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Losartan Idroclorotiazide Germed
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 50/12,5 mg compresse rivestite con
film
Ogni compressa contiene 50 mg di losartan potassico, equivalente a 45,76 mg
di losartan e 12,5 mg di idroclorotiazide.
Eccipiente: 70,31 mg di lattosio monoidrato/compressa rivestita con film
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 100/25 mg compresse rivestite con film
Ogni compressa contiene 100 mg di losartan potassico, equivalente a 91,52 mg
di losartan e 25 mg di idroclorotiazide.
Eccipiente: 140,61 mg di lattosio monoidrato/compressa rivestita con film
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa gialla, rotonda, rivestita con film.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 50/12,5 mg compresse rivestite con
film
Trattamento dell’ipertensione essenziale in pazienti la cui pressione
sanguigna non viene adeguatamente controllata con idroclorotiazide o losartan in
monoterapia.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 100/25 mg compresse rivestite con film
Trattamento dell’ipertensione essenziale in pazienti la cui pressione
sanguigna non viene adeguatamente controllata da losartan 50 mg/idroclorotiazide
12,5 mg una volta al giorno.
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Metodo di somministrazione
La compressa deve essere ingerita con una quantità sufficiente di liquido
(es. un bicchiere d’acqua). Losartan potassico/idroclorotiazide può essere
somministrato con o senza cibo.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 50/12,5 mg compresse rivestite con film
Si raccomanda, dove possibile, la titolazione con i singoli componenti
(losartan e idroclorotiazide).
Nei pazienti la cui pressione sanguigna non è adeguatamente controllata, può
essere preso in considerazione, quando clinicamente appropriato, il passaggio
dalla monoterapia con losartan 50 mg o con idroclorotiazide 12,5 mg alla terapia
in associazione fissa.
Il consueto dosaggio iniziale e di mantenimento, per la maggior parte dei
pazienti, è di 1 compressa una volta al giorno. Nei pazienti che non rispondono
adeguatamente, la dose può essere aumentata a 2 compresse una volta al giorno.
La dose massima è di 2 compresse una volta al giorno. Generalmente, l’effetto
antipertensivo viene raggiunto nell’arco di tre o quattro settimane dall’inizio
della terapia.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 100/25 mg compresse rivestite con film
L’associazione 100 mg di losartan potassico/25 mg di idroclorotiazide non è
consigliata come terapia iniziale. Si consiglia una compressa di losartan
potassico/idroclorotiazide una volta al giorno per quei pazienti che non
rispondono adeguatamente all’associazione 50 mg losartan potassico/12,5 mg
idroclorotiazide somministrata una volta al giorno. Generalmente, l’effetto
antipertensivo è ottenuto nell’arco di tre o quattro settimane dall’inizio della
terapia.
Uso nei pazienti anziani: Non è necessario un aggiustamento del
dosaggio iniziale. L’esperienza è limitata in questo gruppo di pazienti.
Uso nei pazienti con alterata funzionalità renale: Non è necessario un
aggiustamento del dosaggio iniziale in pazienti con alterate funzionalità renali
lievi o moderate (clearance della creatinina di 30-50 ml/min). Losartan
potassico/idroclorotiazide non è consigliato per pazienti in dialisi. È
controindicato in pazienti con alterata funzionalità renale grave (clearance
della creatinina ≤30 ml/min).
Uso nei pazienti con deplezione del volume intravascolare: Losartan
potassico/idroclorotiazide non deve essere usato in pazienti con deplezione del
volume intravascolare (es. quelli trattati con alti dosaggi di diuretici).
Uso nei pazienti con alterata funzionalità epatica:
Losartan potassico/idroclorotiazide non è consigliato nei pazienti con
alterata funzionalità epatica. È controindicato in pazienti con alterata
funzionalità epatica grave.
Uso nei bambini e negli adolescenti (<18 anni): Losartan
potassico/idroclorotiazide non è consigliato per l’uso nei bambini e negli
adolescenti di età inferiore ai 18 anni in quanto i dati sulla sicurezza e
sull’efficacia non sono sufficienti.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED è controindicato nei seguenti casi:
ipersensibilità al losartan, all’idroclorotiazide, ad altri derivati
sulfonamidici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Gravidanza e allattamento (vedi sezioni 4.4 e 4.6).
Pazienti con anuria
Grave alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 30
ml/min)
Grave alterazione della funzionalità epatica
Losartan
Ipertensione renovascolare
Vi è un aumento del rischio di grave ipotensione e di insufficienza renale
quando pazienti con stenosi dell’arteria renale bilaterale o con stenosi
unilaterale, in caso di rene singolo, vengono trattati con prodotti che
influiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. In tali pazienti, la
funzionalità renale va attentamente monitorata.
Iperkalemia
L’iperkalemia può presentarsi durante il trattamento con prodotti che
influiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. I fattori di rischio
per lo sviluppo di iperkalemia includono insufficienza renale e/o insufficienza
cardiaca e diabete mellito. I diuretici risparmiatori di potassio, gli
integratori di potassio o i sostituti del sale da cucina che contengono potassio
vanno somministrati con cautela in concomitanza con losartan
potassico/idroclorotiazide (vedi sezione 4.5).
I livelli di potassio e l’equilibrio elettrolitico devono essere monitorati
durante il trattamento dei pazienti a rischio di iperkalemia.
Stenosi aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
È necessaria una particolare attenzione in pazienti che soffrono di stenosi
aortica e mitralica, o di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Iperaldosteronismo primario
I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono ai
prodotti medicinali antipertensivi che agiscono inibendo il sistema
renina-angiotensina. Pertanto, l’uso di losartan potassico/idroclorotiazide non
è consigliato.
Altre condizioni con stimolazione del sistema
renina-angiotensina-aldosterone
Nei pazienti in cui il tono vascolare e la funzionalità renale dipendono
prevalentemente dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (es.
pazienti con grave scompenso cardiaco congestivo o soggiacente malattia renale,
inclusa stenosi dell’arteria renale) il trattamento con altri prodotti
medicinali che influiscono su questo sistema è stato associato con ipotensione
acuta, íperazotemia, oliguria o raramente insufficienza renale acuta.
Differenze etniche
Il Losartan potassico sembra essere meno efficace nell’abbassare la pressione
nella popolazione di colore che in quella non di colore, forse a causa di una
maggiore prevalenza di stati di bassa renina nella popolazione di colore
ipertesa.
Altro
Un’eccessiva riduzione della pressione sanguigna nei pazienti con cardiopatia
ischemica o malattia ischemica cardiovascolare può portare ad infarto miocardico
o ictus. In questi pazienti, losartan potassico idroclorotiazide deve essere
somministrato sotto stretto controllo medico.
Gravidanza:
Gli AIIRA non devono essere iniziati durante la gravidanza. A meno che la
continuazione della terapia con gli AIIRA non sia considerata essenziale, le
pazienti che hanno in progetto una gravidanza devono passare a trattamenti
antipertensivi alternativi, che abbiano un profilo di sicurezza stabilito per
l’uso in gravidanza. Quando viene accertata la gravidanza, il trattamento con
gli AIIRA va interrotta immediatamente, e, se indicato, va iniziata una terapia
alternativa.(si vedano le sezioni 4.3 e 4.6).
Idroclorotiazide
Disfunzioni renali e Trapianto renale
Si raccomanda il controllo periodico dei livelli sierici del potassio, della
creatinina e dell’acido urico. Nei pazienti con disfunzioni renali può
presentarsi azotemia associata a tiazide.
Non c’è esperienza sull’uso di losartan potassico/idroclorotiazide in
pazienti con trapianto renale recente.
Disfunzioni epatiche
L’idroclorotiazide va usato con cautela nei pazienti con disfunzione epatica
o con malattia epatica progressiva, dato che può causare colestasi intraepatica,
e poiché lievi alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e dei fluidi possono
precipitare il coma epatico.
Effetti metabolici ed endocrini
La terapia con tiazidici può indebolire la tolleranza al glucosio. Nei
pazienti diabetici, può essere necessario un aggiustamento del dosaggio
dell’insulina o degli agenti ipoglicemici orali. Durante la terapia con
tiazidici, il diabete mellito latente può diventare manifesto.
Aumenti dei livelli del colesterolo e dei trigliceridi sono stati associati
alla terapia diuretica con tiazidici.
In alcuni pazienti la terapia con tiazidici può far precipitare iperuricemia
e gotta.
Squilibrio elettrolitico
In alcuni pazienti può manifestarsi ipotensione sintomatica. Ciò è stato
osservato raramente in pazienti ipertesi senza complicazioni, ma con maggior
probabilità in presenza di deplezione dei fluidi o squilibrio elettrolitico.
Pertanto, una periodica determinazione degli elettroliti nel siero e della
creatinina deve essere eseguita ad intervalli adeguati. I tiazidici, incluso
l’idroclorotiazide, possono causare squilibri dei fluidi e degli elettroliti
(comprese ipokalemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica).
Segni d’avvertimento di uno squilibrio dei fluidi e degli elettroliti sono
secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza,
dolori o spasmi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria,
tachicardia e disturbi gastrointestinali, come nausea o vomito (vedi sezione
4.8).
Il rischio di ipokalemia è alto nei pazienti con cirrosi epatica, nei
pazienti che hanno una diuresi vivace, nei pazienti che non ricevono un’adeguata
assunzione orale di elettroliti e nei pazienti che ricevono una concomitante
terapia con corticosteroidi o ACTH (vedi sezione 4.5).
I tiazidici possono diminuire l’escrezione urinaria di calcio e produrre
aumenti lievi e intermittenti del calcio sierico in assenza di noti disturbi del
metabolismo del calcio. Un’ipercalcemia marcata può essere la prova di un
iperparatiroidismo non diagnosticato. I tiazidici devono essere sospesi prima di
effettuare esami per la funzionalità paratiroidea.
È stato osservato che i tiazidici aumentano l’escrezione urinaria del
magnesio, che può avere come risultato una ipomagnesiemia.
Generale
Reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide possono manifestarsi nei
pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale, ma è più probabile
nei pazienti con tale storia.
È stata riferita l’esacerbazione o l’attivazione del lupus eritematoso
sistemico con l’uso di diuretici tiazidici.
Test antidoping
L’idroclorotiazide può produrre un risultato analitico positivo al test
antidoping.
Compressa di Losartan e Idroclorotiazide in associazione
Angioedema
Pazienti con un’anamnesi di angioedema (gonfiore al volto, labbra, gola e/o
lingua) devono essere tenuti sotto stretta osservazione (si veda sezione 4.8).
Disfunzione epatica e renale:
Losartan potassico/idroclorotiazide non è consigliato nei pazienti con
disfunzioni epatiche o renali lievi o moderate (clearance della creatinina 30-50
ml/min) (vedi sezione 4.2). È controindicato nei pazienti con gravi disfunzioni
epatiche o renali (vedi sezione 4.3).
Litio
La combinazione di litio e di losartan potassico/idroclorotiazide non è
consigliata (vedi sezione 4.5).
Ipotensione
Può manifestarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose,
nei pazienti con volume deplezione e/o sodio deplezione dovuta ad una energica
terapia diuretica, limitazioni del sale nella dieta, diarrea o vomito. Tale
condizione deve essere corretta prima di somministrare losartan
potassico/idroclorotiazide.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED contiene lattosio. I pazienti con rari
problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi di Lapp o
malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.
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Possibili interazioni relative sia al losartan che
all’idroclorotiazide
Uso concomitante non consigliato
Litio
Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e dei suoi effetti
tossici sono stati riscontrati durante la somministrazione contemporanea di
litio con inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina. Sono stati
riportati casi molto rari anche con gli antagonisti del recettore
dell'angiotensina II. Inoltre, la clearance renale del litio viene ridotta dai
tiazidici. Di conseguenza, con losartan potassico/idroclorotiazide il rischio di
tossicità da litio può aumentare. La somministrazione concomitante di litio e
losartan potassico/idroclorotiazide deve essere condotta solamente sotto stretto
controllo medico e non è consigliabile. Se tale associazione fosse
indispensabile, è consigliabile controllare i livelli sierici di litio durante
l’uso concomitante.
Uso concomitante che richiede cautela
Baclofene
Può verificarsi un potenziamento dell’'effetto antipertensivo.
Farmaci antinfiammatori non steroidei(FANS)
Quando gli antagonisti dell’angiotensina II sono somministrati
simultaneamente con FANS (es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil
salicilico (>3g/die), e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione
dell’effetto antipertensivo.
L’uso concomitante di antagonisti dell’angiotensina II e FANS può portare ad
un aumentato rischio di peggioramento della funzionalità renale, che comprende
possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio
sierico, specialmente in pazienti con preesistente compromessa funzionalità
renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli
anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in
considerazione il monitoraggio della funzionalità renale all’inizio della
terapia concomitante, e, da allora in poi, periodicamente.
Interazioni da prendere in considerazione
Amifostina
Può verificarsi un potenziamento dell’effetto antipertensivo.
Altri agenti antipertensivi
L’effetto antipertensivo di losartan potassico/idroclorotiazide può essere
aumentato con l’uso concomitante di altri agenti antipertensivi.
Alcool, barbiturici, narcotici o antidepressivi
Può verificarsi un potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Possibili interazioni legate al losartan
Uso concomitante sconsigliato
Prodotti medicinali che possono aumentare i livelli di potassio o indurre
iperkalemia (es. ACE inibitori, diuretici risparmiatori di potassio come
spironolattone, triamterene o amiloride, integratori di potassio, sostituti del
sale da cucina che contengono potassio, ciclosporina, trimetoprim o altri
prodotti medicinali come l’eparina sodica).
Se questi prodotti medicinali devono essere prescritti insieme
all’associazione losartan potassico/idroclorotiazide, si raccomanda di
monitorare i livelli plasmatici di potassio. Sulla base dell’esperienza nell’uso
di altri prodotti medicinali che inibiscono il sistema renina-angiotensina,
l’uso concomitante dei sopracitati prodotti medicinali può comportare un
innalzamento del potassio sierico (vedi sezione 4.4).
Interazioni da prendere in considerazione
Citocromo P450 2C9
Il Losartan viene metabolizzato prevalentemente dal citocromo P450 (CYP) 2C9
nel metabolita acido carbossilico attivo. In uno studio clinico si è osservato
che il fluconazolo (inibitore del CYP2C9) diminuisce l’esposizione al metabolita
attivo di circa il 50%. Si è osservato che il trattamento concomitante con
losartan e rifampicina (induttore degli enzimi metabolici) porta ad una
riduzione del 40% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo. La
rilevanza clinica di questi effetti non è nota. Non sono state osservate
differenze nell’esposizione nel trattamento concomitante con fluvastatina
(debole inibitore del CYP2C9).
Possibili interazioni legate all’idroclorotiazide
Uso concomitante sconsigliato
Medicinali associati con perdita di potassio e ipokalemia (es. altri
diuretici kaliuretici, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina,
carbenoxolone, penicillina G sodica, acido salicilico e derivati).
Se questi agenti devono essere prescritti con l’associazione losartan
potassico/idroclorotiazide, si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici
di potassio. Questi medicinali possono potenziare l’effetto
dell’idroclorotiazide sul potassio sierico (vedi sezione 4.4). Pertanto tali
combinazioni non sono consigliate.
Uso concomitante che richiede cautela
Sali di calcio
I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio, a causa
della diminuita escrezione. Se devono essere prescritti integratori di calcio,
si devono monitorare i livelli sierici di calcio e la dose di calcio va
aggiustata di conseguenza.
Colestiramina e colestipolo
L’assorbimento dell’idroclorotiazide viene diminuito in presenza di resine a
scambio anionico.
Glucosidi digitalici
L’ipokalemia o l’ipomagnesiemia indotte dai tiazidici favoriscono
l’insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale (vedi sezione 4.4).
Prodotti medicinali influenzati da disturbi del potassio sierico
Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico ed un ECG quando
losartan potassico/idroclorotiazide viene somministrato con agenti influenzati
da disturbi del potassio sierico (es. glucosidi digitalici, antiaritmici) ed i
seguenti farmaci che inducono torsioni di punta (compresi alcuni antiaritmici),
in quanto l’ipokalemia è un fattore predisponente le torsioni di punta:
antiaritmici di classe Ia (es. chinidina, idrochinidina, disopiramide),
antiaritmici di classe III (es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide),
alcuni antipsicotici (es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina,
trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride,
pimozide, aloperidolo, droperidolo), altri agenti (es. bepridil, cisapride,
difemanile, eritromicina IV, alofantrina, mizolastin, pentamidina,
sparfloxacina, terfenadina, vincamina IV).
Metformina
La metformina deve essere usata con cautela a causa del rischio di acidosi
lattica indotta da possibile insufficienza della funzionalità renale associata
all’idroclorotiazide.
Prodotti medicinali antidiabetici (agenti orali e insulina)
Può essere necessario riaggiustare il dosaggio della terapia antidiabetica
(vedi sezione 4.4).
Beta-bloccanti e diazossido
L’effetto iperglicemico dei beta-bloccanti e del diazossido può essere
accresciuto dai tiazidici.
Amine pressorie (es. noradrenalina)
L’effetto delle amine pressorie può essere ridotto.
Rilassanti della muscolatura scheletrica non depolarizzanti (es.
tubocurarina)
L’effetto dei rilassanti della muscolatura scheletrica non depolarizzanti può
essere potenziato dall’idroclorotiazide.
Medicinali usati per il trattamento della gotta (es. probenecid,
sulfinpirazone e allopurinolo)
Può essere necessario riaggiustare il dosaggio dei farmaci uricosurici, in
quanto l’idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico. Può
essere necessario aumentare il dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La
somministrazione contemporanea con tiazidici può aumentare l’incidenza delle
reazioni di ipersensibilità all'allopurinolo.
Amantadina
I tiazidici possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate
dall’amantadina.
Agenti citotossici (es. ciclofosfamide, metotressato)
I tiazidici possono ridurre l’escrezione renale degli agenti citotossici e
potenziare i loro effetti mielosoppressori.
Ciclosporina:
Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di
iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso.
Tetracicline:
La concomitante somministrazione di tetracicline e tiazidici aumenta il
rischio di innalzamento dei livelli di urea, indotto da tetraciclina. Questa
interazione probabilmente non riguarda la dossiciclina.
Chinidina:
La clearance della chinidina può essere ridotta quando idroclorotiazide e
chinidina vengono somministrati in concomitanza.
Interazioni con test di laboratorio
A causa del loro effetto sul metabolismo del calcio, i tiazidici possono
interferire con i test per la valutazione della funzionalità paratiroidea (vedi
sezione 4.4).
Gravidanza:
L’uso degli AIIRA non è consigliato durante il primo trimestre di gravidanza
(vedi sezione 4.4). L’uso degli AIIRA è controindicato nel corso del 2oe
del 3otrimestre di gravidanza (vedi sezioni 4.3 e 4.4)
L’evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicità in seguito
all’esposizione agli ACE inibitori nel corso del primo trimestre di gravidanza
non è stata conclusiva; comunque un lieve aumento del rischio non può essere
escluso. Mentre non esistono dati epidemiologici controllati sul rischio con gli
Inibitori del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), per questa classe di
farmaci possono esistere rischi similari. A meno che la continuazione della
terapia ARB non sia considerata essenziale, le pazienti che hanno in progetto
una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che
abbiano un profilo di sicurezza stabilito per l’uso in gravidanza. Quando viene
accertata la gravidanza, il trattamento con gli AIIRA va interrotta
immediatamente, e, se indicato, va iniziata una terapia alternativa.
È noto che l’esposizione alla terapia con AIIRA durante il secondo e terzo
trimestre causa, nell’uomo, tossicità per il feto (diminuzione della
funzionalità renale, oligoidraminosi, ritardo nell’ossificazione del cranio) e
tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkalemia). (vedi
anche sezione 5.3)
In caso di esposizione agli AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si
consiglia un controllo con ultrasuoni della funzionalità renale e del cranio.
I bambini le cui madri hanno assunto AIIRA devono essere tenuti sotto stretto
controllo per ipotensione (vedi anche sezioni 4.3 e 4.4).
L’idroclorotiazide può ridurre sia il volume del plasma che il flusso
sanguigno utero-placentare. I tiazidici attraversano la barriera placentare e
sono presenti nel sangue del cordone ombelicale. Possono causare disturbi
elettrolitici fetali e forse altre reazioni che sono state osservate negli
adulti. Sono stati riferiti casi di trombocitopenia nei neonati e ittero fetale
o neonatale dopo il trattamento delle madri con tiazidici.
Sulla base delle informazioni sopra riportate, losartan
potassico/idroclorotiazide è controindicato in gravidanza. Se viene accertata
una gravidanza durante il trattamento, losartan potassico/idroclorotiazide deve
essere interrotto (vedi sezione 4.3).
Allattamento:
Non è noto se il losartan viene secreto nel latte umano. Comunque, il
losartan viene secreto nel latte dei ratti. Il tiazide passa nel latte umano e
può inibire la lattazione. A causa dei possibili effetti indesiderati sul
bambino allattato, il losartan potassico/idroclorotiazide è controindicato
durante l’allattamento (vedi sezione 4.3).
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e
sull’uso di macchinari.
Comunque, quando si guidano veicoli o si utilizzano macchinari si deve tener
presente che occasionalmente possono manifestarsi capogiri quando si è
sottoposti ad una terapia antipertensiva, in particolare all’inizio del
trattamento o quando viene aumentato il dosaggio.
Gli effetti indesiderati elencati di seguito sono raggruppati per
organo/sistema e classificati in base alla frequenza secondo la seguente
convenzione:
Molto comune: ≥1/10
Comune: ≥1/100, <1/10
Non comune: ≥1/1.000, <1/100
Raro: ≥1/10.000, <1/1.000
Molto raro: <1/10.000, non nota (la frequenza non puo essere definita sulla
base dei dati disponibili)
Negli studi clinici con losartan potassico e idroclorotiazide, non si sono
osservati effetti indesiderati peculiari di questa associazione di sostanze. Gli
effetti indesiderati si sono limitati a quelli già osservati con losartan
potassico e/o idroclorotiazide.
In studi clinici controllati per l’ipertensione essenziale, il capogiro è
stato l’unico effetto indesiderato, riferito come dipendente dalla sostanza, che
si è manifestato con un’incidenza maggiore rispetto al placebo nell’1% o più dei
pazienti trattati con losartan e idroclorotiazide.
Oltre a questi effetti indesiderati, dopo l’immissione del prodotto sul
mercato, sono state riportate le seguenti reazioni avverse:
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non comune: anemia, porpora di Henoch-Schonlein, ecchimosi, emolisi.
Disturbi del sistema immunitario:
Raro: reazioni anafilattiche, angioedema.
Patologie vascolari:
Non comune: vasculite.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Comune: tosse.
Patologie gastrointestinali:
Comune: diarrea.
Patologie epatobiliari:
Raro: epatite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: orticaria.
Esami diagnostici:
Raro: iperkalemia, innalzamento delle ALT.
Altri effetti indesiderati che sono stati osservati con uno dei singoli
componenti e che possono essere effetti indesiderati con losartan
potassico/idroclorotiazide sono i seguenti:
Losartan
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non comune: anemia, porpora di Henoch-Schonlein, ecchimosi, emolisi.
Disturbi del sistema immunitario:
Raro: reazioni anafilattiche, angioedema, orticaria.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Non comune: anoressia, gotta.
Disturbi psichiatrici:
Comune: insonnia.
Non comune: ansia, disturbo d’ansia, disturbi da panico, confusione
mentale, depressione, sogni anomali, disturbo del sonno, sonnolenza,
indebolimento della memoria.
Patologie del sistema nervoso:
Comune: mal di testa, capogiro.
Non comune: nervosismo, parestesia, neuropatia periferica, tremore,
emicrania, sincope.
Patologie dell’occhio:
Non comune: visione offuscata, bruciore/sensazione di puntura agli
occhi, congiuntivite, diminuzione dell’acuità visiva.
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
Non comune: vertigini, tinnito.
Patologie cardiache:
Non comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, sternalgia, angina
pectoris, blocco AV di II grado, accidente cerebrovascolare, infarto del
miocardio, palpitazioni, aritmia (fibrillazioni atriali, bradicardia sinusale,
tachicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare).
Patologievascolari:
Non comune: vasculite.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Comune: tosse, infezione delle vie respiratorie superiori, congestione
nasale, sinusite, alterazioni sinusali.
Non comune: Disturbi faringei, faringite, laringite, dispnea,
bronchite, epistassi, rinite, congestione respiratoria.
Patologie gastrointestinali:
Comune: dolori addominali, nausea, diarrea, dispepsia.
Non comune: stitichezza, mal di denti, secchezza delle fauci,
flatulenza, gastrite, vomito.
Patologie epatobiliari
Non nota: anomalie della funzionalità epatica.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: alopecia, dermatite, secchezza cutanea, eritema, rossore,
fotosensibilità, prurito, eruzione cutanea, orticaria, sudorazione.
Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Comune: spasmi muscolari, dolori alla schiena, dolori alle gambe,
mialgia.
Non comune: dolori alle braccia, gonfiore delle articolazioni, dolori
alle ginocchia, dolori muscoloscheletrici, dolori alle spalle, rigidità,
artralgia, artrite, coxalgia, fibromialgia, debolezza muscolare.
Patologie renali e urinarie:
Non comune: nicturia, frequenza urinaria, infezioni del tratto
urinario.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:
Non comune: diminuzione della libido, impotenza.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione:
Comune: astenia, stanchezza, dolore al torace.
Non comune: edema facciale, febbre.
Esami diagnostici:
Comune: iperkalemia, lieve riduzione dell’ematocrito e
dell’emoglobina.
Non comune: lieve innalzamento dell’urea e dei livelli di creatinina
sierica.
Molto raro: innalzamento degli enzimi epatici e della bilirubina.
Idroclorotiazide
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non comune: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica,
leucopenia, porpora, trombocitopenia.
Disturbi del sistema immunitario:
Raro: reazione anafilattica.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Non comune: anoressia, iperglicemia, iperuricemia, ipokalemia,
iponatremia.
Disturbi psichiatrici:
Non comune: insonnia.
Patologie del sistema nervoso:
Comune: cefalgia.
Patologie dell’occhio:
Non comune: transitoria visione offuscata, xantopsia.
Patologie vascolari:
Non comune: angite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Non comune: difficoltà respiratorie incluse polmonite ed edema
polmonare.
Patologie gastrointestinali:
Non comune: sialoadenite, spasmi, irritazione dello stomaco, nausea,
vomito, diarrea, stitichezza.
Patologie epatobiliari:
Non comune: Ittero (colestasi intraepatica), pancreatite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: fotosensibilità, orticaria, necrolisi epidermica tossica.
Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo:
Non comune: spasmi muscolari.
Patologie renali e urinarie:
Non comune: glicosuria, nefrite interstiziale, disfunzione renale,
insufficienza renale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione:
Non comune: febbre, capogiro, irrequietezza, debolezza.
Esami diagnostici:
Raro: innalzamento delle ALT.
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Sintomi di intossicazione:
Finora non è disponibile esperienza sul sovradosaggio nell’uomo. I sintomi
più probabili di sovradosaggio di losartan, si suppone siano ipotensione e
tachicardia, possibile bradicardia, astenia, vertigini, mal di testa, problemi
nella posizione eretta (vedi anche 4.8).
Il sovradosaggio di idroclorotiazide viene associato con deplezione
elettrolitica (ipokalemia, ipocloremia) e disidratazione derivante da diuresi
eccessiva. I segni e i sintomi più comuni di sovradosaggio sono nausea e
sonnolenza. L’ipokalemia può provocare spasmi muscolari e/o accentuate aritmie
cardiache associate con l’uso concomitante di glicosidi di digitale o di certi
prodotti medicinali antiaritmici.
Trattamento delle intossicazioni:
Il trattamento dipende dal tempo trascorso dall’assunzione del medicinale e
dal tipo e gravità dei sintomi. I trattamenti suggeriti comprendono l’induzione
dell’emesi e/o lavanda gastrica. Si deve dare priorità alla stabilizzazione del
sistema circolatorio. In seguito ad assunzione orale è indicata la
somministrazione di una dose sufficiente di carbone attivo. Se si manifesta
ipotensione, il paziente va sistemato in posizione supina, e si deve procedere
con immediata reintegrazione del sale e del volume. In seguito, oltre al
monitoraggio dei parametri vitali, vanno attentamente monitorati l’equilibrio
dei fluidi e degli elettroliti, l’equilibrio acido-base come pure le sostanze
urinarie e, se necessario, vanno corretti.
Né il losartan potassico né il metabolita attivo vengono eliminati dalla
emodialisi.
Non è stato determinato il grado in cui l’idroclorotiazide viene eliminato
dalla emodialisi.
Categoria farmacoterapeutica:Antagonisti
dell’angiotensina II e diuretici, codice ATC: C 09 DA 01.
Associazione Losartan potassico/idroclorotiazide
Losartan potassico/idroclorotiazide è una combinazione di un antagonista del
recettore dell’angiotensina II, il losartan potassico, e di un diuretico
tiazidico, l’idroclorotiazide. L’associazione di questi componenti ha un effetto
antipertensivo additivo, riducendo la pressione in misura maggiore di quanto
avvenga con ogni singolo componete usato da solo.
L’effetto antipertensivo dell’associazione losartan/idroclorotiazide si
protrae per un periodo di 24 ore.
Losartan
Losartan è un prodotto di sintesi per via orale antagonista recettoriale
dell’angiotensina II (tipo AT1). L’angiotensina II, un potente
vasocostrittore, è il principale ormone attivo del sistema renina-angiotensina e
un importante fattore determinante della patofisiologia dell’ipertensione.
L’Angiotensina II si lega al recettore AT1 presente in molti tessuti
(es. muscolatura liscia vascolare, ghiandole surrenali, reni e cuore) e stimola
diversi importanti processi biologici, tra cui la vasocostrizione e il rilascio
dell’aldosterone. Inoltre, l’angiotensina II stimola la proliferazione delle
cellule muscolari lisce.
Il losartan blocca in modo selettivo il recettore AT1. In vitro e
in vivo, sia il losartan che il suo metabolita carbossilico farmacologicamente
attivo (E-3174) inibiscono ogni attività fisiologicamente rilevante
dell’angiotensina II, indipendentemente dall’'origine e dal processo di sintesi.
Il losartan potassico non possiede un’azione agonista, né blocca altri
recettori ormonali o canali ionici importanti per la regolazione
cardiovascolare. Inoltre, il losartan non inibisce l’ACE (chininasi II),
l’enzima che degrada la bradichinina. Di conseguenza, non si ha alcun
potenziamento degli indesiderabili effetti mediati dalla bradichinina.
Durante la somministrazione di losartan, la soppressione del feedback
negativo dell’angiotensina II sulla secrezione della renina porta ad un aumento
dell’attività della renina plasmatica (PRA). Un aumento del PRA causa un
incremento dell’angiotensina II nel plasma. Nonostante questi aumenti, vengono
mantenute l’attività antipertensiva e la soppressione della concentrazione di
aldosterone plasmatico, che indica un blocco efficace del recettore
dell’angiotensina II. Dopo l’interruzione del losartan, i valori del PRA e
dell’angiotensina II scendono ai valori base in tre giorni.
Sia losartan potassico che il suo principale metabolita attivo hanno una
maggior affinità con il recettore AT1 rispetto al recettore AT2.
In base al peso, il metabolita attivo è da 10 a 40 volte più efficace del
losartan.
Studi sull’ipertensione
In studi clinici controllati, una somministrazione giornaliera monodose di
losartan potassico a pazienti con ipertensione essenziale da lieve a moderata ha
prodotto riduzioni statisticamente significative della pressione arteriosa
sistolica e diastolica. Misurazioni della pressione, a 24 ore dall’assunzione
della dose e a 5-6 ore dall’assunzione della dose, mostrano una riduzione della
pressione nell’arco delle 24 ore. È stato conservato il naturale andamento
quotidiano. La riduzione della pressione arteriosa alla fine dell’intervallo tra
le dosi è stata di circa il 70-80% dell’effetto riscontrato a 5-6 ore dopo
l’assunzione della dose.
La sospensione del trattamento con losartan potassico in pazienti ipertesi
non ha causato un brusco effetto (rimbalzo) della pressione arteriosa.
Nonostante la significativa riduzione della pressione arteriosa, la
somministrazione di losartan potassico non ha avuto alcun effetto clinicamente
significativo sulla frequenza cardiaca.
Losartan potassico ha la stessa efficacia nei pazienti ipertesi maschi e
femmine, nei giovani (età al di sotto dei 65 anni) e negli anziani.
Idroclorotiazide
L’idroclorotiazide è un diuretico tiazidico. Il meccanismo dell’effetto
antipertensivo dei diuretici tiazidici non è completamente notos. I tiazidici
influiscono sui meccanismi dei tubuli renali di riassorbimento degli
elettroliti, aumentando l’escrezione di sodio e cloruro in circa la stessa
quantità.
L’azione diuretica dell’idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta
l’attività della renina plasmatica, aumenta la secrezione di aldosterone, con
conseguente aumento della perdita del potassio e bicarbonato urinario ed una
diminuzione del potassio sierico. Il legame renina-aldosterone viene mediato
dall’angiotensina II. Pertanto, la concomitante somministrazione di un
antagonista del recettore dell’angiotensina II tende a rovesciare la perdita di
potassio associata con i diuretici tiazidici.
Sintomi di diuresi si presentano in 1-2 ore. L’effetto diuretico persiste per
10 - 12 ore, in base alla dose, l’effetto antipertensivo persiste fino a 24 ore.
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Losartan:
Assorbimento:
In seguito a somministrazione orale, il losartan potassico viene ben
assorbito e sottoposto ad un metabolismo di primo passaggio, da cui si formano
un metabolita attivo carbossilico e altri metaboliti inattivi. Il losartan
potassico e il suo metabolita attivo raggiungono i picchi di concentrazione
rispettivamente in 1 ora e in 3-4 ore.
La biodisponibilità sistemica del losartan potassico è di circa il 33%.
Distribuzione:
Entrambi, il losartan potassico e il suo metabolita attivo, si legano alle
proteine plasmatiche > 99%, principalmente all’albumina. Il volume di
distribuzione del losartan potassico è di 34 litri.
Biotrasformazione:
Circa il 14% di una dose di losartan potassico somministrata per via
endovenosa o orale viene trasformata nel suo metabolita attivo. Dopo
somministrazione orale o endovenosa di losartan potassico marcato con 14C, la
radioattività presente nel plasma viene principalmente attribuita al losartan
potassico e al suo metabolita attivo. In circa l’1% dei soggetti è stata
osservata una bassa conversione del losartan potassico nel suo metabolita
attivo.
Eliminazione:
La clearance plasmatica del losartan potassico e del suo metabolita attivo è
di circa 600 ml/minuto e 50 ml/minuto, rispettivamente. Dopo somministrazione
orale, le concentrazioni plasmatiche del losartan potassico e del suo metabolita
attivo si riducono in modo poliesponenziale, con un’emivita terminale di circa 2
ore e 6-9 ore rispettivamente.
La clearance renale del losartan potassico e del suo metabolita è di circa 74
ml/minuto e 26 ml/minuto, rispettivamente. Quando il losartan potassico viene
somministrato per via orale, circa il 4% della dose viene escreta invariata
nelle urine e circa il 6% in forma di metabolita attivo. Entrambe le escrezioni,
biliare e urinaria, contribuiscono all’eliminazione del losartan potassico e dei
suoi metaboliti. In seguito a somministrazione orale di losartan potassico
marcato con 14C nell’uomo, circa il 35% della radioattività viene ritrovata
nelle urine e il 58% nelle feci. In seguito a somministrazione endovenosa di
losartan potassico marcato con 14C, circa il 43% della radioattività viene
ritrovata nelle urine e il 50% nelle feci.
Linearità:
La farmacocinetica del losartan potassico e del suo metabolita attivo è
lineare con dosi orali di losartan potassico fino a 200 mg.
Con un dosaggio di una singola somministrazione giornaliera, né losartan
potassico né il suo metabolita attivo si accumulano in modo significativo nel
plasma.
Caratteristiche nei pazienti:
Nei pazienti anziani ipertesi le concentrazioni plasmatiche del losartan
potassico e del suo metabolita attivo non differiscono in modo significativo da
quelle osservate in pazienti ipertesi giovani.
Nelle pazienti ipertese femmine i livelli plasmatici di losartan potassico
erano fino al doppio di quelli riscontrati nei pazienti maschi ipertesi, mentre
i livelli plasmatici del metabolita attivo non hanno mostrato differenze tra
uomini e donne.
Dopo somministrazione orale, in pazienti con cirrosi epatica di origine
alcolica lieve-moderata, le concentrazioni plasmatiche di losartan potassico e
del suo metabolita attivo sono state rispettivamente 5 volte e 1,7 volte
maggiori di quelle osservate in volontari giovani di sesso maschile. (si vedano
le sezioni 4.2 e 4.4).
Le concentrazioni plasmatiche di losartan potassico non sono alterate in
pazienti con clearance della creatinina superiore ai 10 ml/minuto. In confronto
ai pazienti con funzionalità renale normale, l’AUC per losartan potassico è di
circa due volte maggiore nei pazienti emodializzati.
Le concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo non sono alterate nei
pazienti con disfunzioni renali o in pazienti emodializzati.
Né il losartan potassico né il metabolita attivo possono essere rimossi dalla
emodialisi.
Idroclorotiazide:
Assorbimento:
In seguito a somministrazione orale l’idroclorotiazide viene assorbito dal
tratto gastrointestinale per circa l’80%. La disponibilità sistemica è di circa
il 70%. Le concentrazioni plasmatiche massime si raggiungono generalmente dopo
2-5 ore.
Distribuzione :
Il legame alle proteine plasmatiche dell’idroclorotiazide e il 64%; il
relativo volume di distribuzione va da 0,5 a 1,1 l/kg.
Biotrasformaztione:
In volontari normali l’idroclorotiazide viene escreto per via renale per più
del 95% immutato.
Eliminazione:
L’emivita di eliminazione è di circa 6-8 ore con una funzionalità renale
normale. Essa aumenta con funzionalità renale compromessa ed è di circa 20 ore
con insufficienza renale terminale.
Biodisponibilità:
La concomitante somministrazione di idroclorotiazide e losartan non sembra
avere effetto sulla farmacocinetica di entrambi i principi attivi nei soggetti
sani.
I parametri farmacocinetici AUCinf e Cmax per il losartan ed il suo
metabolita attivo E-3174 e AUCinf, Cmax e recupero urinario 0-24 per
l’idroclorotiazide si sono dimostrati bioequivalenti quando i singoli preparati
sono stati confrontati al prodotto in associazione fissa.
I dati preclinici non mostrano rischi particolari per l’uomo sulla base
di studi convenzionali di farmacologia generale, genotossicità e potenziale
cancerogeno. La potenziale tossicità dell’associazione
losartan/idroclorotiazide è stata valutata in studi sulla tossicità cronica
della durata di sei mesi, condotti sui ratti e sui cani dopo
somministrazione orale, e i cambiamenti osservati in questi studi
sull’associazione furono principalmente dovuti al componente losartan. La
somministrazione dell’associazione losartan/idroclorotiazide produce una
diminuzione nei parametri dei globuli rossi (eritrociti, emoglobina,
ematocrito), un aumento dell’urea-N nel siero, una diminuzione del peso
cardiaco (senza correlazione istologica) e alterazioni gastrointestinali
(lesioni delle membrane mucose, ulcere, erosioni, emorragie). Non si è avuta
evidenza di teratogenicità nei ratti o nei conigli trattati con
l’associazione losartan/idroclorotiazide. La tossicità fetale nei ratti,
come mostrato da un lieve aumento delle costole in soprannumero nella
generazione F1, si è osservata quando le femmine erano state
trattate prima e durante tutta la gestazione. Come osservato negli studi sul
losartan usato singolarmente, effetti fetali e neonatali avversi, inclusa
tossicità renale e morte fetale, si sono presentati quando i ratti erano
stati trattati con l’associazione losartan/droclorotiazide durante l’ultimo
periodo di gestazione e/o durante l’allattamento.
Nucleo:
cellulosa microcristallina, amido di mais pregelatinizzato, lattosio
monoidrato, magnesio stearato.
Rivestimento:
idrossipropilcellulosa, ipromellosa, diossido di titanio (E171), ossido di
ferro giallo (E172).
h
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 50/12,5 mg compresse rivestite con
film
2 anni
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 100/25 mg compresse rivestite con film
2 anni
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Blister di Alluminio trasparente-PVC/PE/PVDC.
[DK/H/1025/001-002/DC]
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 50/12,5 mg compresse rivestite con film
Misura delle confezioni: 7, 28, 50, 56, 50x1 (confezione singola), 98
(confezione ospedaliera), e 100 (confezione ospedaliera) compresse rivestite con
film.
LOSARTAN e IDROCLOROTIAZIDE GERMED 100/25 mg compresse rivestite con film
Misura delle confezioni: 7, 28, 50, 56, 98 (confezione ospedaliera), 100
(confezione ospedaliera) e 280 (confezione ospedaliera) compresse rivestite con
film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
GERMED PHARMA S.p.A.
Via Cesare Cantù 11
20092 Cinisello Balsamo (MI)
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 7 compresse AIC n. 038318010/M
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse AIC n. 038318022/M
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 50 compresse AIC n. 038318034/M
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 56 compresse AIC n. 038318046/M
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 50X1 compresse AIC n. 038318059/M
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 98 compresse AIC n. 038318061/M
50 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 100 compresse AIC n. 038318073/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 7 compresse AIC n. 038318085/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 28 compresse AIC n. 038318097/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 50 compresse AIC n. 038318109/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 56 compresse AIC n. 038318111/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 98 compresse AIC n. 038318123/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 100 compresse AIC n. 038318135/M
100 mg/25 mg compresse rivestite con film 280 compresse AIC n. 038318147/M
Determinazione del 29.12.2009 – GU 44 del 23/02/2010/09.01.2013
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