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MANNISTOL
1000 ml di soluzione contengono
Principio attivo: mannitolo 200,0 g.
Eccipienti: acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 1000,0 ml.
Soluzione iniettabile per via endovenosa lenta in flaconi da 250 e 500 ml.
Le soluzioni ipertoniche di D-Mannitolo trovano applicazione in tutti quei casi in cui è necessaria una forte diuresi osmotica. Le principali indicazioni di Mannistol riguardano pertanto i seguenti settori della medicina:
Neurochirurgia: per la sua proprietà di ridurre la pressione endocranica e l'edema cerebrale nei traumatizzati cranici il D-Mannitolo trova indicazione nella preparazione dei pazienti agli interventi di neurochirurgia.
Oculistica: è in grado di determinare una diminuzione della pressione endooculare e trova quindi applicazione in tutti quei casi in cui si voglia ottenere questo effetto.
Nefrologia: è indicato in tutti quei pazienti nefrologici nei quali occorra aumentare la secrezione urinaria per diuresi osmotica. A seguito della sua somministrazione infatti si ottiene, in questi pazienti, un graduale e progressivo aumento della diuresi che raggiunge l'acme dopo alcuni giorni di terapia. In generale l'aumento della diuresi è accompagnato da una diminuzione costante della azotemia.
Può inoltre essere impiegato con successo negli stati anasarcatici secondari a glomerulonefrosi acuta dell'infanzia o a cirrosi.
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La posologia di Mannistol e la durata della terapia variano in rapporto alle indicazioni, da paziente a paziente ed a seconda degli effetti terapeutici che si desidera ottenere. In linea generale si può ritenere valida la posologia di 1 - 3 g di d-mannitolo per kg di peso corporeo. Tale posologia corrisponde a 5 - 15 ml di Mannistol da perfondersi in un tempo variabile da 15 a 30 minuti primi, con velocità di gocciolamento pari a 45 - 50 gocce al minuto.
Le principali controindicazioni sono l'anuria e le nefrosclerosi di alto grado.
È da ricordare che tutte le affezioni che comportino una eliminazione ritardata del farmaco possono determinare iposodiemia con espansione del liquido extracellulare.
Altre cause di controindicazione possono essere l'insufficienza cardiaca congestizia (in pazienti con riserva cardiaca ridotta l'espansione del fluido extracellulare può portare a insufficienza cardiaca congestizia fulminante); l'edema polmonare; l'emorragia intracranica e l'edema metabolico con aumentata fragilità capillare.
Il mannitolo al 20% presenta osmolalità pari a 1098 mOsm/kg (1112 mOsm/kg misurata) e pH compreso tra 4,5 e 7,0. Il mannitolo produce un aumento del carico osmolare plasmatico e perdita di fluidi. L'iperosmolarità si manifesta generalmente con l'insorgere della sete, con tachicardia, ipotensione ed ipertermia. Condizioni più gravi (disidratazione cerebrale) comportano confusione, convulsioni e coma. I sintomi cerebrali cominciano con una osmolalità superiore a 320 mOsm/kg; una osmolalità di 350 mOsm/kg può portare a morte. (Br. J. H. Med. 32.8.198.4).
Durante una terapia con mannitolo si consiglia di monitorare i fluidi, gli elettroliti e la funzionalità renale.
La soluzione di Mannistol non contiene elettroliti, pertanto, essa non può essere somministrata contemporaneamente al sangue: qualora ciò sia indispensabile si consiglia di aggiungere non meno di 20 mEq/l di sodio cloruro per litro di soluzione di Mannistol.
Il prodotto deve essere somministrato sotto diretto controllo medico.
La soluzione va somministrata solo se perfettamente limpida.
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Non aggiungere a sangue intero; la soluzione al 20% di Mannistol non contiene elettroliti, pertanto, essa non può essere somministrata contemporaneamente al sangue: qualora ciò sia indispensabile si consiglia di aggiungere non meno di 20 mEq/l di sodio cloruro per litro di soluzione di Mannistol.
Si sconsiglia l'uso in gravidanza.
Non pertinente.
L'infusione di mannitolo è stata associata con nausea, vomito, mal di testa, vertigine, tachicardia, dolore retrosternale, iponatriemia, disturbi visivi, ed orticaria.
Sono state descritte reazioni di ipersensibilità.
La terapia con mannitolo può indurre, specialmente in pazienti con riserva cardiaca ridotta, squilibrio elettrolitico e dei fluidi fino ad un sovraccarico del circolo e, ad alte dosi, acidosi.
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In caso di sovradosaggio potrebbe aversi comparsa di convulsioni ed insufficienza renale acuta. Si può anche formare edema polmonare. Vedi anche i punti "Controindicazion" e "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso".
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Acqua per preparazioni iniettabili.
Non sono note eventuali incompatibilità con altri farmaci.
La validità del prodotto in tutte le sue presentazioni, a confezionamento integro, è di due anni.
Conservare il prodotto nelle normali condizioni ambientali.
La solubilità del d-mannitolo varia in funzione della temperatura; è possibile pertanto che in determinate condizioni di temperatura ambiente o di conservazione del prodotto si formino nell'interno del flacone dei cristalli di mannitolo. In questi casi si consiglia il riscaldamento in bagnomaria bollente del flacone di Mannistol fino alla completa solubilizzazione, seguita poi dal raffreddamento a temperatura ambiente prima della somministrazione.
Contenitori in vetro tipo II a perdere, muniti di scala graduata, con tappo in elastomero e ghieratura a chiusura totale.
Confezioni
Soluzione di mannitolo al 20%, flacone da 250 ml
Soluzione di mannitolo al 20%, flacone da 500 ml
Verificare la data di scadenza riportata sulla confezione. Tale data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. Non utilizzare il prodotto dopo tale data.
BIEFFE MEDITAL S.p.A.
Via Nuova Provinciale s/n - 23034 Grosotto (So)
Mannistol
Soluzione di mannitolo al 20%, flacone da 250 ml AIC n. 021384019
Soluzione di mannitolo al 20%, flacone da 500 ml AIC n. 021384021
Data di prima registrazione
Mannistol
Soluzione di mannitolo al 20%, flacone da 250 ml: 23 dicembre 1970
Soluzione di mannitolo al 20%, flacone da 500 ml: 9 settembre 1969
Data del primo rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio.
Mannistol
Soluzione di mannitolo al 20%, flaconi da 250 ml e 500 ml: 31 maggio 1995
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