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MABTHERA 100 mg
- Flaconcino monouso contenente rituximab 100 mg/10 ml Ogni ml di soluzione contiene 10 mg di rituximab.
Il rituximab è un anticorpo monoclonale chimerico murino/umano ottenuto con tecniche di ingegneria genetica, costituito da una immunoglobulina glicosilata con le regioni costanti IgG1 di origine umana e con le sequenze della regione variabile della catena leggera e della catena pesante di origine murina. L´anticorpo viene prodotto utilizzando una coltura di cellule di mammifero in sospensione (ovariche di Hamster Cinese) e purificato con cromatografia affine e scambio ionico, incluse procedure specifiche di inattivazione e rimozione virale.
Per l´elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Concentrato per soluzione per infusione. Liquido limpido e incolore.
Linfoma non-Hodgkin:
MabThera è indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma follicolare in III-IV stadio, chemioresistente o in seconda o ulteriore recidiva dopo chemioterapia.
MabThera è indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma follicolare in III-IV stadio precedentemente non trattati, in associazione a chemioterapia CVP.
La terapia di mantenimento con MabThera è indicata per pazienti con linfoma follicolare ricaduto/refrattario che rispondono a terapia di induzione con chemioterapia con o senza MabThera.
MabThera è indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin, CD20 positivo, diffuso a grandi cellule B, in associazione a chemioterapia CHOP.
Vedere paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni.
Artrite reumatoide:
MabThera in associazione a metotressato è indicato per il trattamento dell´artrite reumatoide attiva di grado severo in pazienti adulti che hanno mostrato un´inadeguata risposta o un´intolleranza ad altri farmaci antireumatici modificanti la malattia, comprendenti uno o più inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF).
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Modo di somministrazione:
La soluzione di MabThera preparata deve essere somministrata per infusione e.v. tramite deflussore dedicato. Non somministrare le soluzioni preparate per l´infusione come push o bolus endovenoso.
Le infusioni di MabThera devono essere somministrate in un ambiente con immediata disponibilità di apparecchiature per la rianimazione e sotto lo stretto controllo di un medico esperto.
Prima dell'inizio di ogni infusione con MabThera, deve essere sempre effettuata una pre- medicazione con un antipiretico e un antistaminico, quale paracetamolo e difenidramina. Deve essere presa in considerazione anche la pre-medicazione con glucocorticoidi (vedere la posologia).
I pazienti devono essere attentamente monitorati per l´insorgenza della sindrome da rilascio di citochine (vedere paragrafo 4.4). Ai pazienti che sviluppano reazioni gravi, soprattutto dispnea grave, broncospasmo o ipossia, deve essere immediatamente interrotta l´infusione. I pazienti con linfoma non-Hodgkin devono poi essere valutati per la presenza di sindrome da lisi tumorale tramite l´effettuazione di idonei esami di laboratorio e per la presenza di infiltrazione polmonare tramite radiografia del torace. In tutti i pazienti, l´infusione non deve essere ripresa fino alla completa risoluzione di tutti i sintomi e alla normalizzazione dei valori di laboratorio e della radiografia del torace. Soltanto a questo punto l´infusione può essere ripresa a una velocità iniziale ridotta della metà rispetto a quella precedentemente adottata. Qualora dovessero di nuovo verificarsi le stesse reazioni avverse gravi, la decisione di interrompere il trattamento deve essere attentamente considerata caso per caso.
Le reazioni, lievi o moderate, correlate all´infusione (paragrafo 4.8) generalmente rispondono alla riduzione della velocità di infusione. Quando i sintomi migliorano, la velocità di infusione può essere aumentata.
Posologia Linfoma non-Hodgkin:
Per il trattamento del linfoma non-Hodgkin, la premedicazione con glucocorticoidi deve essere presa in considerazione se MabThera non è somministrato in associazione con chemioterapia contenente glucocorticoidi (CHOP o CVP).
Linfoma non-Hodgkin follicolare:
Il dosaggio raccomandato di MabThera somministrato negli adulti come agente singolo è di 375 mg/m2 di superficie corporea, in infusione e.v. una volta alla settimana per quattro settimane.
La dose raccomandata di MabThera in associazione a chemioterapia CVP è 375 mg/m2 di superficie corporea per 8 cicli (ciclo di 21 giorni), somministrati il giorno 1 di ciascun ciclo di chemioterapia dopo la somministrazione e.v. della componente glucocorticoidea di CVP.
Ritrattamento in seguito a recidiva di linfoma non-Hodgkin:
I pazienti che hanno inizialmente risposto a MabThera sono stati trattati di nuovo con MabThera alla dose di 375 mg/m2 di superficie corporea, in infusione e.v. una volta alla settimana per quattro settimane (vedere paragrafo 5.1).
Terapia di mantenimento:
I pazienti che hanno risposto alla terapia di induzione possono ricevere la terapia di mantenimento con MabThera somministrato a 375 mg/m2 di superficie corporea una volta ogni 3 mesi fino alla progressione della malattia o per un periodo massimo di due anni.
Linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi cellule B:
MabThera deve essere impiegato in associazione a chemioterapia CHOP. Il dosaggio raccomandato è di 375 mg/m2 di superficie corporea, con somministrazione il giorno 1 di ogni ciclo di chemioterapia per 8 cicli dopo l´infusione endovenosa della componente glucocorticoidea del CHOP. Non sono ancora state evidenziate la sicurezza e l´efficacia di MabThera in associazione ad altre chemioterapie.
Prima infusione:
La velocità di infusione iniziale consigliata è di 50 mg/h; dopo i primi 30 minuti può essere incrementata di 50 mg/h ogni 30 minuti, fino a raggiungere un massimo di 400 mg/h.
Infusioni successive:
Le successive infusioni di MabThera possono essere effettuate con una velocità iniziale di 100 mg/h, incrementata di 100 mg/h ogni 30 minuti, fino a raggiungere un massimo di 400 mg/h.
Aggiustamenti del dosaggio durante il trattamento:
Non sono consigliate riduzioni della dose di MabThera. Quando MabThera è somministrato in associazione a chemioterapia CHOP o CVP, per i prodotti medicinali chemioterapici si devono applicare le riduzioni standard del dosaggio.
Artrite reumatoide:
Un ciclo di MabThera consiste di due infusioni e.v. da 1000 mg ciascuna. Il dosaggio raccomandato di MabThera è di 1000 mg per infusione e.v., seguita da una seconda infusione e.v. di 1000 mg due settimane dopo.
L´attività della malattia deve essere monitorata regolarmente. Sono disponibili dati clinici limitati relativi alla sicurezza e all´efficacia di ulteriori cicli di terapia con MabThera. In una piccola coorte osservazionale, circa 600 pazienti con evidenza di attività persistente di malattia hanno ricevuto 2.5 cicli ripetuti di trattamento 6.12 mesi dopo il ciclo precedente (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
In alcuni pazienti dopo il primo ciclo di MabThera si sviluppano anticorpi antichimerici umani (HACA) (vedere paragrafo 5.1). La presenza di HACA può essere associata ad un peggioramento delle rezioni infusionali o allergiche dopo la seconda infusione di cicli successivi. Inoltre, in un caso con HACA, si è osservata la mancata deplezione delle cellule B dopo la somministrazione di ulteriori cicli di terapia. Quindi, il rapporto rischio/beneficio della terapia con MabThera deve essere attentamente valutato prima della somministrazione di cicli successivi di MabThera. Se si considera un ciclo ripetuto di trattamento, esso deve essere somministrato dopo un intervallo di almeno 16 settimane.
Una terapia pre-esistente con glucocorticoidi, salicilati, farmaci antinfiammatori non steroidei o analgesici può essere continuata durante il trattamento con MabThera.
I pazienti con artrite reumatoide devono ricevere un trattamento con 100 mg di metilprednisolone e.v. 30 minuti prima della somministrazione di MabThera al fine di ridurre il tasso e la severità delle reazioni infusionali acute (vedere il modo di somministrazione).
Prima infusione di ciascun ciclo:
La velocità di infusione iniziale consigliata è di 50 mg/h; dopo i primi 30 minuti può essere incrementata di 50 mg/h ogni 30 minuti, fino a raggiungere un massimo di 400 mg/h.
Seconda infusione di ciascun ciclo:
Successive dosi di MabThera possono essere infuse alla velocità iniziale di 100 mg/h ed essere incrementate di 100 mg/h ad intervalli di 30 minuti, fino a raggiungere un massimo di 400 mg/h.
Popolazioni particolari:
Uso pediatrico:
MabThera non è raccomandato nei bambini a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.
Anziani:
Non è necessaria la modifica del dosaggio in pazienti anziani (di età >65 anni).
Controindicazioni all´uso nel linfoma non-Hodgkin:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto o alle proteine di origine murina.
Controindicazioni all´uso nell´artrite reumatoide:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto o alle proteine di origine murina.
Infezioni attive, severe (vedere paragrafo 4.4).
Scompenso cardiaco grave (classe IV NYHA) o malattia cardiaca grave e non controllabile.
Linfoma non-Hodgkin:
I pazienti con elevata massa tumorale o con elevato numero (≥ 25 x 109/l) di cellule neoplastiche circolanti, che possono essere esposti a un rischio maggiore di sindrome da rilascio di citochine particolarmente grave, devono essere trattati con estrema cautela e quando sono state esaurite le altre alternative terapeutiche. Questi pazienti devono essere monitorati molto attentamente per tutto il corso della prima infusione. In questi pazienti deve essere preso in considerazione, per la prima infusione, l´utilizzo di una velocità di infusione ridotta.
La sindrome grave da rilascio di citochine è caratterizzata da dispnea grave, spesso accompagnata da broncospasmo e ipossia, oltre a febbre, brividi, tremito, orticaria e angioedema. Questa sindrome può essere associata ad alcune caratteristiche della sindrome da lisi tumorale come iperuricemia, iperkaliemia, ipocalcemia, iperfosfatemia, insufficienza renale acuta, concentrazione elevata di LDH e può essere associata ad insufficienza respiratoria acuta e morte. L´insufficienza respiratoria acuta può essere accompagnata da eventi quali l´infiltrazione interstiziale polmonare o l´edema polmonare, visibili alla radiografia del torace. La sindrome si manifesta frequentemente entro una o due ore dall´inizio della prima infusione. I pazienti con anamnesi di insufficienza polmonare o con infiltrazione tumorale del polmone possono essere esposti a un rischio superiore di scarsi risultati e devono essere trattati con maggiore cautela. Ai pazienti che sviluppano sindrome grave da rilascio di citochine deve essere immediatamente sospesa l´infusione (vedere paragrafo4.2) e deve essere somministrato un trattamento sintomatico aggressivo. Poiché il miglioramento iniziale dei sintomi clinici può essere seguito da un peggioramento, questi pazienti devono essere monitorati attentamente fino alla risoluzione o all´esclusione della sindrome da lisi tumorale e dell´infiltrazione polmonare. L´ulteriore trattamento dei pazienti dopo la completa risoluzione di sintomi e segni ha raramente portato al ripetersi della sindrome grave da rilascio di citochine. Nel 10 % dei pazienti trattati con MabThera sono state osservate reazioni avverse correlate all´infusione, compresa la sindrome da rilascio di citochine (vedere paragrafo 4.8) accompagnata da ipotensione e broncospasmo. Questi sintomi sono generalmente reversibili con l´interruzione dell'infusione di MabThera e con la somministrazione di farmaci antipiretici, antistaminici e, occasionalmente, ossigeno, soluzioni saline e.v. o farmaci broncodilatatori, e glucocorticoidi se necessario. Per le reazioni gravi vedere la sindrome da rilascio di citochine descritta sopra.
In seguito alla somministrazione e.v. di proteine sono state riportate nei pazienti reazioni di tipo anafilattico e altre reazioni di ipersensibilità. Diversamente dalla sindrome da rilascio di citochine, le reazioni di ipersensibilità si verificano tipicamente entro minuti dall´inizio dell´infusione. In caso di reazione allergica nel corso della somministrazione di MabThera, i prodotti medicinali per il trattamento delle reazioni di ipersensibilità, ad es. epinefrina (adrenalina), antistaminici e glucocorticoidi, devono essere disponibili per l'uso immediato. Le manifestazioni cliniche dell´anafilassi possono apparire simili alle manifestazioni cliniche della sindrome da rilascio di citochine (descritta sopra). Le reazioni attribuite a ipersensibilità sono state riportate con minor frequenza rispetto a quelle attribuite al rilascio di citochine.
Durante l´infusione di MabThera si può verificare ipotensione, pertanto si deve prendere in considerazione la sospensione di medicinali anti-ipertensivi 12 ore prima dell´infusione di MabThera.
Nei pazienti trattati con MabThera si sono verificati casi di angina pectoris o aritmia cardiaca, come flutter atriale e fibrillazione, insufficienza cardiaca o infarto miocardico. Pertanto i pazienti con anamnesi di malattia cardiaca e/o chemioterapia cardiotossica devono essere attentamente monitorati.
Sebbene MabThera non sia mielosoppressivo in monoterapia, deve essere posta particolare attenzione nel considerare il trattamento di pazienti con neutrofili
< 1,5 x 109/l e/o con conta delle piastrine < 75 x 109/l, poiché per questo tipo di popolazione si ha una limitata esperienza clinica. MabThera è stato utilizzato in 21 pazienti che avevano effettuato trapianto di midollo osseo autologo e in altri gruppi a rischio con una presumibile ridotta funzionalità midollare senza indurre mielotossicità.
Durante il trattamento con MabThera in monoterapia si deve considerare la necessità di effettuare con regolarità l´emocromo completo, con conta piastrinica. Quando MabThera viene somministrato in associazione a chemioterapia CHOP o CVP, si deve effettuare con regolarità l´emocromo completo, secondo l´usuale pratica clinica.
Casi molto rari di riattivazione di epatite B, incluse segnalazioni di epatite fulminante, sono stati riportati in soggetti che hanno ricevuto rituximab, sebbene la maggior parte di questi soggetti abbiano ricevuto anche chemioterapia citotossica. Queste segnalazioni hanno due fattori confondenti, lo stato di malattia concomitante e la chemioterapia citotossica. I pazienti con storia di infezione di epatite B devono essere attentamente monitorati per segni di infezione di epatite B attiva quando rituximab è impiegato in associazione con chemioterapia citotossica.
La sicurezza della immunizzazione con qualsiasi tipo di vaccino, particolarmente vaccini virali vivi dopo terapia con MabThera non è stata studiata. Anche la capacità di generare, nei confronti di ciascun tipo di vaccino, una risposta umorale primaria o legata alla memoria non è ancora stata studiata.
Artrite rumatoide:
Reazioni infusionali:
MabThera è associato a reazioni infusionali, che possono essere correlate al rilascio di citochine e/o di altri mediatori chimici. La premedicazione con glucocorticoidi e.v. riduce significativamente l´incidenza e la severità di questi eventi (vedere paragrafo 4.8).
La maggior parte degli eventi infusionali riportati erano di severità da lieve a moderata. La percentuale di pazienti che presentano tali reazioni diminuisce con le infusioni successive. Le reazioni riportate erano generalmente reversibili con la riduzione della velocità dell´infusione o interruzione della somministrazione di MabThera e la somministrazione di antipiretici, antistaminici e, occasionalmente, ossigeno, soluzione salina e.v. o broncodilatatori, e glucocorticoidi, se necessario. Nella maggior parte dei casi, l´infusione può essere ripresa riducendo la velocità al 50 % (per esempio da 100 mg/h a 50 mg/h), quando i sintomi sono stati completamente risolti.
Reazioni anafilattiche e altre reazioni di ipersensibilità sono state riportate in seguito a somministrazione e.v. di proteine, compreso MabThera, ai pazienti. Medicinali per il trattamento delle reazioni di ipersensibilità, ad es. epinefrina (adrenalina), antistaminici e glucocorticoidi, devono essere disponibili per l´uso immediato, in caso di reazioni allergiche durante la somministrazione di MabThera. La presenza di HACA può essere associata ad un peggioramento delle reazioni infusionali o allergiche dopo la seconda infusione di cicli successivi (vedere paragrafo 5.1).
Negli studi clinici 10 su 990 (1 %) pazienti affetti da artrite reumatoide, che hanno ricevuto una prima infusione di MabThera a qualsiasi dosaggio, hanno manifestato una reazione seria durante l´infusione (vedere paragrafo 4.8).
Non ci sono dati relativi alla sicurezza di MabThera nei pazienti con scompenso cardiaco moderato (classe III NYHA) o malattia cardiaca grave e non controllabile. Nei pazienti trattati con MabThera, si è osservato che condizioni preesistenti di ischemia cardiaca, quali l´angina pectoris, sono divenute sintomatiche, così come fibrillazione e flutter atriale. Inoltre, nei pazienti con anamnesi di cardiopatia, prima del trattamento con MabThera deve essere considerato il rischio di complicanze cardiovascolari conseguenti alle reazioni infusionali e i pazienti devono essere attentamente monitorati durante la somministrazione. Durante l´infusione di MabThera si può verificare ipotensione, pertanto si deve prendere in considerazione la sospensione di farmaci anti-ipertensivi 12 ore prima dell´infusione di MabThera.
Infezioni:
Infezioni gravi, inclusi eventi fatali, possono verificarsi durante la terapia con MabThera (vedere paragrafo 4.8). MabThera non deve essere somministrato ai pazienti con infezione attiva e/o grave (ad es. tubercolosi, sepsi e infezioni opportunistiche, vedere paragrafo 4.3) o ai pazienti gravemente immunocompromessi (ad es. ipogammaglobulinemia o laddove i valori di CD4 o CD8 sono molto bassi). I medici devono prestare attenzione nel considerare l´impiego di MabThera nei pazienti con anamnesi di infezioni ricorrenti o croniche o con condizioni sottostanti che possono ulteriormente predisporre i pazienti a gravi infezioni (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti che manifestano segni e sintomi di infezione in seguito a trattamento con MabThera, devono essere prontamente valutati e adeguatemente trattati. Prima di iniziare un ciclo successivo di trattamento con MabThera, i pazienti devono essere rivalutati per qualsiasi rischio potenziale di infezioni.
Nei pazienti con linfoma non-Hodgkin che hanno ricevuto rituximab in associazione con chemioterapia citotossica, sono stati riportati casi molto rari di riattivazione di epatite B (vedere linfoma non-Hodgkin).
Immunizzazione:
Non sono disponibili dati relativi all´impiego di vaccini quando i pazienti presentano deplezione dei linfociti B in seguito a trattamento con MabThera (vedere paragrafo 5.1). I medici devono valutare lo stato vaccinale del paziente eleggibile per il trattamento con MabThera e seguire le linee guida locali/nazionali per la vaccinazione di soggetti adulti nei confronti delle malattie infettive. La vaccinazione deve essere completata almeno quattro settimane prima della prima somministrazione di MabThera. Vaccini vivi non sono raccomandati nei pazienti con deplezione dei linfociti B.
Impiego concomitante/sequenziale di altri �€œfarmaci antireumatici modificanti il decorso della malattia�€� (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs - DMARDs):
Non è raccomandato l´impiego concomitante di MabThera e di terapie antireumatiche diverse da quelle specificate nell´indicazione e nella posologia relative all´artrite reumatoide.
Dagli studi clinici non sono disponibili sufficienti dati per valutare completamente la sicurezza dell´impiego sequenziale di altri DMARD (compresi inibitori del TNF) dopo la terapia con MabThera (vedere paragrafo 4.5). I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni di infezione se vengono impiegati agenti biologici e/o DMARD dopo la terapia con MabThera.
Neoplasie:
I farmaci immunomodulatori possono aumentare il rischio di neoplasie. Sulla base dell´esperienza limitata con MabThera nei pazienti affetti da artrite reumatoide (vedere paragrafo 4.8) non si può escludere, al momento, un possibile rischio di sviluppo di tumori solidi, sebbene i dati attuali non sembrino suggerire un incremento di tale rischio.
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Al momento si hanno dati limitati sulla possibile interazione di farmaci con MabThera.
La co-somministrazione con metotressato non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di MabThera nei pazienti con artrite reuamtoide.
I pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-proteine murine o anti-chimerici (HAMA/HACA) possono avere reazioni allergiche o di ipersensibilità quando vengono trattati con altri anticorpi monoclonali diagnostici o terapeutici.
La tollerabilità di associazioni in contemporanea o sequenziali di MabThera con chemioterapia diversa dal CHOP o CVP o agenti capaci di determinare la deplezione di cellule B normali, non è ben definita.
In una piccola coorte di pazienti con artrite reumatoide, 110 pazienti hanno ricevuto successivamente una terapia con altri DMARD (inclusi i biologici). I pazienti hanno ricevuto ulteriori DMARD 4.6 mesi dopo la terapia con MabThera e generalmente durante la deplezione periferica delle cellule B. La percentuale di infezioni clinicamente rilevanti è stata di 7,8 su 100 pazienti per anno.
Gravidanza:
Non vi sono dati adeguati riguardanti l´uso di MabThera in donne in gravidanza. Poiché è noto che le IgG oltrepassano la barriera placentare, il rituximab può causare deplezione delle cellule B nel feto. Per tali motivi MabThera non deve essere somministrato a donne in gravidanza a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi.
Dato che rituximab ha un lungo tempo di ritenzione nei pazienti con deplezione di cellule B, donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci nel corso del trattamento e fino a 12 mesi dal completamento della terapia con MabThera.
Studi di tossicità nelle fasi di sviluppo, condotti nelle scimmie cynomolgus, non hanno rilevato alcuna evidenza di embriotossicità in utero. Nella prole delle madri animali esposte a MabThera è stata osservata la deplezione delle cellule B durante la fase postnatale. I livelli di cellule B nei neonati umani, in seguito a esposizione materna a MabThera, non sono stati valutati nel corso degli studi clinici.
Allattamento:
Non si sa se il rituximab è escreto nel latte materno. Tuttavia, poiché le IgG materne sono escrete nel latte umano e il rituximab è stato rilevato nel latte di scimmie che allattano, le donne non devono allattare al seno durante il trattamento con MabThera e nei 12 mesi successivi al trattamento con MabThera.
Non sono stati effettuati studi sugli effetti di MabThera sulla capacità di guidare veicoli e sull´uso di macchinari, anche se l'attività farmacologica e gli eventi avversi ad oggi riportati non danno indicazione che tali effetti siano probabili.
Linfoma non-Hodgkin: Linfoma non-Hodgkin follicolare:
Monoterapia:I seguenti dati sono basati sulla
valutazione di 356 pazienti trattati
con MabThera, somministrato come
agente singolo, in studi con un singolo braccio
di trattamento (vedere
paragrafo 5-1). La maggior parte dei
pazienti ha ricevuto MabThera 375 mg/m2 ogni
settimana per 4 dosi. Questa casistica
include
39 pazienti
con
malattia bulky (lesioni ≥ 10 cm) e 58 pazienti che
hanno ricevutopiù di un ciclo di MabThera (60 ritrattamenti).
Trentasette
pazienti hanno ricevuto 375
mg/m2 per
otto dosi e 25 pazienti hanno ricevuto dosi di oltre 375
mg/m2 per
quattro dosi e, nella casisticadella Fase I, fino a 500 mg/m2 in
singola dose. La tabella seguente
mostra gli eventi avversi che
sono stati considerati come almeno possibilmente correlati a
MabThera durante il trattamento
o fino a 12 mesi dopo il trattamento.
Gli eventi avversisono stati classificati secondo la scala a 4 gradi di gravità del National Cancer Institute (NCI) Common Toxicity Criteria. Tabella 1 Riassunto degli eventi
avversi riportati in ≥ 1 % di 356 pazienti
con linfoma non- Hodgkin che hanno
ricevuto MabThera in monoterapia in studi clinici
|
Tutti i gradi |
Grado 3 e 4 |
Sistema corporeoEvento avverso |
% |
% |
Eventi avversi globali |
91,0 |
17,7 |
Organismo in generale |
|
|
Febbre |
48,3 |
0,6 |
Brividi |
31,7 |
2,2 |
Astenia |
18,0 |
0,3 |
Cefalea |
12,6 |
0,6 |
Irritazione delle prime
vie aeree |
7,6 |
- |
Dolore addominale |
7,0 |
0,6 |
Dolore alla schiena |
4,5 |
0,3 |
Dolore |
4,2 |
- |
Vampate |
4,2 |
- |
Dolore toracico |
2,2 |
- |
Malessere |
2,0 |
- |
Dolore in sede tumorale |
1,7 |
- |
Sindrome
da freddo |
1,4 |
- |
Dolore al collo |
1,1 |
- |
Sistema cardiovascolare |
|
|
Ipotensione |
9,8 |
0,8 |
Ipertensione |
4,5 |
0,3 |
Tachicardia |
1,4 |
- |
Aritmia |
1,4 |
0,6 |
Ipotensione ortostatica |
1,1 |
- |
Sistema
digerente |
|
|
Nausea |
17,1 |
0,3 |
Vomito |
6,7 |
0,3 |
Diarrea |
4,2 |
- |
Dispepsia |
2,8 |
- |
Anoressia |
2,8 |
- |
Disfagia |
1,4 |
0,3 |
Stomatite |
1,4 |
- |
Costipazione |
1,1 |
- |
Sangue e sistema linfatico |
|
|
Leucopenia |
12,4 |
2,8 |
Neutropenia |
11,2 |
4,2 |
Trombocitopenia |
9,6 |
1,7 |
Anemia |
3,7 |
1,1 |
Alterazioni
del metabolismo e della nutrizione |
|
|
Angioedema |
10,7 |
0,3 |
|
Tutti i gradi |
Grado 3 e 4 |
Sistema corporeoEvento avverso |
% |
% |
Iperglicemia |
5,3 |
0,3 |
Edema
periferico |
4,8 |
- |
Aumento
dell´LDH |
2,2 |
- |
Ipocalcemia |
2,2 |
- |
Edema facciale |
1,1 |
- |
Diminuzione
del peso |
1,1 |
- |
Sistema muscoloscheletrico |
|
|
Mialgia |
8,1 |
0,3 |
Artralgia |
5,9 |
0,6 |
Ipertonia |
1,4 |
- |
Dolore |
1,1 |
0,3 |
Sistema nervoso |
|
|
Tremori |
7,3 |
- |
Parestesie |
2,5 |
- |
Ansia |
2,2 |
- |
Insonnia |
2,2 |
- |
Vasodilatazione |
1,7 |
- |
Ipoestesia |
1,4 |
- |
Agitazione |
1,4 |
- |
Sistema respiratorio |
|
|
Broncospasmo |
7,9 |
1,4 |
Rinite |
7,3 |
0,3 |
Aumento
della tosse |
5,1 |
0,3 |
Dispnea |
2,2 |
0,8 |
Dolore toracico |
1,1 |
- |
Malattia respiratoria |
1,1 |
- |
Cute e annessi |
|
|
Prurito |
12,4 |
0,3 |
Rash cutaneo |
11,2 |
0,3 |
Orticaria |
7,3 |
0,8 |
Sudorazioni notturne |
2,8 |
- |
Sudorazione |
2,8 |
- |
Organi di senso |
|
|
Disturbi alla lacrimazione |
3,1 |
- |
Congiuntivite |
1,4 |
- |
Otalgia |
1,1 |
- |
Tinnito |
1,1 |
- |
Sono stati riportati anche i seguenti
eventi avversi (< 1 %): disordini
della coagulazione, asma,disordini polmonari, bronchiolite obliterante, ipossia, aumento della circonferenza addominale,
dolore in sede di infusione, bradicardia, linfoadenopatia, nervosimo,
depressione, disgeusia. Reazioni correlate all'infusione:Le reazioni correlate all´infusione si
sono verificate in oltre il 50 % dei
pazienti e sono state osservate soprattutto durante la prima
infusione, generalmente
entro le prime
due ore. Tali eventierano principalmente
febbre, brividi e rigidità. Altri sintomi
sono sensazione di calore, angioedema,
nausea, orticaria/rash cutanei, affaticamento,
cefalea, irritazione della gola,
rinite, vomito e dolorein sede tumorale.
In circa il 10 % dei casi questi
sintomi erano accompagnati
da ipotensione e broncospasmo. Meno
frequentemente si è riscontrata
nei pazienti una esacerbazione
di patologie cardiache pre-esistenti
come l'angina
pectoris o l'insufficienza
cardiaca
congestizia. L'incidenza dei sintomi
correlati all´infusione diminuisce
sensibilmente nel corso delle
infusioni successive (vedere paragrafo 4-4). Infezioni: MabThera ha indotto una deplezione
delle cellule B nel 70-80 % dei pazienti ma
tale deplezione èstata associata a diminuzione
delle immunoglobuline sieriche solo in una minoranza di pazienti. Gli
eventi infettivi, indipendentemente
dalla definizione della loro causa,
si sono verificati nel 30,3 %di 356 pazienti: il 18,8 % dei pazienti
ha presentato infezioni batteriche, il 10,4 % infezioni virali,l´1,4 % infezioni fungine e il 5,9 % infezioni
di origine sconosciuta. Eventi di
infezioni gravi (grado3 o 4), inclusa
la sepsi,
si sono verificati
nel 3,9 % dei pazienti;
nell´1,4 % durante il periodo
di trattamento
e nel 2,5 % durante il periodo di follow-up. Dato che questi erano studi a un
singolo braccio, il contributo di
MabThera o della
patologia
di base NHL e del suo precedente
trattamentonel determinare
queste infezioni non può essere quantificato. Reazioni avverse ematologiche: Anormalità
ematologiche sono state riscontrate
in una minoranza
di pazienti e sono generalmente
lievi e reversibili. Trombocitopenia
grave (grado 3 e 4) e neutropenia
grave sono state riportate rispettivamente
nell'1,7 % e nel 4,2 % dei pazienti, mentre nell'1,1
% dei pazienti è stata riportataanemia
grave. In seguito al trattamento con
MabThera sono stati riportati un singolo caso di anemia
aplastica (aplasia
eritroide
pura) transitoria
e casi infrequenti
di anemia emolitica. Eventi cardiovascolari: Eventi cardiovascolari sono stati
riportati nel 18,8 % dei pazienti
durante il periodo di trattamento.Gli
eventi riportati più frequentemente sono stati l´ipotensione e l´ipertensione. Due pazienti (0,6 %) hanno
presentato aritmia
di grado 3 o 4 (compresa tachicardia
ventricolare e sopraventricolare) durante l´infusione di MabThera e un paziente
con anamnesi di infarto al
miocardio
ha presentato angina pectoris, che è
evoluta in infarto del
miocardio
4 giorni dopo. Sottopopolazioni: Pazienti anziani: (≥
65 anni):
l´incidenza
di tutti gli
eventi avversi
e degli eventi avversi
di grado 3 e 4 è stata
similenei pazienti anziani (N= 94) e giovani
(N="2"37) (88,3 % contro 92,0 % per tutti gli eventi avversi e16,0 % contro 18,1 % per gli eventi
avversi di grado 3 e 4). Malattia bulky: I pazienti con
malattia bulky (N="3"9) hanno avuto una più alta incidenza di eventi avversi di grado 3e 4 rispetto ai pazienti senza
malattia bulky (N=195) (25,6 % contro
15,4 %). L´incidenza di tutti glieventi avversi è stata simile
in questi due gruppi (92,3 % nella
malattia bulky contro 89,2 % nella
malattia non bulky). Ritrattamento: La percentuale
di pazienti
che hanno riportato eventi
avversi globali e eventi avversi di grado 3 e 4 dopo ritrattamento
(N="6"0) con ulteriori cicli di MabThera è stata simile
alla percentuale di pazienti che hanno riportato eventi avversi globali
e eventi avversi di grado 3 e 4 con la prima esposizione(N="2"03) (95,0
% contro 89,7 % per tutti gli eventi
avversi e
13,3 % contro 14,8 % per gli eventi
avversi di grado 3 e 4). Reazioni avverse riportate in altri
studi clinici con impiego di farmaco
in monoterapia: Un caso di
malattia da
siero
è stato
riportato
in uno studio
clinico
con impiego di
MabThera in monoterapia per il
trattatmento di linfoma
diffuso a grandi cellule B. In associazione con chemioterapia CVP: I seguenti dati si basano su 321
pazienti di uno studio clinico di
fase III randomizzato che
mette a confronto MabThera più CVP
(R-CVP) con CVP da solo (162 R-CVP, 159 CVP). Le differenze tra i gruppi di trattamento
rispetto al tipo e all´incidenza di eventi avversi sono state determinate
soprattutto dagli eventi avversi tipici
della monoterapia con MabThera. I seguenti eventi avversi
clinici di grado 3 e 4 sono stati
riportati con un´incidenza piú
elevata del≥ 2 % in pazienti che hanno ricevuto
R-CVP rispetto al gruppo trattato
con CVP e perciò possono essere attribuibili a R-CVP.
Gli eventi avversi sono stati definiti secondo
la scala a quattro gradi del National Cancer Institute (NCI)
Common Toxicity Criteria: Astenia: 3,7 % (R-CVP), 1,3 % (CVP)
Neutropenia: 3,1 % (R-CVP), 0,6 %
(CVP) Reazioni correlate all´infusione:I segni e i sintomi
di reazioni correlate
all´infusione
(definite come
inizio durante o entro un giorno
dall´infusione di MabThera) gravi o che mettono
a repentaglio la vita (gradi 3 e 4
NCI CTC) si sono presentati nel 9 % di tutti i pazienti che hanno ricevuto R-CVP. Questi risultati
sono in linea conquelli osservati
durante la
monoterapia (vedere
paragrafo 4-4 e 4-8, Effetti indesiderati,monoterapia), e includono rigor, astenia,
dispnea, dispepsia, nausea, rash cutaneo DNDD, vampate. Infezioni: La percentuale
globale
di pazienti con
infezioni o infestazioni
durante il trattamento
e nei 28 giorni successivi alla fine del trattamento
è paragonabile tra i due gruppi (33
% R-CVP, 32 % CVP). Le infezioni più comuni
sono state quelle delle prime vie
aeree che sono state riportate nel 12,3 % dei pazienti trattati con R-CVP
e nel 16,4 % dei pazienti che hanno
ricevuto CVP; la
maggior
parte di queste infezioni erano nasofaringiti.Infezioni gravi sono state riportate
nel 4,3 % dei pazienti che hanno
ricevuto R-CVP e nel 4,4 % dei pazienti che hanno ricevuto CVP. Durante questo studio non sono state riportate infezioni cheabbiano
messo a repentaglio la vita. Anormalità ematologiche
di laboratorio: Il 24 % dei pazienti con R-CVP e il 14 % dei pazienti con CVP
hanno presentato neutropenia di grado 3 o 4 durante il trattamento. La percentuale di pazienti
con neutropenia di grado 4 è stata paragonabile nei due gruppi di trattamento.
Questi rilievi
di laboratorio sono stati riportati come
eventi avversi e hanno richiesto un intervento
medico nel 3,1 % dei pazienti con R-CVP
e nello0,6 % dei pazienti con
CVP.
Tutte le restanti anomalie
di laboratorio non sono state trattate e sisono risolte senza intervento
medico. In aggiunta a ciò, la più
elevata incidenza di neutropenia nel gruppo R-CVP non è stata associata con una più elevata incidenza
di infezioni e infestazioni. Non sono state osservate differenze
significative tra i due gruppi di trattamento
rispetto a anemia di grado 3 e 4 (0,6
% R-CVP e 1,9 % CVP) e trombocitopenia
(1,2 % nel gruppo R-CVP e assenza di eventi riportata nel gruppo CVP). Eventi cardiaci: L´incidenza
globale di disordini cardiaci
nella popolazione
valutata per il
profilo di
sicurezza
è stata bassa (4 % R-CVP, 5 % CVP),
con assenza di rilevanti differenze
tra i gruppi di trattamento. Terapia di mantenimento: I seguenti dati sono
stati ottenuti
da uno studio clinico di fase III dove pazienti
con linfoma
non- Hodgkin follicolare
ricaduto o resistente
sono stati randomizzati in una
prima
fase a trattamento di induzione con
CHOP (ciclofosfamide,
doxorubicina, vincristina e prednisolone) o MabThera più CHOP (R-CHOP). I
pazienti che hanno risposto al
trattamento di induzione con CHOP o
R-CHOP sono stati randomizzati
in una seconda fase a ricevere
non ulteriore trattamento
(osservazione) o trattamento
di mantenimento con MabThera. Il
trattamento di
mantenimento
con MabThera era costituito di una singola infusione di MabThera alla dose di
375 mg/m2 di
superficie corporeasomministrata ogni 3
mesi per un periodo
massimo
di 2 anni o fino alla
progressione
di
malattia. Nella fase di induzione dello studio,
un totale di 462 pazienti (228 con
CHOP, 234 con R-CHOP)ha contribuito alla
valutazione della sicurezza dei due regimi di
induzione. Tabella 2 Fase di induzione:
riassunto degli eventi avversi di grado 3 e 4 riportati nel ≥ 2%di 462 pazienti
con linfoma non-Hodgkin >in entrambi
i gruppi (CHOP o R-CHOP)
MedDRA Classificazione
sistemica organica Evento avverso |
Incidenza
N (%) |
|
CHOP |
R-CHOP |
Ogni evento avverso |
152 (67) |
185 (79) |
Alterazioni
dell´apparato gastrointestinale |
|
|
Nausea* |
9 (4) |
13 (6) |
Vomito |
8 (4) |
7 (3) |
MedDRA Classificazione
sistemica organica Evento avverso |
Incidenza
N (%) |
|
CHOP |
R-CHOP |
Ogni evento avverso |
152 (67) |
185 (79) |
Dolore addominale |
6 (3) |
4 (2) |
Diarrea |
5 (2) |
6 (3) |
Costipazione* |
1 (<1) |
7 (3) |
Stomatite |
1 (<1) |
4 (2) |
Alterazioni
del sangue e sistema linfatico |
|
|
Neutropenia* |
108 (47) |
129 (55) |
Leucopenia |
106 (46) |
111 (47) |
Trombocitopenia |
18 (8) |
17 (7) |
Neutropenia febbrile* |
8 (4) |
14 (6) |
Tossicità ematologica |
12 (5) |
9 (4) |
Anemia |
5 (2) |
6 (3) |
Disordini
generali e alterazioni
del sito di somministrazione |
|
|
Astenia |
10 (4) |
5 (2) |
Febbre |
6 (3) |
7 (3) |
Alterazioni
del sistema nervoso |
|
|
Disturbi sensitivi |
4 (2) |
7 (3) |
Alterazioni
della cute e del tessuto
sottocutaneo |
|
|
Alopecia* |
15 (7) |
30 (13) |
Alterazioni della cute |
2 (<1) |
4 (2) |
Infezioni
e infestazioni |
|
|
Infezione neutropenica |
18 (8) |
15 (6) |
Sepsi |
5 (2) |
3 (1) |
Infezione
del tratto
urinario |
4 (2) |
3 (1) |
Alterazioni
dell´apparato respiratorio,
del torace e del mediastino |
|
|
Dispnea |
6 (3) |
3 (1) |
Alterazioni
dell´apparato muscoloscheletrico
e tessuto connettivo |
|
|
Dolore alla schiena |
1 (<1) |
4 (2) |
Alterazioni
del metabolismo e della nutrizione |
|
|
Iperglicemia |
5 (2) |
4 (2) |
Alterazioni
del sistema immunitario |
|
|
Iperreattività* |
- |
10 (4) |
Alterazioni
cardiache |
|
|
Alterazioni cardiache |
6 (3) |
2 (<1) |
*Eventi avversi segnalati con più alta
incidenza (≥2% di differenza) nel
gruppo R-CHOPconfrontato con CHOP
e, perciò, correlabili a MabThera. Un totale di 332 pazienti (166
osservazioni, 166 rituximab)
sono stati inclusi nella valutazione
della sicurezza della fase di mantenimento dello
studio. MabThera era stato somministrato
alla dose di375 mg/m2 di
superficie corporea una volta ogni 3
mesi fino alla progressione
di malattia o per un periodo
massimo
di due anni. Tabella 3 Fase di mantenimento:
riassunto degli eventi avversi di
grado 3 e 4 riportati nel ≥2% di 332 pazienti
con linfoma non-Hodgkin
in entrambi i gruppi (osservazione o mantenimento con MabThera)
MedDRA Classificazione
sistemica organica Evento avverso |
Incidenza
N (%) |
|
Osservazione |
MabThera |
Ogni evento avverso |
38 (23) |
61 (37) |
Disordini
generali e alterazioni
del sito di somministrazione |
|
|
Astenia |
4 (2) |
1 (<1) |
Infezioni
e infestazioni |
|
|
Polmonite |
1 (<1) |
3 (2) |
Infezione
del tratto respiratorio* |
- |
3 (2) |
Alterazioni
del sangue e sistema linfatico |
|
|
Neutropenia* |
7 (4) |
17 (10) |
Leucopenia* |
4 (2) |
8 (5) |
Tossicità ematologica |
3 (2) |
2 (1) |
Alterazioni
del sistema nervoso |
|
|
Disturbi sensitivi |
2 (1) |
3 (2) |
Alterazioni
della cute e del tessuto
sottocutaneo |
|
|
Alopecia* |
- |
3 (2) |
Alterazioni
del sistema vascolare |
|
|
Ipertensione |
2 (1) |
3 (2) |
Alterazioni
cardiache |
|
|
Alterazioni cardiache* |
4 (2) |
6 (4) |
*Eventi avversi segnalati con più alta
incidenza (≥2% di differenza) nel
gruppo mantenimento
conMabThera confrontato con gruppo
osservazione e, perciò, correlabili a MabThera. Reazioni correlate all´infusione: Durante il trattamento
di mantenimento
sono stati riportati segni e sintomi
non seri, che suggerivano una reazione correlata all´infusione, nel 41% dei pazienti
come alterazioni
di carattere sistemico(soprattutto
astenia,
febbre, sindrome simil-influenzale,
dolore) e nel 7% dei pazienti come alterazioni
del sistema
immunitario (iperreattività). Reazioni serie correlate all´infusione
(definite come eventi avversi seri
iniziati durante o entro un giorno
da una infusione di rituximab) si
sono presentate in meno dell´1% dei
pazienti trattati con mantenimento
con MabThera. Infezioni: La percentuale di pazienti
con infezione di grado da 1 a 4 è stata del 25% nel gruppo osservazione e del 45% nel
gruppo MabThera con infezioni di grado
3-4 nel 3% dei pazienti in
osservazione e nell´11% dei pazienti
che ricevevano MabThera come terapia
di mantenimento. Le infezioni digrado 3-4 riportate nel ≥1% dei pazienti nel braccio
MabThera sono state polmonite
(2%), infezionidel tratto respiratorio
(2%), infezione
febbrile (1%) e herpes zoster (1%). In una alta percentuale di infezioni (tutti i gradi), l´agente infettivo non è stato specificato o isolato, comunque,
dove unagente infettivo è stato
specificato,
gli agenti
indicati più
frequentemente
riportati sono stati batterici (osservazione 2%, MabThera 10%), virali
(osservazione 7%, MabThera 11%) e
fungini(osservazione 2%, MabThera
4%). Non c´è stata tossicità cumulativa
in termini
di infezioni riportate nel periodo
di 2 anni di
mantenimento. Eventi ematologici: Leucopenia (tutti i gradi) si è presentata
nel 21% dei pazienti in osservazione
rispetto al 29% dei pazienti nel
braccio MabThera, e neutropenia
è stata riportata nel 12% dei pazienti
in osservazione
enel 23% dei pazienti trattati con MabThera.
C´è stata una più alta incidenza di neutropenia di grado3.4
(osservazione 4%, MabThera 10%) e leucopenia (osservazione 2%, MabThera 5%) nel braccioMabThera confrontato con il braccio osservazione. L´incidenza
di trombocitopenia
di grado 3-4(osservazione 1%, MabThera
<1%) è stata bassa. Alterazioni cardiache. L´incidenza di alterazioni cardiache
di grado 3-4 è stata sovrapponibile nei due gruppi ditrattamento
(osservazione 4%, MabThera 5%). Gli
eventi cardiaci sono stati riportati
come eventi avversi seri in
meno dell´1% dei
pazienti in osservazione e nel 3% dei pazienti con MabThera: fibrillazione
atriale (1%), infarto del miocardio
(1%), insufficienza ventricolare
sinistra
(<1%) e ischemia
miocardica
(<1%). Livelli IgG: Dopo il trattamento
di induzione, i livelli mediani di IgG sono stati sotto il limite
inferiore della norma (<7 g/l) sia
nel gruppo osservazione che nel
gruppo MabThera. Nel gruppo osservazione illivello
mediano di IgG è aumentato
successivamente
fino a oltre il limite inferiore
della norma,
maè rimasto
costante durante
il trattamento
con MabThera. La percentuale
di pazienti
con livelli
di IgGsotto il limite
inferiore della norma è stata di circa il 60% nel gruppo MabThera nei 2 anni del periodo di trattamento,
mentre è diminuita
nel gruppo osservazione (36% dopo 2 anni). Linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi
cellule B: In associazione con chemioterapia CHOP: La tabella seguente
mostra gli eventi
avversi clinici di grado 3 e 4, inclusi i casi di infezione di grado 2, che si
sono verificati in uno studio clinico
randomizzato di fase III che ha
messo aconfronto MabThera più CHOP (R-CHOP)
verso CHOP in una popolazione di 398
pazienti valutati per tossicità. Gli eventi indicati sono stati riportati con una incidenza
maggiore del 2 % nel gruppoR-CHOP rispetto al gruppo CHOP e perciò
possono essere attribuibili
all´R-CHOP (cut off di incidenza
assoluta
del 2 %). Gli eventi
avversi sono stati classificati
secondo la scala a 4 gradi
di gravità del National Cancer
Institute of Canada (NCIC) Common Toxicity
Criteria. Tabella 4 Eccesso di incidenza
(≥ 2
%) degli eventi avversi di grado 3 e 4 (inclusi i casi di infezione
di grado 2) con R-CHOP rispetto a CHOP (cut
off globale del 2 %) in pazienti
con linfoma non-Hodgkin R-CHOP CHOP
|
|
|
|
N="2"02 |
N=196 |
|
% |
% |
Infezioni
e infestazioni |
Bronchite |
11,9 |
8,2 |
Herpes zoster |
4,0 |
1,5 |
Bronchite acuta |
2,5 |
0,5 |
Sinusite |
2,5 |
- |
Alterazioni
dell´apparato respiratorio |
Dispnea |
8,9 |
3,6 |
Disordini
generali e alterazioni
del sito di somministrazione |
|
|
Brividi |
3,5 |
1,0 |
Alterazioni
del sistema vascolare |
|
|
Ipertensione |
2,5 |
0,5 |
Alterazioni
cardiache |
Fibrillazione atriale |
2,5 |
0,5 |
Reazioni correlate all´infusione: Reazioni
di grado 3 e 4 correlate
all´infusione (definite come
aventi inizio durante o entro un
giorno
dall´infusione di MabThera) si sono verificate in circa il 9 % dei pazienti durante il primo ciclo R- CHOP. L´incidenza di
reazioni di grado 3 e 4 correlate
all´infusione è diminuita
fino a menodell´1 % all´ottavo ciclo di R-CHOP.
I segni e i sintomi sono sovrapponibili
a quelli osservati con il trattamento
in monoterapia
(vedere
paragrafo
4-4 e 4-8, Effetti indesiderati,
monoterapia) eincludono febbre, brividi, ipotensione,
ipertensione, tachicardia, dispnea,
broncospasmo, nausea, vomito,
dolore e sintomatologia caratteristica
della sindrome
da lisi tumorale.
In aggiunta a ciò, in casi sporadici, sono stati riportati, durante il trattamento R-CHOP, infarto
del miocardio,fibrillazione
atriale e edema
polmonare. Infezioni: La percentuale di pazienti
con infezioni e/o neutropenia febbrile di grado 2-4 è stata del 55,4 % nel gruppo R-CHOP e del 51,5 % nel gruppo
CHOP. La neutropenia febbrile
(in particolareneutropenia febbrile di cui non è stata
riferita concomitante
infezione documentata) è stata riportata solo durante il periodo di trattamento,
con una frequenza del 20,8 % nel
gruppo R-CHOP e del15,3 % nel gruppo CHOP. L´incidenza
globale di infezioni di grado 2-4 è stata del 45,5 % nel gruppo R-CHOP e del 42,3 % nel gruppo CHOP, con
uguale incidenza di infezioni sistemichebatteriche e fungine. Le infezioni fungine di grado 2-4 sono state più frequenti nel gruppo R-CHOP(4,5 % contro 2,6 % nel gruppo CHOP);
questa differenza è stata determinata dalla più altaincidenza
di infezioni localizzate di
Candida durante il periodo di trattamento.
L´incidenza di herpes zoster di grado 2-4, incluso l´herpes zoster oculare,
è stata più alta nel gruppo R-CHOP (4,5 %)rispetto al gruppo CHOP (1,5 %), con 7
casi, su un totale di 9, riscontrati
durante la fase ditrattamento
nel gruppo R-CHOP. Eventi ematologici: Dopo ciascun ciclo di trattamento,
leucopenia di grado 3 e 4 (88 %
contro 79 %) e neutropenia(97 % contro 88 %) si sono riscontrate
più frequentemente
nel gruppo R-CHOP rispetto al gruppo CHOP. Non c´è stata evidenza che
la neutropenia fosse più prolungata
nel gruppo R-CHOP. Non è stata riscontrata alcuna
differenza
tra i due bracci di trattamento
in termini di anemia
di grado 3 e 4(19 % nel gruppo CHOP contro 14 % nel
gruppo R-CHOP) e di trombocitopenia
(16 % nel gruppo CHOP contro 15 % nel gruppo
R-CHOP). Il tempo per la normalizzazione
di tutti i parametri
ematologici è stato
sovrapponibile nei due gruppi di
trattamento. Disturbi cardiaci: L´incidenza
di aritmie cardiache
di grado 3 e 4, soprattutto aritmie cardiache sovraventricolari quali tachicardia e flutter/fibrillazione atriale, è stata più elevata nel gruppo R-CHOP (14 pazienti, 6,9 %) rispetto al gruppo CHOP (3 pazienti,
1,5 %). Tutte le aritmie
si sono verificate nel contesto dell´infusione di MabThera o in presenza di condizioni
predisponenti quali febbre, infezione,
infarto acuto del miocardio
o patologia respiratoria
e cardiovascolare
pre-esistente. Non è stata osservata
alcuna differenza tra il gruppo R-CHOP e CHOP in termini
di incidenza di altri eventi cardiaci digrado 3 e 4 quali insufficienza cardiaca,
miocardiopatie e
sintomi
di coronaropatia. Disturbi neurologici: Durante il
periodo
di trattamento,
quattro pazienti (2 %) nel
gruppo
R-CHOP, tutti con fattori
dirischio cardiovascolare, hanno
manifestato
eventi cerebrovascolari tromboembolici
durante il primo ciclo di trattamento.
Non c´è stata differenza tra i
gruppi di trattamento
in termini di incidenza dialtri eventi tromboembolici.
Al contrario, tre pazienti (1,5 %)
hanno presentato eventi cerebrovascolari nel gruppo
CHOP, tutti accaduti nel periodo di
follow-up. Artrite reumatoide: L´efficacia clinica di
MabThera, somministrato
insieme
a metotressato
(MTX), è stata studiata intre studi clinici controllati, in doppio
cieco (uno di fase III, due di fase
II) in pazienti con artrite reumatoide.
Più di 1000 pazienti hanno ricevuto almeno
un ciclo di trattamento
e sono stati seguitiper un periodo variabile da 6
mesi a più di 3 anni; circa 600
pazienti hanno ricevuto due o più
ciclidi trattamento
durante il periodo di follow up. I pazienti hanno ricevuto 2 dosi da
1000 mg di MabThera separate da un intervallo di due settimane,in associazione
a metotressato (10-25
mg/settimana).
Le infusioni di MabThera sono state
somministrate dopo infusione e.v. di
100 mg di metilprednisolone; i
pazienti hanno anche ricevutoun trattamento
con prednisone orale per 15 giorni.
Le reazioni, che sono state riportate
da almenol´1 % dei pazienti e più
frequentemente
dai pazienti che avevano ricevuto almeno
un´infusione di MabThera rispetto ai pazienti
che avevano ricevuto
placebo nello studio
di fase III e rispetto
alla popolazione combinata
compresa negli studi di fase II, sono
elencate nella tabella 5- Le reazioni avverse più frequenti
ritenute dovute all´assunzione di 2
dosi da 1000 mg di MabThera negli studi di fase II e III, sono state le reazioni
infusionali acute. Le reazioni
infusionali si sono verificate
nel 15 % dei
pazienti
in seguito
alla
prima
infusione di rituximab e nel 5 % dei
pazienti trattati con placebo.
Le reazioni infusionali
sono diminuite al 2 % in seguito
alla seconda infusionesia nel gruppo
rituximab
sia nel gruppo placebo. Tabella 5 Reazioni
avverse che si sono verificate in
almeno l´1 % dei pazienti
con artrite reumatoide e più frequentemente
nei pazienti
che hanno ricevuto MabThera durante studi clinici in cieco di fase II e III.
|
Studio di popolazione
combinata di fase II |
Studio di popolazione
di fase III |
|
MTX + |
Rituximab
+ |
MTX + |
Rituximab
+ |
|
|
|
|
|
|
Studio di popolazione
combinata di fase II |
Studio di popolazione
di fase III |
|
Placebo N = 189 n (%) |
MTX N = 232n (%) |
Placebo N = 209 n (%) |
MTX N = 308n (%) |
Reazioni
infusionali acute* |
|
|
|
|
Ipertensione |
10(5%) |
22(9%) |
11(5%) |
21(7%) |
Nausea |
14(7%) |
19(8%) |
5(2%) |
22(7%) |
Rash |
6 (3%) |
18 (8%) |
9 (4%) |
17 (6%) |
Piressia |
1(<1%) |
12 (5%) |
7 (3%) |
15 (5%) |
Prurito |
1 (<1%) |
14 (6%) |
4 (2%) |
12 (4%) |
Orticaria |
0 |
2 (<1%) |
3 (1%) |
10 (3%) |
Rinite |
2 (1%) |
6 (3%) |
4 (2%) |
8 (3%) |
Irritazione delle prime
vie aeree |
0 |
5 (2%) |
0 |
6 (2%) |
Vampate |
4 (2%) |
2 (<1%) |
0 |
6 (2%) |
Ipotensione |
11 (6%) |
10 (4%) |
1 (<1%) |
5 (2%) |
Brividi |
3 (2%) |
13 (6%) |
6 (3%) |
3 (<1%) |
Infezioni
e infestazioni |
|
|
|
|
Qualsiasi infezione |
56 (30%) |
85 (37%) |
78 (37%) |
127 (41%) |
Infezioni del
tratto urinario |
8 (4%) |
14 (6%) |
17 (8%) |
15 (5%) |
Infezione delle
vie
aeree superiori |
28 (15%) |
31 (13%) |
26 (12%) |
48 (16%) |
Infezione delle
vie
aeree inferiori/polmonite |
10 (5%) |
9 (4%) |
5 (2%) |
8 (3%) |
Alterazioni
generali |
|
|
|
|
Astenia |
0 |
3 (1%) |
1 (<1%) |
6 (2%) |
Alterazioni
dell´apparato
gastrointestinale |
|
|
|
|
Dispepsia |
3 (2%) |
9 (4%) |
0 |
7 (2%) |
Dolore addominale
dei quadranti superiori |
3 (2%) |
7 (3%) |
1 (<1%) |
4 (1%) |
Alterazioni
del metabolismo e della
nutrizione |
|
|
|
|
Ipercolesterolemia |
1 (<1%) |
3 (1%) |
0 |
6 (2%) |
Alterazioni
dell´apparato muscoloscheletrico |
|
|
|
|
Artralgia/
dolore
muscoloscheletrico |
8 (4%) |
18 (7%) |
6 (3%) |
17 (7%) |
Spasmi muscolari |
0 |
1 (<1%) |
2 (1%) |
7 (2%) |
Osteoartrite |
1 (<1%) |
4 (2%) |
0 |
6 (2%) |
Sistema nervoso |
|
|
|
|
Parestesia |
2 (1%) |
4 (2%) |
1 (<1%) |
8 (3%) |
Emicrania |
0 |
4 (2%) |
2 (1%) |
5 (2%) |
*Reazioni che si verificano entro
24 ore dall´infusioneIn aggiunta
agli eventi elencati nella
precedente tabella, gli eventi clinicamente
significativi riportati non frequentemente
nella popolazione di pazienti trattati
con rituximab e le reazioni al trattamento
considerate potenziali comprendono: Alterazioni generali:
edema
generalizzato. Alterazioni
respiratorie:broncospamo,
dispnea, edema della laringe. Alterazioni
della cute e del tessuto
sottocutaneo:
edema angioneurotico, prurito generalizzato. Alterazioni del sistema immunitario:
anafilassi, reazione anafilattoide. Cicli
ripetuti: I limitati
dati di studi
clinici
relativi
a cicli
ripetuti
di trattamento su pazienti
con artrite reumatoide sembrano
essere associati ad un profilo di eventi avversi simile
a quello
osservato
in seguito
alla prima
esposizione. Comunque,
sulla base dei dati disponibili, il
peggioramento delle reazioniinfusionali o allergiche e la
mancata deplezione delle cellule B dopo trattamento
con rituximab non possono essere
esclusi
in pazienti
HACA
positivi dopo esposizioni
ripetute
a rituximab.
L´incidenzadi reazioni infusionali acute in
seguito a cicli di trattamenti
successivi è
generalmente
inferiore
all´incidenza osservata dopo la
prima infusione di MabThera. Reazioni infusionali acute: Sintomi
suggestivi di una reazione
infusionale acuta (prurito, febbre,
orticaria/rash, brividi, piressia,
rigidità, starnuti, edema
angioneurotico, irritazione delle prime
vie aeree, tosse e broncospamo,
cono senza ipotensione o ipertensione
associate) sono stati osservati in
79 su 540 (15 %) pazienti in seguito alla prima
esposizione a MabThera. In uno studio
che confronta l´effetto dei
glucocorticoidi, questi eventi sono stati
osservati in 5 su 149 (3 %) pazienti
in seguito alla loro prima infusione
di rituximab placebo e in 42 su 192 (22 %) pazienti che hanno
ricevuto la loro prima infusione di
1000 mg di rituximab.
La premedicazione
con glucocorticoidi e.v. ha ridotto
significativamente l´incidenza e la
severità di questi eventi. Dei
pazienti che hanno ricevuto1000
mg di rituximab
senza premedicazione con glucocorticoidi,
18 su 65 (28 %) hannomanifestato
una reazione infusionale acuta, rispetto a 24 su 127 (19 %) pazienti che hanno ricevutola premedicazione
con glucocorticoidi
e.v., rispettivamente. Infezioni: L´incidenza di infezioni era circa
dello 0,9 per paziente/anno nel
gruppo trattato con MabThera. Le infezioni comprendevano principalmente
infezioni delle vie aeree superiori e del tratto
urinario. L´incidenza delle infezioni clinicamente
significative, alcune delle quali sono state fatali, era dello0,05 per paziente/anno nel gruppo trattato con MabThera. Neoplasie: I dati clinici, in particolare il numero dei cicli ripetuti,
sono troppo limitati
per valutare l´incidenza potenziale di neoplasie in seguito a esposizione a rituximab,
sebbene i dati attuali non sembrino
suggerire un incremento
di tale rischio. Le valutazioni di
sicurezza a lungo
termine sono in corso. Eventi cardiovascolari:Eventi cardiaci sono stati osservati
nell´11% dei pazienti negli studi
clinici con MabThera. Neglistudi controllati verso placebo, eventi
cardiaci gravi sono stati riportati
in ugual misura
nei pazienti trattati con MabThera e con placebo (2%). Esperienza dopo la commercializzazione: Le seguenti reazioni avverse gravi
sono state registrate
mediante la farmacosorveglianza
continua sulla sicurezza di MabThera
dopo la commercializzazione: Tabella 6 Reazioni
avverse severe osservate durante il
periodo di sorveglianza
successivo alla commercializzazione
Alterazioni
del sangue e sistema linfatico |
Raro
(≥ 1/10-000, < 1/1000): |
Neutropenia tardiva1 |
Molto raro (< 1/10-000): |
Pancitopenia Anemia
aplastica Aumento
transitorio dei livelli di
IgM sieriche2 |
Sistema cardiovascolare |
Raro
(≥ 1/10-000, < 1/1000): |
*Eventi
cardiaci severi3 |
Molto raro (< 1/10-000): |
*Insufficienza
cardiaca3 *Infarto del
miocardio3 |
Alterazioni
dell´apparato uditivo e vestibolare |
Molto raro (< 1/10-000): |
�€� Perdita
dell´udito |
Disordini
oculari |
Molto raro (< 1/10-000): |
�€� Grave
perdita della vista |
Disordini
generali e alterazioni
del sito di somministrazione |
Molto raro (< 1/10-000): |
*Insufficienza
multi-organo |
Alterazioni
del sistema immunitario |
Non comune
(≥ 1/1000, < 1/100): |
Reazioni correlate
all´infusione |
Raro
(≥ 1/10-000, < 1/1000): |
Anafilassi |
Molto raro (< 1/10-000): |
*Sindrome
da lisi tumorale *Sindrome
da rilascio di citochine Malattia
da siero Riattivazione
di epatite B4 |
Alterazioni
del sistema nervoso |
Molto raro (< 1/10-000): |
Neuropatia dei nervi
cranici Neuropatia periferica �€� Paresi
del nervo facciale �€� Perdita
di altri sensi |
Alterazioni
renali e delle vie urinarie |
Molto raro (< 1/10-000): |
*Insufficienza renale |
Alterazioni
dell´apparato respiratorio,
del torace e del mediastino |
Raro
(≥ 1/10-000, < 1/1000): |
*Broncospasmo |
Molto raro (< 1/10-000): |
*Insufficienza respiratoria Infiltrati polmonari Polmonite
interstiziale |
Alterazioni
della cute e del tessuto
sottocutaneo |
Molto raro (< 1/10-000): |
Severe reazioni bollose
della cute Necrolisi
epidermica
tossica5 |
Alterazioni
del sistema vascolare |
Molto raro (< 1/10-000): |
Vasculite (soprattutto cutanea) Vasculite leucocitoclastica |
*Associati a reazioni correlate
all´infusione. Raramente sono stati
riportati casi fatali �€� Segni
e sintomi di neuropatia dei nervi
cranici. Si è verificata a tempi
diversi fino a diversi mesidal completamento
della terapia con MabThera 1 Neutropenia
che si è verificata a più di quattro
settimane dall´ultima
infusione di MabThera 2In studi post-marketing
con impiego di rituximab
in pazienti con macroglobulinemia
diWaldenstrom, sono stati osservati aumenti
transitori dei livelli di IgM
sieriche seguenti all´inizio del trattamento
che possono essere associati con
iperviscosità e sintomi correlati. L´aumento
transitorio delle IgM generalmente
ritorna
almeno ai livelli basali in 4
mesi 3 Osservati
soprattutto in pazienti con precedenti problemi
cardiaci e/o trattati con chemioterapia
cardiotossica
ed erano soprattutto associati
a reazioni correlate
all´infusione 4Sono stati riportati casi molto
rari di riattivazione
di epatite B, la maggior
parte dei quali in soggetti che
hanno ricevuto rituximab in associazione
con chemioterapia citotossica 5 Inclusi
casi
fatali
Links sponsorizzati
Non si hanno segnalazioni di sovradosaggio nell'uomo nel corso degli studi clinici. Comunque, non sono stati testati dosaggi singoli superiori a 1000 mg in studi clinici controllati.
Categoria farmacoterapeutica:
Agenti antineoplastici, codice ATC:
L01X C02 Rituximab
si lega in modo
specifico all'antigene
transmembranico
CD20, una fosfoproteina non glicosilata,
che si trova
sui linfociti
pre-B e sui linfociti
B maturi.
L'antigene
viene espresso su
oltreil 95 %
di tutti
i linfomi non-Hodgkin a cellule B (NHLs). Il CD20 si ritrova nelle cellule
B normali e neoplastiche,
ma non sulle cellule staminaliemopoietiche,
sulle cellule pro-B, sulle
plasmacellule normali
o su altri tessuti normali. L'antigene non viene
internalizzato dopo legame anticorpale e non viene disseminato
dalla superficie cellulare.Il CD20 non circola nel sangue come
antigene libero e quindi non compete
con il legame degli anticorpi. Il dominio
Fab del rituximab
si lega all'antigene CD20 sui linfociti B e il dominio
Fc può attivare le funzioni effettrici del sistema immunitario
con lo scopo di provocare la lisi
delle cellule B. I meccanismi possibili della lisi cellulare
mediata
dall´effettore comprendono
la citotossicità complemento-dipendente
(CDC) attraverso il legame
con il C1q e la citotossicità
cellulareanticorpo-dipendente (ADCC) mediata
da uno o più recettori Fcg sulla
superficie di granulociti, macrofagi
e cellule NK. E´ stato anche dimostrato che il legame del rituximab
all´antigene CD20sui linfociti B induce la morte
cellulare per apoptosi. La conta delle cellule B periferiche è
scesa al di sotto dei valori normali
successivamente
alla somministrazione della prima
dose di MabThera. Nei pazienti
trattati
per tumori
ematologici,
il ripristino delle
cellule
B è iniziato entro
6 mesi dal
trattamento, ritornando
ai livelli di normalità trai mesi
9 e 12 dopo il completamento
della terapia. Nei pazienti con
artrite reumatoide, la deplezione immediata
delle cellule B nel sangue
periferico è stata osservata in
seguito a due infusioni da1000
mg ciascuna di MabThera, separate da
un intervallo di 14 giorni. La conta
periferica delle cellule B inizia ad
aumentare
dalla
settimana
24 e segnali di ripristino si
osservano nella maggior parte
dei pazienti dalla settimana
40, sia quando MabThera è
somministrato in monoterapia,
sia
quando è somministrato in associazione
a metotressato. Esperienza clinica nel
linfoma non-Hodgkin Linfoma non-Hodgkin follicolare Monoterapia: Trattamento
iniziale, settimanale per 4 dosi Nello studio pivotal, 166 pazienti con NHL ricaduto o chemioresistente
a basso grado o
follicolare a cellule B, hanno ricevuto 375
mg/m2 di
MabThera in infusione endovenosa una volta alla settimanaper quattro settimane.
La percentuale di risposte globali
(ORR) nella popolazione valutata secondo l´intent
to treat analysis (ITT) è stata del 48 % (CI95 % 41 % - 56 %) con un 6 %
di risposte complete(CR) e un 42 % di risposte parziali
(PR). La proiezione della mediana
del tempo alla progressione(TTP) per i pazienti che hanno risposto
è stata di 13,0 mesi. In un´analisi
per sottogruppi, l´ORR è stata più elevata
in pazienti
con sottotipi
istologici
IWF B, C e D rispetto a quelli con
sottotipo istologico IWF A (58 % contro 12 %), in pazienti
con diametro maggiore della lesione <
5 cmrispetto a quelli con diametro
> 7 cm (53 % contro 38 %) e in pazienti con ricaduta chemiosensibile
rispetto a quelli con ricaduta chemioresistente
(definita come
durata della risposta < 3 mesi) (50 %
contro 22 %). L´ORR nei pazienti precedendemente
trattati con trapianto
di midollo osseo autologo(ABMT) è stata
del 78 % contro il 43 % dei pazienti
non precedentemente
trattati con ABMT. Età, sesso, grado
di linfoma, diagnosi iniziale, presenza
o assenza di
malattia bulky, LDH normale
oelevata, presenza di
malattia extranodale non hanno
avuto un effetto statisticamente
significativo(Fisher´s exact
test) sulla risposta a MabThera. Una
correlazione statisticamente
significativa è stata
identificata tra la percentuale
di risposta e il coinvolgimento
del midollo osseo. Il 40 % dei
pazienti con coinvolgimento del
midollo
osseo ha risposto contro il 59 % dei
pazienti senza coinvolgimentodel
midollo osseo (p=0,0186).
Questo risultato non è stato supportato dall´analisi cosidetta�€œstepwise logistic regression�€� nella
quale i seguenti
fattori
sono stati identificati
come
fattori prognostici: tipo
istologico, positività bcl-2 al
basale, resistenza all´ultima
chemioterapia e
malattia bulky. Trattamento
iniziale, settimanale per 8 dosi In uno studio
multicentrico,
a un singolo
braccio di trattamento,
37 pazienti con NHL ricaduto
o chemioresistente, a basso grado o
follicolare a cellule B hanno ricevuto MabThera 375 mg/m2 in
infusione endovenosa settimanale
per otto dosi.
La ORR è stata del 57 % (CI95 % 41 % – 73 %;
CR14 %, PR 43 %) con una proiezione della
mediana del TTP per i pazienti responsivi di 19,4
mesi(intervallo da 5,3 a 38,9
mesi). Trattamento
iniziale, malattia bulky, settimanale
per 4 dosi. In un pool di dati di 3 studi, 39
pazienti con NHL ricaduto o chemioresistente,
malattia bulky(singola
lesione ≥ 10 cm di diametro),
a basso grado o follicolare
a cellule B, hanno ricevutoMabThera 375 mg/m2 in
infusione endovenosa settimanale per
quattro dosi. La ORR è stata del36 % (CI95 %
21
% – 51 %; CR 3 %, PR 33 %) con una mediana
di TTP per i pazienti responsivi di9,6
mesi (intervallo 4,5 - 26,8 mesi). Ritrattamento,
settimanale per 4 dosi. In uno studio
multicentrico,
con un singolo
braccio di trattamento, 58 pazienti
con NHL ricaduto o chemioresistente a
basso grado o follicolare a cellule
B, che avevano ottenuto una risposta
clinica obiettiva ad un precedente
ciclo di trtattamento con MabThera, sono stati ritrattati con 375 mg/m2 di
MabThera in infusione endovenosa settimanale per quattro dosi. Tre di
questi pazienti avevanoricevuto due cicli di MabThera prima di essere arruolati e, così, hanno ricevuto
un terzo ciclo nello studio. Due pazienti
sono stati ritrattati due volte
nello studio. Per i 60 ritrattamenti
nello studio, la ORR è stata del 38 % (CI95 % 26 % – 51 %; 10 % CR, 28
% PR) con una proiezione della medianadel TTP per i pazienti responsivi di 17,8 mesi (intervallo 5,4 –
26,6). Questo dato si presentamigliore
rispetto al TTP ottenuto dopo il primo
ciclo di MabThera (12,4 mesi). Trattamento iniziale, in associazione
con CVP: In uno studio clinico
in aperto randomizzato,
322 pazienti totali
con LNH a cellule B a basso gradoo
follicolare precedentemente non
trattati sono stati randomizzati
a ricevere o chemioterapia CVP(ciclofosmamide 750 mg/m2,
vincristina 1,4 mg/m2 fino
a un massimo
di 2 mg il giorno 1, e prednisolone
40 mg/m2/die
i giorni 1-5) ogni 3 settimane per 8
cicli o MabThera 375 mg/m2 in
associazione a CVP (R-CVP). MabThera è stato somministrato il primo
giorno di ogni ciclo di trattamento.
321 pazienti totali (162 R-CVP, 159
CVP) hanno ricevuto la terapia e sono statianalizzati per efficacia. Al
momento dell´analisi finale, la mediana
del tempo di osservazione era 18 mesi.
R-CVP ha portato a un beneficio
significativo rispetto a CVP per l´endpoint primario,
cioè il tempo al fallimento
del trattamento (25,9
mesi rispetto
a 6,7 mesi, p < 0,0001, log-rank
test). Ilrischio di evento di fallimento
al trattamento è stato ridotto del 67
% (IC 95 %: 56 % - 76 %) con R- CVP rispetto a CVP da solo, usando un´analisi
secondo la regressione di Cox. La percentuale di assenza di evento stimata
secondo Kaplan-Meier a 12
mesi è stata del 69 % nel gruppo
R-CVPrispetto al 32 % nel gruppo CVP. La percentuale di pazienti con risposta clinica (RC, RCu, RP) è stata
significativamente più elevata (p <
0,0001, test Chi-Square) nel gruppo
R-CVP (80,9 %) rispetto al gruppo CVP
(57,2 %). A 18
mesi, la mediana di durata della
risposta non è stata raggiunta nel gruppo R-CVP ed è stata di 9,8
mesi
nel gruppo CVP (p < 0,0001, log-rank test).Riguardo i pazienti che hanno ottenuto risposta, l´analisi condotta secondo
la regressione di Cox ha evidenziato che il rischio di ricaduta era ridotto del 70 % (IC 95 %: 55 % - 81 %) nel gruppo R-CVP rispetto al gruppo CVP. Il tempo
per l´inizio di un nuovo trattamento
o la morte è stato significativamente
più lungo nel gruppo R-CVP (non stimabile)
rispetto al gruppo CVP (12,3
mesi) (p < 0,0001, log-rank test). Il trattamento
con R-CVP ha prolungato
significativamente il tempo
alla progressione
di
malattia o morte rispetto al CVP,
rispettivamente 27
mesi e 14,5
mesi. A 12
mesi, l´81 % di pazienti nel gruppo
R-CVP non è ricaduto rispetto al 58 % di pazienti che hanno ricevuto CVP. Una successiva analisi
del parametro
primario e di tutti i parametri secondari,
è stata condotta con una
mediana del tempo
di osservazione di circa 42
mesi, confermando
il beneficio di R-CVP nei confronti di CVP (Tabella 7). Tabella 7 Elenco dei risultati di efficacia
aggiornati di CVP
confrontato con R-CVP(mediana
del tempo di osservazione
pari a 42 mesi)
|
Stima di Kaplan-Meier della
mediana del tempo all´evento
(mesi)§ |
Effetto del
trattamento+ |
|
CVP |
R-CVP |
Log-Rank valore p |
Mediana del tempo di osservazione
(mesi) |
41,3 |
42,1 |
|
|
Parametro primario
di efficacia |
TTF |
6,6 |
27,0 |
< 0,0001 |
66% |
Parametri
secondari di efficacia |
Tempo
alla progressione di malattia
o morteX |
14,5 |
33,6 |
< 0,0001 |
58% |
Sopravvivenza globale |
NR |
NR |
0,0700 |
38% |
Risposta tumorale globale(CR, CRu,
PR)* |
57% |
81% |
< 0,0001** |
3,2*** |
Durata della risposta |
13,5 |
37,7 |
< 0,0001 |
65% |
Sopravvivenza
libera da
malattia |
20,5 |
44,8 |
0,0005 |
71% |
Tempo
al nuovo trattamento anti-linfoma o morte |
12,3 |
46,3 |
< 0,0001 |
63% |
§ In
accordo alla
valutazione dello sperimentatore,
tutti i dati sono stati stratificati
dal centro + Effetto del trattamento:
per i parametri libertà da evento, le
stime sono state calcolate con la
riduzione del rischio; per la risposta
del tumore, è stato utilizzato
l´odds ratio. NR: non raggiunto, poichè la stima
di Kaplan-Meier della percentuale
di libertà da evento è stata maggiore
del 50% durante l´intero periodo di osservazione dello studio X Definito
come parametro
di efficacia secondario nell´emendamento
G del protocollo* La percentuale
di risposta globale
è stata calcolata sulla base
della risposta del
tumore
valutata alla
fine
del trattamento ** Test del chi-quadro; *** Odds ratio Abbreviazioni:
NR, non raggiunto;
TTF: tempo
al fallimento del trattamento;
CR: risposta completa;
CRu: risposta completa non confermata;
PR: risposta parziale. La percentuale
di morti per causa
specifica (morte
legata al linfoma) è stata
significativamente più bassa nel
braccio R-CVP rispetto al braccio
CVP (p=0,02 con stratificazione per centro, log-ranktest; percentuale di libertà da evento
a 3 anni pari al 93% per R-CVP
rispetto all´85% per CVP). Il beneficio dell´aggiunta di
rituximab
al CVP è stato visto in modo
rilevante nella popolazione arruolata
nello studio M39021
(randomizzata
secondo criteri BNLI (no rispetto a si), età
(≤ 60 anni,> 60 anni), numero
di siti extra-nodali (0-1 rispetto a >
1), coinvolgimento
del midollo osseo (no rispetto a si),
LDH (elevata, non elevata), β2-microglobulina
(elevata, non elevata), sintomi B(assenti,
presenti), malattia bulky
(assente, presente), numero
di siti linfonodali (< 5 rispetto a
≥ 5),emoglobina
(≤ 12 g/dl rispetto a > 12 g/dl), IPI (≤ 1 rispetto a > 1) e indice FLIPI (0-2
rispetto a 3-5)). Terapia di mantenimento: In uno studio prospettico, in aperto,
internazionale,
multicentrico,
di fase III, 465 pazienti con LNH
follicolare ricaduto/resistente
sono stati randomizzati
in una prima
fase alla terapia di induzione con
CHOP (ciclofosfamide,
doxorubicina, vincristina e
prednisolone; n="2"31) o MabThera più CHOP(R-CHOP, n="2"34). I due gruppi di trattamento
sono stati ben bilanciati riguardo
le caratteristiche al basale e lo status di
malattia. Un totale di 334
pazienti che hanno ottenuto una remissione
completao parziale
dopo la terapia di induzione
sono stati randomizzati in una
seconda fase a terapia di mantenimento
con MabThera (n=167) o osservazione (n=167). Il trattamento
di mantenimento
con MabThera era costituito da una singola
infusione di MabThera a 375 mg/m2 di
superficie corporea somministrata ogni 3 mesi
fino alla progressione
di malattia o per un periodo
massimo
di due anni. L´analisi finale
di efficacia ha incluso tutti i pazienti
randomizzati in entrambe
le parti dello studio. Dopo una
mediana del tempo di osservazione di 31
mesi per i pazienti randomizzati
nella fase
di induzione,
R-CHOP
ha migliorato
significativamente la prognosi
di pazienti con LNH follicolare ricaduto/resistente
se confrontato con CHOP (vedi
Tabella 8). Tabella 8 Fase di induzione:
elenco dei risultati
di efficacia di CHOP confrontato
con R- CHOP (mediana del tempo di osservazione
pari a 31 mesi)
|
CHOP |
R-
CHOP |
valore p |
Riduzione del rischio1) |
Variabili primarie
di efficacia |
|
|
|
|
ORR2) |
74% |
87% |
0,0003 |
na |
CR2) |
16% |
29% |
0,0005 |
na |
PR2) |
58% |
58% |
0,9449 |
na |
1) La
stima è stata calcolata con il rischio
relativo2) Ultima
risposta tumorale
come valutata
dallo
sperimentatore.
Il test statistico
�€œprimario�€� per�€œrisposta�€� è stato il trend test di CR rispetto a PR rispetto
a non-risposta (p < 0,0001) Abbreviazioni: NA, non disponibile; NR,
non raggiunto; ms,
mesi; ORR: percentuale di risposte
globali; CR: risposta completa; PR:
risposta parziale; OS: sopravvivenza
globale; PFS: sopravvivenza libera da progressione Per i pazienti randomizzati
alla fase di mantenimento
dello studio, la mediana del tempo
di osservazione è stata di
28
mesi dalla randomizzazione
per il mantenimento.
Il trattamento di
mantenimento
con MabThera ha portato ad un miglioramento
clinico
rilevante
e statisticamente
significativo per quanto riguarda
l´end-point primario, PFS (tempo
dalla randomizzazione per il
mantenimento
alla ricaduta, progressione di malattia
o morte), quando confrontato con la
sola osservazione (p<0,0001 log-rank test). La
mediana di PFS è stata di 42,2
mesi nel braccio
mantenimento
con MabThera rispetto a 14,3 mesi
nel braccio osservazione. Usando l´analisi della regressione di cox, il rischio
di andare incontro a progressione di malattia
o morte è stato ridotto del61% con trattamento
di mantenimento
con MabThera rispetto
alla sola osservazione (IC 95%: 45%-72%). La stima
di Kaplan-Meier della percentuale di
pazienti liberi da progressione a 12 mesi
èstata del 78% nel gruppo di
mantenimento
con MabThera rispetto al 57% nel gruppo osservazione. Un´analisi della
sopravvivenza globale ha confermato
il beneficio
significativo
del
mantenimentocon MabThera rispetto all´osservazione
(p=0,0039 log-rank test). Il trattamento
di mantenimento
con MabThera ha ridotto il rischio
di morte del 56% (IC 95%: 22%-75%). Tabella 9 Fase di mantenimento:
elenco dei risultati
di efficacia
di MabThera rispetto a osservazione
(28 mesi di mediana
del tempo di osservazione)
Parametri di efficacia |
Stima di Kaplan-Meier della mediana del
tempo all´evento(mesi) |
Riduzione del rischio |
Osservazione (N = 167) |
MabThera (N=167) |
Log- Rank valore p |
Sopravvivenza libera da
progressione (PFS) |
14,3 |
42,2 |
<0,0001 |
61% |
|
|
|
|
|
Sopravvivenza globale |
NR |
NR |
0,0039 |
56% |
|
|
|
|
|
Tempo ad un nuovo trattamento
anti-linfoma |
20,1 |
38,8 |
<0,0001 |
50% |
|
|
|
|
|
Soparvvivenza libera da malattiaa |
16,5 |
53,7 |
0,0003 |
67% |
Analisi
dei
sottogruppi |
|
|
|
|
PFS CHOP
R-CHOP |
11,6 22,1 |
37,5 51,9 |
<0,0001 0,0071 |
71% 46% |
CR 14,3 PR 14,3
52,8 37,8
0,0008 <0,0001
64% 54% OS CHOP
NR R-CHOP NR
NR 0,0348 NR 0,0482
55% 56% NR: non raggiunto; a:
applicabile
solo a pazienti che ottengono
una CR Il beneficio del trattamento
di mantenimento
con MabThera è stato confermato
in tutti i sottogruppi
analizzati secondo il regime di induzione
(CHOP o R-CHOP) o la qualità di risposta
al trattamentodi induzione (CR o PR) (tabella 9). Il
trattamento di
mantenimento con MabThera ha
prolungato significativamente la
mediana di PFS in pazienti che hanno
risposto alla terapia di induzione conCHOP (mediana
di PFS 37,5 mesi rispetto a 11,6 mesi,
p<0,0001) come
in quelli che hanno risposto ainduzione con R-CHOP
(mediana
di PFS 51,9 mesi rispetto a 22,1
mesi, p=0,0071).Anche se i sottogruppi erano piccoli,
il trattamento
di mantenimento
con MabThera ha determinatoun significativo beneficio in termini
di sopravvivenza globale per entrambi
i sottogruppi di pazienti,sia quello che
ha risposto a CHOP sia quello che ha risposto a R-CHOP, sebbene
sia richiesto un più lungo follow-up per confermare
questa osservazione. Linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi
cellule B: In uno studio randomizzato,
in aperto, un totale di 399 pazienti
anziani (età compresa tra 60 e 80anni)
non precedentemente
trattati, con linfoma diffuso a grandi cellule B, ha ricevuto cicli standarddi chemioterapia
CHOP (ciclofosfamide
750 mg/m2,
doxorubicina 50 mg/m2,
vincristina 1,4 mg/m2
fino ad un massimo
di 2 mg somministrati
il giorno 1, e prednisolone 40 mg/m2/die
somministrato
i giorni 1-5) ogni 3 settimane per
otto cicli, o MabThera 375 mg/m2 in
associazione a CHOP (R-CHOP). MabThera
è stato somministrato il primo
giorno del ciclo di trattamento. L´analisi finale
dei dati di efficacia ha incluso
tutti i pazienti randomizzati
(197 CHOP, 202 R- CHOP) ed ha una mediana
della durata di follow-up di circa 31
mesi. I due gruppi di trattamentoerano ben
bilanciati
per quanto
riguarda
le caratteristiche
e lo stato
della
malattia
al
basale.
L´analisi finale ha confermato
che il trattamento con R-CHOP è stato associato ad un miglioramento
clinicamente
rilevante e statisticamente
significativo nella durata della sopravvivenza libera daeventi (il parametro
di efficacia primario;
mentre gli eventi erano la
morte, la ricaduta o la progressione
del linfoma, o il passaggio ad un nuovo trattamento anti-linfoma)
(p = 0,0001). La stima di Kaplan
Meier della mediana di durata della
sopravvivenza
libera da eventi è stata di 35
mesi nel braccio R-CHOP contro i 13
mesi nel
braccio CHOP, rappresentando una riduzione delrischio del 41 %. A 24 mesi, la stima della sopravvivenza globale è stata del 68,2 % nel braccio
R- CHOP verso il 57,4 %
nel braccio CHOP. Una successiva
analisi della durata della sopravvivenza
globale, effettuata ad una mediana di durata di follow-up di 60 mesi,
ha confermato
il beneficio del trattamento R-CHOP
sul CHOP (p=0,0071), rappresentando
una riduzione del rischio del 32 %.L´analisi
di tutti i parametri
secondari (percentuale
di risposte, sopravvivenza libera
da progressione, sopravvivenza libera da malattia,
durata
della risposta)
ha verificato
l´efficacia
deltrattamento
R-CHOP confrontato a CHOP. La
percentuale di risposte complete
dopo 8 cicli è stata del 76,2 % nel gruppo R-CHOP e del 62,4 % nel
gruppo CHOP (p=0,0028). Il rischio diprogressione di malattia si è
ridotto
del 46 % e il rischio
di ricaduta del
51 %. In tutti
i sottogruppidi pazienti (sesso, età, IPI aggiustato per età, stadio di Ann Arbor, ECOG, β2-microglobulina,
LDH, albumina, sintomi
B, malattia
bulky, siti extranodali,
coinvolgimento
del midollo osseo), i rapportidi rischio di sopravvivenza libera
da eventi e sopravvivenza globale
(R-CHOP confrontato aCHOP) sono stati
meno di 0,83 e 0,95 rispettivamente.
R-CHOP è stato associato ad unmiglioramento
della prognosi sia in pazienti ad
alto che a basso rischio secondo
l´IPI aggiustato per età. Dati di laboratorio
clinico: Non sono state osservate risposte da
parte dei 67 pazienti sottoposti all'esame
per la ricerca degli anticorpi umani
contro il topo (HAMA). Dei 356 pazienti sottoposti
all'esame
per la ricerca degli HACA, l´1,1 % (4 pazienti) sono risultati
positivi. Esperienza clinica nell´artrite reumatoide: L´efficacia e la sicurezza di MabThera
nell´alleviare i
sintomi
e i segni dell´artrite reumatoide
è stata dimostrata in tre studi randomizzati,
controllati, in doppio-cieco,
multicentrici. Lo studio 1 era uno studio in doppio
cieco, di confronto, che ha coinvolto 517 pazienti con inadeguata risposta o
intolleranza a uno o più farmaci
inibitori del
TNF. I pazienti
eleggibili
presentavano un´artrite reumatoide
attiva da almeno
6 mesi, diagnosticata secondo i
criteri dell´American College of Rheumatology
(ACR) con la conta delle articolazioni tumefatte (SJC)(8/66 conta delle articolazioni), la conta delle articolazioni dolenti (TJC) (8/68 conta
delle articolazioni) e PCR o VES elevate. L´endpoint primario
era la percentuale di pazienti che
raggiungevano una risposta ACR20 alla settimana 24- I pazienti ricevevano due
infusioni e.v. di MabThera da 1000
mg distanziate
da un intervallo di 15 giorni;
ciascuna infusione era preceduta
da un´infusione e.v. di 100 mg di metilprednisolone. Tutti i pazienti ricevevano
concomitante terapiacon
metotressato orale
(10-25
mg/settimana)
e 60
mg di prednisone orale
nei giorni 2-7
e 30 mg nei giorni 8-14 dopo la prima
infusione. Lo studio 2 era uno studio
randomizzato, in doppio
cieco, doppio placebo, controllato,multifattoriale
3x3, che confrontava due differenti
dosaggi di rituximab,
somministrati con o senza uno dei due
regimi posologici peri infusionali di
corticosteroidi in associazione con metotressato
settimanale in pazienti con artrite
reumatoide attiva, che non avevano
risposto al trattamento con almeno
5 altri DMARD. Lo studio 3 era uno studio
in doppio cieco, doppio placebo, controllato, che valutava rituximab
in monoterapia e rituximab in
associazione a ciclofosfamide
o metotressato in pazienti con
artrite reumatoide attiva, che
non avevano risposto al trattamento
precedente con uno o più DMARD. Il gruppo di confronto in tutti e tre
gli studi è stato trattato con metotressato
settimanale (10-25 mg/settimana) Risultati
dell´attività
della malattiaIn tutti e tre gli studi, rituximab 2 x 1000
mg ha aumentato
significativamente la percentuale di
pazienti che ha raggiunto almeno
il 20 % di miglioramento
nella risposta ACR, rispetto
ai pazienti trattati
con metotressato da solo (tabella
10). L´effetto
del trattamento
era simile
nei pazienti,
indipendentemente da stato del
fattore reumatoide, età, sesso, superficie corporea,
razza, numero di precedenti
trattamenti o
stato della
malattia. Miglioramenti
clinicamente e
statisticamente
significativi
sono stati osservati
anche in tutte le singole componenti della risposta
ACR (conta delle articolazioni dolenti e tumefatte,
valutazione globale del paziente e del medico,
indice di disabilità (HAQ),
valutazione del dolore e PCR(mg/dl)). Tabella 10 Confronto tra gli studi
nelle risposte ACR alla settimana 24
(popolazione ITT)
|
Risposta ACR |
Placebo+MTX |
Rituximab+MTX |
Studio 1 |
|
N= 201 |
N= 298 |
|
ACR20 |
36 (18%) |
153 (51%)1 |
|
ACR50 |
11 (5%) |
80 (27%)1 |
|
ACR70 |
3 (1%) |
37 (12%)1 |
Studio 2 |
|
N= 143 |
N= 185 |
|
ACR20 |
45 (31%) |
96 (52%)2 |
|
ACR50 |
19 (13%) |
61 (33%)2 |
|
ACR70 |
6 (4%) |
28 (15%)2 |
Studio 3 |
|
N= 40 |
N= 40 |
|
ACR20 |
15 (38%) |
28 (70%)3 |
|
ACR50 |
5 (13%) |
17 (43%)3 |
|
ACR70 |
2 (5%) |
9 (23%)3 |
1p ≤ 0,0001;
2p ≤ 0,001;
3p < 0,05 Nello studio 3, la risposta ACR nei
pazienti trattati
con rituximab
da solo era del 65 % rispetto
al38 % dei pazienti trattati con
metotressato da solo (p=0,025). I pazienti trattati
con rituximab presentavano una riduzione significativamente
maggiore nel DAS28(disease
activity score)
rispetto ai pazienti trattati con
metotressato
da solo (variazione
media del DAS28 rispetto al basale
-1,9 rispetto a -0,4, p < 0,0001, rispettivamente).
Una risposta EULAR da buona a moderata
è stata raggiunta da un numero
significativamente più elevato
di pazienti trattaticon rituximab
rispetto ai pazienti trattati con metotressato
da solo (tabella 11). Risultati
sulla qualità
di vita: Riduzioni significative nell´indice di disabilità (HAQ-DI), nell´astenia
(FACIT-F) (tabella
11) e
miglioramento
nelle categorie di salute fisica e
mentale e di SF-36 sono stati
osservati in pazienti trattati con rituximab
rispetto a pazienti trattati con
metotressato
da solo (SF-36 salute fisica 5,8 rispetto a 0,9, SF-36 salute
mentale 4,7 rispetto a 1,3,
rispettivamente, studio 1).Tabella 11 Risultati relativi all´attività
della malattia e alla qualità di
vita alla settimana 24nello studio 1
Risposta alla settimana
24: Variazione rispetto al basale |
Placebo+MTX1 N= 201 Media (SD) |
Rituximab+MTX1 N= 298 Deviazione standard (SD) |
Valore di p |
EULAR buona /moderata |
22% |
65% |
|
HAQ2 |
-0,1 (0,5) |
-0,4 (0,6) |
<0,0001 |
FACIT-F3 |
-0,5 (9,8) |
-9,1 (11,3) |
<0,0001 |
1MTX,
2questionario di valutazione dello stato di salute (HAQ),
3valutazione funzionale della
terapia delle malattie
croniche
(FACIT-F) Alla settimana
24, in tutti e tre gli studi,
la percentuale
di pazienti trattati
con rituximab
chemostrava un
miglioramento
clinicamente rilevante
nell´HAQ-DI (definito come una
riduzione del punteggio totale dell´individuo > 0,25), era più elevata rispetto ai pazienti che ricevevano metotressato da solo. Valutazioni di laboratorio Negli studi clinici, un totale di 96 su 1039 (9,2 %) pazienti con artrite reumatoide
sono risultati positivi agli
HACA in seguito a trattamento
con MabThera. Nella
maggior parte dei pazienti,
l´insorgenza di HACA non era associata
a peggioramento
clinico o ad un incrementato
rischio di reazioni a infusioni successive.
La presenza di HACA può essere
associata ad un peggioramentodelle rezioni infusionali o allergiche
dopo la seconda infusione di cicli successivi. Inoltre, in un caso con HACA, si
è osservata una mancata deplezione
delle cellule B dopo la somministrazione diulteriori cicli di trattamento. In 675 pazienti arruolati negli studi
clinici, prima e dopo rituximab
è stato osservato il seguente cambiamento
nello stato degli anticorpi anti-nucleo (ANA): 26 % da ANA negativi a positivi e32 % da ANA positivi a negativi. Non
c´era evidenza di insorgenza di nuove malattie
autoimmuni. Nei pazienti
positivi per
il fattore
reumatoide
(RF), in seguito
a trattamento
con rituximab, si sono osservate
marcate riduzioni della concentrazione del
fattore
reumatoide,
in tutti e tre gli studi(intervallo 45-64 %). L´iperuricemia
(di grado 3/4) si è verificata in 143 su 950 (15 %) pazienti,
di cui la maggior parte dopo
infusione al giorno 1 e/o al giorno 15- L´iperuricemia
non è stata associata ad alcuna sintomatologia
clinica e nessuno di questi
pazienti
ha sviluppato evidenza di
malattia renale. La concentrazione plasmatica
totale delle immunoglobuline, la
conta totale dei linfociti e dellecellule
della serie bianca si sono
mantenute generalmente
entro i limiti
della normalità
in seguito a trattamento con
MabThera, tranne che per una riduzione
transitoria della conta delle cellule della serie
bianca
per le prime
quattro settimane successive
alla terapia.
I titoli
degli anticorpi
antigene specifici di classe IgG per parotite,
rosolia, varicella, tossoide del
tetano, influenza e streptococco, pneumococco,
sono rimasti stabili per 24 settimane
dopo esposizione a MabThera nei pazienti con artrite reumatoide. Trattamento con cicli
ripetutiIn seguito a completamento
del periodo di studio di 24 settimane
comparativo, in doppio cieco, i
pazienti potevano essere arruolati
in uno studio di follow up a lungo termine
in aperto. I pazienti ricevevano
successivi
cicli di MabThera
a seconda della necessità, in accordo
alla valutazione del
medico curante dell´attività
della
malattia e indipendentemente
dalla conta periferica
dei linfociti
B.Il tempo
di intervallo tra un ciclo e l´altro
era variabile, con la maggior parte dei
pazienti
che ricevevano ulteriori trattamenti
6-12 mesi dopo il ciclo precedente.
Alcuni pazienti richiedevano
ritrattamenti anche
meno frequenti.
La risposta ad ulteriori
trattamenti presentava
almeno
la stessa intesità di quella ottenuta dopo il ciclo di trattamento
iniziale, come evidenziato
dalla variazione rispetto a basale del DAS28- Variazione
media del
DAS28 rispetto al basale: primo ciclo
-2,18, secondo ciclo -2,75-
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Linfoma non-Hodgkin Studi di farmacocinetica effettuati in uno studio di fase I nel quale i pazienti (n=15) con linfoma a cellule B ricaduto sono stati trattati con una singola dose di rituximab di 10, 50, 100 o 500 mg/m2 hanno indicato che i livelli sierici e l´emivita di rituximab sono stati proporzionali alla dose. In una coorte di 14 pazienti dei 166 pazienti con linfoma non-Hodgkin ricaduto o chemioresistente a basso grado o follicolare, arruolati nello studio di fase III pivotal e trattati con rituximab 375 mg/m2 in infusione e.v. per 4 dosi settimanali, l´emivita media è stata di 76,3 ore (intervallo 31,5 -152,6 ore) dopo la prima infusione e 205,8 ore (intervallo 83,9 - 407,0 ore) dopo la quarta infusione. La media della Cmax dopo la prima e la quarta infusione è stata di 205,6 ± 59,9 mg/ml e 464,7 ±119,0 mg/ml, rispettivamente. La media della clearance serica dopo la prima e la quarta infusione è stata di 0,0382 ± 0,0182 l/h e 0,0092 ± 0,0033 l/h, rispettivamente. Comunque la variabilità dei livelli sierici è stata elevata.
Le concentrazioni sieriche di rituximab erano statisticamente molto più elevate nei pazienti responsivi in confronto a quelli non-responsivi quando calcolate subito prima e subito dopo la quarta infusione e dopo il trattamento. Le concentrazioni sieriche erano correlate negativamente alla massa tumorale e al numero delle cellule B circolanti al basale. Generalmente, il rituximab è stato ritrovato per 3.6 mesi.
L´eliminazione e la distribuzione non sono state studiate in modo estensivo in pazienti con linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi cellule B, ma i dati disponibili indicano che i livelli sierici di rituximab in questi pazienti sono paragonabili a quelli di pazienti con linfoma non-Hodgkin follicolare trattati con dosi simili di farmaco.
Artrite reumatoide In seguito a due infusioni endovenose di rituximab alla dose di 1000 mg, a distanza di due settimane, l´emivita terminale media era di 20,8 giorni (intervallo da 8,58 a 35,9 giorni), la clearance sistemica media era di 0,23 l/giorno (intervallo da 0,091 a 0,67 l/die) e il volume di distribuzione medio allo stato stazionario era di 4,6 l (intervallo da 1,7 a 7,51 l). Le analisi farmacocinetiche di popolazione degli stessi dati hanno dato valori medi simili per la clearance e l´emivita sistemiche, di 0,26 l/die e 20,4 giorni, rispettivamente. Le analisi farmacocinetiche di popolazione hanno rivelato che la BSA (Body Surface Area) e il sesso erano le covarianti più significative per spiegare la variabilità interindividuale nei parametri di farmacocinetica. Dopo aggiustamento per BSA, i soggetti maschi avevano un volume di distribuzione maggiore e una clearance più veloce dei soggetti di sesso femminile. Le differenze farmacocinetiche correlate al sesso non sono state considerate clinicamente rilevanti e non è stato necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Dopo somministrazione endovenosa di rituximab alle dosi di 500 e 1000 mg in due occasioni, ad una distanza di due settimane, i valori medi della Cmax erano di 183 µg/ml (intervallo da 81,8 a 279 µg/ml) e 370 µg/ml (212.637 µg/ml) rispettivamente, mentre l´emivita media era di 17,9 giorni (intervallo da 12,3 a 31,3 giorni) e 19,7 giorni (intervallo da 12,3 a 34,6 giorni), rispettivamente. Non sono disponibili dati di farmacocinetica nei pazienti con insufficienza renale o epatica. Non sono disponibili dati di farmacocinetica nei pazienti che hanno ricevuto cicli multipli di terapia. I parametri farmacocinetici nella popolazione di soggetti con inadeguata risposta agli anti TNF, sottoposti allo stesso schema posologico (2 x 1000 mg e.v., a distanza di 2 settimane), erano simili con una concentrazione sierica massima media di 369 µg/ml e un´emivita terminale media di 19,2 giorni.
Il rituximab si è rivelato altamente specifico per l'antigene CD20 sulle cellule B. Gli studi sulla tossicità effettuati nella scimmia cynomolgus non hanno rivelato altri effetti se non l'attesa deplezione farmacologica delle cellule B nel sangue periferico e nel tessuto linfonodale.
Studi di tossicità evolutiva sono stati condotti nelle scimmie cynomolgus a dosaggi fino a 100 mg/kg (trattamento nei giorni di gestazione 20-50) e hanno dimostrato che non c´è evidenza di tossicità per il feto dovuta a rituximab. In ogni caso, negli organi linfoidi del feto è stata osservata la deplezione farmacologica delle cellue B dose-dipendente, che si è mantenuta fino a dopo la nascita ed è stata associata ad una riduzione dei livelli di IgG negli animali neonati affetti. La conta delle cellule B è ritornata ai valori normali in questi animali entro 6 mesi dalla nascita e non ha compromesso le reazioni alla immunizzazione.
Non sono stati eseguiti studi a lungo termine sugli animali per la definizione del potenziale carcinogenico del rituximab, o per determinare i suoi effetti sulla fertilità maschile o femminile. Non sono stati eseguiti i test standard per lo studio della mutagenicità, poiché tali studi non sono rilevanti per questa molecola. Comunque, proprio per le sue caratteristiche risulta improbabile che il rituximab abbia un potenziale mutagenico.
sodio idrossido, acido cloridrico, acqua per preparazioni iniettabili.
Non sono state osservate incompatibilità tra MabThera e le sacche di polivinile cloruro o di polietilene, o la strumentazione per infusione.
30 mesi.
La soluzione di MabThera preparata per l´infusione è stabile fisicamente e chimicamente per 24 ore a temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C e successivamente per 12 ore a temperatura ambiente.
Da un punto di vista microbiologico, la soluzione preparata per l´infusione deve essere utilizzata immediatamente. Se non viene utilizzata immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell´uso sono sotto la responsabilità dell´utilizzatore e non si dovrebbero normalmente superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C, a meno che la diluizione sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.
Conservare i flaconcini in frigorifero (2 °C – 8 °C). Tenere il contenitore nell´imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.
Flaconcini in vetro trasparente Tipo I con tappo in gomma butilica, contenenti 100 mg di rituximab in 10 ml (10 mg/ml). Confezioni da 2 flaconcini.
MabThera viene fornito in flaconcini sterili, senza conservanti, apirogeni, monouso. Aspirare, in condizioni di sterilità, la quantità necessaria di MabThera e diluire ad una concentrazione calcolata da 1 a 4 mg/ml di rituximab in una sacca per infusione contenente soluzione sterile e apirogena di sodio cloruro 0,9 %, oppure di glucosio 5 %. Per miscelare la soluzione, capovolgere lentamente la sacca in modo da evitare il formarsi di schiuma. Deve essere posta attenzione affinché sia garantita la sterilità delle soluzioni preparate. Poiché il farmaco non contiene conservanti antimicrobici o agenti batteriostatici, si devono osservare le tecniche di asetticità. I farmaci per uso parenterale devono essere controllati visivamente per verificare la presenza di particelle o alterazioni del colore, prima di essere somministrati.
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.
Roche Registration Limited 6 Falcon Way Shire Park Welwyn Garden City AL7 1TW Regno Unito
EU/1/98/067/001 A.I.C. N. 033315019
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Data della prima autorizzazione:
2 giugno 1998 Data dell´ultimo rinnovo:
28 luglio 2003
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01/07/2006 0
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