Tuttavia, nella guida di veicoli e nell'uso di macchinari deve essere tenuta presente la possibilità che si verifichino occasionalmente capogiri o sonnolenza durante la terapia antipertensiva, in particolare all'inizio del trattamento o quando si aumenta la dose.
La frequenza degli effetti avversi sotto elencati è definita utilizzando la seguente convenzione:
molto comune (≥1/10),
comune (≥1/100, 1/10),
non comune (≥1/1000, 1/100),
raro (≥1/10.000, < 1/1000),
molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
In studi clinici controllati per l’ipertensione essenziale, pazienti ipertesi con ipertrofia ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca cronica e per ipertensione e diabete mellito di tipo 2 con malattia renale, i capogiri sono stati l’evento avverso più comune.
Ipertensione
Negli studi clinici controllati per l’ipertensione essenziale con il losartan, sono stati segnalati i seguenti eventi avversi.
Patologie del sistema nervoso:
Comune: capogiri, vertigini
Non comune: sonnolenza, cefalea, disturbi del sonno
Patologie cardiache:
Non comune: palpitazioni, angina pectoris
Patologie vascolari:
Non comune: ipotensione sintomatica (soprattutto in pazienti con deplezione del volume intravascolare, ad es. pazienti con insufficienza cardiaca grave o in trattamento con diuretici ad alto dosaggio), effetti ortostatici correlati alla dose
Patologie gastrointestinali:
Non comune: dolore addominale, costipazione grave
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Non comune: astenia, affaticamento, edema
Pazienti ipertesi con ipertrofia ventricolare sinistra
In uno studio clinico controllato in pazienti ipertesi con ipertrofia ventricolare sinistra, sono stati segnalati i seguenti eventi avversi:
Patologie del sistema nervoso:
Comune: capogiri
Patologie dell'orecchio e del labirinto:
Comune: vertigini
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Comune: astenia/affaticamento
Insufficienza cardiaca cronica
In uno studio clinico controllato in pazienti con insufficienza cardiaca, sono stati segnalati i seguenti eventi avversi:
Patologie del sistema nervoso:
Non comune: capogiri, cefalea
Raro: parestesia
Patologie cardiache:
Raro: sincope, fibrillazione atriale, accidente cerebrovascolare
Patologie vascolari:
Non comune: ipotensione, inclusa ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Non comune: dispnea
Patologie gastrointestinali:
Non comune: diarrea, nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: orticaria, prurito, eruzione cutanea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Non comune: astenia/affaticamento
Ipertensione e diabete di tipo 2 con malattia renale
In uno studio clinico controllato in pazienti con diabete di tipo 2 con proteinuria (studio RENAAL, vedere paragrafo 5.1), i più comuni eventi avversi correlati al farmaco segnalati per il losartan sono stati i seguenti:
Patologie del sistema nervoso:
Comune: capogiri
Patologie vascolari:
Comune: ipotensione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Comune: astenia/affaticamento
Esami diagnostici:
Comune: ipoglicemia, iperkaliemia
I seguenti eventi avversi si sono verificati con più frequenza nei pazienti trattati con il losartan rispetto al placebo:
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non nota: anemia
Patologie cardiache:
Non nota: sincope, palpitazioni
Patologie vascolari:
Non nota: ipotensione ortostatica
Patologie gastrointestinali:
Non nota: diarrea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Non nota: mal di schiena
Patologie renali e urinarie:
Non nota: infezioni del tratto urinario
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Non nota: sintomi simil-influenzali
Esperienza post-marketing
I seguenti eventi avversi sono stati segnalati nell'esperienza post-marketing:
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non nota: anemia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario:
Raro: ipersensibilità: reazioni anafilattiche, angioedema, incluso gonfiore della laringe e della glottide che causa ostruzione delle vie respiratorie e/o gonfiore del viso, delle labbra, della faringe e/o della lingua; in alcuni di questi pazienti angioedema era stato segnalato in passato in relazione alla somministrazione di altri medicinali, tra cui ACE inibitori; vasculite, inclusa porpora di Schönlein-Henoch.
Patologie del sistema nervoso:
Non nota: emicrania
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Non nota: tosse
Patologie gastrointestinali:
Non nota: diarrea
Patologie epatobiliari:
Raro: epatite
Non nota: anomalie della funzione epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non nota: orticaria, prurito, eruzione cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Non nota: mialgia, artralgia
Patologie renali:
Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, in pazienti a rischio sono state segnalate alterazioni della funzione renale, inclusa insufficienza renale; queste alterazioni della funzione renale possono essere reversibili con la sospensione della terapia (vedere paragrafo 4.4).
Esami diagnostici:
Negli studi clinici controllati, alterazioni clinicamente importanti nei parametri di laboratorio standard sono state raramente associate alla somministrazione del losartan in compresse. Un innalzamento dei livelli di ALT si è verificato raramente e di solito si è risolto con l’interruzione della terapia. Negli studi clinici sull’ipertensione, iperkaliemia (potassio sierico > 5,5 mmol/l) si è verificata nell’1,5% dei pazienti. In uno studio clinico condotto su pazienti con diabete di tipo 2 con nefropatia, hanno sviluppato iperkaliemia >5,5 mEq/l il 9,9% dei pazienti trattati con il losartan in compresse e il 3,4% dei pazienti trattati con placebo (vedere paragrafo 4.4 “Squilibri elettrolitici”).
In uno studio clinico controllato su pazienti con insufficienza cardiaca, sono stati segnalati aumento dell’urea ematica, della creatinina sierica e del potassio sierico.
Il profilo di eventi avversi per i pazienti pediatrici sembra essere simile a quello osservato nei pazienti adulti. I dati nella popolazione pediatrica sono limitati.
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Sintomi di intossicazione:
Finora non vi sono state esperienze di sovradosaggio nell'uomo. I sintomi più probabili, a seconda dell’entità del sovradosaggio, sono ipotensione, tachicardia, possibilmente bradicardia.
Trattamento delle intossicazioni:
Gli interventi dipendono dal momento di assunzione del farmaco e dal tipo e dalla gravità dei sintomi.
Deve essere data priorità alla stabilizzazione del sistema circolatorio. Dopo l’assunzione orale, è indicata la somministrazione di una dose sufficiente di carbone attivo. Successivamente, i parametri vitali devono essere tenuti sotto stretta osservazione e corretti, se necessario.
Né il losartan né il metabolita attivo possono essere eliminati mediante emodialisi.
Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti dell’angiotensina II, non associati
codice ATC: C09C A01.
Il losartan è un antagonista orale, sintetico, dei recettori dell’angiotensina II (tipo AT1). L’angiotensina II, un potente vasocostrittore, è il principale ormone attivo del sistema renina-angiotensina ed è un fattore determinante nella fisiopatologia dell’ipertensione. L’angiotensina II si lega al recettore AT1 presente in molti tessuti (ad es. muscolatura liscia vascolare, ghiandole surrenali, reni e cuore) e stimola diverse reazioni biologiche importanti, quali la vasocostrizione e il rilascio di aldosterone.L’angiotensina II stimola inoltre la regolare proliferazione cellulare della muscolatura liscia.
Il losartan blocca selettivamente il recettore AT1. In vitro e in vivo, sia il losartan che il suo metabolita carbossilico farmacologicamente attivo E-3174 bloccano tutte le azioni fisiologicamente rilevanti dell’angiotensina II, indipendentemente dall'origine e dalla via di sintesi.
Il losartan non ha un effetto agonista, né blocca altri recettori ormonali o canali ionici importanti nella regolazione cardiovascolare. Inoltre, il losartan non inibisce l'ACE (chininasi II), l'enzima che degrada la bradichinina. Di conseguenza, non vi è un aumento degli effetti indesiderati mediati dalla bradichinina.
Durante la somministrazione del losartan, l'eliminazione della retroazione negativa dell'angiotensina II sulla secrezione di renina porta a un aumento dell'attività reninica plasmatica (PRA, Plasma-Renin Activity). L'aumento della PRA causa un aumento dell’angiotensina II nel plasma. Nonostante questi aumenti, vengono mantenute l'attività antipertensiva e la soppressione della concentrazione plasmatica di aldosterone, indicando un blocco efficace dei recettori dell'angiotensina II. Dopo la sospensione del losartan, l'attività reninica plasmatica e l'angiotensina II sono tornate ai valori di base entro tre giorni.
Sia il losartan che il suo principale metabolita attivo hanno un'affinità molto maggiore per il recettore AT1 che per il recettore AT2. Il metabolita attivo è da 10 a 40 volte più efficace del losartan su base peso/peso.
Studi sull’ipertensione
In studi clinici controllati, nei pazienti con ipertensione essenziale lieve o moderata trattati con il losartan in singola somministrazione giornaliera sono state osservate riduzioni statisticamente significative della pressione sistolica e diastolica. I valori della pressione arteriosa misurata 24 ore dopo la somministrazione, in confronto a quelli misurati 5-6 ore dopo la somministrazione, hanno dimostrato una riduzione nell’arco di 24 ore; il ritmo circadiano naturale è stato mantenuto. La riduzione della pressione sanguigna al termine dell’intervallo di somministrazione è stata pari a circa il 70-80% dell’effetto osservato 5-6 ore post-dose.
La sospensione del losartan nei pazienti ipertesi non ha provocato bruschi aumenti della pressione arteriosa (rimbalzo). Nonostante la marcata riduzione della pressione arteriosa, il losartan non ha avuto un effetto clinicamente significativo sulla frequenza cardiaca.
Losartan è ugualmente efficace nei soggetti di sesso maschile e femminile, e nei soggetti ipertesi giovani (di età inferiore a 65 anni) e anziani.
Studio LIFE:
Lo studio LIFE (Losartan Intervention For Endpoint reduction in hypertension) è uno studio randomizzato, in triplo cieco, controllato con farmaco attivo, condotto su 9193 pazienti ipertesi di età compresa tra 55 e 80 anni, con ipertrofia ventricolare sinistra documentata all'ECG. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento con il losartan 50 mg o atenololo 50 mg una volta al giorno. In caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo pressorio (<140/90 mmHg), è stata aggiunta dapprima l’idroclorotiazide (12,5 mg) e, se necessario, la dose del losartan o dell’atenololo è stata aumentata a 100 mg una volta al giorno. Altri ipertensivi, ad eccezione di ACE inibitori, antagonisti dell'angiotensina II o beta-bloccanti, sono stati aggiunti, se necessario, per il raggiungimento dell'obiettivo pressorio. La durata media del follow-up è stata di 4,8 anni.
L’endpoint primario era la combinazione di morbilità e mortalità cardiovascolare, misurata da una riduzione dell’incidenza combinata di morte cardiovascolare, ictus e infarto miocardico. La pressione arteriosa è stata significativamente ridotta a livelli simili nei due gruppi. Il trattamento con il losartan ha comportato una riduzione del rischio del 13,0% (p=0,021, intervallo di confidenza al 95% 0,77-0,98), rispetto all’atenololo, per i pazienti che hanno raggiunto l’endpoint primario composito. Ciò è stato attribuibile principalmente a una riduzione dell’incidenza di ictus. Il trattamento con il losartan ha ridotto il rischio di ictus del 25% rispetto all’atenololo (p=0,001, intervallo di confidenza al 95% 0,63-0,89). Le percentuali di morte cardiovascolare e infarto miocardico non sono state significativamente differenti tra i gruppi di trattamento.
Razza:
Nello studio LIFE, i pazienti di razza nera trattati con il losartan presentavano un rischio maggiore di comparsa dell’endpoint primario composito, ossia un evento cardiovascolare (ad es. infarto miocardico, morte cardiovascolare) e soprattutto ictus, rispetto ai pazienti di razza nera trattati con l’atenololo. Pertanto, i risultati osservati con il losartan rispetto ad atenololo nello studio LIFE, con riferimento alla morbilità/mortalità cardiovascolare, non si applicano ai pazienti di razza nera con ipertensione e ipertrofia ventricolare sinistra.
Studio RENAAL:
Lo studio RENAAL (Reduction of Endpoints in NIDDM with the Angiotensin II Receptor Antagonist Losartan) è uno studio clinico controllato, condotto a livello mondiale su 1513 pazienti con diabete di tipo 2 e proteinuria, con o senza ipertensione. 751 pazienti sono stati trattati con il losartan. L’obiettivo dello studio era dimostrare l’effetto nefroprotettivo del losartan potassico, in aggiunta al beneficio di un abbassamento della pressione arteriosa.
I pazienti con proteinuria e valori di creatinina sierica di 1,3-3,0 mg/dl sono stati randomizzati a ricevere il losartan 50 mg una volta al giorno, titolato se necessario per raggiungere la risposta pressoria, o il placebo, su una base di terapia antipertensiva tradizionale che escludeva ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II. Le istruzioni fornite agli sperimentatori prevedevano la titolazione del medicinale oggetto di studio a 100 mg una volta al giorno, se appropriato; il 72% dei pazienti ha assunto la dose giornaliera di 100 mg per la maggior parte del tempo. Era permesso il trattamento integrativo con altri antipertensivi (agenti diuretici, calcio-antagonisti, alfa- e beta-bloccanti e antipertensivi ad azione centrale), a seconda della necessità, in entrambi i gruppi. I pazienti sono stati seguiti fino a 4,6 anni (3,4 anni in media).
L’endpoint primario dello studio era un endpoint composito di raddoppio della creatinina sierica, insufficienza renale terminale (necessità di dialisi o trapianto) o morte.
I risultati hanno dimostrato che il trattamento con il losartan (327 eventi), in confronto al placebo (359 eventi), ha prodotto una riduzione del rischio del 16,1% (p=0,022) nel numero di pazienti che hanno raggiunto l’endpoint primario composito. Anche per i seguenti componenti singoli e combinati dell’endpoint primario, i risultati hanno dimostrato una riduzione del rischio significativa nel gruppo trattato con il losartan: riduzione del 25,3% del rischio di raddoppio della creatinina sierica (p=0,006); riduzione del 28,6% del rischio di insufficienza renale terminale (p=0,002); riduzione del 19,9% del rischio di insufficienza renale terminale o morte (p=0,009); riduzione del 21,0% del rischio di raddoppio della creatinina sierica o insufficienza renale terminale (p=0,01).
Il tasso di mortalità per tutte le cause non era significativamente differente tra i due gruppi di trattamento.
In questo studio, il losartan è stato in genere ben tollerato, come dimostrato dal tasso di interruzione della terapia per eventi avversi comparabile al gruppo placebo.
Studio ELITE-I ed ELITE-II:
Nello studio ELITE, condotto nell’arco di 48 settimane su 722 pazienti con insufficienza cardiaca (classe II-IV NYHA), non è stata osservata alcuna differenza tra i pazienti trattati con il losartan e i pazienti trattati con il captopril, con riferimento all’endpoint primario di alterazione a lungo termine della funzione renale. L’osservazione dello studio ELITE, secondo cui il losartan, rispetto al captopril, ha ridotto il rischio di mortalità, non è stata confermata nel successivo studio ELITE-II, descritto di seguito.
Nello studio ELITE-II, il losartan 50 mg una volta al giorno (dose iniziale 12,5 mg, aumentata a 25 mg, quindi a 50 mg una volta al giorno) è stato confrontato con il captopril 50 mg tre volte al giorno (dose iniziale 12,5 mg, aumentata a 25 mg, poi a 50 mg tre volte al giorno). L’endpoint primario di questo studio prospettico era la mortalità per tutte le cause.
In questo studio, 3152 pazienti con insufficienza cardiaca (classe II-IV NYHA) sono stati seguiti per quasi due anni (mediana: 1,5 anni), al fine di stabilire se il losartan fosse superiore al captopril nel ridurre la mortalità per tutte le cause. L’endpoint primario non ha mostrato una differenza statisticamente significativa tra il losartan e il captopril nel ridurre la mortalità per tutte le cause.
In entrambi gli studi clinici controllati con medicinale di confronto (non controllati verso placebo), in pazienti con insufficienza cardiaca, la tollerabilità del losartan è stata superiore a quella del captopril, misurata sulla base di un tasso di interruzione della terapia per eventi avversi significativamente inferiore e di una frequenza di tosse significativamente inferiore.
Un aumento della mortalità è stato osservato, in ELITE II, nel piccolo sottogruppo (22% di tutti i pazienti con insufficienza cardiaca) che assumeva beta-bloccanti come farmaci di base.
Ipertensione pediatrica:
L’effetto antipertensivo del losartan è stato accertato in uno studio clinico su 177 pazienti ipertesi pediatrici, dai 6 ai 16 anni di età, con peso corporeo >20 kg e una velocità di filtrazione glomerulare >30 ml/min/1,73 m². I pazienti con peso >20 kg e <50 kg sono stati trattati con 2,5, 25 o 50 mg di losartan al giorno e i pazienti con peso >50 kg sono stati trattati con 5, 50 o 100 mg di losartan al giorno. Al termine delle tre settimane, la somministrazione giornaliera singola del losartan ha ridotto la pressione arteriosa basale in modo dipendente dalla dose.
Nel complesso, vi è stata una correlazione dose-risposta. La correlazione dose-risposta è risultata molto evidente nel gruppo a basso dosaggio, rispetto al gruppo a medio dosaggio (periodo I: -6,2 mmHg vs. -11,65 mmHg), ma è stata attenuata quando si è confrontato il gruppo a medio dosaggio con il gruppo ad alto dosaggio (periodo I: -11,65 mmHg vs. -12,21 mmHg). Le dosi più basse studiate, 2,5 mg e 5 mg, corrispondenti a una dose giornaliera media di 0,07 mg/kg, non sembravano offrire un’efficacia antipertensiva costante.
Questi risultati sono stati confermati durante il periodo II dello studio, in cui i pazienti sono stati randomizzati a continuare l’assunzione del losartan o del placebo, dopo tre settimane di trattamento. La differenza nell’aumento della pressione arteriosa rispetto al placebo è stata maggiore nel gruppo a medio dosaggio (6,70 mmHg medio dosaggio vs. 5,38 mmHg alto dosaggio). L’aumento della pressione diastolica basale è stato uguale nei pazienti trattati con placebo e in quelli che hanno continuato l’assunzione del losartan al dosaggio più basso in ogni gruppo, indicando, anche in questo caso, che il dosaggio più basso in ogni gruppo non ha avuto un effetto antipertensivo di rilievo.
Non sono stati studiati gli effetti a lungo termine del losartan sulla crescita, sulla pubertà e sullo sviluppo generale. Inoltre, non è stata stabilita l’efficacia a lungo termine della terapia antipertensiva con il losartan nell’infanzia, per ridurre la morbilità e la mortalità cardiovascolare.
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Assorbimento:
A seguito di somministrazione orale, il losartan è ben assorbito e subisce un metabolismo di primo passaggio, formando un metabolita carbossilico attivo e altri metaboliti inattivi. La biodisponibilità sistemica del losartan potassico è di circa il 33%.I valori medi dei picchi di concentrazione del losartan e del suo metabolita attivo si raggiungono rispettivamente in 1 ora e in 3-4 ore.
Distribuzione:
Sia il losartan che il suo metabolita attivo si legano per ≥ 99% alle proteine plasmatiche, principalmente all'albumina.
Il volume di distribuzione del losartan è di 34 litri.
Metabolismo:
Circa il 14% della dose del losartan somministrata per via endovenosa o orale è convertito nel metabolita attivo. Dopo somministrazione orale ed endovenosa del losartan potassico marcato con 14C, la radioattività circolante nel plasma viene attribuita principalmente al losartan e al suo metabolita attivo. Una conversione minima del losartan nel suo metabolita attivo è stata osservata in circa l’uno percento dei soggetti studiati.
Oltre al metabolita attivo, si formano metaboliti inattivi.
Eliminazione:
La clearance plasmatica del losartan e del suo metabolita attivo è rispettivamente di circa 600 ml/minuto e 50 ml/minuto.
La clearance renale del losartan e del suo metabolita attivo è rispettivamente di circa 74 ml/minuto e 26 ml/minuto. Quando il losartan viene somministrato per via orale, circa il 4% della dose è escreto immodificato nelle urine, e circa il 6% della dose è escreto nelle urine come metabolita attivo.
Dopo somministrazione orale, la concentrazione plasmatica del losartan potassico e del suo metabolita attivo si riduce in modo poliesponenziale, con un'emivita terminale rispettivamente di circa 2 ore e 6-9 ore.
L’escrezione sia biliare che urinaria contribuisce all’eliminazione del losartan potassico e dei suoi metaboliti. Dopo una somministrazione orale/endovenosa del losartan potassico marcato con 14C nell’uomo, circa il 35% / 43%della radioattività si ritrova nelle urine e il 58% / 50% nelle feci.
Linearità:
La farmacocinetica del losartan e del suo metabolita attivo è lineare, con dosi orali di losartan fino a 200 mg.
Con la monosomministrazione giornaliera, né il losartan né il suo metabolita attivo si accumulano in misura significativa nel plasma.
Caratteristiche nei pazienti:
Le concentrazioni plasmatiche del losartan e del suo metabolita attivo nei soggetti ipertesi anziani non differiscono in misura significativa da quelle rilevate negli ipertesi giovani.
Nelle pazienti ipertese di sesso femminile i livelli plasmatici del losartan erano fino a due volte più elevati di quelli rilevati nei pazienti ipertesi di sesso maschile, mentre i livelli plasmatici del metabolita attivo non differivano tra donne e uomini.
Dopo somministrazione orale in pazienti con cirrosi epatica alcolica lieve o moderata, i livelli plasmatici del losartan e del metabolita attivo sono stati rispettivamente 5 volte e 1,7 volte maggiori di quelli osservati in volontari maschi giovani(vedere paragrafi 4.2e 4.4).
Le concentrazioni plasmatiche del losartan non sono alterate nei pazienti con clearance della creatinina superiore a 10 ml/minuto. Rispetto ai pazienti con funzione renale normale, l’AUC per il losartan è circa due volte superiore nei pazienti emodializzati.
Le concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo non sono alterate nei pazienti con compromissione della funzione renale e nei pazienti emodializzati.
Né il losartan né il metabolita attivo possono essere eliminati mediante emodialisi.
Farmacocinetica nei pazienti pediatrici:
La farmacocinetica del losartan è stata studiata in 50 pazienti ipertesi pediatrici di età compresa tra >1 mese e <16 anni, dopo somministrazione orale una volta al giorno di circa 0,54-0,77 mg/kg di losartan (dosi medie).
I risultati hanno evidenziato che il metabolita attivo si forma dal losartan in tutte le fasce d’età. I risultati hanno dimostrato parametri di farmacocinetica del losartan approssimativamente simili, dopo somministrazione orale in bambini fino a due anni di età, bambini in età prescolare, bambini in età scolare e adolescenti. I parametri di farmacocinetica per il metabolita differivano in misura maggiore tra le fasce d’età. Se si confrontano i bambini in età prescolare con gli adolescenti, queste differenze diventano statisticamente significative. L’esposizione nei bambini fino a due anni di età è stata relativamente elevata.
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di farmacologia generale, genotossicità e potenziale cancerogeno. In studi di tossicità a dosi ripetute, la somministrazione del losartan ha indotto una riduzione dei parametri eritrocitari (eritrociti, emoglobina, ematocrito), un aumento dell’azoto ureico sierico e aumenti occasionali della creatinina sierica, una riduzione del peso del cuore (senza correlazione istologica) e alterazioni gastrointestinali (lesioni delle mucose, ulcere, erosioni, emorragie). Come altre sostanze che influiscono direttamente sul sistema renina-angiotensina, è stato dimostrato che il losartan induce effetti avversi sulla fase tardiva dello sviluppo fetale, che provocano morte fetale e malformazioni.
Nucleo della compressa:
lattosio monoidrato
cellulosa microcristallina
amido di mais pregelatinizzato
magnesio stearato
Rivestimento della compressa:
ipromellosa (E464)
idrossipropilcellulosa (E463)
titanio diossido (E171)
cera carnauba (E903)
Non pertinente.
3 anni.
Blister:
Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Flacone:
Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce.
Blister di PVC/PVdC/pellicola di alluminio, scatola di cartone.
Flacone di HDPE, scatola di cartone.
Dimensioni della confezione: 21, 28, 30 e 100 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
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Ottobre 2009
Dicembre 2010