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MEGESTROLO PHT
Ogni compressa contiene:
principio attivo : megestrolo acetato mg 160
Compresse
Il prodotto è indicato nel trattamento palliativo del carcinoma della mammella o dell'endometrio in fase avanzata.
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Carcinoma mammario: 1 compressa (160 mg) al giorno.
Carcinoma dell'endometrio: 1-2 compresse (160-320 mg) al giorno
Per valutarne l'efficacia è considerato in genere opportuno somministrare megestrolo acetato per almeno 2 mesi di terapia ininterrotta.
Come test diagnostico di gravidanza.
MEGESTROLO PHT è controindicato in pazienti con ipersensibilità individuale accertata verso il megestrolo acetato o verso uno qualsiasi dei componenti della formulazione.
Precauzioni per l'uso
Non sono state identificate precauzioni specifiche per l'uso di MEGESTROLO PHT quando utilizzato secondo le indicazioni. Si consiglia un'attenta e costante sorveglianza di tutti i pazienti trattati con tumore recidivante o metastatizzato. Usare con cautela in pazienti con storia di tromboflebite.
Avvertenze speciali
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Si sconsiglia l'uso di MEGESTROLO PHT in altri tipi di neoplasie non incluse nelle indicazioni.
Benchè gli agenti progestinici in passato siano stati somministrati durante il primo trimestre di gravidanza, nel tentativo di prevenire l'aborto ricorrente, o nel trattamento delle minacce di aborto, non esistono certezze di efficacia in tali patologie mentre vi sono evidenze di un potenziale danno fetale conseguente la somministrazione di questi farmaci durante i primi 4 mesi di gravidanza.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, l'aborto è indotto da alterazioni ovulari che non risentono della somministrazione di agenti progestinici che, invece, potrebbero causare un ritardo nell'espulsione dell'aborto grazie alle loro proprietà uterino-rilassanti. Da quanto detto, si sconsiglia l'uso di questi farmaci durante i primi 4 mesi di gravidanza.
Numerosi studi riportano l'esistenza di una correlazione tra esposizione fetale intrauterina ad ormoni sessuali femminili ed anomalie congenite, comprese anomalie cardiache congenite e comparsa di arti focomelici. In uno studio è stato stimato che l'esposizione fetale intrauterina ad ormoni sessuali (contraccettivi orali, o tentativi di trattamento per minacce d'aborto) aumenta il rischio di focomelia degli arti di 4,7 volte. In alcuni casi l'esposizione ormonale è stata molto breve e solo per pochi giorni di trattamento.
Questi dati indicano che il rischio di focomelia degli arti dopo l'esposizione ormonale intrauterina è poco meno di 1 su 1000.
È stata riscontrata alterazione degli organi genitali femminili e maschili fetali a seguito di somministrazione di farmaci progestinici durante i primi tre mesi di gravidanza.
Il rischio di ipospadia, in rapporto da 5 a 8 su 1000 nascite di sesso maschile, a seguito di somministrazione di tali farmaci, è pressochè raddoppiato.
Non ci sono dati sufficienti per quantificare il rischio per i feti di sesso femminile, ma dal momento che alcuni di questi prodotti provocano leggera virilizzazione degli organi genitali femminili, e dato l'incremento di insorgenza di ipospadia nei feti maschi, è consigliabile evitare la somministrazione di progestinici durante i primi tre mesi di gravidanza.
Carcinogenesi , mutagenesi e alterazione della funzione riproduttiva.
La somministrazione di megestrolo acetato a cani femmina per un periodo fino a 7 anni ha evidenziato un aumento di incidenza di tumori mammari sia benigni che maligni.
Al contrario, in studi comparativi nei ratti e in studi nelle scimmie, l'incidenza tumorale non è aumentata.
Benchè la correlazione tra tumori canini e umani non sia ben nota, essa dovrà essere tenuta in considerazione sia per la valutazione del rapporto rischio/beneficio nella prescrizione di MEGESTROLO PHT che per il monitoraggio della paziente.
Studi sulla riproduzione e sulla fertilità condotti con alte dosi di megestrolo sui ratti hanno mostrato, nei feti di sesso maschile, aumento reversibile degli ormoni femminili.
Uso pediatrico: la sicurezza e l'efficacia di MEGESTROLO PHT nei bambini non sono state stabilite.
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Al momento, nessuna nota.
Gravidanza. L'uso di progestinici durante i primi 4 mesi di gravidanza è sconsigliato.
Se MEGESTROLO PHT deve essere somministrato durante i primi 4 mesi di gravidanza o se la paziente rimane incinta durante la terapia, questa dovrà essere informata dei rischi potenziali per il feto. Le donne in età fertile dovranno essere informate dell'opportunità di evitare le gravidanze.
Allattamento. A causa dei potenziali effetti indesiderati a carico del neonato, l'allattamento dovrà essere interrotto durante la terapia con MEGESTROLO PHT.
Nessuno.
Incremento ponderale: l'incremento ponderale è un frequente effetto indesiderato di MEGESTROLO PHT. L'aumento di peso è stato associato ad aumento di appetito ma non necessariamente a ritenzione idrica.
Fenomeni tromboembolici: sono stati riportati fenomeni tromboembolici incluse tromboflebiti ed embolie polmonari (in alcuni casi fatali).
Altri effetti indesiderati: nausea e vomito, edema, perdite ematiche vaginali, dispnea, insufficienza cardiaca, ipertensione, vampate di calore, cambiamenti d'umore, aspetto.
Cushingoide, crescita tumorale (con o senza ipercalcemia) iperglicemia, alopecia, sindrome del tunnel carpale e rash.
A seguito di sospensione del trattamento con megestrolo acetato, è stata raramente osservata insufficienza surrenalica, pertanto dopo brusca interruzione della terapia, dovrà essere controllata l'attività surrenalica delle pazienti.
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Non sono emersi effetti indesiderati gravi dopo somministrazione sino alla dose di 800 mg/die.
Il megestrolo acetato è un derivato di sintesi del progesterone. A differenza dell'ormone naturale, il megestrolo acetato è attivo per via orale ed è un potente progestinico con importante attività antiestrogenica; è dotato solo di modesta attività glicocorticoide e mineralcorticoide ed è inoltre provvisto di effetti antigonadotropi e antiandrogenici.
Il farmaco è rapidamente assorbito dopo somministrazione orale, grazie anche alla elevata micronizzazione del principo attivo utilizzato nella forma farmaceutica.
Per queste caratteristiche, unite ad una elevata tollerabilità anche per lunghi periodi di trattamento, il megestrolo acetato ha permesso di conseguire ottimi risultati nella terapia palliativa di neoplasie ormonocorrelate quali il carcinoma mammario ed endometriale in fase avanzata come documentato da un'ampia serie di studi clinici a livello internazionale.
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Il megestrolo acetato viene rapidamente assorbito dopo somministrazione orale raggiungendo la concentrazione massima tra la 2^ e la 5^ ora. Il profilo cinetico ha un andamento bifasico con un'emivita media di circa 20 ore.
L'escrezione avviene per via urinaria come metabolita idrossilato in C2 e C6, mentre la quantità escreta come prodotto inalterato appare trascurabile (0,01% della dose somministrata).
Tossicità acuta
La DL50 nel topo per os, nel topo s.c., nel ratto p.o. è risultata >6000 mg/Kg.
Tossicità per somministrazione ripetute
Nel ratto trattato p.o. fino a 4 settimane non sono stati evidenziati effetti tossici fino alla dose di 48 mg/Kg/die; nel cane trattato p.o. fino a 4 settimane non sono stati evidenziati effetti tossici fino alla dose di 12 mg/Kg/die.
Nessun effetto tossico è stato rilevato dopo somministrazione p.o. nel ratto, per 26 settimane, fino alla dose di 12 mg/Kg/die e nel cane p.o., fino alla dose di 3 mg/Kg/die per 52 settimane.
L'effetto ipertrofico/ipoplastico sulle gonadi, sulla prostata, sull'ipofisi e sui surreni evidenziato nelle due specie di animali, nonchè l'aumento del peso dell'utero e un quadro iperprolificativo/secretivo determinato nel cane, sono effetti del megestrolo riportati in letteratura, comuni ad altri steroidi ed hanno carattere di reversibilità.
Le prove di teratogenesi condotte nel ratto (48 mg/Kg p.o.) e nel coniglio (12 mg/Kg p.o.), di fertilità nel ratto (12 mg/Kg p.o.) e di tossicità peri-postnatale nel ratto (48 mg/Kg p.o.) hanno dimostrato un'assenza di tossicità riproduttiva.
Le prove di mutagenesi eseguite sul megestrolo acetato sono risultate negative
Glicerol polietilenglicole ossistearato mg 2; cellulosa microcristallina mg 140; sodio croscarmellosio mg 20; lattosio mg 73; metilidrossipropilcellulosa mg 2; magnesio stearato mg 3.
Non sono stati evidenziati casi di incompatibilità.
36 mesi, a confezionamento integro, correttamente conservato.
Nessuna.
3 blisters x 10 compresse da 160 mg di p.a contenuti in un astuccio di cartone litografato unitamente al foglietto illustrativo.
Uso orale.
PH&T S.p.A – Via L. Ariosto, 34 – 20145 Milano.
A.I.C. N°034104012
27 luglio 2000
Luglio 2003