Lutrelef
Condividi


CERCA FARMACI O MALATTIE O SINTOMI
  www.carloanibaldi.com
 

INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

Pubblicità

 

 

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

LUTRELEF


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Un flaconcino di liofilizzato contenente come principio attivo:

Gonadorelina diacetato per uso parenterale        mg   0,80

pari a Gonadorelina                                           mg   0,73

Un flaconcino di solvente da 10 mL


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Un flaconcino di liofilizzato + un flaconcino di solvente + Componente 1° (siringa speciale sterile in plastica, monouso, costituita da una fiala in plastica terminante con raccordo conico luer, da un adattatore in plastica, da una custodia in plastica, da uno stantuffo e da un tappo mobile, indispensabile per la somministrazione pulsatile del farmaco mediante microinfusori computerizzati e portatili che richiedono l'impiego di una siringa speciale) + Componente 2° (dispositivo tubulare sterile mobile monouso costituito da un tubicino da mL 0,2 in polietilene con le estremità terminanti con due raccordi a luer lock uniti tra loro con un tappo mobile in polietilene, indispensabile per la somministrazione pulsatile del farmaco per via endovenosa e, se del caso, per via sottocutanea).


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Impiego terapeutico:

Ipogonadismo ipogonadotropo femminile: amenorrea primitiva e secondaria su base ipotalamica, oligomenorrea, cicli mestruali anovulatori, fase luteale inadeguata.

Sindrome dell'ovaio policistico, iperandrogenismi.

Ipogonadismo ipogonadotropo maschile, compresi i ritardi puberali.

Uso diagnostico:

Esplorazione della funzione gonadotropa nelle sindromi ipotalamo-ipofisarie.



Pubblicità

 


04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Lutrelef deve essere sciolto con l'apposito solvente.

Lutrelef può essere somministrato alla concentrazione voluta, sia per via endovenosa che sottocutanea, mediante microinfusori computerizzati e portatili che rendono possibile la somministrazione automatica pulsatile della dose scelta all'intervallo prefissato fra le somministrazioni.

Solamente per somministrazione endovenosa pulsatile aggiungere eparina nella quantità di 1.000 U.I. alla soluzione ricostituita.

 IMPIEGO TERAPEUTICO:

Sia le dosi per pulsazione che gli intervalli fra le pulsazioni sono stabiliti di volta in volta dal medico specialista.

In linea generale vengono fornite le seguenti linee direttive:

Intervalli fra le pulsazioni:

60 - 90 minuti quando il farmaco viene somministrato alle pazienti di sesso femminile e

90 - 120 minuti quando viene somministrato ai pazienti di sesso maschile.

Dose per pulsazione:

Pazienti di sesso femminile:

La risposta alla somministrazione è positiva se lo sviluppo dei follicoli ovarici è ≥ 10 mm e l'estradiolo plasmatico ≥ 100 pg/ml.

Via endovenosa:

Somministrare Gonadorelina 5 mcg ev per pulsazione.

Se entro 10 giorni non si è avuta risposta aumentare a 10 mcg/pulsazione. In caso di mancata risposta dopo 10 giorni di trattamento aumentare a 15 mcg/pulsazione. In caso di mancata risposta dopo altri 10 giorni aumentare a 20 mcg/pulsazione, proseguendo il trattamento per altri 10 giorni.

Via sottocutanea:

Iniziare direttamente con la somministrazione di 20 mcg di Gonadorelina per pulsazione.

Per entrambe le vie di somministrazione proseguire il trattamento fino all'ovulazione.

La durata del trattamento fino all'ovulazione è di circa 10-20 giorni nei soggetti con ipogonadismo ipogonadotropo, talora più prolungata nelle pazienti con policistosi ovarica.

Dopo l'ovulazione continuare la somministrazione di Gonadorelina allo stesso regime di dose e frequenza oppure somministrare hCG 2.000 unità ogni 3 giorni per 3 volte durante la fase luteale. Il trattamento con Gonadorelina può essere proseguito fino alla comparsa delle mestruazioni, vale a dire per tutta la durata del ciclo o fino all'impianto di un ovulo fecondato.

Pazienti di sesso maschile:

Iniziare il trattamento, di norma, con la dose di 5 - 10 mcg/pulsazione per via sottocutanea e, in caso di mancata risposta dopo 90 giorni di terapia, aumentare la dose a 20 mcg/pulsazione continuando il trattamento per via sottocutanea per altri 90 giorni.

In caso di mancata risposta somministrare dosi di 10 - 20 mcg/pulsazione per via endovenosa.

La durata del trattamento, sia per via sottocutanea che endovenosa, non deve essere inferiore ai 3 mesi.

Nel caso di pubertà ritardata l'inizio della terapia può aver luogo dopo il 15° anno di età.

USO DIAGNOSTICO:

Si consiglia di procedere come segue:

Campioni di sangue venoso devono essere prelevati 15 minuti ed immediatamente prima della somministrazione di Gonadorelina.

I valori basali di LH vengono ottenuti facendo una media dei valori di LH determinati nei due campioni.

Somministrare un bolo di 100 mcg di Gonadorelina per via sottocutanea od endovenosa.

Prelevare campioni di sangue venoso a 15; 30; 45; 60 e 120 minuti dopo la somministrazione.

I campioni di sangue devono essere trattati e conservati come raccomandato dai laboratori in cui verrà eseguita la determinazione del contenuto di LH.

La risposta al test viene valutata in base all'incremento massimo di LH espresso in valori assoluti o valori percentuali e al tempo necessario per raggiungere il valore picco.

Nella valutazione dei dati ottenuti occorre tener conto della via di somministrazione adottata, del sesso e dell'età del paziente.

I pazienti con disfunzione ipofisaria e/o ipotalamica, diagnosticata o clinicamente sospetta, hanno mostrato assenza di risposta o risposte subnormali a Gonadorelina.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità alla Gonadorelina o all'eparina che viene aggiunta estemporaneamente per la somministrazione endovenosa pulsatile.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

L'impiego di Lutrelef deve essere condotto sotto il controllo di uno specialista Ginecologo o Endocrinologo.

Uso diagnostico:

Il test con Lutrelef deve essere condotto in assenza di altri farmaci che possono interferire con la secrezione ipofisaria.

Tra questi i preparati a base di androgeni, estrogeni, progestinici e glucocorticoidi.

Si tenga presente che i livelli di gonadotropine possono essere transitoriamente innalzati dallo spironolattone, dalla levodopa e soppressi da contraccettivi orali e dalla digossina.

La risposta al test può essere alterata da fenotiazine e da antagonisti della dopamina, che possono elevare i livelli di prolattina.

Impiego terapeutico:

Nella donna, per una corretta scelta terapeutica, è consigliabile valutare anche la gravità dell'amenorrea ipotalamica, integrando i dati derivanti dall'anamnesi e dall'esame obiettivo con i dosaggi ormonali necessari eseguiti simultaneamente su tutti i campioni di sangue.

Durante il trattamento si consiglia il seguente programma di monitoraggio:

Rilievo quotidiano della temperatura basale.

Ecografia pelvica e/o esami pelvici, ogni 3-4 giorni, fino all'ovulazione.

A discrezione dello specialista possono anche essere monitorati i livelli plasmatici od urinari di estrogeni.

Nell'uomo si consiglia, ogni 15-30 giorni, il seguente programma di monitoraggio:

orchidometria, registrazione dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari, concentrazione plasmatica di testosterone.

Gruppi particolari di pazienti:

La clearance della Gonadorelina risulta ridotta in modo modesto nelle malattie epatiche e marcato nelle malattie renali.

Gravidanze multiple:

Tener presente che esiste un rischio limitato di gravidanze multiple.

Avvertenze da tenere presenti nell'impiego terapeutico di Lutrelef:

Nel caso di impiego terapeutico di Lutrelef è necessario tener presente che:

gli aghi devono essere applicati in asepsi;

solo per via endovenosa> la soluzione di Gonadorelina deve essere eparinizzata, in quanto l'aggiunta di eparina per via sottocutanea può determinare la formazione di ematomi;

i pazienti devono essere accuratamente informati sulle modalità di impiego dei microinfusori computerizzati e portatili attraverso cui viene fatta la somministrazione pulsatile di Gonadorelina.

È bene invitare il paziente a leggere attentamente il foglio illustrativo e a tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.

Lutrelef deve essere usato sotto il personale controllo del medico specialista.


Links sponsorizzati

 

04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Vedere speciali avvertenze e precauzioni per l’uso (Paragrafo 4.4.)

Non sono note altre interazioni.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non vi sono dati che facciano pensare ad un rischio teratogeno con Gonadorelina.

Il farmaco deve essere comunque evitato durante la gravidanza e l'allattamento dal momento che il test diagnostico con Gonadorelina non dà risultati utilizzabili.

Inoltre non sono noti impieghi terapeutici del prodotto in tali periodi in quanto la possibilità di stimolazione dell'ipofisi è notevolmente limitata.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non noti.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Con l'impiego del prodotto sono stati segnalati raramente cefalea, nausea, dolori addominali e flush (rossore).

Dopo somministrazioni ripetute sono state riportate reazioni di ipersensibilità (orticaria, broncospasmo, ipotensione).

Esiste, in una percentuale limitata di pazienti, la possibilità di sovrastimola­zione ovarica. È stata segnalata raramente la formazione di anticorpi per somministrazione sottocutanea prolungata.

Localmente, nel sito di posizionamento dell'ago, si sono riscontrati casi di tromboflebite per somministrazione endovenosa e di ematomi per sommini­strazione sottocutanea.


Links sponsorizzati

 

04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono noti casi di sovradosaggio. Qualora ciò si verificasse potrebbe aversi una maturazione follicolare multipla.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Gonadorelina, principio attivo di Lutrelef, è un decapeptide prodotto sinteticamente, identico al corrispondente ormone ipotalamico che, secreto fisiologicamente in forma pulsatile, controlla la liberazione ipofisaria dell'ormone luteinizzante LH e follicolo-stimolante FSH.

Sperimentazioni animali ed osservazioni cliniche hanno mostrato che alterazioni della secrezione endogena di Gonadorelina causano alterazioni della funzionalità dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, con conseguenti disturbi della maturazione sessuale e della fertilità.

La somministrazione di Gonadorelina sintetica, a dosi e ad intervalli analoghi a quelli fisiologici, quale viene attuata mediante somministrazione pulsatile di Lutrelef tramite microinfusori portatili adeguatamente programmati, è in grado di reinstaurare un quadro di normalità e di fertilità.

Per uso diagnostico la somministrazione di Lutrelef in una dose singola, permette di precisare la capacità reattiva dell'ipofisi e costituisce un test clinico utile in diverse condizioni patologiche endocrine.


Links sponsorizzati

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La vita media plasmatica di Gonadorelina sintetica somministrata per via endovenosa nell'uomo è di 2-8 minuti per la fase rapida e di 15-60 minuti per la fase lenta.

La biodisponibilità per somministrazione sottocutanea è del 75-90% rispetto alla somministrazione per via endovenosa.

Gonadorelina sintetica è degradata ad opera di varie endopeptidasi ed eliminata principalmente attraverso escrezione renale.

Il legame di Gonadorelina con le proteine plasmatiche è trascurabile.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Tossicità per somministrazione singola:

La tossicità acuta di Gonadorelina sintetica, somministrata per via endovenosa, è molto bassa e si aggira sui 200 mg/kg nel ratto e sui 400 mg/kg nel topo.

Per somministrazione sottocutanea ed orale la DL50 è in entrambe le specie superiore a 2 g/kg.

Tossicità per somministrazioni ripetute:

La somministrazione intraperitoneale per 1 mese nel ratto a dosi comprese fra 0,002 e 2 mg/kg non provoca modificazioni significative dose-dipendenti, con l'eccezione degli organi bersaglio endocrini.

Osservazioni analoghe sono state fatte per somministrazione endovenosa ripetuta nel ratto e nella scimmia Rhesus e per somministrazione sottocutanea nella scimmia Rhesus.

Tossicologia riproduttiva, potenziale mutageno e carcinogeno:

Studi nel ratto e nel coniglio, con somministrazione sottocutanea di 4, 50 e 100 mcg/kg/die e nel topo con somministrazione intraperitoneale di 0,4-4 mg/kg/die non hanno evidenziato effetti teratogeni od embriotossici.

Poichè Gonadorelina sintetica è identica alla Gonadorelina di origine endogena, normalmente presente nell'uomo, non sono stati condotti studi di lunga durata negli animali per valutare un eventuale potenziale carcinogeno.

Per la stessa ragione non sono stati eseguiti studi di mutagenesi.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Flaconcino di liofilizzato: Mannitolo

Flaconcino di solvente: Sodio cloruro, Acido cloridrico diluito, Acqua per preparazioni iniettabili.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non note.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

36 mesi.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro correttamente conservato.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Il prodotto in confezionamento integro può essere conservato a temperatura ambiente.

La soluzione ricostituita di Lutrelef può essere conservata in condizioni di asepsi per 30 giorni in frigorifero (fra +4°C e +8°C).


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Flaconcino di vetro neutro giallo, chiuso con tappo di gomma a ghiera metallica, etichettato, contenente il farmaco liofilizzato.

Flaconcino in vetro neutro giallo etichettato contenente il solvente per il farmaco stesso.

La confezione comprende anche una siringa speciale in plastica sterile monouso ed un dispositivo tubulare sterile mobile, descritti al punto 3.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Le istruzioni dettagliate per l'uso di Lutrelef mediante microinfusori computerizzati e portatili sono riportate in ogni confezione e fanno parte integrante del foglio illustrativo.

Si rimanda pertanto a tali istruzioni.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

FERRING  S.p.A. - Via Senigallia 18/2 - 20161 Milano.


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

A.I.C. n° 026948048


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Data di prima autorizzazione: Aprile 1990.

Data dell’ ultimo rinnovo: Giugno 2005


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

01/05/2005