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LUTAMID
Ogni compressa contiene 50 mg di bicalutamide.
Ogni compressa contiene 56 mg di lattosio monoidrato come eccipiente.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere la sezione 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa rivestita con film, bianca, rotonda e biconvessa.
Trattamento del tumore della prostata avanzato in associazione con la terapia con analogo dell’ormone che rilascia l’ormone luteinizzante (LHRH) oppure con la castrazione chirurgica.
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Adulti maschi compresi gli anziani: una compressa una volta al giorno alla stessa ora (di solito al mattino o alla sera) con o senza l’assunzione di cibo. Il trattamento con bicalutamide deve essere iniziato una settimana prima della somministrazione di un analogo del LHRH oppure nello stesso momento della castrazione chirurgica.
Bambini ed adolescenti: non esiste alcuna indicazione pertinente per l’impiego di bicalutamide nei bambini e negli adolescenti.
Insufficienza renale: non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale. Non esiste alcuna esperienza nell’impiego di bicalutamide in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). (Vedere la sezione 4.4.)
Insufficienza epatica: non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con lieve insufficienza epatica.
Un aumento dell’accumulo può verificarsi nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave (vedere le sezioni 4.3 e 4.4).
Bicalutamide è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere la sezione 4.4).
Bicalutamide è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere la sezione 4.4.)
È controindicata la somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride con bicalutamide (vedere la sezione 4.5).
Bicalutamide viene metabolizzato largamente nel fegato. I dati indicano che la sua eliminazione può essere rallentata nei soggetti con grave insufficienza epatica e ciò potrebbe determinare un aumento dell’accumulo di bicalutamide. Pertanto bicalutamide deve essere impiegato con cautela nei pazienti con una moderata insufficienza epatica. (vedere anche la sezione 4.3).
Un controllo periodico della funzionalità epatica deve essere preso in considerazione a causa della possibilità di alterazioni epatiche. Si prevede che la maggior parte dei casi si verifichi entro i primi 6 mesi di terapia con bicalutamide.
Raramente con bicalutamide sono state osservate gravi alterazioni epatiche (vedere la sezione 4.8). La terapia con bicalutamide deve essere sospesa se le alterazioni sono gravi.
Poiché non esiste alcuna esperienza nell’impiego di bicalutamide in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min), bicalutamide deve essere impiegato con cautela in questi pazienti.
È stato dimostrato che bicalutamide inibisce il citocromo P450 (CYP 3A4) e come tale, si deve adottare cautela nel caso in cui il medicinale venga somministrato contemporaneamente a farmaci metabolizzati principalmente dal CYP 3A4 (vedere le sezioni 4.3 e 4.5).
Il prodotto contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
In pazienti con malattia cardiaca è consigliabile un monitoraggio periodico della funzione cardiaca.
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Non esiste alcuna evidenza di eventuali interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche tra bicalutamide e analoghi di LHRH.
Studi in vitro hanno dimostrato che R-bicalutamide è un inibitore di CYP 3A4 con minori effetti inibitori sull’attività di CYP 2C9, 2C19 e 2D6.
Sebbene studi in vitro abbiano indicato la possibilità che la bicalutamide inibisca il citocromo 3A4, diversi studi clinici dimostrano che l’entità di tale inibizione probabilmente non è clinicamente significativa per la maggior parte dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450.
Tuttavia per i farmaci con un indice terapeutico ristretto, tale aumento potrebbe essere rilevante. Pertanto è controindicato l’impiego concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride (vedere la sezione 4.3) e si deve prestare cautela nella somministrazione contemporanea di bicalutamide con composti quali la ciclosporina e i calcioantagonisti.
Una riduzione della dose può essere necessaria per questi farmaci, specialmente quando vi è un’evidenza di un aumento dell’effetto del farmaco o di un effetto avverso del farmaco. Per la ciclosporina si consiglia di controllare attentamente le concentrazioni plasmatiche e la condizione clinica dopo l’inizio o la cessazione della terapia con bicalutamide.
Si dovrà prestare cautela quando bicalutamide viene prescritto con altri farmaci che possono inibire l’ossidazione del farmaco, per es. cimetidina e ketoconazolo. In teoria ciò potrebbe determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che teoricamente potrebbe determinare un aumento degli effetti indesiderati.
Studi in vitro hanno dimostrato che bicalutamide può spostare l’anticoagulante cumarinico warfarin, dai siti dei legami alle proteine. Pertanto si raccomanda di controllare accuratamente il tempo di protrombina se si inizia ad impiegare bicalutamide in pazienti che già ricevono anticoagulanti cumarinici.
Bicalutamide non è indicato nelle donne: pertanto non dovrà essere somministrato a donne incinte o a madri che allattano.
Improbabile che bicalutamide comprometta la capacità dei pazienti di guidare o di usare macchinari. Tuttavia si deve notare che occasionalmente possono verificarsi capogiri o sonnolenza (vedere la sezione 4.8). In tal caso il paziente deve usare cautela.
In generale bicalutamide è ben tollerato con pochi casi di interruzione di trattamento a causa di eventi avversi.
LUTAMID 50 mg viene impiegata soltanto in associazione con la castrazione chirurgica o medica. Il profilo di effetti avversi al farmaco segnalati con LUTAMID 50 mg comprende effetti che possono essere osservati anche con la sola terapia di castrazione. Le reazioni più frequentemente segnalate sono vampate di calore, ginecomastia o dolenzia della mammella.
In questa sezione gli eventi avversi vengono definiti come segue: molto comune (>1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (>1/1.000, <1/100); raro (>1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) comprese segnalazioni isolate.
Disturbi del sistema immunitario
Non comuni: reazioni di ipersensibilità, comprendenti edema angioneurotico ed orticaria.
Disturbi psichiatrici
Non comuni: depressione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: polmonite interstiziale.
Patologie gastrointestinali
Comuni: diarrea, nausea.
Rari: vomito.
Patologie epatobiliari
Comuni: alterazioni epatiche (livelli elevati di transaminasi, bilirubinemia, colestasi ed ittero)¹, epatomegalia.
Molto rari: insufficienza² epatica.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Rari: pelle secca.
Patologie renali e urinarie
Non comuni: ematuria.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: dolenzia³ della mammella, ginecomastia³.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comuni: vampate di calore³.
Comuni: astenia, prurito.
Inoltre sono stati segnalati i seguenti eventi avversi in studi clinici durante il trattamento con bicalutamide più un analogo del LHRH:
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comuni: anemia.
Molto rari: trombocitopenia.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comuni: diabete mellito, aumento di peso.
Non comuni: anoressia, iperglicemia, perdita di peso.
Patologie del sistema nervoso
Molto comuni: diminuzione della libido.
Comuni: capogiri, insonnia.
Non comuni: sonnolenza.
Patologie cardiache
Molto rari: sono stati osservati insufficienza cardiaca, angina, difetti di conduzione comprendenti prolungamenti dell’intervallo PR e QT, aritmie ed alterazioni aspecifiche dell’ECG.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: dispnea.
Patologie gastrointestinali
Comuni: stitichezza.
Non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo.
Non comuni: alopecia.
Patologie renali ed urinarie
Non comuni: nocturia.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: disfunzione erettile, impotenza.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: edema, dolore generale, dolore pelvico, brividi.
Non comuni: dolore addominale, dolore al petto, mal di testa, mal di schiena, dolore cervicale.
¹ Le alterazioni epatiche sono raramente gravi ed erano frequentemente transitorie, si risolvevano o miglioravano continuando la terapia o dopo sospensione della terapia (vedere la sezione 4.4).
² Insufficienza epatica si è verificata molto raramente in pazienti trattati con bicalutamide, ma un rapporto di causa-effetto non è stato stabilito con certezza. Deve essere preso in considerazione un controllo periodico della funzione epatica (vedere inoltre la sezione 4.4).
³ Può essere diminuita dalla castrazione concomitante.
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Non è stato segnalato alcun caso di sovradosaggio. Poiché bicalutamide fa parte dei composti anilidici, vi è il rischio teorico dello sviluppo di metaemoglobinemia. Metaemoglobinemia è stata osservata negli animali dopo un sovradosaggio. Di conseguenza un paziente con intossicazione acuta può essere cianotico.
Non esiste alcun antidoto specifico; il trattamento deve essere sintomatico. La dialisi può non essere d’aiuto, poiché bicalutamide ha un elevato legame alle proteine e non viene recuperato invariato nelle urine. Ė indicata una cura di supporto generale, compreso il frequente monitoraggio dei segni vitali.
Gruppo farmacoterapeutico: antiandrogeni.
Codice ATC L02 B B03.
Bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo, privo di altre attività endocrine. Si lega ai recettori degli androgeni senza attivare l’espressione del gene e, pertanto, inibisce lo stimolo androgeno. La regressione dei tumori prostatici è determinata da questa inibizione. Clinicamente la sospensione di bicalutamide può determinare una sindrome da privazione antiandrogena in un sottogruppo di pazienti.
Bicalutamide è un racemato con la sua attività antiandrogena che è quasi esclusivamente nell’enantiomero (R).
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Bicalutamide viene ben assorbito dopo somministrazione orale. Non esiste alcuna evidenza di effetti clinicamente rilevanti del cibo sulla sua biodisponibilità.
L’enantiomero (S) viene rapidamente eliminato rispetto all’enantiomero (R), quest’ultimo ha un’emivita di eliminazione dal plasma di circa 1 settimana.
Con la somministrazione giornaliera di bicalutamide l’enantiomero (R) si accumula nel plasma 10 volte di più rispetto all’enantiomero (S) come conseguenza della sua lunga emivita di eliminazione.
Concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario dell’enantiomero (R) di circa 9 mcg /ml sono state osservate durante la somministrazione quotidiana di LUTAMID 50 mg. Allo stato stazionario l’enantiomero (R), prevalentemente attivo, rappresenta il 99% degli enantiomeri circolanti totali.
La farmacocinetica dell’enantiomero (R) non è influenzata dall’età, dall’insufficienza renale o dall’insufficienza epatica da lieve a moderata. Vi è l’evidenza che, per i soggetti con grave insufficienza epatica, l’enantiomero (R) viene eliminato più lentamente dal plasma.
Bicalutamide ha un elevato legame alle proteine (racemato 96%, enantiomero (R) >99%) e ampiamente metabolizzato (ossidazione e glucuronidazione); i suoi metaboliti vengono eliminati attraverso i reni e la bile in percentuali approssimativamente uguali.
Bicalutamide è un antagonista puro e potente dei recettori degli androgeni negli animali da esperimento e nell’uomo. La più importante azione farmacologica secondaria è l’induzione delle ossidasi a funzione mista dipendente del CYP450 nel fegato. L’induzione enzimatica non è stata osservata nell’uomo. Le alterazioni degli organi-bersaglio negli animali sono chiaramente correlate all’azione farmacologica primaria e secondaria di bicalutamide e comprendono: involuzione dei tessuti androgeno-dipendenti, iperplasie e neoplasie o tumori della tiroide, del fegato e delle cellule di Leydig; disturbo della differenziazione sessuale della prole maschile; alterazione reversibile della fertilità nei maschi. Studi di genotossicità non hanno rivelato alcun potenziale mutageno di bicalutamide. Si ritiene che tutti gli effetti avversi osservati negli studi nell’animale non abbiano alcuna rilevanza per il trattamento di pazienti con tumore avanzato della prostata.
Nucleo della compressa
Lattosio monoidrato
Sodio amido glicolato (Tipo A)
Povidone
Crospovidone di tipo B
Magnesio stearato
Rivestimento di pellicola
Ipromellosa
Macrogol 300
Titanio diossido (E-171)
Non applicabile.
3 anni.
Il prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
Blister di PVC/alluminio.
Confezioni: 28 e 30 compresse.
Non tutte le confezioni possono essere commercializzate.
Qualsiasi prodotto non usato o il materiale di scarto dovrà essere smaltito in conformità con le disposizioni locali.
Biomedica Foscama, Industria Chimico-Farmaceutica S.p.A., via Morolense 87, 03013 Ferentino (FR)- Italia
AIC n. 038530010/M - 28 compresse rivestite con film
AIC n. 038530022/M - 30 compresse rivestite con film
Settembre 2008
Gennaio 2009