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MAGNEVIST 469 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO
1 ml di soluzione iniettabile contiene 469 mg (0.5 mmol) di acido gadopentetico, sale dimegluminico.
Le caratteristiche chimico-fisiche della soluzione 0.5 mmol/ml di Magnevist riportate sotto sono:
Concentrazione del mezzo di contrasto | |
(mg/ml) | 469 |
(mol/ml) | 0,5 |
Osmolarità (osm/l soluzione) a 37° C | 1,44 |
Osmolarità (osm/kg H2O) a 37° C | 1,96 |
Pressione osmotica a 37° C (atm) | 49,8 |
(MPa) | 5,06 |
Viscosità (mPa·s o cP) | |
a 20° C | 4,9 |
a 37%deg; C | 2,9 |
Densità (kg/l) | |
a 20° C | 1,210 |
a 37° C | 1,195 |
pH | 7.0-7.9 |
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile o per infusione.
Medicinale solo per uso diagnostico per somministrazione endovenosa.
Risonanza magnetica a livello cerebrale e spinale
In particolare per la dimostrazione dei tumori e per la diagnosi differenziale nel sospetto di meningioma, neurinoma (acustico), tumori infiltranti (es. glioma) e metastasi; per la dimostrazione di tumori di piccole dimensioni e/o isointensi; nel sospetto di recidive dopo intervento chirurgico o radioterapia; per la dimostrazione differenziata di forme neoplastiche rare quali emangioblastomi, ependimomi e adenomi ipofisari di piccole dimensioni; per la più accurata determinazione della diffusione di tumori di origine non cerebrale.
Inoltre nella risonanza magnetica a livello spinale: per la differenziazione dei tumori intra ed extra-midollari; per la dimostrazione di elementi neoplastici solidi nella siringomielia accertata; per la determinazione della diffusione intramidollare di neoplasie.
Risonanza magnetica a livello corporeo, compresa la regione orecchio-naso-gola, lo spazio toracico ed addominale, la mammella, la pelvi e l’apparato locomotore attivo e passivo.
In particolare, Magnevist permette di ottenere l’informazione diagnostica:
- per la dimostrazione o esclusione di tumori, infiammazioni e lesioni vascolari;
- per la determinazione della diffusione e demarcazione di tali lesioni;
- per la differenziazione della struttura interna delle lesioni;
- per la valutazione della situazione circolatoria dei tessuti normali e dei tessuti patologicamente alterati;
- per la differenziazione del tessuto tumorale e cicatriziale dopo terapia;
- per il riconoscimento del prolasso del disco recidivante dopo intervento chirurgico;
- per la valutazione semiquantitativa della funzionalità renale combinata con la diagnosi anatomica dell’organo.
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Informazioni generali
Devono essere osservate le regole di sicurezza abituali in corso d’esame con tomografia a risonanza magnetica, come l’esclusione di pazienti portatori di pace-maker o di impianti ferromagnetici.
Le raccomandazioni per l’uso di Magnevist si applicano indipendentemente dall’intensità di campo del magnete per valori compresi tra 0,14 Tesla e 1,5 Tesla.
Magnevist deve essere somministrato solo per via endovenosa (iniezione o infusione) secondo le istruzioni fornite nel paragrafo 6.6. “Istruzioni per l’impiego e la manipolazione”.
Come con le altre procedure diagnostiche con mezzi di contrasto si raccomanda di tenere il paziente sotto osservazione dopo la procedura.
Dieta
Nausea e vomito sono noti come possibili eventi avversi per tutti i mezzi di contrasto. Il paziente deve essere a digiuno da almeno due ore prima dell’esame per ridurre il rischio di aspirazione.
Compromissione renale
Magnevist deve essere utilizzato solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, prendendo anche in considerazione possibili metodi diagnostici per immagine alternativi, e a dosi non superiori a 0,1 mmol/kg di peso corporeo (= 0,2 ml/kg di peso corporeo) in pazienti con compromissione renale acuta di qualsiasi gravità dovuta a sindrome epato-renale, o nel periodo perioperatorio di un trapianto di fegato.
Neonati (< 1 mese) ed infanti (1 mese-2 anni)
Nei neonati e nei bambini piccoli la dose necessaria deve essere somministrata manualmente. L’impiego di iniettori automatici deve essere evitato in quanto può aumentare il rischio di fenomeni di tossicità acuta.
Ansia
Stati pronunciati di eccitamento, ansia e dolore possono aumentare il rischio di effetti collaterali o aumentare le reazioni legate al mezzo di contrasto. Questi pazienti devono essere sedati.
Dosaggio
Risonanza magnetica a livello cerebrale e spinale
Adulti, adolescenti e bambini (inclusi neonati e infanti)
Generalmente una dose di 0,2 ml di Magnevist per Kg di peso corporeo è sufficiente per ottenere una buona opacizzazione e per rispondere al quesito diagnostico.
Se vi fosse ancora il forte sospetto della presenza di una lesione pur dopo un reperto RM negativo, un’ulteriore iniezione di 0,2 ml o anche di 0,4 ml di Magnevist per Kg di peso corporeo entro 30 minuti seguita immediatamente da un’altra indagine RM può aumentare la resa diagnostica dell’esame.
Per l’esclusione di metastasi o recidive tumorali negli adulti, la somministrazione di 0,6 ml di Magnevist per Kg di peso corporeo offre spesso una maggiore definizione diagnostica.
Dose singola massima: 0,6 ml (per gli adulti) o 0,4 ml ( per i bambini) di Magnevist per kg di peso corporeo.
Risonanza magnetica a livello corporeo
Adulti, adolescenti e bambini
Generalmente la somministrazione di 0,2 ml di Magnevist per Kg di peso corporeo è sufficiente per ottenere una buona opacizzazione e per rispondere al quesito diagnostico.
In casi particolari, ad es. in presenza di lesioni scarsamente vascolarizzate e/o di uno spazio extracellulare ridotto, potrebbe rivelarsi più utile la somministrazione di 0,4 ml di Magnevist per Kg di peso corporeo per ottenere un adeguato effetto di contrasto specialmente con impiego di sequenze di ripresa non eccessivamente pesate in T1.
Nella necessità di escludere una lesione o una recidiva di tumore, la somministrazione di 0,6 ml di Magnevist per Kg di peso corporeo può offrire una più elevata definizione diagnostica.
Per la visualizzazione dei vasi, a seconda del distretto che deve essere esaminato e della tecnica d’esame, può essere necessaria per gli adulti l’iniezione di una dose fino a 0,6 ml per kg di peso corporeo.
Dose singola massima: 0.6 ml (per gli adulti) o 0.4 ml (per i bambini) di Magnevist per kg di peso corporeo.
Bambini (sotto i 2 anni di età): L’esperianza per l’indicazione “Risonanza magnetica a livello corporeo” nei bambini al di sotto dei due anni di età è limitata.
Istruzioni per l’impiego e la manipolazione
Flaconcini
Magnevist deve essere prelevato nella siringa solo immediatamente prima dell’uso.
Il tappo in gomma non deve essere forato più di una volta.
L’eventuale soluzione di mezzo di contrasto non utilizzata nel corso della sessione diagnostica deve essere scartata.
Siringhe preriempite
Le siringhe preriempite devono essere estratte dalla scatola e preparate per l’iniezione immediatamente prima dell’esame.
Il cappuccio di chiusura deve essere rimosso dalla siringa preriempita immediatamente prima dell’uso.
L’eventuale soluzione di mezzo di contrasto non utilizzata nel corso della sessione diagnostica deve essere scartata.
Flaconi
Le informazioni seguenti riguardano l’uso di flaconi per infusione da 100 ml:
Il mezzo di contrasto deve essere somministrato mediante iniettore automatico, o altra procedura approvata, in grado di garantire le condizioni di sterilità del prodotto. L’uso di iniettori automatici è proibito nei neonati e negli infanti.
Devono essere seguite le istruzioni del produttore del dispositivo d’infusione.
L’eventuale quantitativo di Magnevist non utilizzato in contenitori aperti deve essere scartato al termine della giornata dell’esame.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi dei suoi eccipienti.
L’uso di Magnevist è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (GFR <30 ml/min/1,73 m²).
Avvertenze speciali
Ipersensibilità
Come per altri agenti di contrasto endovenoso, Magnevist può essere associato a eventi di tipo anafilattoide/di ipersensibilità o altre reazioni idiosincratiche, caratterizzate da manifestazioni cardiovascolari, respiratorie e cutanee anche gravi fino allo shock.
La maggior parte di queste reazioni si verifica entro mezz’ora dalla somministrazione. Comunque, come con altri agenti di contrasto di questa classe, in rari casi si possono verificare reazioni ritardate (dopo ore o diversi giorni). Vedere anche la sezione 4.8 “Effetti indesiderati”.
Come per altri mezzi di contrasto utilizzati nelle procedure diagnostiche, si raccomanda l’osservazione del paziente dopo la procedura.
È necessaria l’immediata disponibilità di farmaci per il trattamento delle reazioni di ipersensibilità, così come è necessario essere pronti ad allestire contromisure in caso d’emergenza.
Il rischio di reazioni di ipersensibilità è superiore nei seguenti casi:
- reazioni precedenti a mezzi di contrasto,
- anamnesi di asma bronchiale,
- anamnesi di disturbi allergici.
Pertanto, prima di iniettare qualsiasi mezzo di contrasto, deve essere chiesto al paziente di eventi allergici precedenti (ad esempio allergia ai frutti di mare, febbre da fieno, orticaria), sensibilità ai mezzi di contrasto e asma bronchiale e deve essere considerato il pretrattamento con antistaminici e/o glucocorticoidi.
I pazienti che hanno sofferto di tali reazioni durante l’assunzione di beta-bloccanti possono manifestare resistenza agli effetti terapeutici dei beta-agonisti.
In caso di gravi reazioni di ipersensibilità, i pazienti con patologie cardiovascolari sono maggiormente soggetti a esiti gravi o persino fatali.
Precauzioni speciali
Funzionalità renale compromessa
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa, i benefici devono essere attentamente valutati rispetto ai rischi.
Raramente in questi pazienti si è verificata un’insufficienza renale acuta tale da richiedere la dialisi o un peggioramento della funzionalità stessa. Il rischio di questi eventi risulta maggiore con l’aumentare della dose del mezzo di contrasto.
Sono stati segnalati casi di NSF (fibrosi sistemica nefrogenica) associati all’impiego di Magnevist e di altri mezzi di contrasto contenenti gadolinio, in pazienti con grave insufficienza renale (GFR <30 ml/min/1,73 m²). Magnevist, pertanto, non deve essere usato in questi pazienti (vedere anche la sezione 4.3 “Controindicazioni”).
Il rischio di sviluppo di NSF in pazienti con moderata insufficienza renale non è noto, pertanto Magnevist deve essere usato con cautela nei pazienti con moderata insufficienza renale (GFR 30-59 ml/min/1,73 m²).
Sono stati segnalati casi di NSF (fibrosi sistemica nefrogenica) associati all’impiego di Magnevist e di altri mezzi di contrasto contenenti gadolinio, in pazienti con compromissione renale acuta di qualsiasi gravità dovuta a sindrome epato-renale o nel periodo perioperatorio di un trapianto di fegato. Magnevist, pertanto, deve essere usato solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio in questi pazienti, prendendo anche in considerazione possibili metodi diagnostici per immagine alternativi, e a dosi non superiori a 0.1 mmol/kg di peso corporeo (= 0.2 ml/kg di peso corporeo).
Deve essere assicurato un periodo di tempo sufficiente all’eliminazione del mezzo di contrasto dall’organismo prima di una nuova somministrazione.
Prima della somministrazione di Magnevist, tutti i pazienti, in particolare quelli di età superiore ai 65 anni, devono essere sottoposti a screening per la presenza di disfunzione renale, attraverso la raccolta dell’anamnesi e/o l’esecuzione di esami di laboratorio.
Magnevist può essere rimosso dall’organismo mediante emodialisi. L’emodialisi poco dopo la somministrazione di Magnevist, nei pazienti già in dialisi, può essere utile nel rimuovere Magnevist dall’organismo. Non vi sono evidenze circa l’utilità di iniziare l’emodialisi per la prevenzione o il trattamento della NSF nei pazienti non ancora in dialisi.
Nessun ulteriore danno della funzione renale o altri eventi avversi attribuibili alla somministrazione dell’agente di contrasto sono stati osservati finora.
Particolarmente nei casi gravi, è tuttavia consigliabile rimuovere Magnevist dall’organismo mediante dialisi.
Neonati e bambini
A causa di una funzionalità renale non ancora matura, nei neonati e nei bambini fino a 1 anno di età Magnevist deve essere usato solo dopo accurata valutazione.
Nei neonati e nei bambini piccoli la dose necessaria deve essere somministrata manualmente.
Disturbi convulsivi
In pazienti con disturbi convulsivi o con lesioni intracraniche può essere aumentato, come è stato raramente riportato, il rischio di attività convulsive in associazione con la somministrazione di Magnevist.
Per pazienti predisposti a crisi convulsive, si devono adottare misure precauzionali, ad esempio monitoraggio stretto, tutta l’attrezzatura e i farmaci necessari a gestire l’insorgenza di convulsioni devono essere anticipatamente disponibili.
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Non sono note interazioni con altri medicinali.
Interferenze con test diagnostici
La sideremia determinata con metodi complessometrici (es. batofenantrolina) potrebbe essere ridotta nelle 24 ore successive all’indagine con Magnevist a causa della presenza di acido pentetico libero nella soluzione dell’agente di contrasto.
Gravidanza
Per Magnevist (acido gadopentetico, sale dimegluminico) non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte.
Gli studi su animali non indicano un potenziale rischio teratogeno o di altri potenziali effetti embriotossici in seguito alla somministrazione di Magnevist durante la gravidanza.
Magnevist deve essere somministrato a donne in gravidanza solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Allattamento
Minime quantità di acido gadopentetico, sale dimegluminico (un massimo dello 0,04% della dose somministrata) passano nel latte materno.
Dall’esperienza fatta fino ad ora, è improbabile che possa causare danni al neonato.
Non sono noti effetti.
Le reazioni avverse associate all’uso di Magnevist sono solitamente da lievi a moderate e di natura transitoria. Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono nausea, vomito, mal di testa, capogiro e reazioni al sito d’iniezione (ad esempio dolore, sensazione di freddo o di caldo).
Sono state riportate reazioni gravi e che hanno messo in pericolo di vita il paziente, così come alcuni casi fatali.
Le reazioni ritardate al mezzo di contrasto sono rare (vedere sezione 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego“).
Frequenza delle reazioni avverse da studi clinici:
Nessuna singola reazione avversa ha raggiunto una frequenza d’incidenza superiore a “non comune”.
Sull’esperienza basata su oltre 11.000 pazienti sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati e classificati dagli sperimentatori come correlati al farmaco.
La tabella sottostante riporta le reazioni avverse in accordo alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (MedDRA SOCs).
Sistemi e organi | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) |
Disturbi psichiatrici | | Disorientamento |
Patologie del sistema nervoso | Capogiro | Convulsioni |
Mal di testa | Parestesia |
Disgeusia | Sensazione di bruciore |
| Tremore |
Patologie dell’occhio | | Congiuntivite |
Patologie cardiache | | Tachicardia |
Aritmia |
Patologie vascolari | | Tromboflebite |
Vampate |
Vasodilatazione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | Dispnea |
Irritazione della gola/sensazione di costrizione alla gola |
Dolore faringolaringeo/sensazione di dolore alla faringe |
Tosse |
Starnuti |
Sibili |
Patologie gastrointestinali | Vomito | Dolore addominale |
Nausea | Sensazione di fastidio allo stomaco |
| Diarrea |
Mal di denti |
Secchezza delle fauci |
Dolore dei tessuti molli orali e parestesia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Orticaria |
Prurito |
Eruzione cutanea |
Eritema |
Patologie del sistema muscoloscheletrico | | Dolore alle estremità |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore | Edema facciale |
Sensazione di caldo | Dolore al petto |
Sensazione di freddo | Piressia |
Vari tipi di reazioni nel sito di iniezione* | Edema periferico |
| Malessere |
Affaticamento |
Sete |
Astenia |
* Vari tipi di reazioni nel sito di iniezione (freddo, parestesia, gonfiore, calore, dolore, edema, irritazione, emorragia, eritema, sensazione di fastidio).
Viene utilizzato il termine MedDRA più adatto per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.
Ulteriori reazioni avverse da dati successivi alla commercializzazione (segnalazioni spontanee):
Sistemi e organi | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Aumento della sideremia |
Disturbi del sistema immunitario | Shock anafilattico/reazioni anafilattiche |
Reazioni di ipersensibilità |
Disturbi psichiatrici | Agitazione |
Confusione |
Patologie del sistema nervoso | Coma |
Perdita di coscienza |
Sonnolenza |
Disturbi del linguaggio |
Parosmia |
Patologie dell’occhio | Disturbi della vista |
Dolore oculare |
Lacrimazione |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Compromissione dell’udito |
Dolore auricolare |
Patologie cardiache | Arresto cardoaco |
Diminuzione della frequenza cardiaca |
Tachicardia riflessa |
Patologie vascolari | Shock |
Sincope |
Reazione vasovagale |
Ipotensione |
Aumento della pressione sanguigna |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Arresto respiratorio |
Dsitress respiratorio |
Aumento o diminuzione della frequenza respiratoriea |
Broncospasmo |
Laringospasmo |
Edema laringeov |
Edema faringeo |
Edema polmonare |
Cianosi |
rinite |
Patologie gastrointestinali | Salivazione |
Patologie epatobiliari | Aumento della iblirubina ematica |
Artralgia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore alla schiena |
Artralgia |
Insufficienza renale acuta* |
Aumento della creatinina sierica* |
Incontinenza urinaria |
Urgenza urinaria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Brividi |
Sudroazione |
Aumento o diminuzione della temperatura corporea |
Vari tipi di reazioni nel sito di iniezione |
* in pazienti con danno renale preesistente
** Vari tipi di reazioni nel sito di iniezione (necrosi, tromboflebite, flebite, infiammazione, stravaso ematico)
In pazienti con insufficienza renale dialisi-dipendente che hanno ricevuto Magnevist, sono state comunemente osservate reazioni di tipo infiammatorio ritardate e transitorie come febbre, brividi e aumento della proteina C reattiva. Questi pazienti erano stati sottoposti ad indagine RM con Magnevist un giorno prima dell’emodialisi.
Sono stati segnalati casi di NSF con Magnevist (vedere anche la sezione 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”, al paragrafo “Funzionalità renale compromessa”).
Viene utilizzato il termine MedDRA più adatto per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.
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Nessun segno di intossicazione secondaria a sovradosaggio è stato fino ad ora osservato o riportato nel corso dell’uso clinico.
Un sovradosaggio accidentale può causare i seguenti effetti a causa dell’iperosmolalità di Magnevist: aumento della pressione dell’arteria polmonare, diuresi osmotica, ipervolemia e disidratazione.
La funzionalità renale deve essere monitorata in pazienti con compromissione renale.
Nel caso di un sovradosaggio accidentale o nei pazienti con funzionalità renale fortemente compromessa, Magnevist può essere eliminato dall’organismo mediante emodialisi.
Categoria farmacoterapeutica: Mezzi di contrasto paramagnetici per risonanza magnetica. Codice ATC: V08CA01.
Magnevist è un agente di contrasto paramagnetico per la tomografia a risonanza magnetica (RM). L’effetto di intensificazione del contrasto è mediato dal sale dimegluminico dell’acido gadopentetico - complesso dell’acido gadopentetico e gadolinio (Gd DTPA). Usando un’appropriata sequenza di scansioni (ad es.: la tecnica spin-echo T1 pesata) nella tomografia a risonanza magnetica protonica, lo ione gadolinio induce un accorciamento del tempo di rilassamento spin-reticolo dei nuclei eccitati causando un aumento dell’intensità del segnale e, quindi, un aumento del contrasto d’immagine di specifici tessuti.
Il gadopentetato è un composto altamente paramagnetico in grado di ridurre i tempi di rilassamento anche a basse concentrazioni. L’efficacia paramagnetica - cioè la relassività determinata dall’influenza sul tempo di rilassamento dei protoni nel plasma è di circa 4.95 l/mmol/sec e dimostra solo una lieve dipendenza dalla potenza del campo magnetico.
L’acido pentetico (DTPA) forma con lo ione paramagnetico gadolinio un complesso altamente stabile sia in vivo che in vitro (log K= 22-23). Il gadopentetato dimegluminico è un composto altamente solubile in acqua ed è estremamente idrofilo, con un coefficiente di ripartizione n-butanolo/soluzione tampone a pH 7,6 pari a circa 0,0001.
La sostanza non dimostra alcuna particolare affinità di legame con le proteine o interazione inibitoria con gli enzimi (ad. es. Na+ e K+ ATPasi miocardica). Magnevist non attiva il sistema del complemento e pertanto ha probabilmente un potenziale molto basso di indurre reazioni anafilattoidi.
Ad elevate concentrazioni e dopo incubazione prolungata, il gadopentetato ha fatto osservare un lieve effetto in vitro sulla morfologia degli eritrociti. A seguito della somministrazione endovenosa di Magnevist nell’uomo il processo, per quanto reversibile, potrebbe causare una debole emolisi intravascolare, il che potrebbe spiegare il lieve aumento della bilirubinemia e della sideremia occasionalmente osservato nelle prime ore successive all’iniezione.
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Il comportamento cinetico del gadopentetato nell’organismo è simile a quello di altri composti altamente idrofili, biologicamente inerti (ad es. mannitolo o inulina).
La farmacocinetica osservata nell’uomo è di tipo dose-dipendente.
Distribuzione
Dopo somministrazione endovenosa il composto diffonde rapidamente negli spazi extracellulari.
Fino alla dose di 0,25 mmol di gadopentetato/Kg peso corporeo (≈0,5 ml di Magnevist/Kg), i livelli plasmatici decadono, dopo un’iniziale fase di distribuzione della durata di pochi minuti, con un’emivita di circa 90 min., identica al tasso di eliminazione renale. Ad una dose di 0,1 mmol di gadopentetato/Kg (≈0,2 ml di Magnevist/Kg), 0,6 mmol di gadopentetato/l di plasma sono misurabili 3 minuti dopo l’iniezione e 0,24 mmol di gadopentetato/l di plasma 60 min. dall’iniezione. Nei 7 giorni successivi la somministrazione endovenosa di gadopentetato marcato in ratti e cani, molto meno dell’1% della dose somministrata viene rinvenuto negli altri distretti corporei.
Una concentrazione relativamente maggiore di sostanza sotto forma di complesso immodificato si ritrova nel rene.
Il composto non penetra né passa la barriera ematoencefalica intatta o la barriera ematotesticolare. Le piccole quantità che oltrepassano la barriera placentare sono rapidamente eliminate dal feto.
Metabolismo
Non è dimostrabile alcuna scissione dello ione paramagnetico o degradazione metabolica.
Eliminazione
Il gadopentetato è eliminato immodificato per via renale attraverso la filtrazione glomerulare. La parte eliminata per via extrarenale è estremamente piccola.
Una media dell’83% della dose è eliminata per via renale entro 6 ore dall’iniezione. Circa il 91% della dose viene recuperata con le urine entro le prime 24 ore. Entro i 5 giorni successivi alla somministrazione la dose eliminata con le feci é inferiore all’1%.
La clearance renale del gadopentetato riferita a 1,73 m2 è di circa 120 ml/min. ed è quindi comparabile a quella dell’inulina o del 51Cr-EDTA.
Condizioni particolari
Il gadopentetato è eliminato completamente per via renale anche in presenza di insufficienza renale (clearance della creatinina >20 ml/min.); l’emivita plasmatica aumenta in rapporto al grado di insufficienza renale, tuttavia non è stato osservato un aumento dell’eliminazione extrarenale.
A causa della prolungata emivita plasmatica (fino a 30 ore) in presenza di una forte compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina <20 ml/min.) il gadopentetato dovrà essere eliminato con dialisi extracorporea.
I dati preclinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di sicurezza, tossicità sistemica, genotossicità, potenziale carcinogenico, tossicità alla riproduzione.
Tossicità sistemica
Sulla base dei risultati da studi di tossicità acuta, è altamente improbabile il rischio di un’intossicazione acuta per l’uso di Magnevist negli adulti.
Gli studi di tollerabilità sistemica dopo somministrazione endovenosa ripetuta non hanno rivelato alcuna indicazione contraria alla somministrazione in dose singola a scopo diagnostico nell’uomo.
Genotossicità, tumorigenicità
In uno studio di cancerogenesi eseguito con Magnevist nel ratto non sono stati osservati tumori correlati al composto. In conseguenza di tale evidenza, dell’assenza di effetti genotossici e considerando anche la farmacocinetica e l’assenza di indicazioni di effetti tossici sui tessuti a rapida crescita, come pure il fatto che Magnevist è somministrato una sola volta, non vi è rischio evidente di un effetto tumorigeno sull’uomo.
Tossicità riproduttiva
Studi tossicologico-riproduttivi su animali non hanno indicato un potenziale rischio teratogeno o di altri potenziali effetti embriotossici in seguito alla somministrazione di Magnevist durante la gravidanza.
Tollerabilità locale e potenziale di sensibilizzazione da contatto
Gli studi di tollerabilità locale dopo somministrazione endovenosa singola e ripetuta e dopo singola somministrazione intraarteriosa di Magnevist non offrono alcuna evidenza di effetti avversi locali a livello del sistema vascolare nell’uomo. Gli studi di tollerabilità locale dopo singola somministrazione paravenosa sottocutanea e intramuscolare hanno dimostrato che lievi reazioni di intollerabilità locale potrebbero insorgere nel sito di iniezione dopo somministrazione paravenosa accidentale.
Studi sulla sensibilizzazione da contatto non hanno dato indicazioni di un potenziale sensibilizzante di Magnevist.
Meglumina, acido pentetico (DTPA), acqua per preparazioni iniettabili.
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
5 anni
Dopo la prima apertura del contenitore:
Dopo che il flaconcino/flacone è stato aperto o la siringa preriempita è stata preparata per l’uso, Magnevist rimane stabile per una giornata d’esame. Il tempo indicato non si riferisce alla stabilità fisico-chimica ma alla possibilità di contaminazione microbiologica.
Conservare i flaconcini, i flaconi e le siringhe preriempite al riparo dalla luce, nelle confezioni originali.
• Flaconcini da 5, 10, 15, 20 e 30 ml in vetro di tipo I, incolore.
• Flacone da 100 ml per uso con iniettore automatico in vetro di tipo II, incolore.
Tappo: clorobutil-elastomero (tipo I);
Capsula: alluminio laccato internamente ed esternamente;
disco di plastica (polipropilene) colorato
• Siringhe preriempite da 10, 15 e 20 ml
corpo in vetro: vetro di tipo I, incolore;
Tappo a stantuffo: clorobutil-elastomero (tipo I);
cappuccio di chiusura: clorobutil-elastomero (tipo I);
Adattatore Luer Lock: polisulfone
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Bayer Schering Pharma AG – Muellerstrasse, 178 – 13342 Berlino (Germania)
Scatola con 1 flac. 5 ml AIC. N. 027074020
Scatola con 1 flac. 10 ml AIC. N. 027074032
Scatola con 1 flac. 15 ml AIC N. 027074044
Scatola con 1 flac. 20 ml AIC N. 027074018
Scatola con 1 flac. 30 ml AIC N. 027074083
Scatola con 1 flac. 100 ml AIC N. 027074095
Scatola con 1 siringa preriempita da 10 ml AIC N. 027074057
Scatola con 1 siringa preriempita da 15 ml AIC N. 027074069
Scatola con 1 siringa preriempita da 20 ml AIC N. 027074071
Magnevist flac. da 20 ml: 10.04.1990/01.06.2005
Magnevist flac.da 5 ml, 10 ml, 15 ml: 17.11.1995/01.06.2005
Magnevist flac. da 30 e 100 ml: 16.07.1999/01.06.2005
Magnevist siringa preriempita da 10, 15, 20 ml: 16.07.1999/01.06.2005
26.06.2009