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MENOREST
MENOREST 37,5 mcg/die cerotti transdermici
Un cerotto transdermico che libera 37,5 mcg di estradiolo nelle 24 ore contiene:
Principio attivo: 17beta-estradiolo emiidrato 3,28 mg
MENOREST 50 mcg/die cerotti transdermici
Un cerotto transdermico che libera 50 mcg di estradiolo nelle 24 ore contiene:
Principio attivo: 17beta-estradiolo emiidrato 4,33 mg
MENOREST 75 mcg/die cerotti transdermici
Un cerotto transdermico che libera 75 mcg di estradiolo nelle 24 ore contiene:
Principio attivo: 17beta-estradiolo emiidrato 6,57 mg
MENOREST 100 mcg/die cerotti transdermici
Un cerotto transdermico che libera 100 mcg di estradiolo nelle 24 ore contiene:
Principio attivo: 17beta-estradiolo emiidrato 8,66 mg
Per gli eccipienti vedere 6.1.
Cerotto transdermico.
| Rilascio nominale di estradiolo (mcg/die) | Quantità di 17beta-estradiolo (mg) | Superficie (cm² ) | Forma |
MENOREST 37,5 mcg/die cerotti transdermici | 37,5 | 3,28 | 11,0 | rotonda |
MENOREST 50 mcg/die cerotti transdermici | 50 | 4,33 | 14,5 | rotonda |
MENOREST 75 mcg/die cerotti transdermici | 75 | 6,57 | 22,0 | ovale |
MENOREST 100 mcg/die cerotti transdermici | 100 | 8,66 | 29,0 | ovale |
Terapia ormonale sostitutiva (TOS) dei sintomi derivanti da deficienza estrogenica in donne in postmenopausa.
Terapia di seconda scelta per la prevenzione dell’osteoporosi in donne in postmenopausa ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni specifiche ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell’osteoporosi.
Nelle donne con utero intatto gli estrogeni devono essere sempre associati ad un trattamento sequenziale con progestinici.
L’esperienza in donne al di sopra dei 65 anni di età è limitata.
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Adulti e anziani
Posologia
Per il trattamento dei sintomi della postmenopausa si deve utilizzare la dose minima efficace; la TOS deve essere continuata solo fino a quando il beneficio ottenuto nell’alleviare gravi sintomi sia superiore al rischio.
La terapia dovrà essere iniziata applicando un cerotto MENOREST 50 mcg/die ogni 3-4 giorni (si veda “Istruzioni per l’uso e la manipolazoione”). La dose dovrà essere adattata mensilmente sulla base dell’efficacia e di eventuali effetti collaterali. L’adattamento della dose può essere effettuato usando i cerotti MENOREST 37,5 mcg/die - 50 mcg/die - 75 mcg/die e 100 mcg/die. Se, comunque, i sintomi da carenza estrogenica non vengono eliminati con la dose scelta, si deve aumentare la dose. Per la terapia di mantenimento deve essere utilizzata la dose minima efficace.
Regime terapeutico
MENOREST può essere usato in modo sequenziale o ciclico.
Trattamento ciclico: l’estrogeno è somministrato ciclicamente, con un periodo di trattamento di 21 giorni seguiti da una sospensione di 7 giorni. Le pazienti che non hanno subito un’isterectomia devono essere trattate con progestinici durante gli ultimi 12 giorni di trattamento con Menorest . In ogni ciclo, non saranno somministrati ormoni durante il periodo di sospensione del trattamento.
MENOREST viene utilizzato come trattamento sequenziale (applicazione ininterrotta 2 volte la settimana). In donne che non hanno subito un’isterectomia, dovrà essere associata una terapia con un progestinico approvato per la somministrazione contemporanea con un estrogeno, in modo sequenziale: l’estrogeno viene assunto continuamente ed il progestinico viene somministrato per 12-14 giorni (o più) di ogni ciclo di 28 giorni
Per cerotti con dosaggi > 50 mcg/die, la sicurezza endometriale dell’aggiunta di gestageni non é stata studiata.
Alla fine di ogni ciclo di terapia con progestinici, si ha generalmente sanguinamento vaginale da sospensione
A meno che non vi sia una precedente diagnosi di endometriosi, l’aggiunta di un progestinico non é raccomandata in donne senza utero.
La mancata assunzione di una o più dosi può aumentare la probabilità che si verifichino sanguinamento da rottura e spotting.
MENOREST non deve essere utilizzato in donne nelle seguenti condizioni:
- carcinoma mammario pregresso, sospetto o accertato;
- sanguinamento genitale non diagnosticato;
- iperplasia endometriale non trattata;
- tromboembolismo venoso in atto o pregresso (es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare) disturbi trombofilici noti o tromboflebite;
- malattia tromboembolica arteriosa attiva o recente (es. angina pectoris, infarto miocardico);
- epatopatia acuta o storia di epatopatia finché gli esami di funzionalità epatica non siano tornati nella norma;
- ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
- porfiria.
tumori maligni estrogeno-dipendenti (es. carcinoma endometriale) sospetti o accertati;
La TOS é stata associata ad un aumentato rischio di alcuni tipi di cancro e di patologie cardiovascolari. La TOS non deve essere iniziata o continuata per prevenire la patologia cardiaca coronarica.
I rischi ed i benefici della TOS devono sempre essere attentamente soppesati tenendo anche in considerazione l’insorgenza di rischi con il procedere della terapia. In particolare, quando viene preso in considerazione l’uso della TOS in donne che non presentino i sintomi della menopausa, o nel caso di un uso a lungo termine, devono essere prese in considerazione terapie alternative.
Esame medico e controlli successivi
Prima di iniziare o riprendere una TOS, devono essere eseguite da parte del medico un’anamnesi familiare e personale complete. Devono inoltre essere eseguite una visita generale e ginecologica (incluso l’esame di pelvi e seno), guidate dalla storia clinica e dalle controindicazioni ed avvertenze per l’uso.
Durante il trattamento sono raccomandati controlli clinici periodici di natura e frequenza adeguate al singolo caso. Le donne dovrebbero essere consigliate di riferire al proprio medico ogni cambiamento nel loro seno.
Indagini cliniche, inclusa la mammografia, devono essere eseguite in linea con i protocolli clinici correntemente accettati e le necessità cliniche del singolo caso. Un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici deve essere eseguita periodicamente.
In tutti i casi di persistente o irregolare sanguinamento vaginale non diagnosticato, dovrebbero essere adottate adeguate misure diagnostiche, comprendenti accertamenti sull’endometrio, quando indicato, per escludere un’anomalia; la TOS deve essere rivalutata.
E’ opportuno prendere in considerazione la dose minima e la minor durata della terapia.
Condizioni che richiedono un particolare controllo
Nel caso una delle seguenti condizioni sia presente, o sia stata presente in passato, e/o sia stata aggravata dalla gravidanza o da un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere seguita strettamente. Si tenga in considerazione che queste condizioni possono ripresentarsi od aggravarsi durante il trattamento con MENOREST:
leiomioma (fibroidi uterini) o endometriosi;
anamnesi o fattori di rischio per malattie tromboemboliche (vedere di seguito);
fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti (es. eredità di primo grado per carcinoma mammario);
ipertensione;
epatopatie (es. adenoma epatico);
diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare;
colelitiasi;
emicrania o cefalea grave;
lupus eritematoso sistemico;
anamnesi d’iperplasia endometriale (vedere di seguito);
epilessia;
asma bronchiale;
otosclerosi.
Nel caso in corso di TOS sia diagnosticato o sospettato un peggioramento delle condizioni sopra menzionate, il beneficio ed il rischio della terapia TOS devono essere rivalutati caso per caso.
Indicazioni per un’immediata sospensione del trattamento.
Il trattamento deve essere immediatamente sospeso nel caso venga evidenziata l’esistenza di una controindicazione (come descritto nella sezione 4.3) e nei seguenti casi:
- ittero o deterioramento della funzione epatica;
- insorgenza di cefalea di tipo emicranico;
- gravidanza;
aumento significativo della pressione arteriosa;
Iperplasia endometriale
Il rischio d’iperplasia e di carcinoma endometriale é aumentato in seguito alla somministrazione di estrogeni da soli per lunghi periodi. Per ridurre, non eliminare, questo rischio é pertanto essenziale aggiungere al trattamento estrogenico un progestinico per almeno 12 giorni del ciclo in donne non isterectomizzate.
Sanguinamenti da rottura e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall’inizio della terapia, o continuano dopo la sospensione del trattamento, le cause di tali fenomeni devono essere investigate, anche mediante biopsia endometriale per escludere un tumore maligno dell’endometrio.
Una stimolazione estrogenica non bilanciata può portare alla trasformazione premaligna o maligna di foci residui di endometriosi. L’aggiunta di progestinici alla TOS con soli estrogeni é pertanto raccomandata nelle donne sottoposte ad isterectomia per endometriosi, specialmente in caso di endometriosi residua.
Tumore al seno
Studi epidemiologici, studi clinici randomizzati controllati ed altri studi evidenziano un aumentato rischio di tumore mammario in donne che hanno ricevuto TOS, con estrogeni o combinazioni estroprogestiniche, per molti anni (vedere sezione 4.8). Il rischio aumenta con la durata dell’assunzione di TOS e sembra ritornare alla situazione di base nel corso di circa 5 anni dopo l’interruzione del trattamento. Le donne che hanno ricevuto TOS a base di combinazioni estroprogestiniche mostrano un rischio simile o possibilmente maggiore rispetto alle donne che hanno utilizzato estrogeni da soli.
Da studi epidemiologici emerge che i tumori mammari insorti in donne che hanno fatto o fanno uso di terapia ormonale sostitutiva sembrano di natura meno invasiva di quelli insorti in donne non sottoposte a terapia ormonale sostitutiva. Le donne i cui tumori mammari si sviluppano dopo terapia ormonale sostitutiva tendono ad avere tumori che sembrano essere meno aggressivi rispetto a quelli sviluppatisi nelle donne che non hanno ricevuto terapia ormonale sostitutiva.
L’aumento del rischio viene riscontrato principalmente nelle donne di costituzione corporea magra o normale. Sebbene le donne obese siano a maggior rischio di sviluppare un tumore del seno, la TOS non aumenta ulteriormente questo rischio.
Tromboembolismo venoso
La TOS é associata con un maggior rischio relativo di sviluppare tromboembolismo venoso, cioé trombosi venosa profonda od embolia polmonare. Uno studio clinico randomizzato controllato ed alcuni studi epidemiologici evidenziano, in donne sottoposte a TOS, un aumento del rischio di 2-3 volte rispetto alle donne non utilizzatrici di TOS. In quest’ultime si stima che il numero di casi di tromboembolismo venoso che si verificheranno in un periodo di 5 anni sia di circa 3 per 1000 donne di età compresa tra 50 e 59 anni, e di 8 per 1000 donne di età compresa tra 60 e 69 anni. Si stima che in donne sane che facciano uso di TOS per 5 anni il numero di casi addizionali di tromboembolismo venoso su un periodo di 5 anni sia di 2-6 casi (migliore stima = 4) per 1000 donne di età 50-59 anni e 5-15 casi (migliore stima = 9) per 1000 donne di età 60-69 anni. Il verificarsi di tali eventi é più probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi.
Fattori di rischio di tromboembolismo venoso generalmente riconosciuti includono: una storia familiare o personale, l’obesità grave (BMI >30) ed il lupus eritematoso sistemico. Non c’é consenso sul possibile ruolo delle vene varicose nel tromboembolismo venoso.
Pazienti con una storia di tromboembolismo venoso, o stati trombofilici accertati, hanno un maggior rischio di tromboembolismo venoso. La TOS può aumentare questo rischio. Una storia personale o una storia familiare fortemente positiva di tromboembolismo o di aborto spontaneo ricorrente dovrebbe essere indagata al fine di escludere una predisposizione alla trombosi. Finché non sia stata effettuata una valutazione completa dei fattori trombofilici, o iniziato un trattamento anticoagulante, l’uso di TOS in tali pazienti deve essere considerato come controindicato. Le donne già in trattamento con anticoagulanti richiedono un accertamento accurato del rapporto beneficio-rischio della TOS.
Il rischio di tromboembolismo venoso può essere temporaneamente aumentato in caso di prolungata immobilizzazione, traumi o chirurgia maggiore. Come in tutti i pazienti operati, si deve porre una scrupolosa attenzione alle misure profilattiche per prevenire gli episodi di tromboembolismo venoso postoperatorio. Quando si prevede un’immobilizzazione prolungata a seguito di interventi di chirurgia elettiva, particolarmente di chirurgia addominale e di chirurgia ortopedica degli arti inferiori, si dovrebbe considerare la sospensione temporanea della TOS se possibile 4-6 settimane prima dell’intervento. La TOS non dovrebbe riprendere se non dopo la completa mobilizzazione della donna.
Se si sviluppa una tromboembolia venosa dopo l’inizio della terapia il farmaco dovrebbe essere sospeso. Le pazienti dovrebbero essere avvertite di mettersi in contatto col proprio medico immediatamente in caso di sintomi potenzialmente dovuti a tromboembolismo venoso (es. arto inferiore gonfio e dolente, improvviso dolore toracico, dispnea).
Patologia cardiaca coronarica
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) non deve essere usata per prevenire malattie cardiovascolari.
Gli studi randomizzati controllati non evidenziano alcun beneficio cardiovascolare con l’uso di estrogeni coniugati combinati con medrossiprogesterone acetato (MPA). Studi clinici di grandi dimensioni mostrano un possibile aumento del rischio di morbilità cardiovascolare nel primo anno di terapia e nessun beneficio successivamente. Per altri tipi di TOS non ci sono ancora studi randomizzati controllati riguardanti l’eventuale beneficio su morbilità e mortalità cardiovascolare. E’ pertanto da accertare se questi dati si possano estendere anche a TOS con altri prodotti.
Ictus
Uno studio clinico randomizzato controllato di grandi dimensioni (WHI-trial) mostra, come risultato secondario, un aumentato rischio di ictus in donne sane durante trattamento con estrogeni coniugati combinati con MPA. Per le donne che non usano TOS si stima che il numero di casi di ictus che si verificheranno in un periodo di 5 anni sia di circa 3 per 1000 donne di età compresa tra 50 e 59 anni e di 11 per 1000 donne di età compresa tra 60 e 69 anni. Si stima che per donne che usano estrogeni coniugati e MPA per 5 anni, il numero di casi addizionali sia di 0-3 (migliore stima = 1) per 1000 donne di 50-59 anni, e di 1-9 (migliore stima = 4) per 1000 donne di 60-69 anni. Non sappiamo se tale aumento di rischio si estenda anche a TOS con altri prodotti.
Carcinoma ovarico
In alcuni studi epidemiologici una TOS di lunga durata (almeno 5-10 anni) di TOS con soli estrogeni in donne isterectomizzate risulta associato ad un aumentato rischio di carcinoma ovarico. Non é certo se una TOS di lunga durata con prodotti combinati conferisca un rischio diverso da quello presente con estrogeni da soli.
Osteoporosi
Quando si inizia una TOS per la prevenzione dell’osteoporosi, si devono considerare attentamente i rischi ed i benefici a livello individuale. Se i rischi superano i benefici devono essere considerate potenziali terapie alternative. Si raccomandano periodiche rivalutazioni per continuare il trattamento.
Sensibilità da contatto
Come in tutti i casi di somministrazione topica di un farmaco possono verificarsi sensibilizzazioni da contatto. Sebbene ciò sia estremamente raro con MENOREST, le pazienti che sviluppano sensibilità da contatto ad uno dei componenti del cerotto dovrebbero essere allertate che si possono sviluppare reazioni di ipersensibilità gravi con la continua esposizione all’agente causale.
Demenza
In uno studio ancillare randomizzato, controllato vs placebo del WHI, il Women’s Health Initiative Memory Study (WHIMS), le donne con età pari o superiore a 65 anni (età media 71) trattate con CEE orali e MPA per un follow-up medio di 4 anni hanno evidenziato un aumento del rischio di sviluppare probabile demenza di 2 volte. L’eccesso di rischio assoluto di probabile demenza era di 23 casi supplementari per 10.000 persone-anno (45 verso 22) nelle donne trattate con CEE/MPA e il rischio relativo era 2,05.
Poiché solo donne con età pari o superiore a 65 anni erano incluse in questo studio, non è noto se questi risultati si applicano anche a donne in menopausa più giovani.
Il sottostudio del WHIMS con solo estrogeni è attualmente in corso e finora non sono disponibili dati. Non è quindi noto se questi risultati si applicano anche alla terapia con soli estrogeni.
Per i prodotti transdermici a base di estrogeni da soli o combinati con progestinici ampi studi clinici randomizzati non hanno attualmente valutato il rischio associato di TOS e probabile demenza. Non esistono pertanto dati a supporto delle conclusioni che la frequenza di probabile demenza sia diversa con MENOREST.
Altre condizioni.
Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica, e pertanto pazienti con disfunzione renale o cardiaca devono essere accuratamente valutati. Pazienti con insufficienza renale terminale devono essere strettamente osservate poiché i livelli circolanti di principio attivo si prevedono aumentati.
Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere seguite strettamente durante terapia estrogenica o TOS poiché in questa condizione sono stati riportati casi di importanti aumenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite a seguito di terapia estrogenica.
Gli estrogeni aumentano i livelli di TBG, la globulina legante l’ormone tiroideo, con conseguente aumento dei livelli di ormone tiroideo totale circolante misurato da PBI, T4 (metodo su colonna o RIA) o T3 (metodo RIA). La captazione di T3 é ridotta, a riflettere l’aumento di TBG. Le frazioni libere di T3 e T4 non sono modificate.
Altre proteine leganti, come la corticoglobulina (CBG) e la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), possono essere aumentate e determinare un aumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le frazioni ormonali libere o biologicamente attive sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno/renina, alfa I antitripsina, ceruloplasmina).
Sebbene le osservazioni condotte fino ad ora suggeriscano che gli estrogeni, inclusi quelli somministrati per via transdermica, non influenzino il metabolismo dei carboidrati, le donne diabetiche debbono essere attentamente monitorate all’inizio della terapia fino a quando non saranno acquisiti ulteriori dati.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini
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Il metabolismo di estrogeni (e progestinici) può essere aumentato dall’uso concomitante di sostanze note per il loro effetto di induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, particolarmente il citocromo P450, come gli anticonvulsivanti (es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e gli antinfettivi (rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz). Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene siano noti come forti inibitori, presentano al contrario proprietà inducenti quando usati in concomitanza con ormoni steroidei. Preparati a base di erbe come l’Hypericum perforatum possono indurre il metabolismo di estrogeni e (progestinici).
Un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici può determinare effetti clinici ridotti e variazioni nel profilo dei sanguinamenti uterini.
I preparati transdermici, evitando l’effetto di primo passaggio epatico, sono meno influenzati dagli induttori enzimatici rispetto ai preparati orali.
MENOREST non deve essere usato in gravidanza. In caso di gravidanza durante il trattamento con MENOREST il trattamento deve essere interrotto immediatamente. I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici disponibili indicano che l’esposizione accidentale del feto agli estrogeni non determina effetti teratogeni o fetotossici.
Allattamento.
MENOREST non é indicato durante l’allattamento.
Nessuno noto.
Frequenza stimata: Molto comune > 10%, comune > 1% fino a < 10%; non comune > 0,1% fino a < 1%; raro > 0,01% fino a < 0,1 % ; molto raro < 0,01 %.
Sono qui riportati gli effetti indesiderati riscontrati, raggruppati per organo/classe e frequenza:
Organo Classe | Molto comuni (>1/10) | Comuni (>1/100 e <1/10) | Non comuni (>1/1.000 e <1/100) | Rari (>1/10.000 e <1/1.000) |
Disturbi del sistema nervoso | mal di testa | | | |
Disturbi gastrointestinali | | nausea, dolori addominali, meteorismo | | calcoli biliari |
Disturbi della cute e dei tessuti sottocutanei | | prurito e arrossamento attorno al sito di applicazione ed un transitorio eritema della cute dopo la rimozione del cerotto | | |
Disturbi del sistema riproduttivo e del seno | tensione mammaria, ingrossamento del seno, dismenorrea, sanguinamento da rottura e spotting | | Carcinoma mammario * | |
Disturbi generali | | Aumento o diminuzione di peso; edema periferico | | variazioni della libido |
Esami di laboratorio | | | anomalie nei test di funzionalità epatica | |
- Il rischio di carcinoma mammario aumenta con il numero di anni d’uso di TOS. Per quanto riguarda i dati di studi epidemiologici – 51 studi epidemiologici realizzati negli anni tra il 1970 e gli inizi degli anni ‘90, riportati in una rianalisi, e studi più recenti - l’incidenza cumulativa stimata di carcinoma mammario per le donne che non usano la TOS é 45 casi ogni 1.000 donne tra 50 e 70 anni. Si stima che, tra coloro che hanno fatto uso recente o fanno uso di TOS, il numero di casi addizionali nel periodo corrispondente, sarebbe tra l e 3 (migliore stima = 2) casi per 1.000 donne che usano la TOS per 5 anni, fra 3 e 9 (migliore stima = 6) casi per 1.000 donne che usano la TOS per 10 anni, e tra 5 e 20 (migliore stima = 12) casi per 1.000 donne che usano la TOS per 15 anni (vedi sezione 4.4). Il numero di casi addizionali di carcinoma mammario é largamente simile per coloro che iniziano una TOS indipendentemente dall’età al momento dell’inizio del trattamento (solo tra 45 e 65 anni).
Molto raramente sono stati segnalati:
Maggiore inclinazione della curvatura corneale; intolleranza alle lenti a contatto; corea.
Altri effetti indesiderati sono stati riportati con l’uso di estroprogestinici:
neoplasie estrogeno-dipendenti benigne e maligne, es. carcinoma endometriale;
tromboembolismo venoso - es. trombosi venosa profonda degli arti inferiori e pelvica, embolia polmonare - é più frequente tra donne che assumono una TOS rispetto a coloro che non lo fanno. Per ulteriori informazioni vedere sezione 4.3 e 4.4;
infarto miocardico ed ictus;
colecistopatie;
disturbi di cute e sottocute: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare;
demenza.
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E’ improbabile un sovradosaggio di estradiolo somministrato per via transdermica. Se necessario si può comunque risolvere rapidamente rimuovendo il cerotto.
Categoria farmacoterapeutica: estrogeni naturali e semisintetici non associati
Codice ATC G03CA03
Il principio attivo di MENOREST é chimicamente e biologicamente identico all’estradiolo endogeno umano. Rimpiazza la perdita di produzione estrogenica nelle donne in menopausa ed allevia i sintomi menopausali. Gli estrogeni prevengono la perdita di tessuto osseo che segue la menopausa o l’ovariectomia.
Sollievo dei sintomi menopausali é stato ottenuto durante le prime settimane di trattamento.
Il cerotto MENOREST rappresenta un efficace trattamento estrogenico sostitutivo ad azione sistemica che allevia i sintomi della deficienza estrogenica in donne in menopausa, in quanto l’estradiolo è ampiamente responsabile dello sviluppo e del mantenimento del sistema urogenitale femminile e delle caratteristiche sessuali secondarie. La terapia con estrogeni stabilizza la termoregolazione (vampate e sudorazione associate a disturbi del sonno).
La terapia con estrogeni promuove la crescita e lo sviluppo dell’epitelio urogenitale fornendo un’efficace terapia per evitare i disturbi vaginali, dispareunia, emergenza e frequenza urinarie; in particolare, la citologia vaginale viene convertita ad un modello simile a quello riscontrato nelle donne in premenopausa. La TOS aumenta anche lo spessore cutaneo ed il contenuto di collagene che si riducono dopo la menopausa.
Prevenzione dell’osteoporosi
La deficienza estrogenica nella menopausa é associata con un aumento di ricambio osseo ed un declino della massa ossea. Pertanto, se possibile, il trattamento della prevenzione dell’osteoporosi dovrebbe iniziare al più presto dopo l’insorgenza della menopausa nelle donne con aumentato rischio di fratture osteoporotiche.
L’effetto degli estrogeni sulla densità minerale ossea é dose-dipendente. La protezione sembra essere efficace per tutta la durata del trattamento.
Dopo 2 anni di trattamento con MENOREST 25 mcg/die - 37,5 mcg/die – 50 mcg/die - 75 mcg/die e 100 mcg/die l’aumento della densità minerale ossea (BMD) nella spina lombare variava da 2,90 ± 0,52% a 5,92% ± 3,43 (media ± DS) con i dosaggi di 25 mcg/die e 100 mcg/die. La percentuale di donne che mantenevano o aumentavano i livelli di BMD nella zona lombare durante il trattamento era tra 82,8% e 98,4% per i dosaggi da 25 mcg/die a 75 mcg/die.
MENOREST ha avuto anche un effetto sul BMD dell’anca. L’aumento dopo 2 anni era tra 0,49 ± 0,57% e 3,21 ± 0,67% (media ± DS) al collo femorale e tra 1,23 ± 0,57% e 4,29 ± 0,49% (media ± DS) a livello dell’anca totale.
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La via di somministrazione transdermica produce livelli plasmatici di estradiolo sovrapponibili a quelli osservati nelle donne in premenopausa durante la fase follicolare iniziale-media.
A seguito di somministrazione orale gli estrogeni subiscono un massiccio metabolismo di primo passaggio trasformandosi in metaboliti meno attivi.
L’assorbimento transdermico di estradiolo evita proprio questo metabolismo di primo passaggio, producendo così livelli plasmatici terapeutici con dosaggi totali giornalieri più bassi.
Negli studi di farmacocinetica, è stato dimostrato che dopo applicazione dei cerotti MENOREST le concentrazioni plasmatiche medie di estradiolo e i rapporti estrone/estradiolo sono comparabili al range fisiologico riportato per le donne in premenopausa. Queste caratteristiche si mantenevano per l’intero periodo di applicazione di 96 ore.
Con l’applicazione del cerotto MENOREST 50 mcg/die 2 volte alla settimana per 3 settimane, la concentrazione plasmatica media di estradiolo allo stato stazionario era di 57 pg/ml. Al termine del periodo di applicazione, la concentrazione plasmatica media di estradiolo era di 29 pg/ml.
Le concentrazioni plasmatiche di estradiolo con i diversi dosaggi di MENOREST (da 37,5 a 100 mcg/24 ore) aumentano in modo lineare. Le concentrazioni plasmatiche di estradiolo e di estrone diminuiscono fino ai livelli basali entro 12-22 ore dalla rimozione del cerotto.
Dopo la terza applicazione di 3,5 giorni, le Cmax (ng/ml) medie (SD) di MENOREST 50 mcg/die erano 117,13 ± 62,17 e 64,47 ± 20,57 per E2 ed E1 rispettivamente e per la Cmin (ng/ml) 38,36 ± 17,28 e 39,35 ± 11,50. I livelli plasmatici medi di Cav (ng/ml) erano 76,65 ± 39,74 per E2 e 53,92 ± 15,49 per E1 e l’indice medio di fluttuazione (Cmax-Cmin/Cav) era di 0,98 per E2 e 0,48 per E1 rispettivamente.
Dopo la terza applicazione di 3,5 giorni, le Cmax (ng/ml) medie (SD) di MENOREST 100 mcg/die erano 272,42 ± 154,58 e 119, 79 ± 53,66 per E2 ed E1 rispettivamente e per la Cmin (ng/ml) 78,14 ± 31,39 e 66,25 ± 23,18. I livelli plasmatici medi di Cav (ng/ml) erano 167,36 ± 71,69 per E2 e 96,21 ± 40,71 per E1 e l’indice medio di fluttuazione (Cmax-Cmin/Cav) era di 1,08 per E2 e 0,53 per E1 rispettivamente.
Studi animali hanno dimostrato solo effetti già attesi con estrogeni.
Adesivo acrilico; poliisobutilene; acido oleico; bentonite; resina etilene vinil-acetato; adesivo sintetico a base di gomma; 1,3-butandiolo; paraffina liquida; glicole dipropilenico; miscela di glicole propilenico/lecitina.
Materiale di supporto:
Copolimero di poliuretano/etilene vinil alcool.
Non applicabile.
2 anni.
Conservare i cerotti MENOREST a temperature comprese tra 15°C e 25°C.
Non refrigerare.
I cerotti devono essere conservati confezionati nelle loro bustine.
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
I cerotti MENOREST sono confezionati singolarmente in bustine sigillate di foglio laminare di carta/polietilene/foglio di alluminio/polietilene.
MENOREST 37,5 mcg/die cerotti transdermici 8 cerotti
MENOREST 50 mcg/die cerotti transdermici 8 cerotti
MENOREST 75 mcg/die cerotti transdermici 8 cerotti
MENOREST 100 mcg/die cerotti transdermici 8 cerotti
Il lato adesivo del cerotto MENOREST deve essere applicato in una zona di cute pulita e asciutta
dei glutei, del basso addome, della regione lombare o della parte alta della coscia.
Il cerotto MENOREST non deve essere applicato sul seno. Il cerotto MENOREST deve essere cambiato ogni 3-4 giorni. Il sito di applicazione deve essere spostato a rotazione, intervallando di almeno 1 settimana l’applicazione in una stessa zona.
La zona selezionata non deve essere unta (evitare lozioni o creme), non deve presentare abrasioni o irritazioni. Si deve evitare la zona della cintola poiché abiti aderenti possono rimuovere il cerotto. Il cerotto deve essere applicato subito dopo l’apertura della bustina e la rimozione di una metà della pellicola protettiva. Il cerotto deve essere premuto con decisione sulla zona di applicazione. Asportare l’altra metà della pellicola protettiva e premere con il palmo della mano per circa 10 secondi, accertandosi che ci sia una buona aderenza specialmente lungo i bordi.
Il cerotto può rimanere applicato durante esercizi fisici, il bagno, la doccia e la sauna.
Nel caso che un cerotto si stacchi (per es. dopo intensa attività fisica, eccessiva sudorazione o sfregamento con gli abiti), lo stesso può essere riapplicato in un’altra zona. Se necessario, si può applicare un nuovo cerotto, ma in ogni caso si deve continuare con lo schema di trattamento originale.
Una volta applicato, il cerotto non deve essere esposto alla luce solare diretta per periodi prolungati.
Se ci si è dimenticati di applicare il cerotto nel giorno previsto, farlo al più presto, effettuando poi la sostituzione nel giorno già precedentemente programmato. L’interruzione della terapia potrebbe aumentare la probabilità di ricomparsa dei sintomi o di sanguinamento da rottura e spotting.
Novartis Farma S.p.A.
Largo Umberto Boccioni, 1 - 21040 Origgio (VA)
MENOREST 37,5 mcg/die cerotti transdermici A.I.C. n. 032097014
MENOREST 50 mcg/die cerotti transdermici A.I.C. n. 032097026
MENOREST 75 mcg/die cerotti transdermici A.I.C. n. 032097038
MENOREST 100 mcg/die cerotti transdermici A.I.C. n. 032097040
Prima autorizzazione: 16.05.1996
Rinnovo: 03.06.2001
Marzo 2004