Losartan Idroclorotiazide Doc
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

Losartan Idroclorotiazide Doc


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Losartan Idroclorotiazide Doc (50/12,5 mg)

Ogni compressa contiene 50 mg di losartan potassico e 12,5 mg di idroclorotiazide.

Eccipiente: lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 92,50 mg di lattosio monoidrato.

Losartan Idroclorotiazide Doc (100/25 mg)

Ogni compressa contiene 100 mg di losartan potassico e 25 mg di idroclorotiazide.

Eccipiente: lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 185,0 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa rivestita con film.

Losartan Idroclorotiazide Doc (50/12,5 mg)

Compresse rivestite con film biconvesse, ovali, di colore da giallo chiaro a giallo, con “APO” impresso su un lato e “50 12.5” sull’altro.

Losartan Idroclorotiazide Doc (100/25 mg)

Compresse rivestite con film biconvesse, ovali, di colore da giallo chiaro a giallo, con “APO” impresso su un lato e “100 25” sull’altro.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Losartan Idroclorotiazide Doc è indicato per il trattamento dell’ipertensione essenziale, nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con l’assunzione di losartan o idroclorotiazide in monoterapia.


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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Losartan Idroclorotiazide Doc può essere somministrato con altri agenti antipertensivi.

Losartan Idroclorotiazide Doc deve essere ingerito con un bicchiere d’acqua.

Losartan Idroclorotiazide Doc può essere somministrato con o senza cibo.

Ipertensione

Losartan associato a idroclorotiazide non è indicato come terapia iniziale, ma nei pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con l’assunzione di losartan o idroclorotiazide in monoterapia.

Si raccomanda la titolazione della dose con i singoli principi attivi (losartan e idroclorotiazide).

Se clinicamente opportuno, si può considerare il passaggio diretto dalla monoterapia all’associazione fissa nei pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata.

Il dosaggio abituale di Losartan Idroclorotiazide Doc è una compressa di Losartan Idroclorotiazide Doc (50/12,5 mg) (losartan 50 mg/HCTZ 12,5 mg) una volta al giorno. Per i pazienti che non rispondono adeguatamente a Losartan Idroclorotiazide Doc (50/12,5 mg), il dosaggio può essere aumentato a una compressa di LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici (100 mg/25 mg) (losartan 100 mg/HCTZ 25 mg) una volta al giorno. La dose massima è una compressa di Losartan Idroclorotiazide Doc (100/25 mg), una volta al giorno. In genere, l’effetto antipertensivo si raggiunge entro tre-quattro settimane dall’inizio della terapia. LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici (100/25 mg) (losartan 100 mg / HCTZ 25 mg) è disponibile per i pazienti che assumono già losartan a un dosaggio di 100 mg e che richiedono un controllo pressorio supplementare.

Uso nei pazienti con compromissione della funzione renale e nei pazienti emodializzati

Non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con moderata compromissione della funzione renale (clearance della creatinina 30-50 ml/min). Le compresse di losartan e idroclorotiazide non sono raccomandate nei pazienti in emodialisi. Le compresse di Losartan/HCTZ non devono essere usate nei pazienti con grave compromissione della funzione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).

Uso nei pazienti con deplezione del volume plasmatico

La deplezione di volume e/o sodio deve essere corretta prima della somministrazione delle compresse di Losartan/HCTZ.

Uso nei pazienti con compromissione della funzione epatica

Losartan/HCTZ è controindicato nei pazienti con grave compromissione della funzione epatica (vedere paragrafo 4.3).

Uso negli anziani

Solitamente non è necessario un aggiustamento del dosaggio negli anziani.

Uso nei bambini e adolescenti (<18 anni)

Non sono disponibili dati sperimentali sull’uso del medicinale nei bambini e negli adolescenti. Pertanto, losartan/idroclorotiazide non deve essere somministrato a bambini e adolescenti.

04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

•   Ipersensibilità al losartan, ai derivati sulfamidici (come idroclorotiazide) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

•   Ipokaliemia o ipercalcemia resistenti a terapia.

•   Grave insufficienza epatica; colestasi e ostruzione biliare.

•   Iponatriemia refrattaria.

•   Iperuricemia sintomatica/gotta.

•   Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).

•   Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

•   Grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min).

•   Anuria.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Losartan

Angioedema

I pazienti con anamnesi di angioedema (gonfiore del viso, delle labbra, della gola e/o della lingua) devono essere strettamente monitorati (vedere paragrafo 4.8).

Ipotensione e deplezione del volume plasmatico

Può verificarsi ipotensione sintomatica, soprattutto dopo la prima somministrazione, nei pazienti che presentano deplezione volemica e/o sodica in seguito ad una energica terapia diuretica, dieta iposodica, diarrea o vomito.Tali disturbi devono essere corretti prima della somministrazione di Losartan Idroclorotiazide Doc (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).

Squilibri elettrolitici

Gli squilibri elettrolitici sono comuni nei pazienti con compromissione della funzione renale, con o senza diabete, e devono essere tenuti in considerazione. Pertanto, la concentrazione plasmatica di potassio e i valori di clearance della creatinina devono essere attentamente monitorati; in particolare, i pazienti con insufficienza cardiaca e clearance della creatinina tra 30 e 50 ml/min devono essere tenuti sotto attenta osservazione.

Non è raccomandato l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti potassio con losartan/idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.5).

Compromissione della funzione epatica

In base a dati di farmacocinetica, che dimostrano un aumento significativo delle concentrazioni plasmatiche di losartan nei pazienti cirrotici, LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di lieve o moderata compromissione della funzione epatica. Non vi è esperienza terapeutica dell’uso di losartan nei pazienti con grave compromissione epatica. Pertanto, Losartan Idroclorotiazide Doc è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).

Compromissione della funzione renale

Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono state segnalate alterazioni della funzione renale, inclusa l’insufficienza renale (in particolare nei pazienti la cui funzione renale dipende dal sistema renina-angiotensina-aldosterone, ad esempio quelli con grave insufficienza cardiaca o disfunzione renale preesistente).

Come per altri farmaci che influiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, è stato segnalato un aumento dell’urea ematica e della creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi unilaterale di un solo rene; queste alterazioni della funzione renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia. Il losartan deve essere utilizzato con cautelanei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi unilaterale di un solo rene.

Trapianto renale

Non ci sono dati disponibili in pazienti sottoposti a trapianto renale recente.

Iperaldosteronismo primario

I pazienti con iperaldosteronismo primario in genere non rispondono ai farmaci antipertensivi che agiscono attraverso l’inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l’uso di Losartan Idroclorotiazide Doc non è raccomandato.

Coronaropatie e patologie cerebrovascolari:

Come per altri antipertensivi, un’eccessiva riduzione della pressione arteriosa in pazienti con patologia cardiovascolare e cerebrovascolare ischemica potrebbe causare infarto miocardico o ictus.

Insufficienza cardiaca

Nei pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza compromissione della funzione renale, esiste - come avviene con altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina - un rischio di grave ipotensione arteriosa e compromissione renale (spesso acuta).

Stenosi aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

Come per altri vasodilatatori, è indicata particolare cautela nei pazienti con stenosi aortica o mitralica o con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.

Differenze etniche

Come osservato per gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, il losartan e gli altri antagonisti dell’angiotensina sono apparentemente meno efficaci nella riduzione della pressione arteriosa nei soggetti di razza nera, rispetto ai soggetti di razza non nera, possibilmente a causa della maggiore prevalenza di livelli di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.

Gravidanza

La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.

Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

Idroclorotiazide

Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico

Come per tutte le terapie antipertensive, in alcuni pazienti può verificarsi ipotensione sintomatica.I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per rilevare i segni clinici di squilibrio idroelettrolitico, ad esempio deplezione del volume, iponatriemia, alcalosi ipocloremica, ipomagnesemia o ipokaliemia, che possono verificarsi in caso di diarrea o vomito intercorrenti.

In questi pazienti, deve essere effettuata  la determinazione periodica degli elettroliti sierici a intervalli appropriati.Iponatriemia da diluizione può verificarsi in pazienti edematosi in condizioni di clima caldo.

Effetti endocrini e metabolici

La terapia con i tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio.Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l’insulina (vedere paragrafo 4.5). Il diabete mellito latente si può manifestare durante la terapia con tiazidi.

I tiazidici possono ridurre l’escrezione urinaria di calcio e causare un aumento lieve e intermittente del calcio sierico.Una ipercalcemia marcata può evidenziare un iperparatiroidismo latente. La somministrazione di tiazidi deve essere interrotta prima di effettuare i test della funzione paratiroidea.

Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi possono essere associati alla terapia diuretica con tiazidi.

La terapia tiazidica può far precipitare l’iperuricemia e/o la gotta in alcuni  pazienti.Poiché il losartan riduce l’acido urico, losartan in associazione con idroclorotiazide attenua l’iperuricemia indotta da diuretici.

Compromissione della funzione epatica

I tiazidi devono essere usati con cautela in pazienti con compromissione della funzione epatica o epatopatia progressiva, in quanto possono causare colestasi intraepatica e alterazioni minori dell’equilibrio elettrolitico che possono precipitare in coma epatico.

Losartan Idroclorotiazide Doc é controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere i paragrafi 4.3 e 5.2).

Altri

Nei pazienti trattati con tiazidi, possono verificarsi reazioni di ipersensibilità con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale.Con l’uso di tiazidi è stato riportato aggravamento o attivazione di lupus eritematoso sistemico.

Eccipiente

Questo medicinale contiene lattosio monoidrato.I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit  di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco (vedere paragrafo 6.1).

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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Losartan

�ˆ stato segnalato che la rifampicina e il fluconazolo riducono i livelli del metabolita attivo. Le conseguenze cliniche di queste interazioni non sono state valutate.

Come per altri farmaci che bloccano l’angiotensina II o i relativi effetti, l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene, amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, possono portare ad un aumento del potassio sierico. La somministrazione concomitante non è consigliata.

Come con altri medicinali che influiscono sull’escrezione di sodio, l’escrezione di litio può essere ridotta.Pertanto, in caso di somministrazione concomitante di sali di litio e antagonisti del recettore dell’angiotensina II, i livelli sierici di litio devono essere attentamente monitorati.

Quando gli antagonisti dell’angiotensina II vengono somministrati contemporaneamente ai FANS (cioé inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie) e FANS non selettivi, può verificarsi un’attenuazione dell’effetto antipertensivo. L’uso concomitante di antagonisti dell’angiotensina II o diuretici e FANS può portare a un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, e a un aumento del potassio sierico, soprattutto nei pazienti con ridotta funzione renale pre-esistente. Tale associazione deve essere somministrata con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia di associazione, ed in seguito periodicamente.

In alcuni pazienti con funzione renale compromessa, trattati con farmaci antinfiammatori non steroidei, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina II può comportare un ulteriore deterioramento della funzione renale. Questi effetti sono di solito reversibili.

Altre sostanze che inducono ipotensione, come antidepressivi triciclici, antipsicotici, baclofene, amifostina: l’uso concomitante con questi farmaci ad azione ipotensiva, come effetto principale o indesiderato, possono aumentare il rischio di ipotensione.

Idroclorotiazide

Se somministrati in concomitanza, i seguenti farmaci possono interagire con i diuretici tiazidici.

Alcool, barbiturici, narcotici o antidepressivi

Può verificarsi un potenziamento dell’ipotensione ortostatica.

Farmaci antidiabetici (per via orale e insulina)

Il trattamento con tiazide può alterare la tolleranza al glucosio. Può essere necessario un aggiustamento del  dosaggio del farmaco antidiabetico. La metformina deve essere usata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da possibile insufficienza renale funzionale correlata all’idroclorotiazide.

Altri farmaci antipertensivi

Effetto additivo.

Resine colestiramina e colestipolo

L’assorbimento di idroclorotiazide è alterato in presenza di resine a scambio anionico.Singole dosi delle resine colestiramina o colestipolo legano l’idroclorotiazide e ne riducono l’assorbimento da parte del tratto gastrointestinale, fino all’85% e al 43% rispettivamente.

Corticosteroidi, ACTH

Aumento della deplezione elettrolitica, in particolare ipokaliemia.

Amine pressorie (ad es. adrenalina)

L’effetto delle amine pressorie può essere diminuito ma non abbastanza da precluderne l’uso.

Miorilassanti non depolarizzanti (ad es. tubocurarina)

�ˆ possibile un aumento della risposta ai miorilassanti.

Litio

I diuretici riducono la clearance renale del litio e comportano un rischio elevato di tossicità da litio; l’uso concomitante non è raccomandato.

Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo)

Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio dei medicinali uricosurici, perché l’idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid e sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un tiazidico può aumentare l’incidenza di reazioni di ipersensibilità all’allopurinolo.

Agenti anticolinergici (ad es. atropina, biperidene)

Aumento della biodisponibilità ai diuretici simil- tiazidici, per riduzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico.

Agenti citotossici (ad es. ciclofosfamide, metotrexato)

I tiazidici possono ridurre l’escrezione renale dei medicinali citotossici e potenziare il loro effetto mielosoppressore.

Salicilati

In caso di dosaggi elevati di salicilati, l’idroclorotiazide può potenziare l’effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.

Metildopa

Vi sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica per l’uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa.

Ciclosporina

Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze tipiche della gotta.

Glicosidi digitalici

L’ipokaliemia o l’ipomagnesemia indotte da tiazidi possono favorire l’insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale.

Medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico:

Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico e dell’ECG in caso di somministrazione di losartan/idroclorotiazide con medicinali influenzati dalle alterazioni del potassio sierico (ad es. glicosidi digitalici e antiaritmici) e con i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (tachicardia ventricolare) (inclusi alcuni antiaritmici), essendo l’ipokaliemia è un fattore predisponente alle torsioni di punta (tachicardia ventricolare):

•  antiaritmici di classe I (es. chinidina, idrochinidina, disopiramide).

•  antiaritmici di classe III (es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide).

•  alcuni antipsicotici (es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo).

•  altri (es. bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina e.v., alofantrina, mizolastina, pentamidina, terfenadina, vincamina e.v.).

Sali di calcio

I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio a causa di una ridotta escrezione. Se devono essere prescritti integratori di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere monitorati e il dosaggio di calcio deve essere aggiustato di conseguenza.

Interazioni con i test di laboratorio

A causa dei loro effetti sul metabolismo del calcio, i tiazidi possono interferire con i test per la funzione paratiroidea (vedere paragrafo 4.4).

Carbamazepina

Rischio di iponatriemia sintomatica. �ˆ necessario il monitoraggio clinico e biologico.

Mezzi di contrasto iodati

In caso di disidratazione indotta da diuretici, esiste un  rischio maggiore di insufficienza renale acuta, specialmente con alte dosi di prodotto iodato.

I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione.

Amfotericina B (per via parenterale), corticosteroidi, ACTH o lassativi stimolanti

L’idroclorotiazide può aumentare lo squilibrio elettrolitico, soprattutto l’ipokaliemia.

04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

L’uso degli Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRAs), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.

Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

�ˆ noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza”).

Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere strettamente monitorati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

L’esperienza sull’uso dell’idroclorotiazide in gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti sugli animali sono insufficienti.

L’idroclorotiazide può ridurre sia il volume plasmatico sia il flusso sanguigno utero placentare. I tiazidi   attraversano la barriera placentare e compaiono nel sangue del cordone ombelicale. Possono causare disturbi elettrolitici fetali e altre possibili reazioni che sono state osservate negli adulti.

Sulla base del meccanismo d’azione farmacologico dell’idroclorotiazide il suo utilizzo durante il secondo ed il terzo trimestre può compromettere la perfusione feto-placentare e può causare effetti collaterali fetali e neonatali quali: ittero, compromissione del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. L’idroclorotiazide non deve essere usata in caso di edema gestazionale, di ipertensione gestazionale o di preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza un benefico effetto sul decorso della patologia.

L’idroclorotiazide non deve essere usata in caso di ipertensione essenziale in donne gravide tranne in rare situazioni in cui nessun altro trattamento può essere usato.

Allattamento

Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici durante l’allattamento, LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di  allattamento di neonati o prematuri.

I tiazidi passano nel latte umano e possono inibire l’allattamento. A causa dei potenziali eventi avversi sul neonato in allattamento, LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Tuttavia, nella guida di veicoli e nell’uso di macchinari, deve essere tenuta presente la possibilità che si verifichino occasionalmente capogiri o sonnolenza durante la terapia antipertensiva, in particolare all’inizio del trattamento o quando si aumenta il dosaggio.

04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Gli effetti indesiderati riportati sono classificati in base al sistema o apparato di riferimento e alla frequenza, secondo la convenzione seguente:

Molto comuni: ≥ 1/10

Comuni: ≥ 1/100, < 1/10

Non comuni: ≥ 1/1.000, < 1/100

Rari: ≥ 1/10.000, < 1/1.000

Molto rari: < 1/10.000

Non nota: < 1/10.000 (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Negli studi clinici con losartan potassico e idroclorotiazide, non sono stati osservati effetti indesiderati specifici di questo farmaco di associazione. Gli effetti indesiderati sono stati  limitati a quelli riportati in precedenza con losartan potassico e/o idroclorotiazide.

In studi clinici controllati per l’ipertensione essenziale, i capogiri sono stati l’unico evento avverso segnalato come correlato alla sostanza, verificatosi con un’incidenza superiore al placebo nell’1% o più dei pazienti trattati con losartan e idroclorotiazide.

Oltre a questi effetti, vi sono ulteriori reazioni avverse segnalate dopo l’immissione in commercio del medicinale, secondo lo schema seguente:

Patologie epatobiliari

Rari: epatite.

Esami diagnostici

Rari: iperkaliemia, aumento delle ALT.

Ulteriori eventi avversi osservati con uno dei singoli componenti e che possono essere eventi avversi potenziali con losartan potassico/idroclorotiazide sono i seguenti:

Losartan

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comuni: anemia, porpora di Henoch-Schonlein, ecchimosi, emolisi.

Disturbi del sistema immunitario

Rari: reazioni anafilattiche, angioedema, orticaria.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comuni: anoressia, gotta.

Disturbi psichiatrici

Comuni: insonnia.

Non comuni: ansia, disturbi d’ansia, panico, confusione, depressione, incubi, disturbi del sonno, sonnolenza, alterazione della memoria.

Patologie del sistema nervoso

Comuni: cefalea, capogiri.

Non comuni: nervosismo, parestesia, neuropatia periferica, tremore, emicrania, sincope.

Patologie dell’occhio

Non comuni: visione offuscata, bruciore/irritazione all’occhio, congiuntivite, riduzione dell’acuità visiva.

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Non comuni: vertigini, tinnito.

Patologie cardiache

Non comuni: ipotensione, ipotensione ortostatica, dolore retrosternale, angina pectoris, blocco atrioventricolare di grado II, eventi cerebrovascolari, infarto del miocardio, palpitazioni, aritmie (fibrillazione atriale, bradicardia sinusale, tachicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare).

Patologie vascolari

Non comuni: vasculite.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comuni: tosse, infezioni del tratto respiratorio superiore, congestione nasale, sinusite, disturbi sinusali.

Non comuni: disturbi faringei, faringite, laringite, dispnea, bronchite, epistassi, rinite, congestione respiratoria.

Patologie gastrointestinali

Comuni: dolore addominale, nausea, diarrea, dispepsia.

Non comuni: stipsi, dolore dentale, secchezza delle fauci, flatulenza, gastrite, vomito.

Patologie epatobiliari

Non nota: anormalità della funzione epatica.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comuni: alopecia, dermatite, cute secca, eritema, arrossamenti, fotosensibilità, prurito, rash cutaneo, orticaria, sudorazione.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comuni: crampi muscolari, dolore alla schiena, dolore  alle gambe, mialgia.

Non comuni: dolore alle braccia, gonfiore delle articolazioni, dolore alle ginocchia, dolore muscoloscheletrico, dolore alle spalle, intorpidimento, artralgia, artrite, coxalgia, fibromialgia, debolezza muscolare.

Patologie renali e urinarie:

Non comuni: nicturia, aumento della frequenza della minzione, infezioni del tratto urinario.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Non comuni: diminuzione  della libido, impotenza.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comuni: astenia, affaticamento, dolore al torace.

Non comuni: edema facciale, febbre.

Esami diagnostici

Comuni: iperkaliemia, lieve riduzione dell’ematocrito e dell’emoglobina.

Non comuni: lieve aumento dei livelli sierici di urea e creatinina.

Molto rari: aumento degli enzimi epatici e della bilirubina.

Idroclorotiazide

Patologie del sistema emolinfopoietico:

Non comuni: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, leucopenia, porpora, trombocitopenia.

Disturbi del sistema immunitario

Rari: reazione anafilattica.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comuni: anoressia, iperglicemia, iperuricemia, ipokaliemia, iponatriemia.

Disturbi psichiatrici

Non comuni: insonnia.

Patologie del sistema nervoso

Comun: cefalalgia.

Patologie dell’occhio

Non comuni: offuscamento transitorio della visione, xantopsia.

Patologie vascolari

Non comuni: angite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea).

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comuni: sindrome da  distress respiratorio inclusa  polmonite ed edema polmonare.

Patologie gastrointestinali

Non comuni: sialoadenite, spasmi, irritazione gastrica, nausea, vomito, diarrea, stipsi.

Patologie epatobiliari

Non comuni: ittero (colestasi intraepatica), pancreatite.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comuni: fotosensibilità, orticaria, necrolisi epidermica tossica.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comuni: crampi muscolari.

Patologie renali e urinarie

Non comuni: glicosuria, nefrite interstiziale, disfunzione renale, insufficienza renale.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non comuni: febbre, capogiri.

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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con Losartan Idroclorotiazide Doc. Il trattamento è sintomatico e di supporto. La terapia con LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Genericideve essere interrotta e il paziente posto sotto attenta osservazione. Misure suggerite  sono l’induzione dell’emesi in caso di ingestione recente, e correzione della disidratazione, dello squilibrio elettrolitico, del coma epatico e dell’ipotensione tramite procedure validate.

Losartan

Sono disponibili dati limitati riguardo al sovradosaggio nell’uomo.La manifestazione più probabile di sovradosaggio sono l’ipotensione e la tachicardia; può verificarsi bradicardia da stimolazione parasimpatica (vagale). Se si verifica ipotensione sintomatica, istituire  il  trattamento di supporto.

Né il losartan né il suo metabolita attivo possono essere eliminati mediante emodialisi.

Idroclorotiazide

I segni e i sintomi più comunemente osservati sono quelli causati da deplezione di elettroliti (ipokaliemia, ipocloremia, iponatriemia) e la disidratazione come conseguenza di diuresi eccessiva. In presenza di terapia con digitale, l’ipokaliemia può accentuare le aritmie cardiache.

Non è stato accertato in che misura l’idroclorotiazide viene rimossa mediante emodialisi.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: Antagonista del recettore dell’angiotensina II (tipo AT1) in associazione con diuretici tiazidici, Antipertensivo

Codice ATC: C09D A01

Losartan/Idroclorotiazide

�ˆ stato dimostrato che i principi attivi  di LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici hanno un effetto additivo sulla riduzione della pressione arteriosa, riducendo la pressione arteriosa in misura superiore alla riduzione raggiungibile con i due principi attivi da soli. Si ritiene che questo effetto sia il risultato delle azioni complementari di entrambi i principi attivi. Inoltre, come risultato del suo effetto diuretico, l’idroclorotiazide aumenta l’attività della renina plasmatica, aumenta la secrezione di aldosterone, riduce il potassio sierico e aumenta i livelli di angiotensina II. La somministrazione di losartan blocca tutte le azioni fisiologicamente rilevanti dell’angiotensina II e attraverso l’inibizione di aldosterone, può attenuare la perdita di potassio associata al diuretico.

�ˆ stato dimostrato che il losartan ha un lieve e transitorio effetto uricosurico. �ˆ stato dimostrato che l’idroclorotiazide causa un modesto aumento dell’acido urico; l’associazione di losartan e idroclorotiazide tende ad attenuare l’iperuricemia indotta dal diuretico.

L’effetto antipertensivo di Losartan Idroclorotiazide Doc si mantiene per un periodo di 24 ore. In studi clinici di almeno un anno di durata, l’effetto antipertensivo è stato mantenuto con il trattamento continuato. Nonostante la diminuzione significativa della pressione arteriosa, la somministrazione di Losartan Idroclorotiazide Doc non ha avuto effetti clinicamente significativi sulla frequenza cardiaca. Negli studi clinici, dopo 12 settimane di terapia con losartan 50 mg/idroclorotiazide 12,5 mg, la pressione diastolica in posizione seduta è stata ridotta in media fino a  13,2 mmHg.

Losartan Idroclorotiazide Doc è efficace nel ridurre la pressione arteriosa in soggetti di sesso maschile e femminile, in pazienti di razza nera e non, giovani (< 65 anni) e nei più anziani (≥65 anni), ed è efficace nell’ipertensione di qualunque grado.

Losartan

Il losartan è un antagonista  recettoriale dell’angiotensina II (tipo AT1) di sintesi. L’angiotensina II, un potente vasocostrittore, è l’ormone attivo principale del sistema renina-angiotensina ed è un fattore determinante nella fisiopatologia dell’ipertensione. L’angiotensina II si lega al recettore AT1 presente in molti tessuti (ad es. muscolatura liscia vasale, ghiandole surrenali, reni e cuore) e stimola diverse  importanti processi biologici, tra cui  la vasocostrizione e il rilascio di aldosterone. Inoltre, l’angiotensina II stimola la proliferazione delle cellule della muscolatura liscia.

Il losartan blocca selettivamente il recettore AT1. In vitro e in vivo, sia il losartan sia il suo metabolita carbossilico farmacologicamente attivo E-3174 bloccano tutte le azioni fisiologicamente rilevanti dell’angiotensina II, indipendentemente dall’origine e dal processo di sintesi.

Il losartan non ha un effetto agonista né blocca altri recettori ormonali o canali ionici importanti nella regolazione cardiovascolare. Inoltre, il losartan non inibisce l’ACE (chininasi II), l’enzima che degrada la bradichinina. Di conseguenza, non si verifica il potenziamento degli effetti indesiderati mediati dalla bradichinina.

Durante la somministrazione di losartan, la riduzione del feedback negativo dell’angiotensina II sulla secrezione di renina porta a un aumento dell’attività reninica del  plasma (PRA, Plasma-Renin Activity). L’aumento della PRA dà luogo ad un aumento dell’angiotensina II nel plasma. Nonostante questi aumenti, l’attività antipertensiva e la soppressione della concentrazione plasmatica di aldosterone vengono mantenute, indicando un blocco efficace dei recettori dell’angiotensina II. Dopo l’interruzione  di losartan,  i valori di PRA e di angiotensina II sono tornano al basale entro 3 giorni.

Sia il losartan che il suo principale metabolita attivo hanno un’affinità molto maggiore per il recettore AT1 che per il recettore AT2. A parità di peso, il metabolita attivo è da 10 a 40 volte più attivo del losartan.

In uno studio disegnato appositamente per valutare l’incidenza della tosse nei pazienti trattati con losartan, rispetto a  pazienti trattati con ACE inibitori, l’incidenza di tosse riportata nei pazienti trattati con losartan o idroclorotiazide è risultata  simile e significativamente inferiore rispetto ai pazienti trattati con un ACE inibitore. Inoltre, in un’analisi combinata di 16 studi clinici in doppio cieco su 4131 pazienti, l’incidenza di tosse riportata spontaneamente nei pazienti trattati con losartan è risultata simile (3,1%) a quella di pazienti trattati con placebo (2,6%) o idroclorotiazide (4,1%), laddove  l’incidenza con  ACE inibitori è stata dell’8,8%

Nei pazienti non diabetici ipertesi con proteinuria, la somministrazione di losartan potassico riduce significativamente la proteinuria, l’escrezione frazionale di albumina e IgG. Losartan mantiene la velocità di filtrazione glomerulare e riduce la frazione di filtrazione. In genere, losartan causa una riduzione dell’acido urico sierico (normalmente <0,4 mg/dl), che di solito é persistente nella terapia cronica.

Il losartan non ha alcun effetto sui riflessi autonomi e non ha effetti sostanziali sulla norepinefrina  plasmatica.

In pazienti con insufficienza ventricolare sinistra, dosaggi di 25 mg e 50 mg di losartan hanno prodotto effetti emodinamici e neuro-ormonali positivi, caratterizzati da un aumento dell’indice cardiaco e da una riduzione della pressione capillare polmonare di incuneamento, delle resistenze vascolari sistemiche, della pressione arteriosa sistemica media e della frequenza cardiaca, e una riduzione dei livelli circolanti rispettivamente di aldosterone e norepinefrina. In questi pazienti con insufficienza cardiaca, l’effetto ipotensivo era correlato alla dose.

Studi sull’ipertensione

In studi clinici controllati, la monosomministrazione giornaliera di losartan a pazienti con ipertensione essenziale lieve moderata ha prodotto riduzioni statisticamente significative della pressione sistolica e diastolica. I valori della pressione arteriosa misurata 24 ore dopo la somministrazione, in confronto a quelli misurati 5-6 ore dopo la somministrazione, hanno dimostrato una riduzione della pressione arteriosa nell’arco delle 24 ore; il naturale ritmo circadiano è stato mantenuto. La riduzione della pressione al termine dell’intervallo di somministrazione è risultata pari al 70-80% dell’effetto osservato nelle 5-6 ore dopo la dose.

L’interruzione di losartan nei pazienti ipertesi non ha provocato un aumento repentino della pressione arteriosa (rebound). Nonostante la marcata riduzione della pressione arteriosa, il losartan non ha avuto effetti clinici significativi sulla frequenza cardiaca.

Losartan ha uguale efficacia in entrambi i sessi, e nei soggetti ipertesi più giovani (di età inferiore a 65 anni) e più anziani.

Studio LIFE

Lo studio LIFE (Losartan Intervention For Endpoint reduction in hypertension) è uno studio randomizzato, in triplo cieco, controllato in attivo, condotto su 9193 pazienti ipertesi di età compresa tra 55 e 80 anni, con ipertrofia ventricolare sinistra documentata all’ECG. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento con losartan 50 mg una somministrazione giornaliera o atenololo 50 mg in una somministrazione giornaliera. In caso di mancato raggiungimento del livello pressorio desiderato (<140/90mmHg), è stato aggiunto dapprima idroclorotiazide (12,5 mg) e, se necessario, il dosaggio di losartan o atenololo è stato successivamente aumentato a 100 mg in somministrazione giornaliera. Altri farmaci ipertensivi, ad eccezione degli ACE inibitori, antagonisti dell’Angiotensina II o beta-bloccanti, sono stati aggiunti se necessario per raggiungere l’obiettivo pressorio.

La durata media del follow-up è stata di 4,8 anni.

L’endpoint primario era la combinazione di morbilità e mortalità cardiovascolare, misurata dalla riduzione nell’incidenza combinata di decesso  cardiovascolare, ictus e infarto miocardico. La pressione arteriosa è stata significativamente ridotta a livelli simili nei due gruppi. Il trattamento con losartan ha comportato una riduzione del rischio del 13,0% (p=0,021, intervallo di confidenza al 95% 0,77-0,98), rispetto ad atenololo, nei pazienti che hanno raggiunto l’endpoint primario composito. Questo dato é attribuibile probabilmente ad una riduzione del rischio di ictus. Il trattamento con losartan ha ridotto il rischio di ictus del 25% rispetto ad atenololo (p=0,001, intervallo di confidenza al 95% 0,63-0,89). Le percentuali di decesso cardiovascolare e infarto miocardico non sono risultati significativamente differenti tra i gruppi di trattamento.

Idroclorotiazide

L’idroclorotiazide è un diuretico tiazidico. Il meccanismo dell’effetto antipertensivo dei tiazidi non è del tutto noto. I tiazidi agiscono sul meccanismo di riassorbimento degli elettroliti del tubulo renale distale, aumentando in modo diretto l’escrezione di sodio e di cloruro in quantità approssimativamente equivalenti. L’azione diuretica dell’idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta l’attività reninica plasmatica e la secrezione di aldosterone, con conseguente aumento di potassio nelle urine e  perdita di bicarbonati, e riduzione di potassio sierico. Il legame renina-aldosterone è mediato dall’angiotensina II pertanto la co-somministrazione di un antagonista del recettore dell’angiotensina II tende a far regredire la perdita di potassio associata ai diuretici tiazidici.

Dopo somministrazione orale, la diuresi inizia entro 2 ore, raggiunge il picco in circa 4 ore e dura circa 6-12 ore, e  l’effetto antipertensivo persiste fino a 24 ore.

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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento

Losartan

In seguito a  somministrazione orale, il losartan è ben assorbito e subisce un metabolismo di primo passaggio, da cui si formano un metabolita carbossilico attivo e altri metaboliti inattivi.La biodisponibilità sistemica di losartan in compresse è di circa il 33%. I valori medi dei picchi di concentrazione di losartan e del suo metabolita attivo si raggiungono rispettivamente in 1 ora e in 3-4 ore. Non vi è stato alcun effetto clinicamente significativo sul profilo di concentrazione plasmatica di losartan, quando il farmaco è stato somministrato con un pasto standard.

Distribuzione

Losartan

Sia il losartan che il suo metabolita attivo si legano per ≥ 99% alle proteine plasmatiche, principalmente all’albumina. Il volume di distribuzione del losartan è di 34 litri. Studi nei ratti indicano che il passaggio di losartan attraverso la barriera ematoencefalica è scarso o nullo.

Idroclorotiazide

L’idroclorotiazide attraversa la barriera placentare, ma non quella ematoencefalica.L’idroclorotiazide è escreto nel latte umano.

Biotrasformazione

Losartan

Circa il 14% della dose di losartan somministrata per via endovenosa o orale è convertito nel suo metabolita attivo.Dopo somministrazione orale ed endovenosa di losartan potassico marcato con 14C, la radioattività circolante nel plasma viene attribuita principalmente al losartan e al suo metabolita attivo. In circa l’1%  dei soggetti che hanno partecipato agli studi, è stata osservata una conversione minima del losartan nel suo metabolita attivo.

Oltre al metabolita attivo, si formano anche  metaboliti inattivi, tra cui due metaboliti principali, formati   dall’idrossilazione della catena laterale butilica, e un metabolita minore, un N-2 tetrazolo glucuronide

Eliminazione

Losartan

La clearance plasmatica del losartan e del suo metabolita attivo è rispettivamente di circa 600 ml/min e 50 ml/min.La clearance renale del losartan e del suo metabolita attivo è rispettivamente di circa 74 ml/min e 26 ml/min.

Quando il losartan viene somministrato per via orale, circa il 4% della dose è escreto immodificato nelle urine, e circa il 6% della dose è escreto nelle urine come metabolita attivo. La farmacocinetica del losartan e del suo metabolita attivo ha un andamento lineare, con dosi orali di losartan potassico fino a 200 mg.

Dopo somministrazione orale, la concentrazione plasmatica del losartan e del suo metabolita attivo si riduce in modo poliesponenziale, con un’emivita terminale rispettivamente di circa 2 ore e 6-9 ore.Con la monosomministrazione giornaliera di 100 mg, né il losartan né il suo metabolita attivo si accumulano in misura significativa nel plasma.

Il losartan e i suoi metaboliti vengono eliminati sia per via biliare che per via urinaria.   Nell’uomo, in seguito a somministrazioneorale di losartan marcato con 14C nell’uomo, la radioattività viene ritrovata per il 35% circa nelle urine e per  il 58% nelle feci.

Idroclorotiazide

L’idroclorotiazide non viene metabolizzato ma viene eliminato rapidamente per via renale. Quando i livelli plasmatici sono stati seguiti per almeno 24 ore, è stato osservato che l’emivita plasmatica varia tra 5,6 e 14,8 ore.Almeno il 61% della dose orale è eliminato immodificato nelle urine entro 24 ore.

Caratteristiche nei pazienti

Losartan/Idroclorotiazide

Le concentrazioni plasmatiche di losartan e del suo metabolita attivo e l’assorbimento di idroclorotiazide osservate nei soggetti anziani ipertesi  non differiscono in misura significativa da quelli osservati  negli ipertesi giovani.

Losartan

Dopo somministrazione orale in pazienti con cirrosi epatica alcolica lieve o moderata, le concentrazioni plasmatiche di losartan e del suo metabolita attivo sono risultati rispettivamente di 5 e 1,7 volte più alti  rispetto agli ipertesi giovani.

Né il losartan né il metabolita attivo possono essere eliminati mediante emodialisi.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di farmacologia generale, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Il potenziale tossico dell’associazione losartan/idroclorotiazide è stato valutato in studi di tossicità cronica condotti sul ratto e sul cane, per una durata di sei mesi, dopo somministrazione orale, e gli effetti  osservati in questi studi con tale associazione sono state provocate principalmente dal losartan. La somministrazione dell’associazione losartan/idroclorotiazide ha indotto una riduzione dei parametri eritrocitari (eritrociti, emoglobina, ematocrito), un aumento di N-urea nel siero, una riduzione del peso del cuore (senza correlato istologico) e alterazioni gastrointestinali (lesioni delle mucose, ulcere, erosioni, emorragie). Non vi è stata evidenza di teratogenicità in ratti o conigli trattati con l’associazione di losartan/idroclorotiazide. Tossicità fetale è stata osservata nei ratti, come evidenziato da un lieve aumento di coste soprannumerarie nella generazione F1, in caso di trattamento delle femmine di ratto prima e durante tutta la gestazione. Come osservato negli studi condotti sul losartan da solo, si sono verificati effetti avversi fetali e neonatali, inclusi tossicità renale e morte fetale, quando le ratte gravide  sono state trattate con l’associazione di losartan/idroclorotiazide durante la fase tardiva della gestazione e/o l’allattamento.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nucleo della compressa:

Lattosio monoidrato

Cellulosa microcristallina

Amido di mais pregelatinizzato

Magnesio stearato

Rivestimento della compressa:

Ipromellosa (E464)

Idrossipropilcellulosa (E463)

Titanio biossido (E171)

Giallo chinolina (E104)

Cera carnauba

06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

22 mesi

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Losartan Idroclorotiazide Doc

Blister:

Non conservare a temperatura superiore ai 30 C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

Contenitore delle compresse:

Non conservare a temperatura superiore ai 30 C. Tenere il contenitore delle compresse ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.

06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister di PVC/PE/PVdC-alluminio: 28, 30 compresse.

Contenitore delle compresse in HDPE: 30, 100 compresse.

�ˆ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Non pertinente.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

DOC Generici S.r.l.

Via Manuzio 7

20124 Milano

Italia


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

AIC n. 038510018/M -"50 Mg/12.5 mg Compresse Rivestite Con Film" 28 Compresse In Blister Pvc/Pe/Pvdc-Al

AIC n. 038510057/M -"100 Mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 28 Compresse In Blister Pvc/Pe/Pvdc-Al


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Gennaio 2010


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Gennaio 2010